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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/21/20 in tutte le aree
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Ciao a tutti, Vi do un mio parere, spassionato, anche frutto della mia esperienza personale. Primo: non serve un'attrezzatura costosa per fare foto dignitose. Io ho iniziato autocostruendomi lo stativo, usando una scatola di scarpe e due forchettoni per l'insalata. Come fotocamera usavo una compatta acquistata a fine 2005, ed una luce ad incandescenza presa in offerta da Brico a 0,99 centesimi. Vi allego alcuni scatti effettuati nelle condizioni sopra descritte, con monete in argento patinate, lavate, e in rame. Non saranno lo stato dell'arte, ma rendono l'idea di come sia la moneta effettivamente Secondo, e questa è una precisazione, non una replica a qualcuno in particolare, per altri utenti che leggeranno in futuro questa discussione: attrezzatura costa, luci "adatte" e via dicendo non sono sinonimo di foto ben riuscite. Al contrario: quello che conta è saper sfruttare adeguatamente quello che si ha a disposizione. Quello che conta innanzi tutto sono la passione, più è viscerale, più vi porterà con caparbia ottusaggine a "distruggervi" di prove e controprove. La luce è un elemento chiave. A volte chiedo a coloro che mi danno monete da fotografare: come vuoi che ti fotografi la tua moneta? sembra assurdo, ma non c'è un modo unico, o un modo "giusto" per fotografare. Dipende dall'estro di chi vede la moneta, e dal potenziale della moneta stessa. Allego un esempio di un 100 lire Aratrice,già postato in passato per rendere l'idea (ovviamente usando la reflex. La compatta non avrebbe mai potuto avere questa definizione e resa cromatica). Poi è chiaro, anche l'attrezzatura ha la sua importanza. Non potrei certo pretendere di fotografare per una casa d'asta usando la compatta e la scatola di scarpe Per illustrare meglio allego la solita foto che val più di tante parole (20 Lire Littore: confronto tra foto reflex [sopra] e compatta [sotto] PS. Ho modificato il titolo, dal momento che la quadriglia è un ballo6 punti
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Buonasera, la mia Napoletana di oggi è un 10 Tornesi 1859 di Francesco II. Riporto una breve nota del suo brevissimo Regno. Dopo il crollo dello Stato borbonico a seguito dello sbarco di Garibaldi in Sicilia, l’esercito di Francesco II, ultimo re delle Due Sicilie, trovò il coraggio di riorganizzarsi e di resistere sul fronte del Volturno. Il 1° e il 2 ottobre 1860 ebbe così luogo la battaglia decisiva tra le forze napoletane e le truppe comandate dal Nizzardo. Il morale dei borbonici si era risollevato a seguito della vittoria di Caiazzo, dieci giorni prima, allorché i “regi” avevano nettamente prevalso sui “garibaldesi”, anche con l’aiuto dei popolani e dei contadini di Terra di Lavoro. I comandi militari di Francesco II speravano in un successo risolutivo che avrebbe permesso di sfondare le linee nemiche e di aprirsi la strada per il ritorno a Napoli. Saluti Alberto5 punti
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Colpaccio, il mio primo del genere! Taglio: 1€ Nazione: Germania Anno: 2006 A Tiratura: non in circolazione! Condizioni: BB Città: Pontinia (LT)4 punti
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Buonasera a tutti, oggi propongo la mia mezza piastra di Ferdinando II millesimo 1859. Ha i segni di un probabile appiccagnolo rimosso, ma è stato Amore a prima vista.. ? Saluti Alberto3 punti
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Discussione che si fa sempre più interessante, grazie @Meleto per i numerosi spunti di approfondimento2 punti
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Salve Innanzitutto un saluto non guasta mai...non lo dico per me in particolare ma perché giustamente qualcuno potrebbe risentirsi per una discussione aperta senza nemmeno un saluto o un qualche ringraziamento verso chi vorrà rispondere. Una discussione senza queste caratteristiche avrà sempre meno possibilità di risposta quindi. Detto ciò quanto alle sue monete sono tutte molto comuni (anche le commemorative) e circolate e quindi valgono il facciale. (14€ in totale).2 punti
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Buongiorno, è uscito recentemente su una rivista scientifica internazionale l’articolo “Protohistoric pastoral landscape in northern Istria revealed by airborne LiDAR: hill forts, enclosures and long linear walls in the Mali Kras plateau (southwestern Slovenia)” che analizza una serie di evidenze strutturali (lineari, rotonde o subquadrate) scoperte in seguito all’ispezione LiDAR (e seguite da ispezioni sul terreno) della piattaforma comprendente il Monte Carso (Mali Kras). L’evidenza che sembra prendere forza (confermata dall’analisi dei materiali ceramici rinvenuti) è che esse siano collegate a episodi legati all’attività pastorale e di sistemazione territoriale riferibile agli abitati protostorico presenti dell’area e databili all’Età del Bronzo Medio-Recente, analogamente a quanto osservato nell’area alpina nel periodo coevo. Incredibilmente le evidenze archeologiche, per quanto abbastanza labili, si sono mantenute fino ai giorni odierni indicando un utilizzo del territorio non invasivo e un impatto antropico non intensivo (per quanto l’area sia stata come detto sede di più abitati protostorici e soggetta a frequentazione anche in epoca romana). https://www.academia.edu/43703392/Protohistoric_pastoral_landscape_in_northern_Istria_revealed_by_airborne_LiDAR_hill_forts_enclosures_and_long_linear_walls_in_the_Mali_Kras_plateau_southwestern_Slovenia_ Bernardini et al 2020_Article_ProtohistoricPastoralLandscape.pdf Questo altipiano si trova subito dopo l'ex confine con la Slovenia ed è stato sede di più abitati protostorici e di presenze romane. Per dirla tutta dalla descrizione di Tito Livio in Ab Urbe Condita relativa alle guerre istriane sarebbe quell' "alta rupe" dove si nascondevano i guerrieri delle popolazioni autoctone, nell'attesa di attaccare il campo base romano, sorto su un colle nella valle sottostante l'altipiano stesso. Il nucleo dei ricercatori è lo stesso con il quale collaboro in altri progetti di ricerca. Saluti Illyricum PS: non so perchè ma nel tentativo di allegare il pdf dell'articolo ho cancellato erroneamente il precedente inserimento.2 punti
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È la prima volta che intervengo. Colleziono monete solo da qualche mese e sono inesperto,così come sono molto inesperto nella comunicazione in rete. Ho raccolto varie piastre 120 grana di Ferdinando ll (fra cui le “aquile rovesciate” 1856/57/58/59),puntando sulle varietà e particolarità piuttosto che sul grado di conservazione. Con l’aiuto “tecnologico” di mio figlio,posto le foto (scattate con iPad e me ne scuso) delle seguenti monete: * 1844: presenza di 4 aquilette1 punto
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Volete mettervelo in testa che la rarità non è data dalla tiratura, se non in parte? Le monete finniche degli ultimi anni hanno tirature relativamente basse, ma sono in larga parte comunissime, perché non finite in circolazione ma sul mercato numismatico, le seriette complete FDC sono infatti facilmente reperibili per pochi spicci sui banchetti delle fiere numismatiche. Al contrario alcuni tagli dei primi anni, tra cui il 2 euro 2002, sono finiti in buona parte in circolazione, disperdendosi e risultando molto meno reperibili rispetto a tagli con tirature più basse. Se non si tiene conto di questo fattore, basandosi invece solo sulle mere tirature, non si riusciranno mai a capire le dinamiche di mercato di queste monete.1 punto
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E' una parpagliola di Casale con San Patrizio, emessa durante il ducato di Carlo II Gonzaga Nevers: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-CII/31 punto
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Ti ho fatto notare questa mancanza.....nella descrizione dei particolari......perché.?Orami mi conosci a memoria....quindi se scrivo c'è un perché.1 punto
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Innanzitutto meno male che non si è sbarazzato di questa bellissima moneta! La discarica coi suoi 200 anni e tutta la Storia che ha proprio non la merita.? Possiedo anch'io un esemplare lanatissimo di questa moneta e le posso assicurare che è una delle tipologie di monete del periodo che si fatica di più a trovare in una stato di conservazione superiore al BB. Basti pensare che si può acquistare a pochissimo in questo stato di conservazione con un po' di fortuna ma già per un BB la quotazione supera i 100€ per non parlare di SPL e FDC. La realtà è che probabilmente questa moneta circolò davvero per parecchio tempo. D'altronde il contingente coniato fu di 5'000'000 di pezzi e nonostante fosse stata ritirata ufficialmente (anche se devo verificare se esistono notificazioni d'epoca che lo dimostrano) ha sicuramente continuato a circolare a lungo. La verità è che la gente povera non stava troppo a guardare alla politica e i soldi erano soldi, se coniati dal duca di Savoia o da un "illegittimo" governo giacobino importava molto poco a chi con due soldi ci mangiava e questo era l'importante... Per quanto riguarda Milano posso dire per certo che le monete napoleoniche circolarono abbondantemente per molto tempo e la cosa fu tollerata nonché incentivata dallo stesso governo austriaco che coniò nel 1814/5 ingenti quantità di pezzi di piccolo taglio da 5 e 10 soldi usando i coni del Regno d'Italia napoleonico tranquillamente. Solo a partire dal 1822 nel Regno Lombardo Veneto gli spiccioli di Napoleone furono sostituiti da una monetazione del nuovo stato che nel 1822 ebbe un'impennata della tiratura proprio per costituire una solida base di nuovo circolante da pochi spiccioli. Pertanto immagino la situazione sia stata similare per il Piemonte dove sicuramente queste monete hanno continuato a circolare a mio avviso fino all'Unità; il pezzo da 20 soldi era stato svalutato a 10 centesimi quindi probabilmente questi 2 soldi valevano un centesimo. Complice il materiale un bronzo probabilmente molto morbido, queste monete furono coniate col bronzo delle campane requisite alle chiese e dei cannoni dell'Arsenale regio di Torino, si sono verosimilmente consumate fino a questo punto in una sessantina d'anni di intensa circolazione. P.S Non ho trovato nulla su un eventuale ritiro dei pezzi da 2 soldi tuttavia condivido con voi e con @giuseppe ballauri, che si occupa di monete sabaude, questo interessante elenco delle monete circolanti nel Regno di Sardegna annesso alla Gazzetta piemontese del 1826 insieme alla notificazione di ritiro dei pezzi da 7.6 soldi in quel medesimo anno. https://books.google.it/books?id=hPQvAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=Gazzetta+1826&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiUkZHv2qzrAhWEQhUIHXXUBR0Q6AEwAHoECAMQAg#v=onepage&q=monete&f=false1 punto
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In pratica le monete napoleoniche e delle "Repubbliche sorelle" della Francia circolarono per molti anni dopo la caduta dell'Impero ....non si andava tanto per il sottile in materia di denaro, specialmente a quei tempi. Per questo l'usura è notevole...specie nelle monete di basso valore che erano quelle che il popolo usava di più. Qui un mio tre grana di Murat 1810, con notevole usura....1 punto
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Premesso che tutte queste "storielle" sulle numerazioni, sono solo specchietti per le allodole, che scaltri commercianti hanno ideato per vendere di più, e far pagare di più, comunque gli "amatori" di queste particolarità pretendono banconote FS cosa che nel tuo assolutamente non sono, consiglio spendile, e non versare in conto il 500. saluti TIBERIVS1 punto
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Ciao @sdy82 Innanzitutto complimenti per la discussione interessante ed originale. Per il tuo "Cappellone" due considerazioni: la prima è che è malconcio come conservazione, ma questa moneta si trova spesso in conservazione "bassa" perchè molti circolarono per qualche anno ( in seguito furono tesaurizzati ). La seconda è che il colpo che presenta, merita alcune riflessioni, del tutto personali ma che ritengo verosimili. Innanzitutto il colpo è stato vibrato da destra a sinistra ( guardando la moneta ) in quanto c'è un accumulo di metallo a sinistra. Penso che si tratti di un vecchio martello usurato, in quanto l'impronta non è netta. Perchè deturpare questa moneta? Potrei azzardare dei motivi politici, in quanto il Fascio Littorio è in notevole evidenza e quindi qualche oppositore al regime può avere avuto questa idea. Inoltre ha fatto anche attenzione a non rendere illeggibile il tondello e quindi la moneta poteva ancora essere spesa ed accettata ( 20 Lire nel 1928-30 era una cifra rispettabile, ricordiamoci la canzone "Mille lire al mese" del 1939 ed il fatto che la paga mensile di un operaio si aggirava sulle 300 Lire ). Solo supposizioni, però chissà... Saluti a Tutti, Beppe1 punto
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Complimenti oltre che per la moneta anche per la foto; non è affatto facile fare uno scatto come il tuo!1 punto
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Ho la prova! I templi in Sicilia sono recenti, sono stati costruiti con il Lego...1 punto
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Bravo @gennydbmoney, descrizione quasi perfetta.? ma se hai citato il globetto centrale, cosa hai dimenticato ??1 punto
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Riprendendo il pezzo postato da Rocco... col le sigle MAL/CI tagliata, che molti non sanno riconoscere ne chi sia, ne cosa ci facesse in zecca in quel ristretto periodo, ci sono alcuni coni molto rari per una particolarità del rovescio, che non è descritta ne nel MIR, ne in altri testi.. ma dovete aspettare un mesetto per capire di cosa si tratta.?1 punto
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Mi aggancio a questa discussione per condividere una moneta di Thurium, in Lucania, firmata due volte con l’iniziale del nome dell’incisore Phrygillos (Φ) e una volta con l’immagine di un fringuello (phrygillos in greco). LUCANIA. Thurium. Ca. 443-400 BC. Silver stater (8.07 gm). Head of Athena right in crested Attic helmet adorned with olive wreath, Φ before head / QOYRIWN, bull with lowered head walking left on double exergual line, Φ on rump, bird with open wings alighting left beneath bull, tunny fish left in exergue. SNG ANS 948 (same obverse die). HN Italy 1772. Signed thrice by Phrygillos. Obverse slightly double struck. Nearly mint state. In his 1949 publication, Masterpieces of Greek Coinage, Charles Seltman noted three signatures for the artist Phrygillos on this issue (no. 26); two in the form of the letter “Φ” and the third in the form of the finch, which is phrygillos in Greek. Sul diritto la Φ è posta davanti alla testa di Atena e al rovescio sulla groppa del toro, sotto la N dell’etnico. L’immagine del fringuello è sotto la pancia del toro, sulla linea del suolo.1 punto
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In America esiste un mercato collezionistico di nicchia, ma che può raggiungere quotazioni interessanti: quello delle cosiddette lowball. Si tratta, in buona sostanza, di ricercare la conservazione più bassa possibile in cui una determinata moneta è stata slabbata (PCGS, NGC ecc. tengono costantemente aggiornati i loro database in modo che sia possibile sapere quante monete sono state slabbate in ogni grado di conservazione) fermo restando che deve essere possibile identificarla senza ombra di dubbio (es. anno e zecca devono essere visibili). Alcuni pezzi sono rarissimi; ci sono collezionisti che assemblano interi set di lowball, magari affiancandoli alle identiche monete in MS65+ e i grader devono essere in grado di capire se la moneta è stata usurata da onesta circolazione o da "truffaldina" manomissione, per esempio utilizzandola come pocket piece, portafortuna da taschino. Io personalmente ho acquistato qualche moneta ridotta veramente ai minimi termini, se il tondello non è deformato e/o bucato mi piace osservare l'opera di migliaia di mani sui rilievi della moneta ?1 punto
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Buon giorno . Francamente non riesco a capire cosa ci sia di così penalizzante da assegnare una conservazione così bassa. La moneta a me sembra al contrario bella, se non fosse per l'ingrandimento mi sembrerebbe che anche i graffietti sarebbero di difficile individuazione. Per quello che riesco a vedere forse qualche colpetto al contorno. Non vorrei prendere una cantonata ma direi sopra lo splendido. Gabriella Ps. per quanto riguarda la legenda controllo subito per stabilire con le 10 lire in mio possesso le percentuali .1 punto
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Per "una napoletana al giorno" caccio questa, un Comune 6 tornesi 1801 AP (Antonio Planelli). Portata a casa pure questa dalla baia d'oltreoceano. Bel metallo, belli i campi, na bella monetuzza che spesso nasce con parecchi difetti (bordo deturpato, mancanze, fratture di conio , conio decentrato) questa mi pare battuta bene!! Buona giornata a tutti1 punto
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?Già nonostante nel tempo ogni rilievo sia stato lanato l'esergo ha mantenuto salva la data (a mio avviso la parte più importante di una moneta!) Ogni tanto un apparente difetto può salvare l'identificazione di una moneta come è capitato a questo 2 lepta delle Isole Ionie del 1819 (coniato nel 1819 e nel 1820) il colpo ricevuto dallo moneta durante la sua vita in circolazione, quando ancora i rilievi erano meglio conservati, ha incassato proprio l'ultima cifra della data rimasta protetta dall'usura diffusa sul resto del tondello che ha praticamente cancellato la data eccetto la sua ultima cifra e ciò la rende ancora classificabile pienamente. Un tempo la vita delle monete, soprattutto dei nominali più bassi era molto dura...colpi vari e deturpamenti erano all'ordine del giorno...continuavano a circolare fino all'usura più estrema e spesso erano molto danneggiate le monete che circolavano comunemente. A supporto di queste due affermazioni un paio di aneddoti: Nel Ducato di Milano di Maria Teresa nel 1776/7 fu approntata un'imponente riforma monetaria volta a sanare il disordine monetario del tempo. Nell'ambito di questa riforma fu stilato un elenco di tutti i pezzi circolanti nel Ducato nel 1777 e questo elenco è ancora oggi esistente e consultabile; da una rapida consultazione ne emerge una vera e propria babele numismatica: Circolavano non solo monete estere di ogni parte d'Italia, francesi, spagnole e austriache ovviamente ma anche monete del secolo precedente di dominazione spagnola e del tempo i Carlo VI ancora. Quindi soprattutto nel passato le monete circolavano e circolavano parecchio fino all'usura più completa anche per un secolo o più. Nel tempo si sono poi utilizzati materiali più resistenti all'usura come il nichelio (in Svizzera e in Usa circolano ancora,son poche ma ci sono, monete di più di un secolo fa ma ancora leggibili e non certo con livelli di usura di questo 2 lepta per esempio che ha sicuramente circolato molto meno). A supporto della seconda affermazione porto volentieri una citazione letteraria da un libro di Tozzi scritto nel 1913 "Con gli occhi chiusi" (libro molto fitto di riferimenti numismatici) un personaggio trae di tasca delle monete (che chiama "soldi" quindi probabilmente pezzi da 5 centesimi) e le mostra al protagonista dicendo "Li vedi? sono come noi uomini: chi è fatto in un modo e chi in un altro. Questo è stato battuto col martello e appena si conosce com'é. Questo è zoppo; Quest'altro lo volevano bucare [...] e questo è consumato tanto che pesa metà: e me lo beverò per primo[...]" (Tozzi-1919 Con gli occhi chiusi)1 punto
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Nuovo Denaro Minuto entrato in collezione Luigi XII re di Francia e Signore di Genova 0.37 grammi 13 x 17 mm Lunardi 166 var. variante ad oggi inedita per via della legenda al rovescio... onestamente ho qualche dubbio, voi come interpretereste la lettera dopo la rosetta? pensavo ad una L anche se non mi convince più di tanto questa ipotesi per via dello stile della L presente al dritto1 punto
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Penso che per le monete d'argento di questo modulo siano sufficienti pochi anni per ridursi così. Per fare un confronto con una tipologia più recente, possiamo notare come la maggior parte delle monete da 500 lire in argento coniate fino ai primi anni Sessanta, pur essendo rimasta in circolazione per circa 10 anni o forse anche meno, e in ogni caso affiancata da banconote/biglietti di Stato di pari valore, si trova in condizione inferiore al BB. L'argento è metallo morbido, come il rame del resto, e non ci vuole molto a intaccare i rilievi delle monete. Se qualcuno volesse fare una prova, acquisti un Cappellone FDC e se lo tenga nel borsellino per un paio di mesi ?1 punto
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Buongiorno @Releo, Ho visto che anche tu hai una 34 con 13 torrette, Le piastre del 34 sono quelle con più varianti. Ti mostro la mia 13 torrette. Un saluto Raffaele.1 punto
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Facciamo una premessa: perché proprio la RRC 14? Perché rappresenta la forma più arcaica di monetazione romana. Alle origini dell’aes grave ci sono due emissioni librali: - RRC 14 ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB1 ) con un peso standard dell’asse di 288 scrupoli (circa 322 grammi) - RRC 18 ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB2 ) con un peso standard dell’asse di 300 scrupoli (circa 334 grammi) (in verità ce n’è anche una terza di standard librale pieno, RRC 19, ma per semplicità di esposizione la trascuriamo, anche perché limitata a due soli nominali, asse e semisse). Le sue serie sono più o meno coeve (Babelon, Haeberlin, Grueber, Breglia, De Martino e Belloni le datano al 338-335, Haeberlin al 286-268), ma si rileva che secondo Varrone 288 scrupoli era lo standard dell’asse “antico”, in vigore prima della Prima Guerra Punica (“Habet iugerum scripula cclxxxviii, quantum as antiquus noster ante bellum Punicum pendebat” - De Re Rustica). Per questo, la maggioranza degli studiosi ritiene che la serie RRC sia la prima emissione fusa di Roma; Crawford (che sposta la nascita dell’aes grave dalla fine del IV secolo agli inizî del III) la data al 280-276. Dopo sarebbe seguita la serie 18, che Crawford data al 275-270; l’incremento di peso da 288 a 300 scrupoli (anomalo, perché per tutto il resto della storia monetale di Roma lo standard di peso dell’asse va a scendere, non a salire), si spiegherebbe per una momentanea necessità di passare da un riferimento ponderale “attico-romano” (288 scrupoli) a uno “italico” di (300 scrupoli), oppure, come suggerito da Lo Cascio, per introdurre un rapporto di parità con l’argento, prima inesistente. Dissentono gli autori convinti che lo standard di peso del bronzo debba essere stato necessariamente e continuamente decrescente, anche perché suscitava importanti risvolti sociali (l’iscrizione dei cittadini nelle classi di censo avveniva in base al patrimonio, conteggiato in assi; abbassare lo standard dell’asse significava “far salire” i cittadini da una classe a una più elevata; uno spostamento in senso inverso, implicando una manovra fortemente reazionaria ed esclusivista, non sarebbe stato accettato). Per questa ragione Pedroni data la serie RRC 18 al 282 e la serie RRC 14 al 275. Comunque sia, dal punto di vista iconografico (che qui interessa) la serie RRC 14 resta la più arcaica. La serie RRC 18 è chiaramente ispirata da incisori greci, che ne hanno influenzato la qualità di resa grafica e, forse, anche la scelta dei tipi. Per questo, vorrei esaminare con voi la serie RRC 141 punto
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Che bei ricordi con i 500 lire(dopo la scuola nel 1991).io ci giocavo ore al bar con i Pac-Man videogame e ci facevo le sfide con i miei amici.invece con le 5-10-20 lire le davo nelle offerte dei bisognosi e quelli giustamente mi odiavano1 punto
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Quest'intruso era veramente difficile... qui don enci enci = cinque non dieci1 punto
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Per il BB si passa ad un poco di usura e sempre segnetti, guarda la testa di Vulcano, questa per me è BB.1 punto
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Se presenta un pò di lustro ma più segni di contatto e poca usura, calcola che l'acmonital è molto resistente e quindi per esserci usura deve aver circolato abbastanza, la moneta può essere ritenuta SPL. Altro esempio.1 punto
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Ciao Cartonum, io guardo i capelli di Vulcano ed il lustro della moneta, i capelli sono la parte più alta dei rilievi, questa secondo me è FDC Naturalmente la moneta non deve avere segni di contatto, solo in piccola parte dovuti alla caduta dopo la coniazione su altre monete.1 punto
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