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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/16/20 in tutte le aree
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Buona domenica. @AsclepiaCristianooooo Cinque conii del rovescio, tutti differenti fra di loro? Tre con taglio treccia a rilievo e due con taglio liscio.6 punti
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Incredibile. Quante cose sono ancora da catalogare e da studiare in questo campo! Pur mancando ( a quanto ho letto ) dei documenti che spieghino l'estrema varietà della monetazione del Regno di Napoli/Due Sicilie, sono convinto che il tuo lavoro ( e quello di molti altri nel Forum ) porterà sicuramente a dei risultati. L'importante è condividere le monete, poi catalogarle ( e questo è un lavoro di "squadra" ) poi cercare di arrivare ad una sintesi e/o ad una conclusione. Più dati si acquisiscono, più la teoria può essere valida. Purtroppo il collezionista è molto geloso delle proprie cose, non capisce che, se non esiste la condivisione, la moneta resterà solo un tondello dimenticato in una Banca o da qualche parte. Non capisce che non hanno ancora inventato le bare con le tasche e non potrà portarle in Paradiso... Ne avrei di racconti sulla stupidità umana, ma lascio perdere. Ciao Buona Domenica5 punti
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Buongiorno a tutti, mi è venuta l'idea di aprire questa discussione, dove ognuno può postare una delle sue Napoletane, magari accompagnata da qualche nota a piacere. Mi sembra un modo simpatico e non molto impegnativo per condividere le nostre amate monete e magari ognuno potrà imparare qualcosa di nuovo o rievocarla con piacere. Inizio io con il mio 6 Tarì (del l'incoronazione) del 1735 di Carlo di Borbone. Il Re illuminato che amava il suo popolo e l'arte. Ricordate cosa ha fatto costruire ed è molto invidiata in tutto il mondo? ? Carlo Sebastiano di Borbone è stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III. Fonte Wikipedia Saluti Alberto2 punti
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Buonasera a tutti, oggi tocca a Francesco II Piastra da 120 Grana 1859 Francesco II di Borbone, battezzato Francesco d'Assisi Maria Leopoldo e soprannominato Franceschiello (Napoli, 16 gennaio 1836 – Arco, 27 dicembre 1894), fu l'ultimo re delle Due Sicilie, salito al trono il 22 maggio 1859 e deposto il 13 febbraio 1861 dopo l'annessione al Regno d'Italia. Saluti Alberto2 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, Cesare D'Engenio Caracciolo, nell'opera Napoli Sacra (Napoli, Ottavio Beltrano, 1633), menziona il pagamento di un tarì al mese per il mantenimento della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, fabbricata a Napoli dalla corporazione degli stallieri nel marzo del 1609. Fu introdotto nuovamente da Ferdinando IV nel Regno di Napoli e poi nel Regno delle Due Sicilie dove valeva 2 carlini. Saluti a tutti. Raffaele.2 punti
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Ora che sono riuscito a veder meglio le banconote dal monitor del pc dico la mia. Lo scanner è "amico" delle alte conservazioni, mi spiego meglio, rispetto ad una foto esalta meno le pieghe e la consistenza della carta rendendo la banconota più gradevole. Sono due belle banconote, senza dubbio, ma credo che il perito abbia fatto egregiamente il suo lavoro, soprattutto analizzando bene il retro del 1866. P.S.@El Chupacabra a Verona però non ci avevi parlato della tua collezione di cartamoneta... Saluti.2 punti
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Filippo III Tornese con Cornucopia e Ara 1620 Simbolo del coniatore AA Un caro saluto a tutti.2 punti
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Oggi mi sono imbattuto in una informazione curiosa che voglio condividere con voi. Nel libro di Andrea Gloria " I più lauti onorari degli antichi Professori di Padova ", 1887, ho letto che gli stipendi dei Professori, tra il 1641 ed il 1763, erano pagati in " Lire Venete di buona valuta " il cui valore era differente rispetto alla " Lira Veneta di valuta corrente ". Il rapporto tra i due valori è 1 : 1,2 , 1 " Lira di buona valuta " corrispondeva " a 1 Lira e 4 Soldi di moneta corrente. Questo rapporto è molto simile, se non ho fatto errori con la calcolatrice, al rapporto tra il fino della " Lira " calcolato prendendo come riferimento il Ducatello da 8 con il fino della " Lira " calcolata prendendo come riferimento la " Lirazza da Trenta ". Quindi non solo le monete pregiate avevano 2 tariffe differenti ma persino quelle di Biglione!!2 punti
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Buongiorno a tutti, arrivato in Collezione il Mezzo Carlino di Filippo III Variante cerchio perlinato al rovescio, intorno al Tosone rivolto a sinistra.2 punti
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Buonasera e buon Ferragosto a tutti Segnalo che, nel corso degli scavi dell'anfiteatro di Volterra, negli scorsi giorni sono venute alla luce alcune monete di epoca imperiale: una dedicata a Faustina (Minore?), una di Vespasiano e due illeggibili. Qui di seguito, per quanti volessero dare un'occhiata, il link alla pagina Facebook dedicata agli scavi, con le relative foto (inserite il 10 e 12 Agosto): www.facebook.com/anfiteatro.volterra Buone ferie!1 punto
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Buonasera a tutti, Ferdinando il Cattolico Collezione Litra68 Sestino MIR 120 P/R 7 D/LETICIA POPVLI Grande F coronata tra due triangoli a lati concavi, in cerchio cordonato R/*IVSTVS °REX, Croce potenziata in cerchio Cordonato. Saluti Alberto1 punto
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Per evitare che anche questo con i vari è, or, da ti innervosisca, ti dico la mia. Il naufrago pensava di costruirsi una zattera, ma alla vista della naufraga in arrivo, ha cambiato idea. con F, or talamo, R è: è sorta A da mare! = Conforta l'amore: esorta ad amare Buona serata apollonia1 punto
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Distruttore dei sogni sei ? Fammi sospirare almeno fino a che non vedo le foto. Poi casomai andrò a prendermi un caffè e un bombolone... d'ossigeno1 punto
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Esatto. Io ho una minima esperienza e sto iniziando ora a valutare le monete in autonomia, certo che con una perizia da cui partire posso capire meglio che valutazione personale dare alle monete e se concordo o meno con la perizia (oltre a capire l'onestà del perito...)1 punto
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Grazie ElChupacabra ma credo che ci sia qualcosa che non funziona nel computer o nella tastiera . Se me li lasciano toccare proverò con altri computer. Per il momento seguirò il consiglio di Gianni.R . Grazie a tutti . Gabriella1 punto
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Se non altro è ben condita e può andare con l'insalata...1 punto
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Buongiorno. Secondo me le perizie possono essere utili per chi si avvicina alla numismatica, anche se più che una perizia bisogna affidarsi alla competenza e professionalità di chi ti vende la moneta. Poi periziata o no la moneta deve piacere a chi la compra. BB o spl poco importa, chi compra una moneta deve comprare la moneta non il pezzo di carta con scritto bb o bb+.1 punto
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A questo punto, non mi resta che proporre l'intera tabella per la tastiera italiana (bisogna tenere premuto ALT mentre si digita il numero indicato e poi rilasciare): Di più non posso fare...1 punto
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Belle, viste cosi SPl, andrebbero viste pero con luce radente per vedere alcuni dettagli, cosi difficilmente percepibili, forse il perito avendole viste dal vivo e con luce radente ha potuto notare dal vivo cose che dallo scanner difficilmente si evincono1 punto
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Buongiorno a tutti, @odjob ti ringrazio per la precisazione, sono stato un po' superficiale.. ? Preso dal fatto che Carlo segna l'inizio della Monarchia Borbonica a Napoli non ho approfondito ulteriormente. Saluti Alberto1 punto
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Sicuramente l'inquinamento può influire. Tieni presente che comunque una moneta d'argento presto o tardi formerà una patina più o meno spessa e più o meno bella. È normale e inevitabile. E non necessariamente danneggia la moneta, anzi spesso la rende più bella! Saluti!1 punto
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Ciao, io ne penso male, purtroppo. Non mi piace proprio... Credo che basti un rapido confronto per convincersi. ES1 punto
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Pur con tutto il rispetto, rimango della mia modesta idea. Per me la rivedremo prima o poi diversa in qualche altra vendita.1 punto
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nono assolutamente... lo stato di conservazione non è migliorabile in alcun modo è semplicemente una valutazione dello stato della moneta basata sull'usura soprattutto (ma non solo) l'usura è il normale procedimento di levigazione dei rilievi che avviene nel tempo quando la moneta passa di mano in mano ed è quindi per sua natura irreversibile. La pulizia sulle monete non andrebbe mai fatta perchè a parte quelle eseguite da restauratori professionisti va irrimediabilmente a rovinare la stessa e ne abbassa sempre il valore di mercato (una moneta pulita in genere vale sempre meno di una con patina originale che è molto apprezzata dai collezionisti del settore numismatico)1 punto
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Si tratta di un denaro ungherese coniato dalla zecca di Kremnitz (sigle K B) a nome di Mattia d'Asburgo (1608 - 1619). Ciao Mario1 punto
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DE GREGE EPICURI C'è stato un "rimbalzo" del martello, e la moneta è stata ri-martellata, però non al centro, ma alla periferia. Questa ribattitura ha cancellato parte della coniazione sull'altro lato (infatti, la "lunula" è la stessa). Non credo si possa individuare la legione.1 punto
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DE GREGE EPICURI Sì, in effetti potrebbe essere una imitativa, anche se le imitative di Magnenzio e Decenzio non sono affatto comuni (credo di averne vista una sola, diversi anni fa). Al D mi par di leggere NOP CVES (o CVFS), quindi con almeno due errori, mentre la prima parte del nome è illeggibile. Al rov., SALIS invece che SALVIS, e in esergo forse: LSLG. Inoltre, le lettere hanno caratteri atipici, e dimensioni un po' troppo variabili. Le due lettere A ed Ω attorno al cristogramma sono irregolari: la prima sembra piuttosto una N, e la seconda è "coricata". Il ritratto invece è nei limiti. Ergo: non può essere una moneta ufficiale.1 punto
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Complimenti per la bella carrellata di argenti Afesso vi mostro io una “giovincella” comprata la settimana scorsa. Avevo già la ‘57 in collezione ma ho visto l’offerta e ho deciso di migliorarla. Moneta molto comune come sapete, ma al contempo molto molto piacevole.1 punto
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Buongiorno a tutti amici, Alberto @Litra68partecipo anche io con piacere alla tua discussione. Francesco Gennaro Giuseppe Saverio Giovanni Battista duca di Calabria e conte di Mascali. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ciao Caro Alberto, voglio omaggiare la tua giovane discussione con il pezzo più prestigioso della mia raccolta : La Piastra del 1805 HSIP La prima volta che conobbi e vidi questa moneta con l'errore di inversione di lettere fu nello studio sugli errori nella monetazione Napoletana del Dott Ruotolo, su Cronaca Numismatica. Rimasi folgorato dalla bellezza e particolarità della moneta.... Già le piastre 1805 capelli lisci erano per me molto belle.... Ne possedevo già una con una patina di vecchia collezione. Quando ricevetti il primo catalogo d'asta della ditta Sintoni... Il N°1... Era in vendita una HSIP !!! Da poco avevo deciso di separarmi dalle mie medaglie Borboniche ( amara e sofferta decisione) e avendo anche la possibilità economica, decisi di mandare l'offerta per la Piastra... Era il secondo esemplare conosciuto e in una conservazione Splendida, non volevo perdere un'occasione simile.... Chissà quando sarebbe riapparsa un'altra HSIP. La Piastra per mia fortuna non ricevette offerte e la mia fu l'unica. Il prezzo d'acquisto lo sto dimenticando ? Per la cronaca.... Un altro solo esemplare è apparso in vendita all'asta... Con realizzo molto superiore al prezzo che ho speso per la mia. ? Tre soli esemplari. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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Le patine sono stabili, Noto solo in alcune una leggera opacità uniforme sulla faccia non a contatto con il velluto del vassoio.1 punto
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Da appassionato della zecca di Napoli sono veramente offeso dalle insinuazioni di questo utente, sono offeso perché da sentenze a prescindere, non ricordo di aver mai letto o sentito da nessuna parte di così tanto astio verso questa monetazione, per ogni moneta ne ha una, ma la cosa più assurda è che non ha le minime basi per supportare le proprie tesi, e nonostante più volte gli è stato consigliato di studiare lui continua per la sua strada senza ascoltare nessuno, anche chi può di certo insegnargli qualcosa (di certo non sono io), continua ad offendere, ignoranti, ladri... Senza sapere che alla zecca di Napoli si sono espressi tra i più importanti incisori , la zecca di Napoli ha una storia che non è seconda a nessun'altra zecca... La zecca di Napoli è da interpretare e questo utente non è capace, sa solo offendere, spero che si prendano dei provvedimenti perché personalmente non lo reggo più... Se vuole continuare a parlare di monete di Napoli si faccia un minimo di cultura altrimenti è meglio che stia zitto perché così inquina solo le discussioni e crea del malumore...1 punto
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Buongiorno Aldo, confermo l'uscita del terzo tomo.dei Papi per Riccione. Toffanin ha già predisposto la gabbia del quarto volume e....pare si riesca a finire con quel tomo la monetazione papale1 punto
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Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)1 punto
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E' assai sconveniente rivolgersi ad un solo forumista per ottenere aiuto. La forza del forum risiede nella presenza di tanti esperti, ognuno specializzato in monetazioni differenti, che possono darti senz'altro un aiuto migliore. Ti consiglio di aprire le discussioni nelle sezioni giuste del forum per richiedere informazioni (cosa che tra l'altro hai già iniziato a fare per 4 monete spagnole).1 punto
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Provengono dallo stesso conio deve aver lavorato parecchio.1 punto
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E meno male che il Ducato è del 1684..............altrimenti qui si metteva in discussione tutto il discorso di Francesco sugli Hamerani, l'incisore conoscendo il latino non avrebbe mai fatto quell'errore. Nel 1684 forse qualche incisore meno esperto si è corretto....o forse è una semplice distrazione nell'incidere la lettera. Altri due esempi...............!1 punto
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E meno male che il Ducato è del 1684..............altrimenti qui si metteva in discussione tutto il discorso di Francesco sugli Hamerani, l'incisore conoscendo il latino non avrebbe mai fatto quell'errore. Nel 1684 forse qualche incisore meno esperto si è corretto....o forse è una semplice distrazione nell'incidere la lettera.1 punto
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Ecco....trovata, come ho fatto a non ricordare !! La domanda fu: mi sembra che Gioacchino abbia l'orecchino. Picchio > Non ha l'orecchino ... è il punto di compasso nel conio che serviva a definire la distanza della legenda dal centro. Fora il conio e quindi si riempire in fase di battuta con un globetto di mettalo, è visibile in quasi tutte le monete.1 punto
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