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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/07/20 in tutte le aree

  1. Per il ciclo monete rare e un po' dimenticate... Qualcuno l'ha definita il Santo Graal delle monete di Costantino I, benché siano relativamente numerosi gli esemplari noti. Questa è la mia IMP CONSTANTINVS P F AVG, busta laureato, corazzato e drappeggiato a destra LIBERATOR ORBIS, l'Imperatore a galoppo, un leone tra le zampe del cavallo R * P in esergo RIC VII - Coniato probabilmente nell'anno 315, quando Costantino arrivò a Roma per celebrare i suoi decennalia. Contemporaneamente fu terminato il grande arco trionfale a lui dedicato come LIBERATORI VRBIS. Tale emissione fu omessa nel RIC VI e VII ,ma precedentemente era ben nota a molti studiosi. Cohen elenca questo tipo per Costantino (Cohen, vol. VII, p. 265, n. 317) e anche per Licinio (Ibid., P. 201-202, n. 132-133): con R * S o R • S (Roma) e ALE (Alessandria) in esergo. Maurice elenca tutte e quattro le officine per Costantino I e l’officina S (busto tipo B4) per Licinio I. Vedi: J. Maurice, Numismatique constantinienne, vol. I, Parigi 1908, p. 215; un esempio sulla tavola XVIII, n. 4. Voetter elenca solo officina S per Licinio I (Voetter, p. 229, n. 30) ma con solo il capo laureato a r. come tipo di busto! Kent segue Cohen e riporta questa tipologia per entrambi gli Augusti, Costantino e Licinio, ma la indica come coniata esclusivamente a Roma nel 312-313 (vedi Kent, p. 50, n. 454-455). Il tipo è elencato anche in RBC (solo per Costantino I, n. 234CI, p. 31 e tavola 14) e in Meixner, I., "Neki kovovi iz nalaza kod Stoca koje ne poznaje najnovija radnja Sutherlanda» Roman Imperial Coinage «, VI sv. 1967. godine [Some coins from Stoca hoard which are unlisted in the latest Sutherland's work "Roman Imperial Coinage" vol. VI, 1967], Numizmatičke vijesti, vol. XVI / 27, 1969, pag. 16-18 e tavola V (solo per Licinio). Infine, Doyen ha attestato quattro officine per Costantino I (busto B4) e tre officine per Licinio I (S, T, Q; busto tipo B5) (vedi: Jean-Marc Doyen, "Une émission constantinienne méconnue (Rome, 313) e la data alla terza riduzione ponderale del follis ", Bulletin du Cercle d'Études Numismatiques 1990, n. 1, pagg. 1-9). Si noti che esistono due varianti minori del rovescio: con o senza scudo sul braccio sinistro. L'imperatore è probabilmente sempre laureato (Cohen da "Licinius casqué" per il n. 132). Ha la mano destra sollevata e vuota, ma, sorprendentemente, su alcuni esemplari la punta della lancia è visibile vicino alla testa del leone.
    3 punti
  2. Ciao @Raff82, innanzitutto complimenti per le belle monete che stai postando! Non so dare una risposta esauriente a questa domanda. Probabilmente gli amici del Forum che sono degli esperti sapranno fornire dei dettagli. In effetti è strano che uno stesso millesimo riporti due ritratti diversi. Superficialmente ho sempre pensato che, nel corso dell'anno 1851 fossero pronti i conii con la nuova effige e quindi da un certo mese in avanti, li abbiano semplicemente sostituiti. Mi sembra però una spiegazione troppo lineare e banale. Chissà... la monetazione borbonica cela sempre delle sorprese! Posto il mio 1851 "6° Tipo con volto maturo" Ciao Beppe
    3 punti
  3. Buonasera Alberto, medusa in greco antico significa protettrice , quindi è probabile che veniva usato come simbolo di protezione...
    2 punti
  4. Ciao a tutti, ciao @MaxFanfulla guarda se trovi ancora una "E" e così si potrebbe leggere: "fine orange gilt". Bottone di alta moda! Se ne parlava nel 1828 sulle riviste del perfetto gentleman! Pagina 4: per chi ha mooolto tempo, propongo la lettura del testo integrale: http://dspace.wbpublibnet.gov.in:8080/jspui/handle/10689/14206 A questo punto ne so quanto prima, ma la provenienza del tuo bottone potrebbe essere inglese e della prima metà dell'800. Servus, Njk
    2 punti
  5. Scusate, spezzerò una lancia in favore di @ilferridipistoia, che forse ha passato l'infanzia in Francia e dunque sarebbe assolutamente in topic, secondo me. Inoltre, quella 5000 franchi del 1918 è nella top ten delle più belle banconote mondiali di sempre ("secondo il mio personalissimo cartellino", come diceva Rino Tommasi)! Però (tanto per andare un po' contro tutti e farmi tanti nuovi amici... ?), devo dire che a me le 5000 lire Antonello da Messina piacciono assai! Peace & love brò!
    2 punti
  6. Per la verità, la moneta nero/elefante viene attribuita alla Val di Chiana, insieme ad altre emissioni analoghe. Sestini per primo, nel 1816, individuò la Val di Chiana come area di circolazione di queste monete. Tradizionalmente erano ritenute, inneffetti, strumenti di propaganda di Annibale e datate al 217; Robinson propose di interpretarle come manifestazione di sedizione di Arretium che, nel 209/8, auspicava l'arrivo del Barcide. Tuttavia, il rovescio raffigura l'elefante indiano e ricorda raffigurazioni delle guerre pirriche (l'aes signatum RRC 9/1 e un nomos di Tarentum datato al 282-276, quando appunto Pirro stazionava nella città), mentre la monetazione spagnola e siciliana dei Barca raffigura chiaramente l'elefante africano. Maria Baglione (Su alcune parallele di bronzo coniato, “Atti Napoli” 1975), evidenziando che la moneta presenta contromarche comuni ad altre emissioni etrusche, condivide l'opinione di Panvini Rosati (Annuario dell'Accademia Etrusca di Cortona, XII', 1964) che il tipo sia correlato con la storia del monetiere, analogamente al denario RRC 443/1. L'elefante era un attributo di Turms (associato a Mercurio) e un simbolo di saggezza, forza e lotta contro il male Sarebbe un'oncia e Sambon la data genericamente al III secolo, Rutter (che la cataloga nel suo HN Italy al numero 69) più precisamente al 208-207. Su alcuni esemplari compare la legenda "Peithesa" che alcuni autori interpretano come il genitivo di un reclutatore di truppe, “(al soldo) di Peithe”
    2 punti
  7. 2 punti
  8. Qui, invece, abbiamo l'intera serie di valori della Cassa Rurale di Fiemme (oggi Cassa Rurale - Credito Cooperativo). Siamo a metà del 1978, ormai i miniassegni sono diventati un mezzo prettamente pubblicitario e l'Hotel Los Andes di Fiemme li distribuisce con la serie di auto d'epoca. Anche questi non hanno circolato e probabilmente neppure i loro compagni, ormai prevale il collezionismo o, semplicemente, il desiderio di souvenir...
    2 punti
  9. Ecco un settore della mia biblioteca a cui tengo molto e che cerco di espandere ogni qualvolta ne ho la possibilità, la sezione dedicata alle bibliografie numismatiche, fondamentale per avere sempre presente ciò che è stato pubblicato in ogni campo della numismatica...
    2 punti
  10. Come direbbe il buon Costanzo "BONI !!!" Scherzi a parte un "derby" di bellezza tra banconote italiane e francesi non me lo aspettavo, le adoro entrambe. Reputo che sia Francia che Italia abbiano sfornato diversi capolavori. Sulla questione.... io non farei tutta questa bagarre è vero che questa discussione è nata con il titolo "Le più belle banconote della mia infanzia" e che si tratta di "... le banconote che, da bambino, mi è capitato quanlche volta di vedere circolare." però sorvolerei su uno scivolone! Mi sto svenando per cercare di accappararmi una delle banconote postate... un po' di rispetto!! ?
    2 punti
  11. Buongiorno Aldo, confermo l'uscita del terzo tomo.dei Papi per Riccione. Toffanin ha già predisposto la gabbia del quarto volume e....pare si riesca a finire con quel tomo la monetazione papale
    2 punti
  12. Assolutamente d'accordo! Eppure chi di noi non è mai entrato coscientemente o meno in questa sindrome compulsiva del possesso? ? Proprio in questo momento, in pausa dal lavoro e dalle preoccupazioni familiari, mi sto rigirando tra le dita la mia lira STEMMA a 900/1000 battuta a Firenze nel 1861. Conservazione bassa bassa, tuttavia un esborso che in questo periodo di entrate ridotte avrei potuto / dovuto evitare. Cara Numismatica, odi et amo (diceva qualcuno)...
    2 punti
  13. Ciao a tutti amici, Vi presento l'ultima arrivata... Saluti Raffaele
    2 punti
  14. ah certo se prendi a confronto queste emissioni qua...potresti confrontarle con le 5000 Antonello da Messina o le 10000 stessa serie...non penso che allora sfigurerebbero. Come sempre vale il motto " de gustibus est non disputandum", ma dire che le francesi non siano belle, o paragonarle ai fumetti, beh...ce ne vuole ?
    2 punti
  15. 2 punti
  16. Vi aggiorno con qualche piccolo dettaglio sul GLORIA EXERCITVS, le foto non sono il massimo, ma rendono l'idea dell'argentatura superficiale che è rimasta intatta sul pezzo! Mai capitato di vederla in questa tipologia! E poi, ciascuna moneta è accompagnata da un cartellino storico:
    2 punti
  17. I quadrigati non furono, come sappiamo, la prima emissione d'argento di Roma; furono però senza ombra di dubbio quella di gran lunga più copiosa. Forse, (suppongo) i primi coni potrebbero avere avuto l'etimo ROMA in incuso (di modo che sulla moneta risultasse in rilievo). Forse, quelle letterine incuse nel coni potrebbero essere state le prime a rovinarsi sotto i colpi del martello, tanto da rendere illeggibile il nome di ROMA nelle monete. Questo non era chiaramente tollerabile visto che la riconoscibilità dell'autorità emittente era fondamentale perchè la moneta venisse accettata con la garanzia della Città Eterna. Quale soluzione trovare? O si scartava il conio rovinato o si cercava di ripararlo. come riparare la scritta? la reincisione sul vecchio etimo certamente avrebbe portato a scritte poco leggibili. Si sarebbe potuto cancellare la vecchia scritta abbassando il campo della cartella; una volta spianata si poteva incidere di nuovo in negativo la scritta. Ma questo avrebbe abbassato talmente il campo in quel punto che il colpo di martello non avrebbe riportato sulla moneta la scritta. Allora? qualcuno potrebbe aver pensato di creare una specie di tassello nel quale asportare e reinserire una scritta di ricambio quando fosse rovinata. Poichè se i "tasselli" di ricambio avessero avuto Roma in incuso si sarebbe potuti ricadere nel problema della mancata impressione del colpo di martello, perchè sarebbe stato difficile coi metodi di allora inserire il nuovo pezzetto allo stesso piano del campo del conio, si pensò (forse) che riportando la scritta in alto rilievo nel tassello sostitutivo, in maniera che sporgesse dal campo del conio (cosa credo più facile da ottenere), il colpo di martello avrebbe sempre trasmesso nella moneta il contenuto della cartella, però in incuso. In seguito, col miglioramento della tecnologia, forse i romani riuscirono a fabbricare coni migliori in ferro temperato che permisero una migliore resistenza all'usura e così le lettere dell'etimo poterono essere scritte in incuso nei coni in modo da risultare in rilievo sugli ultimi quadrigati e sulle successive emissioni del denario. E' una contorta idea che forse varrebbe la pena di sviluppare per districare il mistero delle cartelle in incuso. Ma probabilmente mi si prenderà per pazzo!!
    2 punti
  18. Buonasera @giacutuli, modello base al rovescio, ma al dritto variante lettere grosse, altro che. Complimenti @Raff82 annata difficile da reperire la 1858, specialmente in queste condizioni. Saluti, Sergio.
    2 punti
  19. Questo non potevo farlo scappare un doppi 9 Cavalli Napoli 1790! Non è una variante ma solo un errore di conio o meglio una ribattuta ma molto molto particolare . La prima che vedo così. Voi? E come non metterlo in collezione......... Gr.4,5 MM.24,0 irregolare Contorno; treccia in rilievo ma molto "scomposta".
    1 punto
  20. L'inno della Finlandia e la sua versione in svedese, che in realtà poi è quella originale. Appartiene alla rara categoria degli inni con musica comune anche a un altro Stato ma testi diversi (in questo caso in comune con l'Estonia, l'altro sono quello greco con quello cipriota). "Maamme / Vårt land" (La nostra terra)
    1 punto
  21. riprovo allora! è l'unica che è stata emessa unitamente ad altre due monete in una sorta di trittico?
    1 punto
  22. Non credo sia un "segno" ma solo una decorazione sull'armatura...
    1 punto
  23. Grande Njk!!! In effetti, osservando attentamente anche con una lente di ingrandimento, ci sarebbe lo spazio per la E che non si vede... Grazie!! Buona serata Max
    1 punto
  24. Molto carini ! Sono i molti valori che costituiscono la serie a far comprendere come venissero utilizzati per uso propagandistico e collezionistico, come hai giustamente ricordato. Sei valori dove prima c'erano solo due tagli di monete : le 50 e le 100 lire. Del resto furono due i tagli che emise il Credito Italiano, e andarono letteralmente a ruba presso commercianti, edicole, bar, ecc. perché monete non se ne trovavano più e c'era veramente un gran bisogno di spiccioli: Chi voleva collezionarli, con il Credito Italiano spendeva molto meno che non per queste piccole banche i cui assegnini erano piacevoli e colorati, ma tanti, troppi rispetto al fabbisogno abituale. Saluti.
    1 punto
  25. Grazie per il consiglio sull'uso delle discussioni, ne combino peggio di Bertoldo , ma so per certo che mi perdonerete . Prometto che starò più attenta . Per il discorso immagini mi sto attrezzando , ma non è facile. Grazie mille per il parere espresso riguardo alla moneta e buona serata. Gabriella
    1 punto
  26. ottimo, Talpa! si riconoscono tutti i principali repertori compreso lo Spirig e il Ruotolo, fondamentale per le riviste. Suggerirei di continuare il Dekesel anche se oltre che un vero salasso occorre fortificare la libreria per accogliere i volumi. Se poi un giorno vorrai andare indietro piu' che il LIpsius ti consiglierei il volume di Philippe Labbé del quale esistono diverse edizioni. Di bibliografie 'ragionate' piu' recenti per i testi su numismatica greca e romana invece il: Dahene : Ancient Greece & Rome: a bibliographical guide
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  27. Buongiorno, stando al numero di coniazione della data 1603 A 1.404.000 Rif: C. 1576 Dy. 1273 direi che viene considerata una moneta comune, quantomeno in Francia che appare abbastanza tra MB ed il BB+ come conservazione, qui da noi la considero una moneta già non comune anche in bassa conservazione, non appare così spesso. Le date che appaiono più spesso generalmente sono il 1603- 1606 - 1608 ti metto le varie date ed il numero di coniazione: -1603 A 1.404.000 -1604 A 1.117.440 -1605 A 1.048.320 -1606 A 2.135.160 -1607 A 1.472.760 -1608 A 1.889.480 -1609 A 878.760 -1610 A 812.160 Beh dai ora hai qualche info in più, con la speranza di aver fatto cosa gradita. Un cordiale saluto.
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  28. @417sonia Luciano dice una cosa interessante, ovvero paragona il potere di acquisto del bianco al doppio bagattino. Questo è probabilmente il motivo per cui si mantengono le impronte del bianco sulla nuova moneta. Tuttavia il valore no è il doppio, ma il quadruplo. E' ancora a questo quesito che dobbiamo dare una risposta. Intanto un doppio bagattino di Giovanni Corner I (1625-1629) purtroppo non in codizioni perfette. Rif.: Zub-Luciani 31.31 Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  29. Se l'archeologo non è scemo, è perfettamente in grado di riconoscere manomissioni, siano esse involontarie o volontarie. Per involontarie si intendono le manomissioni ex natura (per esempio, sul sito dove scavo quelle dovute alle radici degli olivi o, sul sito dove scavavo in precedenza, le tane di simpatiche marmotte); per volontarie si intendono manomissioni realizzate da mano umana, per esempio tracce di sterri avvenuti in passato quando ancora non si adottava il metodo stratigrafico (per esempio, sul mio attuale sito, si hanno trincee perpendicolari a intervalli regolari dovute a scavi condotti da un illustre predecessore nel primo trentennio del secolo scorso; sappiamo dai resoconti di scavo che scavava in questo modo e quindi ci prestiamo attenzione quando ne troviamo una). Per quanto riguarda gli esami scientifici, essi non hanno niente a vedere con l'autenticità dei reperti ma con indagini di natura scientifica; per esempio, sul mio sito si è fatta una campionatura dei frammenti di ceramica di produzione locale affinché si possano trovare dei confronti con quelli prelevati da varie cave di argilla nei dintorni; idem per la provenienza di alcuni litotipi.
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  30. Non volevo infierire Roberto ma concordo in tutto. Quello di Negrini è un piacevole esemplare, ma vorrei ricordare come su queste monetine dal modulo comunque ancora contenuto, risulta non facile avere tutti i dettagli ben impressi. Quelli che io e Roberto abbiamo citato sono un po i classici punti deboli, ma con attenzione e pazienza è possibile trovare un esemplare ben equilibrato. Di certo sono dettagli da esaminare preferibilmente dal vivo, o almeno con foto degne (appunto, come quelle che ho allegato). Insomma... buona caccia!
    1 punto
  31. 1943 Stati Uniti d'America ONE (Mercury dime)
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  32. Ciao a tutti, Voglio condividere con voi amici la mia '58... Un saluto. Raffaele.
    1 punto
  33. REGNO DELLE DUE SICILIE - FERDINANDO II° - 120 GRANA 1843
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  34. Intanto vi mostro il mio scudo francese, secondo esponente dell’UML nella mia collezione. (Il primo è uno scudo italiano 1974)
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  35. Chiedo gentilmente ad Alberto Varesi , se è confermata l 'uscita del MIR terzo volume stato pontificio, per Riccione 2020,grazie Aldo.
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  36. Questi postati molto probabilmente no, altri fecero in tempo a circolare poco perché, come puoi vedere, la data di emissione riporta alla fine del 1977, quando il fenomeno miniassegni incominciava ad esaurirsi. Quindi fu difficile vederli da molti perché, ora che vennero distribuiti e per la loro particolare funzione (non più di soli sostituti di spiccioli, ma anche di propaganda e quindi trattenuti da chi li utilizzava come richiamo turistico), ebbero scarsa diffusione. Nel 1978, infatti, la zecca incominciò a immettere ingenti quantitativi di monete da 50 e 100 Lire: si passò da una produzione del 1975 di 87.000.000 e di 106.650.000 pezzi rispettivamente di 50 e 100 Lire, a 416.808.000 e 343.626.000 nel 1978, cioè da 193.650.000 esemplari a 760.434.000 pezzi complessivi, in pratica quasi quadruplicando la produzione. Nel 1979, le sole 100 Lire raggiunsero i 451.533.600 esemplari (contando anche i 100.000.000 di pezzi FAO). Dei miniassegni nessuno ne aveva più bisogno e sparirono così come erano apparsi, perché distrutti dalla circolazione (erano di semplice carta comune), trattenuti dai collezionisti, rimasti nei cassetti delle case o nei depositi dei commercianti e (pochi) ritirati dalle banche. Vi furono anche dei miniassegni falsi che ebbero la possibilità di circolare visto il materiale con cui erano fatti e per fortuna le fotocopiatrici erano ancora primitive e poco diffuse in quegli anni, altrimenti... In particolare, questi miniassegni "pubblicitari" furono tesaurizzati perché ebbero un seguito di forte richiesta da parte dei collezionisti che instaurò una bolla speculativa. Alcuni raggiunsero prezzi da capogiro sfiorando i 1.000 €. Oggi li puoi trovare a pochi euro e qualcuno (come questi del post) l'ho preso anch'io...
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  37. @Papillon, Se scorri sopra trovi tutte le informazioni che cerchi, dal decreto ad altre domande che ci siamo posti. Dal post #332 in avanti
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  38. Insieme al periodo altomedievale del ducato prima bizantino e poi autonomo di Napoli, il periodo del viceregno sia spagnolo che austriaco è quello che stimola maggiormente il mio interesse storico e monetoso riguardo all'ambito della storia di Napoli e del meridione d'Italia, a tal proposito suggerirei la lettura di un'opera importante della letteratura napoletana del seicento, "Lo Cunto de li Cunti" di Giovanbattista Basile, un'opera non molto nota al grande pubblico, ma assai suggestiva sia per la lingua usata, un napoletano profondamente elaborato e denso di espressioni pittoresche e barocche, sia per la commistione di ambientazioni fantastiche e realistiche con molti riferimenti alla cultura e alla vita del tempo, interessanti anche i richiami alle monete usate sia dal popolo che dai ricchi... l'edizione che preferisco,non difficile da reperire, è quella Garzanti con testo napoletano e traduzione in italiano curata da Michele Rak.
    1 punto
  39. Legata alle precedenti cultura centroeuropea dei campi di urne e protovillanoviana, la cultura villanoviana, tra i sec. X e VIII A.C. , si evidenzia nella penisola italiana, per lo più nelle stesse zone che vedranno la nascita degli insediamenti urbani degli Etruschi . La cultura villanoviana non crea insediamenti urbani veri e propri, ma si articola su piccoli villaggi di capanne costruite con materiali deperibili, delle quali, salvo resti dei basamenti di fondazione, null'altro ci è pervenuto . Sono invece pervenute numerose urne cinerarie modellate in forma di quelle capanne e che ci consentono di 'vederne' con buona approssimazione il probabile aspetto : probabile perchè questi 'modellini' hanno spesso decori ed abbellimenti che non è dato sapere se siano mutuati da vere capanne abitative, ovvero aggiunte artistiche agli oggetti-urna in quanto tali .
    1 punto
  40. Furono loro due, Ferdinando e Isabella (Elisabetta) i protagonisti dell'inizio di questo lungo periodo di dominazione spagnola, nell'Italia meridionale.
    1 punto
  41. Bravo @Litra68, la vicinanza a quei luoghi ti spinge sempre più a studiarne gli avvenimenti storici. Ottimo e complimenti davvero. La parte più meridionale del Regno, venne conquistata mesi prima, la città di Napoli il 14 maggio 1503, e Gaeta rimase l'ultima roccaforte dei francesi, che comunque furono costretti alla resa. Napoli e il sud diventa vicereame spagnolo per circa 200 anni. Il trattato di Lione, nel 1504 lascia a Ferdinando Il Cattolico il regno di Napoli in cambio del riconoscimento dei diritti di Luigi XII sul ducato di Milano; pertanto Ferdinando assunse anche il titolo di Re di Napoli. Ed è priprio in questi 200 anni che prossimamente vedrete pubblicate e catalogate tutte le monete battute a Napoli dai Re di Spagna.....una gran insieme di monete e di vicende storiche.
    1 punto
  42. Per la seconda parte stimo dicendo L stessa cosa. Basta quello che ti rilascia il venditore professionista in quanto sono documenti “parlanti”..... Per la faccenda dell’obbligo di provvedere alla provenienza pregressa, resto della mia opinione , confortato dalla giurisprudenza e dai pareri richiesti e avuti negli anni di attività. Per i rapporti con l’acquirente è sufficiente la documentazione che prova il passaggio tra me e lui( fattura e scheda fotografica eventuale ) altro non vi è di obbligo, sicuramente non la comunicazione dei modi in cui l’oggetto e pervenuto a me, essendo compreso tra i miei compiti l’ottenere a mia volta la documentazione di vendita nei miei confronti a termini di legge. Oltre alle registrazioni in carico nei tempi e modi richiesti dal 128 TULPS .Niente altro mi viene richiesto Del resto , neanche io, in sede di acquisto posso esigere l’esibizione da parte del venditore della sua documentazione relativa a dove e come si è procurato l’oggetto, mi è proibito dalla legge. Allo stesso modo che non potrei ufficialmente verificare presso una casa daste o presso un venditore se il tizio ha realmente comprato da loro , sempre per la legge sulla privacy. Devo fargli firmare la cessione con l’assunzione di responsabilità, ma non posso chiedergli di farmi vedere eventuali pregresse cessioni o fatture.... se vuole il venditore me li può mostrare, qualora rappresentino un prestigioso pedigree , ma i Miei obblighi E diritti di legge si fermano alla firma della cessione suddetta. Non posso neanche chiedere all’eventuale asta o commerciante ( nel caso me li avesse comunicati) che gli ha venduto l’oggetto se sia o no solvibile, sempre per la solita legge sulla privacy. Figurati se posso chiedere ad un conferente di farmi vedere o darmi in copia la fattura di acquisto di quella moneta .... se poi l’avesse acquisita presso un privato, men che meno, perché sulla cessione vi sono dati sensibili protetti dalla legge suddetta.
    1 punto
  43. Appena battuta nell'asta 80 di Bertolami. Mi piace! Niente a che vedere rispetto a certi cetrioli che si vedono ultimamente. 240 sterline e' anche un prezzo ragionevole. Ci avevo fatto un pensierino ma poi ho passato perche' ne vorrei una con la legenda piu' visibile.
    1 punto
  44. @@fabry61 beato te, la mia Profana non dice nulla ma certi sguardi mi inducono a pensare che mi ritenga un folle. Chissà forse ha ragione, in fondo i miei "feticci" sono indubbiamente costosi e per venderli dovranno attendere la mia dipartita... :)
    1 punto
  45. La numismatica è una brutta bestia. Entra in punta di piedi, cammina sul soffice senza far rumore. E' come si dice con tante altre cose: "Smetto quando voglio". Invece no. Ti prende tra le sue braccia e ti coccola. Credi di essere tra le braccia dell Bellucci, invece ti ritrovi con Aretusa. E' costosa? Si è vero, i libri, gli spostamenti, le ore spese per studiare e poi l'acquisto delle monete. E'un salasso, Ma vuoi mettere il bagaglio di cultura che ti porti appresso? Vuoi mettere la storia, anche nascosta, che impari? I soldi vanno e vengono, ma quello che incameri dentro non te lo porta via nessuno, neanche equitalia.
    1 punto
  46. Dopo il "salire sul carro del vincitore", il "fare i conti in tasca agli altri" è il 2° sport nazionale. Tutte le attività viste da fuori sono facili, divertenti e fonti di lauti guadagni........ :)
    1 punto
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