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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/04/20 in tutte le aree

  1. ...leggere attentamente il cartellino illustrativo, può avere effetti collezionabili anche venali. Ciao a tutti! Qualche giorno fa chiedevo delucidazioni su vistosi graffi su di un tallero (qui un saluto a @libeccio e @Monetaio) in quanto ho aggiunto alla mia collezione di quello che qualcuno può definire "il mio piccolo museo degli orrori" questa (ex) moneta che come potete notare è stata trasformata in spilla. Fino qui nulla di strano, questa è una cosa molto comune in alcuni paesi, la Germania in particolare (vedi anche: Un altro tallero di Maria teresa o I Siegestaler ). Quello che non riuscivo a capire erano questi segni: chiaramente avvenuti DOPO la coniatura e che escludevano alcune teorie come quelle su limature o salti di conio. Questi "graffi" li avevo già notati, ma non ci avevo fatto più di tanto caso, solo adesso mi sono reso conto di una certa continuità - click per ingrandire: guarda caso sempre sullo stesso lato e sempre "caotici" e mai uniformi. Una piccola ricerca mi ha portato alla soluzione: questo cosiddetto "Madonnentaler" era legato alla superstizione che un po' d'argento raschiato e dato ai malati mischiato in una bevanda potesse curare le malattie. Molti talleri venivano così raschiati (sempre e solo dal lato della Vergine!) per usare i trucioli per scopi "curativi" e venivano presi sovente all'epoca da malati o donne incinte. In altri casi veniva solamente appoggiata la moneta sulla parte dolente. In effetti, l'effetto antibatterico dell'argento era già conosciuto: qualcuno metteva pure una moneta nel latte per conservarlo più a lungo. Una buona salute a tutti! Servus, Njk PS: un PING a @Taller, visto che bazzichiamo nella stessa area... PPS per l'archivio: Karl Theodor , tallero di convenzione, terzo ritratto / 1778-1794 argento, 28.06 g / 42 mm CAR • TH • D • G • C • P • R • V • B • D • S • R • I • A • & EL • D • I • C • M • / I.SCH PATRONA BAVARIAE
    7 punti
  2. Ciao a tutti, questa sera vi presento questo testone della mia collezione: Innocenzo XII (1691-1700), Roma, Testone (Munt 49, CNI 70). D/: stemma trilobato in cornice a forma di vaso con piede, testina muliebre in cimasa, chiavi sciolte con impugnatura ad intagli. INNOCEN ._ XII . P . M . A . V R/: il papa con tiara e piviale seduto a destra tra due cardinali; davanti un prelato in pulpito che legge l'esortatoria per la pace, e due figure che suonano una lunga tromba. ROGATE QVAE AD PACEM SVNT. Es.: 16 - 95 ai lati dello stemma di Mons. Maffeo Farsetti, presidente di zecca. R/: liscio Peso 9.18 g. La legenda al R/ si traduce con "Chiedete ciò che porta alla pace" (Salmo CXXI, 6) e fa riferimento all'esortativa alla pace pubblicata dal papa nel 1695 per porre fine al conflitto che opponeva tra loro la Francia, la Spagna, l'Impero, l'Olanda e l'Inghilterra. La situazione europea dell'epoca era infatti molto intricata e lo sfondo era rappresentato da quella che passò alla storia come guerra della Grande Alleanza, detta anche guerra dei Nove Anni o guerra della Lega d'Augusta o guerra di successione del Palatinato, che fu un vasto conflitto svoltosi tra il 1688 e il 1697 prevalentemente nell'Europa continentale, ma che coinvolse anche come teatri secondari l'Irlanda ed il Nord America. Essa si colloca nel contesto della grande sfida fra la casata dei Borbone e quella degli Asburgo, nonché del lungo duello personale tra Guglielmo III e Luigi XIV. In breve (fonte Wikipedia), con la ratifica del Trattato di Nimega, che pose fine alla guerra franco-olandese (1672-1678), Luigi XIV minacciò di assicurarsi una stabile egemonia sull'Europa. Tuttavia, dal 1680 il Sacro Romano Impero, sotto la guida dell'imperatore Leopoldo I, aveva iniziato a riguadagnare prestigio ed autorità, in particolare grazie alla vittoriosa campagna militare condotta nei Balcani contro l'Impero ottomano. Questo successo spinse Leopoldo ed i suoi alleati - vari principati tedeschi, la Spagna e la Svezia - a formare il 9 giugno 1686 un'alleanza difensiva, detta Lega di Augusta, in opposizione alla Francia. Il 5 novembre del 1688, in risposta al pressante invito di sette uomini politici inglesi, l'olandese Guglielmo d'Orange attraversò la Manica con una potente flotta ed invase l'Inghilterra dando inizio alla Gloriosa rivoluzione e alla conseguente deposizione di Giacomo II. Divenuto ora re d'Inghilterra, oltre che Statolder (letteralmente "reggitore dello Stato") delle Province Unite, Guglielmo fu in grado così di formare quella coalizione anti-francese che da lungo tempo aveva ponderato. Il 12 maggio 1689 Guglielmo III e Leopoldo I inaugurarono la Grande Alleanza con l'intento di riportare la Francia ai precedenti confini designati dalla pace di Vestfalia. All'indomani dell'attacco francese al Palatinato, regione europea situata a cavallo tra Francia e Germania, anche il Ducato di Savoia (che sarà costretto a firmare un trattato separato con la Francia prima della fine della guerra) si unì alla Grande Alleanza. Le battaglie si protrassero per nove anni in diverse regioni europee, generalmente a favore degli eserciti francesi, per sfociare nel Trattato di Rijswijk del 1697. La pace fu siglata da Luigi XIV perché la Francia non riusciva più a sostenere le enormi spese belliche. Con la pace di Rijswijk il re perse tutte le terre conquistate, tranne l'Alsazia e Strasburgo e qualche città in Catalogna, ma recuperò Pondichéry in India dagli Olandesi. Da un punto di vista numismatico, il conio di questo testone è ad opera di Pietro Paolo Borner, svizzero, che con Chirografo del 15 novembre 1692, fu nominato incisore dei ferri e delle stampe della zecca di Roma (E. Martinori "Annali della zecca di Roma). Le figure tuttavia appaiono piuttosto goffe e caricaturali e nel complesso possiamo definirlo non una delle migliori realizzazioni del periodo. Questo testone si trova senza grandissima difficoltà in buona conservazione, mentre molto più difficile è reperirlo nella massima conservazione, come quello presentato. Si associa una gradevole e delicata patina e un bordo ancora "tagliente". Vostri commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    4 punti
  3. Vorrei condividere con voi quello che Mark mi scrisse privatamente anni fa riguardo al Forum LaMoneta. Anche per ricordare a noi stessi quanto questo "spazio" sia speciale per la qualità dei suoi frequentatori e per l'incessante lavoro (volontario) di controllo e moderazione. "But then Lamoneta really is an easier place to inhabit than most of the other forums I've joined or read, and the best combination of friendliness and competence of any of them. The funny thing is, I've learned an incredible amount about American coins on the Italian Forum. Some of the cross-cultural connections have been especially worthwhile, too, given the nature of my collecting. "
    4 punti
  4. Buonasera a tutti, grazie alle gallerie di immagini presenti su Internet è possibile fare facilmente comparazioni e accorgersi, talvolta, di pezzi che risultano dubbi perchè molto simili tra loro. E' il caso di questa Emilitra in bronzo di ADRANON che riporta al dritto la testa laureata di Apollo rivolta a sinistra con i capelli che ricadono sul collo e bordo di puntini, mentre al rovescio una cetra a sette corde con intorno l'etnico ΑΔΡΑΝΙΤΑΝ in senso orario (Campana 6; rif. Castrizio Series II, 1 (D1/R1); CNS III, 1-3). 1) CBG, Asta n.28 del 25/01/2007 Lotto 14 (21,72g) 2) CNG, Mail Bid Sale n. 78 del 14/05/2008 Lotto n.18, 15,76g 3) CNG, eAuction n. 431 del 24/10/2018 Lotto n.13, 18,60g 4) Asta Katz Coins Notes, eAuction 31 del 28/04/2020 La prima è la più credibile, le altre sono bruttine, in particolare l'ultima è inguardabile. Ho anche individuato altri esemplari che non sono perfettamente identici ai precedenti, ma li ricordano non poco, che preferisco non postare per evitare di condannare monete che potrebbero essere buone e avere solo la sfortuna di somigliare a quelle non buone. La presenza di tutti questi cloni è davvero preoccupante. Un saluto a tutti Sebastiano
    3 punti
  5. A tal proposito ricordo di quando due anni fa commentando un quarto di dollaro che avevo trovato in ciotola condivise con me un suo ricordo d'infanzia: Ho visto molti di questi circulating all'inizio e alla metà degli anni sessanta. Li teneva e li ho spesi come un ragazzino--ma non troppi--un quarto era un sacco di soldi per un ragazzino allora. (Una soda pop, una barretta di caramelle, e cinque pezzi di gomma da masticare! Ma solo con il permesso parentale.) Le monete d'argento americane partirono in circolazione solo pochi anni dopo, quindi questo '42 Washington assomiglia a un pezzo tipicamente conservato da quei giorni. v. ------------------------------------------------------------- I saw many of these circulating in the early- and mid-1960s. Held them and spent them myself as a little boy—but not too many—a quarter was big money to a little kid back then. (A soda pop, a candy bar, and five pieces of bubble gum! But only with parental permission.) American silver coins departed circulation only a very few years later—so this ’42 Washington looks like a typically preserved piece from those days. v. ma di lui soprattutto ricorderò quello che mi scrisse, a maggio, in risposta ad un post dove avevo proposto una moneta regalatami dalla mia ragazza: Fun coin, @Meleto ...and a great girlfriend! Lucky, lucky.... v. Con questi due post in particolare mi piace ricordarlo qui adesso
    3 punti
  6. Mark (villa66) era un ciotolaro Doc, due settimane prima di andare a rovistare le ciotole in paradiso ci presentò sull'inconfondibile sfondo goffrato verde due belle monetine prese per pochi spiccioli. After a month or so of being closed because of the COVID-19 pandemic, the area coin dealers have reopened. I was curious—I wondered if perhaps dealers would use any of the enforced down-time to clean out their cabinets. If yes—or so I reasoned—it would make junk-boxes mire interesting for a while…. Last week I found a junk-box into which a bunch of new stuff had been dumped. I guess the dealer was glad to see an old customer return, so his 5 for $1 junk-box became—for a while, anyway—a 10 for $1 junk-box. I picked 90 coins and had a terrific time. My two favorites were both small coins, this 1825 British farthing, And this 1893 1-double from Guernsey. v.
    3 punti
  7. Buongiorno, mi sembrava giusto condividere anche qui, per chi di voi non guarda la mia vetrina facebook, posto unico nel quale ormai raramente posto le migliori monete che mi capitano per le mani, questo esemplare (SEMPRE NON IN VENDITA SE LO POSTO QUI) di 50 lire .
    2 punti
  8. Mi dispiace ma non mastico il tedesco e i link postati non aiutato ad approfondire la bibliografia a supporto di quanto riportato... perchè i documenti a supporto restano fondamentali... ma questo è un mio problema (il tedesco...). Come scritto da altri, graffi e raspature fatti a posteriori normalmente interessano rilievi e campi e sono poco omogenei. Negli esemplari proposti i graffi sono ordinati (linee parallele) a volte si incrociano, come si fa quando si lima con lo scopo di mantenere piatta una superficie (mai provato a raspare anche un semplice pezzo di legno?). La profondità dei graffi è maggiore sui rilievi per scomparire quasi completamente nei campi e ricomparire, a volte, sui bordi... proprio come succede a monete raspate e poi coniate, dove i rilievi conservano parte dei graffi e quanto più si abbassa il rilievo tanto più viene obliterato il segno, fino a scomparire nelle porzioni più basse... i campi. Ma forse per dirimere la questione in modo costruttivo si può procedere in modo un poco più scientifico... penso che basterebbe verificare il peso degli esemplari in condizioni splendide e/o quasi fior di conio con segni di raspatura. Se la raspatura è precedente alla coniatura ed è quindi la traccia di un'operazione di regolazione del peso, il peso della moneta sarà prossimo al peso legale. Se la raspatura è successiva all'operazione di coniatura il peso sarà, giocoforza, significativamente inferiore... La moneta moderna e quella germanica in particolare non fanno parte delle mie sfere d'interesse per cui spero vorrete perdonare eventuali imprecisioni. Se non sbaglio il peso legale del tallero fra il 1750 e il 1795 era di 28,06 g. Talleri con normali perdite di peso con o senza graffi vedo che si trovano in asta a pesi fra i 27,85 e i 27,92 che possono stare nelle normali tolleranze... questo esemplare, con 2 tracce di raspatura molto leggera e classificata "molto bella" pesa 27,87 : secondo me raspatura preconio...e normale usura questa in conservazione VF - XF e segni di raspatura ha peso 27,99... a mio pare operazione preconio questa (vedi collegamento sotto) VF XF con segni 27,86 g (peso che definirei regolare) https://www.ma-shops.com/pollandt/item.php?id=68831 Questa (vedi collegamento sotto) con dei super segni... 27,98 g (peso come sopra) https://goldankaufstelle-bayern.de/topics/bayern-taler-1781-car-th-patrona-bavariae-i-sch.php Tutto ciò per dare un contributo alla ricerca di una "verità" sostenibile in modo oggettivo... e, si badi bene, io non escludo che esistesse una pratica come quella descritta da @littleEvil , mi sento di escludere che gli esemplari proposti in questa discussione ne siano la prova tangibile... che dal punto di vista commerciale questo riferimento possa essere "utile" è altrettanto certo... La ricerca sui dati ponderali penso possa continuare... potrebbe dare risultati interessanti... ma io mi fermo qui un caro saluto a tutti Mario
    2 punti
  9. Buonasera...ho aggiunto anche questa alla mia collezione...un doppione ma quando vedo un bel quattrino non resisto. Il dritto mi pare di tutto rispetto che dite? Appena arriverà farò foto mie, intanto ho queste. Buona serata.
    2 punti
  10. “A quelli che amo e che mi amano. Quando non sarò più qui, lasciatemi, lasciatemi partire. Ho talmente tante cose da fare e da vedere. Non piangete pensando a me. Siate riconoscenti per gli anni belli. Vi ho dato la mia amicizia, potete solo immaginare la felicità che mi avete dato. Vi ringrazio per l’amore che mi avete dimostrato. Adesso è tempo per me di viaggiare solo, per un piccolo istante potete stare nella pena. La fiducia vi porterà conforto e consolazione. Saremo separati per qualche tempo. Lasciate i vostri ricordi calmare il vostro dolore, non sono lontano, e la vita continua… Se avete bisogno, chiamatemi e verrò. Anche se non potrete vedermi e toccarmi, sarò lì. E se sentite il vostro cuore, proverete chiaramente la dolcezza dell’amore che porterò. E quando sarà venuto per voi il momento di partire, sarò lì per accogliervi. Assente dal mio cuore, presente con Dio. Non andate a piangere sulla mia tomba: non sono lì, non sto dormendo. Sono il vento che soffia, sono lo scintillio dei cristalli di neve, sono la luce che attraversa i campi, sono la dolce pioggia d’autunno, sono il risveglio degli uccelli nella tranquillità del mattino, sono la stella che brilla nella notte. Non andate a piangere sulla mia tomba: non sono lì, non sono morto.” (Preghiera Indiana)
    2 punti
  11. Puoi provare anche con una luce bianca a 6400° K Sul mio sito, sezione news, puoi scaricare una piccola guida introduttiva alla fotografica numismatica (ilnumismatico.com)
    2 punti
  12. @Stilicho ha visto giusto. Si legge ...TRIC... In più si intravede una corona radiata compatibile con l'antoniniano. Il profilo parrebbe un Tetrico II, ma potrebbe essere anche Tetrico I. Per posizionamento della legenda in relazione al ritratto direi che senza dubbio è una imitativa gallica. Il rovescio è illeggibile, ma la S che si vede in legenda potrebbe far pensare a una ripresa della SPES, SALVS, o HILARITAS. Forse ad averla in mano e posizionandola a varie esposizioni di luce si potrebbe ricavare qualche dettaglio aggiuntivo.
    2 punti
  13. Signori è dura. Ci sono passato esattamente 8 anni fa e sono stato molto fortunato visto che dopo due anni hanno archiviato l'inchiesta e restituito le monete. Come ho fatto? Ho speso 14000 euro di legali per procedimento penale e civile e ho lottato come un leone urlando le mie ragioni, ma meglio non passarci perché è stato un incubo e da quando ho ricevuto la perquisizione, in più momenti, durante le mie giornate, ricordo quanto di assurdo ho dovuto subire. Tuttora non ho smaltito la rabbia verso chi ha sbagliato nei miei confronti, perché è facile dire lo Stato ma dietro l'avvio di un procedimento c'e' una persona che può anche essere incompetente. Antonio
    2 punti
  14. Buonasera a tutti gli utenti del forum il Regno non è nel mio interesse collezionistico principale ma vorrei chiedere un parere agli esperti di questa monetazione sto catalogando qualche scudo di Vittorio Emanuele II secondo il vostro parere è giusta la mia valutazione da apporre al cartellino ci può stare QSPL-SPL grazie a chi mi vorrà aiutare.
    1 punto
  15. Bellissima moneta @ZuoloNomisma. Complimenti. Se per caso un giorno tu volessi venderla, mi candido già come acquirente ?
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  16. Provo la soluzione, ma non sono tanto convinto: per gola par ATA a N uovo PERGOLA PARATA A NUOVO Buona serata da Stilicho
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  17. io non ho mai visto un re fare dei miracoli, la Madonna in persona non so, ma si dice che in famiglia ne hanno fatti molti! Si raccontava appunto che l'argento veniva "santificato" dall'immagine della vergine. Adesso vediamo anche di leggere le fantasticherie che sono state scritte su questa assurda teoria: Münzhandlung Ritter Lagerliste 93 - Gesamtkatalog "L'argento, grattato dalla Madonna [...] veniva usato come medicina nella medicina popolare. ======================= Monete circolanti nella farmacia magica popolare di Kurt Lussi, curatore del Museo storico di Lucerna. I santi della Chiesa Tra le monete raffiguranti i santi della Chiesa, i poteri più soprannaturali sono attribuiti a quelli raffiguranti la Madonna e il Bambino Gesù.Questo gruppo comprende i bavaresi Marien- o Madonnentaler, che spesso mostrano profondi solchi che attraversano l'immagine della Vergine Maria. Non si tratta di tracce di aggiustamento, ma di prove dell'uso magico dei talleri. Si diceva che la polvere d'argento raschiata e santificata dall'immagine della Vergine Maria avesse un effetto curativo e utile. È stato somministrato a donne incinte.Questo dovrebbe rendere più facile la nascita di un bambino. Secondo altre fonti, l'ostetrica della donna che partorisce ha premuto un tallero mariano nella sua mano per evitare che "traboccasse il sangue del cuore". Nel caso di un parto ritardato, alla donna incinta in Transilvania è veniva legato al polso un Marientaler . Con questo doveva camminare intorno al tavolo per tre volte. Tuttavia, solo i talleri sono stati considerati magicamente efficaci in cui la Madonna porta il bambino a destra, visto dal punto di vista dello spettatore, come era la regola con i talleri bavaresi del XVIII secolo.Questo dovrebbe rendere più facile la nascita di un bambino. https://docplayer.org/42930200-Kurantmuenzen-in-der-volksmagischen-apotheke.html ======================= Magia numismatica - più dimenticata che tramandata. L'efficacia delle monete nella medicina popolare è una miscela di pura fede che non può essere districata da un credente ingenuo, tra probabilità e certezza causale. Che i talleri della Madonna nella mano facilitassero la nascita è un incantesimo analogico che riduce il dolore. L'effetto germicida della polvere d'argento raschiata via dal Madonnentaler per il trattamento delle ferite è scientificamente provato. https://www.aerzteblatt.de/ A-1740 (76) Dt. Ärztebl. 84, Heft 24, 11. Juni 1987 Il PDF è in allegato ======================= e due articoli che purtroppo non ho trovato per intero: https://www.dng-nnb.de/index.php/vereine/91-dng/nnb/239-nnb-1983 Kühn, Walter: Sind die Kratzer auf den bayerischen Madonnentalern Justierspuren oder private Abkratzungen zum volksmedizinischen Gebrauch? 1983, S. 70 I graffi sui talleri della Madonna bavarese sono segni di regolazione o graffi privati per uso medico-popolare? http://www.coingallery.de/zeitschriften/gn_1b.htm Schnabel, H.: Gauß und die zerkratzten Madonnentaler [Justierung oder Volksmedizin] ·» 289f Schnabel, H.: Gauss e il Madonnentaler graffiato [regolazione o medicina popolare] -" 289f uff! perchè magari le due cose sono complementari e non contrarie? Per oggi basta, sono così "affannato" che adesso vado a raspare un ducato e mi faccio una tisana Servus, Njk Ping a @vickydog, adesso che ho un po' di documentazione.
    1 punto
  18. Buonasera @Syriana. Sono entrambi esemplari autentici. Il primo è un 5 franchi del 1848 appartenente alla Seconda Repubblica. La moneta, coniata a Parigi (come si può capire dalla A sotto la corona al rovescio) in oltre 16 milioni di esemplari, è comune ed in uno stato di conservazione prossimo al BB. Personalmente, la valuterei sui 30 euro (più o meno). La seconda, più interessante a mio avviso, è stata coniata sempre a Parigi nel 5° anno dalla nascita della Repubblica francese (ovvero nel 1797). Fu coniata in 4.400.000 esemplari (quindi meno della precedente). La conservazione è lievemente superiore alla precedente per via del dritto particolarmente ben definito (cosa non così facile da riscontrare in questo tipo di monete). Peccato per il rovescio un po' piatto. Resta, comunque, un bell'esemplare. Secondo me, economicamente parlando, potrebbe stare sui 200 euro (forse anche qualcosina in più). P.S. Ho cambiato il titolo della discussione per renderlo un po' più attinente col contenuto. Ti consiglio, per il futuro, di evitare titoli come "Confuso", "Aiuto!", "Informazione", ecc. Un esperto di monete francesi (come quelle in oggetto), sarà sicuramente più attirato a leggere una discussione con un titolo del genere piuttosto che con un laconico ed enigmatico "Confuso"...
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  19. Mamma mia, l'hai risolto in due minuti: io in due giorni. ?️ da apollonia
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  20. Salve, mi sembra più propriamente greca... Sardes, Lydia (in caratteri greci leggo "SARDIANOI") Sono in auto (motivi leciti), appena a terra darò uno sguardo HIRPINI
    1 punto
  21. Luigi ! Non mi sarei mai aspettato che proprio oggi che c'è un po' di sole. apparisse all'improvviso un nuvolone così scuro su queste pagine. Ma sei proprio certo di non voler più farci sentire la tua voce? A dire il vero anch'io sono un po' assente, confesso che dopo che per questi anni nel mio piccolo ho cercato di essere utile, ho deciso finalmente di dedicarmi a riordinare la mia collezione. E la cosa mi sta assorbendo molto, tanto era trascurata, né posso rallentare perché conoscendomi bene, non la riprenderei più chi lo sa per quanti anni ancora. Ma il mio fermo proposito è di tornare quanto prima tra gli amici del Forum che tanto mi hanno aiutato e mi aiutano. Ringrazio tutti infinitamente, in particolare chi proprio nei giorni scorsi mi ha risposto con la prontezza e la competenza di sempre. Ma perché dico questo, per scusarmi con te innanzi tutto della mia assenza. E per invogliarti a riconsiderare, come io stesso mi sono fortemente ripromesso, di tornare presto sulla breccia. Davvero mi rattrista la notizia che oggi hai deciso di darci. Come pure quell' UNO che oggi appare a sostituire il tuo volto di sempre nell'avatar, cui siamo tanto affezionati. Dai Luigi, se puoi - e perdonami questa insistenza fraterna - resta tra noi anche a ritmo ridotto magari. Amico mio, spero di leggere ancora di te e della tua invidiabile sensibilità di poeta. Ti abbraccio e da inguaribile ottimista, ti aspetto. Tuo Arcangelo
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  22. 1 punto
  23. ... e poi ci facevano la carbonara... ma con bacon o guanciale? Le ipotesi più fantasiose sono certamente suggestive ma non sono suffragate da prove e/o documenti; si tratta di racconti, poco di più, poco di meno. Le pratiche messe in atto in zecca per riportare il peso dei tondelli al peso nominale sono invece documentate e diffuse in puù zecche e in più stati.... perchè affannarsi a cercare spiegazioni "fantastiche" quando ne esistono di più logiche? ciao Mario
    1 punto
  24. Ciao Giovanni, la moneta si presenta "intonsa", nel senso che non mi sembrano esserci segni di pregressa pulizia. La delicata patina uniforme, che si apprezza poco in realtà dalla foto, mi pare originale e non effetto di un ripatinatura post pulizia. Sono comunque d'accordo con te che diverse monete (mi riferisco alle papali perché su quelle mi sono concentrato) dell'ultima asta di Ranieri erano un po' "sopravvalutate" in termini di conservazione. Addirittura io personalmente ho avuto la percezione che ci fossero due metri di giudizio differenti nel giudizio delle monete, uno più "abbottonato" l'altro un po' più "generoso"... e potrebbe anche starci. Michele
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  25. 1 punto
  26. PERCEZIONE DI SUONI POTENTI Buona giornata da Stilicho
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  27. Eh si, colpito e affondato al primo colpo! Bravissimo!
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  30. Ciao, è questa??? Leu Numismatik AG > Web Auction 14 Auction date: 12 December 2020 Lot number: 456 Lot description: WESTERN ASIA MINOR, Uncertain. 4th century BC. Hemiobol (Silver, 6 mm, 0.26 g, 7 h). Horned head of Pan to right. Rev. Kylix. CNG E-Auction 346 (2015), 141. Hauck & Aufhäuser 17 (2003), 44. Rare and nicely toned. Very fine. Starting Price: 50 CHF
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  31. Complimenti Michele per il bell'esemplare, che va ad arricchire la tua raccolta di testoni costruita con competenza e gusto. Certo che tra la mano del Borner e quella degli Hamerani ce ne passa... Peccato perche l'idea della raffigurazione è davvero interessante, sebbene soprattutto i volti dei personaggi lascino a desiderare. Forse il risultato sarebbe stato già più apprezzabile se le due "figure che suonano una lunga tromba" fossero state spostate leggermente verso il centro del conio, in modo da non andare a disturbare con la punta dello strumento la composizione della legenda. Bellissimo invece lo stemma, racchiuso in quella che definisci una forma a vaso con tanto di piedistallo, che regala all'osservatore quasi un senso di tridimensionalità. Ancora complimenti, e grazie per le annotazioni che hai aggiunto nella presentazione, buona serata Antonio
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  32. Si tratta dei soliti e conosciuti colpi di raspa utilizzati per portare in peso i tondelli preparati per la coniatura; colpi di raspa poi non completamente cancellati dall'operazione di coniatura. Consiglio la lettura dell'articolo in collegamento: https://www.academia.edu/1488935/I_graffi_sulle_monete_napoletane_difetto_tecnico_o_prelievo_fraudolento ciao Mario
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  33. Buonasera a tutti, è sempre un piacere rileggere i post di questa bellissima discussione e di cui ringrazio @giuseppe ballauri per averla creata. Ne approfitto per riportare il racconto di una mia monetina, moneta che è da tanti anni che accompagna il mio percorso Numismatico, con vera pazienza direi, perché la tengo sempre in movimento da una casella all'altra e da un vassoio all'altro, è quasi l'unica moneta estera che ho in vassoio tra le Napoletane, devo dire che si trova a suo agio, da gran signora con tutti i suoi 123 anni. ? Poco fa la guardavo, le parlavo addirittura, mi chiedevo e le ho chiesto, ma Lei Gentilissima Madam quale è la sua storia, cosa ha visto, cosa ricorda, cosa le piacerebbe raccontarmi? Mi ha fatto cenno di avvicinarla al mio orecchio, e quasi bisbigliando mi ha detto di chiamarsi Cerere e che al momento mi avrebbe raccontato un fatto di quando era bambina quasi in fasce. ? Ha aggiunto, è il racconto di un avvenimento triste ma che va ricordato. '' Il Bazar de la Charité'' Il Bazar de la Charité fu un evento di beneficenza, organizzato dall'aristocrazia cattolica francese a Parigi e creato da Harry Blount nel 1885. È conosciuto soprattutto per l'incendio del 1897, nel quale persero la vita 126 persone, di cui ben 118 donne; molte appartenevano all'aristocrazia e tra di esse la più famosa fu Sua Altezza Reale, la duchessa di Alençon, nata Sofia Carlotta di Baviera, sorella della celebre Sissi, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria. Il Bazar de la Charité si svolgeva ogni anno in luoghi diversi grazie a un consorzio di organizzazioni di beneficenza che condividevano l'affitto e le tasse, riducendo così i costi e favorendo l'afflusso di potenziali acquirenti. Nel 1897 il Bazar si tenne in un grande capannone di legno, di 80 metri per 13, a rue Jean-Goujon 17, nell'ottavo arrondissement di Parigi. All'interno di questo capannone fu costruita una strada in stile medievale con legno, cartone, stoffa e cartapesta. Le uscite non vennero adeguatamente contrassegnate. Questi fatti contribuirono notevolmente al disastro. Una delle attrazioni di questo Bazar era una stanza dove si potevano ammirare le immagini in movimento proiettate con la tecnologia messa a punto dai fratelli Lumière. Il pomeriggio del 4 maggio, il secondo dei previsti quattro giorni di bazar, le attrezzature del proiezionista (che utilizzava un sistema a base di etere e di ossigeno anziché di energia elettrica) presero fuoco. Il conseguente incendio e il panico della folla causarono la morte di 126 persone. Oltre 200 persone rimasero ferite. Il disastro ebbe risonanza a livello nazionale e internazionale. Alcuni dei visitatori, in fuga attraverso il cortile, furono salvati dalla cuoca e dalla direttrice dell'Hotel du Palais, M. Gauméry e Madame Roche-Sautier rispettivamente, che li aiutarono a sfuggire al fuoco attraverso le finestre della cucina del palazzo adiacente. L'identificazione dei resti carbonizzati mediante metodi dentali costituisce una pietra miliare nella storia dell'odontoiatria forense. Dopo la terribile catastrofe del Bazar de la Charitè furono tenute orazioni funebri e discorsi da parte di Frate Marie-Joseph Ollivier (1835-1910), domenicano, predicatore, storico e biografo. Dopo i suoi discorsi a Notre Dame del 1897, egli dovette dimettersi poiché i suoi discorsi furono interpretati come une attacco contro il governo di allora. Ollivier si ritirò in Belgio. Saluti e al prossimo racconto Alberto
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  34. Posto una interessante intervista ad un illustre medico francese, accanito provax l''intervista è tratta dal blog del giornalista Maurizio Blonder “Non sono vaccini, ma modificatori genetici” 2 Dicembre 2020 di Luciano del Vecchio CHRISTIAN PERRONNE, professore ipervaccinista, assolutamente a favore degli undici vaccini da iniettare ai bimbi francesi, un seguace di Pasteur, un vero Mengele provax, afferma sul nuovo vaccino: “Tutte queste misure sono fatte in modo che i francesi chiedano un vaccino. Qual è quindi il vantaggio di un vaccino generalizzato per una malattia la cui mortalità è prossima allo 0,05%? Questa vaccinazione di massa non è necessaria. Inoltre, i rischi della vaccinazione possono essere maggiori dei benefici. Preoccupante: molti paesi, tra cui la Francia, si dicono pronti a vaccinare nelle prossime settimane. Lo sviluppo e la valutazione di questi prodotti sono stati affrettati . Nessun risultato ne prova l’efficacia. LA PERICOLOSITÀ DI QUESTI VACCINI NON È STATA FINORA PUBBLICATA. Abbiamo letto solo i comunicati stampa dei produttori industriali, che hanno consentito alle loro azioni di salire sul mercato azionario. La cosa peggiore: i primi “vaccini” che ci vengono offerti NON SONO VACCINI, ma prodotti di terapia genica. (MODIFICATORI GENETICI) Ci inietteranno acidi nucleici che causeranno la produzione di parti del virus da parte delle nostre stesse cellule. Non conosciamo assolutamente le conseguenze di questa iniezione, perché è la prima iniezione genica nell’uomo. E se le cellule di alcuni “vaccinati” producessero troppi elementi virali, provocando reazioni incontrollabili nel nostro corpo? Le prime terapie geniche saranno con l’RNA, ma ci sono progetti con il DNA. Normalmente, nelle nostre cellule, il messaggio viene inviato dal DNA all’RNA, ma in determinate circostanze è possibile il contrario, soprattutto perché le nostre cellule umane contengono sin dall’alba dei tempi i cosiddetti retrovirus “endogeni” integrati nel DNA dei nostri cromosomi. Questi retrovirus “addomesticati” che ci abitano sono generalmente innocui (a differenza dell’HIV, del retrovirus dell’AIDS ad esempio), ma possono produrre un enzima, la trascrittasi inversa, in grado di trascrivere all’indietro, dall’RNA al DNA. QUINDI UN RNA ESTRANEO AL NOSTRO CORPO E SOMMINISTRATO PER INIEZIONE POTREBBE CODIFICARE DNA, ALTRETTANTO ESTRANEO, CHE PUÒ QUINDI INTEGRARSI NEI NOSTRI CROMOSOMI. C’è quindi un rischio reale di trasformare i nostri geni in modo permanente. C’è anche il rischio, modificando gli acidi nucleici degli ovuli o dello sperma, di trasmettere queste modificazioni genetiche ai nostri figli. Le persone che promuovono queste terapie geniche, falsamente chiamate “vaccini” sono apprendisti stregoni e prendono i francesi e altri cittadini del mondo, per cavie. Non vogliamo diventare, come i pomodori o il mais transgenico, OGM (organismi geneticamente modificati). Un funzionario medico di una delle aziende produttrici farmaceutiche ha affermato pochi giorni fa di “”sperare in un effetto di protezione personale, ma che non si dovrebbe sperare troppo in un impatto sulla trasmissione del virus, quindi sulle dinamiche dell’epidemia””. QUESTA È UN’AMMISSIONE MASCHERATA CHE NON È UN VACCINO. Una vergogna. Sono ancora più inorridito perché sono sempre stato a favore dei vaccini e ho presieduto per anni gli organismi che formulano la politica sui vaccini. Oggi dobbiamo dire basta a questo piano estremamente preoccupante. Louis Pasteur si sta rivoltando nella tomba. La scienza, l’etica medica e soprattutto il buon senso devono prendere il sopravvento.” CHRISTIAN PERRONNE (fonte prelevata da Senta Depuydt)
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  35. Al Barrilete Cosmico All’Aquilone Cosmico Diego Maradona tutti dobbiamo qualche cosa il pueblo del sud per il riscatto di cui ha gioito il popolo del nord per la lezione d’umiltà subita. Troppi si sono erti a giudicare il genio del verdadero argentino cresciuto all’ombra di mani mozzate Io che non so di calcio ma di poesia Elevo un inno al Barrilete che ha dato voce al sangue popolare alla madre terra e alla lotta contro l’arroganza del capitale Utopia Poesia e Arte in lui ho visto soave tenerezza e durezza vita e morte sotto l’egida dionisiaca. Non giudicate colui che si è fatto aria e vento della natura in campo.
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  36. In zona abitata tra fine età del bronzo ed inizio età del ferro, un promontorio montuoso sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, ospitava sulla sua sommità l'insediamento etrusco di Visentium . Nell'area della città, della quale quasi nulla è pervenuto, sono state rinvenute alcune necropoli, tra le quali quella in contrada Olmo Bello : scoperta negli anni '20 del 1900, la necropoli, ricca di moltissime inumazioni, ne ha restituite una ottantina ancora non depredate . La tomba XXII, recuperata intatta, offre nel corredo rinvenutovi, una particolare urna cineraria databile al periodo tardo-villanoviano, conservata in Roma al museo di Villa Giulia . L'urna, in lamine di bronzo chiodate, ha un piede con sopra un corpo a tronco di cono rovesciato : su questo una ampia spalla obliqua con manici, completata da un collo cilindrico chiuso da un coperchio legato all'urna da catenella . La decorazione della spalla e del coperchio, con rigature a sbalzo a spina di pesce, ha numerose figurine a tutto tondo, 2 cerchi di uomini rappresentati in movimento : particolare, al centro del coperchio, una figura animale "mostruosa", seduta e con le zampe anteriori ritte, incatenata al collo . Degli animali immaginari proposti dagli Etruschi nelle loro monete, sono esempi l'ippocampo (o ketos ?) e la testa di grifone .
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  37. "Anche quando il cielo è coperto, il sole non è scomparso. E' ancora dall'altra parte delle nuvole." (Eckhart Tolle)
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  38. Ciao a tutti, non saprei ma... forse nel luogo del ritrovamento c'era vicino un paio di mocassini? c'è qui qualche "paninaro" che se le ricorda queste scarpe? (anni '80 = circa 40 anni fa..) Se non ricordo male, le monete che vendevano con le scarpe erano imitazioni. E - non per caso - si chiamano "penny loafers" Servus, Njk PS: le mie erano nere, simili a quelle della prima foto! PPS: e non dimentichiamo di portarle solo con le calze burlington!!
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  39. 1964 Iran - 10 rials - 1343 Il 4 della data è impresso nella versione iraniana ۱۳۴۳ anziché il classico ٤
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  40. 1964 Algeria - 1 - 2 - 5 - 10 - 20 - 50 centimes e 1 dinar
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  41. Vietnam del Sud, 1 dong 1964 al rovescio: pianta di riso
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  42. Polonia, 10 zloty 1964, commemorativa del 600° anniversario dell'Università Jagellonica, a Cracovia
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  43. IPPOCAMPO Quando ti sei addormentata mia mitica prozia Peppina, fra le ville e la torretta... lo zio Luigi ha scritto: 'con te è finita un'epoca, una speranza, una vita'... adesso che ci hanno chiuso in quattro mura e dal comune tuo non puoi più uscire e ti bombarderanno di vaccini di mascherine e di negozi chiusi e ristoranti agonizzanti e di artigiani morti sui divani da tappezzare a nuovo stamani mi sono fatto un uovo anzi due due strapazzate, sbiancate e scondite come l'oggi... ma ti ricordi i tempi dei cocktail all'Ippocampo, verso Recco e i frittini e e i sorrisi e le risate e il buio e il tornado in foto a Portofino prima del grigio triste spiaccicato sul muro trasformato nel nero sul futuro.
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  44. Confermo, moneta ufficiale della prima officina di Roma. Arka Diligite iustitiam
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  45. I Fondi del dritto non mi sembrano da Fdc. Comunque, ottima moneta, complimenti
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  46. Dopo un lungo silenzio, forse anche grazie al blocco forzato a casa, ho deciso di scrivere di nuovo. E’ una storia che parte da un vero ritrovamento, ma che poi si dipana tra racconto, ricordo e fantasia. Buona lettura (spero). 10 LIRE Era marzo e si era nel pieno del blocco dovuto a questa maledetta epidemia. Piuttosto stanco dopo una lunga giornata di lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nel viale sotto casa, in un silenzio surreale mi avviai verso il mio portone. All’improvviso, mentre infilavo le chiavi nella toppa, la mia attenzione fu attirata da un piccolo oggetto tondo e chiaro posto proprio davanti alla soglia. Con movimento un po' impacciato a causa della grossa borsa da lavoro che portavo a tracolla, mi chinai e lo raccolsi. Quale stupore! Si trattava di un 10 lire spiga del 1984. Ma cosa ci faceva là, davanti a casa mia, una moneta da 10 lire? Chi poteva averla persa? In quei giorni vuoti, poi? Magari un vecchio nostalgico che l’ aveva nel borsellino. O magari qualcuno che la teneva in tasca come porta-fortuna. O forse qualche bambino che la usava come gioco…..Certo la cosa era strana, considerato che in quei giorni tutte le attività erano chiuse e la gente in giro pochissima. E se fosse stato un segno del destino? Chiunque l’avesse persa, l’aveva lasciata lì in bella vista per me. Possibile? Dopo uno sguardo sommario e se vogliamo anche un po' distratto (10 lire……erano sempre e solo 10 lire….ci ero passato…) misi la moneta nella tasca dei pantaloni con un movimento rapido e distratto e salii le scale. Entrato in casa, come d’abitudine, mi fermai salutare mia moglie; le chiesi come era andata la giornata, come stavano le ragazze. La solita routine, pensai. La routine…la rovina delle nostre vite…. Avevo sempre cercato di evitarla, ma inevitabilmente ci cadevo dentro….Come e’ difficile vivere, pensai. Come sono difficili e impegnative le relazioni umane….ci voleva anche questo maledetto virus….. Quindi mi recai in camera per mettermi comodo; una bella doccia, tuta, divanone e via! Ma ecco che, nello sfilare i pantaloni, sentiii un tintinnio ovattato sul pavimento; mi girai e vidi lei, bella , adamantina, che spiccava argentea sul legno nodoso. La 10 lire! L’avevo proprio dimenticata! La ripresi in mano e la guardai con attenzione, ora. Era ancora in buono stato, qualche riga e qualche macchia, ma nessuna ammaccatura. Tenerla in mano mi diede una bella sensazione di leggerezza, di freschezza, forse anche di spensieratezza. Era da tantissimo tempo che non toccavo una vecchia 10 lire. Gli anni passano e dimentichiamo facilmente, purtroppo….. Ma poi, del resto, già molto tempo prima di passare all’euro, le 10 lire erano state snobbate (proprio come i centesimini di oggi), nessuno le voleva. Ricordo bene quegli anni: quando me le trovavo tra le mani, arrivato a casa, me ne liberavo velocemente mettendole in una piccola ciotola che tenevo vicino al telefono fisso che ancora campeggiava su una mensola della sala da pranzo. Dunque, per la prima volta (credo) mi soffermai a guardarne le fattezze. La moneta mi colpì per la sua semplicità. Sul dritto due belle spighe rigogliose, sul rovescio un aratro. Immagini georgiche che mi portarono alla mente ampie distese di campi gialli sotto il sole azzurro, ondeggianti su un terreno ricoperto di terra grassa e fertile che non poneva alcun ostacolo al lavoro dell’uomo. Ricordai quando ero piccolo, la terra dei nonni, le tante corse nei campi, i giochi spensierati, le lunghe giornate che non finivano mai, il pane e salame all’ombra degli alberi e qualche timido assaggio di vino, di quello buono della vigna…. Girai e rigirai la moneta. Poi la mia attenzione cadde sulla data. 1984….. Avevo 17 anni. Ero uno studente del liceo classico, allora…Mentre pensavo, all’improvviso sentii un tuffo al cuore, una sorta di ansia che non era ansia, una sorta di fremito che non era un fremito. Era una sensazione che conoscevo bene. Il ricordo corse alla mia compagna di classe di allora, Emma. Il mio primo vero amore. Lei mi piaceva: era semplice, molto intelligente, una delle migliori della classe, sobria nel vestire, da portamento elegante e pulito. Io, invece… ero io: non certo un adone, non particolarmente appariscente, studioso, dal buon rendimento scolastico, ma piuttosto anonimo, oltre che molto timido. Con le donne ero sempre stato imbranato. Non sapevo mai come muovermi e questo non giocava mai a mio favore, come e’ facilmente intuibile. E anche con lei fu così. Un lungo approccio impacciato che durò tutta la primavera e l’inizio dell’estate. Ad un certo momento mi sembrò che anche lei fosse interessata a me, e non poco. Ma poi la scuola finì e per me fu il dramma. Non ci saremmo rivisti per mesi. Lei mi scrisse. Mi fece capire molto. Io risposi, ma stupidamente non colsi che fosse arrivato il momento giusto. Non so perché accadde, ancora me lo domando. Poi la lontananza fece il resto. Al rientro a scuola niente fu più come prima. Dopo poco, lei si mise con un altro. Era finito tutto. Da allora, nonostante gli anni, sento ancora quell’ansia che non e’ ansia, quel fremito che non e’ un fremito, ogni volta che il ricordo di lei solo mi sfiori la mente. Proprio come ora con quel 1984 impresso su una stupida moneta da 10 lire. Ah, se almeno l'avessi baciata! Ecco la 10 lire. Scusate le foto, sono negato. Buona serata da Stilicho
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  47. All'inizio della scuola... A Natale...
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