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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/16/20 in tutte le aree
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Il trattato di Firenze del 1557 e la successiva pace di Cateau-Cambrésis del 1559, che ponevano termine alla lunga guerra fra gli Asburgo e i Valois, videro, nella stesura dei nuovi confini degli Stati, la costituzione, su ex possedimenti della Repubblica di Siena, dello Stato dei Presìdi, una piccola entità territoriale comprendente Orbetello, Porto Ercole, Porto S. Stefano, Talamone e, dal 1603, Porto Longone (l’odierno Porto Azzurro dell’Isola d’Elba), che il re Filippo II di Spagna volle riservarsi per il controllo navale della costa tirrenica e per garantire approdi sicuri alle sue navi. Dominio diretto della corona spagnola, il piccolo Stato fu affidato per l’amministrazione al viceré di Napoli. Al periodo della dominazione spagnola si deve un forte sviluppo delle strutture e delle fortificazioni militari nel territorio sopravvissute fino ai nostri giorni. La dominazione spagnola fu interrotta nel trentennio 1707-1737, anni delle guerre di successione austriaca e polacca, che videro la momentanea sovranità austriaca. Quando Carlo di Borbone si impadronì del Regno di Napoli, anche i Presìdi passarono sotto la corona borbonica (1738), seguendone le sorti fino al 1801, anno dell’invasione napoleonica dell’Etruria. Il trattato di Versailles del 1815 sancì l’annessione dell’ex Stato dei Presìdi al Granducato di Toscana dei Lorena. Sotto Ferdinando IV di Borbone fu battuta l’unica monetazione destinata al piccolo dominio toscano. Essendo un territorio di limitate dimensioni, crocevia di commerci e di genti, al confine fra il Granducato e lo Stato Pontificio, vi circolavano monete di varie zecche e di diverse unità di misura, creando gran confusione e difficoltà nei ragguagli. Le monete napoletana e romana la facevano da padrone, la prima per ragioni politiche e finanziarie, in quanto moneta “ufficiale”, la seconda per gli scambi e i rapporti commerciali con gli abitanti delle viciniori province laziali di Roma e di Viterbo. La documentata circolazione di valuta genovese, spagnola, napoletana, toscana, pontificia è indice di un’intensa attività commerciale e produttiva in Orbetello e dintorni. Ma se il ducato romano e napoletano costituivano le monete di riferimento per il commercio all’ingrosso e gli affari finanziari, tra il popolino si faceva di conto con la lira toscana e i suoi derivati. I pezzi più piccoli (aliquote di soldi e denari) erano molto usati nella vendita al minuto di merci dell’uso quotidiano. Se ne deduce che questo settore fosse predominio dei mercanti toscani, con un fitto interscambio con i Presìdi fatto di esportazione di prodotti agricoli, legna, carbone, pesce fresco e salato. Per questi motivi a Napoli si ritenne opportuno battere i pezzi in rame per i Reali Presìdi secondo il sistema monetario toscano e non quello napoletano. Ferdinando IV di Borbone, in tre diverse emissioni (1782, 1791 e 1798) fece coniare questo quattrino del medesimo valore dell’ordinario in corso nel Regno, pari alla 400esima parte di un ducato. Nei tagli di quattro, due e un quattrino, i pesi erano dunque rispettivamente identici alle monete da un grano, da un tornese e da tre cavalli circolanti nel Regno di Napoli. La serie dei quattrini coniata per i Reali Presidi vede come costante al diritto dei tre nominali il profilo di Ferdinando IV di Borbone volto a destra, lungo il bordo l’iscrizione Ferdinando IV per grazia di Dio Re delle Due Sicilie e in basso la sigla P (1 e 2 quattrini) o B P (4 quattrini) quale firma dell’incisore Bernardo Perger per la serie del 1782, mentre la P o D P delle emissioni del 1791 e 1798 sono riferite ovviamente al figlio Domenico, essendo Bernardo morto nel 1786. Il rovescio presenta in alto la corona reale sovrastante la scritta REALI PRESIDII, il nominale QVATTRINI, il valore espresso in numeri romani inserito tra le cifre arabe dell’anno di emissione. Solo nei pezzi da 4 quattrini le iscrizioni del rovescio sono circondate da due rami di lauro legati in basso da un fiocco. Ai lati della corona compaiono le iniziali dei direttori della zecca: C. C. per il Cesare Coppola (emissioni del 1782) in carica fino al 1790; A. P. sono le iniziali di Antonio Planelli (emissioni del 1791) mentre la sigla R. C., impressa sui nominali del 1798, designa la Regia Corte, ovvero la monetazione battuta a benefizio della Corte ed in particolare della regina Maria Carolina. Particolari rarità di questa monetazione sono due esemplari di 4 quattrini 1782, l’uno ribattuto su una prova in rame del 6 ducati di Carlo III, attestato dal CNI, e l’altro ribattuto su un grano del 1719 di Carlo VI d’Asburgo, inedito e, infine, un esemplare di 4 quattrini 1798 ribattuto su un grano da 12 cavalli di Ferdinando IV (mai apparso).4 punti
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Mi chiedo se sia già stato affrontato in qualche studio. Ciao si....qui > @Litra684 punti
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Buongiorno a tutti, A distanza di tanti anni riprendo questa interessante discussione per condividere un Mezzo Carlino di Filippo III con cerchio perlinato, che in questo esemplare si presenta al rovescio intorno al Tosone girato a sinistra. Al dritto Filippo III è volto a destra ed entrambe le sigle sono sotto il Busto. È stato censita questa variante nel frattempo? Grazie a chi vorrà rispondere.4 punti
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Scusate all'inizio, volevo intendere testa e non busto.....perchè sono con la testa di Fillippo. Magari un giorno ne viene fuori uno con il perlinato sia al dritto che al rovescio.....3 punti
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Buongiorno a tutta la sezione, continuo con la condivisione di un altro Grano 1637 (doppia data) per Filippo IV. Busto con corazza e simbolo del coniatore Q E tre pallini sotto lo stemma a lati dritti nel rovescio. Notate la forma del tondello, sagomato per essere portato al giusto peso.3 punti
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La perlinatura dell'esemplare della discussione è su un busto più maturo di questo esemplare di Rocco; in quel tipo ci sono esemplari che la hanno sia al dritto che al rovescio. In questo tipo, con il ritratto di Filippo giovanissimo non mi era mai capitato di vederlo, c'è uno in descrizione sul Corpus, ma ha la predisposizione diversa delle sigle. All'asta ACM 13, però, passo anche lo stesso tipo giovanile, con il perlinato al dritto, anche quello non l'avevo mai visto, ma era stato descritto dal Prof. Bovi. Lo vidi di persona, al primo impatto sembrava un pò diverso come coniazione, avevo avuto anche dei dubbi....ma poi li ho sciolti. Aveva anche il cartellino del Dott. De Falco....eh...eheheh, ma è andato invenduto. Poco tempo tempo, pura caso...ed è sempre così che accade, è passato un esemplare come quello dell'asta ACM, di cui sto scrivendo, su FB.....adesso è in buone mani. Ho avuto la foto dal proprietario ed è insirito nel mio volume.2 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Città del Vaticano Anno: 2015 Tiratura: 2.021.682 Condizioni: MB Località: Biella Taglio: 50 cent Nazione: Città del Vaticano Anno: 2019 Tiratura: 2.157.248 Condizioni: MB Località: Biella Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2018 Tiratura: 934.771 Condizioni: qSPL Località: Biella2 punti
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...ti potrà sfamare! Continuo con la mia serie delle "Medaglie dell'angoscia" del 1923 tedesco, anno dell'iperinflazione, questa un po' più piccola con ca. 29 mm di diametro e 10 g. Anche qui l'incisore è Hörnlein, la zecca quella di Dresda. Le prime medaglie le ho in bronzo, le ultime in ferro, come a voler simbolicamente coniare su metallo meno prezioso la mancanza di materia prima, le macchie di ruggine a voler sottolineare il decadimento di uno stato, che alcuni anni dopo porterà ad una catastrofe mondiale. Come se non bastasse, sembra che con l'avanzare della carestia anche la qualità dell'immagine si degradi, diventando a novembre quasi ovattata. Nell'altra discussione si comparavano i prezzi di "farina/carne/pane/birra" qui di "latte/burro/zucchero": volendo essere sessisti, direi che una medaglia era per gli uomini, questa per le donne. Alla prossima Servus, Njk PS: vi prego di NON dirmi, che qui manca la medaglia di ottobre... io NON LA TROVO in vendita, ma purtroppo so che esiste!1 punto
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Buon Giorno Leggendo “Cronaca del Trecento Italiano” di Carlo Ciucciovino, con riferimento al primo Volume per l’anno 1306, in uno dei paragrafi ho trovato il seguente brano che cito integramente: (il Papa, Clemente V, si era trasferito con la Curia in Francia a Poitiers l’anno precedente ponendosi sotto la protezione di Filippo il bello) § 17. Il tesoro pontificio Il Pontefice ordina che il tesoro papale, custodito a Perugia, venga trasportato a Bordeaux, e ne dà incarico ai fratelli Franzesi. Davidsohn sottolinea, stupito, che è singolare che persone coinvolte contro l’aggressione a Bonifacio VIII, siano state investite di tale responsabilità, tanto più che essi non fanno recapitare tutto il tesoro in Francia, ma ne trattengono una parte, si ignora a qual titolo. «Gli oggetti preziosi furono dagli incaricati [dei Franzesi] venduti in parte a Firenze, e la maggior parte del vasellame d’oro, ridotta in pezzi, prese la via della Zecca di Firenze, dove il metallo fu coniato in fiorini d’oro». La curia intraprende un’azione legale contro i fratelli, accusandoli di appropriazione indebita. Ci vorranno 11 anni perché la Chiesa riottenga, e solo in parte, il maltolto.57 Il testo (in tre volumi oltre alle introduzioni) è disponibile integralmente in rete in formato pdf, basta una semplice ricerca, è estremamente interessante consente di farsi un quadro generale della complessa situazione dei rapporti tra i vari centri di potere nei primi tre quarti del XIV secolo. Tornando al riferimento relativo al Tesoro Pontificio, sorvolando su motivi e ragioni, su possibili influenze del re di Francia sulla decisione, ho posto la mia attenzione sulla alienazione da parte degli incaricati del trasferimento, di parte del tesoro, (in pratica furto e ricettazione da parte di qualcuno in Firenze) Non sono riuscito a capire di quanto oro si trattasse, presumo comunque un quantitativo rilevante. Quantificando la somma in Fiorini, considerando che 1000 Fiorini sono 3.53 kg d’oro con titolo prossimo a 24 carati, che nell’anno 1306 con riferimento al primo semestre il Bernocchi descrive 5 varianti segno di zecca scala, in effetti ne esistono almeno altre due che ho potuto vedere; per il secondo semestre dello stesso anno sono descritte 3 varianti segno pera, e anche nei semestri degli anni successivi sono presenti un numero significativo di varianti. Considerando che per il segno scala sono presenti piu coni (almeno 4 per una delle varianti) da quanto ho potuto verificare.. Riporto una tabella riassuntiva dei segni e delle varianti descritte dal Bernocchi, considerando che venivano realizzati almeno una coppia di ferri per ciascuna variante, a volte anche 4 o 5, che con un conio di rovescio potevano essere coniati anche 15-20.000 Fiorini, con ogni probabilità son coniati in questi anni quantità considerevoli di Fiorini. (100.000 Fiorini sono 350 kg abbondanti di Oro affinato) class Bernocchi num varianti inizio fine 1306 sem1 scala 961 965 5 1306 sem2 pera 966 968 3 1307 sem1 guastada 970 974 5 1307 sem2 pettine 983 986 4 1308 sem1 foglia di fico 995 999 5 1308 sem2 chiodi decussati 1006 1011 6 1309 sem1 scudo semiovale crociato con globetto 1017 1019 3 1309 sem2 pannocchie di grano su gambo nessuno 1310 sem1 giglio piccolo 1037 1038 2 1310 sem2 monte 1050 1051 2 Altra curiosità/dubbio è riferita al processo di affinamento dell’oro descritto nella pratica Pegolotti, che dimensioni potevano avere i singoli lotti di metallo, qualche chilogrammo oppure decine di chilogrammi o più? I Fiorini di questi anni sono meno rari di altri, tranne qualche semestre meno diffuso, sono presenti molteplici varianti con coni diversi per ciascuna, sicuramente molto oro è stato monetato a partire da quello del Tesoro Papale. Chiedo a tutti coloro che vorranno intervenire di esprimere le loro ipotesi e di fornire eventuali precisazioni e notizie Cordialità1 punto
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Salve segnalo: Simonluca Perfetto, Documenti per servire alla storia dei maestri razionali della Zecca di Napoli 1309-1562, in Nuova Rivista Storica, Anno CIV • Maggio - Agosto 2020, fasc. II, pp. 733-752 https://www.academia.edu/43640841/Documenti_per_servire_alla_storia_dei_maestri_razionali_della_Zecca_di_Napoli_1309-1562_in_Nuova_Rivista_Storica_Anno_CIV_Maggio_-_Agosto_2020_fasc._II_pp._733-7521 punto
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Buonasera a tutti, volevo aspettare che mi arrivasse fisicamente, ma ci sta mettendo tempo.. Come vi dicevo ho preso un altro 9 cavalli di Filippo IV. È una moneta che già conoscete perché già passata in sezione in una discussione sullo strano simbolo. Mi è piaciuta subito, e soprattutto scoprire un po' del suo passato e della sua provenienza, (è passata su Artemide aste nel 2018) ed io l'ho presa sul noto sito.. ? L'ho presa per il millesimo 1630 che mi mancava e poi per lo strano simbolo sul davanti, di cui tanto si è discusso, devo dire che già osservando le foto dei venditori, che saranno sicuramente migliori di quelle che farò io, ho cambiato idea (pensavo ad un ranocchio) mi piace pensare, senza stravolgere le convinzioni di nessuno, che ci troviamo davanti ad una lettera, e più precisamente alla M, per l'occasione ho preso un ritaglio di un 9 cavalli sul Web. dove la lettera M del Cavo ha forti somiglianze con lo strano simbolo.. ? Ovviamente, vorrei che prendeste le mie divagazioni come spunto di riflessione e aspetto con piacere Vostro interventi. Saluti Alberto1 punto
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Il confronto tra francesi ed italiane è molto difficile ?? Ho una collezione parecchio avanzata di biglietti francesi e spesso mi perdo in contemplazione. Il 5000 franchi Union Française è una meraviglia tale da far sfigurare le coeve 10000 lire "marinare". La qualità dei biglietti francesi, secondo me, è andata scemando con il tempo: i biglietti della serie emessa negli anni '80 sono meno belli dei precedenti, e quelli dell'ultima serie sono pressoché orribili. Guardate ad esempio l'evoluzione dei 50 franchi: sono passati da pezzi bellissimi come quelli dedicati ad Enrico IV (50 nuovi franchi) e a Racine, ad un biglietto passabile (Quentin de La Tour) fino all'ultimo, con il ritratto di Antoine de Saint-Exupéry, che è moderno ma brutto (della stessa serie, il biglietto da 100fr Cézanne lo ritengo uno scempio). La carta velina è una caratteristica dei franchi francesi e non mi dà fastidio. Anche le banconote italiane degli anni '30 avevano la stessa carta poi, per fortuna, il Poligrafico è rinsavito. Riguardo le 50000 Leonardo e le 100000 Manzoni, una considerazioni personale. L'autoritratto di Leonardo dà al pezzo da 50000 una tristezza notevole... ed il retro? con tutte le opere di Leonardo giusto il panorama di Vinci dovevano andare a pescare? La 100000 Manzoni mi dà maggiore soddisfazione: adoro i panorami dei laghi alpini ed ho sempre apprezzato la raffigurazione di "quel ramo del lago di Como". Sono un figlio degli anni '80, cresciuto negli anni '90. Per me le lire sono quindi l'ultima serie, da Montessori a Caravaggio. Il pezzo da 100000, oltre ad essere obiettivamente gradevole, avrà sempre un posto speciale nei miei ricordi ??1 punto
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Il Grano di Rocco fa parte del gruppo di Grani con al rovescio lo stemma di forma Semiovale, battuti con le date 1636 -1637 e 1638. In contemporanea però dal 1637 (e nel 1638) vennero battuti anche Grani con lo stemma in cartella curvilinea, come quello del disegno mostrato. ?1 punto
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Dubito molto che siano d'argento, comunque lo fossero, l'argento lo vendi a circa 400 € il kilogram mo. Saluti TIBERIVS1 punto
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Ciao Rocco @Rocco68, complimenti per la moneta! Ho guardato velocemente il Cagiati ( testo datato sicuramente, però grande libro ) ) ma il tuo Grano non è censito ( nè x la Q, nè per il simbolo rilevato da Alberto ). Ti posto una immagine della moneta "base". poi sono descritte tutte le varianti. Penso che tu abbia il Testo, in caso contrario ci sentiamo in privato. Ciao Beppe1 punto
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un consiglio per il futuro......occhio ai colpi ai bordi,.......... evitali di portarteli a casa ??1 punto
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Se fossi stato un bambino negli anni '80, e se mangiavi biscotti l' avresti quasi sicuramente vista. Saluti TIBERIVS1 punto
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Questo nuovo conio venne poi mantenuto per tutta la coniazione di questa tipologia, ovvero fino al 1980 (quest'ultima annata fu prodotta solo per i collezionisti).1 punto
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Se sei all’inizio ti consiglio Fiorenzo Catalli, La monetazione romana repubblicana, IPZS, Roma 2001 Il testo di riferimento per la monetazione repbblicana è Crawford, Roman Republican Coinage in 2 volumi in inglese. Per le esigenze di classificazione il miglior catalogo è proprio quello di questo forum https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-REP1 punto
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Così è tutt'uno con il marmo............se puoi farla con sfondo bianco e più da vicino è meglio.1 punto
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1944 Serie luogotenenziale 1944 10 lire Giove1 punto
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Per l acconciatura dei capelli e stile della testa, escluderei trattasi di Erice, poi parrebbe riconiata. Opterei per una cartaginese (potenzialmente inedita..) skuby1 punto
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Sebbene gli shekel siano stati coniati durante il V e IV secolo a. C. da diversi governanti di Tiro, il tipo più importante è quello coniato per quasi due secoli, tra circa il 126/5 a. C. e circa il 65/66 d. C. La moneta presenta sul dritto un ritratto di Melkart, l'equivalente punico dell'eroe greco Eracle, e sul rovescio un'aquila con un ramo di palma sulla spalla, in piedi sulla prua di una nave. Inoltre, nel campo del rovescio sono presenti vari simboli di controllo e una data rappresentata da una o più lettere greche. Sulle monete di Silvio (post # 18) e della discussione le lettere nel campo a sinistra sono H e K, rispettivamente Eta e Kappa maiuscole, che nell’alfabeto greco adattato alla numerazione rappresentano rispettivamente i numeri 8 e 20. Unite, indipendentemente dalla sequenza danno il numero rappresentato da 8 unità e due decine, quindi 28, l’anno civico di Tiro corrispondente al 99/8 a. C. posto sopra la clava che rappresenta l’emblema della città come attributo di Melkart-Eracle. Il monogramma nel campo a destra del rovescio, ben distinguibile nella moneta di Silvio, è un simbolo di controllo composto dalle lettere HAP. Con una serie così lunga è naturale che alcune date assumano un significato aggiunto per i collezionisti, come il cosiddetto "siclo del millennio" coniato nell'anno civico 126 o 1 a. C./AD 1. La data più popolare della serie è quella dell'anno civico 159 o 33/4 d. C. in quanto, seguendo le cronologie tradizionali, questo è l'anno in cui Gesù fu crocifisso da Ponzio Pilato. Il siclo di Tiro ha anche un'altra connessione con la storia biblica in quanto, secondo molti storici, i "trenta denari" che si dice che Giuda abbia ricevuto per aver tradito Gesù erano in forma di sicli di Tiro.1 punto
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LE discussioni vecchi vanno pian piano in fondo alla sezione e non si vedono piú. Possono però comunque tornare utili ad altri quando, ad esempio, si parla dello stesso oggetto.1 punto
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Grazie mille per il suo prezioso aiuto per quanto riguarda la datazione . ora è tutto piu chiaro. Buona serata1 punto
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Ciao @aemilianus253 Francia Orange , Raymond IV 1340-1393 carlino , nei quarti della croce sono corna, MON ET CI VITAS AVRA1 punto
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Buongiorno a tutti, Rocco @Rocco68, complimenti per questo interessante esemplare, ritratto di Filippo IV molto nitido e perfettamente in linea con la ritrattistica che lo rappresenta su tela. Riconosco che ci vuole un occhio veramente allenato per coglierne i più piccoli dettagli, la data per esempio sotto al busto mi era sfuggita ad una prima visione nonostante tu l'avessi scritto. Anche la sigla davanti al busto è bella nitida come quelle dietro. Un particolare che ha subito catturato la mia attenzione è il simbolo al rovescio che chiude la leggenda.. ? Acciarino/pietra focaia? Fiammella? Quadrifoglio? Lo strano simbolo che non mi fa dormire la notte? Quello che ritrovo sulle monete di Carlo V.. ? Rocco mi perdonerà per aver ritagliato la Moneta. Saluti Alberto1 punto
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Questo è un buon libro Ma obsoleto da 20 anni. Ora usano cataloghi numismatici 1. Yaroslav Adrianov 2. Fedorin Andrey1 punto
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Il problema principale è l'alfabeto cirillico. Come i caratteri cinesi, il russo e il cinese sono difficili da comprendere per gli stranieri. Il problema opposto, non ci sono specialisti che sono pronti e in grado di tradurre completamente i cataloghi in lingue straniere. Il secondo problema è la mentalità dei numismatici russi. Nella psicologia della numismatica russa, ci sono 4 paesi completamente separati.La Russia fino a Pietro il Grande. La Russia fino al 1917. L'URSS. Il territorio dell'URSS dopo il crollo. Anche all'interno della Russia, i collezionisti di questi argomenti non si intersecano e comunicano poco. Il terzo problema sono le directory straniere con informazioni ed errori deboli. Aggiungerò un'altra sfumatura. Conflitti tra teorie e versioni tra autori.1 punto
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Magari è perché la tua richiesta è fatta nella sezione sbagliata ( pesa ... c'è anche una sezione di Araldica, dove potevi rivolgerti) ? Magari perché se ne deduce che ti sei approcciato al Forum senza leggere alcuna delle informazioni che qualcuno si è dato la pena di illustrare chiaramente ? Magari perché manca una qualche formula di saluto ? Magari è per le foto ? Tanti motivi per ignorare la tua richiesta.1 punto
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taglio 2 euro cc paese Monaco anno 2013 tiratura 1.226.631 condizioni bb++ città Milano1 punto
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Buongiorno a tutti, Pietro @Rex Neap, mi emoziona fare delle scoperte, anche se poi ti rendi conto che come dici tu è tutto già scritto, il bello è anche arrivarci, magari percorrendo strade fatte di ragionamenti, supposizioni, magari anche sbagliando, e ancora più bello trovare conferme, non vedo l'ora che esca il tuo libro, per il quale prenoto da subito una copia rigorosamente con dedica.. ? Saluti Alberto1 punto
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Avete ancora tanta strada da percorrere....siete giovani: tutto quello che state per scoprire...è già tutto scritto da tempo nel mio prossimo volume.1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovenia Anno: 2016 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: qFDC Località: Taggia (IM)1 punto
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Fai foto senza luce diretta. Si devono vedere tutti i rilievi. Ritaglia il contorno e lascia solo la moneta. Se non ottieni un risultato fotografico almeno simile al seguente, sia per il dritto che per il rovescio, non sarà possibile darti un parere. La velata sembra fresca, si vedono ancora i capelli? La Giorgio V forse meno. Serve peso e diametro delle singole monete. Buon lavoro. Chissà che con la fatica delle foto ti venga anche un principio di passione numismatica. Buon pomeriggio.1 punto
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... Riccardo Martina I Quattrini dei Reali Presídi di Toscana Ed. Diana1 punto
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