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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/18/20 in tutte le aree

  1. Buonasera, in attesa di ulteriori approfondimenti sui post precedenti, propongo alla vostra attenzione un altro degli argenti Collezione Litra68. Come sempre perdonatemi per la qualità delle foto. ? Credo sia corretto classificarlo come segue. Tarì Filippo IV 1622 MIR 245/3 P/R 30b Sigle MCC Lettera B coricata inizio leggenda Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto
    4 punti
  2. Ciao, non è la mia monetazione, ma ne ho una uguale piuttosto malmessa che otto anni fa sono riuscito a classificare grazie a questa sezione del forum, dovrebbe essere questo bolognino di Ercole III (1783) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERC/2
    3 punti
  3. Confermo quanto dice @Nikita, lo scudetto è malmesso ma ancora si distinguono le "righette" orizzontali del campo che significano il colore azzurro: e un'aquila d'argento in campo azzurro è lo stemma originario degli Este.
    2 punti
  4. Una curiosità: la leggenda del Ponte Coperto di Pavia Un'antica leggenda pavese racconta come sarebbe stato costruito il vecchio Ponte Coperto. Nell’anno 999 il vecchio ponte romano del quale si vedono ancora oggi gli avanzi nel letto del fiume, crollò; chi voleva passare da una riva all’altra doveva farlo in barca. La sera della Vigilia di Natale molti pavesi dal Borgo volevano raggiungere la riva opposta per assistere alla messa, ma una fitta nebbia e la quantità di persone rallentavano il servizio del traghetto. In quel momento si presentò un uomo vestito di rosso che promise ai pellegrini che li avrebbe fatti passare tutti, purché lo seguissero. Dopo averli guidati nella nebbia che si faceva sempre più fitta, l’uomo mostrò alla folla incredula l’ombra di un ponte che pareva fatto di nebbia più compatta e disse: “Questo ponte diventerà di pietra se il primo essere che lo varcherà sarà mio per l'eternità”. I presenti rimasero ammutoliti perché dalle parole e dallo sguardo infuocato di quell’uomo capirono che chi aveva parlato era il diavolo in persona. Il ponte era fatto di nebbia e la condizione di poterlo usare era che si accettassero i patti. Tra i presenti fortunatamente vi era un uomo che nessuno aveva prima notato, l’arcangelo Michele, che dalla vicina chiesa a lui dedicata aveva visto tutto ed era accorso. Andò verso il diavolo e disse: “Caro Belzebù, noi abbiamo bisogno di un po’ di tempo per riflettere: tu comincia a fare il ponte di pietra e poi ti terrai il primo che passerà.” Il diavolo accettò e, costruito il ponte, si pose sul pilone centrale ad attendere il primo passante. Ma l’angelo afferrò per il collare un caprone che nel frattempo aveva mandato a prendere e l’obbligò a passare per primo. Preso dall’ira per essere stato preso in giro, il diavolo scatenò un violento nubifragio: pioggia, vento, turbini e saette si abbatterono sul ponte, ma nulla poterono contro le pesanti colonne di pietra. I Pavesi, per tenere lontano il diavolo, costruirono sul pilone di mezzo del Ponte Coperto una chiesetta dedicata al santo dei fiumi, Giovanni Nepomuceno. apollonia
    2 punti
  5. La mia Napoletana di oggi: Piastra 120 grana 1818 Ferdinando I Ho trovato di interessante, tra le altre cose, per quell'anno.. Fonte Wikipedia La pubblicazione della Bolla Pontificia De Utiliori. Il 16 febbraio 1818 Santa Sede e Regno delle Due Sicilie sottoscrissero un nuovo concordato, a Terracina, alla presenza dei plenipotenziari delle due parti, il cardinale segretario di Stato Ercole Consalvi ed il cavaliere Luigi de' Medici di Ottajano, segretario di Stato e ministro delle finanze. Il concordato, composto di 35 articoli, prevedeva tra gli altri questi punti: la religione cattolica è la sola ed unica religione di Stato (art. 1); le diocesi di qua del Faro devono essere riformate, mentre quelle di là del Faro (ossia in Sicilia) rimangono così come sono attualmente (art. 3); ogni diocesi dovrà avere il suo capitolo ed il suo seminario economicamente autosufficiente (art. 5); il Papa accorderà ai sovrani napoletani l'indulto di nominare i vescovi e gli arcivescovi, che verranno presentati alla Santa Sede per l'istituzione canonica (art. 28); vescovi e arcivescovi dovranno prestare il giuramento di fedeltà davanti al Re (art. 29). Il 7 marzo successivo Pio VII emanò la bolla In supremo, con la quale pubblicava e promulgava il concordato. Lo stesso giorno concesse al re Ferdinando I e ai suoi legittimi e cattolici successori, con il breve Sinceritas fidei, la facoltà di nominare liberamente arcivescovi e vescovi del suo Regno, come previsto dall'articolo 28 del concordato. Infine, il 3 aprile il papa scrisse a tutti gli arcivescovi, i vescovi ed i vicari capitolari del Regno la lettera Iam inde ab anno con la quale comunicava l'imminente modifica delle circoscrizioni ecclesiastiche ed i motivi dei cambiamenti previsti. In essa il papa ripete gli stessi motivi che già furono scritti nel concordato: verranno soppresse le sedi che «o per troppa scarsezza di rendite, o per l'oscurità de' luoghi, o per altri ragionevoli motivi non potranno conservarsi», avendo riguardo «al comodo de' fedeli, ed in particolar modo al loro spirituale vantaggio». Nei tre mesi successivi Roma e Napoli trovarono l'accordo definitivo sulle circoscrizioni ecclesiastiche del Regno. Il 27 giugno 1818 Pio VII pubblicò la bolla De utiliori con la quale rendeva effettiva la nuova geografia ecclesiastica napoletana. Saluti Alberto
    2 punti
  6. REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - 20 LIRE 1853 GE
    2 punti
  7. @1412luigi e @bolognino come immaginavo, la vecchietta non la vedevate perché era la fanciulla e non lei che volevate vedere:
    2 punti
  8. Salve a tutti scusate se insisto nuovamente Potrei gentilmente sapere che cosa ne pensate di codesta moneta ,che mi dite?(stato di conservazione qfdc?) Grazie
    1 punto
  9. Buongiorno a tutti, mi piacerebbe avere un vostro giudizio sulla conservazione (o anche altro) di questa moneta che acquistai tempo fa da un noto perito. Era sigillata con un grado di conservazione che per ora non vorrei dirvi. Il diametro è mm 27,11, il peso g 9,94. Le foto non sono eccezionali ma non saprei fare di meglio. Spero in tanti commenti/critiche. Grazie a tutti.
    1 punto
  10. non ricordo...so che Grierson l'aveva a disposizione e comprò e poi lasciò molti pezzi....nel primo o secondo volume, a memoria, c'è scritto come si formò
    1 punto
  11. Ti ringrazio per le delucidazioni. Saluti
    1 punto
  12. Chiarissimo come sempre, post molto interessante (almeno per me). Grazie del tempo che mi hai dedicato!
    1 punto
  13. Tutto potrebbe essere visto che stiamo giudicando da una foto non professionale (con tutte le variabili che comporta), così come può essere che se il perito che l'ha periziata è lo stesso che l'ha venduta, può essere stato influenzato nel giudizio. Qui sotto ho provato ad elaborare l'immagine della moneta, ma anche attenuando i segni, l'impressione è che la moneta avesse una patina scura e che sia stata maldestramente schiarita a spazzolate (il R/ è quello che ne ha sofferto di più). Rimane, però una moneta di tutto rispetto per la rarità e la conservazione dei rilievi. Forse col tempo ed una nuova patina molti segnetti potrebbero scomparire.
    1 punto
  14. Aggiungerei solo questa seconda incongruenza, e cioè che il sestante romano repubblicano (2 globetti) porta al diritto la testa di Mercurio e non di Minerva (resta solo da dire che al contrario Minerva/Athena elmata appare di norma nel triente, con 4 globetti, mentre l'unica altra testa di dea elmata è di Roma/Bellona, propria dell'oncia, che porta 1 globetto come segno del valore). Stando poi al peso e facendo un parallelo con la monetazione repubblicana, questo bronzetto/sestante potrebbe essere coevo alla serie dell'asse unciale e quindi potrebbe vagamente risalire al 217-197 a.C. (Grueber).
    1 punto
  15. Beh, è una discussione di più di tre nni fa e se non mi citavi non me ne sarei accorto di sicuro. Visto lo scarso interesse, ho da parecchio lasciato l'argomento in un cassetto. Vediamo un po', però, cosa posso dirti cercando di riportare alla mente qual era lo scopo della discussione. Consultando PROVE-VARIANTI-ERRORI-FALSI NELLE MONETE DEI SAVOIA VITTORIO EMANUELE III 1900-1946 (vol.II, Tevere Editore) dell'Attardi avevo trovato che, oltre l'esemplare "standard" (C), riportava una "variante" (ma io parlerei di errore o difetto di conio) con l' 8 della data lievemente inclinato verso dx (C) e un vero II conio con al D/ la "S" di Speranza e la testa di V.E.III più piccole, così come al R/ la "R" del s.d.z più piccola; questo II conio ha anche le cifre della data più distanziate l'una dall'altra. Ora, io ho cinque esemplari del 2 Centesimi 1908 "valore", di cui uno si presenta con "S" senza punto (e più piccolo) al D/ e la "R" del s.d.z. anch'esso più piccolo della versione nella tabella dell'Attardi indicata come M37. Tuttavia (vedi post #1), non mi sembra di notare differenza di dimensioni della testa del sovrano e neppure maggior distanziamento delle cifre della data, anzi. Come si può vedere qui sotto, è l'esemplare "standard" ad avere il solo "8" maggiormente distanziato mentre le prime tre cifre presentano la medesima cadenza. Da qui il mio quesito: siamo in presenza di un III conio? Se sì, qual'è la sua rarità? [qui ripresento l'esemplare in questione maggiormente ingrandito]. Per quello che vedo, @andrea78ts, i tuoi due esemplari - pur riconoscendoli di notevole interesse per le varie e originali ribattiture - rientrano nel caso del I conio. Ad ora, nessun altro ha presentato immagini del II conio (R2) e tantomeno un "collega" del mio esemplare (R?).
    1 punto
  16. Ho acquistato alcune monete da 5 € "PIZZA" Mi indigna il fatto di aver segnalato alla zecca prima della distribuzione senza essere ascoltato che contiene un errore - Il Vesuvio guardato da quel punto di vista ( Posillipo ) non viene prima del monte Somma. Quello raffigurato sulla moneta è la visualizzazione vista dalla costiera Amalfitana. Purtroppo non riesco ad inserire l'immagine. Grazie per l'attenzione.
    1 punto
  17. Segno di originalità non credo, segno che forse è stata pulita con acidi più plausibile
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  18. Ho il piacere di presentarvi una moneta molto interessante che ho da poco scovato Testone Inedito 1560 A - Emanuele Filiberto D/ E PHILIBERT DUX SABAVDIE Busto corazzato del Duca rivolto a destra R/AUXILIUM MEUM A DOMINO Scudo Sabaudo inquartato con Savoia al centro sormontato da corona a 5 fioroni in esergo ..1560 A. Zecca Aosta o Asti Peso 8,92 grammi , diametro 30 mm. Mi e' stato proposto come testone del II Tipo (Mir Savoia 509) , ma studiandolo bene,secondo me, si possono cogliere delle differenze che fanno ritenere questo esemplare di una tipologia per il momento non ancora nota Con il secondo Tipo ha in comune il R/ ; raffigurazione dello scudo e la legenda Al D/ risulta evidente invece la differenza della testa del Duca piu' simile al III Tipo (Mir Savoia 510)anche se la capigliatura appare di un taglio diverso , la corazza e' completamente diversa da tutti i tipi di testone conosciuti Presenta una decorazione particolarmente ricca , inoltre lo spallaccio in primo piano non ha il comune riforzo ma appare come la falda di un mantello simile all' ala di un volatile, sotto di esso dovrebbe esserci la crocetta racchiusa fra i due nodi savoia dal quale parte la legenda invece non e' presente in questo esemplare Infine osservando la legenda del D/ si legge PHILIBERT come nel testone del I Tipo (Mir Savoia 508) a differenza del PHILIBERTVS individuabile in tutti i testoni a partire dal II Tipo fino al VI Tipo (Mir Savoia 513) Ho esposto queste mie conclusioni al Dott. E.Montenegro ,a G.Grella,a B.Ingrao e all' amico Daniele presenti lo scorso mercoledi' mattina al Circolo Numismatico Taurinense e agli amici Silvio e Bernardino via email anche loro sono propensi a considerare questo testone un tipo inedito attualmente non noto nelle collezioni numismatiche pubbliche e private
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  19. Riporto a galla qualche discussione di interesse generale, con la speranza che finiscano nel dimenticatoio le solite richieste.
    1 punto
  20. Chiudo le discussioni sul nascere, in modo da non disperdere le informazioni in più thread come è giusto che sia. Questa ormai è aperta da un anno, e sono curatore da questa primavera, però lo resterà solo se come da regolamento, ci si attiene al titolo della discussione. Ne approfitto per chiedere a tutti quanti maggiore autocontrollo su dove e cosa si scrive, ne avremmo da guadagnarci tutti quanti!
    1 punto
  21. Le contromarche di solito lasciano un segno diverso da quel che si vede qui sia e su entrambi i lati. Per questo motivo stavo pensando a una ribattitura... Arka Diligite iustitiam
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  22. 1 punto
  23. 1953 Costa Rica - 10 centimos al rovescio B.C.C.R. = Banco Central de Costa Rica
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  24. Il rivestimento superficiale di una moneta autentica (Cu,1,0 g), ad es. per nichelatura, non può determinare un aumento di peso del 20% nel modo più assoluto. Se invece la moneta fosse di piombo anziché di rame, il peso di 1,2 g a parità di volume sarebbe in linea con la maggior densità del metallo (ca. 11 g/cm3 del piombo vs ca. 9 g/cm3 del rame). In tal caso la nichelatura potrebbe determinare le proprietà magnetiche. Mettendo la moneta nel portacampione di un SEM/EDS ed esplorando con il fascio di elettroni le zone scure del bordo e le zone chiare potremmo conoscere la rispettiva composizione elementare in modo non distruttivo e soddisfare la nostra curiosità.
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  25. Con qualunque luce sia scattata la foto la moneta resta spazzolata con i rilievi un po' arrotondati. Certo al buio la conservazione migliora.
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  26. Ed Harry Potter non lo citiamo? ? L'invisibilità è uno di quei poteri sempre agognati dall'umanità, tant'è vero che troviamo leggende e miti su oggetti magici (dagli anelli, agli elmi ai mantelli,....) di in tutti i popoli antichi: prendiamo ad esempio l'elmo di Ade chiamato kunée (ἡ Ἄϊδος κυνέη o κυνῆ), o elmo dell'oscurità in grado di rendere invisibile chiunque lo indossi. Secondo il mito, l'elmo venne fabbricato dai Ciclopi con pelle di cane (kúon) e dato in dono ad Ade, assieme al tridente per Poseidone ed alla folgore per Zeus, in occasione della guerra contro i Titani. Nell'Orlando continuiamo a trovare l'elmo mentre nei miti teutonici ci sono gli anelli come nella saga dei Nibelunghi.
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  27. 1 punto
  28. Purtroppo non potevano certo mettersi a rifarle tutte dopo la segnalazione dell'errore.
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  29. Meglio così, è il momento giusto per fare il pieno! Giusto qualche settimana fa ho comprato per 50 cent una scheda URMET per test in Russia del 1996, come questa:
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  30. Io mi accodo a quelli che hanno dato qSPL come valutazione. È una bella moneta e secondo me BB+ è stretto come voto. Inoltre ritengo che il metodo di scatto faccia risaltare tutti i difetti possibili e immaginabili, quindi in mano ipotizzo sia migliore. Attendo la valutazione della perizia! Buona serata.
    1 punto
  31. bello questo topic. Io ho vissuto il boom delle schede nella seconda metà degli anni '90 (1995-2000) quando c'era una frenesia incredibile, con prezzi allucinanti. All'epoca ero piccolo e non ho potuto frequentare i convegni di Verona o Riccione, ma vivevo "di riflesso" quello che succedeva lì, sia per il passaparola che grazie ai commercianti: le schede speciali di Verona o Riccione, acquistate al facciale (2 o 5 mila lire) venivano vendute al triplo... facile il business L'avvento del telefonino, nei primi anni 2000, ha dato il colpo di grazia alle cabine e alle schede. Conservo una piccola raccolta, con tante schede comuni e qualche scheda rara. Non l'ho voluta cestinare o vendere, sia perché all'epoca non mi sono certo svenato (non ero neanche maggiorenne, e soldi da spendere non ce n'erano) ma anche perché le schede telefoniche sono testimonianza di un'epoca, da far vedere un giorno ad un figlio o ad un nipote e raccontare di com'era la vita prima dell'iphone ? (un po' com'è successo ai miniassegni: ad un certo punto la bolla speculativo-collezionistica è scoppiata, ma resta la testimonianza di un periodo storico) A Verona, nelle ultime edizioni pre-covid, ho dato un'occhiata ai pochi banchi che vendevano schede. Una desolazione assoluta: ho visto schede nuove, rare dei primissimi anni '90, vendute ad 1-2 euro; quelle vecchie SIP verticali, di fine anni '80, le ho trovate a 0.50; un commerciante straniero vendeva pacchi di schede estere a 5 centesimi. Mi ha impressionato non poco vedere in vendita a 0,50-1-2 € schede che 20-25 anni si vendevano a botte di 10-20-30000 lire ?.
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  32. Tutte la stessa base più o meno lavorata
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  33. Riproduzione omaggiata col cioccolato perugina?e ben attestata... https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a385/a385.html
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  34. a me sembra che l'autore del deca abbia imitato quello del tetra ma che non abbia raggiunto la sua plasticità.
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  35. Vai tranquillo, il prezzo è più che buono. Se guardi il nuovo catalogo Gigante 2021 (che ha ribassato ancora le quotazioni della Repubblica), la quotazione del BB per questo 2 Lire è di 200 €. Anche a farci la tara, il prezzo di un quinto sul valore indicato lo qualifica come un affare. E comunque, mio parere personalissimo, proprio perché la Repubblica è al ribasso che più ribasso non si può, per chi è interessato a questa monetazione è il momento di comprare proprio questi pezzi rari.
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  36. Vorrei entrare più nel dettaglio di quanto abbiano già fatto gli amici prima di me. Fare paragoni fotografici è sconsigliabile soprattutto a scopo didattico come questo. Entrano in gioco fattori quale prospettiva, luce e diverse altre condizioni di scatto differenti che influenzano non poco il risultato finale. Inoltre il paragone tra due monete diventa assai più delicato a seconda dell'età della moneta. Un conto è paragonare due monete del Regno, un altro è paragonare due monete Borboniche, un altro ancora è paragonare due esemplari della tipologia in questione e così via... Dove voglio arrivare? che ogni tipologia monetale ha le sue peculiarità tecniche (o meglio, i suoi limiti e difetti congeniti) che, enfatizzati dalla limitatezza della foto (quindi ritorniamo al principio sopra esposto) rendono la "problematica valutativa" (già elaborata su queste tipologie) ben più complessa del ricondurre la questione ad uno o due singoli punti specifici (senza contare il riconoscere a saper valutare differenti stili di conio!). La tipologia di cui parliamo ha difetti congeniti quali ad esempio debolezze di conio, di cui spesso abbiamo parlato. Questo significa che valutare come usura i rilievi appiattiti, è un errore. Ed è un errore anche fare affidamento sulla foto di sinistra per confermare questa valutazione (se è del venditore errore ancora più grave), dal momento che non evidenzia le peculiarità che uno Spl+ dovrebbe avere, ossia una brillantezza discretamente spiccata: ergo, potrebbe essere benissimo Spl+ ma dalla foto non si percepisce (sottoesposta, con bruciature di luce anche se i rilievi dei capelli sono comunque un riscontro importante). Altro discorso collaterale ma necessario: fare affidamento sui giudizi dati da enti americani che conoscono veramente poco le nostre monete (argomento che ho trattato in questo intervento relativamente a un bellissimo esemplare dello stesso periodo, un 5 franchi An 10) Un grado MS62 (o il concetto stesso del grading americano) non fa riferimento sempre e precisamente ad un parametro della nostra scala: in relazione a questo preciso giudizio (MS62 appunto), può variare da uno Spl+ ad uno Spl/FdC(-qFdC). In parole povere si fa prima a capire di evitare qualsiasi relazione tra il parametro americano e quello italiano, che a scervellarsi a capire cosa intendessero i graders (ancora meglio se si impara a valutare da se ). Quindi cosa abbiamo in queste due foto? abbiamo due monete molto differenti già solo senza parlare di conservazione; due monete differenti relativamente alla qualità tecnica di coniazione. Quella di sinistra ha evidenti debolezze congenite (dalla foto si vedono solo 4 pallini e mezzo sull'elmo galeato, ma altrettanti pochi pallini sulla visiera, per non parlare della veste che sembra più piatta). Si può dedurre che siano debolezze perchè il rilievo dei capelli, cui facevo prima un accenno veloce, ma anche quello dell'orecchio, è ben presente. Il dettaglio della foto non permette di capire la superficie del metallo nella zona della guancia, che invece è ben comprensibile come "non circolato" nella foto di destra, dove però si evidenziano sul tondello dei minimi segni di riporto al marco (che non sembrano essere presenti su quello di sinistra), un tondello più stretto (perlinatura meno visibile che sull'esemplare di sx) ma legenda con dettagli più forti (quello di sx sembra più afflitta da debolezze). Diciamo che valutare queste monete solo da un verso è un altro errore: solo esaminando entrambe le facce si può pervenire a una visione d'insieme della qualità, e capire effettivamente se è un difetto o no quello che pregiudica la conservazione. Concludendo... Vorrei pervenire ad un concetto più che a una valutazione finalizzata al banale "qual è la migliore tra le due": la valutazione di una moneta del periodo preunitario italiano risulta articolata in virtù di vari fattori, che esulano dal concetto della conservazione (più andiamo a ritroso nel tempo e più la tematica si approfondisce) . Ecco perchè ritengo che valutare una moneta solamente con le classiche sigle nostrane sia non solo fortemente limitativo ma anche errato, dal momento che si tralascia di valutare la qualità, che alla fine, è il parametro che collezionisti come Massimo ricercano. Una foto vale più di mille parole, e credo sia la ciliegina sulla torta (oddio, se quanto ho scritto via ha annoiato non credo sia una torta... vabbè...) al termine di questo mio lungo intervento. Allego la foto del più bell'esemplare di questa tipologia. Non lo dico io, ma lo dicono i fatti "su strada" (a parte il fatto che è stata scelta da @Alberto Varesi come moneta di copertina del suo libro sui marenghi nel mondo) base 7000€, realizzo 12000€ presso la Nomisma 60. Divertitevi a guardare i dettagli che si sono considerati... e capirete quanto il fattore qualità sia tanto importante, se non più importante, del (soggettivo) concetto di conservazione. Specie su monete "difficili" come queste.
    1 punto
  37. Ricordando Sergio Zavoli, “il socialista di Dio” e Padre Turoldo, la “coscienza inquieta della Chiesa”, mi viene spontanea questa riflessione: Siamo tutti cristiani o pensiamo tutti in modo cristiano, anche i comunisti, gli atei, Marx, lo scienziato, il finanziere... perché delle due matrici culturali presenti nel DNA dell'Occidente, quella greca e quella giudaico-cristiana, decisamente ha vinto quest'ultima perché ha detto all'Uomo: “tu non morirai”, ha donato all'uomo immortalità speranza e la possibilità di dominare anche la Natura (Genesi: tu dominerai...) metabolizzando anche il dolore che può diventare addirittura un bene. La matrice greca è stata sopraffatta, essa assume la Natura come lo sfondo immutabile che nessun dio, nessun uomo fece, così definita da Eraclito, “non pensare, uomo meschino, che questo universo sia stato costruito per te, tu sarai giusto se ti aggiusti all'Universo” dice Platone. L' uomo parte del tutto, non dominatore. Per parlare dell'uomo usa soprattutto la parola “mortale” perché l'uomo è inserito in un ciclo naturale. Natura è quel paradigma immutabile eterno regolato dalla NECESSITA'. La visione del greco è tragica: la morte è morte, è necessità naturale, il dolore è dolore, è male. “Dimmi Prometeo” chiede il coro “Oltre la tecnica quali cieche speranze hai promesso? “Ho promesso che non moriranno”
    1 punto
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