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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/11/20 in tutte le aree
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Buon pomeriggio a tutti, condivido una foto di gruppo dei 5 grani per Ferdinando III che ho in collezione, 7 per ora, tutti diversi sia per la punteggiatura/spaziatura in legenda, sia per la posizione delle sigle VB. Sigle VB al rovescio che possono essere: alte, basse, sfalsate Punteggiatura al rovescio: con, senza, o con due punti dopo PVBLICA Al dritto ci sono meno particolari che variano, ma in alcuni casi la spaziatura della legenda è diversa ( ET HIER o ETHIER). Poi ancora la punteggiatura: REX si può presentare con o senza punto, così come la data. p.s. devo decidermi ad aprire una discussione e metterle giù con calma una ad una, intanto o fatto sta sortita Saluti e buon venerdì sera!!5 punti
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Credo che le distinzioni possano essere utili per definire attività e interessi, ad esempio un commerciante numismatico ha degli interessi che concernono un'attività commerciale, di conseguenza approfondirà e studierà le monete soprattutto in funzione di questa particolare attività con enfasi data ai temi della genuinità, alle falsificazioni, ai criteri di conservazione ed alla storia del mercato e delle aste numismatiche; uno studioso di numismatica, sia accademico che dilettante, può approfondire aspetti diversi quali la storia della moneta, la sua funzione economica e la simbologia iconografica, tralasciandone altri come i criteri di conservazione o l'andamento dei prezzi; un collezionista può scegliere di accostare il raccogliere all'attività di studio, oppure può semplicemente accontentarsi della gratificazione estetica nel possedere oggetti gradevoli, alcuni possono essere attratti dall'idea di unire una gratificazione collezionistica con la speranza di un investimento che mantenga o accresca il valore dei soldi spesi nel corso del tempo... Attività, interessi, motivazioni e passioni nel l'avvicinarsi alla numismatica ed alle monete possono essere le più varie, va bene distinguerle, ma non è necessario creare gerarchie di importanza, tutti dovrebbero avere piena cittadinanza in questo mondo variegato ed affascinante...3 punti
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Se volessero sanificare le mie monete con qualsiasi agente chimico, chiudo lo stand e torno a casa, ovviamente. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Permettimi una battuta (una facezia che vuol essere solo tale...) non è che hai fatto la prima foto e poi, tra le due, hai spiegazzato la banconota?2 punti
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Posto un mio Tarì da 20 Grana ( ex asta Marcoccia n.11 ) Anno 1685. Penso sia la variante descritta dal Magliocca al N. 17a ( Fascio legato a II ), ma chiedo conferme. Pur essendo poco esperto di questa Tipologia, noto anche che al R/ la legenda è °HIS°VICI° e non quella riportata dal suddetto libro: °ISTIS°VICI ( Foto del Venditore ) Saluti a Tutti, Beppe2 punti
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Buonasera, sesterzio di Nerone. Se non proprio questo (sto in auto con pochi mezzi a disposizione) molto simile a questo: RIC 361 Nero. Sestertius. Rome mint. AD 67. 24.01 g, 34.32mm. IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GERM PM TR P XIII PP, laureate head left / ROMA (in ex.), S-C across fields, Rome seated left on cuirass, holding Victory and spear, various arms around her. RIC 361; WCN 172. Aspettiamo comunque altri pareri2 punti
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L’amplesso di Olimpiade con Zeus è raffigurato su questo affresco del '500 di Giulio Romano. Sulla destra Filippo che sbircia la scena: un mito vuole che abbia perso un occhio proprio perchè Zeus volle punirlo per questa sua curiosità.2 punti
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Buongiorno a tutti, Non so a voi ma a me il fatto di averle riunite dopo più di 170 anni è una cosa che mi piace assai2 punti
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La moneta versa in uno stato di conservazione basso quindi il valore è irrisorio. Il valore alto agli stati di conservazione alti è attribuito per il bordo rigato esclusivamente al fatto che avendo circolato parecchio ben poche si trovano in stato di conservazione Fior di Conio e quindi la richiesta ne fa lievitare il prezzo. Un esemplare circolato come questo non ha nessun interesse economico proprio perchè è comunissimo trovarne con bordo rigato così in basso stato di conservazione; discorso diverso se fosse una Fior di Conio ma non è questo il caso. La pulizia di una moneta non può alzarne mai lo stato di conservazione visto che lo stato di conservazione è una valutazione del grado di usura (e altri danni) subita durante la circolazione. Passando di mano in mano per molti anni e circolando una moneta si usura e i suoi rilievi si consumano questo fenomeno ne determina il valore perchè se la moneta non ha mai circolato ha un valore più alto visto che non è minimamente consumata. Tanto più una moneta è usurata tanto "vale" di meno teoricamente, poi il valore di una moneta è dato anche da altri parametri come la rarità (reperibilità sul mercato) o valori aggiunti come la patina per esempio oltrechè dalla richiesta. Ci sono monete abbastanza comuni con un grande valore perchè ve ne è grande richiesta e altre molto rare che valgono meno perchè c'è poca richiesta. Il valore di una moneta è dato da molti parametri come vede...2 punti
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Salve La moneta è assai comune come le è già stato detto e il valore economico è decisamente irrisorio vista la scarsa conservazione. Queste monete si possono trovare sia a bordo liscio sia a bordo rigato; inizialmente fu coniata per l'ordinaria circolazione a partire dal 1919 fino al 1925 con bordo liscio tuttavia visto che il bordo liscio la rendeva troppo simile alle 5 lire in argento di diametro non troppo dissimile si decise nel 1929 di ritirarle progressivamente dalla circolazione e sottoporle a zigrinatura del bordo in modo da distinguerle in modo chiaro dalle 5 lire e poi rimetterle in circolazione. Così le 50 centesimi a bordo liscio furono dichiarate fuori corso legale nel 1934 e quelle che avevano subito il processo di rigatura del bordo continuarono a circolare. Per questo motivo queste monete nella versione bordo rigato raggiungono quotazioni importanti per gli alti stati di conservazione, dal momento che sono monete che hanno avuto un'intensa circolazione ed è difficile trovarne in Fior di Conio, mentre in basso stato di conservazione hanno valore irrisorio. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/16 Personalmente è una moneta che trovo molto bella a livello artistico come d'altronde molte monete del Regno d'Italia. Visto che le è stata regalata il mio suggerimento è di tenerla da parte con cura e provare magari a pulirla come le è stato suggerito da @sandokan in modo assolutamente non invasivo (magari usando delicatamente un panno per lenti da occhiali) infatti con tutte le monete è sempre meglio non esagerare con la pulizia perchè va a togliere la patina d'epoca, parametro molto apprezzato dai collezionisti, e quindi ne abbassa di conseguenza il valore; oppure può rovinare la moneta con graffi vari e creare danni irreparabili che la deprezzano fortemente. Ultimo suggerimento che le posso dare è di dare un po' un'occhiata alle monete di Vittorio Emanuele III e del Regno d'Italia in generale e vedere se le può interessare iniziare una piccola collezione magari proprio a partire da questa monetina quasi centenaria.2 punti
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Buonasera a tutti, posto un altro dei miei Tornesi di Filippo II con Cornucopia, lo trovo molto interessante per i punti sotto al busto e lo strano simbolo sopra . ? L'anno dovrebbe essere 15... Aiutatemi voi per favore Saluti Alberto2 punti
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E, per finire, le ultime due: - Piastra con caratteri delle legende spessi su entrambe le facce e con al R/ una "curiosa" aquila nello stemma degli Aragona di Sicilia che, incompleta, sembra essere rivolta verso la compagna; - Piastra con caratteri "deragliati" per FERDINANDVS" al D/, mentre al R/ abbiamo aquile rovesciate e "N" ed "I" di REGNI ribattute.1 punto
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Si mi scusi sono nuovo del forum e non so bene come si faccia, comunque se preme sul link che ha inviato il signor paniere le apparirà la foto della moneta che ho in precedenza caricato.1 punto
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Per la differenza ti posto il mio Pisani del 1735 in condizioni decisamente BB. Le foto fanno schifo ma in mano ha proprio un bel colore.1 punto
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L'anno di coniazione NON è il 1780. Qui trovi la sua storia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-MTTL come vedi è stata riconiata di continuo, anche in altre zecche oltre quelle del nostro catalogo, e viene tuttora coniata e venduta dalla zecca di Vienna. Altri più esperti di me su questa moneta sapranno dirti in quale zecca, e approssimativamente quando (al 99% nel secolo scorso) è stata coniata la tua. petronius1 punto
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L’opzione migliore per me e’ l’auto perché e’ a 50 metri dallo svincolo autostradale, però c’e’ anche il treno scendendo a Capua o Pignataro Maggiore che dista circa un chilometro dall’hotel.1 punto
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Qui sono descritti vari medaglioni con personaggi della famiglia regale macedone come protagonisti. https://www.lamoneta.it/topic/139294-medaglie-di-alessandro-magno-e-familiari/page/2/?tab=comments#comment-17712981 punto
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Buonasera, non voglio fare il guastafeste ma la moneta che hai postato è molto probabilmente un 1686 e non 1685, l'evanescenza ha quasi completamente cancellato il numero ma si vede bene l'incavo del tondino del 6....1 punto
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Ho ripreso in mano la situazione. L'editore Krause, in realtà F+W Publishing, come detto è fallito e in asta è stata acquisita la parte dei libri da Penguin Books del gruppo Bertelsmann. Le riviste che editava sono state cedute ad altri. Nel sito della Penguin il World Coins 2020 - così come gli altri cataloghi in corso - è disponibile, uscito a luglio 2019, quando è stata dichiarata bancarotta. In teoria quello nuovo sarebbe dovuto uscire quest'estate ma il Covid credo abbia rinviato tutto. Magari esce qualcosa per la fine dell'anno. Comunque se hanno comprato questi libri, cioè i diritti per stamparli, seppur pagandoli in asta una miseria, dovranno pur metterli a frutto. Non darei tutto per perso, ecco, dipende quanto vorranno investire. Personalmente a me piacerebbe solo una versione digitale, magari a un prezzo molto più contenuto.1 punto
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Uso un vecchio programma che ho da sempre (credo fosse nato con Windows95), ma funziona perfettamente anche coi successivi. Si chiama Psuite80 e lo uso principalmente per impostare l'immagine della moneta (ritaglio, orientamento, posizione spaziale e composizione). Tuttavia, essendo ormai sorpassato, una volta impostata l'immagine, passo a InfanWiew64 per riportare la moneta a colori più naturali (saturazione, correzione gamma, contrasto, ecc.) che la foto non sempre rispecchia. Una volta che hai preso la mano non ci vogliono più di cinque minuti per realizzare un quadretto decente. Chiedo, comunque, pareri di tanto in tanto poiché l'elaborazione è sempre in divenire: ricerco sempre passaggi più semplici e miro ad avvicinarmi il più possibile al naturale. La strada è ancora lunga...1 punto
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Grazie @Dracma_97 I simboli sono molto antichi e presenti anche nella storia e numismatica moderna. Per approfondire ti lascio qualche notazione ed i link dove puoi approfondire la questione. Ciao Beppe I fasces lictorii[1] erano, nell'Antica Roma, le armi portate dai littori, che consistevano in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure. Divennero in seguito un simbolo del potere e dell'autorità maggiore, l'imperium, e assunsero la tipica forma di fascio cilindrico di verghe di betulla bianca simboleggianti il potere di punire, legate assieme da nastri rossi di cuoio (in latino: fasces), simboli di sovranità e unione, al quale talvolta era infissa un'ascia di bronzo, a rappresentare il potere di vita e di morte sui condannati romani. Vennero poi riprese come simbolo nell'araldica da movimenti e ideologie politiche autoritarie del XX secolo come il fascismo. https://it.wikipedia.org/wiki/Fascio_littorio#:~:text=Divennero in seguito un simbolo,quale talvolta era infissa un' CORNUCOPIA. - È il "corno dell'abbondanza", simbolo della fertilità, emblema del complesso di beni necessarî alla vita umana Per i Romani, di cui è noto lo spirito realistico, esso acquistò un'importanza di primo piano, e rimase non solo l'attributo dei fiumi, ma si accompagnò con la figurazione di ogni divinità allegorica cui si attribuisse un senso o un augurio di prosperità, di fertilità e anche di felicità pubblica. https://www.treccani.it/enciclopedia/cornucopia_(Enciclopedia-Italiana)/#:~:text=- È il "corno dell',donato da Giove alle ninfe.1 punto
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Per il RIC VII, 18 è corretta la sequenza ''corona // X // B'' che corrisponde alla moneta postata. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Il commerciante numismatico che non studia fa poca strada. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non temere @caravelle82, mai come in questa materia tanto sconfinata nello spazio e nel tempo, e sempre che pure io or ora non abbia sbagliato, vale il vecchio adagio che dice: "sbagliando si impara". Prendendo poi spunto da un evangelico esempio, direi: "chi non ha sbagliato scagli la prima pietra" CIAOI !!!1 punto
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Io scriverei "non deve SOLO essere vista come una forma di investimento", perché come ognuno è libero di collezionare nel modo che meglio crede, allo stesso modo una persona può unire la passione per la numismatica e la storia in quanto tali e l'investimento. Altrimenti dovremmo considerare cattivi numismatici anche i commercianti1 punto
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1952 East Africa , 1 Shilling 1952 George Vi Copper-Nickel1 punto
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Osservando dalle tue foto, si notano meglio le ribattiture e penso anche io si tratti di una lettera I1 punto
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Ho queste notizie ufficiali: la moneta compreso IVA costa € 12,20, non ha il cofanetto e viene venduta in capsula! Le spese postali non me le sono fatte dire ...1 punto
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Tra il giorno 11 e il 14 settembre 2003 San Giovanni Paolo II iniziò la sua terza visita in Slovacchia. Fu un viaggio molto faticoso per il pontefice che delegò ad altri le letture dei discorsi ufficiali, stremato dalla malattia. La medaglia che ricorda questo viaggio, il 102° del Suo Pontificato e il terz'ultimo (andò l'anno seguente in Svizzera a Berna e a Lourdes) è stata coniata dallo Stabilimento Stefano Johnson di Milano. Raffigura al Dritto il Santo Padre benedicente a sx con mitra, pastorale, pallio e pianeta e al verso la vista di Piazza San Pietro con l'Obelisco Vaticano Si ringrazia Macho & Chlapovich per aver prestato l'immagine della medaglia presente in scheda https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2625/651 punto
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@Stilicho Bravissimo! Non c’ero proprio arrivato. Quindi, secondo me: Distrazione! Piena in E, fastidi… = Di strazio ne piena i nefasti dì Piena nel senso di riempie (verbo pienare) apollonia1 punto
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Eccomi di nuovo qui a tormentarvi con i miei 120 Grana di Ferdinando II questo è un terzetto dei primi anni '50: - Piastra 1851 con "5" della data ribattuto al D/, mentre al R/ un curioso centro dello stemma del Portogallo con 6 puntini ed 1 quadratino; - Piastra 1852 che presenta cifre "problematiche" della data e "A" della legenda con trattino orizzontale spezzato al D/; il R/ con aquile ribattute nello stemma d'Aragona di Sicilia; - Piastra 1853 anch'essa col D/ dalla legenda di "A" col trattino spezzato ed un R/ senza punto dopo HIER e torrette di varie dimensioni nello stemma del Portogallo.1 punto
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Buonasera a tutti, ciao compagno di Ciotola @Salvatore Esposito , se riesco domenica mattina faccio un salto, magari ha ripreso quello a Capua, altrimenti portiamo pazienza e ci vediamo al convegno a Capua. ? Saluti Alberto1 punto
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Il cosiddetto "mento asburgico", scientificamente "prognatismo mandibolare" è dovuto a generazioni di matrimoni tra consanguinei. La conseguenza è l'emergere di geni recessivi che portano ad anomalie di tipo fisico ( facilmente riscontrabili dai ritratti ) ed a una serie di patologie a quei tempi difficilmente diagnosticabili, ma con grande valenza clinica e storica, tipo la sterilità che portò a Guerre di successione, epidemie etc. Nel caso degli Asburgo esistono molti studi scientifici che hanno avvalorato le ipotesi genetiche. Posto un articolo non accademico ma che può rendere l'idea: https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2019/12/02/mento-asburgico-dei-reali-colpa-delle-nozze-fra-consanguinei_usDPAOWlPe2eG53LgUUWTK.html Venendo al lato estetico dei ritratti sulle monete, possiamo chiederci: " I ritratti erano Verosimili, Migliorativi oppure Peggiorativi ?" Se fossimo stati dei Re sicuramente avremmo voluto un ritratto "Migliorativo": via il doppio mento, correzione del naso gibboso, niente rughe! In realtà potrei pensare che il Re non vedesse neanche le "prove" dei vari conii. Ma forse bisogna anche considerare il contesto storico ed il clima politico delle zone nelle quali veniva coniata la moneta. Pertanto magari a Milano Carlo II era inviso a tutti e quindi si produceva un conio "Verosimile, quindi un ritratto di una persona brutta". A Napoli, forse era preferibile un "Conio migliorativo" magari per cercare di avere qualche vantaggio. Pertanto a Milano era coniato come era: "brutto e malaticcio" come riportano i dispacci dei vari Diplomatici. A Napoli: " Un ragazzo fragile ma normale". Queste considerazioni personali sono avvalorate, a mio parere, dalla Ritrattistica Numismatica di Re Ferdinando IV: Bel giovinetto nei primi anni del Regno, adulto con naso pronunciato fino all'era napoleonica, volto quasi da "satiro" negli ultimi anni. E se vediamo le monete di Sicilia sono addirittura "grottesche" al limite della forca per l'incisore. E sappiamo tutti che la Sicilia non è mai stata benevola con in Borboni. Considerazioni personali, naturalmente, Saluti a Tutti1 punto
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Finalmente posso mostrarvi un bisante: Peso 3,71 g Diametro 26 mm Rif.: Papadopoli vol. II, p. 557, n. 79. La particolarità è la mancanza di trifogli o bisanti ai lati della data. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Nell’antica fortezza romana di Castrum Novum scoperti i resti del foro della città E’ di questi giorni la scoperta del Foro dell’antica colonia romana di Castrum Novum, oggi nel territorio di Santa Marinella sulle coste dell’Etruria poco a nord di Roma in prossimità di Capo Linaro. Una fortezza romana costruita all’epoca delle guerre puniche, nella prima metà del III secolo a.C. per il controllo del litorale, lungo l’asse della via Aurelia. Il Foro della città è posto esattamente nel mezzo dell’abitato tra le due porte principali. La grande piazza, forse ampia circa 25 metri si presenta pavimentata in basoli di calcare e bordeggiata da un portico colonnato sul quale si aprono ambienti di probabile funzione pubblica frequentati almeno fino al V secolo d.C. Nella pavimentazione, forse della prima epoca imperiale, sussistono i resti del basamento di una grande struttura in opera reticolata a pianta rettangolare ancora in corso di scavo. Parti di capitelli corinzi compositi, di colonne e rivestimenti in marmo indicano l’antica ricchezza della decorazione architettonica del complesso che doveva ospitare diverse statue a grandezza naturale e più grandi del vero come testimoniano i numerosi frammenti in marmo e bronzo rinvenuti in tutta l’area interessata dallo scavo. In questi anni sono stati rimessi in luce lunghi tratti delle mura urbane con il ritrovamento dell’angolo orientale del castrum e della relativa porta Est. Si è scoperto un lungo tratto del decumano della città, sul quale si apre un portico con probabili tabernae e ambienti pubblici prossimi al foro; sono stati esplorati alcuni settori della caserma e delle domus che si impiantano sui suoi resti e individuato un possibile impianto termale; è stata meglio definita, tramite prospezioni, la struttura del teatro sito presso l’angolo Nord Ovest del circuito murario, del quale si è compresa finalmente l’estensione completa. Nello specchio di mare antistante la città, nella rada portuale difesa dal promontorio di Capo Linaro, le indagini sono proseguite in relazione ai grandi impianti di itticoltura, con lo studio dei resti delle peschiere, del porto e dei fondali prospicienti, nonché con la documentazione e lo studio della lunga sezione esposta dall’erosione marina sulla spiaggia. I dati raccolti nel corso degli scavi raccontano un’intensa frequentazione dell’area castronovana, protrattasi per un tempo lunghissimo, a partire dal Neolitico fino all’età del ferro e in epoca etrusca, prima della deduzione della colonia romana vissuta poi per ottocento anni circa, tra il III secolo a.C. e il V-VI secolo d.C.: una lunga vicenda plurimillenaria, della quale alcune nuove immagini e testimonianze cominciano ad emergere dalla terra e dal fondale marino. Oltre al grande lavoro di ricerca, si è proceduto in parallelo con l’opera di continua manutenzione e pulizia dell’area archeologica, nonché a diversi interventi di restauro per la conservazione delle strutture rimesse in luce, sia all’interno del castrum che all’esterno sulla costa, nel balneum e nell’Edifico Quadrato lungo la via Aurelia. Tali interventi sono risultati di particolare importanza ai fini anche della fruizione pubblica del sito archeologico, che è stato possibile illustrare negli ultimi due anni già ad oltre un migliaio di persone, in occasione delle visite guidate organizzate durante gli scavi e nei mesi primaverili ed estivi. Fondamentale è stata l’attività didattica prestata per le scuole del territorio i cui alunni, grazie alla disponibilità degli archeologi e dei volontari della missione, hanno potuto visitare Castrum Novum e conoscerne la storia. Il risultato forse più importante degli ultimi anni, al di là delle scoperte archeologiche e della didattica, è stato senza dubbio l’aver finalmente raggiunto l’obiettivo di avviare la realizzazione del “Parco Archeologico Urbano di Castrum Novum”, che sarà possibile rendere operativo a breve, grazie all’idea promossa da lungo tempo dallo scrivente, progettata e fatta propria dall’amministrazione comunale di Santa Marinella e finanziata dalla Regione Lazio nel 2019. Un’operazione scientifica e culturale resa possibile grazie all’impegno pluriennale sul campo, in archivio e in biblioteca degli studiosi e ricercatori di università francesi (Lille e Amiens), della Repubblica Ceca (Ceske Budejovice, Pilsen), dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, insieme ai volontari e agli archeologi del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, operanti presso il Museo Civico di Santa Marinella che, fin dal 2010, ha promosso e coordina il progetto di ricerca come concessionario degli scavi, sotto l’egida e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Un articolato insieme di enti ma soprattutto un gruppo di lavoro fatto di persone, specialisti e appassionati, che negli anni hanno dedicato con restituire l’antica Castrum Novum a Santa Marinella e alla storia del Mediterraneo antico. https://www.centumcellae.it/cultura/nellantica-fortezza-romana-di-castrum-novum-scoperti-i-resti-del-foro-della-citta/1 punto
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Uè, @cabanes! è da un po' che non ci si leggeva! Tu poi sempre esagerato: l'Hannover si trova già a 2480,00 EUR su ma-negozio, il che vuol dire bastano solo 49.000 euro e non 50mila come dici tu! Per quanto riguarda la tua direi che è freudiana: IL tallero e LA corona, sempre che tu non ci veda altre cose - da "oggettofilia", che io poi a questo punto NON voglio sapere. Con le Krone non mi tenti, ultimamente mi interesso solo per i krónur e - visto che ti piacciono gli argenti - ti posto un'anteprima dei miei nuovi arrivi arte minimalista nordica! Che ne dici? Un saluto a te e a tutti gli altri, Njk1 punto
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1852 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - mezzo tornese + un tornese1 punto
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Questa è una tipologia di banconota dove una foto può nascondere tantissimi dettagli del tipo lievi pieghe o ondulazioni. Ne ho una io che con la giusta luce ti può sembrare tranquilllamente un SUP e poi vista dal vivo è un onesto BB...1 punto
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Un anziano al mercato mi ha chiesto 3 euro per tutte... gliene ho dati 5 e me ne sono andato, dispiaciuto per lui.1 punto
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A me hanno sempre detto differentemente. Ma io non conto. ..Non voglio fare polemica, ma forse converrebbe non sottovalutare gli studi ai quali Treccani fa riferimento* quando afferma -in sintesi- quanto segue : ...Differenza fondamentale fra il ritratto greco e quello romano è che nel primo viene eliminata ogni caratteristica individuale non consona al tipo stabilito, mentre nel ritratto romano è tradotto con cura ogni particolare - difetto o pregio che sia - atto a fissare la personalità del soggetto. È vero che anche i Greci si avviarono col tempo verso il realismo, ma fu un realismo temperato dalla nota idealistica, mentre per converso i Romani, anche trovandosi talvolta legati ad elementi tipici, sembrano sempre volersene liberare... http://www.treccani.it/enciclopedia/ritratto_(Enciclopedia-Italiana)/ [molto interessante da leggere!] *Fonti: A. Alföldi, Die Vorherrschaft der Pannonier im Römerreiche und die Reaktion des Hellenentums unter Gallienus, in Fünfundzwanzig Jahre röm.-german. Kommission, 1930; J. J. Bernoulli, Römische Ikonographie, voll. 3, Stoccarda 1882-94; M. Bieber, Maske, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, 2; C. Blümel, Röm. Bildnisse (Staatl. Museen zu Berlin), Berlino 1933; E. Böhringer, Der Caesar von Acireale, Stoccarda 1933; O. Brendel, Iconographie des Kaisers Augustus, Norimberga 1931; L. Curtius, Die Wandmalerei Pompejis, Lipsia 1929 (p. ritratto, v. p. 376 segg.); id., Physiognomik des römischen Porträts, in Die Antike, VII; id., Ikonographische Beiträge zum Porträt der römischen Republik u. der julisch-claud. Familie, in Röm. Mitt., 1932-34; R. Delbrück, Porträts byzantinischer Kaiserinnen, in Röm. Mitt., 1913; id., Spätant. Kaiserporträts, Berlino 1933; id., Antike Porphyrwerke, Berlino 1932; Th. Graf, Die griech.-ägypt. Mumienbildnisse der Sammlung Graf, Vienna 1922; Ingholt Harald, Studier over Palmyrensk Skulptur, Copenaghen 1928; H. Koch, Römische Kunst, Breslavia 1925; K. Lehmann-Hartleben e K. Kluge, Die antiken Grossbronzen, Berlino e Lipsia 1927; H. P. L'Orange, Studien zur Geschichte des spätantiken Porträts, Oslo 1933; F. Poulsen, Mellem Glyptotekets Portraetter, Copenaghen 1929; id., Römische Porträts in der Ny Carlsberg Glyptothek, in Röm. Mitt., XXIX (1914), p. 38 segg.; K. Schneider e H. Meyer, Imagines Maiorum, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, i, p. 1097 segg.; R. West, Römische Porträsplastik, Monaco 1933; A. Zadoks-Jitta, Ancestral Portraiture in Rome (Archaeogisch-historische Bydragen Allard Pierson Stichting), Amsterdam 1932.1 punto
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Non mi trovo d'accordo con questa affermazione. A differenza del ritrattismo Ellenico, idealizzato-una vera ambizione artistica alla perfezione, con poche eccezioni quali ad es Ottaviano (le cui rappresentazioni avevano lo scopo politico di rassicurare in un particolare periodo tumultuoso), in genere la rappresentazione figurativa Romana Imperiale era molto aderente alla realtà. Riporto solo alcune delle considerazioni in tal senso: "La tipologia scultorea romana del busto ritratto, diffusa sin dall’età repubblicana, tende a una viva somiglianza dell’effigiato, con una resa fisionomica fedele e poche concessioni all’idealizzazione" http://www.talepiano.it/scacco-allarte-con-la-prof-la-statuaria-romana-06-07-19/ "Imperatori o generali o politici, subivano tutti una stessa sorte: erano assolutamente somiglianti all'originale... e assolutamente impietosi. Se erano brutti nella realtà erano brutti anche nel ritratto, nessun accorgimento per migliorane sia pur minimamente l'aspetto. Ma non ne miglioravano neppure l'espressione, che anzi sembra presa in un momento di collera o insofferenza." https://www.romanoimpero.com/2018/10/il-ritratto-romano.html "Nell'espressione del sovrano viene accentuata l'abitudine dell'uomo al comando militare, l'energia, l'autorevolezza e la risolutezza, ma il ritratto resta umano, reale" https://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_romano1 punto
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RAPPORTI AV:AG:AE Altro tema da evitare come la peste…perché è un vero e proprio “ginepraio”…. Ma giusto per provare a chiarire i vari ragionamenti, presento qualche ipotesi già nota… I rapporti AV:AG noti per certo da fonti sono 1:14,4 – con 1 libbra di AG = 5 solidi 1:15 – con 1 libbra di AG = 4 e 1/6 solidi 1:18 – con 1 libbra di AG = 4 solidi E ne esistono certamente altri in movimento in base ai luoghi e al tempo. Con il rapporto AV:AG a 1:18 se ragioniamo sui pesi, abbiamo che la rara moneta in argento coniata a 1/96 sulla libbra equivale esattamente a 1 siliqua-carato d’oro Se però ci fossilizziamo sul concetto 1 solido = 24 monete “cosiddette silique d’argento” medie del V secolo, quelle coniate a 1/144 il rapporto AV:AG cala a 1:12 e la cosa è insostenibile Esemplifico – Stante il rapporto AV:AG = 1:18 con monete da 1/96 – se la moneta è 1/144 allora 18*96/144 = 12 I rapporti AV:AE Ci derivano apparentemente dalla novella 16 di valentiniano III che cita: 1 solido = 7200 nummi – quindi 24 silique d’oro = 7200*6 silique di AE (lo scruppolo) 24 AV = 43200 AE 1 AV = 1800 AE AV:AE = 1:1800 ovvero – 1 solido = 25 libbre di AE Teniamo presente che per certo sotto Giustiniano il rapporto diventa – 1 solido = 20 libbre di AE quindi 1 AV = 1440 AE I rapporti AE:AG Anche qua…che dire…la confusione totale Pare, dico …pare… che sia esistito almeno in un periodo un rapporto AG:AE =1:100 La qual cosa ha senso se parliamo di rapporti AV:AG:AE – 1:18:1800 Poi….boh…1 punto
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Poter essere collezionista di monete classiche senza tremare quando bussano alla porta!!1 punto
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