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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/10/20 in tutte le aree

  1. Buon pomeriggio a tutti, Oggi voglio condividere con voi amici questa mia piccola... Spero vi piaccia. Saluti a tutti. Raffaele.
    5 punti
  2. Questa è d'ogni alto ben nido fecondo Vinetia: et tal che chi lei vede, stima Veder raccolto in breve spatio il mondo E' questa la didascalia di una stampa acquarellata di autore anonimo, riportata in uno dei celebri volumi di Giacomo Franco, editi a Venezia, rispettivamente nel 1610 e nel 1614. Venezia, a quel tempo, era ancora una delle capitali europee più frequentate, una metropoli dove frotte di forestieri vi giungevano per commerciare e fare affari, leciti e non; tanti pellegrini vi arrivavano ancora per imbarcarsi e raggiungere la Terra Santa, anche se in misura ridotta rispetto al secolo precedente e parecchi stranieri la sceglievano per turismo. Nel 1565, proprio per “aiutare” i forestieri, era stata data alle stampe una vera e propria guida turistica, intitolata: “Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia”; chissà se a distanza di qualche decennio erano uscite nuove edizioni più aggiornate. Proprio così; Venezia non incentivava solamente il turismo religioso o colto, non reclamizzava solamente le sue chiese che contenevano importanti reliquie di santi e beati, le sue bellezze architettoniche ed i suoi preziosi prodotti, ma anche la sua mondanità suddivisa tra feste religiose e laiche che occupavano una buona parte dell'anno ed il meretricio costituiva un importante corollario. Poi c'erano sempre i “Tolomazi”, veri assistenti turistici che aiutavano gli stranieri a scegliere dove dormire, pranzare, fari acquisti. La Serenissima ha sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti della propaganda, ne sono prova la diffusione di libri, quadri e stampe, nei quali ha comunicato alle masse, dentro e fuori dai propri confini, una profusione di argomenti che suscitassero curiosità e consenso. Un'azione incessante di marketing ante litteram, posta in opera per creare consenso intorno alla propria immagine, per indirizzare messaggi persuasivi e seducenti che riguardassero i propri ordinamenti politici e sociali, le proprie conquiste territoriali, la bontà ed esclusività dei propri prodotti. Anche le numerose feste religiose e le cerimonie laiche che si svolgevano nell'arco dell'anno ed alle quali i Doge era obbligato a partecipare insieme ai maggiorenti della Repubblica, servivano per esaltare l'immagine che Venezia voleva infondere. Libri, quadri, stampe, finanche le medaglie, ma non le monete, sebbene queste ultime, fin dall'antichità, abbiano svolto una non secondaria funzione di veicolo propagandistico. Inutile cercare tra le monete di ordinaria emissione qualche soggetto che possa servire a questo scopo; lo sappiamo bene che in queste monete troveremo sempre raffigurate le medesime immagini: il leone marciano, il Doge, il Cristo, la Madonna, san Marco o santa Giustina, la Giustizia o la rappresentazione muliebre di Venezia; gira e rigira, pur modificando abbinamenti e rappresentazioni, le immagini sono sempre queste. Bisogna spostare quindi la nostra attenzione sulle oselle ed è in queste particolari e periodiche emissioni, che troviamo qualche eccezione. Non dobbiamo però pensare che queste siano state concepite effettivamente per comunicare alle persone la bellezza di Venezia in modo esclusivo; la rappresentazione di un luogo o di un soggetto veneziano è sempre secondario, è una rappresentazione scenica che accompagna un messaggio di altra natura, politica e/o economica, ovvero una importante ricorrenza. Vediamole queste eccezioni. Sebastiano Venier Doge LXXXVI, 1577-1578. Osella anno I, 1577. D:/ San Marco seduto in trono a s., benedice con la d. e porge con la s. il vessillo al Doge genuflesso che regge nella d. un ramo di palma, mentre un angelo alle sue spalle gli impone il corno dogale. R:/ MAGNA DEI MISERICORDIA SVP N OS (Grande è la Misericordia del Signore sopra noi) Veduta di Venezia con imbarcazioni e galere alla fonda nel bacino; in alto, il Redentore con le braccia aperte. In questa osella, si vuole ricordare la partecipazione del Doge alla battaglia navale di Lepanto, viene raffigurato con in mano un ramo di palma, portatore di pace, mentre l’ angelo gli impone il corno dogale a premio della vittoria conquistata. Al Rovescio è evidente l’allusione alla peste che afflisse la città per due anni, la cui fine fu pubblicamente sancita il 21 luglio 1577. La legenda ha affinità con il passo dell'inno Te Deum Laudamus: «fiat misericordia Tua, Domine, super nos», che si riferisce alla fine del flagello. La veduta prospettica a “volo d'uccello” di una porzione di Venezia non è particolarmente curata nei dettagli; l'incisore ha inserito giusto gli elementi che la caratterizzano, come le due colonne, il palazzo ducale con i suoi archi, la chiesa di San Marco con le sue cupole, il campanile, la torre dell'orologio con l'arco che immette nelle Mercerie e confusi tra le imbarcazioni in rada, si scorgono i fabbricati costituenti la Punta del Sale e la dogana per le merci che provenivano dal mare. A sinistra del campanile si può anche osservare una grande cupola che mi è sconosciuta e che non sono stato in grado di identificare. Segue ... saluti luciano
    4 punti
  3. Ciao Beppe @giuseppe ballauri, ti accontento subito, questa è la mia, molto simile a quella di @Raff82, comprata molti anni fa da un caro Amico. P.S. mi fa sempre piacere leggerti, mi sei molto simpatico. Saluti, Sergio. Scusatemi tutti ma i like sono finiti.
    4 punti
  4. Buonasera a tutti, nuovo arrivato in Collezione Litra68. Cavalluccio Aquilano Mi è piaciuto per tre motivi. Ritratto di Ferdinando Scritta RENGNI Ribattuto per le leggende al diritto e al rovescio oppure scivolamento di conio? Cosa ne pensate? Saluti Alberto
    4 punti
  5. Ciao, Classica usura da circolazione. Prezzo "in linea" con la media (per me alta). Su Ebay c'è un pezzo in vendita dato (ottimisticamente) per qBB a 199€. Io avrei aspettato, occasioni prima o poi capitano. Ti allego un link per un pezzo passato l'anno scorso. E' vero che è costato poco più del doppio della tua, ma qualitativamente parlando non c'è paragone! https://numismaticavaresi.bidinside.com/it/lot/18346/vittorio-emanuele-ii-1861-1878-lira-1861-/ Nell'attesa, volendo ci si può divertire nel trovare un pezzo in alta conservazione tra le date comuni, magari con bellissima patina... https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1418&lot=306 Ovviamente, tutto IMHO Fabrizio
    3 punti
  6. Ti posto una cartina esplicativa, ti prego di porre particolare attenzione all'uso dei termini in essa presenti. Partiamo dal nord :"probabile influenza dell'Europa centrale", probabile... E il resto vuol dire tutto e niente. Idem per "possibile residuo genetico di antiche popolazioni Liguri". "influenza ( che non vuol dire discendenza diretta) minore greca nella regione di Ferrara", in questo caso si tratta di un adattamento recepito dagli autoctoni tramite incrocio con fenici e greci, della talassemia quale difesa dalla malaria endemica nella zona. "possibile residuo genetico di popolazioni dell'etruria antica", notare il "possibile" e soprattutto il "popolazioni" che sta ad indicare un miscuglio genetico già in età antica, anche ammettendo la sopravvivenza di alcuni ceppi arcaici essi sarebbero stati inevitabilmente ibridati pesantemente da i migrazioni alloctone e livellato da pestilenze e morie ricorrenti. "zona osco umbro sabellica" chiaramente si riferisce ad un' area culturale linguistica e non ad un substrato genetico. "Influenza prevalentemente greca nell'Italia meridionale", anche qui il termine "influenza" indica una facies puramente culturale infatti mi sembra chiaro che parlare di sopravvivenza genetica in aree poste al centro del mediterraneo e sottoposte a continue "miscelazioni" genetiche da parte di varie popolazioni ( greci, arabi, francesi, lombardi, normanni, spagnoli, albanesi ecc.) sia abbastanza fuori luogo. Detto questo ti pregherei di notare l'assoluta mancanza di peculiarità genetiche della zona centrale del nord Italia e soprattutto della zona Abruzzo laziale, sede deputata della romanità e che nulla ha conservato, geneticamente parlando, della sua presunta integrità originale. Quindi parlare di trasmissione diretta di un patronimico dall'epoca romana fino ai tempi nostri mi pare un po' fuori luogo, se non altro in termini di probabilità.
    2 punti
  7. Finalmente arrivato : Pingone Filiberto Augusta Taurinorum 1777 Torino , Volume dove viene narrata la storia di Torino lungo i secoli. Testo in latino arricchito da stampe di monete classiche e anche sabaude.
    2 punti
  8. Mamma mia @Raff82! Questa è la moneta del Regno di Napoli che mi piace di più e purtroppo quando ti innamori... l'oggetto delle tue brame si fa desiderare! In parole povere la desidero e purtroppo mi manca! Belli i ritratti del Re e della moglie, straordinario e fuori dagli schemi il Rovescio. La tua è una bella moneta che dà lustro ad una collezione che, a quanto vedo, è già notevole. Mi piacerebbe vedere postate un pò di Piastre "Soli Reduci" che forse è stata condivisa da pochi ( almeno da quando frequento il Forum ). Poi ci sono anche le "Varianti". Posto una foto di questa moneta che mi è stata venduta da un omino che aveva un colore verdastro e 2 antenne sulla testa... penso sia un falso ? Ogni tanto 2 risate ( soprattutto di questi tempi ) non fanno male! ? Ciao e ancora Complimenti! Beppe
    2 punti
  9. Marcantonio Giustinian Doge CVII, 1684-1688. Osella anno I, 1684. D:/ San Marco seduto in trono a s., porge con la mano d. il vessillo sormontato da un a croce al Doge genuflesso. R:/ DEO DVCTA DVCE (Condotta con la guida di Dio) Veduta della Piazzetta di S. Marco a Venezia; in alto, un angelo, in volo verso s., regge il corno dogale e indica dei raggi di sole nel cielo. In primo piano tre galeoni alla fonda nel bacino. Questa osella celebra l'elezione del Doge ed è un angelo, messaggero di Dio, che porta al Giustinian il corno dogale. E' una ben altra rappresentazione della piazzetta, una precisa prospettiva di tutti i fabbricati che la delimitano, ben evidenti anche le colonne dei Santi Tòdaro e Marco ed i tre pili portabandiera posti di fronte alla Basilica, che rappresentano i regni di Cipro, Candia e della Morea; insieme alle galere ormeggiate offrono una degna scenografia al volo dell'angelo. La medesima rappresentazione in un'osella d'oro da 4 zecchini, del peso di gr 13,89. Segue ...
    2 punti
  10. Da Filippo II a Filippo III, Mezzo Carlino o Zanetta. Al rovescio il tosone è racchiuso dentro un cerchio perlinato. Mi aiutate a classificarlo? Grazie a chi vorrà rispondermi.
    2 punti
  11. Morto nel 1591 Germano Ravaschieri, ottiene la carica di Maestro di Zecca (per 6500 ducati) Marco Antonio de Leo, che imprime sulle monete il suo monogramma MAL Di seguito un Tornese con doppia data del 1593 in cui si nota dietro la testa di Filippo II la "firma" del de Leo.
    2 punti
  12. Filippo II, Tornese con Cornucopia 1581 Busto radiato e volto a destra intorno: . PHILIPP. D. G. REX. ARA. VTRI sotto il Busto il monogramma GR del Maestro di Zecca Germano Ravaschieri. Al rovescio Cornucopia con al lati 15-81 Intorno: PVBLICE. COMMODITATI
    2 punti
  13. Che bello, nel panorama linguistico desolante del nostro Paese, sentire qualcuno che ancora usa alcunché ed inferire: è consolante! Complimenti, Licinio Lucullo!
    2 punti
  14. Buongiorno amici e lettori lamonetiani. Quest'oggi vorrei aprire con voi una discussione inerente la figura di Girolamo Bonaparte, componente più giovane della cerchia di fratelli del celeberrimo Napoleone. Andremo, quindi, ad esplorare e scoprire insieme sia la biografia che, soprattutto, la monetazione di questo sovrano spesso trattato in modo marginale dalla storiografia. Nato nel 1784, anch'egli (come Napoleone) ebbe una formazione di tipo militare. A soli 16 anni entrò in Marina, scalando alquanto rapidamente le gerarchie. Ovviamente, i successi del fratello maggiore nei campi di battaglia favorirono di riflesso la carriera del giovane Girolamo. A seguito della pace di Tilsit, nel 1807 fu istituito il cosiddetto regno di Westphalia, un piccolo Stato fantoccio comprendente alcuni territori persi dalla Prussia durante la guerra della 4° coalizione. Napoleone scelse come sovrano del neonato staterello tedesco proprio Girolamo che, nel frattempo, si era sposato con Caterina di Württemberg, figlia del re Federico I di Württemberg. Giovane, spensierato e frivolo, mancava spesso di prudenza e moderazione. Condusse una vita di divertimenti, circondandosi di amanti e interessandosi poco alle questioni del regno che, infatti, delegò quasi integralmente ad alcuni burocrati dell'Impero francese. Nel 1812 partì, insieme a Napoleone, alla volta della Russia, assumendo il comando di uno dei 12 corpi d'armata di cui era organizzata la Grande Armée. Qui non si distinse certo per chissà quali meriti militari, anzi! Finì ben presto col far adirare il fratello imperatore per la scarsa capacità dimostrata. Tornò, quindi, con la coda fra le gambe in Westphalia. Come gli altri fratelli, anch'egli fu legato indissolubilmente per tutta la vita alle gesta del grande generale: tanto in alto era arrivato in pochissimi anni, tanto in basso sarebbe caduto a seguito della tragica campagna di Russia. Fu dunque costretto ad andare in esilio e a vagare di nazione in nazione per tutta Europa. Nessuno, come potrete immaginare, gradiva particolarmente la presenza di un Bonaparte sul proprio territorio... Nel 1848 si ebbe, tuttavia, un nuovo stravolgimento. A seguito della rivoluzione che sancì la fine della monarchia e la nascita della Repubblica, poté rientrare in Francia. Grazie all'abilità politica del nipote Luigi Napoleone (futuro Napoleone III), Girolamo divenne una figura estremamente popolare. Molti a Parigi rimpiangevano il vecchio impero francese e guardavano con una certa nostalgia a quei tempi di gloria ormai passata... Girolamo fu, dunque, insignito di tutti i più alti onori: venne nominato maresciallo di Francia, presidente del senato e, a seguito del colpo di stato di Luigi Napoleone, fu reintegrato del titolo di principe dell'impero. Morì nel 1860 e le sue spoglie riposano tuttora all'Hôtel des Invalides, accanto a quelle del grande Napoleone. Perfetto! Con ciò, abbiamo concluso la parte biografica. Spero, ovviamente, che abbiate gradito. La prossima puntata cominceremo la descrizione delle monete.
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  15. A vostro giudizio, una moneta in lire del periodo repubblicano, senza graffi e senza colpetti o altro che ne deturpi lo stato, può essere considerata FDC anche se il lustro è in parte o in tutto assente?
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  16. Buongiorno a tutti, ho ritrovato in cantina un sacchetto appartenuto a mio zio defunto collezionista di monete, di parecchie monete da 10 lire spighe di grano, vorrei conoscerne il valore...grazie allego foto
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  17. DE GREGE EPICURI Hai ragione quasi in tutto. Posso dire che alcune delle monete di Probo (ad es. le due che riporto sotto, considerate di solito dei quinari) non sono riportate nè dal Cohen nè dal RIC. Anche le monete di Allectus con la nave (con ritratto radiato) sono considerate dei quinari.
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  18. Ciao☺️,probabilmente io avrei aggiunto un + ...ma è pur vero che avrei pensato di nuovo che foto piu chiare sarebbero state piu d aiuto...aiuto secondo il mio piccolo e modesto parere,sempre relativo,perchè mi insegnate che la moneta esprime cio che è dal vivo,in mano e magari con una bella lente...cmq avrei aggiunto un + credo ?...cmq bellissima moneta!
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  19. Sulle monete estere c'è poca attenzione da quel che vedo...sono sempre un po' bisfrattate probabilmente per questo il valore di questa moneta non è stato riconosciuto a pieno dal suo venditore Indubbiamente le foto possono trarre in inganno sulle conservazioni...il giudizio migliore è sempre quello dato col tondello in mano e se l'impressione è piacevole può ribaltare un giudizio dato sulla base di una foto. Il mio giudizio di BB era sulla base della foto, una foto probabilmente un po' inclemente, ma sulla base di questa seconda foto direi che un BB+ effettivamente è calzante. La moneta ha circolato sicuramente e i capelli un po' di usura la hanno comunque anche se da questa seconda foto il rovescio ne guadagna davvero parecchio. Certamente questo è un caso in cui il giudizio con foto mostra tutto il suo margine di errore a seconda del tipo di foto... Comunque complimenti per la moneta! Davvero bella e rara!
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  20. siamo lontani anni luce dallo SPL?
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  21. a proposito di Alessandro il Molosso ... un piccolo bronzo Southern Apulia, Tarentum. Alexander Neoptolemos. AE 17mm. 334-332 BC. Obv. Eagle standing left on olive branch, wings closed; at left, tripod. Rev. Thunderbolt; at left AΛEΞ; at right, TOYN; all in olive wreath. Vlasto 1875. SNG ANS-. HN Italy-. AE. g. 3.73 RRR. Good VF/About EF. Very rare.
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  22. A parte che mi sembra sia morto a 32 anni.. A parte che fu marchese del Monferrato dall' età di otto anni e quindi per 24 anni... A parte che monete ne ha fatte coniare parecchie... Mi sembra che ci sia un poco di confusione...
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  23. Prego! A dire il vero, fino a qualche settimana fa, nemmeno io avevo ancora capito cosa significasse realmente... ?
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  24. Complimenti per la discussione Luca, contribuisco con l'immagine di un esemplare recentemente entrato in collezione, ha la particolarità di possedere il ritratto interamente satinato. Un caro saluto, Luca
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  25. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - 5 LIRE 1843 GE
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  26. Complimenti Rocco68 pezzi davvero stupendi hai incominciato il vice reame alla grande.
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  27. Io inizialmente avevo pensato alla chiesa di San Geminiano, poi demolita quando Napoleone fece fare la cosiddetta ala che porta il suo nome (dove c'è l'entrata del Correr, per intenderci), però non ci siamo con l'architettura. E se fosse solo un vezzo dell'incisore, a significare una chiesa ipotetica? Anche perchè non mi risultano, al 1577, molte chiese con cupole in città. Tutte quelle che ricordo, le più famose, sono successive. Come ultima ipotesi, magari potrebbe essere un riferimento a San Pietro a Roma, una specie di omaggio al papa che ebbe un ruolo molto importante avendo istituito la Lega Santa proprio per questa battaglia?
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  28. E’ un denaro di Enrico II di Pavia
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  29. Ciao grazie per la tua esposizione , ho provato più volte a fare delle foto perpendicolari ma con scarsi risultati . appena ho un attimo di tempo cercherò di fare delle foto migliori magari con luce naturale . sulla provenienza non lo so la abbiamo da anni in famiglia . una nota positiva comunque è che la moneta e’ in oro.. almeno qualcosa vale ?
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  30. Ciao @sdy82 Moneta molto consumata, concordo con il grado di "B". Comunque piacevole da guardare. Sebbene abbia a lungo svolto il suo compito è pur sempre una moneta molto rara e quindi sempre benvenuta in collezione in qualsiasi conservazione essa sia... Inoltre non ha colpi evidenti, macchie varie e ossidazioni. Secondo me, circolazione, se fosse stata incastonata sarebbe meno consumata (perché protetta) a ore 12 e a ore 6 dove solitamente si posizionano le graffette. Molto belli i fert, nodi e rosette. Per il suo valore, non saprei è una monetazione che per il momento non seguo. Il catalogo Gigante 2020 la quota 200 in conservazione MB Complimenti
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  31. Ciao! La chiesa di S. Maria della Salute, edificata sulla precedente Chiesa della Trinità, si trova subito dopo la Punta del sale e della Dogana da Mar, quindi al di là del Canal Grande rispetto alla piazzetta; il cupolone che si vede nella moneta, dovrebbe essere dietro le procuratie .... nella parte che ho evidenziata qui sotto.
    1 punto
  32. Credo di si, se @incuso mi fornirà il suo prezioso aiuto.
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  33. Mi associo ai complimenti di okt. apollonia
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  34. Ho trovato questa nota al riguardo che forse può essere utile: Legend extended with CMH. The legend GENIO AVGVSTI is extended with this monogram, which most authors say is "CMH", at Nicomedia and Cycius. The legend GENIO CAESARIS is extended with CMH at Nicomedia. Maximinus 22 mm. IMP C GAL VAL MAXIMINVS PF AVG GENIO AVGVSTI . If that is "CMH" as many authors seem to think, it might be that the "MH" is "48" (in Greek) and they were struck 48 to the Roman pound. Failmezger speculates the "C" might mean the value is 100 sestertii. Don't regard this as certain. Quindi, il significato della legatura CMH, usata a Nicomedia e Cyzicus è incerto, ma potrebbe indicare che con una libbra di bronzo venivano coniate 48 monete.
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  35. @MarcoAu, grazie per la conferma. Come scrivi la moneta è ben bene consumata. Tempo fa un amico numismatico di mio padre, dopo averla esaminata, sentenziò che a suo parere era stata consumata / levigata come se fosse stata in balia dell'acqua salmastra del mare per lungo tempo. A tuo parere è possibile che la moneta abbia subito questo processo come i sassi che da ragazzina raccoglievo sugli isolotti del fiume Ticino? Ciao.
    1 punto
  36. Come in questa scheda Denarius - Vespasianus CONCORDIA Obverse Laureate head right - Lettering: IMP CAES VESP AVG P M COS IIII Reverse Concordia seated left, holding patera - Lettering: CONCORDIA AVGVSTI Edge: Smooth Fonte https://en.numista.com/catalogue/pieces52141.html
    1 punto
  37. Figlio (362 circa – 330 a. C.) di Neottolemo I, Alessandro I il Molosso regnò in Epiro dal 357 a. C. circa grazie anche all’aiuto portatogli da Filippo II di Macedonia che in quell’anno aveva sposato la sua sorella maggiore Olimpiade, quando le vicende dei Macedoni vennero così a intersecarsi con quelle dei Molossi. Quando Olimpiade e il giovane suo figlio, il futuro Alessandro Magno, vennero in discordia con Filippo che nel 338 o 337 a. C. aveva voluto sposare Cleopatra Euridice, figlia del generale macedone Attalo, Alessandro I accolse in Epiro la sorella col nipote omonimo. Nel 336 a. C. fu celebrato il matrimonio tra Alessandro I d’Epiro e Cleopatra, figlia di Olimpiade e di Filippo II (quindi sorella di Alessandro Magno e nipote dello sposo): in questa circostanza Filippo fu vittima di una congiura e suo figlio Alessandro fu acclamato dall’esercito come nuovo re di Macedonia. Nel 334 a.C. Alessandro il Molosso fu invitato da Taranto a difendere la città dai Sanniti, dai Brettii e dai Lucani del centro Italia. Alessandro accettò questo appello col vero scopo di estendere il suo dominio in Occidente, proprio mentre il suo omonimo re di Macedonia stava instaurando un grande impero in Oriente. Dopo i primi successi, la sua carriera si concluse bruscamente nel 330 a. C. sotto le mura di Pandosia dove perì in battaglia contro i Brutti, con grande sollievo della Repubblica Tarantina. Alessandro onorava sulle sue monete Zeus di Dodona, la divinità centrale dei Molossiani. Il santuario di Zeus Naïos a Dodona era considerato il più antico oracolo greco ed era conosciuto da Omero. Nel periodo in cui Alessandro il Molosso era in Italia a soccorso di Taranto (334-330 a. C.) sono state coniate monete in suo nome ma non è raffigurato su nessuna di esse.
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  38. Che è corretto, si chiama “ rinvenimento del metallo” le due monete sono buone, una e cristallizzata, l’altra e figlia di un conio quasi distrutto
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  39. Buongiorno ragazzi, Filippo II Tornese con Cornucopia, doppia data. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  40. Che bella questa moneta! I tetrarchi qui raffigurati mi ricordano il gruppo di porfido rosso sullo spigolo SO della basilica di S.Marco.
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  41. Qui uno che ha dei limiti sei tu... Ma gravi...
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  42. REGNO DELLE DUE SICILIE - FERDINANDO II° - 120 GRANA 1843
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  43. Querelle de Brest Sentivo un'eco dell'amore in te che leggevi Jean Genet... Vedevo l'alba rosea dell'amore in te che cercavi i film di Fassbinder... Each man kills the thing he loves cantava Jeanne Moreau in Querelle de Brest. Specchio di verità, caro George, Tu hai ucciso l'amore con parole dolci con occhi carezzevoli baciavi sospiri di promesse, ma non sei morto per aver ucciso l'amore, sei morto al Saint-Louis dello stesso male di tanti Jo Querelle.
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  44. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - LIRE 20 1842 - GE
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  45. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - 5 LIRE 1842 TO
    1 punto
  46. Questo tizio dev'essere di un'ignoranza abissale, per cui dubito si possa convincerlo in qualche modo. Men che meno ricordandogli che anche senza andare nell'antichità le monetine attuali rappresentano molto più che pezzi di metallo con cui si compra un bicchiere di liquore la bar con gli amici avvinazzati, ridendo fra una bestemmia e l'altra e un'invettiva e l'altra contro quella strana gente che perde tempo dietro alle monetine. Anche le monete comuni rappresentano geopolitica, storia (sia degli Stati UE che dell'unione monetaria e del processo d'integrazione europea intero), geografia, economia, tecnica (metallurgia e meccanica) e aneddotica della vita di ogni giorno. Stesso discorso vale per le altre del mondo, anche se dubito che gran parte di chi fa ragionamenti come quelli del tizio abbia mai visto un altante geografico in vita sua.
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  47. Appena aggiudicati ll primo comune, ma con la I della legenda Regni in orizzontale; il secondo , cavallo entro cerchio ( per adesso visto uno simile solo nel testo di Vall LLosera al n. 216 variante, ma di conio differente) Il secondo è uno dei primissimi coni ( 1472) senza sigle.e legenda FERDINANDVS Saluti Eliodoro
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  48. Certo, molto volentieri...l'idea purtroppo da molto tempo imperante su questa sezione è che siano degne di essere collezionate esclusivamente monete in FDC o quasi e che tutto il resto sia irrilevante, privo di valore commerciale, paccottiglia praticamente...ebbene questo modo di ragionare, al di là delle disponibilità economiche e del gusto personale, è profondamente sbagliato, fa male alla Numismatica ed allontana chi cerca di avvicinarsi a questo affascinante mondo (e ciò lo ripeto espressamente, sul Forum avviene in maniera particolare in questa sezione, motivo per cui in tanti non scrivono più o quantomeno non con la stessa frequenza). Per esempio, lo scrivere come hai fatto tu "Una moneta certamente rara ma che in queste condizioni non ha davvero un valore commerciale più che modesto" è semplicemente ed oggettivamente sbagliato, dato che una moneta come quella che ha dato il titolo alla presente discussione, può essere venduta facilmente tra le 150 e le 200 euro, il che non mi sembra una inezia. Ecco da dove deriva l'utilizzo dell'espressione "famigerate" riferito alle alte conservazioni, che reitero senz'altro...serve a descrivere un fenomeno per cui da collezionisti di monete (che lo ricordo hanno una storia, una dignità ed un valore in qualunque stato di conservazione) si diventa collezionisti di cartellini, perizie...insomma di alte conservazioni! Ciao..
    1 punto
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