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  1. Rocco68

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/02/20 in tutte le aree

  1. Finalmente anche io ho una 11 torrette! ? Trovata per caso nel mio girovagare in rete alla ricerca di Vicereame. Non potevo lasciarla sola e "incompresa" come variante.
    5 punti
  2. 1905 CASTELLO SFORZESCO RICOSTRUZIONE DELLA TORRE DEL FILARETE, DEDICATA A UMBERTO I Condivido questa bella placchetta realizzata in bronzo, con parti argentate e parti dorate di mm.45x72 incisa da ANGELO CAPPUCCIO e coniata nello Stab. JOHNSON
    4 punti
  3. Buongiorno a tutti, faccio ancora in tempo. ? Piastra 120 grana 1855 Ferdinando II Saluti Alberto
    3 punti
  4. Comunque ho fatto un errore per i due denari del primo periodo... @elleci mi ha messo una pulce nell'orecchio parlando del 1732 ... Traina segnala il 1732 presente nel museo di Chambery e in quello di Annency, il 1743 non segnalato dal Traina, è fotografato sul Biaggi, unico dubbio mi rimane per il 1747, che è presente su di un listino del 1947, ma potrebbe essere un errore... Quindi la caccia continua! Allego una foto dell'insieme dopo aver messo a riposo anche quest'ultimo 2 denari..
    3 punti
  5. Su "S C " e' presente in archivio questa discussione che penso possa interessare: Il nostro forum e' veramente una miniera. Buona serata Stilicho
    2 punti
  6. Ciao a tutti amici, Mi unisco anche io a questa bella discussione. Complimenti a tutti amici, avete delle bellissime monete. Un saluto a tutti. Raffaele.
    2 punti
  7. Ciao ragazzi. Consiglio di esplorare ed utilizzare gli strumenti del nostro forum. Sono bel fatti e sono il frutto di immane lavoro di volontariato degli utenti storici. La maggior parte delle curiosità numismatiche si evince navigando questa risorsa del forum. Le foto non sono il massimo; credo comunque che entrambe le monete abbiano A come segno di zecca. https://marenghi.collectorsonline.org/moneta/M-2/34 Buona lettura.
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI Confesso di non aver approfondito il problema dal punto di vista numismatico (ad es: tesoretti in cui i bronzi di Agrippa sono associati a monete di Tiberio, piuttosto che a monete di Caligola...) Ma da un punto di vista "familiare e genealogico" mi sembra più probabile Caligola: Vipsanio Agrippa era suo nonno, attraverso Agrippina Maggiore madre di Caligola. Tiberio non aveva legami di discendenza nè di parentela diretta: aveva sposato quella Giulia, figlia di Augusto, che era stata in precedenza moglie di Agrippa fino alla morte di questi nel 12 d.C. Aggiungiamo poi che Tiberio, appena salito al trono, fece uccidere un altro figlio di Agrippa (Agrippa Postumo) per evitare che potesse avanzare pretese al trono...Insomma, non proprio una dimostrazione di affetto per Agrippa.
    2 punti
  9. Buonasera a tutti, per le più belle delle nostre Collezioni, mi onoro di farvi vedere questo gruppetto di rame rosso per Ferdinando II. 2 Tornesi 1843 2 Tornesi 1858 Tornese 1839 Tornese 1858 Mezzo Tornese 1838
    2 punti
  10. Conosco un ragazzo che si è preso l'impegno per controllare tantissime Piastre del 1834. Vero @Raff82?
    1 punto
  11. Più veloci della luce!!! siete fantastici. Grazie a tutti
    1 punto
  12. Grazie e un saluto anche a @giollo2.
    1 punto
  13. E’ Ugo e Lotario II di Pavia, Limido-Fusconi 12
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  14. Salve Rocco ancora non sono entrato in questo mondo immenso del vicereame ma per quello che piano piano sto cercando di imparare infatti se hai fatto caso intervengo poco ma leggo e seguo molto secondo me è un'ottimo pezzo.
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  15. E perché lascerebbero a desiderare queste scritte "FERT"?? A mio parere sono assolutamente coerenti. Saluti
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  16. 1 punto
  17. - TAGLIO : 2 Commemorativo - STATO : Estonia - ANNO : 2020 - DATA DI EMISSIONE : 27 gennaio - ARTISTI: Tiiu Pirsko e Mati Veermets - TEMA : 200° Anniversario della Scoperta dell’Antartide - TIRATURA : 750.000 ( Circolanti: 740.000 / Coincard FDC: 10.000 ) - DIAMETRO: 25,75 mm - PESO: 8,50 gr - SPESSORE: 2,20 mm - ZECCA: Lituania Era il 4 giugno 1819 quando da Kronstadt (Russia) salparono la nave ammiraglia Vostok e la nave da trasporto Mirnyi. Gli ordini dello Zar, di spingersi più a sud possibile nonché di impegnarsi nel lavoro scientifico della missione, furono affidati a Fabian von Bellingshausen (1778-1852) , ufficiale ed esploratore della marina russa. Libri e mappe per la spedizione, furono date a Von Bellingshausen da Sir Joseph Banks, presidente della Royal Society quando, salpati, le due navi esplorative fecero una breve sosta in Inghilterra. Dai tempi di Cook (1773) , il 26 gennaio 1820 le due navi passarono il Circolo Polare Antartico. Dal diario di Von Bellingshausen si sa che il giorno dopo la navigazione delle due navi era di circa 20 miglia (32 km) , in una posizione di “ 69° 21’S lat , lungo 2° 14’ O , risultando così essere i primi uomini a vedere il continente antartico. Il dì 22 febbraio 1820, la Vostok e la Mirnyi furono colpite dalla peggior tempesta di quel viaggio, così si videro costrette a navigare verso nord, tanto che nell’aprile dell’anno medesimo arrivarono a Sidney, in Australia. Von Bellingshausen prendendosi qua del tempo per riposare, scoprì che Wlliam Smith, ammiraglio inglese aveva scoperte un gruppo di isole battezzandole Shetland meridionali e parte del continente antartico . L’ammiraglio russo a questa notizia decise immediatamente di riprendere il viaggio verso sud. Le due navi lasciarono Sidney il dì 11 novembre 1820 arrivando a Macquarie Island due settimane dopo, dove Von Bellingshausen incontrò cacciatori di foche americani ed inglesi. Attraversato alla Vigilia di Natale il Circolo Polare Antartico, sino al 16 gennaio 1821 , causa tempeste, le due navi ripassarono lo stesso ben sei volte. Il 21 gennaio, placatosi il tempo, le navi scorsero una striscia scura all’orizzonte, rivelatasi essere poi un’isola che Von Bellingshausen battezzò Peter I Island (Peter è anche un nomignolo con il quale gli abitanti di San Pietroburgo chiamano la loro città). Due giorni dopo vennero avvistate delle montagne scevre da neve, all’interno del 68° parallelo a circa 40 miglia a sud-sud est. L’ammiraglio russo battezzò questo lembo di terra con il nome di Alexander Coast (Alexander Island). Una settimana dopo Von Bellingshausen incontrò Nathaniel Palmer , capitano dell’Eroe , nelle isole Shetland meridionali. Soddisfatto del suo viaggio, Von Bellingshausen salpò verso nord. Dopo due anni e ventuno giorni , dopo aver percorso 50.000 miglia (80,467 km) , il 4 agosto 1821 la Vostok e la Mirnyi. Purtroppo questo viaggio non riscontrò in patria un grande successo e l’interesse per l’Antartico andò affievolendosi, sino al 1946 quando vennero inviate verso sud delle flotte per la caccia alle balene. L’ammiraglio russo, colui che vide per primo il continente antartico, divenne in seguito nella sua vita governatore di Kronstadt. CURIOSITA’: durante l’Anno Geofisico Internazionale ( 1957 – 1958 ) le prime basi scientifiche russe stabilite in Antartide furono chiamate Vostok e Mirnyi, in onore delle due navi della spedizione del 1819 – 1821.
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  18. 1 punto
  19. MIR Stato Pontificio Volume III, in buona compagnia
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  20. Grazie @lorluke per i complimenti e per aver citato qui il mio video, ma soprattutto grazie per l'idea, perchè è anche giusto ricordare che il tema del video è partito da un tuo consiglio Il video l'ho pensato per un pubblico non particolarmente esperto, quindi, come dici tu, sono una serie di consigli che per numismatici esperti sono sicuramente banali ma che possono aiutare chi si avvicina ora a questo mondo PS: mi sarebbe piaciuto citarti direttamente nel video ma avevo paura di sbagliare la pronuncia del tuo nickname e quindi ho evitato per non fare gaffe Grazie ancora e a presto.
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  21. Le dinamiche di mercato sono sempre molto complesse da analizzare in quanto dipendono da svariati fattori non sempre prevedibili. Le medaglie rappresentano, rispetto alle monete, un mercato più ristretto, molto spesso riservato a pochi eletti. Tendenzialmente i prezzi sono stabili ma dipende anche dalla tipologia. Una medaglia conosciuta in pochissimi esemplari, ed in alta conservazione, difficilmente scenderà sotto certi livelli mentre, al contrario, per alcune tipologie, in momenti di stallo del mercato, le variazioni al ribasso possono essere più accentuate. Spesso quelle che vengono definite "dinamiche di mercato" non sono altro che le strategie degli operatori Numismatici che indirizzano, e influenzano, le scelte e, conseguentemente, le variazioni di prezzo.
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  22. Ho trovato un'altra ceramica greca con incisioni , proveniente dal Museo Civico Archeologico di Bologna, della seconda metà del V Sec. a.C. Vernice nera lucente, molto ben conservata; vaso interamente verniciato, ad eccezione del fondo del piede. Decorazione incisa e impressa: al centro della vasca, sette palmette raccordate da archetti realizzati a trattini. Informazioni: Provenienza: Provenienza ignota Materiale: Argilla, a vernice nera Dimensioni: Altezza: 4.9 cm - Diametro massimo: 17.9 cm Numero di inventario: MCA-GRE-G_0138 Bibliografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, 68, n. 405. http://www.museibologna.it/archeologico/sfoglia/47681/offset/1200/id/2196/ Come si può vedere le incisioni sono elaborate ma sono molto differenti rispetto a quelle della kylix. Ecco altri esempi
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  23. Ciao @El Chupacabra, sono d'accordo con @tonycamp1978. La tua moneta a mio modesto parere non è un falso. Ho parecchie centinaia di queste monete ( in bassa conservazione ) e ti posso dire che il contorno è estremamente variabile. Inoltre: il falsario avrebbe usato la stessa lega 835/1000 per coniare con maestria un 2 Lire? Non avrebbe avuto nessun tornaconto. Probabilmente con la sua abilità avrebbe coniato dei "marenghi" a titolo più basso ( con notevole guadagno). La risposta probabilmente sta nell'alta tiratura della moneta ( 2.800.000 pezzi circa): i coni si usuravano, la virola non teneva bene e/o era usurata e quindi spiegherebbe il fatto del contorno diverso. Buona Giornata
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  24. Secondo me hai perfettamente ragione: se si nota bene si può intravedere uno stemma (non lo riconosco, ma un rapace di solito è legato al potere imperiale o a quello di qualche importante notabile) in mezzo a due figure mitologiche che sembrerebbero di fattura rinascimentale. La kylix sembra antica , mentre l'elaborato "ricamo" graffito dovrebbe essere molto successivo, credo di epoca tardomedievale o rinascimentale. Forse questa incisione è stata fatta proprio come regalo o dedica a qualche illustre notabile.
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  25. no.. in realtà non le condivido.. perché per me un falso non si vede solo dal contorno.. e poi ho fatto anche considerazioni su opportunità o meno nel realizzare un falso in argento, visto che non avevano ancora valore numismatico, e se c'erano all'epoca tecnologie per realizzare una copia perfetta a quella della zecca...
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  26. faccio altre osservazioni... nel confronto fra i 2 nodi non trovo niente di diverso.. sono praticamente identici. Poi la tua moneta.. quella che consideri un falso coevo, si tratta sicuramente di una moneta che ha circolato... non solo tra collezionisti, ma anche nel mercato reale... altrimenti non si spiega una usura così evidente.. ora mi chiedo... che senso avrebbe falsificare questa moneta se poi viene realizzata in argento e vale quanto l'originale in termini di peso? cioè in quegli anni questa moneta non aveva ancora valore numismatico. Poi altra considerazione... mi sembra un po troppo strano che ad inizio secolo ci fossero già tecnologie al di fuori della zecca per riprodurre questo falso in maniera così fedele all'originale.. faccio questa considerazione perché la tua moneta, che consideri falsa, do' per scontato che ha circolato in quegli anni.. visto l'evidente usura, per cui ipotizzo che sia stata realizzata anche in quegli anni, e non successivamente quando poi acquista valore numismatico
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  27. Aggiungo una kylix attualmente esposta a Palermo nell'ambito della mostra "terracqueo". Non ricordo di averla mai vista prima... Di una bellezza e di una eleganza superlative.
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  28. Nel Bulletin Numismatique n. 201 di ottobre 2020 ci sono alcune notizie che riguardano la numismatica italiana: https://www.bulletin-numismatique.fr/bn/pdf/bn201.pdf
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  29. Immaginavo che tu volessi arrivare alle conclusioni dell'Attardi, in virtu' del fatto che hai pubblicato proprio una foto del contorno che evidenzia i "fert", però non ho voluto tirare in ballo la questione per evitare di complicare la discussione, perché pensavo fosse orientata su un'argomento diverso. Mi capitato di leggere qualcosa sul web proprio sulla vicenda, perché possiedo anche io un 2 lire 1883 con dei fert molto deboli, quasi illeggibili. La mia conclusione è che si tratta di un difetto proprio dell'incisione dei fert. Anche perché tu stesso parli della questione al condizionale, quindi non di una certezza confermata. Penso sia riduttivo giudicare l'autenticità di una moneta solo dai fert, forti o deboli, presenti sul contorno.. ci dovrebbero essere altri punti sospetti della moneta che a quanto pare non emergono. Poi..se mi puoi confermare che molti periti prendono in seria considerazione queste conclusioni dell'Attardi per giudicare autentica o falsa questa moneta.. ne prendo atto, perché non ne sono al corrente, però se si avalla questa tesi... allora poi dobbiamo applicarla a tutte le monete del regno con i fert deboli.
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  30. Per iniziare: IL SESINO VENEZIANO UNA MONETA COMPLESSA “mori magis quam vivere” Il Cinquecento a Venezia può essere considerato come il secolo della svolta sociale. L'esercizio dell'attività mercantile perde il suo fascino per la classe nobile ed in pari tempo la propria funzione di sorgente principale, se non unica, della proverbiale e invidiata ricchezza della Serenissima. Non che vengano a mancare i mercanti, ma quelli che si incontrano nel corso del secolo sono sempre meno spesso patrizi e le grandi dinastie si assottigliano via via fino a scomparire. Questi appartengono talvolta alla “nobiltà del popolo”, ma molti non sono nemmeno veneziani ed acquisiscono la cittadinanza grazie alla loro attività. Nei primi anni del Cinquecento anche se si registrano successi mercantili, si arriva al punto tale che un diarista come Girolamo Priuli,1 lamenta come siano sempre meno i giovani nobili che affrontino le vie rischiose e difficili del commercio marittimo, un tempo cuore pulsante della vita veneziana. “Li nobili et citadini veneti inrichiti volevano triumfare” dedicandosi ad investire in proprietà nei nuovi possedimenti in terraferma “et facevano palagi et spendevano denari assai” vivendo delle poco rischiose rendite agricole e abbandonando la navigazione. E' inevitabile che il passaggio dall'attività commerciale a posizioni di rendita metta in crisi la stabilità dei vecchi equilibri mentali. Nasce quindi un nuovo sistema di valori, nel quale si ritrovano molti accenti tipici del feudalesimo. Presso il patriziato il commercio cade sempre più in discredito e la pratica del commercio finisce per diventare prerogativa della classe dei cittadini, tanto più che l'evoluzione in atto negli scambi internazionali richiede un esercizio professionale e in forma specializzata.2 Proprio all'inizio del secolo è decisiva la battaglia di Agnadello (1509)3 dove l'inattesa e dolorosa sconfitta militare veneziana segna un evento chiave per la storia di Venezia e del Veneto. La Venezia dei primi anni del 500, che si dibatte tra guerre e tregue, che cerca di riassestarsi nei suoi ordinamenti e nelle sue finanze, che aspira alla pace senza rinunciare del tutto alla possibilità di conquiste, che conosce problemi per lei quasi sconosciuti come gravissime carestie e il sussulto di disordini sociali, la Venezia dove si avverte la necessità di adattarsi a una realtà nuova, è nel contempo una città percorsa da inquietudine culturale e spirituale. Tutto sta' mutando. 1 Girolamo Priuli e i suoi Diari (Arch. Ven., XXII, p. I, Venezia 1881) 2Tucci Ugo “Mercanti, navi, monete nel Cinquecento veneziano” pag. 40 3 La battaglia di Agnadello, chiamata anche battaglia della Ghiaradadda (Gera d'Adda), fu combattuta il 14 maggio 1509 nel quadro della guerra tra le forze della Lega di Cambrai (costituitasi cinque mesi prima) e la Repubblica di Venezia, che dovette soccombere alle forze francesi di Luigi XII. Il patto della Lega di Cambrai, lungamente preparato, venne sottoscritto in gran segreto alla fine del 1508. Esso si componeva di due parti: una palese e l'altra occulta, che riuniva numerose potenze europee contro la Serenissima, che al momento si trovava al culmine della propria potenza con possedimenti italiani di terraferma che arrivavano a ridosso di Milano, territori in Romagna, nelle Marche e persino in Puglia.
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  31. Bene, come promesso vi svelo il segreto di questa moneta. Probabilmente SI TRATTA DI UN FALSO. Dal solito volume dell'Attardi "PROVE-VARIANTI-ERRORI-FALSI-NELLE MONETE DEI SAVOIA" (Vol.I, Tevere Editore) che qui vi riporto Potete leggere l'insidiosità di questi esemplari che possono essere rivelati solo dal contorno. Il libro non lo specifica, ma mi sembra di poter dedurre che siano in Ag e che non differiscano nel peso dagli originali. Non viene specificato se si tratta di falsi coevi (o comunque, d'epoca del Regno) o di più recente produzione anche se le immagini mostrano monete in FDC o quasi. L'esemplare che vi ho postato è in mio possesso da circa poco più di 40 anni e sembra parecchio circolato, quindi - se non siamo in presenza di un ulteriore artefatto - sembrerebbe d'epoca. Per chi ha focalizzato la propria attenzione sulla patina, dico subito che la moneta è stata, tempo addietro, pulita col solito liquido per tondelli d'argento, ma che - prima di fotografarla - è stata immersa in candeggina per qualche decina di secondi per mettere in risalto quello che resta dei rilievi al fine di esaltarli nella foto. Ed eccovi un confronto fra i contorni dell'esemplare falso con una moneta autentica: In conclusione, l'esemplare autentico utilizzato che - come potete vedere - presenta soprattutto al D/ una "bella" decentratura:
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  32. È una cosa non rara trovare tracce dei kreutzer austriaci su cui queste monete venivano spesso coniate. Leggi per esempio qua:
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  33. Buongiorno. Rimanendo in tema di Medaglie Murattiane e, ovviamente, avendo le possibilità finanziarie, un pensierino lo farei volentieri su questa;
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  34. Tutti, anche i più esperti, siamo stati dei principianti. E tutti abbiamo avuto persone esperte gentili che ci hanno aiutato e abbiamo trovato persone meno gentili che ci hanno trattato con sufficienza. Ma se la passione è vera si supera qualsiasi ostacolo. Arka Diligite iustitiam
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  35. 1855 Stati Uniti d'America, One Cent ..55 steso
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  36. Buon giorno a tutti. Aggiungo il programma delle conferenze che si terrà nella Sala Firenze, appena definito : 1) ore 11.00 - 11.45 - Lamperi Gianluigi (Presidente Circolo Numismatico di Bergamo) : La "tabula alimentaria" di Veleia 2) ore 11.45 - 12.30 - Sanavia Gianpiero (Presidente Circolo Numismatico di Padova) : La nuova zecca della Repubblica di Venezia : la officina, il funzionamento e la sorveglianza 3) ore 14.15 -15.00 - Melchioretto Andrea (laureando in Archeologia Università di Padova) : La monetazione greca : origini e sviluppi 4) ore 15.00 - 15.45 - Nasi Walter (Commerciante - associato Numismatici Italiani Professionisti) : Banconote ed Euro - i falsi nella cartamoneta. Come potete comprendere siamo riusciti ad organizzare queste conferenze grazie alla massima disponibilità dei relatori, che ringrazio sentitamente, conscio che, visto il contesto in cui stiamo operando, tutto non sia per niente facile. Continuiamo nell'impegno nel mantenere la sezione culturale viva e dinamica, con la speranza che anche questo faccia ulteriormente accrescere ed apprezzare il risultato della manifestazione veneziana. Sivis (Stefano Palma)
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  37. Significa che sono delle monete riprodotte da privati per scopi collezionistici, non sono falsi da circolazione coniati all'epoca della loro effettiva circolazione in Italia e in colonia. Diciamo che per "scopi collezionistici" può nascondere la malizia di non dire che sono riproduzioni, qualcuno ci casca e le compra per buone; ma se le pesi, vedrai che sono tutte sottopeso (gli scudi d'argento devono persare 25 grammi, queste qua vanno dai 22-23 grammi). Sono "monete" che girano molto sulle bancarelle; da decenni direi. Anche io ne possiedo qualcuna come le tue; per esempio l'albanese e il tallero eritreo; comprate per quello che sono....no buone.
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  38. Il silenzio della notte è così multiforme... A volte concilia il sonno, a volte ci dà la calma per poter ragionare sulle nostre collezioni. A volte coincide con lo spazio di una rêverie, altre volte è invece un attimo di raccoglimento e di approfondimento sulla realtà. Che paradosso! Proprio l'assenza di rumore del quotidiano diventa occasione di riflessione sui rumori della nostra realtà fatta ahimè anche di guerra. E allora il silenzio della notte diventa quasi compassione. Alla prossima notte.
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  39. Buonasera a tutti, giornata piovosa, il pomeriggio sta trascorrendo immerso piacevolmente con monete e vassoi.. ? Per la Napoletana di oggi ho scelto uno dei miei Tornesi da 6 Cavalli Ferdinando IV millesimo 1789. Spulciando su Wikipedia ho trovato un interessante passaggio che credo possa interessare anche voi e magari spingere ad approfondire. ? Notiziario di Corte Notiziario di Citta'. Il Notiziario di Corte Notiziario di Città del Regno di Napoli è un vademecum tascabile, di cm 15x7,5, che contiene notizie utili sulla complessa e articolata organizzazione, politica ed amministrativa del Regno, nell'anno 1789 e sui rapporti con altri Stati. Descrizione del Notiziario Ricoperto di pelle marrone chiara, con impressioni in oro, sul piatto superiore e su quello inferiore porta lo stemma dei Borboni. Composto di 240 pagine, numerate da 7 a 240, è dotato di un frontespizio dove è rappresentata, di profilo e dentro una cornice ovale, la coppia regnante – Ferdinando IV di Napoli e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena – con lo stemma borbonico. Sulla pagina a fronte, una incisione a tutta pagina – con il dio Nettuno, il Vesuvio e una sirena che sostiene un ovale col titolo Notiziario di Corte – introduce la prima parte di questo vademecum, almanacco dell'anno 1789. La datazione Anno 1789 si trova nella pagina seguente, ma è priva di luogo di stampa e di stampatore. Questo almanacco è stato pubblicato dal 1788 al 1790. La seconda parte è introdotta da una incisione simile, a tutta pagina, con la scritta Notiziario di Città. Questo vademecum rappresenta anche una curiosa somma di conoscenze, di vario genere, tipiche dell’epoca in cui fu pubblicato. Per averne una idea, basta questo passo, a p. 31: "Può considerarsi la terra come una sfera perfetta, senza un errore manifesto" Non sempre è chiaro il significato dei vari uffici, in cui era ripartita la gestione politica e amministrativa del Regno di Napoli e di certi termini arcaici sfugge il significato. Saluti Alberto
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  40. Buona domenica a tutti gli appassionati di video relativi al mondo della numismatica. Quest'oggi vorrei mostrarvi un video del canale Passione Monete, in cui viene trattato il tema dei falsi numismatici. Per molti di noi potranno forse sembrare delle banalità ma credo che sia un video importante per chi non "mastica" la materia. Complimenti, quindi, al carissimo @rada per l'impegno dimostrato nel diffondere il Verbo del sapere numismatico (in questo video e non solo)! Buona visione
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  41. Salve a tutti! Dalla ciotola oggi solo due monetine a 50 cent l'una ma solo questa per me meritava anche di più: Gersh Etiopia 1903 (1895)
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  42. In effetti, senza lo Scudo è come non avere nulla...
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  43. Sono tutte invenzioni....quelle che non hanno Bomba e Olim.
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  44. Buongiorno a tutta la sezione, condivido l altra 1825 che ho in collezione con una bella particolarità “giusto per non farci mancare nulla come sempre”...! Providentia optimi principi”giglio”s...
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  45. Buonasera Rocco e buonasera a tutti... questo è il quarto decoro non ancora censito...! Ne abbiamo già parlato in un altra discussione comunque, sembra un doppio perlinato ma non lo è... è un doppio pettine contrapposto...! P.S. la tua 1826 è meravigliosa... ?
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  46. Ciao a tutti ragazzi, Voglio condividere con voi questa mia 1825 appena arrivata in collezione.
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  47. Buon pomeriggio ... successivamente cominciarono a stampare le banconote che vennero a sostituire, incettandole, tutte le monete in oro (poche ormai) ancora in uso. Al che, qualche "mano burlona" scrisse sopra i muri: Sto oseo de mona (l'aquila imperiale) xe ora che el parta, el magna l'oro e el caga la carta. La gendarmeria austro-ungarica, prontamente, fece affiggere dei manifesti, promettendo una taglia a coloro che avessero aiutato ad identificare l'autore, ma poco tempo dopo, vicino ai manifesti, apparve la seguente scritta: Saver se vorave, se la taja i la paga co' queo che i magna o co' queo che i caga. Scusate l'OT, ma non ho saputo trattenermi .... :pardon: saluti luciano
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