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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/12/20 in tutte le aree
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Adesso capisco perché dopo 16 anni in cui mi collegavo anche 3 volte al giorno, dopo essere stato curatore della zona euro, adesso non entravo più qui da 15 giorni... Ahimè.. Ragazzo, le zecche non si svegliano la mattina con l'intento di truffarti. Ho trovato questa insinuazione in 4 dei 5 post che ho aperto. Cambia hobby, ti do un consiglio. Oppure cambia modo di vivere il Forum e anche nel 2020 vedrai che è altro rispetto a un social network ? Edit : scorrendo ho visto i tuoi post nell'iconografia. Beh bravo. Bene così!7 punti
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Buonasera a tutti, nuovo arrivato in Collezione Litra68. Ferdinando D'Aragona Cavallo MIR 85/9 Sigla S Saluti Alberto5 punti
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Ciao a tutti amici, Voglio condividere con voi la mia ultima arrivata. Moneta da un fascino particolare.4 punti
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È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi: D/ Tripode, KPO R/ Chicco, MET CNG 115, 16.09.2020, 23 BRUTTIUM, Kroton. Circa 375-325 BC. Æ (11.5mm, 1.74 g, 11h). Alliance issue with Temesa. Tripod; KP-O flanking / Barley grain; T-EM (retrograde) flanking. CNG 53, lot 82 var. (legends), otherwise unpublished, but cf. Rutter, South, pl. 33, 11 and HN Italy 2204 for a similar, but earlier, issue. Dark green patina. VF. Extremely rare. From the Martinez Collection, purchased at the Verona Numismatic Conference, September 2005. Nella scheda informativa l’esemplare viene ricondotto ad un’alleanza (!) tra Crotone e Temesa (!) quest'ultima identificata dalla legenda presente al rovescio, considerata retrograda e letta pertanto nella forma TEM (!). Viene poi evidenziata la sostanziale unicità del pezzo se si escludono esemplari affini per tipologia (ma non sul piano epigrafico) apparsi sul mercato antiquario (e.g. CNG 53, 15.3.2000, 82) o presi in esame da Rutter (Rutter 1979, pl. 33, 11 e HN 2204). Un riesame degli elementi interni della moneta, congiuntamente ad un più ampio spoglio bibliografico, consente di apportare alcune puntualizzazioni. a) Le legende presenti su ambo i lati presentano disposizione e ductus speculari. Entrambe si compongono di tre lettere di cui le prime due contigue e disposte su un lato del tipo mentre l’ultima distanziata e collocata sul lato opposto (KP-O al D/ e ME-T al R/). Ne consegue che se la legenda del D/ deve inequivocabilmente leggersi KPO, quella del R/ va interpreta necessariamente come MET più che TEM. La forma TEM (riconducibile a Temesa), benché notoriamente attestata, compare in epoca ben più antica del IV secolo, investendo peraltro solo il metallo prezioso (AR). Né la frammentarietà delle fonti storiche e della documentazione archeologica conserva memoria dell’ipotizzata alleanza Crotone-Temesa nel secondo quarto del IV secolo a.C. b) Allo stato attuale della documentazione la moneta risulta effettivamente un unicum e pertanto di non facile inquadramento cronologico. Qualche osservazione è tuttavia possibile. Sia Metaponto che Crotone emettono monete in bronzo contrassegnate da tripode/chicco. Per Metaponto, in particolare, le serie interessate (figg. 1, 2) sono quelle del tipo HN 1638 (= Johnston 1989, 2), datate nell'ultimo quarto del V secolo a.C., il cui livello ponderale abbraccia valori compresi tra 2.4 e 1.5 gr.: D/ Tripode, MET R/ Chicco, HE o TE (figg. 1-2) Fig. 1 - Savoca Numismatik, 9th Blue Auction, 25.8.2018, 33 (erroneamente attribuita a Crotone; gr. 2, 36) Fig. 2 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 4.10.2005, 49 (gr. 2,19) Gli esemplari, diversificati dalle sigle sul R/, appaiono omogenei sotto il profilo iconografico per la resa del tripode con anello centrale di grosse dimensioni e anse laterali rese di profilo. Ad essi possono aggiungersi i pezzi illustrati da Attianese provenienti dal commercio antiquario (Attianese 2005, 121-122, nn. 8-9) che per elementi iconografici, epigrafici (sigla TE al R/) e ponderali - gr. 2,20; gr. 1,60 (consunta) - sembrerebbero riferibili alla zecca metapontina più che a quella crotoniate. Per Crotone la situazione appare più complessa. Gli esemplari con tripode/chicco (Rutter 1979, gruppo III; Taliercio 1993, fase 1. III; HN 2204), appaiono ascrivibili alla più antica fase della monetazione in bronzo crotoniate (ca. 420-410/5 a.C.), contraddistinta dall'uso del koppa arcaico (fig. 3). L’esiguità dei pezzi finora noti (2 ess.: gr. 1,73; 1,04) non consente di definire con certezza il livello ponderale che, in ogni caso, appare più basso rispetto a quello degli esemplari di Metaponto con analoga tipologia, come sembrerebbe documentare il pezzo recentemente apparso sul mercato antiquario (fig. 4: gr. 1,68). Fig. 3 - Rutter 1979, pl. XXXIII, 11 (gr. 1,73) Fig. 4 - Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, E-Auction 35, 17.9.2020, 53 (gr. 1,68) Questi elementi, benché non esaustivi e ancorati all'esigenza di una base statistica più ampia, consentono forse di meglio precisare la cronologia dell’esemplare KPO-MET. Se da un lato la presenza del kappa esclude per CNG una collocazione nelle fasi iniziali della produzione enea, dall'altro anche la datazione al 375-325 presenta alcune criticità. Le serie collocate da Rutter in questo ambito temporale (HN, 2211-2216), corrispondenti alla terza fase della classificazione proposta dalla Taliercio, differiscono dalla moneta in esame sia per elementi tipologici (testa di Athena/aquila su testa di cervo; Aquila stante o su testa di ariete/tripode con alto collo) ed epigrafici (presenza di lettere e sigle), sia per il livello ponderale decisamente più elevato (da gr. 26 a gr. 3 circa). A ciò si aggiunge la presenza di un duplice etnico, che costituisce un elemento di originalità all'interno della monetazione enea della polis e che non trova alcun riscontro all'interno delle serie citate. Affinità tipologiche ed epigrafiche si rilevano invece con alcune serie di stateri in argento, talora legati da incroci di conio, contrassegnati dall’Herakles oikistàs (fig. 5) o dai tipi tripode/tripode (fig. 6) e Aquila su capitello ionico/tripode (figg. 7-8), sia per la costante presenza del chicco, sia per la comparsa di lettere e sigle (E, ME). La moneta con Herakles OIKIMTAM (oikistàs) si rivela di particolare interesse in quanto il conio di D/ è lo stesso che batte alcuni esemplari con Apollo e Python (fig. 9), datati da Stazio nel periodo della spedizione ateniese in Sicilia (Stazio 1984, 386 s.), dove però la legenda del R/ - KPOTON - documenta la progressiva ma non ancora definitiva transizione all'alfabeto ionico. Fig. 5 - CNG, MbS 58, 19.9.2001, 84 Fig. 6 - CNG, E-A 380, 10.8.2016, 39 Fig. 7 - Gemini, LLC, III, 9.1.2007, 44 Fig. 8 - RN, 18, 29.9.2019, 491 Fig. 9 - CNG, E-A 472, 15.7.2020, 474 Se pertanto le corrispondenze sul piano tipologico ed epigrafico non sono casuali, si potrebbe proporre per la moneta di bronzo con tripode, KPO/chicco, MET un inquadramento tra lo scorcio del V secolo ed il primo decennio del IV, nel periodo immediatamente successivo al momento iniziale della produzione enea della città (gruppi I-II Rutter: 420-410/05 a.C.). Restano ovviamente da indagare le motivazioni che indussero Crotone a riprodurre in questo periodo tipo (chicco) e legenda (MET) propri di un’altra città e l’unicità del pezzo impone le dovute cautele in proposito. Si può tuttavia osservare che agli esordi della monetazione in bronzo sia Crotone che Metaponto non sembrano esenti da consonanze sul piano tipologico: Crotone adotta un tipo (chicco) proprio di Metaponto, che a sua volta riprende il tripode (crotoniate?) su serie databili nell’ultimo quarto del V secolo (HN 1637-1638 = Johnston 1989, 1-2; fig. 10). Tali serie, assegnate a Metaponto da Rutter e Johnston, vengono invece attribuite a Crotone da Attianese (2005, 334-338) che ipotizza un’alleanza tra le due città “verso la seconda metà del IV secolo per rapporti non solo politici, ma tanto più economici e commerciali” (p. 338). Fig. 10 - BFA, E-a 73, 14.9.2019, 131 (gr. 4,06) Per concludere una considerazione di ordine metodologico. La compresenza di tipi (e/o legende come nel caso dell’es. CNG) riferibili a città diverse sulla stessa moneta non si traduce, sic et simpliciter, in un’“alleanza” tra due centri. Tanto più che il tripode raffigurato sulle serie enee metapontine del tipo HN 1637-8 (fig. 9), proprio per l’assenza di etnico, non necessariamente costituisce un esplicito riferimento a Crotone. Potrebbe ad esempio sottintendere un richiamo ad Apollo, quest’ultimo peraltro raffigurato sul D/ di una serie bronzea di Metaponto e richiamato al R/ proprio dal tripode associato al tipo e alla legenda di metapontini (fig. 11). Fig. 11 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 30, 28.5.2009, 11 Bisogna, pertanto, prestare la dovuta attenzione nell'interpretazione storica del dato numismatico, soprattutto in assenza di opportuna documentazione storiografica e/o quando non si dispone di solidi ed incontrovertibili elementi di giudizio. Nel caso dell’esemplare a legenda KPO-MET poi, anche a voler seguire (dubitativamente) l’ipotesi dell’“alleanza”, andrebbero definiti tempi e modi della stessa, peraltro un contesto, quale quello proposto dai compilatori (375-325 a.C.), segnato dall'occupazione dionigiana di Crotone e da una serie di eventi destabilizzanti per la città. Riferimenti: Attianese 2005 = P. Attianese. Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005 HN = N.K. Rutter et alii, Historia Numorum. Italy, London 2001 Johnston 1989 = A. Johnston, The Bronze Coinage of Metapontum, in G. Le Rider (cur.), Kraay-Mørkholm essays. Numismatic studies in Memory of C.M. Kraay and O. Mørkholm, Louvain-la-Neuve 1989, 121-136. Rutter 1979 = South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli - Napoli 1977, Roma 1979, 193-223 Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, Atti del XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 369-398. Taliercio 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra il IV e il III secolo a.C. (Napoli 1987), Napoli 1993, 111-129.3 punti
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Io ho appena preso questo nell'ultima InAsta. Non è speciale, ma rimane molto raro. Presenta evidenti segni di ribattitura, come consueto. In realtà ne ho un altro simile. Li metterò vicini e deciderò se sceglierne uno o tenere entrambi.3 punti
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All'estremo opposto vi sono monete talmente comuni da essere invendibili sul mercato numismatico. Tanto che in Cina le usano per produrre souvenir turistici. E sto parlando di monete di mille anni fa, ovvero della dinastia Song: in quel periodo si producevano ben cinque miliardi di monete ogni anno!3 punti
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Ciao a tutti amici, Posto pure io una 57 del Re bomba. Ciao a tutti. Raffaele.3 punti
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Buonasera, Regno delle Due Sicilie Piastra 120 grana 1857 Ferdinando II ? Saluti Alberto3 punti
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@Ciccio 86 Adesso capisco quanta salute hai recuperato in 15 giorni! @Aristarco ti ho citato e risposto appena adesso nell'altra discussione, spero tu capisca, sia chiaro, nessuno ce l'ha con te, però a costo di sembrare un perfetto str..., dopo aver posto i medesimi dubbi e ricevute sempre le stesse risposte, o sei de coccio o è meglio che tu decida di collezionare altro nella vita.3 punti
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1857 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - 120 grana (FALSO D'EPOCA) I dettagli sono così ben curati che c'e' chi pensa che sia una prova in metallo povero, successivamente argentata e messa in circolazione.3 punti
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Sempre cercando di migliorare, quando non si riesce ad aggiungere nuove date, la conservazione delle monete presenti in collezione, sono riuscito a trovare un discreto due denari del 1774 di Vittorio Amedeo III, non sempre facile da trovare in conservazione accettabile... La foto non rende, ma sicuramente in condizioni migliori di quello che avevo in collezione, posto le immagini delle due monete a confronto...2 punti
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Arrivato oggi, ho fatto la foto in questa maniera per far rendere l’idea di questo corposo volume. Sicuramente un libro con una mole di informazioni su questo particolare tema, sotto l’immagine della copertina.2 punti
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Belle entrambe!!! Questa è un'altra moneta che mi piace moltissimo. E' nella lista, ma il portafoglio si ribella! ?2 punti
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Scusate l'inserimento ma spero che il rinvenimento sia stato segnalato alle autorità competenti come da punto 2 della discussione: https://www.lamoneta.it/topic/30762-lamonetait-ritrovamenti-fortuiti-e-metaldetector/ Per il discorso sull'identificazione sono concorde con Stilicho. Saluti Illyricum2 punti
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Temistocle, nato in Atene attorno al 525 a.C. , vi diventa arconte nel 493 a.C. con l'appoggio della parte popolare : avvia la fortificazione del porto del Pireo e propugna il rafforzamento della flotta vedendo per Atene un futuro di potenza marittima . Nella 2^ guerra persiana, invasa dai Persiani la Grecia ed evacuata Atene, Temistocle, eletto stratego, nel 480 a.C. è tra i capi della flotta alleata dei Greci vittoriosa nella battaglia di Salamina che segna la svolta nella guerra . Importante uomo politico dopo la guerra, avversato in patria ne è esiliato con l'ostracismo nel 472 a.C. , accusato poi anche da Sparta ed in odore di tradimento, abbandona Atene e poi anche la Grecia e si rifugia in Asia minore in Ionia dove, ammirato dall'imperatore persiano Artaserse I, ne riceve la nomina a governatore della città di Magnesia al Meandro . In questa sua veste, Temistocle batte anche moneta, pervenutaci in piuttosto rari didrammi e rarissime frazioni di argento : il suo nome per esteso al diritto dei didrammi e le sue iniziali, a volte ripetute ai lati della testa sulle frazioni, hanno consentito ad alcuni l'ipotesi di un ritratto dello stesso Temistocle . Temistocle non lascerà più la Ionia e chiuderà la sua vita nel 459 a.C. in Magnesia .2 punti
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Però è una cosa un pò strana, vedo una serie di utenti diversi che prima apre, poi prosegue diverse discussioni, surreali, tutte sullo stesso tema. Ad esempio, qui vedo una discussione aperta da un utente lo scorso dicembre e che da qualche tempo sta proseguendo, sempre sul medesimo surreale tenore, grazie ad un altro utente. Idem dicasi sull'altra discussione aperta sullo stesso tema del fregare argento, la aprì un utente poi venne proseguita dallo stesso utente che ha ripescato questa discussione. Ma rimestando bene, ne salta fuori qualcun'altra su temi diversi, ad esempio la discussione sui complottismi. Voglio sperare ci sia una spiegazione logica e "legale" su tutto ciò, perchè il sospetto di account multipli e piuttosto forte. (non che sia una novità assoluta peraltro, ci sono altri utenti che hanno abbandonato il forum, anche sbattendo la porta, e ne sono poi rientrati alla chetichella cambiando nickname) @incuso @petronius arbiter @cristianaprilia2 punti
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Salve, ho riguardato con attenzione questo bronzetto AE3 o nummus centenionalis . Al diritto, concordo con @CoinLover nell'intravedere anche grazie alla caratteristica acconciatura della chioma che gli copre parte della fronte, l'imperatore Costante I, Augusto 337-350: busto laureato, diademato, drappeggiato e corazzato (?) a ds. Al rovescio invece è rappresentata l'allegoria del ritorno ai tempi felici, la FEL TEMP REPARATIO, la più frequente e significativa tra le tipologie della monetazione d'epoca costantiniana. Addirittura dopo la morte di Costante restò l'unica ad essere coniata: la FEL(ix) TEMP(orum) REPARATIO, oppure FEL(icium) TEMP(orum) REPARATIO, oppure FEL(icis) TEMP(oris) REPARATIO [Felice restaurazione dei tempi, Restaurazione dei tempi felici, Restaurazione del tempo felice] in una scena ricca di drammaticità, lanciava alle popolazioni dell'impero un messaggio di grande rilevanza, col legionario romano che si accinge a colpire, o sta per colpire, o colpisce, il cavaliere barbaro disarcionato. Accosto al rovescio della moneta 1) il "fotogramma" che mi sembra più simile, in cui il cavallo è già caduto e il cavaliere barbaro rovina a terra mentre il legionario sta per infliggere il colpo mortale, quindi 2) lo stesso rovescio su cui ho evidenziato i pochi ma fondamentali tratti visibili nel contesto assai rovinato della moneta: La zecca penso che non sia leggibile. HIRPINI2 punti
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Non è raro che un alleanza tra polis sia “sancita” dall emissione di moneta bronzea. Pensiamo alla Sicilia nel periodo di Dione e successivamente all arrivo di Timoleonte, con le monete che celebrano la symmmachia tra le varie città siciliane. Qua ovviamente parliamo di monete di un certo modulo che anche visivamente collaborano ad un meccanismo di propaganda. In questo caso, pensare ad una emissione in bronzo molto piccola che celebra un alleanza tra Metaponto e Crotone In effetti fa pensare. Ricordiamo comunque che Metaponto parallelamente a splendide emissioni in argento conia svariate tipologie di bronzo in arco temporale molto ampio. Non conosco in modo approfondito la monetazione di Crotone, salvo qualche emissione. Argomento si sicuro interesse che merita certo un approfondimento. Complimenti a dracma per il lavoro. skuby1 punto
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Grazie a te per le segnalazioni. Tranquillo, l'incremento dei numeri di serie è uno dei misteri più occulti del percorso iniziatico dei numismatici cartacei, anche noti nelle corsie d'ospedale come "notafilici"..1 punto
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Bisogna guardare la terza lettera che nel tuo caso è una O questa banconota è giustamente compresa tra IA --- --- I e PA --- --- Q La prima lettera segue la numerazione, la terza segna il cambio del contingente di stampa, la seconda è sempre e comunque una A, sarebbe diventata una B se continuavano a stampare questa banconota, l'ultima emissione del 1983 (Ciampi/Stevani) terminava con la combinazione alfanumerica ZA --- --- Z , la successiva sarebbe stata una AB --- --- A Con Baffi/Stevani abbiamo: Dopo la prima serie IA --- --- I > LA --- --- I > MA --- --- I > NA --- --- I ecc. ecc. sino a ZA --- --- I passiamo ad una AA --- --- L >>> sino a ZA --- --- L successivamente AA --- --- M >>> sino a ZA --- --- M successivamente AA --- --- N >>> sino a ZA --- --- N finalmente abbiamo la tua banconota (AA 087846 O) che fa parte del contingente di stampa che comincia con AA --- --- O sino a ZA --- --- O successivamente AA --- --- P >> sino a ZA --- --- P Per poi finire con la AA --- --- Q >> sino a PA 700 000 Q1 punto
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Il Premio Nobel per l'Economia è stato assegnato a Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson per «il miglioramento della teoria dell'asta e l'invenzione di nuovi format delle aste». Lo ha annunciato l'Accademia di Svezia. Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito per i loro studi sulla teoria delle aste, ossia della teoria che si occupa di come la gente si comporta nei mercati ad asta, e per le loro invenzioni in tema di "nuovi formati”.1 punto
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Grazie Paolo, ora ha più senso. Ho visto che hai aggiunto uno 0 (zero) anche alla prima riga: A01 - 0000001 A01 - 1000000 in realtà avrebbe dovuto essere A01 000001 (6 cifre) - A01 1000000 (7 cifre), perché i numeri di serie hanno 6 cifre e non 7. Ti ho chiesto di aggiungere uno zero all'ultimo numero di serie di ciascuna emissione perché il mio catalogo Crapanzano scrive A01 1000000 (un milione). Il numero "un milione" indica probabilmente che il contingente è costituito da un milione di pezzi ma credo che in realtà l'ultimo numero di serie sia 999999 e non 1000000. Non vedo perché abbiano dovuto inserire una settima cifra seriale solo per l'ultima banconota del contingente, mi sembrerebbe assurdo. Quindi, anche se va meglio di prima, la pagina delle 500 lire non è ancora del tutto a posto: bisognerebbe togliere uno zero da tutti i numeri di serie iniziali ("0000001" -> "000001") Grazie ancora.1 punto
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Non c'è un vero e proprio "responsabile" del catalogo, nel senso che ciascuna sezione ha un certo numero di utenti che hanno compilato le schede. La scheda in questione è stata redatta dall'utente "vulcano" che non ho idea se abbia un nick corrispettivo da utente del forum (vedo che c'è un "vulcano", ma iscritto e ultima presenza nel 2007, quindi dubito sia lui, più probabile sia "vulcano67", iscritto nel 2014, che però non si collega da giugno). Se mi dite con precisione cos'è che va aggiustato (non mi intendo di cartamoneta) posso correggere io.1 punto
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Riguardo il 500 mercurio e 2000 Marconi saranno solo degli errori durante la scrittura delle schede, sono chiaramente 1000000, per il 2000 Galileo è giusto che il contingente con Baffi/Stevani inizi con IA.1 punto
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Fino a prova contraria ad oggi NESSUNO ha riscontrato di aver comprato una, e dico una, sola moneta direttamente da qualsiasi zecca europea poi riscontrata falsa, e parlo ovviamente di euro. Questa discussione sta prendendo una piega che viaggia tra il ridicolo, la fantascienza il grottesco e il surreale. @Aristarco ti ho già spiegato abbondantemente sia in privato che nelle discussioni su come muoverti all'interno delle sezioni, non puoi ogni tanto tirare fuori questa maledetta storia di zecche serie, meno serie e cose del genere. Visto che stai muovendo i tuoi sacrosanti primi passi nel mondo della numismatica, ti riconsiglio vivamente, di leggere leggere e ancora leggere molto di più in tutte le sezioni. Vedrai che capirai e troverai tantissime risposte ai tuoi mille dubbi. La storia dei gettoni d'oro non ha niente a che vedere con la numismatica, non ha niente a che vedere con le zecche, ma solo con qualche furbo che ha voluto rubare in qualche modo. Se volete collezionare ma non vi fidate di chi conia e commercia direttamente, avete sbagliato tipo di collezione. Siete tutti pregati di rimanere nei temi di discussione e non fare fanta numismatica. Non costringetemi a richiedere sospensioni di account, spero di essere stato chiaro.1 punto
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Ti ringrazio tantissimo per l'identificazione dettagliata, ricca di spunti di approfondimento. Il rovescio per me era veramente impossibile da riconoscere. Alla prossima! AC1 punto
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Purtroppo non ne capisco e non conosco l'EDTA, onestamente non mi ricordo cosa è stato utilizzato, mi è piaciuta solo l'immagine del risultato partendo da un tondello estremamente corroso, possibilmente è stata una prova di pulizia invasiva dato lo stato in cui si trovava la moneta. Si dovrebbe fare una ricerca su "piccioli", ma ci sono centinaia di risultati…. tra l'altro la discussione non era nell'apposita sezione 'Conservazione, restauro e fotografia' per poter restringere la ricerca, e non mi ricordo nemmeno il titolo del thread1 punto
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Le incrostazioni come quelle della moneta postata sono in genere formate da carbonato di calcio cristallizzato e dopo centinaia di anni sono un tutt'uno con la patina; l'acqua distillata non serve a nulla e solventi/sequestranti rischiano di tirar via anche la patina, che spesso costituisce la maggior parte dei rilievi. Poi uno può anche decidere di spatinare completamente la moneta, ma non sa cosa gli resterà in mano. Il bisturi usato da mano esperta al microscopio stereoscopico consente di rimuovere lentamente a strati le incrostazioni e salvare la moneta.1 punto
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@ScipioInfatti avevo scritto "bagni chimici specifici", non con sale e limone. Con sale e limone ci si si beve la tequila. Su questo siamo d'accordo. Certo la cautela 'è d'obbligo quando si parla di monete antiche. Come scritto da @FFF sicuramente ci sono dei trattamenti specifici "delicati" per questo tipo di incrostazioni per facilitare la rimozione meccanica.1 punto
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Ho sostituito anche il 1758 di Carlo Emanuele III, quello che avevo in collezione non mi piaceva per nulla, ma è una data difficile da trovare bella, fino ad oggi mi sono sempre dovuto accontentare...1 punto
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Molto interessante @dracma l'articolo proposto . L'argomentazione al punto a) rende più che plausibile la lettura del rovescio come ME T . Per l'inquadramento cronologico, punto b) , CNG propone la similitudine con tipologia Rutter 2204 (Later fifth century) datata però Rutter posteriore (c. 375-c.325) presumibilmente per il passaggio da coppa a kappa nella leggenda : incuriosisce però, sfogliando Rutter, che il 2204, forse per la fotografia del tutto insufficiente, sembri conservare solo tracce delle lettere . L'ipotesi di una alleanza, ricordata solo su un piccolo bronzo e non magari con divisonali più importanti, appare labile : ad esempio, nel suo studio "La monetazione 'd'impero' e 'd'alleanza' di Crotone" , A. Montesanti ricorda per le numerose frazioni d'argento di Crotone con al rovescio emblemi di altre polis, ipotesi di aiuto alla convertibilità monetaria ed al commercio esterno .1 punto
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A questa discussione non voglio partecipare, 10 lotti puntati, persi tutti di 5 euro perché ero al lavoro. Che orario di cacca per fare un'asta ??? Detto ciò publice ha ancora un significato in latino, anche per questo motivo non può rientrare tra gli errori, se poi ci aggiungiamo che con Filippo II c'era un publice sui tornesi, si capisce che era voluto. Per questo motivo è una variante, non perché esiste publice con la e al posto della a. Sono stato abbastanza chiaro credo ?1 punto
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Buona sera . Davvero strani i colori di queste immagini. Tre colpi sul volto del re abbastanza evidenti ma rilievi belli dritto e retro. QuintoSertorio per me ha ragione direi, a parte i colori strani, vicino allo spl. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Accorro in aiuto dalla piovosa Baviera... ? Era un‘asta per due banconote. Una 1000 e in più (dazu) una Michelangelo da 10000. Entrambe in FDS (I.). Erano State valutate 100 euro e non si sa a quanto sia finita (Zuschlag è vuoto). Rinnovo i complimenti a Iaconico per gli ottimi acquisti ?1 punto
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La carta vetrata NO, è proibita per Legge !1 punto
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Buonasera Mariano @andreademari eccellente pezzo, complimenti sinceri. A me manca ancora. Ciao, Sergio.1 punto
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Complimenti @andreademari, la volevi e l'hai presa! A me ancora mancano sia la Piastra "normale" che il suo falso d'epoca. Prima o poi riempirò i vuoti nel vassoio.1 punto
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Buona Domenica! Condivido con piacere l'ultima entrata in collezione, che, senza dubbio, proverò a custodire per molto tempo. Piastra da 120 grana 1793 Un caro saluto a tutti.1 punto
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- TAGLIO : 2 commemorativo - STATO : Stato Della Città del Vaticano - ANNO : 2020 - Data di Emissione : 23 giugno - Scultore : Gabriella Titotto - Incisore : Maria Angela Cassol - TEMA : 100° Anniversario della nascita di papa (San) Giovanni Paolo II - Tiratura : 74.000.000 (Circolanti: 0 / Folder FDC : 65.000 / Cofanetto FS : 9.000 ) - Diametro: 25,75 mm - Peso: 8,50 gr - Spessore: 2,20 mm - Zecca: Roma (Italia) Giovanni Paolo II, al secolo Karol Jòzef Wojtyla, nacque nella città Wadowice, in Polonia, nel voivodato della Piccola Polonia (Wojewòdztwo malopolskie) e non distante dalla più conosciuta Cracovia , il giorno 18 maggio 1920. Terzo di tre figli di Karol e di Emilia (Kaczorowska) , morta quando il futuro papa aveva 9 anni. Quando seppe della morte di sua madre, si dice che ebbe ad esclamare: “Era la volontà di Dio”. Grazie agli sforzi di suo padre, Karol ebbe la possibilità di studiare. Nel 1938, dopo gli studi al ginnasio, si iscrisse all’Università Jagellònica di Cracovia (la più antica e illustre Università polacca, fondata nel 1364). Un anno dopo la sua iscrizione all’Università, causa occupazione nazista (1° settembre 1939) , l’Università venne chiusa ed il futuro Giovanni Paolo II dovette iniziare a lavorare: dapprima in una cava, poi in una fabbrica chimica Solvay. A Karol venne rilasciato un documento (Ausweis) che lo risparmiava dalla deportazione in Germania. In modo clandestino, dal 1942 iniziò a frequentare corsi di formazione del seminario maggiore a Cracovia, sotto l’Arcivescovo Adam Stefan Sapieha. Ultimata la Guerra, Wojtywa continuò i suoi studi in seminario (riaperto) come anche alla Jagellònica , dove entrò nella Facoltà di Teologia sino a che, il 1° novembre 1946 non venne ordinato sacerdote a Cracovia. Il Cardinale Sapieha lo inviò Wojtywa a Roma, dove conseguì nel 1948 il Dottorato in Teologia (alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino). Tornato nella sua terra natale nel 1948 come dapprima coadiutore nella parrocchia di Niegowic , poi in quella di San Floriano. Fino al 1951 fu cappellano degli universitari, quando ebbe a riprendere i suoi studi in ambito filosofico e teologico. Divenne così in seguito professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino. Tre mesi prima della sua morte, il 4 luglio 1958 Pio XII lo nominò Vescovo Ausiliare di Cracovia e titolare di Ombi. La sua ordinazione episcopale la ottenne il dì 28 settembre 1958 a Wawel, dall’Arcivescovo Baziak . Il giorno 13 gennaio 1964, da papa Paolo VI venne nominato Arcivescovo di Cracovia ed il 26 giugno 1967, dallo stesso papa venne creato Cardinale (di San Cesareo in Palatio). Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965), contribuendo anche alla elaborazione della costituzione “Gaudium et spes”. Morto papa Paolo VI il 6 agosto 1978, partecipò al conclave che fece papa Albino Luciani, che prese il nome di Giovanni Paolo I. Eletto lo stesso il 26 agosto, ebbe purtroppo uno fra i più brevi pontificati della storia: morì il 28 settembre 1978, a 33 giorni dalla sua elezione a papa. Riuniti nuovamente in conclave appena dopo un mese, questa volta i cardinali elessero il giorno 16 di ottobre 1978, il cardinale polacco Karol Wojtyla che prese il nome di Giovanni Paolo II; 6° sovrano dello Stato della Città del Vaticano (1929), nonché primo papa non italiano dalla morte di Adriano VI nel 1523. Insediatosi il giorno 22 ottobre 1978; nel corso del suo lungo pontificato (il terzo dopo quello di Pietro e di papa Pio IX) papa Giovanni Paolo II ebbe a compiere 146 visite pastorali in Italia; visitò 317 delle 332 parrocchie romane e compì ben 104 viaggi nel mondo, in una costante sollecitudine pastorale. Nel suo pontificato si possono annoverare (fra i principali) ben 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche. Scrisse ben 5 libri, l’ultimo uscito nel febbraio 2005, poco prima della sua morte. Di questo papa è viva la memoria dell’attentato che ebbe a subire il 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro, davanti ai fedeli. Giovanni Paolo II detiene anche il primato come papa che nel corso del suo papato ha potuto incontrare più persone: Alle Udienze Generali del mercoledì (oltre 1160) hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini e più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell'anno 2000. Non si contano i milioni di fedeli che ebbe modo di incontrare nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. A questi numeri vanno aggiunte anche le molteplici personalità governative ricevute in udienza: si ricordano le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come le 246 udienze e incontri con Primi Ministri. Giovanni Paolo II morì nel Palazzo Apostolico Vaticano, nello Stato della Città del Vaticano, Roma, il dì 2 aprile 2005 alle ore 21:37, dopo 26 anni, 5 mesi e 17 giorni di pontificato. Venne sepolto nelle Grotte Vaticane. Venne beatificato dal suo successore Benedetto XVI il 1: maggio 2011 e canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014. Dopo la sua canonizzazione, il suo corpo venne spostato in una nuova tomba dentro la Basilica di San Pietro nella cappella di San Sebastiano.1 punto
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- TAGLIO : 2 commemorativo - STATO : Germania (Deutschland) - ANNO : 2017 - Data di Emissione : 3 febbraio - Scultore : // - Incisore : Frantisek Chochola - TEMA : Renania – Palatinato (Rheinland – Pfalz) serie «Stati federali» (Bundesländer) - Tiratura : 30.613.000 (Divisionale FDC: 31.000 / Divisionale FS: 27.000 / Folder FDC : 34.000 / Folder FS : 41.000) - Diametro: 25,75 mm - Peso: 8,50 gr - Spessore: 2,20 mm - Zecche: Berlino (A) ; Monaco (D) ; Stoccarda (F) ; Karlsruhe (G) ; Amburgo (J) - Zecca della moneta postata : Amburgo (J) La Porta Nigra è sicuramente la porta più grande e meglio conservata risalente all’epoca romana, situata al nord delle Alpi. Costruita in occasione della costruzione ad Augusta Treverorum (Treviri – in tedesco: Trier) fra il 170 ed il 180 d.C. , anche se per altri studiosi l’edificazione risalirebbe in una data compresa fra il 180 ed il 200 d.C. . La Porta Nigra è sita in una zona accanto al fiume Mosella, dove prima dei Romani viveva la tribù gallica dei Treveri della Gallia Belgica. Essa era la porta d’entrata nord della città, come la Porta Alba era al sud e la Porta Inclyta ad ovest. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la Porta Nigra divenne anche una chiesa, ed in essa visse come eremita il monaco Simeon. Essa servì come chiesa sino al 1802, quando, assieme ad altre chiese, venne chiusa per ordine di Napoleone Bonaparte. Dal 1986 fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. La Porta Nigra e la sua città (Trier) fanno parte di uno dei sedici stati federati tedeschi: la Rheinland – Pfalz. Questo stato, situato ad ovest e confinante con la Francia, venne istituito nel 1946 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Faceva parte del Palatinato Renano, nato nel 1085 con Enrico II di Laach e decaduto nel 1803. Il suo capoluogo è Mainz ed ha poco più di 4 milioni di abitanti. La sua è una economia fiorente dove spiccano le industrie chimiche, farmaceutiche ed automobilistiche, nonché commercio, turismo, viticultura e agricoltura. I vini di questa terra sono molto rinomati, come rinomata è la "Deutsche Weinstraße" , ovvero “la strada tedesca del vino”, lunga 85 Km e dove in estate si tengono diverse feste legate appunto al vino. Le sue maggiori mete, siano esse città e non, sono principalmente: Mainz (Magonza), Trier (Treviri), Koblenz (Coblenza), il Castello di Eltz, Speyer (Spira) e i castelli della Valle del Reno.1 punto
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Trattasi di un picciolo della zecca di Fermo: D:/ + DE F I R M O R:/ + S. BARTOLOM EVS Ecco la scheda al catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FRMMAU/51 punto
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