Vai al contenuto

Classifica

  1. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      23188


  2. mariov60

    mariov60

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3390


  3. ZuoloNomisma

    ZuoloNomisma

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      2972


  4. allek

    allek

    Utente Senior


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      354


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/02/20 in tutte le aree

  1. Consiglio qualche approfondimento di storia patria... Guastalla fu contea dal 1428 (Guido Torello) e rimase in possesso dei Torelli fino al 1539 (Camilla Torelli) quando venne venduta a Ferrante Gonzaga, secondo genito di Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova. In pratica Guastalla non fu mai un possedimento dei Gonzaga di Mantova ma nacque come contea e venne successivamente acquisita da un esponente della famiglia Gonzaga che diede i natali ad un ramo cadetto ed indipendente. Guastalla venne elevata a ducato nel 1621 (Ferrante II Gonzaga) e rimase un ducato indipendente fino al 1748, salvo un breve periodo di unificazione al ducato di Mantova dal 1678 al 1692 (Ferdinando Carlo Gonzaga). Dopo la morte dell'ultimo duca (Giuseppe Maria Gonzaga, morto nel 1746), nel 1748, venne associata al ducato di Parma e Piacenza e dal 1848 fino all'unità d'Italia fu aggregata al ducato di Modena... Tutto ciò era dovuto per amore della storia e della conoscenza che da un piccolo e consunto tondello può scaturire. Ciao Mario
    6 punti
  2. Mi hanno insegnato ad astenermi dal commentare ciò che non si conosce. Nel caso specifico discorriamo di un provvedimento che, almeno allo stato della discussione, nessuno di noi ha avuto modo di leggere integralmente, ossia nella sua parte dispositiva (quella che ha decretato la confisca) e nella sua parte motivazionale (costituita dal percorso logico-giuridico seguito dalla Corte di Appello per approdare alla decisione). Del resto, lo stesso autore dell’articolo scrive testualmente: “Preso atto della sentenza, di cui entro novanta giorni saranno pubblicate le motivazioni…”. E per comprendere un provvedimento giudiziario è indispensabile avere contezza delle motivazioni che lo sorreggono: solo così è possibile esercitare prudentemente il diritto di critica e non lasciarsi andare a reazioni d’impeto. Con questo non voglio sostenere che nel nostro ordinamento non ci sia un problema generale che riguarda la circolazione dei beni di interesse culturale e archeologico e il giusto contemperamento tra proprietà privata e proprietà statale degli stessi (per quanto ci interessa in maniera particolare, delle monete). Ma la soluzione del problema, a mio avviso, non la si raggiunge limitandosi ad “urlare” allo scandalo alla prima occasione utile. Il problema, a mio avviso, non è a livello legislativo (o quantomeno non lo è in via principale). Il Codice dei Beni Culturali (che qualche operatore giudiziario, purtroppo, dimentica di leggere coordinandone i principi con le disposizioni costituzionali e del codice civile complessivamente considerate), pur con le sue inevitabili lacune, contiene importanti spunti di tutela anche per il collezionismo privato (fatti propri, per fortuna, da diverse sentenze della Corte di Cassazione). Il problema – sempre secondo il mio personale punto di vista – investe la “mentalità”, essendo proprio di tipo “culturale” (perdonate il gioco di parole). Come qualcuno ha già scritto, gli operatori del settore – alcuni dei quali, alle volte, neanche conoscono la normativa in cui si muovono (per favore, non mettetemi alla gogna, non mi riferisco ai tantissimi professionisti seri ma a quelle poche e isolate eccezioni che macchiano l’onorabilità di ogni professione, nessuna esclusa) – dovrebbero svolgere una attività di capillare sensibilizzazione delle masse sull’argomento (magari anche attraverso l’organizzazione di convegni - covid permettendo - che abbiano il pregio di coinvolgere non solo operatori numismatici ma anche operatori del diritto ai più svariati livelli, e ciò al fine di avviare quel dialogo costruttivo mediante il quale pervenire a una soluzione della questione senza la necessità di scomodare il legislatore con inutili interventi di modifica “stratiforme” delle leggi esistenti, che mettono l’interprete nelle condizioni di dover svolgere un vero e proprio “scavo archeologico”). I Giudici sono uomini (o donne) come tutti gli altri e l’interpretazione che spesso di una norma viene da loro offerta trova la sua genesi (sia pure in minima parte) nel background culturale di ciascuno di essi. Negli studi di diritto la tutela dei beni culturali riveste un ruolo marginale, pressoché nullo (ai miei tempi era così ma non mi risulta che le cose oggi siano cambiate) e ciò lo trovo incomprensibile in un Paese come il nostro, ove i beni culturali affiorano quasi a ogni colpo di zappa che la terra riceve. Spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno (e se l’avessi fatto me ne scuso in anticipo), ma ho semplicemente voluto condividere con voi il mio personalissimo pensiero. Saluti.
    5 punti
  3. 1864 Per il neonato Regno d'Italia un anno decisamente scarso come tipologia e numero di pezzi coniati, forse la Zecca di Torino stava già per essere smantellata, oppure il circolante era sufficiente per quell'anno. E' un anno da ricordare per due delle monete più rare e ricercate del Regno: innanzitutto il 50 Lire, forse la moneta più rara in assoluto e poi il 100 Lire anch'essa di notevole rarità. 100 LIRE: coniate n. 579 in totale (474 nel 1865 – 105 nel 1867 e pochissimi nel 1864 ) ( fonte: Gigante 2020 ). A questo proposito il Montenegro scrive “ ...vi è da supporre che la tiratura sia superiore ai 579 pezzi” ( Montenegro Manuale 2008 ). In effetti i passaggi in asta dal 2009 sono ben 42, piuttosto alti per una moneta con una tiratura esigua. Posto una moneta venduta all'Asta Varesi: 50 LIRE: Montenegro Manuale 2008: “Questa tipo di moneta che è una delle più rare della monetazione del Regno d'Italia, fu coniata dalla Zecca di Torino nell'anno 1867 con data 1864”. Il Gigante 2020 aggiunge: “...coniate in 103 pezzi nel 1867 con la data 1864 e solo in pochi esemplarì nello stesso 1864. Questa moneta è oggi conosciuta in circa una dozzina di esemplari”. I passaggi censiti in Asta dal 2009 sono in effetti 12. Si può quindi presumere che pur essendo le monete in questione, di esimia rarità, la tiratura delle stesse sia stata sempre approssimata in difetto come si può comprendere dai passaggi in asta. Diversa la situazione del “Marengo” o 20 LIRE, Zecca di Torino, che fu coniata in quantità notevole: 608.630 pezzi ( comunque al di sotto del millesimo 1862: 1.954.878 e del 1863: 2.980.700 ). Posto il mio Marengo: Buona Serata a Tutti, Beppe
    3 punti
  4. Ricordo con piacere quando iniziai questa discussione sulle monete delle Sedi Vacanti pontificie e l'interesse che essa risvegliò nel non grande numero di collezionisti della Serie Papale.Dopo parecchio tempo torno a postare qualcosa di nuovo,anche perche'ho imparato a ridimensionare il peso delle foto e a poterle inserire di nuovo. Stavolta mostrerò un raro GIULIO del 1655,tra i pontificati di Innocenzo X e Alessandro VII.La mia collezione,infatti,va dal 1655 al 1870.Non è una data facile da reperire,specie per i nominali minori della piastra,anch'essa discretamente rara.La conservazione è mediocre, ma la moneta è un R3,secondo l'ultimo volume del MIR( testo un po' sparagnino con i gradi di rarità)e,per me,è stata una acquisizione che attendevo da moltissimi anni.
    3 punti
  5. Francamente preferirei mille volte vedere il buco piuttosto che una patacca oscena che svilisce tutta la collezione.
    3 punti
  6. E' un quattrino di Clemente VIII per Ferrara, esempio a questo link: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FECL8/2 Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  7. 1964 Rhodesia - 25 cent (2 scellini e 6 pence) - 20 cent (2 scellini) - 10 cent (1 scellino)
    2 punti
  8. Ciao! Atenti fioi. Do dei de vin per ogni moneta catalogata ..... do dei, no do butilion .... ghe sboro. saluti luciano
    2 punti
  9. Interessante @Savor. Non ne sono sicurissimo, ma secondo me potrebbe trattarsi di una moneta di Luigi XVI. Sia il ritratto che la legenda circolare sembrerebbero essere compatibili. La legenda, ad esempio, è "Ludov XVI D Gratia", molto simile a quella che sei riuscito ad identificare. Prova, eventualmente, a dare un'occhiata qui alle monete da 3, 6 e 12 deniers: https://numismatica-francese.collectorsonline.org/cat/FR-82
    2 punti
  10. Onorato dalla richiesta da una delle persone tra le più competenti in questo forum... Se ti fidi e se hai mooooolta pazienza con il mio oramai, ahimè, pochissimo tempo libero, volentieri: sarebbe per me sicuramente un'ottima occasione per ampliare le mie conoscenze sulla monetazione veneziana In cambio dovrai accettare, alla prima (e spero prossima) occasione di incontro una serie di giri di ombre
    2 punti
  11. Non ti scoraggiare, come ti hanno giustamente detto è un BB come conservazione, ma rimane una moneta molto affascinante e piena di storia, anche io ne ho qualcuna peggiore della tua, ma a cui sono molto affezionato per quello che mi trasmette. La speranza è che questa tua affascinante moneta, faccia nascere in te una sana passione. Saluti
    2 punti
  12. Mi permetto di citare un post scritto da Villa66 nella discussione "L'elemento che manca alla numismatica", che quando lessi mi colpì molto e che mi è rimasto impresso. Tempo... abbastanza tempo. v. ----------------------------------------------- Time…enough time. v.
    2 punti
  13. Mi ero accorto che non si connetteva da tempo al forum, esattamente dall'11 giugno, tre giorni prima di... A fine agosto gli avevo inviato un MP, quando ho visto che passavano i giorni, e poi le settimane, senza che lo avesse letto, ho incominciato a temere il peggio, ma mi è mancato il coraggio di chiedere nel forum, in particolare a @quattrino che sapevo avere un rapporto particolare con Lui, per paura della risposta. Che ora, purtroppo, è arrivata. Che la terra ti sia lieve Mark, io e i tuoi amici italiani non ti dimenticheremo. Maurizio
    2 punti
  14. Cari Amici @Francesco1984, @Rocco68, @Scudo1901 avete postato delle monete eccellenti del bel Gioacchino, quindi mi vergogno un pò a postare la mia, notevolmente inferiore alle vostre, ma lo faccio con spirito di "condivisione" e soprattutto perchè mi piacciono moltissimo i coni di Murat. Saluti a Tutti, Beppe
    2 punti
  15. Buonasera a tutti, posto un mio modesto Tornese, purtroppo conservazione veramente al limite, ma credo sia una moneta rara se l'ho ben inquadrata. Ci provo, e invito chi ne ha a postare i propri. ? Dunque, Tornese Filippo III 1599 MIR 221 P/R 40 R3 oppure mi sbaglio ? Saluti Alberto
    1 punto
  16. Buonasera Savor Vorrei farti notare che la tua moneta è un BB (per me forse anche un BB+) e che BB non significa rottame o catorcio ma, ovviamente con riferimento allo stato di conservazione, significa: "bellissimo". Più precisamente e copiato pari-pari dal catalogo Gigante: "La circolazione ha attenuato i rilievi maggiori ma la moneta è perfettamente leggibile, salvo per qualche particolare minore, ed intera. Può avere colpi sul bordo, leggeri e non deturpanti". E' comunque di una bella moneta che può fare la sua bella figura in un'eventuale raccolta. Buona serata Daniele
    1 punto
  17. Anche secondo me è lo stesso conio. Quindi L è il magistrato a cavallo dei due dogi. Interessante... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  18. posto ancora due rovesci per un riscontro: il primo e Lorenzo Celsi, il secondo è di Marco Corner. a me sembra lo stesso conio di rovescio. Che ne pensate? e cornaro
    1 punto
  19. entrambe ad uscita bimestrale ovviamente c'è un errore, Panorama è mensile, Monete Antiche bimestrale
    1 punto
  20. un buco oltre la possibilità di perdere anche l'ultimo euro rimasto.
    1 punto
  21. Ti ringrazio per la gentile e cortese risposta... gran bel pezzo questo 3 grana quasi del tutto esente dai soliti difetti di coniazione di questa monetazione...! Bei boccoloni, difficili da vedere specie sul rame... ?
    1 punto
  22. 2 Dicembre del 1804 Incoronazione di Napoleone Bonaparte a Parigi Medaglia coniata dalla Zecca di Parigi a ricordo dell'Incoronazione in Notre Dame de Paris, fu realizzata in otto differenti varietà (per firma, disegno della stola, dimensione del monogramma al verso) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE1E/6
    1 punto
  23. S guardò chi c'è : S guardò fine SGUARDO "CHIC" E' SGUARDO FINE Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  24. Complimenti... Davvero incredibile, per le dimensioni è un 6 Deniers, anche verificando quelle poche tracce sul lato piatto tutto combacia. Io davvero, davvero, davvero non so come hai fatto, credevo fosse difficilissima e invece... Ti meriteresti 20 likes se fosse possibile farlo! Grazie mille. Purtroppo l'anno è illeggibile ma direi che già essere arrivato a questo punto è tantissimo. Tuttavia sto notando che sull'altro lato, la lettera che definisce la zecca, anche se molto sbiadita mi sembra proprio una w o una m, quindi dovrebbe essere Lille o Tolosa, metterei una foto ma non credo verrebbe granché.
    1 punto
  25. Credo che le estremità della pinzetta, anche guardando l'immagine, siano coperte di gomma o, comunque, da un materiale "morbido". Più che altro, mi sembra molto più macchinoso (e rischioso) utilizzare un paio di pinzette che dei guanti in cotone. Rischioso perché, a mio avviso, aumenta la probabilità che la moneta scivoli e, cadendo, si rovini. Magari mi sbaglierò ma i guanti mi sembrano la soluzione più maneggevole e sicura.
    1 punto
  26. grazie per il conforto, chiaramente non pensavo di avere tra le mani un tesoro ma la credevo semplicemente in migliori condizioni. comunque ringrazio tutti per le delucidazioni sull'acmonital, essendo il materiale di molte monete mi saranno certamente utili
    1 punto
  27. Ciao @tigro, credo che sia una romana provinciale; il crescente lo trovi tra le monete della Mesopotomia, Carrhae, cercherei tra le monete emesse da Eliogabalo. MESOPOTAMIA. Carrhae. Elagabalus, 218-222. (Bronze, 16 mm, 2.21 g, 6 h). ANTΩ [CEB?] Radiate, draped and cuirassed bust of Elagabalus to right. Rev. KAPP KOΛ M Filleted crescent; above, star; below, small globe. BMC 10-11 (as Caracalla) var. (inscriptions). Rare and well struck. Fine dark brown patina. Good very fine. Saluti Eliodoro
    1 punto
  28. Ciao, sembra che sui rilievi affiori il bronzo, quindi dovrebbe essere bronzo argentato.
    1 punto
  29. Capisco. Le consiglio allora di aggiungere altro per ammortizzare le spese di spedizione
    1 punto
  30. Complimenti! Moneta sontuosa!!
    1 punto
  31. Salve Nonostante le pessime condizioni azzarderei 10 soldi per Ranuccio II Farnese (1646-1694) (Piacenza) Anche lo stemma curvo coronato combacia e la legenda VI a fianco https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RN2PC/4
    1 punto
  32. allek, non hai sicuramente urtato la mia di sensibilità. Volevo scrivere le stesse cose, ma tu le hai scritte prima e meglio. Criticare un dispositivo, senza avere a disposizione la motivazione della decisione, è proprio singolare. Cordialita’
    1 punto
  33. Lo conoscevo solo come Mark, grazie al cognome, e al suo IP, ho trovato questo, credo sia lui https://www.buchananfuneralhomemonett.com/obituary/mark-peters
    1 punto
  34. Un denaro angioino pre-riforma coniato a Brindisi. Solitamente non si riesce a datare con certezza queste emissioni e spesso anche la zecca di emissione non è certa. Per questo denaro invece le cose stanno diversamente. E' uno dei pochi di cui esistono i documenti che ne decretarono la coniazione. Il 18 giugno 1276 si ordinava:"scriptum est Sergio Bovi Ravellensi habitatori Botonti, Pastekarulo de Trano et Iacobo Pironto de Ravello magistris siclaris regie sicle Brundusii etc. devotioni vostre ex regia parte firmiter et expresse precipimus quatenus novam denariorum moneta quam ad presens in regia sicla Brundusii pro parte regie Curie laborari et cudi mandavimus laborari et cudi sine mora qualibet faciatis. Sicut datum est vobis per vestre commissionis litteras in mandatis. Et in termino vobis per easdem litteras designato distribui valeat et expendi quequidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 1, n.d.A.] et ex alia parte sit forme et cunei huius [R/ conio 1, n.d.A.] super cuius monete pretio celeriter colligendo illam diligentiam apponatis et apponi etiam faciatis"; mentre per Messina "similes facte sunt Iohanni Pironto de Ravello, Bartholomeo Salinpepe de Messana et socio magistris siclariis regie sicle Messane, que quidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 2, n.d.A.] et ex alia parte forme et cunei huius [R/ conio 2, n.d.A.] super cuius etc. ut supra". Tratto da Giuliani A., Fabrizi D., Le monete degli Angioini in Italia Meridionale, Indagine archivistica sulla politica monetaria e analisi critica dei materiali, Ariccia 2014, pp. 48-49. E' nota la variante senza i globetti ai lati del KAR. Come puoi osservare anche dietro una piccola moneta è celata tanta storia.
    1 punto
  35. Se ne andato un vero Signore, un faro nel settore estere, sapeva solo dare... e ci ha dato veramente tanto. Ciao Peters, un giorno riparleremo nuovamente insieme della tua ineguagliabile passione. Il suo avatar era un semplice 10 lire, amava le monetine comunissime e riservava a loro grande attenzione. una volta ci raccontò la motivazione. Villa66 era il nostro indirizzo in Italia, e quindi la data era non una considerazione. Anche se io probabilmente lo ricorderei comunque—tranne—foto che ho fatto per il mio avatar era mia foto di moneta prima volta. Ho tirato tre pezzi anonimi 10-lire (una moneta che ha un significato importante per me) dal mio duplicati, ha preso una serie di foto, e ha scelto quello che piaceva di più!
    1 punto
  36. Non concordo. Ci possono essere mele marce come in tutti i campi. Il problema fondamentale del collezionismo Italiano è la legislazione in materia che lascia enorme spazio all'interpretazione personale. La legge non è oggettiva ma soggettiva e questo crea problemi di interpretazione terrificanti. A monte manca una lobby (nel senso positivo del termine) capace di far sentire la propria voce a chi di dovere e far apportare le opportune modifiche legislative. Fin tanto che la legge sarà questa, soggetta ad interpretazione, non posso evitare che ci sia qualcuno che la interpreti in malo modo (da valutare in questo caso cosa sia successo nel dettaglio). E' chiaro che io non posso svegliarmi la mattina e parlare con un ministro per far modificare una legge. In Italia sfortunatamente ha voce in capitolo chi riesce ad arrivare a chi gestisce il potere. Per parlare con costoro bisogna o essere a propria volta detentori di potere (e un numismatico non ne ha) oppure fare massa critica ed agire diligentemente e con tantaaaaaaaaaaaa pazienza. E' un lavoro rognosissimo, lungo, pieno di passi falsi, ma che si può fare. Posso fare un esempio personale. Io e altri colleghi di lavoro, sparsi per l'Italia, abbiamo avuto un terrificante problema col datore di lavoro, che si è approfittato di un'interpretazione "allegra" di una legge per non svolgere alcune assunzioni (diciamo subito che i problemi sindacali sono più sentiti al governo in quanto danno immediatamente visibilità). Abbiamo impiegato un anno, parlando prima col sindacalista provinciale, poi col nazionale, poi col sottosegretario del ministro, poi con questo o quel parlamentare facendoci trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Abbiamo fatto le manifestazioni col le bandiere e abbiamo sempre girato la cosa in maniera costruttiva mettendoci dentro in qualche modo il datore di lavoro (Mai dire che il datore di lavoro è str...o, perchè i muri contro muro vengono vinti da chi è più forte). Infine siamo arrivati a dialogare direttamente con il ministro Fioramonti (prima che si dimettesse), che ha prodotto una legge attuativa ad hoc per il nostro caso, dando qualche soldo pure al datore di lavoro per investimenti strutturali (leggi: per non rompere i cogl...). Fioramonti si è poi dimesso, fortunatamente dopo l'approvazione della legge che ci interessava. Ripeto comunque che i problemi sindacali attirano maggiore attenzione dal governo. Tuttavia, la strada è purtroppo questa e solo questa, a meno di non aspettare un lamonetiamo ministro o di non continuare a lamentarci sul forum gridando al governo Ladro. Bisognerebbe, in definitiva, richiedere una legge che salvaguardi i nostri interessi collezionisti in un'ottica generale di rilancio del sistema museale e archeologico. Una eventuale riforma deve convenire a tutti, non solo a quei 4 gatti dei numismatici, se no non se ne farà mai nulla.
    1 punto
  37. Un consiglio per il futuro: sul forum non si pongono mai domande con “qual è il migliore (o peggiore)?” Del tipo: Qual è il miglior venditore? Qual è la migliore monetazione? Qual è la migliore casa d’aste?, ecc. Capisco l’innocenza della domanda ma ci sono talmente tante variabili in gioco che è difficile stabilire chi o cosa sia meglio degli altri. Del resto, sarebbe anche poco rispettoso per “Tizio” se si rispondesse “Caio” (o viceversa). Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
    1 punto
  38. In realta' si parla di Corte di Appello, quindi e' gia' un secondo grado. La cosa e' quindi piu' grave perche' ci sono stati gia' due processi e il secondo giudice ha confermato il giudizio del primo. Altrimenti non penso che Ganganelli ci avrebbe fatto un articolo sopra.
    1 punto
  39. No, Se le monete sono state comprate in asta o da commercianti e si può esibire la documentazione non è vietato, come è scritto in sentenze e anche dal Mibact di Torino. Il problema è un altro. Da una vecchia canzonetta : Questo è uno strano paese dove chi sbaglia non paga le spese......Ho letto degli errori giudiziari che costano miliardi allo Stato cioè a noi contribuenti, ma si parlava di carcere. Quanti errori che non comportano il carcere avvengono ogni anno ? Quando a qualcuno si da una toga o una divisa c'è chi si sente autorizzato a comportarsi come il mitico Marchese del Grillo. Ne abbiamo letto in questi ultimi tempi di episodi che si potevano evitare ma ci vorrebbe buonsenso, qualità rara ormai, I Promessi Sposi (Cap. XXXII) " Il buonsenso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune"
    1 punto
  40. Societa' Numismatica Italiana Omaggio al Congresso Internazionale di Scienze Storiche in Roma 1902
    1 punto
  41. TAGLIO: 2 euro CC NAZIONE: Grecia ANNO: 2016 A TIRATURA: 750.000 CONSERVAZIONE: qSPL LOCALITÀ: Muggiò
    1 punto
  42. E' un errore molto comune. Tecnicamente si chiama sdoppiamento da danno meccanico da schiacciamento. Lo trovi descritto qui nel mio sito: https://www.erroridiconiazione.com/c-9-2-sdoppiamento-da-danno-meccanico/
    1 punto
  43. Dagli autori Giuseppe Carzedda e Alessandra La Fragola, un nuovo libro numismatico di monetazione rinvenuta in un ripostiglio in Sardegna. Il Ripistiglio di Stintino.
    1 punto
  44. Il fascino degli 8 Reales coniati a martello, a mio parere, è ineguagliabile.......questi si che sono las piezas de a ocho dei pirati!!!! Filippo IV 1663 zecca di Potosi
    1 punto
  45. Breve aggiornamento sull'esito delle ricerche. Scusate se ripeto alcuni concetti, magari già espressi in altre discussioni, ma è un modo per vedere se ho capito quello che ho trovato. Partiamo da prima cernita delle monete: ho scoperto di essere alla ricerca delle monete chiamate Columnarios, cioè le monete che al rovescio hanno le colonne d'Ercole e i due mondi. Pertanto dovrò prendere in considerazione solo le monete dal 1732 (anno di inizio della loro coniazione) al 1746 (anno di morte di Filippo V di Spagna). Già questo è un passaggio importante perché restringe notevolmente il campo di ricerca e riduce drasticamente i prezzi. Veniamo alle monete coniate in quei 15 anni. La prima valutazione da fare riguarda la zecca d'origine, la più attiva fu senza ombra di dubbio quella di Città del Messico (simbolo M°) seguita a ruota da quella di Postosi (monogramma "P", "T" e "S"). Le altre zecche erano "minori" quindi la quantità di monete circolanti oggigiorno è minima, ne deriva un prezzo elevato. A proposito di Postosi: a quanto pare hanno iniziato ad utilizzare i macchinari a vite solo dal 1767, quindi fuori dal periodo di mio interesse. Questo significa che, per mantenere i prezzi contenuti, dovrò puntare su una moneta coniata in Messico vista l'enorme rarità delle altre. Non rimane che valutare l'anno. Per questo discorso ho trovato un vecchio sito in spagnolo che associa un valore (in pesetas) all'anno di coniazione. Da questa tabella (http://www.fuenterrebollo.com/faqs-numismatica/1732-8reales.html) sembrerebbe che le monete meno rare siano quelle coniate nei periodi 1734 -1739 e 1743-1746. Dai siti di aste che mi avete consigliato ho visto che il prezzo, per monete di quegli anni indicati e conservate mediamente bene quindi senza alterazioni evidenti (come graffi o botte), si aggira attorno ai 200-250€ mentre monete rovinate si trovano anche a 50-60€. Il prezzo delle monete degli altri anni oscilla moltissimo in base alla rarità. Ed ecco che quindi riesco a rispondere alla domanda che ho posto al messaggio #5 di questa discussione : perché quelle due monete, apparentemente simili, hanno prezzi così diversi? Entrambe sembrano ben conservate ed entrambe vengono dal Messico; la differenza la fanno soprattutto l'anno e, con mia somma sorpresa, il saggiatore! Infatti la moneta in vendita a 900€ è del 1733 (che come rarità è secondo solo al 1732) e riporta il marchio F, se già il marchio fosse stato MF avrebbe "perso" almeno il 15% del suo valore. La moneta da 250€, invece, è del 1746 quindi uno degli anni meno rari. Evidentemente il suo essere nella parte alta dell'intervallo di prezzi è dovuto alla valutazione XF del suo stato. Bene, penso che come primo aggiornamento possa bastare. Sicuramente queste ricerche mi hanno insegnato molte cose, soprattutto riguardo la storia di questa moneta. Se ci saranno altre novità le aggiungerò in un altro messaggio. Grazie ancora a tutti per l'aiuto. Buonanotte, Massimo
    1 punto
  46. Riporto un passo di Cesare Balbo, “Meditazioni Storiche” Tomo I. Parte I. Preliminari e Storia antica, Torino, G. Poma e C., Ed. (1844) in cui si parla di Apamea, del Monte Ararat nelle vicinanze e dell’Arca di Noè. apollonia
    1 punto
  47. 1 punto
  48. Vita e monete di sant'Eligio: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=3247
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.