Vai al contenuto

Classifica

  1. numa numa

    numa numa

    Utente Storico


    • Punti

      14

    • Numero contenuti

      14446


  2. Asclepia

    Asclepia

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3944


  3. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      10633


  4. Monetaio

    Monetaio

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      2396


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/20/20 in tutte le aree

  1. Forse sei rimasto un po’ indietro la svizzera e’ stata uno dei paesi che per primo ha aderito alla Convenzione Unesco nel 2003 sulla regolamentazione dei beni culturali. Da allora il commercio - prima non regolato - dei beni archeologici e culturali ha subito un drastico calo. I depositi di trafficanti come Becchina o Medici che detenevano beni archeologici presso i magazzini del porto franco di ginevra sono stati svuotati e i responsabili inquisiti e condannati. parimenti uno dei pilastri su cui si basava il mondo bancario e la finanza elvetica : il segreto bancario oggi non esiste piu’. Esiste lo scambio automatico dei dati e chi aveva (soprattutto italiani e tedeschi) conti in nero presso banche svizzere sono stati obbligati a dichiararli. la legislazione mondiale e’ cambiata in questi dud settori molto importanti e la svizzera non ha perso tempo adeguandosi. E siccome è molto efficiente invece di piangersi addosso o ritardare l’adozione di leggi che avrebbero danneggiato molte categorie ( dalle banche ai commercianti antiquari etc), ha pensato a come implementare i nuovi regolamenti e adattarsi alla nuova realtà. tanto e’ vero che - per parlare di monete - in svizzera ci sono ottime case d’asta con un mercato molto regolato dove sono rari i casi di monete sospette o di illecita provenienza. Per fare un paragone in Germania ve ne sono molto di piu’ ( sia come falsi che come provenienze non chiare basta dare un’occhiata alle aste tedesche degli anni passati dove alcuni falsi clamorosi hanno fatto anche le copertine di cataloghi per non parlare delle monete da scavo). il segreto e’ che in svizzera le regole sono molto chiare si sa cosa si puo’ e non si puo’ fare ( a differenza di legislazioni italiane costruite apposta per evitare la chiarezza e lasciare quindi ampia discrezionalità di intervento giudiziario con il risultato piu’ volte esposto in queste pagine di sentenze che si contraddicono tra di loro) . E il secondo elemento di efficacia del sistema svizzero è che una volta introdotta una regolamentazione questa viene rispettata ( ed essendo chiare le regole si sa subito quello che si puo’ o non si puo’ fare) e se si commette un’effrazione la pena/ammenda è certa mentre in Italia e’ molto piu’ random. In Italia si inteoducono leggi su leggi ( è il paese che ha piu’ leggi) perché quelle introdotte ( spesdo astruse o anacronistiche o imposdibili da rispettare) vengono disattese e quindi si pensa che una nuova legge abbia maggiore efficacia e che piu’ si proibisce piu’ ci si tutela invece di cercare provvedimenti intelligenti che facciano l’interesse dello Stato ma ‘anche’ del cittadino che in fondo è colui che lo Stato stesso dovrebbe tutelare.
    10 punti
  2. Buonasera lamonetiani...oggi mi son concesso questa: 1 grano 1814 con leggenda "media" il tipo normale per intenderci, esiste la variante con legenda lunga in cui il punto dopo REX chiude sia la data che REX e il tipo con legenda corta in cui sia REX che la data hanno un punto di chiusura ciascuno, quest'ultimo tipo è molto raro e presenta i ":" due punti dopo FERD.III: Questo della discussione era già presente in collezione, ma ne ho decisamente migliorato la conservazione, nonostante la moneta non sia ben centrata e ci sia una debolezza sul ritratto, è sopra la media, siamo praticamente allo splendido: Ecco il tondello, a voi i commenti e buona serata a tutti. Cristiano
    7 punti
  3. Finalmente è arrivata non è come il 100 Baiocchi ma mi sono accontentato,una moneta/medaglia con l'asse alla tedesca. Non ricordo o non trovo la discussione su questa tipologia 30/50/100 Baiocchi 1782 ma credo sia stata fatta o sbaglio? Grazie a tutti.
    5 punti
  4. Bel nominale e soprattutto raro a trovarsi in buona conservazione. Io dopo anni sono riuscito a mettere in Collezione la "sorellina" più piccola del 1784.
    5 punti
  5. Negli ultimi mesi sono riuscito ad acquisire alla mia biblioteca un'opera che cercavo da tempo, l'Archivio economico dell'unificazione italiana. In genere si trova in forma di fascicoletti sciolti raccolti in singoli contenitori in cartoncino corrispondenti ai vari volumi dell'opera, per cui quando ho reperito i medesimi fascicoletti rilegati in bei volumi in tela ad un prezzo conveniente ho subito iniziato ad arraffarli, si tratta di una serie di testi di grande interesse, una ricchissima miniera di informazioni e dati statistici sulle condizioni economiche degli stati italiani dell'ottocento frutto di una capillare indagine archivistica e inerente i sistemi monetari, il corso dei cambi, salari e stipendi, prezzi, sistemi fiscali, entrate e spese pubbliche, commercio estero, porti ed infrastrutture. Fu il lavoro di diversi studiosi finanziato negli anni sessanta del secolo scorso dall'IRI, di seguito ho inserito delle immagini che illustrano alcuni contributi presenti nei volumi.
    4 punti
  6. Buongiorno, ma io volevo regalarle non venderle, perché le ho doppie.
    4 punti
  7. Scrivo questo post sia per raccontarvi un pochino di me, sia per chiedervi un aiuto. Mi spiego: il mio interesse per la numismatica è nato quando ero bambino, ascoltando la storia di mio zio della sua "fantomatica" collezione, andata purtroppo perduta alla sua prematura morte. Negli anni il mio interesse è cresciuto prendendo una forma via via più seria negli ultimi tempi e per questo motivo mi sono interessato nuovamente alla storia di mio zio. Cercando il suo nome ho scoperto che fu lui a segnalare per primo l'esistenza di una variante dei 20 centesimi 1863 coniati dalla zecca di Torino con la sigla BN rovesciata e capirete che la cosa mi ha fatto inorgoglire?. Vi scrivo quindi nella remota speranza che tra di voi ci sia qualcuno che l'ha conosciuto o che possa mettermi in contatto con persone che lo conoscevano per scoprire qualcosa di più su di lui, poiché non so molto su di lui e sarebbe importante per me. Il suo nome era Mario Carosi, viveva a Roma e morì nel 1965. Grazie a tutti Francesco
    3 punti
  8. Si. Ci sono un sacco di pseudogiornalisti e tantissimi personaggi su eBay e piattaforme varie che danno un valore economico molto alto a queste monete. Sicuramente se le vai a proporre a loro saranno molto interessati. Qui purtroppo ci sono solo persone che ne conoscono il reale valore numismatico ed economico.
    3 punti
  9. Io posso postare un Marengo 1847 G in buona conservazione:
    3 punti
  10. DE GREGE EPICURI La Co.I.N. (Consulta Universitaria Italiana di Numismatica) promuove delle conferenze digitali di numismatica sulla piattaforma Google Meet. Per il link di collegamento occorre chiedere alla email: [email protected] Lunedì 23.11.20 alle ore 17 precise la prof.ssa Claudia Perassi parlerà su: "La gioielleria monetale romana". Il link sarà: https://meet.google.com/njk-jdbv-qqh Conferenze successive: 14 dicembre (Asolati); 21 dicembre (Carroccio ); 11 gennaio (Saccocci).
    2 punti
  11. Sicuramente tanto di rispetto ai grandi sopracitati. Ma non devo leggere il pedigree, ma osservare il contenuto ARTISTICO di una moneta. Se poi parliamo di NAXOS, dobbiamo fermarci e riflettere. Naxos per la Sicilia, forse è una delle città che ha coniato poche monete, ma tutte da grandi maestri incisori anonimi, ma GRANDI. Ora che il povero Cahn, o il simpaticone di Mildenberg, non abbiano escluso questa moneta dalle pubblicazioni, lo sanno loro. Caro @numa numa, se per un attimo, lascia perdere la provenienza e ti concentri sulla moneta.......a pelle dovresti gridare. Anche perché, hai spesso "gridato" per monete, tutto sommato (vendibili). L'impatto stilistico ed iconografico di questa dracma è evidente che non stà con i canoni delle dracme arcaiche, coniate a Naxos. Il confronto con NAC 2020 Il confronto con BM Il confronto del R. con Berlino O con NAC 2010
    2 punti
  12. Buona sera. Posto di seguito un breve excursus sulla vicenda ed alcune mie considerazioni. Domenica scorsa . Ore 17:22 un nuovo utente entra posta una discussione sul Forum. Posta in modo un po’ … “brusco” - vogliamo dire così? – un post dove presenta un sesterzio spatinato e affermando che “… una persone mi ha detto che me la valuta 1000€, secondo voi mi dovrei fidare?” Seguono alcune risposte. Dalle ore 21:30 lo stesso nuovo utente non visita più il Forum. Personalmente ho sempre considerato qualsiasi nuovo utente un potenziale arricchimento per il Forum (e viceversa). E così gli altri Curatori di Sezione. Si auspica – questo sì – un po’ di educazione, un po’ di forma. Siamo in un Forum che ha la pretesa di essere culturale. Si giustifica una non approfondita conoscenza numismatica (anzi, la divulgazione e l’incremento di questa è uno dei fini del Forum stesso) ma non si transige sulla forma. Come hanno già espresso gli altri due Curatori “…quando si entra per la prima volta in una casa che non conosciamo e frequentata da persone che non conosciamo, per prima cosa entriamo in punta di piedi, salutiamo, ci presentiamo con garbo e poi iniziamo a parlare”. Si entra in una casa comune, virtuale ma di tutti. Non entro nel contenuto della discussione stessa (meramente economica) così come non mi soffermo sul fatto che questa Sezione dovrebbe offrire “studio numismatico e approfondimenti storici…” e non stime. Faccio inoltre notare che chiedere qualcosa a chi frequenta questa sorta di “comunità virtuale” comporta un impegno, una messa a disposizione di tempo, di attenzione, di interesse e di condivisione del sapere da parte di terzi. E il dimostrare gratitudine di ciò con un semplice “grazie” o quantomeno nel porsi in modo gradevole lo reputo quantomeno doveroso. Non ravvedo alcuna “aggressione” all’autore che tra l’altro non collegandosi dalla serata di domenica non ha avuto tra l’altro nemmeno modo di leggere quanto scritto in seguito e che pertanto (tra l'altro) non si starà nemmeno “chiedendo cosa avrà mai fatto di tanto grave”… Spero che con ciò si sia chiarito quanto espresso in precedenza. Buona serata Illyricum
    2 punti
  13. È una medaglia veneziana della Scuola di San Valentino, sec. XVII. Sul Voltolina (vol. 2, pag. 406 e segg.) non è presente questo accoppiamento di conii, ma per questo genere di medagliette devozionali è una cosa abbastanza frequente, e si utilizzavano spesso ibridi dr / rv tra le varie scuole.
    2 punti
  14. Medaglia devozionale, argento, coniata, fine XVI - Prima metà del XVII sec. (difficile una datazione più precisa!).- D/ S. Valentino vescovo e martire, patrono di Terni.- R/ Cristo in croce, con ai lati due figure poco visibili? sicuramente una medaglia rara e interessante da studiare, e la prima che vedo!!!- Ciao Borgho
    2 punti
  15. L’unico dettaglio interessante sono le contromarche nella moneta di Aspendos, e forse il fatto che le immagini andrebbero benissimo per un esempio di cristallizzazione
    2 punti
  16. La mancanza di anelli non è comunissima, ma nell'asta Balkan alcuni non avevano gli anellini e guardate un po', lotto 241 lotto 258 lotto 299 e ce ne sono altri. Il soldino del lotto 299 è fantastico in quanto in una monetina così piccola sono riusciti a fare il viso del Tron in maniera realistica. Bella barba, inoltre è chiarissimo lo stendardo che non riporta la solita croce.
    2 punti
  17. Dagli autori Giuseppe Carzedda e Alessandra La Fragola, un nuovo libro numismatico di monetazione rinvenuta in un ripostiglio in Sardegna. Il Ripistiglio di Stintino.
    2 punti
  18. Il fascino degli 8 Reales coniati a martello, a mio parere, è ineguagliabile.......questi si che sono las piezas de a ocho dei pirati!!!! Filippo IV 1663 zecca di Potosi
    2 punti
  19. In realtà però il Fusco, che viene richiamato dal Cagiati (il Cagiati commette anche un piccolo refuso indicando come il n°2 della tavola IV mentre si tratta del n°3), nel suo scritto indica come mezzo denaro solo il numero 4 (Cagiati 12) e non il numero 3. E' altresì vero però che poi il Cagiati riporta tre esempi i cui pesi in realtà tendono ad optare per un 1/2 denaro. L'unica soluzione è osservare la moneta. La differenza delle dimensioni iconografiche e del cerchio interno, come già indicato da azaad, sono determinanti. Allego quanto riportato dal Fusco ed un ritaglio della tavola IV dove sono visibili i disegni dei nn° 3 e 4.
    2 punti
  20. Appena ho un po' di tempo, prometto, farò pagine web con tag "DOVE VENDERE LE TUE LIRE TROVATE IN UN CASSETTO/SCATOLA/BARATTOLO ai prezzi massimi pubblicati", enfatizzando con i quote quanto affermato (con link) e mettendo i link ai loro contatti diretti o pubblicando i loro numeri di telefono di redazione se presenti e pubblici. Penso sia legale.
    2 punti
  21. Purtroppo la buona educazione è sempre più rara, come utilizzare correttamente la lingua italiana, come il rispetto verso gli altri, ecc. Concordo invece con l'amico @Scudo1901 che l'ignoranza, intesa nell'accezione latina di non conoscere, sia concessa e non sempre è correlata alla maleducazione. Anzi spesso trovo che persone sicuramente colte siano estremamente maleducate, perchè forse si ritengono superiori e mai ammettono i loro errori, e sul Forum abbiamo esempi di tutte le categorie.
    2 punti
  22. Non mi sono espresso nella maniera più corretta. Cerco di spiegarmi meglio in questo post. il mezzo denaro di questa emissione è noto solo per rimandi successivi. Nel testo di D'Andrea sugli Svevi (The Hohenstaufen's coins of the kingdom of Sicily) la moneta è solo disegnata (non fotografata) facendo riferimento a 3 testi: 1. D'andrea-Andreani- Faranda (n. 223), 2. Travaini 1993 (n. 71a) e 3. Spahr (n. 202). Ma... Il D'andrea-Andreani- Faranda disegna anch'esso la moneta e fa riferimento ai successivi 2 testi, Travaini 1993 e Spahr. Travaini 1993 rimanda anch'essa allo Spahr senza nemmeno disegnare la moneta . Infine anche lo Spahr non disegna la moneta e si limita ad un riferimento al testo di Memmo Cagiati, "le monete del reame delle due Sicilie", (N. 13). Purtroppo non possiedo il Cagiati, tuttavia il fatto che non siano noti passaggi d'asta recenti della moneta da mezzo denaro, non esistano foto della moneta e questa sia solo disegnata nei cataloghi più recenti mi porta ad avere più di qualche dubbio sulla sua reale esistenza. Ciò non vuol dire che non esista, anzi, vuol dire solo che probabilmente ne furono coniati pochissimi esemplari della più esimia rarità. Infatti alcuni mezzi di Manfredi sono esemplari unici o conosciuti in meno di 5 esemplari. In ogni caso per me al momento l'esistenza di questo mezzo rimane da verificare. P.s. Se qualcuno ha il Cagiati a casa ne approfitterei per verificare cosa vi è al numero 13 del suo catalogo, così si risolve il piccolo mistero dietro questo mezzo denaro.
    2 punti
  23. Allora mi faccio una domanda: perché in Italia si vieta sempre tutto e gli italiani fanno guadagnare gli altri paesi per le loro passioni? Se voglio una moneta romana vado in Svizzera e torno con una moneta legale, se voglio una prostituta vado in qualsiasi Paese sviluppato d'Europa, se voglio drogarmi vado in Olanda.. sono tutte occasioni perse per avere un maggior controllo sugli aspetti illegali delle cose oltre che un assurda perdita economica, con conseguente incitazione a delinquere ed evadere le tasse. Non è assurdo? Perché lasciare soldi italiani agli altri paesi appena oltre il confine? O peggio fare guadagnare gente senza scrupoli? Facciamo delle leggi migliori in questo senso no? Considerando che le monete, a meno che abbiano valore inestimabile, restano chiuse in uno schedario di un museo, permettiamo alle persone che le trovano di tenerle magari pagando una determinata cifra in funzione della valutazione dell'oggetto stesso. Il mio parere è che sia meglio un pezzo esposto in casa di qualcuno piuttosto che chiuso in una umida e polverosa cantina museale.
    2 punti
  24. Buonasera! Possiedo questa devozionale molto vissuta. Uno dei proprietari in passato ha praticato un altro foro dopo la rottura dell'" appicagnolo". Da un lato si legge "sanctus Valentinus" e si intravede la figura del santo. Il lato opposto è ancor più consunto e dalle poche lettere non riesco a capirci molto. Il diametro è particolarmente generoso (35mm) e lo spessore assai sottile. Grazie a chiunque mi saprà dare qualche informazione in più
    1 punto
  25. Ciao a tutti! Oggi continuo la mia carrellata di medaglie catastrofiche dedicate all'iperinflazione tedesca del '23 con tre sorelline, che fanno il punto della situazione in un arco temporale di soli 30 giorni. Non le ho prese "sciolte", ho preferito spendere qualche euro in più e prenderle con il cofanetto originale: Le medaglie sono in ottone (10,4 g / 32 mm) e con l'iscrizione sul D "Des Deutschen Volkes Leidensweg" (La passione del popolo tedesco - [ndr. vedi: "Passione di Cristo"]) e con una famiglia affranta: la madre prostrata dal dolore, un bambino denutrito a fianco di un uomo inerme. Sullo sfondo un roveto. Si possono riconoscere due sigle: MM per Mittweidaer Metallwarenfabrik (Fabbrica di articoli in metallo di Mittweid, città della Sassonia) e ESTL, che purtroppo non so bene associare a qualcosa o qualcuno se non all'incisore Emil Mitlehner il retro di delle prime due (Primo ed 15 di Novembre 1923) ha i prezzi per una libbra di pane, una di carne ed un bicchiere di birra: il retro dell'ultima (Primo Dicembre) ha i prezzi per una libbra di pane, di carne e di un Goldmark, la futura "valuta forte" che farà finire una tragedia per crearne un'altra, ben peggiore. Bellissima la figura allegorica in esergo: la barca sta affondando! Alla prossima, Njk PS: Attenzione: nel testo sono presenti inserimenti di prodotti a fini non commerciali ma didattici! Un saluto a @simone
    1 punto
  26. Salve a tutti! Sono nuovissimo nel forum e ho intenzione di avviare una piccola collezione di monete: o meglio, vorrei continuare una piccola raccolta di una ventina di monete che era stata regalata alla mia famiglia alla fine degli anni Ottanta. Scomparso quando io ero piccolo a causa di un trasloco, il gruzzoletto è venuto fuori solo recentemente. A queste monete sono molto affezionato perché furono regalate da un'amica di famiglia, studiosa di numismatica, alla quale ho voluto molto bene. E nel rispetto della collezione di partenza vorrei mantenere più o meno lo stesso "spirito", ma naturalmente non so dove iniziare. Premetto che sono un archeologo, ma specializzato in tutt'altro (studi territoriali) quindi della numismatica conosco solo quello che studiai dai manuali una decina di anni fa (e questa sarà l'occasione per rispolverarli). Ora la raccolta è prevalentemente legata al III-IV sec. d.C.: ci sono un argento di Filippo l'arabo e una serie di bronzi anche ben conservati di Claudio il Gotico, Tetrico, Costantino e figli, Massimino Daia e Graziano, oltre a dei quadranti (o pentanummi? se sbaglio correggetemi) di Leo e Anastasio. Un paio di bronzi di Akragas ma per il "versante" greco niente di che. Vorrei provare ad acquistare mensilmente qualche moneta per accrescere la collezione: sarei molto tentato a virare anche su reperti del I e II sec. d.C., ma credo che lì il prezzo aumenti. Al di là delle mie idee, sarei curioso di comprendere quali sono i vostri approcci alla collezione, quali "meccaniche" seguite nell'acquisto, se vi date delle regole e quali per evitare di finire sul lastrico, cosa potete consigliarmi, etc. Ringrazio chiunque avrà la pazienza di leggere questo post e ancor di più chi vorrà intavolare una piacevole discussione.
    1 punto
  27. Tuttavia anche gli esemplari meglio conservati (in asta non ne sono passati, ma faccio riferimento a quello della collezione reale e a quelli illustrati da Chimienti) mostrano una capigliatura diversa (riccioli spessi ed abbozzati, mancanti sulla fronte del pontefice) e lo zucchetto presenta spicchi arciformi e non diritti come quelli qui riportati (sono poche le monete in cui risultano evidenti). Di sotto i confronti con gli esemplari di modesta conservazione passati in asta (purtroppo non posso postare foto dell'esemplare della CR perchè coperte da copyright). L'esemplare di sinistra illustra bene l'ultimo spicchio della papalina. Si potrebbe parlare di conii diversi ma non è così (vi sono 2 tipi diversi del 100 baiocchi, uno inciso da Petronio Tadolini, l'altro da Vincenzo Caponeri ma uno solo -ed un solo conio nel MNB- per il mezzo scudo).
    1 punto
  28. MAIL GIRATA A TANTI CONTATTI Buona serata da Stilicho
    1 punto
  29. A mio parere la medaglia e della prima metà del XVII sec. (probabilmente emessa tra il 1600-1625).- Nel rovescio è rappresentato S. Michele Arcangelo nella classica iconografia in atto di colpire il demonio sotto i suoi piedi con la spada nella mano dx e regge la bilancia nella mano sx. - Ciao Borgho
    1 punto
  30. No le due dracme arcaiche sono buonissime ... ad avercele .. sigh..
    1 punto
  31. Personalmente non credo che i commercianti numismatici italiani siano peggiori di quelli stranieri, concordo però sul fatto che la maxi-burocrazia presente nel nostro Paese, unita alla cavillosità delle nostre Leggi, siano il sottobosco ideale dove si insinuano molti furfanti (commercianti e non).
    1 punto
  32. Grazie Borgho Hai perfettamente ragione....la prossima volta non succederà. ?
    1 punto
  33. Fra le altre cose già evidenziate da @Scudo1901 e @simonesrt, per dovere d'informazione, vorrei ricordare a @Tumnal di leggere il nostro regolamento, consultabile a questo link: https://www.lamoneta.it/guidelines/, troppo spesso ignorato, che dice: 3.8 Sono da evitare titoli generici o ad effetto tipo "Aiutooo !" oppure "sono disperato" e così via.
    1 punto
  34. La M a me sembra la stessa, due pali con un'amaca in mezzo. Quella di Fabry ha il palo di sinistra ben dentro la cornice lobata, dando l'impressione di essere una A o una M schiacciata. Voi che dite? Sono monete piccole, spesso tosate o sofferte. Non comparivano mai nelle aste di un tempo e se c'erano manca la foto. La S si confonde con gli anelli che si trovano abitualmente negli angoli della cornice lobata. E, a proposito, qui gli anelli mancano del tutto. Strano comunque che gente del calbro di Papadopoli non se ne sia accorta... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  35. Pensare che l'acquistai ad un asta Semenzato (lotto n°631 del 06.12.1990), facendo l'offerta al prezzo base alla fine, dato che nessuno aveva rilanciato. Valutata SPL, ottenni uno SPL+ qualche anno fa dal mio perito di fiducia (che di solito mi abbassa le perizie altrui... lui è molto severo). Fu la mia prima moneta d'oro.
    1 punto
  36. Come sempre...Monete stupenda!!! Complimenti, Massimo.
    1 punto
  37. Aggiungo alla perfetta analisi di @borghobaffo la classificazione per le medaglie papali che è la seguente Medaglia postuma coniata d'emissione privata realizzata per ricordare Papa Giovanni XXIII in bronzo argentato censita nel catalogo di Adolfo Modesti sulle medaglie di Giovanni XXIII al N° 436 la scheda presente in catalogo (ancora senza foto) è la seguente: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F19P/89
    1 punto
  38. Mah. l'ho sempre trovata una facile scusa. Intendiamoci, anche ammettendo che nelle società umane la percentuale di disonesti sia grossomodo costante, è anche vero che da noi trovano terreno piú fertile che altrove per crescere.
    1 punto
  39. Per Papa XIII è da intendersi quindi Giovanni XXIII?
    1 punto
  40. Beato te @numa numa che lo sei sempre stato (saggio)?.
    1 punto
  41. Grazie per le spiegazioni. E' un problema che mi ha coinvolto per motivi di lavoro, avendo spesso accompagnato dei portavalori bancari che andavano a conferire alla Banca d'Italia pacchi di banconote già smistate, quelle in buono stato da rimettere in circolazione, le altre definite genericamente "logore" da inviare al macero. In queste c'era proprio di tutto : innanzi tutto il contante era il mezzo di pagamento abituale in tutti i negozi per cui la circolazione era molto numerosa e velocissima, inoltre le banconote di piccolo taglio, quelle che circolavanoo di più, erano di pessima qualità rispetto alle banconote di oggi, una carta porosa che assorbiva ogni schifezza e smistarle non era per nulla divertente . In alcune banche i cassieri avevano in dotazioni dei cubetti di pietra pomice con cui strofinarsi le mani prima ancora di lavarle. Concordo con te che la Bankitalia introitava senza difficoltà banconote che avevano subito traumi involontari, quelli da te elencati, mentre invece esistevano appositi verbali per sequestrare le banconote false in dotazione alle singole Banche. A volte invece - sia pur raramente - ho visto sollevare qualche difficotà su banconote sconciate "ad arte". Buona serata. @nikita_
    1 punto
  42. Beh non mi preoccuperei più di tanto. Di rotolini "normali" ce ne sono sempre. A Milano spesso e volentieri trovo ancora quelli degli anni passati...
    1 punto
  43. Le monete di Aureolo: Approfittando del recente acquisto di questo antoniniano di Aureolo, ringraziando infinitamente @grigioviola per avermi inondato di materiale da leggere e su cui riflettere, e invitando chiunque a correggermi in caso abbia scritto delle imprecisazioni, vorrei provare, da semplice appassionato, a ripercorrere con voi un pezzetto di storia imperiale che è intrinsicamente legato a una zecca: quella di Mediolanum. Ho notato che la quasi totalità dei testi sono in lingua straniera, e ciò potrebbe scoraggiare, dunque, magari anche per provare ad invogliare qualcuno allo studio del terzo secolo, ho deciso di fare un post con tutte le nozioni apprese, chiedendo scusa (e permesso) a chi, sulla materia, ne sa una marea più di me, come @Agricola, o il già citato @grigioviola o ancora @Illyricum65 e tanti altri. Dunque scusate per questo "blitz" storico. Spero, ad ogni modo, che possa essere utile a qualcuno. La vicenda è succolenta poichè, in questa occasione, la numismatica si immerge, fino a scomparire, nei meandri della storia. Partiamo da quest’ultima. Contesto storico: L’Impero sta attraversando un momento di crisi che sembra pericolosamente irreversibile, siamo verso il culmine dell’Anarchia militare, periodo che ha portato alle sue estreme conseguenze il dominato, ponendo la classe militare al centro dell’organismo romano, a scapito del vetusto Senato, ormai ridotto ad aggeggio QUASI del tutto inerte. Siamo nel 267 d.C. Gallieno è rimasto solo a governare: suo padre, Valeriano, è stato catturato durante la guerra con i Sasanidi. Postumo, homo novus, che dal nulla era riuscito a diventare governatore della Germania, acclamato dalle sue truppe imperatore, ha da poco messo in atto una secessione, dando, così, alla luce il così detto “Impero gallico”, formato da Britannia, Spagna e Gallia. A Sud dell’Impero, invece, Settimio Odenato, ha attuato un’ulteriore secessione formando il Regno di Palmira. Dunque l’impero è diviso, sostanzialmente, in tre parti: Impero gallico, Impero centrale, Regno di Palmira. Gallieno, benchè la Historia Augusta, essendo filosenatoria, lo definisse come un ozioso pervertito dedito solo alle orge, era probabilmente molto astuto, tanto da capire perfettamente il ruolo predominante della classe militare in quel difficile periodo, tanto da attuare una riforma militare, che verticalizzò l’esercito, puntando soprattutto sulla cavalleria, al vertice della quale vi era il magister equitum. Aureolo: Aureolo, nativo della Dacia, emerse per aver combattuto con valore in Pannonia, e per essersi distinto per aver sconfitto diversi nemici di Roma come magister equitum sotto il comando di Gallieno, eventi su cui non ci dilungheremo. È importante ricordare che nella guerra contro il secessionista Postumo, Aureolo fu mandato, con la sua cavalleria, a Mediolanum, posto a guardia e difesa dell’Impero centrale contro un possibile attacco gallico. Aureolo stesso, però, una volta raggiunta Mediolanum, si fece proclamare imperatore, facendo fare marcia indietro a Gallieno, che era partito per l’Illiria, pensando di avere le spalle coperte. Un vero e proprio tradimento insomma. Mediolanum fu assediata, ma Gallieno morì, ucciso da un ennesimo traditore. Gli succedette Claudio, il suo magister militum, il quale riuscì a portare Aureolo allo stremo. Aureolo dall’inizio della rivolta, avevo più volte invocato l’aiuto di Postumo a gran voce, non ricevendo mai alcuna risposta. I motivi per cui Postumo non si interessò ad attaccare l’Impero centrale possono essere stati molteplici, alcune tesi virano verso il fantastico, altre tesi appaiono come più probabili, come quella che evidenzia il fatto che Postumo, in quel momento, fosse particolarmente impegnato a fronteggiare Leliano, usurpatore gallico, o quella secondo la quale non avesse interesse ad espandersi, volendo avere per sé solo una fetta ricca e gestibile, come effettivamente era quella già in possesso. Una sorta di tranquilla oasi vicino al manicomio centrale. Abbiamo due versioni della morte di Aureolo: una vuole che morì nel conflitto con Claudio, presso il Pons Aureoli (per l’appunto, Ponte di Aureolo), dove sarebbe stato anche fatto seppellire dall’imperatore stesso con un certa clementia, mentre l’altra versione vede Aureliano come uccisore di Aureolo. Le monete di Aureolo: Il vocabolario online Treccani, parlando di Aureolo dice: “false sono le monete a lui attribuite”. Ciò non è del tutto vero, nel senso che è ormai pacifico fra gli studiosi di numismatica, fra cui ricordiamo Jean-Marc Doyen e Jerome Mairat, che vi siano dei particolari antoniniani emessi dalla zecca di Mediolanum, per l’appunto, da Aureolo, ma in nome di Postumo, e questa è l’aspetto più intrigante di tutta la faccenda, il punto che lega saldamente numismatica e storia: Aureolo, una volta rivoltatosi ed aver, dunque, preso il controllo di Mediolanum e della sua zecca, avrebbe fatto coniare monete con al dritto il busto di Postumo e al rovescio messaggi di omaggio nei confronti della cavalleria di cui era il comandante. In totale quattro sono le emissioni di antoniniani attribuite ad Aureolo. Prima emissione: D/ IMP POSTVMVS AVG R/ FIDES AEQVIT Rovescio della Prima officina R/ CONCORD AEQVIT Rovescio Seconda officina R/ VIRTVS AEQVIT Rovescio Terza officina ------------------------------------------------------------ Seconda emissione: D/ IMP POSTVMVS AVG R/ FIDES EQVIT (P in esergo) R/ CONCORD EQVIT (S in esergo) R/ VIRTVS EQVIT (T in esergo) ------------------------------------------------------------ Terza emissione: D/ IMP C POSTVMVS P F AVG R/ FIDES EQVIT (P in esergo) R/ CONCORD EQVIT (S in esergo) R/ VIRTVS EQVIT (T in esergo) ------------------------------------------------------------ Quarta emissione: D/ IMP C POSTVMVS P F AVG R/ SALVS AVG (P in esergo) R/ VIRTVS EQVITVM (S in esergo) R/ PAX EQVITVM (T in esergo) Iniziamo, ora, ad analizzarne le peculiarità senz’altro: Possiamo dividere le emissioni in due gruppi: Il primo gruppo, quello recante al dritto “IMP POSTVMVS AVG”, e il secondo quello recante “IMP C POSTVMVS P F AVG”. L’antoniniano coniato nella quarta emissione con al rovescio “SALVS AVG” è un unicum, in quanto è l’unica tipologia a non avere un riferimento alla cavalleria. Potremmo ricondurre l’utilizzo della SALVS a uno stato di salute non ottimale di Postumo, o come semplice augurio. esempio di antoniniano di Aureolo con al R/ SALVS AVG Non c’è bisogno di spiegare l’importanza, poi, della cavalleria in tutta questa vicenda, motivo per il quale è così diffusa nelle quattro emissioni. Attribuzione: Veniamo a un aspetto. L'attribuzione. Le monete attribuite ad Aureolo, per la maggior parte, sono state rinvenute in suolo non italico. Dunque sorge un primo dubbio che ora andremo a sciogliere: come si sono attribuite tanto certamente queste quattro coniazioni ad Aureolo? Vi sono più premesse, che, seppur probabili e non assolutamente certe, portano a una determinata conclusione: Queste quattro emissioni furono coniate a Mediolanum, da Aureolo in nome di Postumo. Vediamo le premesse che portano a tale conclusione. 1) Confrontando un antoniniano attribuito ad Aureolo in nome di Postumo, e un altro di Postumo di qualsiasi altra zecca gallica, salterà all’occhio la differenza nello stile del ritratto, cosa che denota, in primo luogo, il fatto che Postumo non poteva avere il controllo diretto su quelle particolari emissioni, e che, in aggiunta, non vi era un raffronto diretto con le altre zecche galliche. Neanche si può ipotizzare la via imitativa data la fattura e i numeri di officina. Questo sta a significare che quegli antoniniani sono stati coniati in una zecca fuori dalla Gallia, ma pur sempre da zecche ufficiali. esempio di antoniniano coniato in una zecca gallica (RIC Vii 303 - Colonia) esempio di antoniniano coniato a Mediolanum (CONCORD [A]EQVIT; S in esergo) 2) Nei rovesci degli antoniniani con questo stile particolare vi è un riferimento alla cavalleria (AEQVITUM/EQVITUM), cosa che coincide, ricordiamolo, col fatto che Aureolo fosse magister equitum. 4) L’utilizzo di “AEQVITVM” invece del semplice “EQVITVM” risulta una forma di correzione già presente nella monetazione precedente di Gallieno. 3) Queste monete, in aggiunta, presentano un anomalo contenuto di stagno. Vi era un’unica zecca che, da Gallieno, coniava monete con così alto contenuto di stagno (e questo lo sappiamo grazie allo studio delle tracce di oligoelementi): la zecca di Mediolanum. Incrociando i dati storici con quelli numismatici, vediamo che, da una parte la Historia Augusta ci racconta di un magister equitum di nome Aureolo, mandato a Mediolanum per sorvegliare il confine, che, ad un certo punto, si rivoltò contro Gallieno, invocando l’aiuto di Postumo; da un’altra parte vediamo queste strane monete di Postumo, coniate a Mediolanum celebranti la cavalleria, che nello stile ricalcano alcune emissioni di Gallieno. La connessione è presto fatta: quelle monete furono coniate da Aureolo in nome di Postumo. Vi ringrazio per l'eventuale lettura.
    1 punto
  44. Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi.. Un Grano Cavalli 12 1790 Ferdinando IV Anno travagliato nella Zecca Napoletana Saluti Alberto
    1 punto
  45. @profausto ha visto bene, la testa è coronata. Credo si tratti di un 2 cavalli di Filippo II di Spagna re di Napoli, del III tipo, con testa piccola con corona radiata a ds. al diritto e corona reale al rovescio. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/riepilogo/W-FIIR HIRPINI
    1 punto
  46. Prima di acquistare bisogna, studiare, informarsi, leggere, ristudiare, POI con calma, avendo le conoscenze uno potrà avventurarsi sul mercato, che è un mare, dove ci sono triglie, alici, sardine ma anche squali! saluti TIBERIVS
    1 punto
  47. I do understand the disappointment of @coinzh. As a collector you normally should not have to deepen your knowledge in detecting fakes; it is supposed to be the work of the auctioneers/dealers. That's why you are paying 20-25% of fees in auctions. However many collectors have ended up being very cautious and developed themselves some competence on this. And it is not only about fakes. There are also many authentic coins with interventions and repairs that cannot be easily detected. I avoid coins that I am not familiar with. I do not buy bronze coins; I only got one bronze from Aitna that passed from several auction houses and ended up being a fake (discussed in this forum). I have a specialisation in Athenian tetradrachms. I see that most of the auctioneers do not care to distinguish the STARR IV and V groups from mass coinage, which is something really trivial. What would one expect for coins which are more rare? New auctioneers pop-up everyday in the online platforms, especially biddr. Does anyone check if they are qualified? Of course not. Biddr and others call themselves "advertising platforms" or "intermediaries" and assume no responsibility. You can see in biddr auctions full of coins coming from the same area (alepo/ syria/turkey) which are either newly excavated or looted from museums. Does anyone care? Probably not. The business is flourishing and extremely profitable. Another issue is the "provenance". A few dealers/experts/advisors have achieved to spread the idea that all defects of a coin can be pardoned as long as there is a provenance. Then you see ugly coins with a provenance achieving extremely high prices. One day the provenance madness will stop and the collectors will get stuck with pedigreed coins which are full of scuffs/scratches/graffitos which they overpaid and hardly anyone will be willing to pay that much. For example the Tarentum coin in this post. It is from Vlasto so it has probably the best provenance possible. Other than that what is so special about it? Is it so rare? I doubt as you can find a few others in acsearch. Let's assume for a moment that it is genuine. It is full of deep intentional scratches (I think there is even a graffito covered by the scratches) and porosity. The details are worn. Why would you pay so much for it? Isn't "provenance" a new trick the dealers invented to increase the prices of coins which would otherwise not attract (any) attention? Capisco la delusione di @coinzh. Come collezionista non dovresti normalmente approfondire le tue conoscenze nell'individuare i falsi; si suppone che sia opera dei banditori/concessionari. Per questo motivo paghi il 20-25% degli onorari nelle aste. Tuttavia molti collezionisti hanno finito per essere molto cauti e hanno sviluppato una certa competenza in materia. E non si tratta solo di falsi. Ci sono anche molte monete autentiche con interventi e riparazioni non facilmente individuabili. Io evito le monete che non conosco. Non compro monete di bronzo; ho ricevuto solo un bronzo da aitna che è passato da diverse case d'asta ed è finito per essere un falso (discusso in questo forum). Sono specializzato in tetradramme ateniesi. Vedo che la maggior parte dei banditori non si preoccupano di distinguere i gruppi STARR IV e V dalle monete di massa, il che è qualcosa di veramente banale. Cosa ci si aspetterebbe per le monete più rare? Le nuove case d'aste compaiono ogni giorno nelle piattaforme online, soprattutto biddr. Qualcuno controlla se sono qualificati? Certo che no. Biddr e altri si definiscono "piattaforme pubblicitarie" o "intermediari" e non si assumono alcuna responsabilità. Nelle aste di biddr si possono vedere monete provenienti dalla stessa zona (alepo/siria/tacchino) che sono state appena scavate o saccheggiate dai musei. A qualcuno interessa? Probabilmente no. L'attività è fiorente ed estremamente redditizia. Un'altra questione è la "provenienza". Alcuni commercianti/esperti/consulenti sono riusciti a diffondere l'idea che tutti i difetti di una moneta possono essere graziati finché c'è una provenienza. Poi si vedono monete brutte con una provenienza che raggiunge prezzi estremamente elevati. Un giorno la follia della provenienza si fermerà e i collezionisti si ritroveranno con monete con pedigree che sono piene di graffi, graffi e graffi che hanno pagato troppo e quasi nessuno sarà disposto a pagare così tanto. Per esempio la moneta di Taranto in questo post. Viene da Vlasto, quindi ha probabilmente la migliore provenienza possibile. A parte questo, cos'ha di così speciale? È così rara? Ne dubito, come se ne trovano poche altre nella ricerca. Supponiamo per un momento che sia autentico. È piena di profondi graffi intenzionali (credo che ci sia anche un graffito coperto dai graffi) e di porosità. I dettagli sono usurati. Perché paghereste così tanto? La "provenienza" non è un nuovo trucco che i commercianti hanno inventato per aumentare i prezzi delle monete che altrimenti non attirerebbero (nessuna) attenzione?
    1 punto
  48. Salve ragazzi qualcuno sa dirmi qualcosa su questo Sigillo?
    1 punto
  49. Invece di togliere il disturbo con battutine che non servono a nulla, scrivi ciò che conosci e che pensi sia inerente con la discussione. Che ci siano lacune, ne siamo tutti coscienti. Io personalmente volevo conoscere meglio cosa dice la legge di sicuro, piuttosto che addentrarmi in tutto quello che non dice. Ma la discussione è aperta a tutti, perciò scrivi pure. (servirebbe proprio più) Cordialità =)
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.