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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/20 in tutte le aree
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Buona Domenica! Condivido con piacere l'ultima entrata in collezione, che, senza dubbio, proverò a custodire per molto tempo. Piastra da 120 grana 1793 Un caro saluto a tutti.6 punti
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Allora è lo stemma Gravina. E il volatile del cimiero è una gaipa, identificabile in uno smergo (del genere delle anatre) o meglio un alcione, visto che sembra sorgere da un nido (quello che avevo scambiato per lingue di fuoco).5 punti
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Buongiorno a tutti amici e buona domenica, Quarta e ultima 57 che ho in raccolta.4 punti
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Buona Domenica bella gente. Prima di uscirmene per pranzo....oggi se magna e se beve, posto con piacere questo 8 tornesi 1797 R.C. variante SICL...avevo già in collezione la variante ma in conservazione decisamente più bassa, questa per il tipo ha una conservazione davvero buona...eccola...4 punti
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Foto di gruppo di collezionisti e di studiosi della monetazione meridionale.3 punti
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Ciao a tutti, ho aggiunto, recentemente, un’altra piastra alla collezione, anno 1818; questo regno mi sta regalando belle soddisfazioni (anche solamente per vari esemplari visti dal vivo). Link alle foto: Dritto Rovescio3 punti
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Buonasera Piastristi, io ho una 33 con delle torrette al posto dei pallini, piuttosto ben fatte. Saluti a tutti! Silver3 punti
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Chissà se anche questo 3 Cinquine 1647 con cartellino della Civitas NEAPOLIS appartenne al Conte Catemario di Quadri.3 punti
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Concordo, l'oggetto sembra essere un normale dischetto di metallo tenero sul quale, imprimendo lo stemma "diritto" e a rilievo sulla parte frontale, se ne ottiene la versione "ribaltata" e a incavo in quella posteriore. Il motto (o tecnicamente la "divisa") sopra lo scudo è senz'altro SPERO, ed è scritto all'interno di un listello (tecnicamente un "breve") bifido che sormonta la corona e sostiene la figura del cimiero, che è una fenice nella sua immortalità (si vedono bene le punte delle fiamme del rogo in cui arde). Lo stemma va ricercato, con santa pazienza... il fatto che @xCaius l'ha abbinato alla Sicilia da cosa dipende?3 punti
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Buongiorno a tutti e buona domenica, per la Napoletana di oggi ho scelto il mio unico esemplare di questa tipologia. Mi piace soprattutto per il Tosone al Rovescio. ? Tarì Carlo II 1694 Saluti Alberto3 punti
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È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi: D/ Tripode, KPO R/ Chicco, MET CNG 115, 16.09.2020, 23 BRUTTIUM, Kroton. Circa 375-325 BC. Æ (11.5mm, 1.74 g, 11h). Alliance issue with Temesa. Tripod; KP-O flanking / Barley grain; T-EM (retrograde) flanking. CNG 53, lot 82 var. (legends), otherwise unpublished, but cf. Rutter, South, pl. 33, 11 and HN Italy 2204 for a similar, but earlier, issue. Dark green patina. VF. Extremely rare. From the Martinez Collection, purchased at the Verona Numismatic Conference, September 2005. Nella scheda informativa l’esemplare viene ricondotto ad un’alleanza (!) tra Crotone e Temesa (!) quest'ultima identificata dalla legenda presente al rovescio, considerata retrograda e letta pertanto nella forma TEM (!). Viene poi evidenziata la sostanziale unicità del pezzo se si escludono esemplari affini per tipologia (ma non sul piano epigrafico) apparsi sul mercato antiquario (e.g. CNG 53, 15.3.2000, 82) o presi in esame da Rutter (Rutter 1979, pl. 33, 11 e HN 2204). Un riesame degli elementi interni della moneta, congiuntamente ad un più ampio spoglio bibliografico, consente di apportare alcune puntualizzazioni. a) Le legende presenti su ambo i lati presentano disposizione e ductus speculari. Entrambe si compongono di tre lettere di cui le prime due contigue e disposte su un lato del tipo mentre l’ultima distanziata e collocata sul lato opposto (KP-O al D/ e ME-T al R/). Ne consegue che se la legenda del D/ deve inequivocabilmente leggersi KPO, quella del R/ va interpreta necessariamente come MET più che TEM. La forma TEM (riconducibile a Temesa), benché notoriamente attestata, compare in epoca ben più antica del IV secolo, investendo peraltro solo il metallo prezioso (AR). Né la frammentarietà delle fonti storiche e della documentazione archeologica conserva memoria dell’ipotizzata alleanza Crotone-Temesa nel secondo quarto del IV secolo a.C. b) Allo stato attuale della documentazione la moneta risulta effettivamente un unicum e pertanto di non facile inquadramento cronologico. Qualche osservazione è tuttavia possibile. Sia Metaponto che Crotone emettono monete in bronzo contrassegnate da tripode/chicco. Per Metaponto, in particolare, le serie interessate (figg. 1, 2) sono quelle del tipo HN 1638 (= Johnston 1989, 2), datate nell'ultimo quarto del V secolo a.C., il cui livello ponderale abbraccia valori compresi tra 2.4 e 1.5 gr.: D/ Tripode, MET R/ Chicco, HE o TE (figg. 1-2) Fig. 1 - Savoca Numismatik, 9th Blue Auction, 25.8.2018, 33 (erroneamente attribuita a Crotone; gr. 2, 36) Fig. 2 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 4.10.2005, 49 (gr. 2,19) Gli esemplari, diversificati dalle sigle sul R/, appaiono omogenei sotto il profilo iconografico per la resa del tripode con anello centrale di grosse dimensioni e anse laterali rese di profilo. Ad essi possono aggiungersi i pezzi illustrati da Attianese provenienti dal commercio antiquario (Attianese 2005, 121-122, nn. 8-9) che per elementi iconografici, epigrafici (sigla TE al R/) e ponderali - gr. 2,20; gr. 1,60 (consunta) - sembrerebbero riferibili alla zecca metapontina più che a quella crotoniate. Per Crotone la situazione appare più complessa. Gli esemplari con tripode/chicco (Rutter 1979, gruppo III; Taliercio 1993, fase 1. III; HN 2204), appaiono ascrivibili alla più antica fase della monetazione in bronzo crotoniate (ca. 420-410/5 a.C.), contraddistinta dall'uso del koppa arcaico (fig. 3). L’esiguità dei pezzi finora noti (2 ess.: gr. 1,73; 1,04) non consente di definire con certezza il livello ponderale che, in ogni caso, appare più basso rispetto a quello degli esemplari di Metaponto con analoga tipologia, come sembrerebbe documentare il pezzo recentemente apparso sul mercato antiquario (fig. 4: gr. 1,68). Fig. 3 - Rutter 1979, pl. XXXIII, 11 (gr. 1,73) Fig. 4 - Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, E-Auction 35, 17.9.2020, 53 (gr. 1,68) Questi elementi, benché non esaustivi e ancorati all'esigenza di una base statistica più ampia, consentono forse di meglio precisare la cronologia dell’esemplare KPO-MET. Se da un lato la presenza del kappa esclude per CNG una collocazione nelle fasi iniziali della produzione enea, dall'altro anche la datazione al 375-325 presenta alcune criticità. Le serie collocate da Rutter in questo ambito temporale (HN, 2211-2216), corrispondenti alla terza fase della classificazione proposta dalla Taliercio, differiscono dalla moneta in esame sia per elementi tipologici (testa di Athena/aquila su testa di cervo; Aquila stante o su testa di ariete/tripode con alto collo) ed epigrafici (presenza di lettere e sigle), sia per il livello ponderale decisamente più elevato (da gr. 26 a gr. 3 circa). A ciò si aggiunge la presenza di un duplice etnico, che costituisce un elemento di originalità all'interno della monetazione enea della polis e che non trova alcun riscontro all'interno delle serie citate. Affinità tipologiche ed epigrafiche si rilevano invece con alcune serie di stateri in argento, talora legati da incroci di conio, contrassegnati dall’Herakles oikistàs (fig. 5) o dai tipi tripode/tripode (fig. 6) e Aquila su capitello ionico/tripode (figg. 7-8), sia per la costante presenza del chicco, sia per la comparsa di lettere e sigle (E, ME). La moneta con Herakles OIKIMTAM (oikistàs) si rivela di particolare interesse in quanto il conio di D/ è lo stesso che batte alcuni esemplari con Apollo e Python (fig. 9), datati da Stazio nel periodo della spedizione ateniese in Sicilia (Stazio 1984, 386 s.), dove però la legenda del R/ - KPOTON - documenta la progressiva ma non ancora definitiva transizione all'alfabeto ionico. Fig. 5 - CNG, MbS 58, 19.9.2001, 84 Fig. 6 - CNG, E-A 380, 10.8.2016, 39 Fig. 7 - Gemini, LLC, III, 9.1.2007, 44 Fig. 8 - RN, 18, 29.9.2019, 491 Fig. 9 - CNG, E-A 472, 15.7.2020, 474 Se pertanto le corrispondenze sul piano tipologico ed epigrafico non sono casuali, si potrebbe proporre per la moneta di bronzo con tripode, KPO/chicco, MET un inquadramento tra lo scorcio del V secolo ed il primo decennio del IV, nel periodo immediatamente successivo al momento iniziale della produzione enea della città (gruppi I-II Rutter: 420-410/05 a.C.). Restano ovviamente da indagare le motivazioni che indussero Crotone a riprodurre in questo periodo tipo (chicco) e legenda (MET) propri di un’altra città e l’unicità del pezzo impone le dovute cautele in proposito. Si può tuttavia osservare che agli esordi della monetazione in bronzo sia Crotone che Metaponto non sembrano esenti da consonanze sul piano tipologico: Crotone adotta un tipo (chicco) proprio di Metaponto, che a sua volta riprende il tripode (crotoniate?) su serie databili nell’ultimo quarto del V secolo (HN 1637-1638 = Johnston 1989, 1-2; fig. 10). Tali serie, assegnate a Metaponto da Rutter e Johnston, vengono invece attribuite a Crotone da Attianese (2005, 334-338) che ipotizza un’alleanza tra le due città “verso la seconda metà del IV secolo per rapporti non solo politici, ma tanto più economici e commerciali” (p. 338). Fig. 10 - BFA, E-a 73, 14.9.2019, 131 (gr. 4,06) Per concludere una considerazione di ordine metodologico. La compresenza di tipi (e/o legende come nel caso dell’es. CNG) riferibili a città diverse sulla stessa moneta non si traduce, sic et simpliciter, in un’“alleanza” tra due centri. Tanto più che il tripode raffigurato sulle serie enee metapontine del tipo HN 1637-8 (fig. 9), proprio per l’assenza di etnico, non necessariamente costituisce un esplicito riferimento a Crotone. Potrebbe ad esempio sottintendere un richiamo ad Apollo, quest’ultimo peraltro raffigurato sul D/ di una serie bronzea di Metaponto e richiamato al R/ proprio dal tripode associato al tipo e alla legenda di metapontini (fig. 11). Fig. 11 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 30, 28.5.2009, 11 Bisogna, pertanto, prestare la dovuta attenzione nell'interpretazione storica del dato numismatico, soprattutto in assenza di opportuna documentazione storiografica e/o quando non si dispone di solidi ed incontrovertibili elementi di giudizio. Nel caso dell’esemplare a legenda KPO-MET poi, anche a voler seguire (dubitativamente) l’ipotesi dell’“alleanza”, andrebbero definiti tempi e modi della stessa, peraltro un contesto, quale quello proposto dai compilatori (375-325 a.C.), segnato dall'occupazione dionigiana di Crotone e da una serie di eventi destabilizzanti per la città. Riferimenti: Attianese 2005 = P. Attianese. Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005 HN = N.K. Rutter et alii, Historia Numorum. Italy, London 2001 Johnston 1989 = A. Johnston, The Bronze Coinage of Metapontum, in G. Le Rider (cur.), Kraay-Mørkholm essays. Numismatic studies in Memory of C.M. Kraay and O. Mørkholm, Louvain-la-Neuve 1989, 121-136. Rutter 1979 = South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli - Napoli 1977, Roma 1979, 193-223 Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, Atti del XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 369-398. Taliercio 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra il IV e il III secolo a.C. (Napoli 1987), Napoli 1993, 111-129.2 punti
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Ciao a tutti, sono soddisfatto, in 2 settimane di permanenza a Parma ho aggiunto vari tasselli alla mia collezione. Ero fermo da febbraio con gli acquisti!2 punti
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Accorro in aiuto dalla piovosa Baviera... ? Era un‘asta per due banconote. Una 1000 e in più (dazu) una Michelangelo da 10000. Entrambe in FDS (I.). Erano State valutate 100 euro e non si sa a quanto sia finita (Zuschlag è vuoto). Rinnovo i complimenti a Iaconico per gli ottimi acquisti ?2 punti
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@moneta66 i bronzi di riace non li hanno puliti con sale e limone, mi riferivo ai rimedi casalinghi citati. Il cloro rilasciato dal sale da cucina puó innescare il cancro del bronzo. Le monete antiche in bronzo provviste di patina quanto meno la perdono se trattate con acidi o sostanze chelanti, per cui bisogna andarci molto cauti. Ovviamente i restauratori scelgono l’intervento più adatto in base a specifiche conoscenze professionali.2 punti
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Sempre in tema di Piastre 1857, posto quella che ho in raccolta. Buona Serata. Beppe2 punti
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Un tetradrammo di attraente stile arcaico ed in rarissima variante con etnico retrogrado, passerà a breve in asta RomaNum. XX al lotto n. 104 .2 punti
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Ieri sera mi hanno finalmente, e dico finalmente perché avevo già voglia di poterlo vedere dal vivo, portato il mezzo scudo di Carlo Emanuele III preso sull'asta Gaudory. In quell'asta avevo mirato un paio di monete che però non ero riuscito ad aggiudicarmi al prezzo che mi ero imposto, quindi ho voluto prendere questa che era rimasta invenduta. A parte il piccolo colpo ad ore 5 che non deturpa la moneta, sono rimasto molto soddisfatto della sua conservazione che, dal vivo, risulta migliore rispetto le immagini del catalogo. Era parecchio che volevo acquistare il mezzo, essendo il taglio che ancora mi mancava per finire la serie argentea della nuova monetazione di Carlo Emanuele, non avevo ancora trovato un rapporto qualità/prezzo che mi soddisfasse sino ad ora e invece stavolta posso ritenermi soddisfatto. Spero che piaccia anche a tutti voi...2 punti
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Buona domenica, È da un bel po di tempo che nessuno condivide dei piccoli nominali in rame di Ferdinando II. Lo faccio io con l'ultimo 2 Tornesi con la sua effigie.2 punti
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Parte ora il Convegno con i Gazzettini in bella mostra da ritirare al banco di Salvatore Roccaro2 punti
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Di regola queste perle di saggezza numismatica sono preceduti o seguiti da pubblicità con siti d'incontro dove procaci donzelle " aspettano proprio te" per sposarsi.... Il livello è questo.2 punti
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È stato il mio mentore ed ispiratore numismatico, pur non avendolo mai incontrato di persona, ma attraverso le sue opere ed i suoi articoli ha progressivamente acceso la fiamma del desiderio di sapienza monetaria dentro di me, devo a lui la mia grande passione biblionummofila che perdura sempre più robusta ancora adesso... Tre anni fa andai a Bologna a visitare la sua biblioteca numismatica donata alla Biblioteca Civica Archeologica, fu una bellissima giornata, e lui era presente li con me...2 punti
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Buonasera, Tra tante rarità anche qualche curiosità. Questa è quella che mi ha colpito di più. Sicuramente un errore, sicuramente una casualità.... ma certo in quella posizione....1 punto
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Forse la storia è vera ma se non ha mai approfondito,cioè portata a far visionare da un professionista,si è fidato semplicemente del posto e/o delle persone che gliela diettero e per anni l'ha conservata per poi donarla a te. ?1 punto
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Quindi troviamo, globetti, quadratini, triangolini e torrette, in alcuni casi nulla... Dimenticavo, ci sono anche i rettangoli...1 punto
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Si, ma c’è anche una C sotto. ( io la vedo ) Nella foto, purtroppo a bassa risoluzione, in Blu ho evidenziato la parte della P del monogramma VP mentre, in Rosso, la C che stava sotto.1 punto
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Sei sempre troppo buono, carissimo. Un primo aiuto ce lo potrebbe dare @ValterD postando, se possibile, immagini a maggior definizione della lettera, della firma e del sigillo (se vuole, può mandarmele in privato e poi ci penso io).1 punto
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Grazie, il mezzo ed il quarto sono in bella conservazione, lo scudo e l'ottavo meno, ma sono contento così! La mia filosofia nel "raccogliere" le monete è sempre stata quella del rapporto fra il prezzo e la qualità della moneta, il piacere che ti porta non è certo secondario, ma cerco di non farmi influenzare troppo dal desiderio di possesso... cioè cerco di non farmi trascinare in spese troppo esose solo per la voglia di chiudere un buco.. Questo mi ha portato a rinunciare a monete interessanti (ma a parer mio care) che per ora non ho più rivisto, o con pazienza trovare una occasione ad un prezzo equo in un secondo tempo. .... il difficile è superare quella che chiamo "crisi di astinenza", cioè un periodo lungo senza nuovi acquisti, senza una nuova moneta da studiare, in quei periodi devo veramente trattenermi, o comprerei monete anche al di fuori della mia collezione!1 punto
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Buongiorno, dopo averla buttata disinfettati le mani, le patacche di questo tipo danno allergia. ? Saluti Alberto Ps. Scherzo per l'allergia1 punto
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Buongiorno a tutti, interessante, mi chiedo cosa avrà prodotto quegli incavi al diritto alla base del collo e al rovescio ? SICL mi manca, complimenti Cristiano. Gli hai aggiunto 20 anni. ? Saluti Alberto1 punto
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Posto le foto fatte dalle due case d'asta... Nomisma ACM1 punto
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Libano, 2 piastre 1925 (piccola monetina di 18 mm)1 punto
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Troppo buono, hai omesso una terza ipotesi , che seppure residuale è meritevole comunque la sua presenza per completare tutte le possibilità, la moneta potrebbe non essere antica. Certamente la moneta sembra a posto, ma per completezza non escluderei a priori questa seppur remota ipotesi finché non vi sarà uno studio serio che ne dimostri la genuinità e la sua "natalità". Per le etrusche oltre al Garrucci citerei anche il Sambon tra i classici intramontabili.1 punto
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Ma il mio commento non ha alcun intento di legittimazione nei confronti delle problematiche da te esposte, mi limitavo solo ad esprimere dei dubbi circa l'efficacia di eventuali provvedimenti giuridici... Personalmente non credo nelle soluzioni giuridiche pure, non è il diritto in sè che migliora la condotta umana, è l'uomo che evolvendo nella sua coscienza è in grado di darsi regole più umane ed intelligenti sia scritte che non e soprattutto di rispettarle... Per il resto condivido il tuo sentire circa la marea di cacchiate da cui siamo sommersi quotidianamente...1 punto
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prendiamo ad esempio un'altra moneta proposta: da come è descritta e riportata con i riferimenti, dovrebbe avere la data 1611 sotto al busto. Voi vedete la data ? .... quindi a quale tipo di mezzi carlini di Filippo III può essere ricondotto ? @aleale, tu l'avevi notato ?1 punto
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Anche io sono un grande amante delle commemorative della Repubblica (me ne mancano poche) e una delle mie preferite di sempre resta Etruschi 19851 punto
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Il problema è che non è così semplice dimostrare in maniera incontrovertibile cosa sia falso e cosa no, oltretutto una buona parte del genere umano non è interessata ad appurare e conoscere la verità, anche quando sia possibile in concreto verificarla, in tanti tifano e seguono la "verità" che a loro aggrada, per convenienza, condizionamento o attitudine personale, senza discostarsene quasi mai, se a questo si aggiunge che il potere, la politica e l'economia campano in gran parte sull'occultamento o la manipolazione dei fatti proprio come si evince dall'operato di molti giornalisti e responsabili dei media... Si può facilmente comprendere come perseguire legalmente la diffusione di falsità sia irrealizzabile in concreto, al massimo si risolverebbe nel solito conflitto tra chi riesce a imporre con l'avallo della legge le proprie falsità a scapito di altre come avviene nelle dittature...Di giornali che riportano assurdità, menzogne, fesserie, ce ne sono in abbondanza, tuttavia perché vendano bisogna che le cacchiate scritte incontrino i gusti di un pubblico sufficientemente numeroso, il marketing esiste per questo...1 punto
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2) L'occupazione del Giappone ed il governo personale di MacArthur (1945-1951). Alla fine della II Guerra Mondiale fu proprio il Generale MacArthur, a bordo della Corazzata Missouri, a ricevere la delegazione giapponese, per la resa incondizionata siglata il 2 settembre 1945, dopo le due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Contestualmente, il generale, venne nominato, dal Presidente Truman, come Comandante Supremo delle Forze Alleate in Giappone, con un potere politico e militare forse paragonabile a quello degli antichi Shogun. Difatti, con l'occupazione americana, MacArthur aveva poteri assoluti anche su Hiroito stesso ed il resto della famiglia imperiale. Egli si impegnò subito in importanti riforme che avrebbero contribuito a trasformare il Giappone, da impero autoritario in una democrazia di stampo occidentale. Durante il Governo del generale, e sotto la sua personale supervisione, fu scritta anche l'attuale costituzione nipponica, che si ispirava nei suoi principi a quella americana. MacArthur era un massone ed a lui si deve l'introduzione della massoneria anche in Giappone. Uno dei problemi più spinosi che il generale dovette risolvere in questo periodo, fu lo stabilire il ruolo avuto dall'Imperatore nella II Guerra Mondiale e le sue eventuali responsabilità. A differenza di quel che accadde in Italia, con l'abolizione della monarchia al termine della guerra, MacArthur era convinto che la presenza dell'Imperatore fosse un elemento di stabilità per il paese ed Hiroito era ancora estremamente popolare tra le masse; pertanto il generale decise di non dare ascolto a coloro che chiedevano di processare l'imperatore ed anzi scelse di incontrarlo personalmente e si impegnò al fine di tutelarlo da tutte le accuse. Quando, sul modello di Norimberga, furono processati i criminali di guerra giapponesi, il Generale Hideki Tojo, Primo Ministro del paese tra il 1941 ed il 1944 e fautore dell'espansionismo militare, divenne il principale capro espiatorio dell'imperatore, e come tale fu condannato e giustiziato per impiccagione nel dicembre del 1948. Hiroito, pertanto, ebbe salva la vita ed il trono ma dovette adeguarsi a diventare un monarca costituzionale come quelli europei, rinunciando alla asserita natura divina dell'imperatore. MacArthur, in seguito ricevette molte critiche per aver insabbiato il ruolo della famiglia imperiale durante la II Guerra Mondiale. Sul tema indubbiamente interessante e sul rapporto personale tra l'Imperatore e MacArthur vi consiglio caldamente il film "Emperor" con un bravissimo Tommy Lee Jones nei panni del Generale.. (La storica immagine dell'incontro tra Hiroito e Douglas MacArthur)1 punto
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È vero Bernardino, mi associo alle tue parole. E faccio i complimenti a Roberto Ganganelli per come ha saputo tradurre in questo bellissimo ricordo i sentimenti non solo suoi, ma anche di molti di noi che hanno avuto la fortuna di incrociare Mario. Come avete scritto entrambi: Amico e Maestro1 punto
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Ho letto con piacere l'articolo di Ganganelli su CN. Sono tornato con il ricordo a quasi 25 anni fa, quando iniziavo ad affacciarmi al meraviglioso ed affascinate mondo della numismatica, con tanti dubbi e domande. L'abbonamento a Cronaca Numismatica mi permise di scrivergli due lettere, alle quali rispose puntualmente con grande cortesia e garbo, quasi fosse stato un nonno che rispondeva a suo nipote. Conservo ancora quelle due lettere, testimonianza di un percorso che prosegue anche oggi. Grazie Mario Traina. Michele1 punto
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Tecnicamente son due cose diverse. Il fantasmino non è un errore ma solo una particolarità che si verifica nelle monete di basso spessore a causa della enorme pressione esercitata dal conio superiore...che poi magari veniva regolato per evitare tale inconveniente. Il clashed dies è generato da un errore e cioè la battuta a vuoto....senza un tondello in mezzo. Questa battuta a vuoto tra due conii temprati e durissimi genera parte delle scritte o immagini del dritto sul rovescio e viceversa(dipenderà anche da come son fatti i conii e da come son distribuiti gli incusi) . Da una battuta di un incuso si genera un rilievo sul conio opposto che darà vita ad un incuso sulla moneta successivamente battuta. Questo quindi andrà a caratterizzare tutte le altre monete battute successivamente alla collisione generando una serie di monete con questo chiamiamolo errore. Con quelle ancora ben conservate si nota mentre sulle circolate meno o per niente causa usura. Vorrei vedere una foto del tuo scudone in argento a cui accennavi... Su monete di grande spessore come un 5 lire è più probabile sia un conio Colliso anche se come giustamente dicevi te è più logico vederlo sul bordo che sul centro della moneta....ma magari i conii erano logori e quasi a fine vita. Marco1 punto
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Sono d’accordo; anche se molto penalizzata dalla foto?1 punto
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Deve piacerti davvero tanto questa storia, al punto che da un po' di tempo hai uno dei suoi interpreti come avatar Mi sembrava una faccia già vista, ma non ero riuscito a collegarlo. Perché, devo confessarti, questa storia piace molto anche a me, avevo letto il libro, e appena uscito il film sono andato a vederlo al cinema, e poi innumerevoli volte in tv (un'altro film del genere che rivedo sempre ogni volta che passa in tv è Lady Hawke). Ma, sinceramente, non mi sono mai posto tutte le tue domande, per me è semplicemente una storia ambientata in un medioevo fantastico (come un po' tutte quelle del genere fantasy), da godere senza farsi troppe domande sulla verosimiglianza storica o geografica. Anche perché poi, riportandolo alla realtà, si rischia di perdere la magia e la poesia del film Ciao1 punto
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Molto probabilmente è di area Toscana ( Livorno o Pisa), seconda metà del XIX sec.( 1870 - 1875?), ciao Borgho1 punto
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