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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/20 in tutte le aree
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Caro #Sirlad, ti semplifico la vita.....visto che non collezioni monete greche.....usando il titolo di una famosa canzone dei Guns N' Roses, "Welcome To The Jungle". Il mondo della numismatica classica (specie le greche di Magna & Sicilia) è fatta per collezionisti "seri" che accettano il fatto che per sopravvivere e non incorrere nei falsi devono approfondire e studiare sempre e comunque ogni giorno perchè purtroppo, diversamente dal passato, le Case d'Asta (non me ne vogliano gli astaioli del Forum) non danno garanzie perchè non sono competenti o peggio in mala fede. Vedasi il caso del Leontini di Nomos che è stato ritirato solo grazie a interventi proenienti da questo Forum.........(chissà come mai?!?!?!?!) Si deve accettare oggi la logica del supermercato, reparto frutta: guardare bene ed evitare la fragola marcia messa sotto altre buone nel cestino. Molti sorrideranno ma è cosi: circola una marea di falsi. Quindi #Sirlad non ti stupire ma ringrazia questo Forum Lamoneta ed il fatto che ci sono persone (ad es Gionnysicily o me) che dicono come stanno le cose a differenza di altri che per paura o altro, dietro un dico e non dico, non si espongono mai e intanto leggono e fanno tesoro delle osservazioni e rilievi fatti. Credimi, visto che ormai sono stanco delle solite ipocrisie, non è il solito discorso che il passato è sempre bello ed il presente/futuro fa schifo, ma il mercato di oggi è solo una giungla dove vige la legge del più forte, nel senso che sopravvive solo chi ha l'umiltà di analizzare sempre e comunque ogni pezzo anche confrontandosi con altri..........e proprio a questo serve il presente Forum Lamoneta..... Saluti Odisseo7 punti
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Buonasera a tutti, tra le mie più belle, stasera ho scelto.. Tarì 20 Grana 1859 Francesco II È un pezzo che mi trasmette molte emozioni, viene da una grande Collezione di un mio Grandissimo Amico Fratello ? dal luogo dove Francesco II sperava di riprendersi il Regno. Saluti Alberto5 punti
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Ho il piacere di presentarvi il mio nuovo libro, dedicato all'iperinflazione che colpì la Germania nei primi anni Venti. Ho cercato di spiegare la vicenda in modo piuttosto semplice, stando attento a non cadere nei tecnicismi. Il numero contenuto di pagine (60) mi permette di venderlo ad un prezzo non troppo elevato. Lo si può acquistare su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B08M253WJ6 DESCRIZIONE Perché non si possono stampare tutti i soldi che servono? L'iperinflazione che si abbatté sulla Germania nel 1923 fornisce la risposta a questa domanda. Dopo lo sganciamento del marco dall'oro e la sconfitta nella prima guerra mondiale, una serie di errori fatali fecero perdere il controllo alla banca centrale della Repubblica di Weimar. I prezzi corsero follemente e solo chi aveva investito in determinati modi salvò il proprio denaro. Le conseguenze furono pesanti e non si esaurirono in quei pochi mesi. Infatti l'iperinflazione fu decisiva per l'ascesa del nazismo. E oggi continua a influenzare la mentalità tedesca, con ripercussioni sulla politica monetaria europea. INDICE 1. L'origine del problema (1914-1920) - La guerra ripudia l'oro - Un risarcimento esorbitante 2. La catastrofe monetaria (1921-1923) - 1921-22: errori fatali - 1923: annus horribilis 3. La folle corsa dei prezzi - Fuori controllo - Una valanga di carta straccia - Scene di vita quotidiana 4. Azioni e oro: ancore di salvezza - Investimenti sbagliati - Le azioni - Oro e argento 5. Il ritorno alla normalità - Il rentenmark - Debiti pubblici e privati - Conseguenze di lungo termine4 punti
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sto invecchiando e le monetine non riesco più, nonostante l'uso di lente ed occhiali, a godermele come nel passato. Ma la tecnologia mi viene in soccorso, e la meravigliosa flessibilità della fotografia digitale assieme alla creativa potenza del PC mi permettono di guardare ad esse (le monetine) ancor meglio di quando ero ventenne. Però, giunti a questo punto, perchè accontentarsi? Così grandi sono talmente splendide che è un peccato farle giacere su uno spento fondo bianco; e quindi mi sono detto: diamo loro ancora più vita con un fondale degno di esse! Il guaio è che, avendo a disposizione 16.581.375 colori, l'imbarazzo nella scelta del fondo rischia di diventare tormentosa. Si, da vecchietto tempo ne ho (non fino al punto di provare tutti i 16.581.375 colori, però), ma ad un certo punto anch'io mi annoio: per oggi quindi mi sono limitato a tre colori; quale preferite? En passant, si può osservare, spero con interesse, come la reichaquila si sia sviluppata nel tempo: il mio gusto però mi dice che i tedeschi potevano evitarsi la fatica di disegnare la terza: quelle snelle dei primi anni per me erano più belle. Per la cronaca, l'aquila grande fu voluta da Guglielmo II per enfatizzare, con la riduzione delle dimensioni dello stemma Hohenzollern sul petto dell'aquila, il senso dell'unità germanica, piuttosto che quello del dominio prussiano. La nuova aquila fu disegnata da Otto Schultz (e chi lo conosce?) a Berlino. Curiosamente, anzi collezionisticamente parlando, i 20 marchi prussiani coniati nel 1889, anno di transizione dimensioni aquila, si trovano sia con l'aquila piccola, che con l'aquila grande. Bene, io mi sono divertito con fotocamera e PC; spero che il frutto del mio divertimento non vi abbia annoiato. Saluti4 punti
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Ho due "marones" che non se ne può più. Oggi ho cominciato a trattare anche un po' maile, aimhe, ma alla mia escalamazione "sono solo i resti conservati", mi ha chiesto cosa sono i "resti" e quando gliel'ho spiegato mi ha anche detto "guardi che non sono mica scema, proverò a venderli su ebay ai collezionisti". Io: Veda lei... Il problema, credetmi, non é l'ignoranza.4 punti
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Buongiorno a tutti, la mia Napoletana di oggi 10 Tornesi 1819 Ferdinando I Magliocca 450e Mattina del 17 Aprile 1819 Tore il Chianchiere (Macellaio) ha un soprassalto, lui e la Signora Concetta che le aveva appena ordinato un po' di frattaglie, il Vesuvio si era messo in movimento, una spaventosa Eruzione, questo duro' un paio di giorni, poi riprese il suo lento fumare fino a riaddormentarsi a fine anno. ? Saluti Alberto4 punti
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Stiamo scherzando, spero... adesso pure una moneta messa in morsa per chissà quale motivo diventa un potenziale errore di conio? Ma invece di contestare gli unanimi pareri contrari (e ci sarebbe pure mancato che qualcuno pensasse che questo rottame sia scaturito così dal conio), perchè non ci si studia un attimino le tecniche di coniazione e si osservano quelli che sono i veri difetti o aborti di coniazione, che nulla hanno a che vedere con queste assurdità?? Non ho personalmente nulla contro la signora che ha postato la moneta, e cerco sempre di metterci tutta la tolleranza possibile quando vedo discussioni del genere, ma quando vedo un utente il cui unico motivo di permanenza nel forum da quando è iscritto è il postare rottami vari alla ricerca di fantomatici errori di conio con cui sbarcare il lunario, mi chiedo: ma è davvero questo di cui ha bisogno questo forum?3 punti
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Stasera vi faccio vedere i due pezzi del 1790 trovati in un lotto misto. Grano da 12 Cavalli con valore 12 distanziato.3 punti
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Non è un argomento. Questa moneta falsa (28500CHF est.) è stata esaminata da esperti di un'importante casa d'aste svizzera ed è stata ritirata solo all'ultimo momento. In precedenza è stata venduta da G&M nel 1990 e da Sternberg nel 1987.3 punti
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Tornando alla moneta, osservando le crepe sul bordo, mi ha sorpreso un po’ vedere che nell’area pulita le stesse presentino un aspetto più morbido, tondeggiante e levigato (come usurato), mentre dove la “patina” è presente i margini delle fratture sono assai netti, quasi taglienti. Inoltre nell’area di passaggio tra la parte pulita e quella patinata, la patina sfuma in maniera uniforme come se non fosse stata molto più di un velo, ma in prossimità del bordo si può notare che ha uno spessore ben visibile e distinguibile (a sinistra della lepre), come fosse un naturale strato superficiale di ossidi. Secondo Voi è stata ripatinata male?3 punti
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Ora in un confronto con gli originali ( grazie ad @acraf per il De Luynes) e semplice osservare che non è stata coniata, con il conio dell'artista del Dio Pan. Trattasi di moneta coniata su una moneta genuina, ricca di fratture e screpolature sui rilievi.3 punti
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Buonasera Sirlad, auspico che proprio leggendo le discussioni presenti in questa è nell altra sezione, lei possa approfondire la materia, complessa sicuramente ma estremamente affascinante. relativamente alla presente discussione, premetto che non è stato fatto cenno a chi vende L a moneta in quanto ciò al momento non interessa. Mi permetto comunque una parentesi generale. È capitato più volte che a seguito di segnalazioni vengano giustamente ritirate monete di ben altro calibro, si pensi tempo fa, ad esempio, all asta Leu con la moneta in copertina del catalogo. Quindi, anche dall altra parte, come da questa nessuno è infallibile è più volte su questo forum abbiamo dimostrato la presenza di cloni o monete palesemte false, facendo un servizio a nome dei collezionisti e del buon senso. Questa reputo sia informazione, unica nel suo genere oltretutto gratuita. per la moneta in questione, pareri di esperti del settore ( dietro ai nickname ci sono numismatici e studiosi di carattere internazionale) e particolari evidenziati, farebbero propendere per un esemplare moderno. A ciò queste persone sono arrivate con anni di esperienza e dedizione e non certo per sentito dire. Poi ci può stare che chi vende possa anche commettere un errore in buona fede, io L ho sempre pensato, a prescindere dal valore di ciò che si vende. è stato inoltre quasi sempre premesso che L analisi avviene da foto, e che la certezza c’è con la con moneta in mano. Tuttavia, proprio dalle Buone immagini a disposizione si è potuto evincere che alcune cose non tornano e non è certo poco. C’è anche chi reputa la moneta genuina, va bene, apprezzo ed accetto il loro parere, ho aperto la discussione proprio per avere dei pareri, pur già avendone uno io ed avendolo argomentato. mi sembra inoltre che ci sia espressi in modo pacato, tecnico ed educato. Attendo il parere di @gionnysicily , che saprà sicuramente darci qualche Preziosa informazione in più anche se un “like“ credo abbia già detto molto. grazie skuby3 punti
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Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho2 punti
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Nessuno è infallibile. Ma credo in sincerità che qui ci sia ben poco da contestare sull'operato di chi ha dedicato il proprio tempo per visionare e ponderare questa moneta martoriata per fornirti un pare fondato. Certamente è un parere. Non di uno singolo. In cuor tuo ti aspettavi altre risposte? Non sono arrivate. Prendine atto. O le accetti, o ne attendi altre di diverso tenore. Se arriveranno. Dal canto mio, concordo con chi afferma che non presenta errori o difetti di conio.2 punti
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Non è questione d'infallibilità, ( non lo è più neppure il papa), ma è semplicemente questione di esperienza di anni, studio di anni, condivisione tra utenti/collezionisti per anni, le è sufficiente come risposta? No? Allora vada da un perito numismatico e ponga il suo dilemma. saluti TIBERIVS2 punti
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Buonasera a tutti, continuo con i miei pezzi, stasera posto ultimo entrato in collezione, è il più pesante dei miei Sestini. Diametro 20mm Peso g. 2,26 Saluti Alberto2 punti
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Grossa medaglia di S. CARLO BORROMEO, tipo XVI secolo mm. 52 D/: Busto del Santo in berretta volto a sinistra, con la mano destra sul petto. R/: Madonna coronata con Gesù non più bambino ma ragazzo, coronato.2 punti
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Qui trovate una bella rappresentazione dei vati talleri e in Italiano: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia quello sopra (ultimo postato dovrebbe essere Londra no Roma.2 punti
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Sto leggendo la tesi di Jerome Mairat "The coinage of the Gallic Empire" (grazie @grigioviola per avermi suggerito il testo). Per quanto riguarda la coniazione di monete celebrative di Vittorino sembra che Mairat arrivi alla stessa conclusione, ossia la possibile presenza di piccoli distaccamenti (vexillationes) in Gallia e in Germania. “Aurei and denarii celebrate legions of the Empire. The presence of legions whose main bases are located outside the Gallic Empire is usually explained by the presence of vexillationes in the Gauls. Some of these detachments were probably brought by Gallienus before 260, and they must have stayed within the Gallic Empire after Postumus’s revolt. On Gallienus’s issue at Milan, the legions of the Rhine are also honoured. This might also be due to the presence of detachments within Gallienus’s army or as an attempt to claim full ownership of the Empire’s legions. “ Altra nota interessante è che Mairat menziona monete celebrative per 16 legioni. In più ci sarebbero la III Italica, III Parthica e la VIII Augusta, tuttavia non sono riuscito a trovare nessun riferimento visivo nel paper di monete per la VIII Augusta. Quest'ultima legione doveva essere acquartierata a Strasburgo e pare abbia in principio servito Postumo e successivamente abbia appoggiato Leliano nella sua rivolta (Drinkwater) Cito un altro pezzo interessante di Mairat a proposito dei simboli legionari. Sembra che Postumo e Vittorino si siano inventati o abbiano creato degli emblemi per alcune legioni "Victorinus’s legionary coinage has intrigued many numismatists. Indeed, while the reverse legends mention the names of the legions, the emblems depicted on the reverse were considered as often inappropriate. Oman argues that Victorinus’s mint was unaware of the official badges of most legions, including several in Gaul, and the emblems on the reverses were invented. On the other side, López Sánchez, who devoted a long study to these coins, argues that Postumus and Victorinus added new emblems to some Gallic legions and vexillationes loyal to the Gallic Empire. " Come ultima cosa allego un paio di tabelle che ho creato riguardanti gli emblemi della Legio XXX Ulpia Victrix e della Legio I Minervia2 punti
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Buongiorno a tutti! Dall'avvio della mia collezione finora non avevo mai incamerato una moneta d'argento. In attesa di trovare qualche buona piastra da 120 grana, mi sono regalato questo Carlino da 10 Grana del 1856. Ho più volte letto qui sul forum che maneggiare monete d'argento (non so se agli ori ci arriverò mai) è tutt'altra cosa rispetto alle monete di rame. E confermo in pieno. La sensazione è proprio diversa (ed è bellissima). P.s scusate per la pessima qualità delle foto, ho fatto del mio meglio con l'attrezzatura a disposizione2 punti
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Ah, dimenticavo un falso d'epoca. Secondo me molto interessante. Ne avete mai visti di simili? E' di bronzo o rame ricoperto con una lamina sottilissima di metallo chiaro2 punti
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Salve, prima di andare oltre vorrei scusarmi per avere scritto "bronzetto di Iulia Mamea per Antiochia" mentre sappiamo bene che il nome latino della Augusta è IVLIA MAMAEA e non MAMEA (anche se la pronuncia è la stessa) In pratica mi ha suggestionato la legenda al diritto, dove si legge MAMEA (nelle provinciali il nome di questa IVLIA in greco è riportato in varie forme tra cui MAMAEA, MAMEA, MAMHEA, MAMIA, MAMAIA, MAMAYA, MAMMAEA... ) HIRPINI2 punti
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1860 Repubblica El Salvador - 2 Reales Rivalidata su moneta della Repubblica del Guatemala2 punti
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Probabilmente qualcuno ha fatto reagire dello zinco con la superficie di rame creando dell'ottone, il processo è abbastanza facile e su Youtube ci sono alcuni tutorial.2 punti
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Egitto, 10 qirsh 1960 - 1380 Al dritto : Repubblica Araba Unita - Egitto Al rovescio : Emblema della Repubblica La Repubblica Araba Unita era una entità statuale creata dall'unione tra Egitto, Siria e Yemen del Nord, esistita dal 1958 al 1961. L'emblema riprendeva l'aquila ayyubide , in ricordo di una dinastia che governò congiuntamente i territori egiziani e quelli siriani.2 punti
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Buonasera, al diritto mi sembra di leggere CONSTANT... Perciò credo si tratti di un AE3 o Centenionalis ridotto in biglione di Costanzo II, Augusto 337-361, con CONSTANTI-VS P F AVG, busto diademato, drappeggiato e corazzato a ds. al diritto; al rovescio VICTORIAE DD AVGG Q NN, due vittorie stanti una di fronte all'altra, ciascuna regge una corona e un palma. Da individuare l'esergo e cosa si trovi tra le due Vittorie. Aspettiamo altri pareri2 punti
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Pur con le precauzioni legate all'esame di una semplice fotografia, anche a me sembra un prodotto di pressofusione. In ogni caso la stima è esagerata per un esemplare così modesto. Allego l'esemplare di Parigi, De Luynes 1022, di sicura autenticità. Pur con difetti del tondello è tutt'altra cosa...2 punti
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Ci sarebbe una possibilità, ma non so se le monete si dovevano estrarre tutte dalla scatola o meno all'ultimo amico ha dato sia la scatola che la moneta, così facendo una moneta è rimasta dentro.1 punto
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Complimenti per la pubblicazione. Sembra interessante, oltre che da un punto di vista numismatico, anche in ambito storico e di teorie economiche1 punto
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1860 Francia II° impero, Napoleone III, 20 centesimi, tipo testa nuda, 1 grammo argento 900, Officina di Strasburgo BB.1 punto
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E' chiaro che chi adotta la valuta di un altro paese accetta volutamente di rinunciare a una sua politica monetaria indipendente, ma gli altri casi citati non sono requisiti indispensabili / utili ad un currency board. Ci sono paesi molto più grandi del Montenegro e il Kosovo che usano direttamente in circolazione le valute di altri, ad esempio l'Ecuador col dollaro USA, ma il fatto di non avere una politica monetaria propria (o gestirla in modo marginale) non si limita solo a quello: si esplica molto di più sotto forma di aggancio fisso o quasi fisso (con bande di oscillazione molto ristrette) delle valute locali a quella principale. Così, ad esempio, salta fuori che nemmeno uno stato non troppo sviluppato ma grosso come la Bulgaria non ha una sovranità monetaria reale, e lo stesso per uno piccolo ma sviluppato come la Danimarca. https://www.lamoneta.it/topic/125573-le-valute-strettamente-legate-alleuro/ https://www.lamoneta.it/topic/181410-la-sfera-dinfluenza-delleuro/1 punto
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3 Novembre La Chiesa oggi ricorda San Martino de Porres (1575-1639) di Lima, frate domenicano, è spesso ricordato per i notevoli carismi manifestati di bilocazione e profezia. La medaglia, realizzata a ricordo della canonizzazione del frate domenicano il 6 maggio 1962, per il Pontificato di San Giovanni XXIII, è stata realizzata dalla Ditta Damiano Colombo di Milano, su modelli di Felice Mina. Rappresenta al Dritto il busto di 3/4 a dx del Santo e al Verso lo Stemma Papale coronato da triregno e su chiavi decussate. Si ringrazia la Numismatica Sintoni per aver prestato le immagini della medaglia presenti nella scheda in catalogo e che seguono. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F194/221 punto
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2 novembre del 1984 Visita di Giovanni Paolo II al Sacro Monte di Varese alla vigilia del cinquecentesimo centenario della morte di San Carlo Borromeo. La medaglia ufficiale coniata per ricordare la vista del Santo Padre è stata eseguita presso lo Stabilimento Stefano Johnson di Milano, su splendidi modelli di Enrico Manfrini; rappresenta al dritto il Pontefice in piedi con zucchetto, pianeta e pastorale, benedicente a sx l'ingresso del Sacro Monte e al verso San Carlo Borromeo orante e genuflesso verso dx con in basso la mitra e il pastorale e sullo sfondo il Duomo di Milano, in esergo il motto Humilitas con il logo dei tre anelli intrecciati Ringrazio l'amico @bellser per aver fornito le immagini della medaglia in oggetto, proveniente dalla Sua importante raccolta, per la scheda in catalogo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F267/121 punto
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Ragazzi state immaginando un po’ troppo..o .. vi fanno imnaginare un po’ troppo ?1 punto
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Ciao Beppe, la più rara è la 1832 con la R sulla data.... Ma non per la posizione della lettera.1 punto
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Carissimi tutti, il documento sembra contenere una specie di conferma di libertà a commerciare fra diverse parti del Regno di Napoli. Il testo andrebbe letto e trascritto con attenzione, quindi l'affermazione di cui sopra potrebbe venirne modificata. Di sicuro, in prima riga ci si rivolge a universis, et singulis (tutti e ognuno) pubblici ufficiali di più ambiti (la categoria più identificabile sono i gabellieri). Poi si parla di privilegi, gabelle e simili, nonché di passi, dazi e ponti. Si cita esplicitamente la città di Napoli e, per almeno due volte, Capuani e Liparoli, come a voler ribadire costumi o usanze connesse agli abitanti e/o ai frequentatori di quelle località. Si menzionano poi più volte alcuni esponenti della famiglia Cafiero, in particolare Gasparo: nell'angolo inferiore destro del foglio, le ultime due righe e mezza sembrano indicarlo come ricevitore del documento che, quindi, non può non contenere attestazioni in favore di lui o di tutti gli esponenti sopra indicati. Dal punto di vista araldico, lo stemma è una versione relativamente semplice dell'emblema imperiale asburgico: nonostante le imprecisioni e le semplificazioni, è compatibile con quello usato da Carlo VI d'Asburgo che regnava a Napoli nel 1726, anno ripetuto più volte in calce al documento. L'imperatore è menzionato nel titolo al di sotto dello stemma, correttamente al di sopra di Cesare Michelangelo d'Avalos già ben identificato da @417sonia1 punto
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Questo tondello per me significa molto, è stato da filo conduttore per una grande amicizia che nacque tempo fa con un amico appassionato della zecca di Palermo. Una amicizia nata per caso, da un capo all'altro della penisola, quante gioie, quante riflessioni, quante ricerche fatte insieme, quanto vivere la numismatica con tutti i suoi valori... Questo nummo lo voglio dedicare a tutti quelli che come me, hanno fatto di questa passione anche uno scopo di vita... Palermo: Ferdinando III di Borbone 2 Grani 1803. Coniata per fusione. Eros1 punto
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