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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/30/20 in tutte le aree

  1. Tra il 2010 e il 2017 ho pubblicato su Panorama Numismatico una ventina di articoli per ricostruire la storia delle nostre riviste numismatiche. Alcuni di voi ne ricorderanno alcune. Per rendere quest'argomento più visibile ho deciso di raccogliere gli articoli e farne un volumetto. Voglio ringraziare Lorenzo Bellesia e la sua redazione per avermi inviato i pdf e autorizzandomi a stamparli in proprio. Gloriose.pdf
    8 punti
  2. Che dire Sirlad, mi pare chd Archestrato abbia molto bene argomentato diverse incongruenze che possono rilevarsi dal confronto con i pochi esemplari sicuramente autentici oggi in musei. Mi ha colpito il particolare del ‘gamma’ che negli esemplari critici in questione ha assunto una forma non compatibile con l’epigrafia della legenda originale e questo sarebbe prova dell’imperizia, o sarebbe meglio dire, scarsa conoscenza da parte degli ‘artisti’ che hanno realizzato gli esemplari in questione. Spesso e’ da queste ‘bucce di banana’ che possiamo riconoscere le produzioni moderne dagli antichi originali. in quanto alla tua osservazione sul perseguimento dei moderni ‘artisti’ intanto vi è da dire che occorrerebbe identificare in modo incontrovertibile i falsi cosa che come vedi spesso gia’ case blasonate stesse non riescono a fare. Secondo la legge è assai blanda verso le falsificazioni di monete per collezione mentre e’ implacabile r concentra li le sue forze nel contrasto al traffico di reperti originali. Anni fa comunque ci fu una brillante operazione che porto’ al sequestro di centinaia di coni moderni di una zecca ‘moderna’ clandestina in Sicilia. Prossimamente uscirà un mio articolo dove richiamo tale operazione, e grazie al ritrovamento di alcuni di questi coni e’ stato possibile bollare definitivamente come false alcune monete che hanno circolato per anni nelle aste ( soprattutto tedesche) degli ultimi 15 anni.
    5 punti
  3. Buongiorno a tutti! Nel mio continuo spulciare il forum mi è capitato di leggere spesso gli "sfoghi" dei collezionisti costretti a "fare i conti" - in tutti i sensi - con mogli e fidanzate per l'acquisto di monete. Io in questo sono stato fortunato. Dopo una breve opera di convincimento non solo ho convinto la mia fidanzata della mia passione sfrenata per le monete, ma l'ho indotta (vi assicuro, in assoluta buonafede) ad anticiparmi il regalo di Natale. E così per questo Natale mi è stata regalata una nuova piastra da 120 Grana, un esemplare del 1855 che si aggiungerà alle altre già messe in collezione. Una bellissima (doppia) soddisfazione. La moneta da un lato e la fidanzata contenta dall'altro
    4 punti
  4. Francia - 1 Franco 1964 Oscar Roty ( 1887 ) La Seminatrice Parigi - Musée d'Orsay
    4 punti
  5. Essendo anche io un Euro collezionista, non si può non annoverare tra le brutte la monetina italiana che andrò a mostrarvi. Meriterebbe di sicuro la defenestrazione per l'affronto perpretato al nostro illustre letterato... Ok, magari siamo tutti concordi che il nostro Giovanni Boccaccio non sia un adone, ma potevano scegliere un soggetto migliore per realizzare il conio... Andrea del Castagno ( 1450 ) Ciclo degli Uomini e delle Donne Illustri Firenze - Galleria degli Uffizi Perdonate l'irriverenza, ma secondo me, di somigliante all'affresco quel volto ci ha poco a che fare... ha la tipica espressione di esser stato colto in flagrante mentre tentava di mollare una scorreggia senza farsi beccare da nessuno
    4 punti
  6. 4 punti
  7. Nel periodo sono state emessi anche questi esemplari: Helena. Augusta, AD 324-328/30. Æ Follis (1,49g). Constantinople mint, 5th officina. Posthumous issue, struck AD 337-341. Pearl-diademed and draped bust right / Pax standing left, holding branch and scepter; //CONSЄ. RIC VIII 33. Good VF. https://www.vcoins.com/en/stores/marc_walter/95/product/helena_augusta__follis__constantinople__pax__good_vf/676007/Default.aspx Helena, madre di Costantino. Emessa a Treveri, Roma, Costantinopoli. Indice di rarità da C2 e R. Diametri tra i 15 e 16 mm. Theodora, wife of Constantius I. A.D. 337-340 - AE4 - Trier mint 15 mm / 1.60 g FL MAX THEO - DORAE AVG, Draped bust right. R/ PIETAS – ROMANA, Pietas Standing right holding child. TRP branch in ex. RIC.VIII; 91 https://www.vcoins.com/it/stores/gb_collection/65/product/theodora__ae4__pietas_romana__trier_mint__high_grade/665079/Default.aspx Theodora, moglie di Costanzo I. Emessa a Treveri, Roma, Costantinopoli. Indice di rarità da C2 e R. Diametri tra i 15 e 16 mm. Saluti Illyricum
    3 punti
  8. LE MONETE DI ROMA: AUGUSTO il Principato PERCORSO STORICO-CULTURALE SVOLTO TRA LE IMMAGINI PIU' SIGNIFICATIVE DELLE MONETE BATTUTE DURANTE IL REGNO DEI PIU' IMPORTANTI IMPERATORI ROMANI. Sesta monografia della collana “Le Monete di Roma”, secondo volume dedicato all’imperatore Augusto. Come si evince dal titolo, il racconto riprende dal periodo che vide il Principe raggiungere il potere in seguito alla vittoria su Marco Antonio e Cleopatra, fino alla sua morte. Di estrema importanza riveste la visione del Principes e lo straordinario stravolgimento che questa nuova figura comporta all’interno della politica romana, dell’espansionismo, nella nuova Età Aurea, concetto fondamentale all’interno della propaganda augustea, nella riorganizzazione politico-architettonica di Roma e di tutto l’impero e, ovviamente, la sua eredità. Tra i principali personaggi che in quegli anni parteciparono all’ascesa di Augusto, un particolare spazio è dedicato ad Agrippa, senza dimenticare le altre figure come Mecenate, Livia e la figlia Giulia. Il tutto, come sempre, supportato dalle eccezionali immagini storiche impresse sulle monete del periodo. Autore: Daniele Leoni Editore: DIELLE EDITORE Formato: 21 x 29,7 cm - brossura cucita a filo, composta da copertina plastificata opaca e pagine di carta patinata opaca da 150 gr. con vernice protettiva Pagine: 242 circa con più di 180 foto a colori delle monete e 12 cartine Prezzo: 38 Euro, Per tutto dicembre 2020 e gennaio 2021 il volume sarà in promozione a 35 euro, Contatti e prevendite : In prevendita presso [email protected] Di seguito riporto la lista dei volumi già pubblicati (in blu) e di quelli in preparazione: Traiano (disponibile in italiano e inglese) Nerone (disponibile in italiano e inglese) Adriano (disponibile al momento solo la versione in italiano) Settimio Severo (disponibile al momento solo la versione in italiano) Ottaviano Augusto Augusto il principato 69 d.C. Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano Tito e Domiziano Marco Aurelio e Lucio Vero Commodo Cesare e la guerra civile Caracalla e Geta Costantino I° I Gordiani Filippo I°, II° e Traiano Decio Diocleziano e la Tetrarchia – Vol. 1 Diocleziano e la Tetrarchia – Vol. 2
    2 punti
  9. Buongiorno, in ottica approfondimento per i neofiti, con la presente discussione intendo riprendere una serie del IV secolo già più volte presentata nel passato ma di cui curiosamente non vedo passaggi recenti nel Forum. Avendo meno visibilità in questo periodo, forse a scopo didattico può esser utile rendergliela, a giovamento dei meno esperti. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che pur essendo la Numismatica del periodo imperiale un campo molto vasto dopo anni di vita del Forum si giunge ad un punto per cui molti temi sono già stati sviscerati precedentemente (oppure quelli nuovi sono troppo specialistici o di nicchia per richiamare l’interesse della maggior parte degli utenti). Ritengo pertanto che nuovi contributi su temi già trattati possano fungere da arricchimento alle discussioni precedenti oppure - perché no? - da riepilogo e di summa di quanto già espresso in precedenza. Oggi volevo trattare una serie non troppo corposa o spettacolare ma certamente interessante: le POSTUME COSTANTINIANE, emesse (ovviamente) dai sui immediati successori, in particolare Costantino II e Costanzo II. Spesso sono indicate con il valore di “mezzo follis” (ovvero valore di frazione dell’unità di base e quindi dati fisici ridotti) ma più correttamente si può dire che si tratta di AE4 ( http://modoetianumismaticae.com/Classificazione%20grandezza%20monete%20romane.html ) ovvero bronzetti inferiori ai 17 mm di diametro. Tralascio volutamente le commemorative/postume emesse da Costantino stesso ancora in vita. Iniziamo dalla più comune: Costantino che ascende al Cielo su quadriga. 9 Sept 337- late 347 Obv: DV CONSTANTINVS PT AVGG - Veiled head right Rev: Emperor, veiled to right in quadriga; the hand of God reaches down to him. In exergue SMANA RIC VIII Antioch 39 Costantino velato guida una quadriga che lo porta al cielo; in alto la Manus Dei lo accoglie. Serie emessa nelle zecche di Treveri, Lugdunum, Arelate, Heraclea, Costantinopoli, Nicomedia, Cyzicus, Antiochia, Alessandria con un diametro medio attorno ai 15-16 mm. Il grado di rarità è variabile, di solito sono emissioni abbastanza comuni per Nicomedia, Cyzicus, Antiochia, Alessandria e Costantinopoli, rare o scarse quelle provenienti da zecche occidentali. Degna di segnalazione la presenza della Mano di Dio ( https://it.wikipedia.org/wiki/Mano_di_Dio ); rappresenta il debutto di questo simbolo sulle monete romane che comparirà anche in emissioni successive (https://www.cointalk.com/threads/manus-dei-on-roman-coins-and-byzantine-seals.295293/ ). In pratica una revisione cristiana delle serie pagane legate all'Apoteosi degli Augusti/e
    2 punti
  10. Anche se i numeri del Fine vanno da 11 a 19, di solito vengono utilizzati solo F12 e F15. In una banconota F12 "le prove di circolazione sono notevoli con angoli arrotondati, spaccature dei margini e altri problemi. La nota deve essere intera con carta solida." Più difficile definire una F15, per la quale PMG si limita a dire che "può sembrare una nota Very Fine, ma a un esame più attento si scopre che ha troppe pieghe o troppa circolazione per garantire un voto Very Fine." In un catalogo USA che va per la maggiore, una banconota Fine, senza specifica dei numeri, "mostra segni di molta circolazione ha perso la sua freschezza e i dettagli molto fini, e ha pieghe pronunciate. La banconota non è seriamente sporca o macchiata." Quest'ultimo particolare, la renderebbe addirittura migliore di un nostro MB che, secondo Crapanzano-Giulianini (catalogo 2014-2015), può avere "macchie, scoloriture, o scritte indelebili". Che sono in effetti presenti nella banconota di @jaconico al dritto nel contorno, e al rovescio nell'ovale sinistro. Il che ne fa un perfetto esemplare di MB nella nostra scala, ma, a mio parere, non un F15 in quella americana. Si vedano anche gli angoli, e il piccolo taglio al margine. Io, per questa, mi fermo a F12, mentre assegnerei F15 a quella di @wstefano senza naturalmente alcuna pretesa di assolutezza Chi vuole divertirsi, con queste o altre banconote, trova a questo link la descrizione dei vari gradi di conservazione secondo PMG: https://www.pmgnotes.com/paper-money-grading/grading-scale/ petronius
    2 punti
  11. Inizialmente mi guardava con una certa stranezza, lo devo ammettere. Ma dopo ore e ore di chiacchierate "monotematiche" da parte mia penso si sia convinta della mia passione e abbia deciso di assecondarmi. Delle due una: o l'ho convinta veramente o l'ho presa per (sua) disperazione
    2 punti
  12. Isole Bermuda - One Crown 1964 Stemma Nazionale Isole Bermuda Adottato il 4 Ottobre 1910 lo Stemma Nazionale è composto da un leone rosso, eletto a simbolo del Regno Unito ed allusivo al rapporto tra le due Nazioni, che tiene uno scudo raffigurante una nave incagliata fra le rocce. La nave in questione è la Sea Venture, partita il 2 Giugno 1609 da Plymouth come nave ammiraglia di una flotta di sette navi più due destinate alla colonia di Jamestown. Il convoglio era il terzo rifornimento destinato alla Virginia e portava tra 500 e 600 coloni. Il 24 luglio, la flotta incappò in una tempesta tropicale, simile ad un uragano, e le navi si dispersero. La Sea Venture lottò nella tempesta per tre giorni. Navi della sua stazza avevano resistito a tempeste del genere ma la Sea Venture aveva evidentemente dei problemi non avendo potuto subire un collaudo preventivo. Il calafataggio non era stato evidentemente eseguito a regola d'arte e l'imbarcazione incominciò ad imbarcare acqua. I passeggeri tentarono di turare le falle con le loro mani ma l'acqua continuava ad entrare nella stiva. I cannoni vennero gettati in mare per alleggerire la nave ma ciò non fu sufficiente. L'ammiraglio Sir George Somers, che aveva condotto personalmente la nave, quando la mattina del 25 luglio intravide all'orizzonte una lingua di terra, vi si diresse deliberatamente per far incagliare la nave. Ciò consentì a tutti i 150 passeggeri di mettersi in salvo ma la nave andò distrutta. La nave era giunta sull'isola Saint George dell'arcipelago delle Bermuda. L'arcipelago venne denominato "The Somers Isles" dal nome dell'ammiraglio Somers, ed oggi è conosciuto come Bermuda. Utilizzando materiale della Sea Venture, i sopravvissuti costruirono due navi più piccole, Deliverance e Patience. Dieci mesi più tardi continuarono il loro viaggio verso Jamestown, lasciando diversi uomini sull'arcipelago per prenderne possesso. Arrivati a Jamestown il 23 maggio 1610, trovarono che l'80% dei 600 coloni erano morti di stenti e di malaria che infestava le zone acquitrinose dell'insediamento. I superstiti delle Bermuda erano riusciti a trovare una colonia prospera a Jamestown ed avevano portato una piccola quantità di cibo con loro. I coloni di Jamestown si salvarono soltanto con l'arrivo di una missione di rifornimenti capeggiata da Thomas West, il barone De La Warr, meglio noto come "Lord Delaware", meno di tre settimane dopo. Nella parte inferiore, il nastro con il motto dell'arcipelago: " Quo Fata Ferunt " - " Dove il destino ci porterà "
    2 punti
  13. Hai tutta la mia comprensione per quello che conta. Questi soggetti vanno segnalati agli altri operatori perché NON devono più partecipare alle aste. Posso capire ritirare una offerta fatta per sbaglio, ma qui siamo al ridicolo per non dire peggio. La collaborazione tra noi operatori per emarginare questi soggetti è fondamentale. E se qualcuno mi tira fuori la privacy.......
    2 punti
  14. Concordo con mi ha preceduto per quanto riguarda i rovesci. Circa le identificazioni per l'imperatore al dritto la prima è riconducibile a Tetrico II per tipologia di ritratto e anche per lettere identificabili in legenda (notate che è per lo più specchiata!), se si guarda bene la prima lettera è una C rovescia e nel mezzo si intravede un qualcosa che richiama un PI. La legenda comune per Tetrico II prevede infatti C PIV ecc. La seconda la attribuirei a Tetrico I ibrido Vittorino (per il rovescio con il sole). Al dritto, sempre in legenda mi sembra di leggere un "...TRICVS AVC" a partire da ore 12 circa.
    2 punti
  15. 1964 Bahrain - 100 fils Fu la prima emissione per questo Paese
    2 punti
  16. Anche questa ha una patina fuori di testa,con scale di rame-rosso-violetto ....come si trasforma il penny? Saluti
    2 punti
  17. Si trovano molte monete nelle ciotole a 50 cent/un euro a molto meno del facciale, compreso questo 5 marchi in rame/nickel, se ancora convertibili bisognerebbe andarle a cambiare nel paese di origine, cosa non per nulla agevole. Monete che valgono al cambio anche due/tre euro ma che nessuno si sognerebbe di andarle a cambiare in Tunisia, Danimarca, Israele, Germania, ecc. Naturalmente a 50 cent/un euro si trovano anche monete che valgono al cambio mezzo centesimo di euro, ma nessuno si sognerebbe di andarle a prendere, dato il costo esiguo, per esempio in Cambogia, in Islanda o nel Congo, ma si comprano lo stesso anche a 100/200 volte il loro ipotetico valore facciale (mezzo cent x 100 = 50 cent). Il collezionismo di monete di comune circolazione di tutto il mondo funziona così, molte volte il "valore" è maggiore, il più delle volte è minore.
    2 punti
  18. Vietnam del Sud, 1 dong 1964 al rovescio: pianta di riso
    2 punti
  19. Polonia, 10 zloty 1964, commemorativa del 600° anniversario dell'Università Jagellonica, a Cracovia
    2 punti
  20. DE GREGE EPICURI Sembrano entrambe delle imitative dei Tetrici, probabilmente la prima del figlio, la seconda del padre. La prima pare in effetti una SPES. Non solo la E, ma anche la S e la P sono invertite, cosa frequente nelle imitative. AUGG si riferisce a due persone (augustorum); che esista o meno per le SPES ufficiali non rappresentava un problema per gli imitatori! La seconda forse è una PAX, ma lo dico principalmente per la X che fa bella mostra di sè.
    2 punti
  21. In realtà non saprei scegliere una moneta brutta tra quelle in collezione. Non certo perché non ci siano, ma è che soggettivamente mi piacciono tutte! Una moneta in argento che vedo spesso in vendita, emessa dalla Somalia nel 1999 per celebrare l'oscar di Roberto Benigni, non so perché, ma la trovo orrenda. Magari invece ad altri piace. Inserisco le foto scaricate dal web.
    2 punti
  22. Di 'brutto' ho questo zombi!
    2 punti
  23. Le nostre strade si incrociano ancora, caro @Asclepia, grazie del tag. Ti voglio tranquillizzare, la moneta in questione non nasconde alcuna rarità recondita. La variante con le cifre della data alla stessa altezza del valore è leggermente più rara rispetto a quelle con le cifre più alte, ma niente di più. Anche la conservazione non è eccelsa, io stesso ne ho un esemplare molto migliore. Rimane la particolarità della (s)centratura accentuata e un accattivante color cuoio.
    1 punto
  24. Esatto! l'unica senza un'anima viva ed in pieno lockdown! Nelle altre noto assembramento!
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  25. Il 500 scellini austriaco perché è l unica che sul retro non raffigura persone..
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  26. Buonasera. Forse per il copyright della saga "che passione" dovremmo tornare più indietro nel tempo, esattamente al 2008. https://www.lamoneta.it/topic/38073-oboli-che-passione/
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  27. con i tappi di champagne rischi di passare per milionario e salti dalla padella alla brace!
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  28. Ultimo 3 Cagliaresi (primo tipo), assieme a quello del 1741 (secondo tipo), ad avere l'effigie del sovrano sabaudo. Una bella monetina sarda coniata per uso esclusivo dell'isola del valore di L 0,05 Rispetto al secondo tipo ha il busto corazzato del Re differente, come diversa è la capigliatura, ha l'indicazione del valore 3C e la croce filettata al rovescio è più grande e con maggior distanziamento delle 4 testine di moro. L'esemplare postato mostra una delle varianti meno conosciute: assenza di punto tra DVX e SAB e contemporanea presenza di punto tra PED e 1732. Moneta non comune che in altissime conservazioni ben difficilmente si riesce a reperire (per trovare questa di conservazione non certamente eccelsa ho penato non poco). Purtroppo si inizia ad intravedere un po' di verde, e dovrei correre ai ripari, anche se le macchie sono piuttosto statiche da una quindicina di anni.
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  29. Una moneta che trovo irritante e supponente è - anzi sono - quelle monete che compongono lo stemma dell'Inghilterra, molto bello nel suo insieme, ma insensato se lo si puo vedere solo per frammenti. La Zecca inglese avrà avuto i suoi buoni motivi per coniare una moneta così concepita, ma in me ogni volta che ne vedo una suscita una sorta di repulsione.
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  30. Complimenti per i vari articoli che ho letto con piacere su Panorama Numismatico e complimenti per questa pubblicazione.
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  31. Se tutti facessimo così, soprattutto mettendo le motivazioni, ci eviteremmo tanti mal di pancia.
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  32. Ciao Simo, purtroppo ci sono ed ovviamente l'unico modo per proteggerci e' , come dici te, collaborare tra noi. Ovviamente gia' bloccato da noi ed automaticamente risulta segnalato e visibile ( compresa la motivaziona del blocco) a tutti gli operatori che utilizzano lo stesso nostro portale di aste?
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  33. Votato per la deliziosa cucciola
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  34. La sentenza della Cassazione che ho postato sopra dovrebbe costituire un precedente per l'eventuale ricorso del collezionista indicato al post 1.
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  35. Forse non caricava tutto in un unico POST, ma in un'unica discussione sì, bastava rispondere a quella che avevi già aperto Ho unito il tutto.
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  36. È stata trovata durante un restauro di un palazzo a Venezia nascosta dentro un muro. Grazie mille
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  37. Esatto, è quello che penso anche io per quello che riguarda l'esemplare di inizio discussione. Vorrei riprendere il discorso dell'uso del tornio per l'aggiustamento del peso delle monete d'argento di grosso modulo nella zecca di Venezia, ricordiamo che qualche anno fa c'è stata la seguente discussione: Tallero per il Levante 1794 Sicuramente, quindi, il tornio era stato utilizzato nella zecca di Venezia nel XVIII secolo, decenni prima dell'inizio della produzione dei talleri classificabili come H41. Era comune l'uso di questo strumento nelle zecche del XIX secolo? Giuseppe Sacchetti, che aveva lavorato nella zecca di Milano, parla dell'utilizzo del tornio in un paio di testi, entrambi scaricabili da Google Libri: Della coniazione monetaria e delle monete italiane del secolo XIX , 1873 Tecnologia e terminologia monetaria , 1884 (uscito nella collana dei Manuali Hoepli) L'aggiustamento del peso al tornio sembrerebbe essere quindi stato effettuato su tondelli destinati, ad esempio, alle 5 lire italiane (coniate nella zecca di Milano?). C'è però un "buco" che non mi spiego, ma non avendo visionato un gran numero di talleri veneziani forse mi mancano informazioni: su emissioni precedenti attribuite alla zecca di Venezia (ad esempio H37 o 38), gli aggiustamenti di peso sono comuni, ma quelli che ho visto sono fatti con la lima. C'è una spiegazione nota per questo? Ci sono talleri precedenti all'H41 che presentano segni del tornio?
    1 punto
  38. D/ (crocetta) OTTO- IMPERATOR, con lettera L entro contorno di perline. R/. SANTV. VVL[TVS] , IL Santo Volto di Gesù coronato volto a sx. Esistono varianti, non posso esserti d'aiuto per quanto riguarda le foto, la moneta e comune. Ciao Borgho
    1 punto
  39. Ecco un trittico coi fiocchi....?
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  40. Si potrebbe aprire una discussione a parte solo per gli euro, talmente tanti ce ne stanno di esteticamente poco attraenti. Personalmente, tra le monete più brutte mai coniate (e direi anche un'occasione sprecata, dato l'evento commemorato) annovererei i 2 euro del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Non che la 500 Lire fosse proprio un capolavoro, ma di sicuro è molto più bella di questa. E sicuramente, entrambe, impallidiscono di fronte alla bellezza delle emissioni di VE III per il Cinquantenario.
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  41. ROMA mi pare che si legga anche sotto la prua. Potrebbe essere un quadrante con in alto la legenda Q. MAX e quindi https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G52/8
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  42. c'è il sito Lamoneta che fa contatto: mi hanno appena superato in asta. ? Ferrarese può cambiar data per quel che mi riguarda (sto scherzando ovviamente).
    1 punto
  43. sono stato il primo a dire che se potessi tornare indietro non lo rifarei, non conviene dal punto di vista economico e neanche dal punto di vista numismatico, da appassionato collezionista avere in collezione una moneta restaurata mi da un po fastidio, infatti è riposta nel vassoio dei doppioni ?, però non possiamo dire che questa moneta è restaurata male, cioè se questo restauratore ha fatto un pessimo lavoro.. sai quante botteghe dovrebbero chiudere allora?
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  44. Il fascino degli 8 Reales coniati a martello, a mio parere, è ineguagliabile.......questi si che sono las piezas de a ocho dei pirati!!!! Filippo IV 1663 zecca di Potosi
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  45. la monetazione di questo periodo è molto interessante, ho scritto una sintesi in italiano che uscirà tra un mesetto... comunque mi hanno sempre molto affascinato le monete "decristianizzate" ovvero quelle che sono copia delle bizantine, ma con le croci varie sostituite da altri simboli e/o oggetti....
    1 punto
  46. si è una frazione argentea di Atalarico nonostante lo stato, la moneta è piacevole e il peso mi dice che forse in origine non debba essere stata molto diversa.... molte di queste monete presentano piccole mancanze o bordi in parte irregolari, che forse furono tali già al tempo della coniazione (almeno in pare, qua qualche mancanza successiva c'è quasi per certo) se posso dare una aggiunta, lo faccio sui termini.... spero tutti sappiate che il termine siliqua applicato a una moneta d'argento è una invenzione moderna.... in antichità siliqua era un valore di peso ... il peso del seme, pari a un carato .... la siliqua era un valore di peso del SOLO oro...e il solido conteneva 24 silique di peso... poichè qualcuno ha inteso che la moneta d'argento fosse in rapporto 1/24 con il solido, ne ha tratto la conclusione che si poteva chiamarla "siliqua" .... che bella fantasia... quindi.. nonostante tutto... chiamarla mezza, 1/4 etc, lascia sempre il tempo che trova, anche perchè spesso si definiscono "quarti di siliqua" dei frazionali argentei emessi in periodi in cui non era coniata "l'unità base presunta" ..... e in cui non abbiamo concambi certi con l'oro.... saluti
    1 punto
  47. Riassumo il succo dei molti interventi che ho letto, non mi dilungo più di tanto, perché davvero mi manca del tempo disponibile, altrimenti sarei stato più dettagliato. Anticipo che comunque tutti questi interrogativi sono stati da me risoluti nel mio volume. Partiamo dalla prima moneta ? ok … Il mezzo carlino di Filippo II è con la data 158Z (la documentazione è chiara): questa tipologia inizia la coniazione dal 1582, quindi non c’è da inventarsi nulla; dalla foto quello che potrebbe sembrare una cifra del 6 potrebbe essere la parte superiore della cifra 8, comunque sia non si inventano date al d fuori di quelle documentate. Il carlino di Filippo II è con la data 1575 ha chiaramente una doppia cifra 55 nella data, ma fortunatamente è chiara l’ultima cifra del 5, la quale se consunta, mal coniata o altro, avrebbe suscitato una possibilità (fasulla) di una data anacronistica con 1557, fatto che è accaduto proprio per questa motivazione per la data sul mezzo ducato di Filippo II con la data 1553 (moneta inesistente e inventata) ma catalogata dal MIR al n. 174/3; quest’ultimo esemplare da me attentamente esaminato ha la data 1577. Il carlino di Carlo V (sigla R dietro la testa), è un tipo molto raro, pochissime apparizioni, ma anche qui ho corretto vari errori/refusi: quello postato da giggio è del tipo con il numerale V come peraltro trascritto dal Pannuti al n. 33; il MIR inserisce un disegno ma al n. 146 è raffigurato anche un altro esemplare il quale però (PR manca) è con il numerale IIIII, ma non viene descritta (come negli altri nominali di Carlo V), la differenziazione tra V e IIIII, sarà stata una svista. Il rovescio di queste monete, così come per i carlini successivi con destra a destra (a parte i coni con altre raffigurazioni, anche con intrecci tra cerchietti e rami di quercia), hanno come delimitazione (al bordo) della legenda globetti disposti a croce, di cui quello centrale più grande. Questa forma di marchio è ben rappresentata anche in altre tipologie di monete di Carlo V sia al dritto che al rovescio e non sono lì per caso. Riguardo alla più volte citata moneta del Pannuti al n. 33, prima di sviscerare quello che ho riportato, ho controllato attentamente il bordo del rovescio: sono globetti e non crocette…osservate attentamente alla base della T di ET hanno la stessa forma di quelle che chiaramente si vedono nell'esemplare che ha postato Genny. P.S. questa è l’ultima volta che inserisco pezzi del mio Volume, è di prossima uscita, tempo un mese e potete tutti iniziare a controllare, ma da come potete osservare da questa scheda le monete sono già quattro e non una. Buona Domenica a tutti.
    1 punto
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