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  1. Rocco68

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/15/20 in tutte le aree

  1. Posto il mio Ducatello di Giustinian. E' meno comune degli altri
    5 punti
  2. Stasera per "Una Napoletana al giorno" vi faccio vedere il mio più bel 10 Tornesi di Ferdinando II. Solamente con le varianti di conio dritto e rovescio e gli abbinamenti degli stessi se ne riempirebbe un vassoio di 10 Tornesi 1840.
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, fuggito letteralmente da una tavolata Calabrese....... Quelle che si sa quando si comincia... Ma non si sa mai quando si finisce? Condivido questa mia Piastra del 1858 con caratteri grossi al rovescio.
    3 punti
  4. Ri-fotografata, da dilettante allo sbaraglio...Foto mie dopo il lieve trattamento. Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni e non mi arrabbierò sicuramente se qualcuno mi dirà che sono un "Assassino di monete". A mia discolpa va detto che l'ho trattata con amore e sono stato delicato ?
    3 punti
  5. Il dogma dell'Assunzione della B. V. Maria al cielo fu proclamato da Papa Pacelli il primo novembre del 1950 con la Costituzione Apostolica "Munificentissimus Deus" che, affermado l'ascesa alla gloria celeste in corpo e anima della Madonna, consolida una tradizione antica. La spettacolare medaglia coniata, realizzata nel 1950, appositamente per l'occasione dallo stabilimento Emilio Pagani di Milano, su modelli di Aurelio Mistruzzi e Publio Morbiducci, rappresenta al verso il particolare centrale dell'opera "Assunta", la grande tavola dipinta da Tiziano Vecellio tra il 1516 e il 1518, conservata nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari in Venezia. Nel catalogo sono censite altre 12 medaglie con il medesimo tema, divise tra l'anno XII e le senza data di Papa Pio XII. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF17S/40
    3 punti
  6. Segnalo il libro di Massimiliano Vinci intitolato DE FALSA MONETA Ricerche in tema di falso nummario: tra diritto romano e numismatica
    2 punti
  7. DE GREGE EPICURI @L. Licinio LuculloCredo che le varie chiavi di lettura che hai suggerito siano già molto arricchenti: tutte sono motivate e compatibili con la cultura e lo spirito dell'epoca. Pensare di poter inquadrare proprio tutto in un sistema logico forse è un po' troppo; oltre tutto, parliamo di immagini monetali diffuse su un periodo di tempo abbastanza prolungato.
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI Sì, in effetti potrebbe essere una imitativa, anche se le imitative di Magnenzio e Decenzio non sono affatto comuni (credo di averne vista una sola, diversi anni fa). Al D mi par di leggere NOP CVES (o CVFS), quindi con almeno due errori, mentre la prima parte del nome è illeggibile. Al rov., SALIS invece che SALVIS, e in esergo forse: LSLG. Inoltre, le lettere hanno caratteri atipici, e dimensioni un po' troppo variabili. Le due lettere A ed Ω attorno al cristogramma sono irregolari: la prima sembra piuttosto una N, e la seconda è "coricata". Il ritratto invece è nei limiti. Ergo: non può essere una moneta ufficiale.
    2 punti
  9. Ferdinando II Tarì 1851 Buon Ferragosto a tutto il forum e sopratutto alla nostra vivace sezione.
    2 punti
  10. Ciao Alain Se ti fidi di me è un 1570 T Si vede bene lo 0 e la gamba del 7 Amico mio spero di rivederti presto!
    2 punti
  11. Innanzitutto complimenti a Tutti per le eccellenti Piastre postate, veramente una meraviglia! La patina, dovuta all'ossidazione dell'argento ( o meglio della lega d'argento ) è un processo naturale. Sicuramente dipende dal "modo" in cui è stata trattata ( pulita, lucidata, maneggiata ) e soprattutto dall'ambiente esterno e/o dove è stata conservata. La patina, come nelle monete postate dall'amico @Rocco68,sono meravigliose e costituiscono un surplus per la moneta. E' probabile che con il tempo ( molto tempo ) tenderanno a scurirsi, ma se conservate sui vassoi di vero velluto, in ambiente non umido e girate di tanto in tanto ( per rendere la patina omogenea) saranno sempre le ottime monete che abbiamo avuto il piacere di ammirare nei post precedenti. Ciao a Tutti e Buon "Feriae Augusti" Beppe
    2 punti
  12. Buonasera a tutti, grazie @Rocco68 e @Raff82per la vostra partecipazione, oggi posto un Grano 12 Cavalli 1792 Ferdinando IV (non trovate che sia piuttosto particolare? Differisce dagli altri in mio possesso per due particolari.. ? Riguardo a Ferdinando IV Riporto una nota di cui cito la fonte alla fine. Un proverbio dice: Felici quei popoli di cui la storia è noiosa. Noi dobbiamo confessarlo, quella del regno di Carlo III, manca di movimento, d'impreveduto, di pittoresco e di poesia, e per conseguenza alletta poco, ma il popolo è felice. Sotto Ferdinando le cose cangiano d'aspetto ‑ I lettori non si lagneranno della uniformità, nè i popoli della quiete, e della felicità. www.repubblicanapoletana.it Saluti Alberto
    2 punti
  13. Chi può "periziare" una moneta? La possono "periziare" solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei Periti ed Esperti del Tribunale)? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Devo dire subito che su questo punto il mio interlocutore ed io abbiamo concordato, ancorchè egli avesse notevoli riserve a prestarsi (pur dietro giusto compenso) a “periziare” (a questo punto potremo anche scrivere: a "espertizzare"...anche se trovo il verbo abbastanza sgradevole...) le monete altrui che, invariabilmente, vedeva poi confluire sul mercato, specialmente quello online. Fattogli notare che l'Associazione di cui Egli era membro aveva pubblicato persino un “listino” sul proprio sito internet con le tariffe per le certificazioni, mi ha risposto che dissentiva da tale pratica per i motivi che già mi aveva esposto. Ma torniamo al nostro tema. Ancora, probabilmente, sarò costretto a dare una brutta notizia a qualcuno. L'expertise (o quello che impropriamente noi siamo soliti chiamare pomposamente “perizia numismatica”), può essere effettuata da chiunque sia competente ed autorevole. Suppongo che questa affermazione, apparentemente “destabilizzante” per noi abituati ai titoli, ai timbri, ai rivetti personalizzati ecc.,, non sorprenda invece gli assidui e più attenti frequentatori del Forum, che hanno appreso nel corso del tempo una lectio magistralis fondamentale, e cioè che molto spesso, i veri esperti di monete, quelli il cui parere richiediamo quando abbiamo dei seri dubbi, quelli di cui leggiamo con estrema attenzione gli interventi, sono spesso anche Utenti “poveri” di titoli, timbri e rivetti, ma, d'altro canto, estremamente “ricchi” di esperienza, di studio, di "praticaccia" e di conoscenze numismatiche specifiche. Non sto a fare i loro nomi perchè li conosciamo tutti e, se siamo intellettualmente onesti, ne riconosciamo l'indiscussa capacità critica e la superiore conoscenza della materia. Ora, il fatto che costoro possano anche non essere iscritti alla C.C.I.A.A., all'Albo dei Tribunali, non siano laureati, non siano iscritti ad alcuna Associazione o Circolo e non sappiano giocare a bridge, non ne scalfisce minimamente l'autorevolezza ed anzi, per certi versi, costoro possono persino “impensierire” con i loro puntuali (e talvolta impietosi e ficcanti) giudizi tecnici, proprio chi, invece, antepone innanzi a tutto titoli accademici, bollini e iscrizioni burocratiche, che talvolta possono persino non adeguatamente corrispondere ad un altrettanto solida conoscenza della materia (ciò anche a causa di una certa “rilassatezza” - stavo per scrivere “sciatteria” ma poi ho scritto rilassatezza, per non apparire offensivo verso qualcuno - con la quale, in qualche sede, si conseguono le iscrizioni agli Albi). Ebbene, tutta questa “tirata” per dire che non solo le expertises (da noi “ruspantemente” chiamate “perizie numismatiche”) le può effettuare chiunque sia competente nella monetazione che certifica, ma che l'autorevolezza di una “perizia” è direttamente proporzionale alla caratura numismatica del certificatore, che non è indicata, necessariamente, dalle “stellette” o dai “bollini” applicati su tessere o su moduli delle Camere di Commercio, ma che risiede nel patrimonio di esperienze, di studi e di conoscenze che un soggetto che può non aver mai posseduto una “pinza rivettatrice”, nondimeno vanta. Quanto sopra con buona pace di chi ritiene che per “periziare” una moneta si debba essere iscritti agli Albi o alle Associazioni professionali e che le “perizie” eseguite da soggetti non iscritti non avrebbero, a loro dire, alcun valore. Se mai e quando verrà istituito un Albo professionale del settore, allora la questione potrà essere diversamente considerata....ma fino a quel momento...questo è ciò che passa il Convento. (fine della terza e ultima parte) Saluti. :hi: Michele
    2 punti
  14. Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)
    2 punti
  15. Buonasera e buon Ferragosto a tutti Segnalo che, nel corso degli scavi dell'anfiteatro di Volterra, negli scorsi giorni sono venute alla luce alcune monete di epoca imperiale: una dedicata a Faustina (Minore?), una di Vespasiano e due illeggibili. Qui di seguito, per quanti volessero dare un'occhiata, il link alla pagina Facebook dedicata agli scavi, con le relative foto (inserite il 10 e 12 Agosto): www.facebook.com/anfiteatro.volterra Buone ferie!
    1 punto
  16. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/29 Qui ci sono alcune immagini di esemplari originali e di falsi, comunque basta guardare la scritta FERT per capire subito che si tratta di un falso
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  17. DE GREGE EPICURI Io la metterei senz'altro, perchè colleziono monete romane imitative! Comunque, credo che qualche imitativa in collezione ci possa sempre stare, anche perchè insegna molte cose. A mio avviso, è probabile che sia stata coniata in Gallia. Catalogazioni di monete imitative: ci sono dei "repertori" pubblicati in articoli scientifici, più o meno numerosi e abbondanti. Se cerchi qui nel Forum con la parola-chiave "imitative" trovi molte discussioni, e in alcune sono citati alcuni libri e articoli. L'argomento è molto vasto; detto in modo grossolano, quasi ogni secolo dell'impero (ma specie il 3° e il 4°) ha le "sue" imitative tipiche.
    1 punto
  18. Il mio pensiero. Sulla autenticità e sul valore non mi esprimo non avendo le dovute competenze (sono un semplice appassionato); per il resto, le foto sono piuttosto sfocate. Visto il peso, ho il dubbio che si tratti, piu' che di un asse, di un dupondio. Potrebbe essere il RIC I (second edition) 92: http://numismatics.org/ocre/id/ric.1(2).cl.92 In realtà, la ANTONIA AVGVSTA del dritto e' Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e di Ottavia (sorella di Augusto) e madre proprio di Claudio, l'autorità emittente di questa moneta. Ciao da Stilicho
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  19. ? In tal caso anch'io direi qSpl e Spl, molto belle complimenti!
    1 punto
  20. Sarebbe bello sapere se i barili ci sono ancora e soprattutto se sono ancora pieni. Ma adesso i parlamentari sono impegnati a scovare i 5 sfigati che hanno chiesto i 600 euro, mentre tutto il resto va a putt..... Scusate lo sfogo.
    1 punto
  21. Quelli che vedi sono i margini reali come li ha ricopiati lo scanner. Poi, ovviamente, le foto sono state ritagliate (esattamente al filo della banconota, ma senza intaccare i margini...) per disporle in un'unica immagine. Ti mostro la banconota del 1872 come appare nell'album e come vedi i margini sono come nelle immagini di inizio discussione...
    1 punto
  22. @EmilianoPaolozzi Il mio pensiero. Sulla autenticità o meno non mi esprimo non avendo le dovute competenze. Mi limito pertanto a fare alcune considerazioni generali sulla moneta. Quanto al dritto, ho il dubbio che si tratti non di Magnenzio, bensì di Decenzio. Io leggo NOP CVES (sic!), ovvero cesare e non augusto. Mi sembra infatti che Magnenzio sia stato solo augusto. Fu proprio lui che elevò poi Decenzio (forse suo fratello) al rango di cesare. Quanto al rovescio leggo SALIS (sic!) DD NN AVG ET CAES. In campo sinistro del chi/rho una N (o una A come alfa mal riuscita?) e in campo destro una OMEGA. In esergo ...SLG, Lione. Viste le legende molto incerte, al di la di tutto, ho un dubbio: potrebbe essere una imitativa? Mi piacerebbe sentire il parere di @gpittini. Spero di non aver detto inesattezze. Ogni correzione è bene accetta. Un saluto. Stilicho
    1 punto
  23. A volte; AN, che per severa N dono N à, PPR ode; R aia, CI oche, ambi SCI Buona serata. apollonia
    1 punto
  24. Ciao, nel complimentarmi per la soluzione del rebus della zia Adele, vorrei chiedervi per favore di spiegarmi la prima lettura (che non ho capito). Grazie e buona serata. Stilicho
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  25. Settecentesca, SANTA MARIA DI CARAVAGGIO - SAN VENANZIO
    1 punto
  26. Nonostante tutto auguro a tutti voi e alle vostre famiglie di trascorrere un sereno Ferragosto!
    1 punto
  27. Sicuramente dentro alle capsule la formazione della patina rallentera' moltissimo. E si potrebbe risolvere così anche il problema dell'eventuale ambiente umido. Saluti.
    1 punto
  28. Sì, ma ormai non mi fanno più ridere, sono "old" ?
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  29. con quella tipologia di patina, non c'è da pulire nulla, non è una concrezione che rimuovi. Li la patina, ovvero il complesso di elementi che ha mineralizzato la moneta, si è sostituita integralmente al metallo che componeva la moneta. Per tirare fuori i dettagli, vorrebbe dire andare a reincidere i rilievi. Sicuramente un buon incisore lo può fare, ma poi che ne rimarrebbe della moneta? ciao e buon Ferragosto!! skuby
    1 punto
  30. Per me autentica. Ci vorrebbe la foto del bordo per verificare se proviene da montatura (possibile)
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  31. Si ma non la Gnecchi proncipale, di gran lunga piu’ importante ( anzi si puo’ dire praticamente la piu’ importante collezione italiana dopo la collezione Reale) che era stata esitata in tre vendite dalla ditta Hamburger tra il 1902-3. parliamo di Ercole gnecchi ( mentre il fratello Francesco si defico’ alle monete romane e mise insieme la piu’ importante collezione di monete romane privata al mondo) che scelse di vendere la sua collezione all’estero , all’epoca vi erano molti meno vincoli, ma egualmente ebbe storie per questo. Nel 1914 vendette la parte restante attraverso Ratto nel catalogo citato sopra.
    1 punto
  32. La più piccola credo sia più antica di almeno un secolo (direi tra la fine XVII secolo e l'inizio del successivo) e rappresenta Santa Alina vergine e martire del VII secolo e San Feliciano Martire di Foligno.
    1 punto
  33. Numismatik Lanz München, Auction 165, lot 282, 08.12.2017 RÖMISCHE MÜNZEN KAISERREICH. GORDIANUS III. (238 - 244). Apamea (Kibotos) in Phrygien. Bronze. AVT K M AN GOPDIAN[O-C]. Gepanzerte Büste mit Drapierung und Strahlenkrone von hinten gesehen. Rs: PAR BAKCIOU PAN APAMªWN. Noah und seine Frau stehen in einer kastenförmigen Arche, deren Deckel aufgeklappt ist; links in einer zweiten Szenerie danken sie im Adorationsgestus Gott, darüber eine Taube (oder Rabe) mit Ölzweig in den Krallen nach rechts fliegend, auf dem Kastendeckel weiterer Vogel sitzend, auf dem Kasten [NWª]. RPC online, VII.1, 701; SNG v. Aulock 8347; CNG Triton V, 15.01.2002, Los Nr. 1735 (Rs. stempelgleich). 23,83g. Äußerst selten. Fast vorzüglich. Die Stadt Apameia in Phrygien mit dem Beinamen 'Kibotos' ('Kiste') zeigt mit dieser Prägung, dass sie die jüdische Tradition der Noah-Geschichte in ihren Gründungsmythos aufnahm und damit die große jüdische Gemeinde der Stadt integrierte: Noah landete mit seiner 'Kibotos' in Apameia; die Juden von Apameia waren Abkömmlinge Noahs. Starting price: 6.000 EUR - Estimate: 10.000 EUR - Result: 14.000 EUR
    1 punto
  34. @Nikko Vorrei solo far notare che la legenda al dritto pare cominciare con CONSTANTINVS....anzichè con IMP, come dovrebbe essere per la RIC VII Trier 221. L'immagine non e' bene a fuoco, ma la presenza di uno spazio all'inizio della legenda fa pensare semplicemente che le lettere IMP siano state cancellate dall'usura del tempo. In alternativa potrebbe trattarsi della RIC VII Trier 222 la cui legenda comincia appunto con CONSTANTINVS. Quanto al cartellino, devo dire che mi piace in quanto ci racconta una piccolissima parte della strada percorsa dalla moneta prima di giungere nelle mani di @EmilianoPaolozzi Buona serata da Stilicho
    1 punto
  35. Io posso dir che sono veramente belle e ben conservate,inoltre come.conservazione preferisco pur di poco la seconda per via delle meno vistose piegature...non sono molto ferrato con la cartamoneta a pareri,ma mi butto,siamo tra amici? : la 1 qSpl,la 2 Spl . Saluti
    1 punto
  36. I giorni che precedettero l'assassinio di Cesare (nel 44), commesso da una nuova generazione di conservatori, furono segnati da una consistente produzione monetale a opera del dittatore stesso. I tributi a Venere, com'è ovvio, furono numerosi ma Venus passò dal D/ al R/, per ospitare il ritratto del vivente Giulio Cesare, simbolo di assoluto ed incontrovertibile potere (RRC 480/3, 4, etc. sino a 18). Il crescente al D/ di alcune emissioni è forse auspicio di una nuova era di prosperità per Roma, grazie alle azioni di Cesare La stella alla base dello scettro, presente nella variante Cr. 480/14, è una prerogativa di Venere Nel corso delle emissioni dell’anno 44, numerose e consistenti per sostenere l’imminente sforzo bellico, la raffigurazione di Cesare a un certo punto cambia: non più la sua testa nuda, ma velata. Secondo un’interrpetazione corrente, sarebbe un sgeno di lutto, adottato dopo la sua uccisione; Amisano suggerisce invece che faccia riferimento alle funzioni di pontifex maximus, sacerdozio che il dittatore ricopriva. Caio Cossutius Maridianus fu il quarto membro dei quattuorviri monetales, magistratura di breve durata. Poco prima dell'assassinio, Cesare ottenne dal Senato un decreto che autorizzava la comparsa del ritratto del dittatore di apparire come uno tipo al D/ dei denarî e incrementava il numero dei monetieri a quattro. Per la prima volta nella storia di Roma, l 'immagine di un individuo vivente comparve sulle monete della Repubblica. Questa iniziativa fu una poco diplomatica dimostrazione di forza, da parte Cesare, negli ultimi mesi che precedettero il suo assassinio, il 15 marzo.
    1 punto
  37. Repubblica Romana gens TITIA. Dovrebbe rappresentare Bacco al diritto e Pegaso al rovescio con la scritta Q.TITIVS
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  38. Ciao @Baylon, bellissima piastra. Bellissima l'introduzione, ti faccio i miei complimenti. Ti mostro la mia. Un saluto Raffaele.
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  39. L'ultima piastra del 1857 che ho messo in collezione è questa con i caratteri grossi al rovescio. Piaciuta nonostante il vistoso difetto nel tondello al dritto.
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  40. Due monete molto rare e anche belle. Complimenti @Rocco68 e @andreademari
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  41. Buongiorno a tutti, arrivato in Collezione il Mezzo Carlino di Filippo III Variante cerchio perlinato al rovescio, intorno al Tosone rivolto a sinistra.
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  42. Ciao Caro Alberto, voglio omaggiare la tua giovane discussione con il pezzo più prestigioso della mia raccolta : La Piastra del 1805 HSIP La prima volta che conobbi e vidi questa moneta con l'errore di inversione di lettere fu nello studio sugli errori nella monetazione Napoletana del Dott Ruotolo, su Cronaca Numismatica. Rimasi folgorato dalla bellezza e particolarità della moneta.... Già le piastre 1805 capelli lisci erano per me molto belle.... Ne possedevo già una con una patina di vecchia collezione. Quando ricevetti il primo catalogo d'asta della ditta Sintoni... Il N°1... Era in vendita una HSIP !!! Da poco avevo deciso di separarmi dalle mie medaglie Borboniche ( amara e sofferta decisione) e avendo anche la possibilità economica, decisi di mandare l'offerta per la Piastra... Era il secondo esemplare conosciuto e in una conservazione Splendida, non volevo perdere un'occasione simile.... Chissà quando sarebbe riapparsa un'altra HSIP. La Piastra per mia fortuna non ricevette offerte e la mia fu l'unica. Il prezzo d'acquisto lo sto dimenticando ? Per la cronaca.... Un altro solo esemplare è apparso in vendita all'asta... Con realizzo molto superiore al prezzo che ho speso per la mia. ? Tre soli esemplari. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  43. http://www.circolocastellani.org/numismatica-romana/ultimi-studi-sulla-zecca-di-fano Per chi fosse interessato: ho pubblicato la nuova edizione revisionata e a colori de "La Zecca di Fano"
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  44. @@petronius arbiter Ciao. "Non mi è chiaro perché la "perizia" cui siamo abituati non possa essere definita una "perizia semplice". 1)- Nella perizia cui siamo abituati, il perito risponde a un quesito (questa moneta è autentica?) 2)- Lo fa, di norma, per iscritto (compila il cartellino) 3)- Non si assume formalmente responsabilità particolari ("a mio parere", la moneta è autentica, se non lo fosse, pazienza). Ci sarà pure una differenza con quello che tu, più sotto, chiami un semplce expertise, ma non riesco a coglierla." Se intendiamo per "perizia", ancorché "semplice", ciò che comunemente si intende, e cioè un elaborato contenente non solo una risposta "secca" ad uno o più quesiti ma almeno un minimo di articolato ragionamento che spiega "il perché" della risposta fornita, è evidente che la pura e semplice attestazione che la moneta "è autentica", non corrisponde a quelli che sono "i canoni" normali che caratterizzano una perizia, ancorché "semplice". In questo senso ero andato alla ricerca di un termine, come "expertise", che sta ad indicare nel mondo dell'arte la dichiarazione resa da un esperto in merito all'autenticità dell'opera, che mi sembrava ciò che più si avvicina alle nostre "perizie" numismatiche. Quanto alla non assunzione di responsabilità, il discorso va inteso nel senso che il certificatore, se coincidente con lo stesso venditore, risponderà evidentemente dell'errata valutazione attestante l'autenticità della moneta verso l'acquirente, che avrà diritto a vedersi rimborsato il prezzo pagato (comprese eventuali costi sostenuti per la "perizia") per la moneta acquistata e dichiarata autentica, ma scoperta poi essere falsa. Se invece il certificatore è un terzo (non venditore) a cui il proprietario della moneta si rivolge - pagando - per ottenere "l'expertise", laddove l'attestazione fosse errata il committente potrà farsi rimborsare dal distratto perito quanto pagato. La mancata assunzione di responsabilità riguarda pertanto ulteriori profili che non siano quelli direttamente connessi ai casi di responsabilità "diretta" sopra enunciati. "Il discorso non fa una piega, ma lo vedo di (quasi) impossibile applicazione pratica. E' come per i gradi di rarità di cui abbiamo appena discusso, siamo tutti d'accordo che spesso non rispecchiano il vero, o non sono comunque sufficienti a stabilire la reale rarità, o sono dati con troppa faciloneria, ma poiché da essi, R2, R3, ecc.,nella pratica, dipende in buona parte il valore di una moneta, sarebbe difficilissimo, se non impossibile, convincere commercianti (in primis) e collezionisti a farne a meno. Per le perizie è lo stesso discorso. Io potrei conoscere le monete americane meglio degli esperti di PCGS (non è vero :lol:), ma in caso di divergenze (moneta falsa per me, buona per loro, o moneta MB per me, SPL per loro) il collezionista, a chi darebbe retta? se anche fossi davvero così esperto, non avrei comunque alcuna chance. E anche se le divergenze non ci fossero (buona per entrambi, stesso grado di conservazione), tra una moneta periziata da me, e una da PCGS, il collezionista, quale sceglierebbe?" Beh, non c'è dubbio che ci siano soggetti professionalmente deputati alla certificazione delle monete come ad esempio l'Ente americano che citavi Tu, che potranno godere sul mercato di una certa reputazione. Ma, e qui mi costringi a fare qualche nome, tra un giudizio di autenticità su una moneta napoletana espresso da PCGS e un altro, contrastante, espresso sulla stessa moneta da francesco77, siamo sicuri che daresTi la preferenza al parere di PCGS? E tra il giudizio contrastante, sull'autenticità, espresso dallo stesso Ente americano e da acraf, su una moneta dei socii italici, siamo sicuri che preferiremo il giudizio di PCGS? Mi fermo per brevità a questi due esempi, ma potrei continuare citando altri Utenti di questo forum i cui pareri, nelle monetazioni di competenza, possono ben competere e, perché no, anche sovrastare, il parere di Enti di certificazione, di Case d'aste e di professionisti "tuttologi" che, proprio perché "tuttologi", talvolta commettono anche grosse sviste. Certo, come dici Tu può essere utopia che un singolo privato goda di maggior credito numismatico rispetto ad un Ente certificatore, ad una Casa d'aste, ecc...ma questo è un discorso che va bene, con tutto il rispetto, per il "parco buoi", perché chi invece conosce le capacità e le conoscenze di quei singoli, non avrà esitazioni a rivolgersi a loro, piuttosto che all'Ente, per ottenere un expertise, nei casi dubbi. (Fra l'altro, scusa, ma sono persino alcune ditte numismatiche che già si rivolgono a costoro per conoscerne il parere su certe monete...e questo la dice lunga...). Poi, è evidente che tra il parere di un "pinco pallino", sedicente numismatico, e quello di un Ente certificatore, prevarrà il secondo. L'autorevolezza, in numismatica come dappertutto, va conquistata "sul campo", non a chiacchiere. Saluti. :hi: Michele
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  45. Il problema è che bisognerebbe avere l'onestà intellettuale e professionale e dire: non conosca questa monetazione. Ti suggerisco di andare da Tizio. Oppure...fammela studiare (un perito deve avere le capacità di ricerca, approfondimento e studio) e poi cerco di dare una risposta alla tua richiesta... Altrimenti, come dice Michele..si va a finire nella perizia de noantri.
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  46. :( e già ..... sono daccordo con tutte e due, eppure mi è sfuggito ieri.......ricordo infatti, se non sbaglio, che Picchio in una discussione mi aveva spiegato cos'era, proprio ad una mia domanda su cosa fosse l'orecchino di Gioacchino (mi sembra). Devo trovare la discussione.
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  47. Peter1 ... piacere di risentirTi Concordo per la conservazione con entrambi; infatti, ha qualche problema anche sul bordo. Peter, ho notato, facendo un ingrandimento, che I pallini mancanti sembrano essere distribuiti sotto le torri di lato, se ... non è un errore questo, cos'è? ... però :whome: Accipicchia Sanni......non li avevo notati, bravo.......sono distribuiti dapertutto, adesso ne osservo uno ancora più grande sotto l'aquila di sinistra nello stemma d'Aragona..............vai a capire l'incisore cosa aveva in testa.
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  48. Ciao Sanni.......ma questo non è un errore, per me è una delle tante particolarità di questa splendida ed "eterogenea" Monetazione :P Nemmeno il Traina la riporta....e poi a me mi sembra più un "punto" che una pallina. Riguardo alla conservazione, sempre secondo un mio parere, credo che siamo sul qFdc anche se il dritto forse un pò meno; la moneta ha circolato veramente pochissimo, però il suo stato originario l'ha perso. Ciao e complimenti
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  49. Ottima per davvero, bravo Giuseppe bel colpo....non credo che ci abbiano fatto caso, altrimenti altri l'avrebbero già comperata, buon per te; non sia inedita? non saprei, bisognerebbe indagare a fondo, ho dato anch'io uno sgurdo a quelle riportate nel Corpus e la descrizione come la tua non è presente, presenta anche la legenda completa "ROM IMP" ;) Questa direi che potrebbe essere una tra quelle monete che Francesco potrà inserire nel suo prossimo e conclusivo lavoro sulle Monete Inedite o poco note da Carlo V a Filippo II :good: ...se non sbaglio (e credo proprio di no) per completare la rassegna dopo quelle da Carlo I d'Angiò a Federico d'Aragona e quelle da Filippo III a Ferdinando II di Borbone manca proprio questo periodo.....caro curatore datti da fare !! :clapping:
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  50. A proposito di stranezze....se ti và di leggere.......prego ;)
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