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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/21/20 in tutte le aree

  1. Buonasera. Presente anche questo Tari molto particolare.
    4 punti
  2. Per par condicio e per chi studia e si appassiona a questa monetazione, appare opportuno, considerata anche la presenza di pezzi da 90 (novanta) dei viceré di Spagna, aprire un’altra discussione, sull’asta NOMISMA 62, tenutasi una settimana fa a Sana Marino e alla quale ho partecipato personalmente; che dire (discuto solo della Napoli e di questo periodo che è del mio interesse), monete di elevata rarità e che possono battere solo pochi fortunati (economicamente parlando). Sono stati proposti 4/5 lotti che per rivederli di nuovo, credo, bisogna aspettare tantissimi anni. A farla da padrona è stato lo scudo d’oro di Carlo V (con busto) e con il numerale IIIII, che è apparso solo per la seconda volta (non questo esemplare) in un’asta; per avere notizie del primo, bisogna andare indietro con gli anni, fino al 1928, collezione Whiteway ed era in alta conservazione; ne diede notizia il dott. Pannuti in un Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano.
    3 punti
  3. Esatto.... anche questo della più grande rarità.....le sigle MC (di Michele Cavo), sono andate a finire in alto, sopra la testa. Anche qui bisogna andare molto indietro con i tempi per vederne un altro; comunque sia su questa coniazione (foto comprese) ho trascritto tutto quello che era di mia conoscenza nel volumetto sulla monetazione del periodo 1616 - 1623, pag. 30 e 31. Questo era un pezzo a me sconosciuto !! Anche qui, complimenti all'acquirente, e anche questa è rimasta in Italia.
    3 punti
  4. Sebbene già utilizzato durante il Regno d'Italia, a me viene proprio da dire: il battesimo dell'acmonital... Repubblica Italiana - 50 Lire 1954 Theodoor van Thulden ( 1649 ) La Fucina di Vulcano L'Aia ( Olanda ) Paleis Huis Ten Bosch
    3 punti
  5. 2020 - Maryland Il dollaro del Maryland, settimo Stato entrato a far parte degli Stati Uniti, il 28 aprile 1788, è dedicato allo Hubble Space Telescope (HST), il telescopio spaziale Hubble, nel trentennale del suo lancio in orbita, il 24 aprile del 1990. Nonostante non sia stato il primo telescopio spaziale, lo Hubble è uno dei più grandi e versatili, ed è ben conosciuto come strumento di ricerca di estrema importanza oltre che vessillo delle scienze astronomiche nell'immaginazione collettiva. Così chiamato in onore dell'astronomo Edwin Powell Hubble (1889 - 1953). Con uno specchio di 2,4 metri di diametro, i 5 strumenti principali dello Hubble osservano nel vicino ultravioletto, nel visibile e nel vicino infrarosso. L'orbita esterna del telescopio, al di fuori dalla distorsione dell'atmosfera terrestre, gli permette di ottenere immagini a risoluzione estremamente elevata, con un disturbo contestuale sostanzialmente inferiore rispetto a quello che affligge i telescopi a Terra. Hubble ha registrato alcune delle più dettagliate immagini nella luce visibile, permettendo una visuale profonda nello spazio e nel tempo. Tra le foto più celebri, i cosiddetti Pilastri della Creazione della Nebulosa Aquila, distante circa 7000 anni luce dalla Terra. Hubble è ancora operativo, e molto altro ci sarebbe da dire sulle sue scoperte, ma, come al solito, non è questo lo scopo della discussione, quindi mi fermo qui, vista la fama dello strumento chi volesse approfondirne la conoscenza non ha che da cercare in qualunque motore di ricerca La moneta, disegnata e incisa da Joseph Menna, raffigura il telescopio in orbita attorno alla terra, circondato da un campo di stelle. Oltre alle solite iniziali dell'autore, vi compaiono le iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA - THE HUBBLE SPACE TELESCOPE e MARYLAND. petronius
    3 punti
  6. In questo ulteriore post, vi evidenzio le differenze fondamentale con conii similari già censiti e dai quali il falsario ha ricavato il pezzo CNG che reputo una presso-fusione. Anche solo dall'analisi dell'etnico si evince chiaramente la natura di falso/forgery del pezzo: CNG e_460 lot. 74 FAKE/FORGERY 1° PARIS piece GENUINE 2° PARIS piece GEUINE
    3 punti
  7. E’ più forte di me, che posso farci, a me piace tantissimo discutere e informare su queste monete….è una mia passione; con la speranza che il legittimo proprietario attuale ci legga, ma anche per Noi tutti, lascio alcune notizie utili sull’esemplare. Proviene da un vecchio listino di vendita di un noto negozio di numismatica, approdato poi in una nota collezione privata e proposto, dopo anni, alla Nomisma 62 E’ stato reso noto (questo esemplare), nel volume su Carlo V di D’Andrea, Borboni, Santone “The Italian coniage of Charles V”, pag. 167, n.40 – Ediz. D’Andrea 2018 L’altro esemplare è trascritto nel BCNN – genn./dic. 1972, anno LVII, fig. 5 (allego foto anche se l’unica disponibile e chiedo scusa per la qualità). Devo considerare che questo tipo (con il busto e con IBR), venne battuto prima di tutti gli altri scudi con la sola testa; seguendo un ordine cronologico per le emissioni dei Tarì, quelli con il busto vengono prima di tutti quelli con la testa. Infatti abbiamo Tarì con il busto e con la lettera A, successivamente con IBR (sempre con il busto) e poi a seguire tutti i Tarì con la testa.
    3 punti
  8. Credo che @El Chupacabra volesse solo darmi delle informazioni sul possibile modo di pulizia delle monete, non credo che sia un maniaco "spazzolinaro", sia per quello che scrive che per le foto delle monete che ha postato. ringrazio @Daniele Cecchini e comunque non creiamo discussioni tra noi. Saluti
    2 punti
  9. Ciao a Tutti, ho letto la presente discussione. Intervengo per condividere con il Forum alcune info e riflessioni. Faccio una premessa che non vuole essere legge, sia chiaro, ma una buona regola da seguire che mi sento di suggerire. A parte la simpatia numismatica che mi lega(va) alla defunta prof. Westermark ,con la quale mi scrivevo lettere cartacee a mezzo posta per condividere info o spunti, in quanto non sapeva usare il pc......e mi rispondeva con lettere abbellite da vari tipi floreali con i nomi in latino (donna d'altri tempi!!!!!), parliamo di una gigante della numismatica, il cui ultimo capolavoro è proprio il Corpus su Akragas. E' un lavoro quindi maturo, durato una vita e come si può notare dalla bibliografia, dai musei censiti, e dai listini e aste scandagliati, il risultato che si ammira è un esatta successione di conii. Ora è alquanto difficile pensare nel 2020 di trovare conii del tutto nuovi, in una serie così estesa e conosciuta come Akragas. Attenzione, parlo di conii nuovi e non di abbinamenti che invece ci può stare. Vi farò presto un esempio in un altro post..... Questa premessa per dire cosa? che quando vediamo una case d'aste (nella specie CNG) che cita "conio non presente in Westermark - Corpus Akragas", le orecchie le dobbiamo alzare per bene.... Ed infatti, mi riferisco al pezzo CNG, già proveniente da una precedente E-auctions CNG (N.460 lot. 74) andato allora invenduto, è un falso: https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-8YJSD/sicily-akragas-circa-495-485-bc-ar-didrachm-19mm-831-g-11h Lo feci presente a CNG che non ritirò il pezzo ritenendolo buono, frutto solamente di una eccessiva e negligente pulizia, ed eccolo riapparso nel la loro MBS di qualche settimana fa...... Saluti Odisseo
    2 punti
  10. @Gianni.R se quanto hai riportato ieri corrisponde a verità allora questo operaio dell'officina ha passato un brutto quarto d'ora! Ciao Illyricum
    2 punti
  11. Trattandosi dello stesso conio di rovescio, possiamo supporre la indicativa raffigurazione originale.
    2 punti
  12. Il regolamento d’asta non è altro che parte di un contratto che l’offerente accetta nel momento in cui decide di partecipare. Il che vuol dire - secondo il mio parere ed esemplificando al massimo - che tutto ciò che quel contratto non “vieta” è consentito (ovviamente a condizione che non sia la legge stessa a prescrivere il divieto o a imporre alle parti una determinata condotta). Ma mi pongo una domanda: quale è l’interesse che la legge dovrebbe tutelare in questo caso? (e mi permetto di girare la domanda anche a @numa numa che fa riferimento a una legislazione carente). Ritengo che chi partecipi ad un’asta perché interessato all’acquisto di un determinato pezzo lo faccia avendo a mente almeno questi due elementi: (i) il valore di mercato più probabile dell’oggetto (nel nostro caso, della moneta); (ii) la cifra che è disposto a spendere per averlo. Tanto basta, secondo me, a ritenere “autotutelato” l’acquirente perché consapevole di ciò che sta facendo. Con ciò non voglio dire che condivido il meccanismo delle offerte di protezione perché a questo punto vado ad acquistare in negozio (fisico o on-line che sia), ma non ci vedo neanche un meccanismo idoneo a gabbare i potenziali acquirenti. Saluti.
    2 punti
  13. Io da "Mondiale" a livelli fanatici non li spenderei mai 100 Euro per una moneta da 10 nemmeno da Bulgaro Mi sono capitati capolavori di bellezza a pocchissimi euro... tiè guarda che roba
    2 punti
  14. non riesco a scandalizzarmi per il fatto che l’associazione scaligera abbia deciso di non fare veronafil a novembre: si tratta di un evento commerciale, anche per loro, che costa parecchio impegno e tanti soldi e viene realizzato con lo scopo di guadagnare e far guadagnare. se si ritiene che questa condizione venga meno è giusto che chi lo organizza decida di attendere tempi migliori. nessuno ha evidenziato le responsabilità, civili e penali, che ci sono quando si organizza un evento con pubblico; hai pari a rispettare quanto imposto in tema di sicurezza (covid e non), ma stai tranquillo che se capita qualcosa una denuncia te la becchi. No, non me la sento proprio di gettare la croce addosso ai componenti della Scaligera
    2 punti
  15. Ciao a tutti, Vi presento il mio primo acquisto sulla famiglia della Rovere. Che ve ne pare? 16 mm 0,6 g
    1 punto
  16. Se i caratteri della legenda non sono imitati e indicano una datazione, dubito che questo sigillo fosse appeso alla catena di un orologio.
    1 punto
  17. 1 punto
  18. Buonasera @odisseo Grazie, questo é proprio l’intervento in cui speravo! Il mio pensiero, come il tuo, è che un nuovo conio e gli esemplari da esso prodotti vadano valutati attentamente sotto il profilo tecnico quando li si confronta con un’opera “monumentale” come il corpus di Akragas sulle emissioni fino al 406 a.C. Mi sono ben guardato dal farlo sperando in ben più qualificati interventi come il tuo di oggi. Aggiungo come fece a suo tempo la professoressa Westermark che un’ampia parte del materiale che compone The Coinage of Akragas era stata raccolta da Karl-Ludwig Grabow prima della sua dipartita nel 1965, si tratta quindi di un’opera che ha richiesto anche più di un’intera vita per essere realizzata e le novità vanno, come dicevamo, soppesate con molta cautela. Per completare vorrei aggiungere che il secondo esemplare di cui hai postato il dritto é pubblicato sulla tavola 10 del corpus su Akragas, numero di catalogo ad 116, dal SNG Delepierre 521 ed ex Bourgey del 14 giugno 1932 lotto 15. Da notare che una nota all’esemplare pone dubbi su un’eventuale bulinatura del rovescio, ma anche il dritto sembrerebbe essere stato pulito con una certa “irruenza”. Il primo esemplare potrebbe invece essere il 116.1 pubblicato a suo tempo da Salinas? È l’unico altro esemplare proveniente dal dritto O48 presente a Parigi stando al catalogo del corpus se non sbaglio. Sarei particolarmente curioso di averne conferma in quanto si tratta di un vero peso massimo della monetazione di Akragas tardo arcaica, dal peso di ben 11.26 g, e sarebbe davvero bello poterne ammirare anche il rovescio. Concludo con un invito, per chiunque se la sentisse, ad esprimere eventuali considerazioni anche sugli altri esemplari, per un’analisi più completa ed approfondita, intanto ringrazio ancora di cuore Odisseo.
    1 punto
  19. Moneta dalla perfetta argentatura: complimenti. Di questa moneta ne posseggo un paio di esemplari molto meno conservati, ma nei quali ho notato la diversa grafia della cifra "5" nella data. Pur rammentando che ci troviamo di fronte a monete che presentano numerose piccole variazioni di conio, trovo curioso il modo in cui è rappresentato questo numero nel tuo esemplare (come in uno dei miei) dove, in condizioni di usura della moneta, sembra più un "6" aperto e come tale mi fu ceduto decenni fa.
    1 punto
  20. F amache RE sistemale alte; M poche; P assai, NF retta FAMA CHE RESISTE MALE AL TEMPO CHE PASSA IN FRETTA Buona serata da Stilicho
    1 punto
  21. Da un neofita che ha necessità di questi insegnamenti un sentito Grazie a Illyricum.
    1 punto
  22. Marche Nell'XI secolo si diffuse nella regione il fenomeno dei liberi comuni autogestiti che poco a poco iniziarono a fronteggiarsi fra loro per il predominio sui luoghi circostanti. Le città, in un primo tempo, erano governate da due consoli. Dal XII secolo circa, la struttura del potere venne modificata e quello esecutivo fu assunto da un consiglio di Anziani, quello legislativo da un consiglio di rappresentanti delle arti e dei mestieri mentre il potere giudiziario e di controllo dell'ordine pubblico spettò a un podestà. Ancona, intanto iniziava il suo cammino di repubblica marinara. Nel 1213 Bonconte I da Montefeltro ricevette dall'imperatore il potere sulla città di Urbino. Iniziarono così ad affermare il proprio potere le grandi famiglie, tra cui i Malatesta, i Varano a Camerino ed altre come i Gentile da Mogliano a Fermo, i Chiavelli a Fabriano, gli Smeducci a San Severino Marche, i Brancaleoni a Casteldurante.
    1 punto
  23. Roma Numismatics Ltd > Auction XX, Lot 115 Auction date: 29 October 2020 Crete, Aptera AR Stater. Signed by Pythodoros. Circa 4th century BC. Α[ΠΤAΡΑΙΩΝ] around head of Artemis Aptera to right, with hair elaborately curled upwards around a stephane ornamented with palmettes; she wears an elaborate crescent and solar-disk pendant earring with three drops and a pearl necklace; to right in smaller letters the artist's signature: ΠΥΘΟΔΟΡΟΥ / Warrior hero Apteros, called Ptolioikos, standing facing, his bearded head left, wearing crested helmet and cuirass, holding in his left hand a spear and shield decorated with a sunburst, his right is raised towards a sacred fir tree in left field; ΠΤΟΛΙΟΙΚΟΣ around. Le Rider, Monnaies crétoises, p. 36, 269-70, pl. 9, 11-12; Svoronos, Crète, p. 15, pl. 1, 10 (same dies); BMC 1, pl. 2, 3 (same dies); BMFA Suppl. 108 (same dies); LIMC VII/1, p. 588, VII/2, sv. Ptolioikos 2 (same rev. die); for the engraver's signature see L. Forrer, Notes sur les signatures de graveurs sur les monnaies grecques, Bruxelles 1906, pp. 277-284. 11.78g, 24mm, 12h. Good Extremely Fine; beautiful old cabinet tone. Extremely Rare; of exceptionally fine style and quality, and among the finest of the very few known examples of this great rarity of Cretan coinage. From the Long Valley River Collection; Ex Roma Numismatics Ltd., Auction IX, 22 March 2015, lot 261 (hammer: £55,000); Ex Eckenheimer Collection, formed in Germany between c. 1940-1980. The stunningly beautiful obverse female portrait is that of Artemis Aptera (or Aptara as inscribed on the coins, a local form of the Cretan Artemis Diktynna), the patron goddess of the city. Before her image in small characters proudly appears the name of the artist Pythodoros, a master die-engraver who also worked at Polyrhenion on the equally beautifully styled female head which has been defined as that of Britomartis, 'sweet maiden' in the Cretan dialect. Also identified as Artemis Diktynna, Britomartis in Cretan myth was caught in a fisherman's net (diktyon) while trying to escape the advances of Poseidon, and was the subject of several Cretan coin types inspired by a statue then attributed to Daedalos, who was reputed to be the father of Cretan art (cf. Le Rider pp. 114-6, 3-6 pl. 28, 19-38; Svoronos 15-16, pl. 26, 4-5; Traité pl. 261, 25; BMC 1-2). Both images are very much influenced by the Sicilian school of die engraving as epitomised by the celebrated artists such as Kimon, Phrygillos, Eukleidas, Euainetos and Eumenes. The reverse type is of no less mythological and historic interest; the warrior in question is Apteros, called Ptolioikos, a title literally meaning 'dweller in the city'. He is shown saluting a tree, a scene which can be interpreted as a rendering of what must surely be a now lost myth concerning the oikistes or founder of the city. The fine remains of the ancient polis of Aptera or Aptara (IACP 947), the modern Palaiokastro, are situated near the Minoan site of Megala Chorapia on the south side of Suda Bay, the safest anchorage in Crete throughout Greek, Venetian and Ottoman times, and which is today an important NATO naval base. Eusebius informs us that the city was founded by an eponymous hero, Apteros in the year 1503 BC (Chronicon 44c). The first historical mention of Aptera dates from the 7th century BC when a contingent of archers is reported to have fought along with Spartans in the war against Messene (Pausanius, Description of Greece IV 20, 8). Various attemps in antiquity were made to explain the city's name: notably, that it was the site of the song contest of the Muses and Sirens. In this story the latter lost their wings in a fight that ensued after their defeat (Stephen of Byzantium sv. Aptera; 'aptera' = 'wingless'). The city's name most likely derives from one of the epithets of Artemis, Aπτερα (cf. Inscriptionis Cretae 2), similar to that of the statue in the temple of Athena Nike on the Acropolis at Athens, which later took on the name of Nike Apteros, meaning 'wingless' Nike. From the fourth century BC Aptera produced coins on the Aiginetan weight standard, but by later Hellenistic times it gradually declined in favour of its powerful neighbour Kydonia and was finally absorbed by Rome in 67 BC. Estimate: 40000 GBP Illustrazione: Ancient Greek gold earrings 330-300 BCE The Hermitage Museum
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  24. 1 punto
  25. @Cantucky23 tranquillo, non devi scusarti con nessuno tanto meno con me e poi... chi non si è mai "espresso male", scagli la prima pietra! (non dovrebbero arrivarne) ? Ciao HIRPINI
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  26. Altro lotto da Acm Filippo II Tornese con Cornucopia 1599
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  27. Ciao @sandokan, scusa se rispondo solo ora, ma il weekend è stato impegnativo...comunque si ci sono due segmenti verticali che secondo me stanno a rappresentare le estremità di una corda, almeno la sensazione è quella...da una parte dello stemma spunta una piccozza, dall'altra una fune arrotolata, quelle che spiovono dentro lo stemma blu dovrebbero proprio essere le due estremità della fune!
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  28. Esattamente! Complimenti non era per nulla facile Elisabetta IIa sarà presente in tutte le banconote del gioco tranne in quella dell'India. bacatIXle2nonono = el2 no XI banconota = el(isabetta) 2 (II) no undicesima (XI) banconota
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  29. Io uso entrambe le mani indifferentemente, ma non vorrei che tu avessi capito che le impiego per passare le monete con lo spazzolino giorno e notte. Conoscere i metodi di pulizia aiuta a capire che la moneta che ti mostra il venditore è stata trattata in qualche modo e a non scambiare per pregi quelli che sono solo degli artefatti. Conosco venditori che a spazzolare monete ne hanno fatto un businness con chi ama la moneta "ben conservata" e altri che lo hanno fatto "patinando" i tondelli per coprire i difetti e che sono richiestissimi da chi ama le patine "forti". Riconoscere gli interventi per rendere le monete più appetibili ti consente di non acquistare monete manipolate al solo scopo di aumentarne il prezzo. E, a volte, saper cosa fare, ti può aiutare a rimediare ad interventi maldestri e a salvare il salvabile. Leggi questa mia discussione di qualche tempo fa e, poi, fai naturalmente ciò che meglio credi (ma non chiudere la mente): P.S.: Rileggere ciò che si scrive aiuta a non presentarti per ciò che non sei. Verba volant, scripta manent: a che scopo sminuirsi? Potresti non avere l'occasione di rimediare...
    1 punto
  30. e perchè avrebbero dovuto escludere proprio...e solo il Tornese da quella serie di monete ?
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  31. Ed ora per completare la discussione un possibile nuovo nominale argenteo per Akragas, dico possibile in quanto il dritto è di assai difficile lettura per questo mikrà kermata apparentemente mai pubblicato ed ignoto in precedenza. Si tratterebbe di un trionkia o tetrantes che passerà in asta da Kölner Münkabinett nella vendita 114 al lotto 33, pesante 0.11 g e proveniente dalla vendita Kölner 69 lotto 28 del 1998. Databile al decennio successivo alla metà del V secolo a.C. Curioso il fatto che la professoressa Westermark menzionasse diversi listini di questa casa (il più recente del 2000) nel catalogo del corpus su Akragas, ma non avesse notato questo esemplare. Da notare che il peso del frazionale in questione sia calante, posizionandosi al pari del peso degli hexantes coevi più pesanti della zecca di Akragas noti. Cosa per altro non strana in quanto i piccoli nominali in genere avevano un peso inferiore a quello teorico di riferimento ad Akragas.
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  32. No. Sì. Non l' "originale"... almeno spero intendessi questo. Io ho parlato di dimetilurea, con l'urea non ho riscontri. Purtroppo il collezionismo (quello con una sola "z") è fatto anche di questo, negarlo non serve.
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  33. Eccomi qui beh diciamo che ho voluto spingermi oltre perchè diciamocela tutta quante 1794 Sicilar ci sono in così bella conservazione? Non condivido il grade dato dalla casa d'aste per me è un pelo superiore rispetto al valore datogli. Diciamo che le piastre con tutti i boccoli e di bella presenza ma poi con Rarità non sono facili da pescare. Ho solo seguito il motto del collezionista, cercavo da tempo 1784 SICILAR e l ho presa. Secondo il mio modesto parere il pezzo và un po' curato giusto una sgrassatina ed uscirà una signora SICILAR. Del prezzo poco mi importa la volevo e và ad aggiungersi al tassello mancante. Siamo o non siamo collezionisti?. @Rocco68 ha colpito nel segno
    1 punto
  34. Salve a tutti oggi breve giro al mercatino dell'antiquariato del mio paese...qualcosina di carino è uscito! 1) sx: Corona norvegese 1927 1'000'000 di pezzi dx: 2 piastre 1942 Egitto
    1 punto
  35. Buonasera a tutti, dal punto di vista pratico, secondo me, manca una guida ai gradi di conservazione come quella realizzata in Gran Bretagna e di cui posto l'immagine. Era stata recensita a suo tempo su Cronaca Numismatica. Sarebbe utilissima per tutti ad eccezione di tanti......commercianti. Saluti
    1 punto
  36. Chiudo le discussioni sul nascere, in modo da non disperdere le informazioni in più thread come è giusto che sia. Questa ormai è aperta da un anno, e sono curatore da questa primavera, però lo resterà solo se come da regolamento, ci si attiene al titolo della discussione. Ne approfitto per chiedere a tutti quanti maggiore autocontrollo su dove e cosa si scrive, ne avremmo da guadagnarci tutti quanti!
    1 punto
  37. Grande scoperta in provincia di Foggia, rinvenuto anfiteatro romano di Teanum Apulum. Gli esperti: “È di straordinaria importanza” Il Soprintendente Maria Piccarreta insieme a Domenico Oione, in una nota stampa comunicano una importante scoperta nel Foggiano. "Il monumento rinvenuto, sinora sconosciuto - scrivono -, rappresenta una testimonianza archeologica di straordinaria importanza per la città di San Paolo di Civitate e per la comprensione dell'assetto urbanistico del municipium di Teanum Apulum. Questo, con molta probabilità, è da collocarsi topograficamente nei pressi del circuito murario della città romana, come di consueto. L'insediamento daunio di Tiati era caratterizzato da un'occupazione di tipo sparso sulle alture di Coppa Mengoni, Pezze della Chiesa, Mezzana, Piani di Lauria e l'area compresa fra il Regio Tratturo "Aquila-Foggia" e la Marana della Defensola. Nel corso del IV secolo a.C. la penetrazione sannita nel territorio di Tiati era tale che la città prese parte alla seconda guerra sannitica, alleandosi con i Sanniti contro Roma. La sconfitta nel 318 a.C. determinò un patto di alleanza tra Tiati e Roma e il territorio, confiscato ai ceti dirigenti indigeni anti-romani, fu dato in affitto all‟aristocrazia locale filo-romana. La presenza di Roma portò ad una ristrutturazione del territorio, che cancellò gli insediamenti sparsi e l‟abitato di Teanum Apulum fu concentrato in un'area ristretta tra Coppa Mengoni e Pezze della Chiesa. Nell'ambito della programmazione dei lavori pubblici 2017-2019 del Ministero - scrivono - è stato finanziato il progetto “San Paolo di Civitate (FG): tombe daunie e strutture romane. Pronto intervento di scavo archeologico e completamento dello scavo e protezione”. Sono state condotte dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia indagini archeologiche che hanno interessato parte dell'insediamento pluristratificato di Tiati-Teanum Apulum-Civitate, tutelato negli anni 90 ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Le attività si sono in parte concentrate nella zona in loc. Pezze della Chiesa in cui emergevano dal piano di campagna attuale resti evidenti di età romana: un ambiente voltato in opera cementizia con paramenti in opera laterizia, pertinenti a una struttura monumentale prospiciente il Regio Tratturo “Aquila-Foggia” che si è rivelata essere uno degli accessi all'anfiteatro di Teanum Apulum. Gli interventi hanno consentito di riportare alla luce, inaspettatamente, una porzione dell'edificio pubblico, databile al I-II secolo d.C. La sua localizzazione non era nota nell'ambito delle strutture urbane della città romana. L‟anfiteatro risulta costituito da murature imponenti, caratterizzate da un possente nucleo in opus caementicium e paramenti in opus latericium perfettamente conservati. Non permane purtroppo l'elevato della cavea, testimoniato dalla sola presenza di sporadici resti delle gradinate inferiori. Si conserva, invece, gran parte di uno degli accessi e la parte terminale della cavea. Al momento dell'abbandono, probabilmente in età tardoantica/altomedievale, l'anfiteatro fu oggetto di spolio e di distruzione e l'area fu verosimilmente riutilizzata come necropoli, come testimonierebbe la presenza di sporadiche tracce dell'impianto di sepolture nelle zone un tempo destinate alle gradinate della cavea. Indagini di più ampio respiro potranno consentire una maggiore comprensione dell‟ampiezza del monumento nonché della sua capacità. Il proseguo dei lavori potrà mettere in luce ulteriori porzioni di quella che, al momento, risulta essere la più grande scoperta della città romana di Teanum Apulum di sempre. https://www.immediato.net/2020/09/18/grande-scoperta-in-provincia-di-foggia-rinvenuto-anfiteatro-romano-di-teanum-apulum-gli-esperti-e-di-straordinaria-importanza/amp/ Le indagini archeologiche sono svolte dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia: - Soprintendente ad interim arch. Maria Piccarreta, - RUP dott. Italo M. Muntoni, - Progettista e DL dott. Domenico Oione, - Direttore operativo geom. Enrico Cornetta, - Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione arch. Daniela Fabiano, - Funzionario restauratore Salvatore Patete - Assistente Tecnico Franco Racano. I lavori di scavo sono stati affidati alla Ditta Nostoi Srl e si sono svolti in stretta collaborazione conl‟Amministrazione comunale di San Paolo di Civitate, rappresentata dal sindaco Francesco Marino.
    1 punto
  38. Nasce dai Signori del feudo di Lauria, il 17-01-1250, forse in Lauria stessa, forse nella vicina, rivierasca, Scalea . Tramontata, in Italia, la dinastia degli Svevi, Ruggiero è esule in Spagna, alla corte degli Aragonesi per i quali, negli anni, assume importanti impegni : nel 1283, all'inizio della "guerra del vespro" tra Aragonesi ed Angioini per il controllo della Sicilia, Ruggiero è nominato ammiraglio della flotta aragonese per quel conflitto, conflitto che si svolge in parte importante con scontri ed azioni sul mare . E sul mare le flotte siciliane-aragonesi, tra il 1283 ed il 1287, sotto il comando dell'ammiraglio Ruggiero, sono vittoriose in più battaglie, da La Valletta al golfo di Napoli, stabilendo una supremazia aragonese . Nel periodo, la conquista di Gerba, che diverrà poi feudo di Ruggiero, vede anche quella popolazione subire uccisioni e schiavitù, il commercio della quale contribuisce non poco alle ingenti fortune accumulate dall'ammiraglio . Gli anni successivi, fino alla pace di Caltabellotta del 1302, vedono, con alterne vicende, Ruggiero ancora sul mare ed ancora quasi sempre vittorioso : nel 1304, infine, l'ammiraglio torna dalla Sicilia alla Spagna dove chiude la sua esistenza a Valencia il 17-01-1305, avendo offerto in vita le sue alte qualità militari, prevalentemente ai sovrani aragonesi Pietro III e Giacomo II .
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  39. Visto che è passato oltre un anno dall'ultima moneta postata, vediamo se vi siete dimenticati di questa fantastica discussione. Nazione: Slovacchia Taglio: 2 euro commemorativi Anno: 2013 Tiratura : 1.000.000 Autore : Miroslav Hric Descrizione moneta: Al centro della moneta i fratelli Costantino e Metodio insieme con la doppia croce sopra tre colline. Al di sopra ad arco la scritta “"KONŠTANTÍN METOD”; in basso ad arco la scritta "SLOVENSKO ● 863 ● 2013". A sinistra le iniziali dell’autore Miroslav Hric “mh”; a destra il simbolo della Zecca di Kremnica “MK” (Mincovňa Kremnica). Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Tema : Emessa il 5 luglio 2013 per commemorare il 1150° anniversario della missione di Costantino e Metodio nella Grande Moravia BIOGRAFIA: Le poche notizie scritte relative ai due santi provengono principalmente da due "Vite" scritte in antico slavo ecclesiastico. Data la scarsità di fonti, grande è il numero di leggende fiorite intorno alle figure di Cirillo e Metodio. I due fratelli nacquero a Tessalonica (oggi Salonicco in Grecia). Erano figli di Leone, drungario della città, dunque governatore militare del thema di Tessalonica. La città a quell'epoca contava una forte presenza slava. I fratelli Cirillo e Metodio acquisirono così dimestichezza con la lingua dei popoli migrati da nord-est. Cirillo era il più giovane di sette fratelli e fu battezzato con il nome di Costantino (prese il nome di Cirillo poco prima della sua morte). Già in giovane età Costantino sembrava desideroso di dedicarsi al conseguimento della sapienza. Egli si trasferì presto a Costantinopoli per perfezionare gli studi di teologia e filosofia. Nella capitale Costantino venne consacrato prete, entrando a far parte del clero della basilica di Santa Sofia. A Costantinopoli conobbe anche Fozio, uomo di cultura e politico di spicco, che divenne suo precettore. La curiosità di Costantino dimostrava il suo eclettismo: coltivò infatti nozioni di astronomia, geometria, retorica e musica. Soprattutto nel campo della linguistica Cirillo diede prova del suo genio: oltre allo slavo e al greco, parlava correntemente anche il siriaco, l'arabo e l'ebraico. Assieme a Fozio viaggiò in Oriente per importanti incarichi diplomatici. Durante un viaggio in Crimea Costantino avrebbe rinvenuto le reliquie di papa Clemente I, lì esiliato e morto nell'anno 97. Nella stessa missione Costantino trovò anche un Vangelo e un salterio. Divenuto Fozio patriarca di Costantinopoli nell'858 per volontà dell'imperatrice Teodora, la Chiesa bizantina cercò di contrastare l'espansionismo della Chiesa latina e dei Franchi presso gli Slavi. Costantino venne dunque inviato assieme al fratello Metodio a evangelizzare la Pannonia. Quando il re della Grande Moravia, Rastislav, chiese all'imperatore di Bisanzio di inviare missionari, la scelta ricadde ancora una volta su di loro. Costantino dunque si recò nel regno di Rastislav e incominciò a tradurre brani dal Vangelo di Giovanni inventando un nuovo alfabeto, detto glagolitico (da глагол glagol che significa verbo). Probabilmente già da anni stava elaborando un alfabeto per la lingua slava. Dal Vangelo di Giovanni venne tradotta una serie di passi scelti che entrò a far parte dell'Aprakos. Nel regno di Rastislav entrarono in contrasto con il clero tedesco che rivendicava quel dominio, essendo stato evangelizzato dalla missione di Salisburgo. Sull'onda del crescente scontro tra Chiesa d'Oriente e d'Occidente per il controllo dei nuovi fedeli moravi, nell'867 Costantino e Metodio vennero convocati a Roma per discutere con papa Niccolò I dell'uso culturale della lingua slava. A Roma i due fratelli trovarono una buona accoglienza. Portarono al pontefice in dono le reliquie di papa Clemente I, morto in Crimea nel 97 e venerato come santo. Niccolò I consacrò prete Metodio e approvò la traduzione della Bibbia in slavo, a patto che la lettura dei brani fosse preceduta dagli stessi passi espressi in latino. A Roma Costantino si ammalò e assunse l'abito monastico, prendendo il nome di Cirillo. Quando morì, venne inumato presso la basilica di San Clemente. Trafugati i suoi resti mortali, vennero successivamente in parte ritrovati e nuovamente inumati sempre presso la basilica di San Clemente. Metodio ritornò in Moravia. In un altro viaggio a Roma venne nominato vescovo e assegnato alla sede di Sirmio (oggi Sremska Mitrovica). Intanto in Pannonia a Rastislav successe il nipote, Svatopluk I, favorevole alla presenza tedesca che circondava il regno. Iniziò così la persecuzione dei discepoli di Cirillo e Metodio, visti come portatori di un'eresia. Metodio stesso fu incarcerato per due anni in Baviera. Nell'885 anche Metodio morì; i suoi discepoli vennero incarcerati o venduti come schiavi a Venezia. Una parte di essi riuscì a fuggire in Bulgaria occidentale (oggi Repubblica di Macedonia del Nord) e in Dalmazia. I santi Cirillo e Metodio sono considerati patroni di tutti i popoli slavi; nell'ambito della Chiesa cattolica sono molto venerati in Slovenia, Slovacchia, in Croazia, Repubblica Ceca e Repubblica di Macedonia del Nord. Nel 1980 papa Giovanni Paolo II con la lettera apostolica del 31 dicembre 1980 Egregiae virtutis li elevò a compatroni dell'Europa, assieme a san Benedetto da Norcia. Nell'Enciclica Slavorum Apostoli Giovanni Paolo II afferma che "Cirillo e Metodio sono come gli anelli di congiunzione, o come un ponte spirituale tra la tradizione occidentale e quella orientale, che confluiscono entrambe nell'unica grande Tradizione della Chiesa Universale. Essi sono per noi i campioni ed insieme i patroni dello sforzo ecumenico delle Chiese sorelle d'Oriente e d'Occidente, per ritrovare mediante il dialogo e la preghiera l'unità visibile nella comunione perfetta e totale". La Chiesa Cattolica fa oggi memoria comune dei due santi il 14 febbraio[1], ma in passato essi sono stati festeggiati anche in altre date. La Chiesa Ortodossa festeggia il 14 febbraio solo Cirillo, mentre Metodio è commemorato il 6 aprile; i due santi sono inoltre ricordati insieme l'11 maggio e il 17 luglio.[2] Anglicani e luterani ricordano entrambi i santi il 14 febbraio, con qualche eccezione.[2] ALFABETO: L'alfabeto cirillico deriva in massima parte dall'alfabeto glagolitico, che era usato nel IX secolo nei paesi di origine slava. Alcuni caratteri di quest'alfabeto sono le variazioni del greco di Bisanzio. Questi ultimi rappresentano suoni che iniziarono ad esistere partendo dal greco medievale in poi. Diversamente da come potrebbe far pensare il nome, l'alfabeto cirillico non è in realtà da attribuirsi a Cirillo, bensì a qualcuno dei suoi seguaci. Al contrario, le origini dell'alfabeto da cui esso ha avuto origine in massima parte (quello glagolitico) sono quasi certamente attribuibili a Cirillo e Metodio. Un'ipotesi abbastanza diffusa attribuisce la paternità dell'alfabeto cirillico a Clemente di Ocrida, un discepolo di Cirillo e Metodio, ma si ritiene più probabile che l'alfabeto sia stato creato e sviluppato alla Scuola letteraria di Preslav nella Bulgaria nord-orientale, dove sono state ritrovate le più antiche iscrizioni in cirillico, datate all'incirca 940. Quest'ipotesi viene supportata dal fatto che l'alfabeto cirillico aveva soppiantato il glagolitico nel nord-est bulgaro già alla fine del X secolo, mentre alla Scuola letteraria di Ocrida, dove operò Clemente, si continuò ad usare il glagolitico fino al XII secolo. Tra le ragioni per cui il glagolitico fu rimpiazzato dal cirillico c'era la maggiore facilità d'uso del secondo e la sua vicinanza all'alfabeto greco, più conosciuto nel Primo impero bulgaro. Un'altra teoria sostiene che sia stato Cirillo a creare l'alfabeto che porta il suo nome, e che addirittura questo abbia preceduto il glagolitico, essendo un passaggio di transizione tra il greco ed il glagolitico corsivo, ma questa teoria non trova supporto nel mondo scientifico. Anche se Cirillo quasi certamente non è l'autore dell'alfabeto cirillico, i suoi contributi al glagolitico ed al cirillico vengono ormai riconosciuti, e l'alfabeto ne porta il nome. L'alfabeto venne diffuso insieme con l'antico slavo ecclesiastico, e l'alfabeto usato per la lingua clericale ortodossa si avvicina ancora al cirillico arcaico. Comunque, nei dieci secoli successivi alla sua creazione l'alfabeto cirillico si è adattato alla lingua parlata, ha sviluppato varianti per adattarsi alle caratteristiche delle lingue nazionali ed è stato soggetto a riforme accademiche e decreti politici. Al giorno d'oggi svariate lingue nell'Europa orientale ed in Asia utilizzano il cirillico come alfabeto ufficiale. La cattedrale: La struttura esistente nasce come chiesa cattolica romana dedicata a san Carlo Borromeo ed edificata tra il 1730 e il 1736 da Kilian Ignaz Dientzenhofer e Pavel Ignác Bayer. La chiesa era originariamente parte della vicina casa per sacerdoti in pensione, trasformata in caserma nell'anno 1783. Il 29 settembre 1935 la chiesa fu solennemente consacrata ai santi Cirillo e Metodio e divenne la sede della chiesa ortodossa a Praga. Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, i componenti della squadra che realizzò l'operazione Anthropoid nella quale fu assassinato il gerarca nazista Reinhard Heydrich trovarono rifugio nella cripta della cattedrale. La cattedrale fu presa d'assalto dalle truppe naziste il 18 giugno 1942. Dopo un feroce scontro a fuoco, i patrioti si suicidarono per evitare la cattura. La cripta ospita un museo dedicato all'evento.[1]
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