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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/23/20 in tutte le aree

  1. Buongiorno a todos....continuando con il rame siculo di FERDINANDO III oggi vi presento questa, altro 10 grani 1815...che notate??
    4 punti
  2. Buonasera ragazzi, ma di Piastre 1850 con al rovescio la torre con i merli? Io ad oggi ne ho vista solo una.
    4 punti
  3. Buonasera a tutti! Stasera, con qualche minuto in più di tempo libero, partecipo anch'io, e siccome siamo in tema di 50 posto la mia. @Scudo1901 complimenti per la 49!! Altro che modesto contributo! Saluti!!
    4 punti
  4. Un nuovo arrivo in collezione. Pur con difetti dovuti a mancanza di conio, mi sembra una moneta che può stare bene nella mia modesta collezione. FERDINANDO II° - 120 GRANA 1850 Buona Serata, Beppe
    4 punti
  5. Scusate, mi ero incasinato coi tasti nell’eccitazione della scoperta ? Sono effettivamente parte di un set uniface non emesso della banca nazionale del Regno, stampato dalla Bradbury Vi posto anche la 50, la 500 e la 1000 per vostro godimento ??
    4 punti
  6. Volendo si poteva usare un metodo di pulizia molto meno invasivo… ovviamente si scherza Non è la mia monetazione, ma aspetta qualche altro intervento, in altre occasioni ho visto identificare qualcosa di simile
    3 punti
  7. Eccolo, probabilmente più rara di quanto indicato. “Importante Collezione del Vicereame. 2° parte. Napoli. Carlo V. 1516-1554. Mezzo Carlino. Ag. P.R.38b. Peso gr. 1,45. Diametro mm. 20. BB+. Con cartellino di de Falco. Ex Collezione Catemario di Quadri. Esemplare del CNI, Vol. XIX, pag. 369. RR.” Grading/Stato: BB+
    2 punti
  8. Ma pure il mezzo carlino di Carlo v, ne vogliamo parlare? Faceva parte di una serie di monete ex collezione catemario. Che pedigree?!
    2 punti
  9. Ciao a tutti amici, Complimenti per la '49 @Scudo1901, veramente molto molto bella e rara. Beppe @giuseppe ballauricomplimenti a me la tua '50 piace, ha dei rilievi stupendi. Gli faccio compagnia con la mia. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  10. Buonasera carissimo Mario, bisogna dare un segnale positivo, d'incoraggiamento, e soprattutto tutelare la salute, in questo periodo storico cosi difficile, guardare con una visione nuova e predisporre le manifestazioni in modo ottimale rispetto agli anni precedenti. Con piccoli accorgimenti responsabili, anche gli eventi possono sopravvivere al Covid 19, come già è successo, gradualmente, per le attività quotidiane di ognuno di noi. Un grande abbraccio, w il collezionismo!
    2 punti
  11. Buonasera, vi ricordiamo che è stato incrementato il servizio di vigilanza in entrata e in uscita dalla sala e nella zona parcheggio. Verranno effettuati inoltre controlli della temperatura dei visitatori oltre all'obbligo della mascherina. Un caro saluto a tutti, ecco la lista degli espositori presenti alla manifestazione di Capua: 1) NOMISMA SPA ---- Serravalle (Repubblica di San Marino) 2) GMA Numismatica (già ditta "de Falco") --- Napoli --- Lecce 3) A.N. 64 Studio Numismatico “di Stefano Palma” ---- Scorzè (VE) 4) Numismatica Raponi “di Lucio Raponi” -- Maiolati Spontini (AN) 5) Stefano Ferrucci --- Ravenna 6) Numismatica Cavaliere di “Francesco Cavaliere” ----- Seregno (MB) 7) Andrea Carmagnola ----- Brugherio (MB) De Angelis Eugenio ----- Roma 9) Francesco Di Rauso – Santa Maria Capua Vetere (CE) 10) MMplastic "di Massimo Marino" ---- Napoli 11) V.E.A. Numismatica e Collezionismo “di Garzone Salvatore” ----- Acerra (NA) 12) Gaetano Scuotto --- Pomigliano D'Arco (NA) 13) Numismatica Mancino srls “di Mancino Biagio” ---- Monte di procida (NA) 14) Numismatica Bardulia di Ruggiero Lupo ---- Barletta (BT) 15) Studio Numismatico Pirrone "di Pirrone Mauro" Messina 16) Numismatica Fonseca "di Corrado Fonseca" - Messina 17) Arnone Giovanni ----- Casalnuovo di Napoli (NA) 18) Aiello Sergio ------Melito di Napoli (NA) 19) Neacoins -ACM aste --- Napoli ---- Antonio Cava 20) Sintoni Filatelia Numismatica ---- Forlì 21) Cotrufo Francesco ---- Napoli 22) Cartamoneta.com di "Vendemia Gerardo" -- Pignataro Maggiore (CE) 23) Hatria Numismatica "di Christian Andreani" – Giulianova (TE) 24) Dell’Aquila Antonio ---- Lucera (FG) 25) La Pulce nel Sacco “di Simone Nicoli” ------- Frosinone 26) Giuseppe Russo ---- Cosenza 27) Filosathelia “di Gianluca Coppola” ---- Napoli 28) Michele Di Canosa ----- Bari 29) L’Angolo dell’antico “di Gianfranco Merola”--- Sparanise (CE) 30) Santino Zilli ---- Roma 31) Borregine Domenico ----- Roma 32) Claudio Dell’Orso ---- Tivoli (RM) 33) Matteo Anzilotti ---- Lucca 34) Dante Natrella ---- Bari 35) Numismatica Stefanini --- Roma 36) Historia Numismatica “di Scatolini Fabio” - Roma 37) Numismatica Marcoccia - Frosinone 38) Epoca d’oro “di Rosario Greco” -Battipaglia (SA) 39) Cerchiara & co. - Portici (NA) 40) Bertuzzi Stefano – Grottaferrata (RM) 41) Associazione La Lira "di Massimo Amato" - Artista e Maestro Massimo Amato - Capriati al Volturno (CE)
    2 punti
  12. Ciao @sandokan per confermare quanto hai scritto riguardo a divise e distintivi allego una foto di due partigiani del mio paese (purtroppo fucilati un paio di mesi dopo averla fatta)
    2 punti
  13. ....aeeee Alberto, così potresti lasciare intendere che dall'altro giorno e indietro fino al 2003, non si sono mai visti altri esempalri così....uff. Magari la prossima volta scrivi: è il primo che osservo poi ho fatto delle ricerche è ho trovato solo quello della Civitas Neapolis..... qualcuno è a conoscenza di altri passaggi ina aste di questo conio ? .... forse è più corretto. Asta NAC 112 del 15 dicembre 2018 lotto n. 50; Asta GEMINI Auction XIII del 06 aprile 2017 lotto 558; Senza contare che ho assistito personalmente ad altri due passaggi di questa moneta (al di fuori delle aste), e non gli stessi esemplari.
    2 punti
  14. Ciao Palpi62, grazie per il contributo che hai portato a questa identificazione. Un distintivo come questo in quel tempo e in quelle circostanze era assai più facile commissionarlo all'estero che non a Milano o a Torino, le cui Aziende del settore avrebbero corso un notevole rischio nel realizzarlo (possibili spiate, controlli, ecc.). Come ho gia detto, se si pone attenzione all'abbigliamento dei partigiani nelle foto d'epoca si notano le notevoli differenze nell'armamento individuale e di gruppo, qualche elmetto magari tedesco (facile anche da sbarazzarsene), qualche cappello da Alpino, pantaloni al ginocchio da montagna accanto a pantaloni corti o da abito civile. Gradi, mostrine, medaglie, distintivi in pratica non se ne vedono : avrebbero dovuto cucirli sulla camicia, sulla giubba e nel caso di una cattura non era semplice strapparseli di dosso e nasconderle o gettarle : e poi erano comunque informazioni utili per le spie della RSI per cui è ovvio che questi elementi fossero di fatto inesistenti. La cosa cambiò in parte quando nell'Aprile 1945 fu proclamata l'insurrezione generale e le formazioni entrarono nelle città per liberarle e proteggere le fabbriche dalla prevedibile distruzioni ad opera dei tedeschi. In questa ultima fase fu uno spuntare di fazzoletti rossi, azzurri, tricolori, di stellette applicate sulla giubba, di baschi militari. Se non ricordo male, fu pubblicato un libro dal titolo "Le stringhe di Moscatelli" che in copertina recava la foto di un reparto in marcia nella periferia di una grande città del nord, perfettamente incolonnato e armato. Cino Moscatelli era un comandante partigiano di una unità garibaldina e nel testo, a sottolineare l'organizzazione della sua brigata, l'autore indicava come i suoi uomini avessere ai piedi solidi scarponi tutti uguali, comprese le stringhe, cosa non certo usuale per chi aveva combattuto sulle montagne, arrangiandosi per provvedersi di ogni necessità, a partire dalle armi. E fu allora che spuntarono anche i gradi sulle divise. Sono stato prolisso, ma ho cercato di spiegare perché su questa parte della medaglistica è tuttora difficile reperire testi che ne trattino dettagliatamente. Un saluto cordiale. @palpi62 @ambidestro
    2 punti
  15. Ho iniziato a collezionare da bambino nel millenio scorso. Nei decenni ho continuato ad accumulare ogni tipo di moneta che attirava la mia attenzione. Seriamente ho cominciato con la Repubblica Italiana (circolate, commemorative, banconote, ecc.), poi sono passato al Regno d'Italia. Mentre il tempo scorreva avanti, io procedevo in senso contrario: da Vittorio Emanuele III ad Umberto I e poi a Vittorio Emanuele II. La sabbia della clessidra continuava cadere e la collezione correva inarrestabile, ad un certo punto oltre che in senso verticale ha iniziato ad espandersi orizzontalmente: allora sono venute le Colonie, le Piastre, man mano che venivano sostituite da esemplari migliori, le monete più malconce andavano a formare una seconda collezione di V.E.III, e poi e poi... Ma intanto i viaggi all'estero, piccole collezioni di amici e parenti desiderosi di disfarsene, aste, negozi e mercatini: tutto veniva preso e classificato. Nel 1987 sentii la necessità di riunire in un solo tomo, corredato con informazioni di storia e di numismatica tutta la collezione dell'epoca in mio possesso. Ora, riguardando il catalogo d'allora, sorrido pensando alla piccola cosa che era in confronto al "mostro" che è divenuta. Come ho già detto altrove, l'album "dei rottami" consiste in qualche decina di raccoglitori separati dal nucleo principale che resta il Regno ora esteso anche al Regno di Sardegna con qualche digressione ai Savoia ante 1720 (la Repubblica è ormai completa nella sua prima serie ed è affiancata da altre tre serie minori di monete raccolte al tempo della loro immissione in circolazione e giace come ibernata altrove). Così anche la collezione principale è ora affidata a stanze secretate e buie dove di tanto in tanto discendo per corroboranti immersioni nella storia e per trarre qualche esemplare da fotografare: non so se farò in tempo a compiere l'estremo catalogo (ormai tutto in digitale) corredato da foto. Il lago protegge la raccolta mondiale e mi consente di pescarvi qualche curiosità da postare sul forum e mi dà la preziosa occasione di confrontarmi con dei veri esperti. Il mio negoziante di fiducia mi scruta silente ogni volta che mi reco da lui e sogna di fare del tutto una bella asta alla mia dipartita. Ma io resisto ancor... La copertina del primo serio tentativo di catalogazione della collezione eseguita col "mitico" Macintosh della Apple.
    2 punti
  16. Ho controllato la mia del 1815 ma inutilmente perché le A non si vedono neppure…. quindi… o è troppa usura (probabile al 100%) oppure è un rarissimo esemplare con le A mancanti (probabilità 0%)
    2 punti
  17. Buongiorno a tutti, Cristiano @Asclepia a colpo d'occhio, non essendo un esperto. Le V capovolta al posto delle A. ? Saluti Alberto
    2 punti
  18. La ditta che ha prodotto la spilla è molto nota ed è Svizzera huguenin freres & co le locle
    2 punti
  19. Sfruttando la calma della sera cerco di fornire la risposta completa che il tuo intervento merita. Ho rimuginato, nel sottofondo delle mie attività, tutto il pomeriggio sul tuo racconto. Trovo che la tua testimonianza sia illuminante - in particolar modo per i collezionisti che, come me, nel 1987 erano ancora in culla - su un concetto a cui, pian pianino, stavo arrivando con il passare dei mesi dall'inizio della mia passione numismatica: la scala temporale su cui è possibile, addirittura necessario, giudicare in che modo si vive (e si dà vita a) una collezione numismatica è profondamente diversa dalla frenesia a cui purtroppo ci sta abituando il mondo attuale. Sono nato e cresciuto in un periodo in cui per fare una ricerca alle scuole elementari e medie era ancora necessario sedersi comodi sul divano di casa e sfogliare lentamente una corposa enciclopedia cartacea, in un periodo in cui per vedere il proprio film preferito era necessario aspettare che il palinsesto di qualche televisione si congiungesse astralmente con i propri desideri. Nonostante questo, negli ultimi anni mi ero riscoperto come una persona impaziente. Ai primissimi albori della mia piccolissima collezione di monete in argento, pochi mesi fa, mi ritrovavo a controllarle ogni giorno, o magari anche più volte al giorno, per vedere se la patina fosse leggermente aumentata... Non oso immaginare come possano essere i ragazzi di pochi anni più giovani di me che sono cresciuti con ipad, wikipedia e la televisione on-demand. La numismatica mi sta insegnando la pazienza. La pazienza di vedere crescere una collezione ad una lentezza esasperante secondo la dinamica della vita attuale, ma che è l'unica velocità ammessa dalla numismatica, così come la pazienza in qualsiasi altro aspetto della mia vita. Auguro a me stesso di riuscire ad avere la tua stessa passione e costanza anche negli anni, o decenni, a venire. Saluti!
    1 punto
  20. Eccola. Dalle foto di Guido quella di Fran è chiaramente in condizioni migliori ?
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  21. Si ho verificato con il microscopio elettronico, il punto c'è ed è nel punto giusto dove dovrebbe essere (non nella macchia da ossidazione). Il conio si deve essere ostruito e quindi il punto risulta evanescente. La stessa evanescenza - seppur meno accentuata - l'ho riscontrata negli altri esemplari battuti dallo stesso conio (quello con la M ripunzonata).
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  22. Grandissimo! Ma che ci voleva ad aggiungere uno straccio di... "£ire"
    1 punto
  23. Trovate!! Trovate!!
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  24. Mi fai sognare! Purtroppo a differenza tua io sono già over 30 e ho iniziato da poco, ma il percorso e gli interessi sono gli stessi! Mi piacciono più di tutte le monete di VEIII, ma già ora guardo con passione agli scudi da Carlo Felice in avanti (temporalmente), oltre alle monete di Pio IX e le piastre di Ferdinando II. Ovviamente se dovesse capitarmi tra le mani qualche bella moneta mondiale non la disprezzo, anzi! Complimenti davvero per le tue collezioni!
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  25. Buon pomeriggio a tutti e complimenti a Te @El Chupacabra per l'interessante discussione. Osservando la seconda moneta di @andrea78ts quella riportata nel post 25 ,sembra si un primo conio, quello con il numero 8 leggermente inclinato, ma se il punto è in prossimità dell'ombra scura al centro del cerchietto verde è decisamente fuori posto, troppo in alto. Solitamente il punto dopo la S è più in basso, direi più o meno così: "S.". Domanda: esiste una variante con il punto più in alto? saluti
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  26. Caro Allek comincio a capire quale puo’ essere la ragione nella distanza dei ns rispettivi punti di vista. lei credo non abbia molta pratica di aste ( questo tipo di aste beninteso). la sua descrizione e’ quella di un meccanismo che si svolge perfettamente inquadrato e indisturbato su dei binari stabiliti a priori ove non possono esistere ulteriori o diversi gradi di liberta’. la realta’ non e’ cosi e come ho - nell’effettivo svolgimento delle cose - la possibilità - a volte beninteso - di aggiudicarmi un lotto ad un prezzo anche molto inferiore alla stima se la partenza e’ bassa , cosi dall’altro lato ( venditore) non posso programmare con assoluta certezza i prezzi che faranno le mie monete ma solo quelli che io possa ritenere congrui con l’effettivo pericolo che non vengano aggiudicate. Il suo discorso funzionerebbe nel caso di un titolo quotato - beni perfettamente fungibili ove non vi sia differenziazione e l’incontro domsnda offera sul mercato telematico contribuisce alla formazione perfetta del prezzo per quel titolo in quel momento. cosa ben diversa sono le monete - che molti vorrebbero assimilare alla categoria di beni d’investimento ma il cui mercato - diversamente da quello dei titoli e’ altamente imperfetto perche un bene non e’ eguale all’altro . Non vi puo’ essere un valore equivalente di mercato . A giugno un ducato di Federico III d’aragona per Napoli e’ stato battuto a 6 volte il suo prezzo medio di realizzo. L’esemplare era eccellente e in quell’asta si sono scontrati due collezionisti che entrambi lo volevano a tutti i costi. In un’altra asta avrebbe fatto 1/5 di quella cifra o un esemplare leggermento meno bello avrebbe fatto ben meno della meta’. Qual’e’ allora il valore che l’offerente avrebbe dovuto stabilire? In assenza di competizione si sarebbe allineato sulla valutazione media o poco piu’ . Un offerente che avesse assistito a questa competizione invece pretendera’ che il livello di riserva sia notevolmente piu’ alto con il concreto rischio che la moneta resti al palo se non vi fosse la competizione descritta sopra. mi creda sono un economista e seguo per passione l’andamento del mercato delle aste e credo che non si possa parametrizzare senza fare delle grosse approssimazioni che porterebbero a degli errori marchiani. la vendita all’asta non potra’ mai essere equivalente ad altra scelta commerciale. Le esternalità sono infinite, mancando la fungibilità del bene. Appurato cio’ gli operatori dovrebbero, tuttavia, attenersi sempre ad un sano codice deontologico che purtroppo, nella pratica di mestiere e nel caso specifico delle aste, viene invece spesso piuttosto disatteso e il concetto che certi comportamenti non etici non destino riprovazione solo perche’ permessi dalla legge mi sconvolge e allontana dall’ambiente.
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  27. Beh io direi che di etica si dovrebbe ‘sempre’ parlare. Non perche’ se una transazione e’ commerciale si debba necessariamente pensare di fare il proprio tornaconto - punto. Avendo un muro davanti agli occhi e non vedendo un mm piu’ in la’. io potrei essere ad esempio un eccellente cliente e fare la fortuna di un commerciante bravo e onesto cui affiderei i miei acquisti oppure dal quale mi comincerei s servire piu’ assiduamente. ma se dubito della fiducia di operatore pensate che mi affiderei ancora a lui per le mie transazioni, acquisto/rappresentanza/vendita? e chi cin perderebbe di piu’ alla lunga. Io che sono stato fregato una volta o l’operatore che non vede piu’ le mie commissioni o - peggio - le mie eventuali vendite? l’etica e’ fondamentale in tutte le attività e alla lunga paga sempre - anche economicamente - di operatori bravi competenti e anche onesti con etica ve ne sono - bisogna solo guardare bene dove trovarli ?
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  28. È forte è forte? Concessionario number 1 a "rottamare" ?
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  29. No no, proprio vizio .... megalomania, stupidità.... chiamala come vuoi...tant'è che è segnalato da tutte le parti
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  30. @lukas1984, @Ledzeppelin81, c'è da dire anche che fra l'acquisto della mia SICILAR e quella di Luca ci son ben 15 anni di differenza.
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  31. Io l ho avuta in eredità da mio padre venuto a mancare l anno scorso .a mio padre fu data da una signora anziana di Caserta dove mio padre gli imbiancò casa l ho prese in simpatia gli regalò questa diciamo cartamoneta 2 spade e un attestato di Vittorio Emanuele per suo marito perciò insisto tanto che nn e falsa .l attestato e spade mio padre le regalò a suo cugino carabinieri che gli disse che nn le poteva tenere essendo arme bianche nn so se lo prendeva in giro per averle o no .questa e la storia
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  32. Buonasera Coins1987, cercare di pulire una moneta ossidata non è come smerigliare un palo di ferro da riverniciare. Io non sono affatto un esperto delle varie tecniche, ma ancora non avevo mai sentito nessuno parlare di carta vetrata....e il risultato si vede : tremendo. Non costa molto chiedere a chi ne sa di più, che ha maturato maggiore esperienza. Questa è ora una moneta irrimediabilmente rovinata, davvero un peccato. (Mi spiace non poterti aiutare ad identificarla ma non rientra nel mio campo, altri sicuramente sapranno risponderti).
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  33. È inevitabile partire dalla posizione dell’acquirente, privilegiandola rispetto a quella del conferente perché nel rapporto a tre, casa d’aste-conferente-acquirente, quest’ultimo è sicuramente la parte più debole. L’acquirente si trova fondamentalmente a dover accettare le condizioni di vendita poste dagli altri due protagonisti della transazione: il conferente pattuisce con la casa d’asta il prezzo di partenza di quanto affidato per la vendita (e a volte anche il ricavo minimo che intende farci); la casa d’aste disciplina le modalità di svolgimento dell’asta (le condizioni generali di vendita). Saluti
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  34. Centrato! Tutte le valute che si visualizzano sulle altre otto banconote non sono più in uso. (nell'ordine dall'alto sx) Malawi >> pound >>> kwacha Etiopia >> dollaro >> birr Capo Verde >> escudo Sao Tome e Prince >> escudos >> dobra Sudan > pound >> dinar Angola > escudo >> kwanza Zambia > pound >> kwacha Nigeria > pound >> naira Ghana > pound >> cedi
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  35. Beh perché non avevi a mente l'iconografia. Le FORTVNA REDVX / FORT RED coprono ampio spettro temporale e presentano frequentemente la Fortuna seduta sul trono reggente la cornucopia e la ruota. In pratica la Fortuna governa con il suo timone il destino per un felice e sicuro ritorno in patria dell'Imperatore e dei suoi soldati e il benessere materiale della popolazione. Prova a consultare siti tipo Dirty Old coins e scorri i vari imperatori e le loro emissioni piú comuni. Ciao Illyricum
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  36. Se fossero questi i problemi! Son cose che succedono a tutti. Grazie a te per avermi tolto ogni dubbio.
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  37. A parer mio hai fatto benissimo, ora si vede anche la T di IMPERATOR, la L di LVCA e qualche segno di martello in più.
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  38. Condivido in pieno questo suo passaggio. Ho incentrato il mio discorso sull'aspetto "legale" solo perché il quesito di partenza, quello posto da @icona, faceva riferimento proprio alla legalità/illegalità di tali tipi di condotte. Prima di proseguire, però, va fatta una doverosa premessa: non mi piacciono le generalizzazioni e poiché i miei precedenti post potrebbero far pensare al contrario, tengo a precisare che sono fermamente convinto che non tutte le case d'asta, per fortuna, assumono comportamenti come quelli di cui parliamo. Al contrario, ce ne sono tante "virtuose" che, nei limiti del possibile, cercano di arginare il fenomeno della gara "dopata" (mi si passi il termine). Ciò posto, condivido meno questo secondo passaggio: "ecco perche’ se arriva il vecchietto/ testa di legno che serve solo strumentalmente a tirare su le offerte Si fa una grave distorsione del mercato da un punto di vista Economico ( oltre che un infringement deontologico) al di la’ se questa pratica e’ permessa o meno ai sensi di legge." In particolare, ciò che non riesco a ravvisare è la grave di distorsione del mercato dal punto di vista economico. Naturalmente si tratta del mio personalissimo punto di vista e cercherò qui di esporne le ragioni, sulla base di quello che è il mio approccio alle aste. Quando mi avvicino a un'asta (perché ho individuato un pezzo per me particolarmente interessante) cerco di seguire regole precise e in questo esatto ordine: (i) cerco di capire, innanzi tutto, se un esemplare simile sia disponibile in negozio (sia fisico che on-line) ed eventualmente a che prezzo; (ii) se il prezzo in negozio è pari a quello della base d'asta più diritti e spese o si avvicina molto a quest'ultimo e la moneta disponibile in negozio soddisfa ugualmente le mie aspettative quanto a conservazione ecc., allora decido senza indugio di compiere l'acquisto in negozio; (iii) se il prezzo in negozio si discosta molto (verso l'alto) da quello a base d'asta (sempre più diritti e spese), oppure se l'esemplare disponibile in negozio mi piace meno di quello che sarà battuto in asta, allora decido di partecipare a quest'ultima: perché non provare a pagarlo meno? (iv) una volta che ho deciso che parteciperò all'asta inizio a documentarmi sui realizzi che esemplari simili hanno fatto registrare in passato, in modo tale da poter arrivare a decidere QUANTO sono DISPOSTO a spendere per fare mio lo specifico esemplare (ovviamente ci sono anche altri elementi che considero, come qualsiasi collezionista, legati alle caratteristiche "fisiche" del pezzo specifico); (v) poniamo che la moneta parta da una base di 50 e che mi sia convinto, sulla base delle valutazioni di cui sopra, che non sarò disposto a pagarla più di 500: a questo punto evito di fare pre-offerte, inserendo già il mio tetto massimo di spesa (purtroppo non so chi gestisce l'asta, non so con che criterio lo fa e, soprattutto, non so se mi posso fidare... sarò troppo diffidente probabilmente) ma preferisco partecipare al "live" e contendermi la moneta con rilanci effettuati volta per volta e prendendomi tutto il tempo disponibile tra un rilancio e l'altro (di solito, i tre secondi); (vi) a questo punto le ipotesi sono tre: a) la moneta supera i 500 che mi ero prefissato e, quindi, mollo (me ne dispiaccio ma mi consolo con il fatto di avere ancora in tasca i soldi); b) la moneta raggiunge con la mia ultima offerta la cifra massima prefissata (i famosi 500), senza ulteriori rilanci e, quindi, me la aggiudico al prezzo massimo che ero disposto a spendere (e sono contento); c) i rilanci si fermano prima di raggiungere il mio tetto massimo e, quindi, me la aggiudico a una cifra inferiore a quella che ero disposto a spendere (e sono contentissimo). Ma questa, per me, dovrebbe essere l'ovvietà, l'ABC dell'approccio alle aste (e pertanto spero che nessuno si senta offeso da questa mia digressione o che legga la stessa come una lezioncina che non ha assolutamente la pretesa di essere... lungi da me). Ora mi domando: a prescindere da chi fosse il soggetto con cui mi sono conteso la moneta (offerente "normale", come me, lo stesso conferente o la stessa casa d'aste) quale è la distorsione di mercato? Posso dire di aver subito un danno economico? Direi di no, a meno che io non sia un offerente "compulsivo", incapace di fermarsi quando è arrivato il momento (forse è proprio su questi ultimi che puntano i disonesti?). Alla fine, nella peggiore delle ipotesi finirò con l'aver pagato la moneta quello che PER ME era il giusto prezzo, anche in ipotesi di asta "dopata" (anzi no, nella peggiore delle ipotesi la moneta non entra in collezione... sigh!). Ritengo che così il principio del prezzo determinato da domanda e offerta resti comunque salvaguardato. Ma ribadisco, non sono un economista e questa è solo una mia personalissima valutazione (una forma di "autotutela" preventiva che decido di adottare) e che ben potrebbe essere agevolmente confutata da chi consce meglio di me la materia. Spero di non avervi tediato oltremodo. Saluti.
    1 punto
  39. Buongiorno a tutti, per una Napoletana al giorno, continuo con un altra delle mie Piastre di Ferdinando I millesimo 1818. Saluti Alberto
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  40. Ciao, bel distintivo che presumo postbellico e penso sia riferito a questo avvenimento. Tratto dalla Storia delle Repubblica dell'Ossola Rastrellamento della Val Grande La Val Grande e le zone circostanti ospitavano formazioni partigiane come la "Valdossola", la "Giovane Italia" e la "Battisti" contro cui nel giugno 1944 si scatenò l'attacco di diverse migliaia di nazifascisti, con l'appoggio di artiglieria e di aerei. Vittime dell'operazione "Köeln" - organizzata dal comando SS di Milano - furono anche i molti alpigiani in zona per la monticazione estiva. Nei circa venti giorni del rastrellamento non si contarono gli eccidi, le violenze, i furti, l'incendio di alpeggi che ospitavano i partigiani. Numerose le vittime rimaste sconosciute e i dispersi, come tanti giovani lombardi saliti in montagna per sfuggire ai bandi della Repubblica Sociale Italiana e non ancora censiti sui ruolini delle formazioni partigiane. Il rastrellamento segnò profondamente anche il movimento partigiano, uscito quasi distrutto da quella tremenda prova: dopo quei fatti Mario Muneghina si staccò dal "Valdossola" di Dionigi Superti costituendo la brigata "Valgrande Martire". Ma la macchina da guerra nazifascista aveva fallito: i pochi sopravvissuti, aiutati ancora una volta dagli alpigiani, insieme a nuove reclute partigiane ripresero la lotta e tre mesi dopo i partigiani della ricostituita Div. "Valdossola" - principale obiettivo del rastrellamento di giugno - insieme con gli azzurri della "Valtoce" liberavano Domodossola e nasceva la "Repubblica dell'Ossola".
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  41. Personalmente non ho mai amato le aste. Ma vedo che ormai il 98 % delle monete passano di mano in questo modo. E questo mi stupisce molto di più di qualsiasi meccanismo delle aste. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  42. Ha ragione Allek, invece di pensare ad una legislazione di tutela che preveda ogni possibile caso creando - come sovente si fa in Italia - costruzioni giuridiche sproporzionate che poi hanno il solo risultato di ‘fatta la legge trovato l’inganno’... sarebbe preferibile affidarsi ad una deontologia piu’ robusta dove patti non scritti tra offerente e casa d’aste facciano correre l’esecuzione dell’incanto sui giusti binari. un’auspicabile piu’ rigorosa deontologia eviterebbe che il ficus benjamin in fondo alla sala citato dall’ironico Aemilianus o il vecchietto di turno, collezionista perfettamente ignoto a tutti, materializzatisi magicamente per battere unicamente il pezzo che interessa all’offerente esattamente fino al limite della sua resistenza per poi lasciare - per sempre - la sala stracciandosi le vesti per la cocente delusione... utopie direi irraggiungibili ?
    1 punto
  43. Grazie @tempolibero di tutte queste segnalazioni di convegni della nostra Penisola che si stanno per svolgere, e’ una ricchezza enorme di una numismatica che cerca, Covid permettendo, di ripartire, da Catania tra l’altro arrivano notizie di una manifestazione riuscita con soddisfazione.
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  44. Beh, è una discussione di più di tre nni fa e se non mi citavi non me ne sarei accorto di sicuro. Visto lo scarso interesse, ho da parecchio lasciato l'argomento in un cassetto. Vediamo un po', però, cosa posso dirti cercando di riportare alla mente qual era lo scopo della discussione. Consultando PROVE-VARIANTI-ERRORI-FALSI NELLE MONETE DEI SAVOIA VITTORIO EMANUELE III 1900-1946 (vol.II, Tevere Editore) dell'Attardi avevo trovato che, oltre l'esemplare "standard" (C), riportava una "variante" (ma io parlerei di errore o difetto di conio) con l' 8 della data lievemente inclinato verso dx (C) e un vero II conio con al D/ la "S" di Speranza e la testa di V.E.III più piccole, così come al R/ la "R" del s.d.z più piccola; questo II conio ha anche le cifre della data più distanziate l'una dall'altra. Ora, io ho cinque esemplari del 2 Centesimi 1908 "valore", di cui uno si presenta con "S" senza punto (e più piccolo) al D/ e la "R" del s.d.z. anch'esso più piccolo della versione nella tabella dell'Attardi indicata come M37. Tuttavia (vedi post #1), non mi sembra di notare differenza di dimensioni della testa del sovrano e neppure maggior distanziamento delle cifre della data, anzi. Come si può vedere qui sotto, è l'esemplare "standard" ad avere il solo "8" maggiormente distanziato mentre le prime tre cifre presentano la medesima cadenza. Da qui il mio quesito: siamo in presenza di un III conio? Se sì, qual'è la sua rarità? [qui ripresento l'esemplare in questione maggiormente ingrandito]. Per quello che vedo, @andrea78ts, i tuoi due esemplari - pur riconoscendoli di notevole interesse per le varie e originali ribattiture - rientrano nel caso del I conio. Ad ora, nessun altro ha presentato immagini del II conio (R2) e tantomeno un "collega" del mio esemplare (R?).
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  45. Posto il 5 Lire Quadriga 1914, ritornato in collezione con grande sacrificio, dopo che quello "di famiglia" mi era stato rubato con altre monete. Scuso l'autocitazione ma la storia l'ho descritta nella discussione: " La moneta racconta". Dopo molte ricerche e anni passati a "mettere da parte" i soldi per trovare una moneta che riuscisse a farmi dimenticare l'accaduto, finalmente ci riuscii, solo che le migliaia di Lire che avevo racimolato, non bastavano... L'anziano e stimato professionista, amico di mio padre, mi disse: "Non lasciartela scappare, che una moneta così non riuscirai più a trovarla". Non dormiì la notte, poi decisi di sacrificare l'intera annata 1947 della Repubblica e aggiunsi ancora una cifra di una certa entità. Rimpiango sicuramente il fatto di non avere più la collezione completa della Repubblica, ma le poche volte che riesco a vedere e toccare la "Miss Italia" ( che poverina dorme in una cassetta di sicurezza ) è un vero piacere estetico. E' la più bella mai coniata? E' una moneta sopravvalutata e non così rara? E' una moneta nata per i collezionisti e non per la circolazione? Sono tutte domande a cui non so dare una risposta e mi piacerebbe sapere la vostra opinione. Ciao Beppe
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  46. Complimenti a tutti per le monete postate, inserisco un paio di monete alle quali sono più affezionato, sono monete che ho già mostrato in precedenza quindi niente scoop ma credo meritino di stare in questo bel post. Saluti Marfir
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