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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/01/20 in tutte le aree

  1. In una precedente discussione abbiamo analizzato gli sconosciuti fanti ashigaru. Oggi invece approfondiremo, sempre in maniera semplice ma concreta, un'altra tipologia di guerrieri talmente temuti che costrinsero addirittura alcuni signori feudali a collaborare con loro! Stiamo parlando dei monaci sōhei. Rappresentazione di una battaglia tra samurai e monaci guerrieri L'origine dei monaci sōhei: I sōhei, letteralmente "monaco soldato", furono dei gruppi armati associati ai templi buddhisti durante il periodo medioevale giapponese. I sōhei avevano molte somiglianze con i vari ordini monastici europei medievali, ma a differenza di questi si consideravano appartenenti al medesimo ordine religioso anche tra nemici. Come nacquero questi nuclei di monaci armati? Verso la fine del periodo Nara (710 - 794) i contrasti fra la religione shintoista e quella buddhista restavano ancora attivi, e ad aggravare ancora di più la situazione fu la crisi politica nata a seguito di una riforma fiscale che scontentava tutti. Solo i monasteri si trovavano in una situazione differente, sopratutto perché i loro domini erano esenti dalle tasse. A causa di questo fatto i monasteri furono sovrappopolati sempre di più e l'imperatore Kammu, temendo del potere sempre più crescente dei monasteri, cercò di arginare il fenomeno. Nonostante tutti gli sforzi non vi riuscì poiché i buddhisti erano ormai molto influenti. Per questo motivo nel 794 la capitale venne spostata da Nara a Kyoto, una scelta strategica per far cercare di allontanare il potere imperiale dalle roccaforti del potere monastico tutte legate a Nara. Oltre allo sviluppo del buddhismo, i nobili imperiali dovevano fare i conti anche con gli aborigeni dell'arcipelago, gli emishi, che minacciavano continue sommosse. Inoltre, le rivolte dei clan, sempre più frequenti, e le scorribande di pirati e predoni aggravavano ancora di più la situazione. Lo Stato imperiale stava iniziando a vacillare. Le forze governative vennero indebolite dalle lunghe lotte con gli emishi, e altre insurrezioni vennero affrontate a fatica. Nel frattempo il potere dei monasteri cresceva sempre di più: molti esercitavano un'autorità alternativa al governo imperiale e il buddhismo acquistò un carattere sempre più violento e aggressivo. La lotta per il potere, le dispute con le altre religioni e la difesa dei monasteri contro i predoni costrinsero i monaci a prendere le armi. L'iniziativa partì da uno dei monasteri principali, lo Enryakuji, e da lì alimentò la nuova istituzione dei monaci guerrieri sōhei. I samurai vi si sarebbero scontrati in diverse occasioni, con esiti non sempre favorevoli. Quali furono le basi dottrinali che consentirono ai buddhisti di prendere le armi? Le basi vennero prese dal Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra (in giapponese Dainehankyō), cioè il "Sutra mahayana del Grande passaggio al di là della sofferenza". Questo sutra nasce dopo la distruzione dei templi buddhisti nel IV - V secolo d.C da parte degli Unni bianchi, e invita laici e buddhisti a prendere le armi per difendere il Dharma buddhista dagli aggressori. Una parte del monastero Enryakuji Gli eventi successivi: Nel 981 iniziò il vero battesimo di fuoco dei monaci guerrieri: la battaglia coinvolse gli sōhei del monastero Enryakuji e quelli del monastero di Miidera. La causa dello scoppio di questi conflitti tra monasteri era normalmente la nomina di un "abate", che per il monastero rivale era considerato privo di qualità. Tali conflitti proseguirono nel corso dei secoli con brevi interruzioni e conseguenti violenze fino al 1121, quando gli scontri militari divennero intensi e sanguinosi. Durante la guerra Genpei (1180 - 1185) le faide tra i templi furono ingigantite da eventi più grandi. I clan Minamoto e Taira combatterono per ottenere il titolo di shogun e cercarono l'aiuto dei monaci guerrieri: Taira no Kiyomori si alleò con quelli di Enryakuji; i Minamoto con i monaci di Miidera. Nella battaglia di Uji (1180) i monaci di Miidera, insieme a un contingente di samurai del clan Minamoto, cercarono di difendere il ponte sul fiume Uji, e il tempio dietro di esso, dalle forze del clan Taira. I monaci combatterono con grande energia, ma alla fine vennero sconfitti. Dopo la vittoria, Taira no Kiyomori ordinò la distruzione del monastero di Miidera. Dopo la guerra Genpei, i monaci guerrieri rivoltarono la loro attenzione alla ricostruzione dei monasteri, e in seguito anche il riottenimento del potere politico. Durante le guerre del periodo di Nanboku-Cho (1336 – 1392) il monastero Enryakuji offrì protezione all'imperatore ribelle Go-Daigo, e con l'aiuto dei monaci guerrieri lanciò una breve ribellione contro lo shogunato Kamakura. Stampa che rappresenta la battaglia di Uji (1180) La fine dei monaci guerrieri: Durante la guerra Ōnin (1467 - 1477) nuovi gruppi di monaci guerrieri si stavano formando nelle campagne: gli Ikko-Ikki. Essenzialmente erano coalizioni composte da monaci religiosi fondamentalisti, agricoltori e famiglie nobili che erano disposti a combattere letteralmente per le loro convinzioni. Nel 1488 il loro capo, Rennyo, incitò una rivolta contro il dominio dei samurai e fissò la provincia di Kaga come territorio principale per l'Ikko-Ikki. Da lì si diffusero verso le altre province di Nagashima, Ishiyama Honganji e Mikawa. Il potere degli Ikko-Ikki crebbe talmente tanto da attirare l'attenzione dei signori della guerra come Oda Nobunaga e Tokugawa Ieyasu. Nel 1564 Tokugawa Ieyasu attaccò la setta nella battaglia di Azukizaka, ma non riuscì a sconfiggerli definitivamente. Nel 1560 il signore feudale Oda Nobunaga prese il potere, ma i monaci guerrieri dell'Enryakuji riacquistarono la loro forza militare. Le sette militari buddhiste intralciavano il suo piano di unificazione del Giappone e dovevano essere sistemate una volta per tutte. Così nel 1571 l'esercito di Nobunaga, forte di 30000 uomini, attaccò l'Enryakuji, sterminò i suoi monaci guerrieri e lo rase al suolo. Successivamente Nobunaga passò a combattere l'Ikko-Ikki: nel 1574 assediò la fortezza Ikko di Nagashima; nel 1576 quella di Ishiyama Honganji. Il movimento Ikko-Ikki si arrese definitivamente nel 1580. Tra il 1580 e il 1590 varie fazioni di monaci guerrieri si schierarono dalla parte di Tokugawa Ieyasu e da quella del rivale Toyotomi Hideyoshi. Con l'inizio dello shogunato Tokugawa, il tempo dei monaci guerrieri si concluse (1603). Mon (emblema) della setta Ikko-Ikki L'equipaggiamento: I monaci guerrieri avevano un equipaggiamento abbastanza vario. Normalmente portavano una serie di vestiti kimono uno sopra l'altro, di solito bianco sotto e tan (una gradazione chiara di marrone) o giallo zafferano sopra. La calzatura tradizionale consisteva in calzini (tabi) e zoccoli di legno (geta), o dei sandali di paglia (waraji). Spesso i monaci creavano una sorta di turbante per coprire la testa, o indossavano una tradizionale fascia giapponese (hachimaki). Infine, alcuni portavano le classiche armature samurai (yoroi) I sōhei impiegavano una vasta varietà di armi: la lunga tachi era probabilmente la spada più comune, ma l'arma più tradizionale e utilizzata dai monaci guerrieri era il naginata , un'arma simile ai falcioni europei. Molti erano abili anche nell'utilizzo dell'arco (daikyuu), del coltello (tantō), della spada corta (wakizashi) e di una mazza da guerra (kanabo). Inoltre, vari monaci combattevano anche a cavallo. I monaci della setta Ikko-Ikki avevano un equipaggiamento ancora più vario: indossavano le più tradizionali vesti da monaco e vari tipi di armature. Svariati monaci indossavano vari tipi di caschi da samurai, mentre molti altri optavano per il cappello di paglia e il mantello da contadino. Il naginata rimaneva l'arma comune più utilizzata, ma utilizzarono anche un numero limitato di archibugi. Infine, un elemento molto comune dei monaci guerrieri Ikko-Ikki era un'asta con in cima uno stendardo (sashimono) che portavano lungo la schiena. Sugli stendardi era riportato uno slogan buddhista. Rappresentazione di un monaco guerriero del monastero Enryakuji Spero che anche questa discussione sia stata di vostro gradimento! Naturalmente per qualsiasi dubbio o informazione scrivete pure. Alla prossima Xenon97
    4 punti
  2. 1951 India 1 pice. Senza rombo sotto la data: Calcutta Mint
    3 punti
  3. Cari Lamonetiani, oggi vi presento una piccola curiosità. La moneta non è della migliore conservazione, tuttavia mi intriga molto che il R/ sia ruotato di 45°. Mi sembra che con V.E.II re di Sardegna, alcuni millesimi presentino questa caratteristica (non necessariamente di 45°...). Volete unirvi a me nel mostrare i vostri Marenghi con rotazioni?
    2 punti
  4. Cari Lamonetiani, recentemente ho acquistato per pochi euro questa monetina. Non avendo (per ora) valida documentazione per questi Savoia pre Regno, conosco solo il regnante (Carlo Emanuele I 1580-1630) e la zecca (Aosta). Qualcuno potrebbe cortesemente aggiungere altre informazioni? Grazie anticipatamente.
    2 punti
  5. Buonasera a tutti, Stasera per "Una Napoletana al giorno" condivido questo 3 Cavalli 1790 di Ferdinando IV, variante SICI
    2 punti
  6. 1951 Southern Rhodesia , 2 Shilling 1951 George VI Copper-Nickel Aggiungerei piacevole esemplare !
    2 punti
  7. Dico la stessa identica cosa detta prima,personalmente trovo molto interessanti le varianti e gli errori di conio?
    2 punti
  8. Non c'è bisogno delle foto, si tratta della solita patacca, la moneta originale sarebbe costata migliaia di euro, monete così uno non se le ritrova per caso, senza sapere cosa sono petronius
    2 punti
  9. È online il sito “Oriente Antico” , progetto dell’universita di Milano. Segnalo, in particolare, il progetto SCANE, che tratta la circolazione dell’argento in Egitto e Mesopotamia. Lo segnalo nella sezione “bibliografia” perché sono indicati anche alcuni articoli, con annessa bibliografia di riferimento, che ho letto e che consiglio. Insomma, non si tratta di monete, ma di un progetto lodevoli relativo comunque ad altre forme di denaro antiche... https://orienteantico.unimi.it/it/scane/
    1 punto
  10. L'imperatore Nerone era il custode del tempio di Giove, questo è il significato.
    1 punto
  11. esatto, anche sulla base della mia piccola esperienza, ho visto che quel dettaglio è praticamente sempre assente, anche per le altre date in conservazioni altissime (si vede meglio solo nelle 2 lire). Comunque è decisamente una bellissima moneta, ottimo acquisto. Saluti!
    1 punto
  12. eccola qui appena arrivata... la cosa che noto subito è che non ha le classiche debolezze, sicuramente è stata lavata, ma presenta un'ottimo lustro ben uniforme... mi ritengo soddisfatto... perché si sa che quando si compra on line le foto possono ingannare. se clicchi sull'immagine.. migliora la definizione
    1 punto
  13. Bingo ! , e complimenti per la identificazione. Romantiche queste piccole ferrovie, nella scelta dei loro Bottoni ! Quello mostrato da Max è di ispirazione identica, senza alcun dubbio. : non vedo grandi differenze neppure nelle ruote. Per la verità, mi ero fatto l'idea che la chiave di volta per una identificazione fosse quel segno che compare sotto la locomotova, decentrato e che sembra (ma non ne sono sicuro) una C : ho anche pensato che accanto potesse esserci anche un'altra lettera, tale da formare una sigla. Il bottone di Max appare consunto, forse è un oggetto di scavo, ma almeno ora siamo certi di cosa si tratta. Può darsi che ci siano testi o siti specializzati in bottoni per uniformi di addetti a mezzi di comunicazione, ma non è il mio campo anche se talvolta mi sono interessato a bottoni per uniformi militari : una materia troppo vasta per me ! Un saluto cordiale, Buona serata.
    1 punto
  14. ciao Sandokan, mai dire mai! Questi bottoni dovrebbero essere della Thüringer Eisenbahn in esergo ThE una vecchia società ferroviera della Turingia. Il fumo e le ruote si assomigliano molto. Aspettiamo se @MaxFanfulla riesce a decifrare le altre lettere del suo bottone. Questo: sarebbe pure svizzero "NOB Nordost-Bahn Schweiz" ferrovie del nord-est, ma con le ruote qui non ci siamo. Servus, Njk
    1 punto
  15. Semplicemente arroventale sul fornello del gas, quando saranno rosse, raffreddare in acqua ed otterrai le monete di cui sopra. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  16. Mi associo patacca, e come tutte le patacche di questa tipologia, il taglio con i FERT nodi e rosette, è pessimo. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  17. Pubblicato, in inglese, per la prima volta nel 1956 con il titolo Money, price and Civikization in the Mediterranean World, dalla Princeton University Press e in seguito ristampato dallaGordian Press. Era arrivato a costare 600$ e anche nelle aste si trovava molto raramente e a prezzi a tripla cifra. Benemerito il Mulino con questa ristampa.
    1 punto
  18. È l'unico testo di Cipolla che ancora mi manca, finalmente hanno deciso di ristamparlo, una scelta importante data la rilevanza dei saggi ivi contenuti, di grande utilità didattica per la comprensione del fenomeno monetario in epoca medievale.
    1 punto
  19. Ciao IV tipo Aosta https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/9
    1 punto
  20. Buongiorno a tutti, inizio a postare qualcuno dei miei Tornesi Con Cornucopia Filippo II Azzardo una prima classificazione Millesimo 15 85 MIR 192/20 P/R 75a Saluti Alberto
    1 punto
  21. Un testo giovanile di Carlo Cipolla di portata fondamentale, che lo mise in evidenza in eta’ precoce a storici ed economisti. Di particokre importnxa la relazione tra moneta ‘grossa’ e moneta ‘minuta’, usata dal popolo per le transazioni di tutti i giorni, che avevano tassi di svalutazione diversa ( la moneta e’ un fenomeno economico ben piu’ difficile di quanto si possa immaginare). Da tempo esaurito ers molto difficile da trovare anche in librerie antiquarie ed in asta raggiungendo prezzi elevati. Ottima quindi questa ristampa!
    1 punto
  22. Apriamo il circolo dei vari e variegati ? Ma qualcuno porti lo sciroppo... all'amarena Fabbri ?
    1 punto
  23. Io le trovo molto interessanti le varianti e gli errori di conio?
    1 punto
  24. Ottimo testo come tutti quelli di Carlo M. Cipolla. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  25. Fino al 2010 comunicavo l'esistenza di errori/varianti inedite ai cataloghi. Dopo l'uscita di un catalogo che ha abbassato di molto il grado di rarità' di 2 varianti/errori inedite (una del Regno e una dello Stato Pontificio) io ed un mio amico abbiamo preferito comunicarlo solo a conoscenti ed amici. Sono un ricercatore di errori/varianti, non vendo e non ho altri fini.
    1 punto
  26. 1951 Regno Unito - 5 scellini (= una corona) Questa moneta non fu demonetizzata a seguito della decimalizzazione del 1971, ne fu confermato dalla Royal Mint il corso legale e rimonetizzata con un valore di 25 pence. Coniata per festeggiare la fine dell'austerità dei primi anni del dopoguerra (Festival of Britain 1951)
    1 punto
  27. A mio avviso mancano testi di vario livello sullo studio dei falsi e sulle tecniche messe a punto dai falsari negli ultimi anni. Sono convinto che pubblicazioni serie su tale argomento potrebbero divulgare scomode realtà a speculatori senza scrupoli. E se posso dirla tutta, penso che molti tecnici, esperti nello scovare i falsi più difficili, non divulghino le loro conoscenze non tanto per non farsi rubare il mestiere ma piuttosto perché pestare i piedi ad un mercato illecito potrebbe tenere in tensione gli autori di tali studi divulgativi
    1 punto
  28. Riprendo questa interessante discussione facendo notare l'importanza di un tema che non è stato chiaramente citato nei precedenti interventi, a mio avviso credo che allo sviluppo e diffusione della numismatica servano corsi ed insegnanti anche oltre l'ambito strettamente universitario, nelle università la maggior parte dei corsi riguardano la numismatica classica con qualche incursione anche in ambito medievale, ignorando totalmente tutto il mondo delle monetazioni più moderne, anch'esso degno di studio ed approfondimento, questa grave mancanza lascia lo studio della numismatica medievale e moderna in una dimensione limbica dove diventa assai arduo per un semplice appassionato, non necessariamente interessato al collezionismo, apprendere ed imparare attraverso lo studio concreto dell'oggetto monetale...
    1 punto
  29. Prese entrambe le 2€ proof sulla baia, dopo essermele fatte sfuggire da uno dei tanti negozianti romani (manco il tempo di ricaricare la carta, che già erano esaurite.... ) 80€ e 90€ spedite dalla Grecia, in fin dei conti lo stesso prezzo che avrei pagato a Roma, non mi lamento (tempi di consegna dalla Grecia a parte, ovviamente )
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  30. Stai tranquillo,nessuno scappa,siamo qui ,a presto?
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  31. Buona sera . Questo signor Zappa è diventato popolare quasi come " la primula rossa", la latitanza dura ormai da tre mesi e dieci giorni. Sono convinta che ormai sia inutile continuare a contare i giorni si è, senza dubbio, dileguato. Forse robin si può sperare nella proiezione del film "Il signor Zappa 2". Buona serata. Gabriella
    1 punto
  32. 1951 Belgio - 50 franchi testo in francese* e testo in olandese* * BELGIQUE * BELGIE
    1 punto
  33. Ciao @Baylon Pistrucci ha creato una moneta tra le più belle di sempre. Passavano i Regnanti ma è sempre stata riproposta nel tempo. Soprattutto quando la moneta è in ottime condizioni come la tua, è un vero piacere per gli occhi! Complimenti. Saluti Beppe
    1 punto
  34. Nel forum ci sono collezionisti di falsi d'epoca che li studiano e confrontano con le originali...... non studiano su due soli pezzi o da foto prese in rete.... Ma da numerosi esemplari realizzati con varie tecniche e numerose leghe. Tu stesso puoi vederne più d'uno nella discussione apposita qui in sezione. Quindi non avere dubbi.
    1 punto
  35. Ho continuato a leggere ancora qualcosa sulle LOWBALL COINS. Mi sembra di capire che si sia ribaltata l'ottica. Invece di apprezzare le conservazioni migliori, si attribuiscono valori e prezzi maggiori alle monete più circolate o anche solo più usurate (non solo per la circolazione) in virtù della loro storia vissuta. E c'è quindi chi pagherebbe di più per una certa moneta usurata piuttosto che per quella stessa tipologia monetale in conservazione migliore. D'altronde non è semplice trovare un dollaro Eisenhower degli anni '70 consumato come fosse un dollaro Morgan sempre degli anni '70, ma dell'Ottocento! Ok, ho compreso e non vado oltre poiché non conosco il mondo americano e perché non è questa la sede migliore per sviscerare questo trend collezionistico. Servirebbe secondo me una discussione ad hoc. Mi limito a dire che l'idea di dare valore anche alle monete circolate (come ne vediamo su questa discussione o su altre) mi piace dal momento che coincide con la mia ottica collezionistica, tuttavia mi sembra ci sia molta speculazione e un pochino di schizofrenia nel lowball Coin collecting. Non posso negare d'altronde che cercare le basse conservazioni per me significa potermi permettere economicamente il maggior numero di monete. (E non intendo aprire qui l'ennesima discussione su quanto il FDC sia meglio del B e viceversa.) Appena riesco, invio ancora un paio di foto che in qualche modo si ricollegano al concetto di pocket piece riportato dal gentile @Burkhard. Una sola raccomandazione a tutti: non buttate mai in discarica le vostre monete, anche se deturpate all'inverosimile. Piuttosto speditele a me! ??
    1 punto
  36. @laguardiaimperial Ti riporto un passo tratto da "Gli ultimi giorni dell'Impero Romano" di De Jaeghere: "Il 2 giugno (455) Genserico entrò a Roma. Papa Leone il Grande era la sola autorità rimasta sul luogo. Accogliendo il capo barbaro alle porte della città sarebbe riuscito a non far mettere a fuoco Roma e massacrare la popolazione in cambio dei vasi liturgici. Ma la razzia sarebbe durata quattordici giorni e sarebbe stata metodica. Questa volta non avrebbe risparmiato i tesori delle chiese, né le tegole di bronzo dorato del tempio di Giove. I Vandali saccheggiarono il palazzo imperiale. S'impadronirono delle insegne imperiali, del trono d'oro dell'imperatore, dei carri da parata, delle spoglie del Tempio di Gerusalemme portate da Tito. Le principesse della famiglia imperiale, Licinia Eudossia e le due figlie furono prese come ostaggi con il figlio di Ezio, Gaudenzio, assieme a migliaia di prigionieri. Gli artigiani e gli operai furono ridotto in schiavitù: sarebbero stati incaricati di dare a Cartagine la magnificenza di una capitale. A simboleggiare la grandezza decaduta, una nave troppo carica di opere d'arte sarebbe colata a picco in mare aperto sulla via di ritorno. E' ancora lì." Roma fu violata e oltraggiata per quattordici giorni, lasciando nella memoria collettiva un segno terribile ed indelebile. Il sacco del 455 fu meno distruttivo e violento di quello del 410 (forse più traumatico perché era il primo dopo molti secoli), ma privò la città di gran parte delle sue ricchezze. I Vandali saccheggiarono Roma in modo sicuramente più pesante e più sistematico di quanto fecero i Goti, se non altro perché la occuparono per un periodo decisamente più lungo rispetto ai predecessori che restarono a Roma per soli tre giorni. Dal confronto dei dati a disposizione sui due saccheggi della città sembra emergere una maggiore efferatezza dei Goti verso la popolazione, mentre i Vandali furono più attenti a spogliarla di ogni ricchezza. Potrei consigliarti un testo (che io non ho ancora letto, ma che mi prometto di leggere) che dovrebbe parlare più diffusamente dell'argomento: Umberto Roberto: Roma capta. Il sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi. Ed. Laterza. Roma subì in quel secolo ancora un terzo sacco ad opera di Ricimero nel luglio del 472. Ma questa e' ancora un'altra storia. Buona notte. Stilicho
    1 punto
  37. Buonasera a tutti, oggi festeggio 4 anni di Forum, e voglio farlo con il mio primo 9 cavalli di Ferdinando IV entrato in Collezione Litra68. Millesimo 1790 Torre Lati Curvi Riporto una breve nota presa dal Web. Era un abilissimo spadaccino, ottimo cavaliere e tiratore infallibile e grandissimo cacciatore e pescatore non di meno. Infatti, per la maggior parte del suo tempo si divideva tra le sue riserve di caccia e le rive del lago Fusaro. Saluti Alberto
    1 punto
  38. Una delle ipotesi riguardanti il ritrovamento del satiro danzante di Mazara del vallo teorizza che facesse parte del carico di una delle navi Vandale che trasportarono il bottino di tale razzia in Africa e che fece naufragio, ricordo che insieme al grande bronzo fu rinvenuta anche la zampa bronzea di un elefante a grandezza naturale, quindi probabilmente con i materiali più preziosi fu asportata anche una grande quantità di bronzo proveniente da monumenti pubblici.
    1 punto
  39. Mi accontento di questo esemplare “semplice” da poco arrivato ?
    1 punto
  40. Grazie a tutti per i vostri interessanti contributi! L'interpretazione di @giuseppe ballauri mi sembra molto suggestiva. Tuttavia, l'esistenza della (meravigliosa) moneta di @tonycamp1978, ovvero con un difetto incipiente e solo leggermente accennato, mi fa pensare più ad un conio originariamente creato senza difetti che poi ha subito una rottura progressiva e piuttosto rapida, a giudicare dal fatto che la maggior parte delle monete presentano effettivamente l'interruzione. In questo modo sarebbe poi possibile mettere in ordine cronologico di coniazioni i vostri esemplari. In quest'ottica la moneta di @El Chupacabra, che presenta addirittura doppia interruzione, dovrebbe essere una delle ultimissime coniate e quindi l'usura dei rilievi potrebbe in realtà essere semplicemente un conio ormai stanco... secondo il mio modesto parere la moneta potrebbe tranquillamente essere classificata come SPL/FDC. Saluti!
    1 punto
  41. Gran bella moneta. A mio parere SPL+ al D/ e qFDC al R/. Ultimamente ( non voglio far polemiche ) ma noto che nelle Aste e nei Listini "fioriscono" FDC che a stento raggiungono lo SPL ( ma loro devono vendere ). Qui sul Forum i parametri sulla conservazione sono decisamente troppo severi. Probabilmente è dovuto al fatto che la nostra "scala" è troppo compressa. Sarebbe meglio adottare la scala Sheldon...senza "slabbare" le monete ?
    1 punto
  42. Stupendo il medagliere del museo Paolo Orsi! Ci sono stato due volte, è sempre un'emozione unica.. inserito nel contesto di villa Landolina, segnalo li accanto le catacombe di san Giovanni, e, soprattutto, facendo all ingresso museo biglietto cumulativo bisogna assolutamente visitare l aera di Neapolis con teatro greco, orecchio di Dioniso, anfiteatro romano, ecc ecc
    1 punto
  43. Anche per me è un BB, con una bella patina. Saluti
    1 punto
  44. a volte penso che manchi l'onestà e la correttezza da parte dei commercianti.. come ci sono quelli corretti ce ne sono altrettanti scorretti, questo allontana la numismatica a chi muove i primi passi
    1 punto
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