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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/10/20 in tutte le aree
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Nella York vittoriana, nel 1866 era attivo un banco dei pegni gestito da Henry Hardcastle in Lady Peckitt’s Yard. Si trattava di un negozio ereditato dal suocero Bertie Vowles e aperto inizialmente da George Fettes, originario di Edimburgo, nel lontano 1770. - la vetrina della sede al 31 Stonegate negli anni '50 - Questo banco dei pegni godette di un particolare e florido successo tant'è che la famiglia Hardcastle gestì anche le sedi di 31 Stonegate, 31-32 Petergate, 102 High Petergate, 6 & 7 Precentor’s Court sempre nella città di York fino agli anni '50 del secolo scorso, mentre lo storico banco di Lady Peckitt’s Yard Pavement venne chiuso nel 1921. - una delle sedi del banco dei pegni di H. Hardcastle in una vecchia foto dell'epoca - Alla sua morte avvenuta nel 1907, Henry Hardcastle lasciò ai figli una cospicua, per l'epoca, eredità ammontante a 27.000£. Sono sopravvissuti diversi registri dell'esercizio commerciale, specialmente della prima gestione Fettes dove, con grande drammaticità, a scorrere la lista dei beni impegnati si può avere uno spaccato di un'epoca segnata da grandi difficoltà e povertà che spingeva la gente a impegnare perfino il proprio "panciotto della domenica" divorato dai tarli per appena uno scellino! Henry Hardcastle ebbe modo di raccogliere una eterogenea collezione di monete che spaziava dalle greche alle emissioni della compagnia delle indie. I pezzi più recenti si assestano attorno agli 20 dell'800. Si tratta di monete raccolte non con interesse collezionistico, ma come pegno non riscattato degli abitanti di York o dei dintorni cittadini che si recavano nel suo banco per monetizzare pezzi antichi o fuoricorso con denaro corrente. In una raccolta così eterogenea trovano posto anche diverse monete antiche, romane per lo più, rinvenute in città o nelle campagne circostanti, in larga parte risalenti al III secolo che dovevano quindi costituire un unico (o forse più?) ripostiglio scoperto a cavallo tra il XIX e XX secolo. Questa particolare collezione, o comunque ciò che ne rimane, è stata venduta nell'asta Spink "20106 - The Hardcastle Collection: Numismatic 'Pledges' to a Yorkshire Pawnbroker e-Auction" del 10 novembre 2020. E da quest'asta proviene la mia ultima acquisizione: Si tratta del lotto 2636 con questa descrizione: Un concentrato di storia che travalica più epoche e scenari: un antico ripostiglio romano occultato nei pressi di York, un rinvenimento fortuito da parte di qualche contadino che ha cercato di monetizzare il tutto recandosi a un banco dei pegni, storie ed epoche distanti che si incrociano come i destini dei loro proprietari passati e presenti... di fronte a tutto questo che io chiamo "meta-numismatica" non riesco a trattenermi e così, mi son fatto il regalo di compleanno in anticipo di qualche giorno Sperando di non avervi annoiato troppo, vi lascio la parola per un commento, se vi va!8 punti
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Ciao a Tutti, Posto l'ultimo Scudo di Vittorio Emanuele II° Re di Sardegna il 1861. In questo anno furono coniati 3 tipologie di 5 Lire: questo, come Re di Sardegna, il nuovo conio che si ripeterà fino al 1878 ( ambedue coniati a Torino ) e quello di Firenze commemorativo della proclamazione del Regno d'Italia ( Incisore: Gori ).5 punti
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Buonasera a tutti, mi piacciono molto i riccioli di Murat, io che sono quasi calvo. ? Saluti Alberto3 punti
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Buongiorno a tutti, ho recentemente aggiunto un Tarì da 20 Grana di Francesco II ed ho un bel quartetto da mostrarvi, magari con qualche nota storica, perché a me piace molto presentarle con un po' di contorno, quando è possibile ovviamente. ? Cosa accadeva nel 1859, nel Regno delle Due Sicilie sicuramente un passaggio di Corona tra Ferdinando II che lasciava il 22 Maggio il Regno in mano ad un giovanissimo Francesco II. Ma nel resto della penisola e del mondo cosa accadeva? A Firenze nasce "La Nazione", secondo quotidiano italiano, diretta da Leopoldo Cempini A Titusville, Pennsylvania, Edwin Drake apre il primo pozzo di petrolio della storia 10 Novembre 1859 Viene firmata a Zurigo la pace tra gli imperatori Francesco Giuseppe d'Austria e Napoleone III di Francia che firma anche per il re di Sardegna Vittorio Emanuele II. La pace conclude la II guerra di Indipendenza (1859) con l'annessione al Regno di Sardegna della Lombardia. Se vi fa piacere potreste continuare anche voi... ? Saluti Alberto3 punti
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Per me, una delle più belle foto è quella della copertina del libro di Willy Schwabacher "Das Demareteion". 3 conii di diritto e 5 di rovescio sono conosciute3 punti
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Salve a tutti! Oggi dopo una lunghissima ed estenuante ricerca sono finalmente venuto in possesso della mia prima piastra da 120 grana. Si tratta di un pezzo del 1854. Mi piacerebbe moltissimo un vostro parere ed una valutazione (tenendo conto delle mie pessime qualità di fotografo)2 punti
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autentica, è stata battuta due volte, questo ha causato i difetti che influiscono poco sul valore2 punti
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Cari Lamonetiani, eccovi un'altra Commemorazione della Lira Italiana. Oggi è la volta della I Emissione (1989) Celebrativa del V centenario della scoperta dell'America che ha come tema l'uomo, la città ed il casato di Cristoforo Colombo, lo scopritore. I bozzetti del dittico (500 e 200 Lire Ag 835) sono stati realizzati da due giovani incisori della Zecca formatesi alla Scuola dell'Arte della Medaglia. I due D/ sono opera di Annalisa Valentini che ha ritratto Colombo sullo sfondo di una sfera armillare, mentre i due R/ li dobbiamo a Uliana Pernazza che nel modulo maggiore ha riprodotto un antico dipinto del sec. XV raffigurante navi alla fonda nel porto di Genova e conservato nel Museo Navale della città e nel modulo minore lo stemma dell'Ammiraglio del Mare Oceano su un delfino tra le onde. L'emissione delle due monete in un unico dittico è stata di 75.000 esemplari in FDC in applicazione del Decreto del Presidente della Repubblica dell'15 luglio1989.2 punti
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Personalmente da quel che osservo dalle foto postate e filtrate adeguatamente, penso che la moneta NON è suberata, ma che ha ancora evidenti tracce di cloruro d'argento. Come si può osservare su alcuni dettagli che allego. Mia convinzione è che la moneta, andrebbe pulita BENE è risulterà una gran bella moneta.2 punti
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1861 Regno d'Italia - 5 centesimi 1861 B ologna2 punti
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1961 Liberia - 5 cent La storia di questa nazione comincia nel 1822 con l'arrivo sulle coste africane di un veliero (raffigurato al retro), erano dei coloni afroamericani. Uomini di colore che si sentivano legati a questa terra dal quale i loro avi erano stati deportati, stabilirono così una colonia di liberi uomini di colore che chiamarono per l'appunto 'Liberia'. al retro della moneta THE LOVE OF LIBERTY BROUGHT US HERE L'amore per la libertà ci ha portato qui2 punti
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Buongiorno a tutti, in un cofanetto qualche giorno fa ho trovato questa moneta. Da quello che sono riuscito a capire si tratterebbe di un mezzo baiocco di Fermo del 1798. Quello che però mi preoccupa, dato che si tratta di una moneta classificata come Rara, é che possa essere un falso. Quali sono gli elementi in questo tipo di moneta da osservare per capirlo? C'é realmente un rischio che questa moneta venisse falsificata? In ultimo, dato che ho trovato pochi esemplari in vendita e nelle aste, quale potrebbe essere il suo valore economico? Grazie mille in anticipo a tutti coloro che vorranno aiutarmi, Saverio1 punto
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F il manto? Logico! FILM ANTOLOGICO Buona notte da Stilicho1 punto
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E' la soluzione giusta! Anche se tecnicamente in precedenza ci sarebbe il dollaro del East Caribbean con Elisabetta II, ma l'intruso l'ho concepito senza tenerne conto, con 'Barbados' che figura sulla banconota la precedente era con Giorgio VI.1 punto
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Ciao Alberto! Sono andato vicino a comprare anche io una patacca ? poi sul forum mi hanno fatto notare che per certe monete è meglio investire qualche soldino in più per avere maggiori soddisfazioni... anche se ti confesso che l’emozione provata con la mia prima moneta in assoluto è ancora ineguagliata... Si tratta di un mezzo tornese del 1849 pescato in una ciotola e venduto dal rigattiere di turno a due spicci ???1 punto
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BO scaglierà D e E scure? BOSCAGLIE RADE E SCURE Ciao da Stilicho1 punto
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Hai ragione Odisseo. Purtroppo, spesso, tralasciano persino di indicare gli interventi grossolani che una moneta ha subito, anche quando stravolgono totalmente i rilievi della moneta. per carità, ben vengano gli interventi di pulizia che vanno a far risaltare la moneta ed i suoi rilievi, non concordo quando troppo invasivi ( ma questo é solo il mio gusto personale) ma trovo corretto che siano sempre segnalati... ciò ovviamente, sempre a tutela di chi acquista. skuby1 punto
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Mi unisco anch'io ai complimenti per quello che, da ciò che mi pare di capire, rappresenta il primo acquisto "importante" in termini economici. @Antfolle86, dalle tue parole traspare chiaramente una grande passione e un entusiasmo invidiabile, tipico dei veri collezionisti. Non perdere mai questo entusiasmo così vivo perché, secondo me, è questo ciò che rende magica la numismatica. Senza, anche la moneta più bella del mondo sarebbe un semplice tondello di metallo.1 punto
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Grazie Raffaele! Ce la metterò tutta! È stato bellissimo quando stamattina ho avuto per le prime volte tra le mani questa bella monetona...1 punto
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Ciao, Complimenti per la tua prima. Ora avanti con le altre date? Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Ieri sera, dopo cena, ho fatto varie ricerche di conii specifici su alcune aste della Bank Leu. Riguardando il tetradramma di Messana con Pan, riprodotto anche negli ingrandimenti a catalogo (Bank Leu n.2 del 1972), non ho potuto fare a meno di notare (confrontandolo con le foto dell'asta NAC) come lo stesso abbia subito una pulizia per rimuovere le ossidazioni sia al dritto che al rovescio. Riporto le foto per utilità. Odisseo1 punto
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Buongiorno, interessante, è successo un po' da per tutto, in America forse un po' di più, i segni, i monumenti del passato sicuramente vanno visti con una doppia lettura , oltre ad affermare la superiorità (presunta) di qualcuno possono avere il duplice risultato, essere di monito per gli sconfitti ma allo stesso tempo come esempio da non seguire. Spero di avere ben compreso quello che volevi dire. ? Comunque non le cedero' nemmeno sotto tortura, ma ad un ragazzino o ragazzina che si avvicina alla numismatica, sarei pronto a cedergliele. Saluti Alberto1 punto
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Purtroppo non è più nella mia collezione. Il 5 Lire Regno 1861 TO non sono mai riuscito a prenderlo. Magari nella prossima reincarnazione ci riuscirò....?1 punto
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Ok scusate, mi ero perso il fatto che fosse specificato che era in argento ?1 punto
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Per il momento sembra certo che la Proof sarà quella in versione "a punti", staremo a vedere se la stessa tecnica ci sarà anche FDC, portando quindi una variante, o sarà proprio quella la differenza fra le due qualità. Personalmente vedevo meglio la classica come Proof, questa tecnica su fondo specchio non rende per niente bene, non c'è contrasto. Almeno ci siamo liberati dell'inquietante presenza del regnante, che in alcuni casi risultava alquanto ambigua ed imbarazzante: questa sembra tratta da beautiful in cui le storie famigliari si intrecciano......?1 punto
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Buongiorno a tutti, @El Chupacabra grazie per avermi fatto affiorare alla memoria questo dittico. ? Uno dei 75000 esemplari l'acquistai a Napoli da De Falco il 19.03.1991 ? La conservo ancora, rigorosamente sigillata, con Amore. Saluti Alberto1 punto
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Stava dentro un accumulo di monete mondiali, che ho comprato presso una bancarella di Roma, zona Piazza Conca d'oro (per chi abita nella Capitale). Di più, non so; non ho idea della sua effettiva provenienza.... un saluto1 punto
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Non che mi avesse mai interessato particolarmente come le chiamassero o quanto valessero determinate monete in un determinato periodo, è un po' come disquisire sul sesso degli angeli e mai come in questo caso si tratta di "bizantinismi" , ma sapere che persino @Poemenius non ha risposte certe, in qualche modo mi consola.1 punto
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un denario romano repubblicano di L. Memmius L.f. / C. Memmius L.f. Gal.(eria) http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G269/11 punto
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È uscito il periodico Numizmatični Vestnik XLV , all'interno un mio piccolo contributo, tradotto dall'amico Andrej Štekar: Un inedito denaro scodellato della zecca di Kostanjevica1 punto
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Buonasera ecco un denaro di Genova di lecita provenienza del 4 gruppo sottogruppo C 1240-1270. Al rovescio spina nel quarto e due interpunzioni.g 0,75 Antonio1 punto
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allora..... ci sono diversi modi di approcciarsi alla "questione valore" delle monete del tardo antico.... - un modo è quello ad esempio dei "tedeschi" .. e non solo... ad esempio Hahn, Metlich etc . questo approccio parte dall’intento “positivistico” di poter dare un senso a tutto…. Così ci troviamo pagine e pagine di relazioni e interrelazioni tra i vari metalli, tra le monete, tra i “valori” cambi di rapporti in libbre etc etc etc leggendo il MIBE e MIBEC mi pare di leggere le mirabolanti avventure di chi vuole quadrare un cerchio usando una bacchetta di gelatina…. - abbiamo l’approccio rassegnato di chi rinuncia a qualsiasi spiegazione - e abbiamo l’approccio di chi tenta di comprendere ciò che possiamo sapere, senza proporre costruzioni universalistiche che alla fine hanno in parte fatto il male della numismatica (vedi il tema della siliqua e di Mommsen che riteneva non potessero esistere unità di valore non realmente coniate)…ad esempio Carlà, giusto per fare un nome Io non apprezzo per nulla quello che ho definito “modello dei tedeschi” perché troppo macchinoso, poco pratico e certamente incomprensibile per l’utilizzatore contemporaneo (questo lo dico per dare un quadro personale a ciò che scriverò, perché poi la verità assoluta non ce l’ha nessuno, e comprendere il parere di chi scrive, a monte, è assai utile) Partiamo da ciò che sappiamo e da ciò che non sapremo… 1 – la monetazione Ostrogota è figlia di quella romana tardoantica – di questa monetazione non conosciamo nulla per quanto riguarda i concambi, l’argento era quasi non coniato, il bronzo coniato in una sola denominazione, e qualsiasi speculazione sulla novella 16 di valentiniano III è certamente inutile perché superata da mezzo secolo. 2 – la monetazione Ostrogota è in parte “figlia” e in parte forse ispiratrice della riforma di Anastasio, quindi da questo non si può prescindere, MA in oriente l’argento non è quasi per nulla coniato, mentre nell’Italia ostrogota (e nell’Africa vandala) è una base fortissima del coniato 3 – se ci sono molte monete che esprimono il “valore”, dell’argento non sappiamo nulla, né dell’AE4 4 – sappiamo che Giustiniano in Italia, subito dopo il 553 conia frazioni argentee da 250 CN – 125 PKE e 120 PK nummi (?) e che queste monete erano con buona probabilità in una qualche continuità ideologica con il metodo di calcolo Ostrogoto….presumibilmente Tutte le valutazioni tratte dal “peso” e da una serie di calcoli sono a mio avviso talmente “perverse” da portare Arslan a definire il valore di 15 nummi per una moneta che riporta chiaramente la X …. Moneta che peraltro valeva 10, poi 15….poi… Per non parlare dell’AE4 il cui valore è 1, 2, a volte 2,5 o 3…. Il tutto in 60 anni …. E poi quelli che considerano la percentuale di rame rispetto a quella di piombo etc…. Sappiamo che il solido e il tremisse avevano un “prezzo” più che un valore, e questo variava nel tempo…e soprattutto era invariabilmente in denari di conto… questo è chiaro per esempio quando i debiti e i crediti vengono sempre riportati in frazioni, anche infinitesimali, di solido o tremisse….perchè questo era l’unico modo per garantire il creditore in caso di inflazione galoppante….se mi devi 1/250 di solido, se tra un anno l’inflazione uccide il circolante minuto, il mio credito è comunque garantito e aggiornato… Sappiamo che alcune monete riportano valori in nummi, 5, 10, 20 etc …. Ma quanto valesse il “nummus” non è dato saperlo…. Era ancora 6000 denari di conto? Era 12500 denari di conto … chi lo sa…. L’AE4 quanto valeva? 5 nummi? Come forse l’AE4 del 498 di Anastasio? 2,5 nummi come forse l’AE4 post 512? E chi lo sa….? L’argento era in rapporto fisso con le monete in bronzo ed era prezziato 125 e 250 nummi, e sulla base di questi due numerali si riduceva nel peso perché l’inflazione aumentava il valore delle monete ? possibile…. Mi spiego…. Se la moneta d’argento ha un valore fisso, ad esempio 125 nummi (ipotizzo…) e ho dei bronzi con il valore impresso, essendo l’argento un metallo prezioso soggetto alle leggi di mercato, all’aumentare del prezzo, cala la dimensione della moneta d’argento…che peraltro non riporta però il suo valore…. Quindi, ammesso di poter trovare la quadra, questa difficilmente sarà valida per tutti i 60 anni del regno, perché 60 anni sono quelli che passano dalla riforma di Diocleziano del 301 (che raddoppia il valore del “nummo” da 12,5 a 25 denari, e la riforma di Giuliano, quando c’erano già state monete dal valore di 1000 denari di conto (nel 348)…. Non so se mi spiego…. Il grande dubbio e il grande ignoto riguarda le monete di conto Il nummus era probabilmente una moneta di conto e non coniata Il follis fu una moneta di conto pari a 12500 denari di conto prima di diventare una moneta reale e storicamente nominata così sotto Anastasio Quindi, per rispondere in modo semplice e chiaro alla vostra domanda… NON LO SO1 punto
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Da questo sito (vai su Monete Romane Imperiali e di lì apri i LINK UTILI) vai su Wildwinds, e di lì nella parte "regioni" vai su Siria ed i diversi regnanti.1 punto
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Avendolo letto, prima versione, posso affermare con certezza che per il 99% dei lettori, me incluso, non farà grossa differenza sui contenuti...1 punto
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Ciao, può essere; ma allora non va messa in vendita spacciandola per una vera pubblicazione.1 punto
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si è una frazione argentea di Atalarico nonostante lo stato, la moneta è piacevole e il peso mi dice che forse in origine non debba essere stata molto diversa.... molte di queste monete presentano piccole mancanze o bordi in parte irregolari, che forse furono tali già al tempo della coniazione (almeno in pare, qua qualche mancanza successiva c'è quasi per certo) se posso dare una aggiunta, lo faccio sui termini.... spero tutti sappiate che il termine siliqua applicato a una moneta d'argento è una invenzione moderna.... in antichità siliqua era un valore di peso ... il peso del seme, pari a un carato .... la siliqua era un valore di peso del SOLO oro...e il solido conteneva 24 silique di peso... poichè qualcuno ha inteso che la moneta d'argento fosse in rapporto 1/24 con il solido, ne ha tratto la conclusione che si poteva chiamarla "siliqua" .... che bella fantasia... quindi.. nonostante tutto... chiamarla mezza, 1/4 etc, lascia sempre il tempo che trova, anche perchè spesso si definiscono "quarti di siliqua" dei frazionali argentei emessi in periodi in cui non era coniata "l'unità base presunta" ..... e in cui non abbiamo concambi certi con l'oro.... saluti1 punto
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1861 Regno d'Italia - 1 Centesimo (Zecca di Milano)1 punto
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1/4 di siliqua coniato presumibilmente sotto Teodorico o Atalarico a nome di Giustiniano I in pessimo stato di conservazione (Regno Ostrogoto)1 punto
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un bravo falsario é senza dubbio un artista, e come tale conosce i meccanismi che creano empatia, (artistica) , che usa per rendere il proprio lavoro piu appetibile. questo é anche il caso del segno di valore IIS barrato, che unico nel suo genere rende la moneta ancora piu prestigiosa. ma come ho gia scritto nel post precedente lo stesso meccanismo secondo me é stato utilizzato in molti particolari dell'iconografia di questo sesterzio. spero di essere chiaro ma non é facile , faccio un esempio concreto: questo segno di valore IIS come dice scipio sconosciuto nei sesterzi di quel periodo é invece presente in una iscrizione a pompei che pero' risale a 150 anni dopo, bene proprio questo meccanismo di inserire dettagli verosimili e unici anche se non del tutto corretti perche non utilizzati comunemente creano una curiosita che piano piano si trasforma in fiducia in una teoria. questo vale anche per la capigliatura del celta , per il cighiale ecc. ...tornando all'arnese che trafigge il capo del personaggio in questione volendo trovare una analogia con un'arma in uso anche nel 80 ac potrebbe trattarsi dello stelo metallico di un pilum che spesso si piegava dopo l'impatto, ma anche in questo caso secondo me il quadro é troppo vago per essere così raffigurato su un sesterzio repubblicano. questa monetazione secondo me usava un linguaggio iconografico piu esplicito dove nulla era lasciato al caso.1 punto
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Infatti. Sapevo che Andrea non me la lasciava passare liscia?. Infatti è grosso imatativo di Martino Zaccaria (--- 1345) zecca di Scio. I 2 particolari sono la D fatta con una O e le 2 linee in modo che sembri una stella cometa ed lo scudo sulla bandiera. La moneta viene citata sul nostro catalogo come R3 ma ci sono solo 2 vendite su acsearch una del 2007 ed una del 2008 e la foto di cui sopra viene dal lavoro del Mazarakis sui "Zaccaria e Della Volta" ed è la stessa del nostro catalogo (Munzen und Medaillen 1965. A mio modo di vedere è un livello di rarità più alta.1 punto
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Cari amici, riporto in alto questa discussione per mostrarvi l'ultima arrivata. Lo faccio perchè la prima impressione guardando con aria superficiale (mea culpa, mea grandissima culpa) era che si trattasse di un grosso tosato del caro Soranzo (1312-1328). Ed invece le monete devono essere guardate con attenzione, TUTTE. 2 i particolari che non mi tornavano ed una volta messi a fuoco potete immaginare le esclamazioni profferite. La monetina che pesa gr. 1,45 e misura mm. 18 è la seguente: Posso assicurarvi che non sono diventato pazzo di colpo, anzi tutt'altro e questa che vedete mi fa ricordare il nostro @ak72 con il suo grosso tosato che forse è del Giovanni Gradenigo o forse no, non avendone la certezza assoluta (mannaggia). Caro Andrea non sai quanto ti ho pensato in questi giorni di attesa (forse ti saranno fischiate anche le orecchie). Per mia fortuna invece con i 2 particolari evidentissimi ho ricostruito la legenda e posso dirvi che se le chiusure per covid sono tutte così ben vengano (essendo questa la 2a moneta di sicura rarità che trovo)??. A parte gli scherzi spero che finisca presto. E voi riuscite a dirmi cosa ho portato a casa? Tranquilli che non vi tengo sulle spine a lungo anche perchè i pataccari (vero @DOGE82 e @Bassi22 ) mi mettono sulla graticola. Agli altri tra cui @gigetto13 @mfalier @417sonia @Arka auguro di non diventare strabici.? Buona serata a tutti quanti. P.s. a tempo debito farò seguire la discussione, nella sezione di competenza di questa fantastica moneta.1 punto
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Ciao Gionny, certamente grazie per i tuoi interventi, e grazie a tutti quelli che sono intervenuti. Ho chiesto l 'intervento di chi frequentava di più la sezione e poteva apportare validi spunti tecnici. Sai, quando apri una discussione, devi impostarla in modo tale che si parta da "A" per arrivare a" Z". Se già la apri con "Z" , togli tutto il piacere e la curiosità, poi questa moneta meritava un bel approfondimento e forse cè ancora un po da dire (di tecnico). Inoltre è vero, a volte bisognerebbe essere più diretti e meno moderati, pero è anche vero che sono argomenti che vanno trattati nel massimo rispetto sia di una parte che dell'altra, poi ognuno ha il proprio modo di affrontare i problemi e di discuterli. Sul fatto poi di metterci la faccia, io è dal 2007 che pubblico discussioni tra le quali molte con tema "falsi", spero siano servite!. Era da tanto tempo che la sezione non sia animava cosi, e la cosa mi è molto piaciuta, per usare un paragone, direi che le discussioni sono "la macchina" e i vari partecipati "la benzina" ….. skuby1 punto
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REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - 20 LIRE 1860 - GE1 punto
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Non esageriamo. Eccone uno. MIR 278 RRRRR ma variante inedita (almeno credo). Perchè?1 punto
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