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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/06/20 in tutte le aree

  1. Per il ciclo monete rare e un po' dimenticate... Qualcuno l'ha definita il Santo Graal delle monete di Costantino I, benché siano relativamente numerosi gli esemplari noti. Questa è la mia IMP CONSTANTINVS P F AVG, busta laureato, corazzato e drappeggiato a destra LIBERATOR ORBIS, l'Imperatore a galoppo, un leone tra le zampe del cavallo R * P in esergo RIC VII - Coniato probabilmente nell'anno 315, quando Costantino arrivò a Roma per celebrare i suoi decennalia. Contemporaneamente fu terminato il grande arco trionfale a lui dedicato come LIBERATORI VRBIS. Tale emissione fu omessa nel RIC VI e VII ,ma precedentemente era ben nota a molti studiosi. Cohen elenca questo tipo per Costantino (Cohen, vol. VII, p. 265, n. 317) e anche per Licinio (Ibid., P. 201-202, n. 132-133): con R * S o R • S (Roma) e ALE (Alessandria) in esergo. Maurice elenca tutte e quattro le officine per Costantino I e l’officina S (busto tipo B4) per Licinio I. Vedi: J. Maurice, Numismatique constantinienne, vol. I, Parigi 1908, p. 215; un esempio sulla tavola XVIII, n. 4. Voetter elenca solo officina S per Licinio I (Voetter, p. 229, n. 30) ma con solo il capo laureato a r. come tipo di busto! Kent segue Cohen e riporta questa tipologia per entrambi gli Augusti, Costantino e Licinio, ma la indica come coniata esclusivamente a Roma nel 312-313 (vedi Kent, p. 50, n. 454-455). Il tipo è elencato anche in RBC (solo per Costantino I, n. 234CI, p. 31 e tavola 14) e in Meixner, I., "Neki kovovi iz nalaza kod Stoca koje ne poznaje najnovija radnja Sutherlanda» Roman Imperial Coinage «, VI sv. 1967. godine [Some coins from Stoca hoard which are unlisted in the latest Sutherland's work "Roman Imperial Coinage" vol. VI, 1967], Numizmatičke vijesti, vol. XVI / 27, 1969, pag. 16-18 e tavola V (solo per Licinio). Infine, Doyen ha attestato quattro officine per Costantino I (busto B4) e tre officine per Licinio I (S, T, Q; busto tipo B5) (vedi: Jean-Marc Doyen, "Une émission constantinienne méconnue (Rome, 313) e la data alla terza riduzione ponderale del follis ", Bulletin du Cercle d'Études Numismatiques 1990, n. 1, pagg. 1-9). Si noti che esistono due varianti minori del rovescio: con o senza scudo sul braccio sinistro. L'imperatore è probabilmente sempre laureato (Cohen da "Licinius casqué" per il n. 132). Ha la mano destra sollevata e vuota, ma, sorprendentemente, su alcuni esemplari la punta della lancia è visibile vicino alla testa del leone.
    8 punti
  2. Ciao a tutti, Voglio condividere con voi amici la mia '58... Un saluto. Raffaele.
    5 punti
  3. Buonasera a tutti, complimenti @Raff82, per la tua 1858. Intanto che mi hai fatto venire voglia di argenti. ? Posto la mia Piastra del 1841 Magliocca 459 Non è un capolavoro di conservazione, ma riguardandola in foto trovo il leone molto simpatico. Saluti Alberto
    4 punti
  4. 1943 Stati Uniti d'America ONE (Mercury dime)
    3 punti
  5. Come confronto stilistico credo possa essere interessante e fruttuoso osservare anche le pagine dedicate ai tremissi di Leone III/Costantino V e Leone IV dall'opera di Anastasi sulle monete bizantine siciliane. Mi rendo conto che la nitidezza delle immagini lascia a desiderare, ma almeno si può avere una base di partenza per ulteriori approfondimenti con i testi alla mano. In ultimo volevo esprimere la piena condivisione su quanto espresso da @Poemenius riguardo la necessaria e inevitabile specializzazione della numismatica, dirò di più, non basta essere esperti in un settore per riconoscere e classificare facilmente una moneta, bisogna sempre avere presente la bibliografia specializzata e avere a disposizione i testi e i corpora di riferimento... la numismatica medievale ed in particolare quella dell'alto medioevo è di una complessità estrema e richiede sottospecializzazioni molto acute per tentare di venire a capo dei vari enigmi monetari esistenti, anche solo la competenza nella già particolare e di nicchia numismatica bizantina non è sufficiente perchè in più di mille anni di storia e molteplici aree geografiche il campo delle tipologie monetarie prodotte è davvero immane e richiede approfondimenti specifici per ogni porzione cronologica e territoriale, tutto questo ovviamente dovrebbe far riflettere molto sul concetto di perito e sulle modalità di formazione per arrivare ad una reale competenza almeno in un qualche ambito della numismatica.
    3 punti
  6. Sono le banconote che, da bambino, mi è capitato quanlche volta di vedere circolare. Bramate allora, ma al di sopra anni-luce da qualsiasi paghetta, solo da adulto ho potuto mettere in collezione... e - per me - sono fra le più belle della Repubblica.
    2 punti
  7. Buonasera ai cari amici del forum complimenti a @Raff82 Per la sua ‘58, in conservazione davvero notevole. Annata non facile da trovare di questa bellezza, specie se la paragoniamo alle “sorelle maggiori” degli anni precedenti. Complimentoni ? E stessi complimenti vanno a @Litra68 per la sua bella piastra, e il suo leone con mutazione genetica ehehehe bravissimi, e bellissime piastre. Che bella malattia la piastrite!!
    2 punti
  8. 1943 Lussemburgo - Granduchessa Carlotta - 20 franchi
    2 punti
  9. Oggi voglio mostrarVi una piccola moneta a basso tenore di Ag (trovata nell'album "dei rottami"...). Si tratta di uno Scellino della Città Libera di Amburgo (1510-1866) che conservò questo nome pur passando dei periodi come città facente parte di regni ed imperi. Solo con l'occupazione napoleonica (1810-1814) entrò a far parte (non più "libera", ma per poco) dell'Impero Francese, mentre perse definitivamente questa caratteristica nel 1866 quando divenne, ufficialmente, una metropoli del II Reich sotto Guglielmo I. Di questo Scellino 1855 ne esistono due varianti: la prima, coniata in 112.000 esemplari riporta una "A" sotto la data (come questo esemplare), mentre un secondo conio ne è privo e fu battuto in 1.841.000 pezzi.
    2 punti
  10. Gadget Ergospalma Plasmon anni '70, n.5 di questo link: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ErgospalmaPlasmon/dettaglio.html
    2 punti
  11. La cosa non e’ cosi semplicistica Aristarco man mani che studierai e leggerai potrai affinare le tue conoscenze Sappi che non esiste un falsO perfetto anche la riproduzione dei coni implica dei particolari che a occhio esperto possono essere riconoscibili e la riproduzione perfetta di un bronzo di 2000 anni fa e’ praticamente impossibile infine un falsario produce falsi per un fine economico, non e’ un esercizio di virtuosismo fine a se stesso. Usare la pressa e’ un conto usare un conio a mano un altro co sono tanti elementi che ora - comprensibilmente - ti sfuggono - se avrai la pazienza e la costanza di approfondire comprenderai meglio
    2 punti
  12. Provo a darvi qualche indicazione: 1 – i paragoni stilistici tra emissioni in oro / argento / bronzo, vanno evitati ove possibile, perché spesso i metalli erano coniati in luoghi differenti s comunque la diversa meccanica dà risultati differenti e che possono trarre in inganno. Quindi, da fare con moderazione! 2 – giudicare falsa questa moneta senza averla in mano è impossibile, perché non denuncia la propria falsità in modo netto, quindi questo argomento non è percorribile se non…FORSE…avendola in mano 3 – Tremissi di Costantino V che paiono al 100% in argento sono noti e arcinoti 4 – applicare concetti di microeconomia odierna al VIII secolo è metodologicamente sbagliato, perché fa piazza pulito di ragionamenti precedenti quali: per chi si coniavano queste monete, con che utilizzo, quale area di scambio massima, etc etc etc… 5 – I Falsari del 1800 producevano molte “rarità” quindi che la moneta sia “particolare” non la qualifica per certo come vera … e non è la sua particolarità a renderla non falsificabile …. Dipende cosa cerca il facoltoso collezionista X … ricordiamo le logiche e metodi del Cigoi ? 6 – questa fase è ancora tutta da scoprire, infatti esistono molte monete “strane” che per questi motivi giacciono non catalogate nei cassetti dei musei 7 – la scritta RAV non sta sui tremissi … e Wildwinds non è uno strumento di studio e ricerca soprattutto per questo periodo, perché la maggior parte di questa roba non passa in asta o accade raramente, e soprattutto con classificazioni errate! 8 – la numismatica è settorializzata… facciamocene una ragione …. Quando vedo che ci sono ragazzi costretti a scrivere tesi di dottorato su rinvenimenti sparsi dal V secolo a.C al 1700 d.C., rabbrividisco nel pensare alla quantità di errori e di uniche non viste potranno esserci in quello studio. Vi faccio una domanda: vi fareste operare al cervello dal miglior dentista del mondo? Vi fareste operare al femore da un ginecologo? Vi fareste fare la cataratta da un cardiologo? NO … ma in numismatica accettiamo la tuttologia come norma, e magari prendiamo lezioni di V secolo da chi si occupa di monete del XV …. E viceversa …. Qualche riferimento “buono” per cercare questa moneta e fare paragoni stilistici (comunque con moderazione sui paragoni stilistici) Baldi 2013 = E.Baldi, La documentazione monetale come fonte per la storia di Classe (Ravenna). Gli scavi condotti nell’area portuale (anni 2001-2005) e nell’area della basilica di San Severo (anni 2006-2010), Tesi in dottorato di ricerca in storia, Università di Bologna. Baravelli 2013 = E. ed E. Baravelli, Il bronzo antico della zecca di Ravenna 457-751, Pisignano di Cervia 2013. D’Andrea-Torno Ginnasi-Costantini 2017 = A. D’Andrea, A. Torno Ginnasi, C. Costantini, Byzantine coinage in Italy, Vol. III, Acquaviva Picena 2017. DOC III = Ph. Grierson, Catalogue of the Byzantine Coins in the Dumbarton Oaks Collection and in the Whittemore Collection, Vol. 3, Part 1, Leo III to Nicephorus III (717–1081), Washington, D.C., Dumbarton Oaks, 1973. Ercolani Cocchi 1984 = E. Ercolani Cocchi, Imperi Romano e Bizantino – Regni Barbarici in Italia attraverso le monete del Museo Nazionale di Ravenna, Bologna, 1984. Gennari-Rossini 2017 = A. Gennari, F. Rossini, La monetazione di Astolfo per Ravenna: un tremisse e un follis inediti, in NAC Quaderni Ticinesi, n. 46, Lugano 2017, pp. 155-172. Morrisson 1970 = C. Morrisson, Catalogue des monnayes byzantines de la Bibliotèque Nationale, Paris 1980. Ranieri 2006 = E. Ranieri, La monetazione di Ravenna antica, dal V al VIII secolo, Ravenna 2006. Wroth 1908 = W. Wroth, Catalogue of the Imperial Byzantine coins in the British Museum, Volume II, London 1908.
    2 punti
  13. Buonasera @giacutuli, modello base al rovescio, ma al dritto variante lettere grosse, altro che. Complimenti @Raff82 annata difficile da reperire la 1858, specialmente in queste condizioni. Saluti, Sergio.
    1 punto
  14. 1943 Occupazione americana - L. 1.000 (tipo monolingue)
    1 punto
  15. per parallele intendo contemporanee; ma potrebbero essere subito successive. per la serie sopra si pensa sia una emissione celebrativa della rinnovata supremazia di Roma sui cartaginesi: Ercole che colpisce il Centauro (Ercole simboleggia Roma e il Centauro il vinto Annibale) Il toro (Roma) che schiaccia il serpente cartaginese e per nelle altre si celebra la forza di Roma. Per la semiuncia non tutti concordano con la sua appartenenza alla stessa serie; alcuni pensano si tratti di una emissione straordinaria per dei giochi tipo olimpiadi.
    1 punto
  16. Ciao @Litra68 Alberto, a me la tua 41 piace, si noto qualche zampetta in più ?. Saluti Raffaele
    1 punto
  17. Ci sarebbero decine e decine di ex regni ora repubbliche, vabbè, metto il regno di Bulgaria giusto perchè c'e' l'ho in memoria in una cartella e ne ho parlato, per il resto anch'io sarei per non considerarli. 1919 10 leva
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  18. Senza per il momento approfondire su testi di riferimento (sono fuori casa), inserisco il link a wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Cassio_Longino_Ravilla Qui si afferma che: - Lucio Cassio (non Quinto) fu promotore di una lex Cassia tabellaria (come ho detto, non ci fu solo quella Gabinia, la materia era oggetto di acceso confronto); - il medesimo Lucio cassio fu anche presidente del collegio processuale nella causa contro le vestali.
    1 punto
  19. Il diametro della moneta è 20 mm. il peso 1.70 gr. mi è stato confermato dal venditore in effetti i dettagli della moneta sono ancora molto evidenti, non saprei dove è finito l'argento mancante. Mi sa che con questi pareri non compro neanche questa. Saluti e grazie a tutti
    1 punto
  20. Nella Serie 41 fuse e coniate hanno pesi simili. E' indubbio che i Romani furono tra i popoli più restii ad abbandonare il bronzo più o meno pesato come strumento di scambio/accumulazione di valore. Le molteplici possibili ragioni sono oggetto di infiniti studi, ma se si considera che tre secoli dopo Plinio ancora chiamava "scelus" la prima coniazione dell'oro, si capisce che il passaggio dall'asse come libbra di bronzo all'asse come moneta sia stato tutt'altro che semplice dal punto di vista culturale e sociale. Non dimentichiamo quanto una parte dell'aristocrazia senatoria osteggiasse ogni cambiamento che potesse sapere di "greco". Quanto alle zecche da campo segnalo che da esse sono state prodotte monete di altissimo livello stilistico, anche prima di clamorose disfatte: penso ai denari di Cornuficius o di Q. Metello Pio Scipione e Eppius. Del resto conii (e magari stampi di fusione) venivano predisposti prima. Infine non vi è notizia circa la produzione dei bronzi post semilibrali in zecche itineranti.
    1 punto
  21. REGNO DELLE DUE SICILIE - FERDINANDO II° - 120 GRANA 1843
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  22. Ecco oggi la serie completa (di valori) dell'istituto biellese Banca Sella fondata dal nipote di Quintino Sella (era lo zio) Gaudenzio. Tuttora nelle mani della famiglia Sella, la banca produsse una serie di miniassegni molto diffusa e di questi me ne capitarono molti in mano.
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  23. Gran bel pezzo che, a mio avviso, non ha nulla da invidiare a quello della Collezione Augustus !
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  24. Se non ricordo male anche il solito Pedroni dice da qualche parte che i fusi avevano destinazione urbana e le prime monete coniate "estera", perché i Quiriti volevano bei dischi pesanti di bronzo. L'idea di @L. Licinio Lucullo non è affatto peregrina: pensate se, in un contesto urbano che stentava ad accettare monete coniate (intrinsecamente a corso fiduciario secondo me) a favore dei fusi pesanti, l'Autorità astutamente avesse messo in circolazione brutte monete fuse e belle monete coniate...Potrebbe essere stato un espediente per indurre i tesaurizzatori di fusi a disfarsene (guadagno per l'erario in termini di metallo) e ad accettare bronzi coniati, ponendo le basi per la sostituzione delle obsolete monete fuse.
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  25. Sugli incisori non credo (ipotesi 3). Sono passati pochi anni dai fusi librali, che presentano una qualità stilistica elevata, alcuni dei cui incisori non potevano non essere ancora in attività; e comunque in contemporanea vengono emesse le monete coniate, esteticamente ineccepibili. Le altre sono plausibili, ma vorrei arrivare a formulare un'ipotesi: e se i fusi post-semilibrali fossero destinati a un mercato specifico, di persone ritenute grette? Una simile ipotesi spiegherebbe anche la contemporaneità di monete fuse e coniate. Che ne pensate?
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  26. Molto bella anche questa?
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  27. E mi sa che qualcuno lo prenderò anche io ,anche perchè comunque fan parte della nostra storia...bel post?
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  28. Buongiorno, ho usato da ragazzino questa banconota, erano tanti soldi, ovviamente per pagare qualche acquisto commissionato dalla mamma, mi è sempre piaciuto questo taglio, ma ancora oggi manca nella mia collezione. ? Saluti Alberto
    1 punto
  29. Ecco il mio contributo: - un piccolo Quarto di Penny del 1943 coniato in 33.345.999 esemplari; - le 2 Lire Impero coniate in 600.000 esemplari; - 2 Franchi della Repubblica di Vichy (senza segno di zecca) coniato in 106.997.000.
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  30. Buongiorno, la moneta che ho postato era solo a titolo d'esempio per una raffigurazione di Tanis circondata da delfini. Nella monetazione Punica, non ho trovato tale iconografia.
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  31. Ma allora, chiedo, perché mai nel 215, divenne questo buffone? L'iconografia dei bronzi post-semilibrali è per me un mistero. Gli dei vengono tutti rappresentati come buffoni ...
    1 punto
  32. L'unica "banconota" che potevo maneggiare nella mia infanzia (diciamo fino alla prima metà degli anni 70 ) è questa ( ed ha tutti i segni del tempo passato...)
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  33. però diversi reperti vengono fatti oggetto di esami scientifiche di laboratorio se non vado errato. Se una stratigrafia è intatta perché ciò che è nella stessa non dovrebbe essere autentico?
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  34. Il metodo scientifico non si applica al metodo o a come si eseguo lo scavo o se lo scavo è stato manomesso. @Aristarconell'esempio fatto precedentemente lo scavo viene eseguito diligentemente, rispettando criteri e metodi e l'archeologo riconosce che è intatto. Bene poi l'archeologo trova il suo bel tesoretto, che verrà classificato nei tipi e dati ponderali. RIportando l'esperienza come condotta e con i dati ottenuti possiamo affermare che : In ogni scavo si troverà un tesoretto ? Che vista la classificazione delle monete rinvenute OGNI (ripeto OGNI) tipologia di scavo simile (identica sarebbe troppo per l'archeologia) fornirà a priori la stessa distribuzione di monete ? Che le monete sono sicuramente attribuibili, tutte o viceversa nessuna è attribuibile con certezza ? Che viste le analisi metallografiche la moneta viene sicuramente dal posto X o Y ? Se a tutte queste poche domande (tralascio le altre più complesse) hai la risposta VERA puoi cominciare a parlare di metodo scientifico. Riportare diligentemente i dati o fare uno scavo in maniera corretta e senza errori vuol dire solo fare bene il proprio lavoro o compito. Possiamo applicare i stessi criteri e metodi ad ogni scavo ma possiamo solamente affermare che i dati ottenuti da quello scavo SONO CASUALI E NON RIPETIBILI. Applichiamo tutti calcoli statistici, algebrici o geometrici, ma l'esperienza ci dimostrerà CHE OGNI SCAVO e a sè. Il metodo scientifico è un'altra cosa. Nella numismatica ancora peggio perchè i gradi di liberta del sistema (blocco di ritrovamento o statistica dei dati) sono.....veramente troppi.
    1 punto
  35. Questi postati molto probabilmente no, altri fecero in tempo a circolare poco perché, come puoi vedere, la data di emissione riporta alla fine del 1977, quando il fenomeno miniassegni incominciava ad esaurirsi. Quindi fu difficile vederli da molti perché, ora che vennero distribuiti e per la loro particolare funzione (non più di soli sostituti di spiccioli, ma anche di propaganda e quindi trattenuti da chi li utilizzava come richiamo turistico), ebbero scarsa diffusione. Nel 1978, infatti, la zecca incominciò a immettere ingenti quantitativi di monete da 50 e 100 Lire: si passò da una produzione del 1975 di 87.000.000 e di 106.650.000 pezzi rispettivamente di 50 e 100 Lire, a 416.808.000 e 343.626.000 nel 1978, cioè da 193.650.000 esemplari a 760.434.000 pezzi complessivi, in pratica quasi quadruplicando la produzione. Nel 1979, le sole 100 Lire raggiunsero i 451.533.600 esemplari (contando anche i 100.000.000 di pezzi FAO). Dei miniassegni nessuno ne aveva più bisogno e sparirono così come erano apparsi, perché distrutti dalla circolazione (erano di semplice carta comune), trattenuti dai collezionisti, rimasti nei cassetti delle case o nei depositi dei commercianti e (pochi) ritirati dalle banche. Vi furono anche dei miniassegni falsi che ebbero la possibilità di circolare visto il materiale con cui erano fatti e per fortuna le fotocopiatrici erano ancora primitive e poco diffuse in quegli anni, altrimenti... In particolare, questi miniassegni "pubblicitari" furono tesaurizzati perché ebbero un seguito di forte richiesta da parte dei collezionisti che instaurò una bolla speculativa. Alcuni raggiunsero prezzi da capogiro sfiorando i 1.000 €. Oggi li puoi trovare a pochi euro e qualcuno (come questi del post) l'ho preso anch'io...
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  36. Senza dubbio è una riproduzione (tra l'altro proprio la stessa della discussione del 2009 a cui ti sei accodato...). Valore pari a zero.
    1 punto
  37. Stato Indipendente di Croazia, 5000 kuna 1943
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  38. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: ? Diametro: ? Metallo Presunto: Argent Buongiorno a tutti, Sono francese e non parlo italiano, quindi scusa il mio livello ? Questa valuta non è mia e purtroppo non ho tutte le informazioni necessarie Ti invio questa valuta. La mia prima ricerca mi porta a pensare che sarebbe una valuta della città di Alba, in Italia, colpita da Carlo V. Potresti confermarmelo? Anticipo ————— Bonjour à tous, Je suis français et ne parle pas italien donc excusez mon niveau ? Je vous soumets cette monnaie. Mes premières recherches m’amènent à penser que ce serait une monnaie de la ville d’Alba en Italie frappée sous Charles V. Sauriez vous me le confirmer ? Merci d’avance ————-
    1 punto
  39. Grazie @ak72, potrebbe essere confrontabile con le emissioni di Berthold IV, ci sono però un paio di punti che mi piacerebbe capire meglio. Il primo punto è la legenda che, anche scambiando le lettere, non riesco a fare coincidere con STAIN o similari. Secondo punto è il peso, che mi pare piuttosto scarso: effetto della tosatura o variazione accettata (!) al periodo? Concordo, personalmente preferisco di gran lunga le foto, magari con una interpretazione della legenda nella descrizione. Non disprezzo i disegni, ma soli non bastano: retaggio, a volte, di una stampa che fu...
    1 punto
  40. Supertosata non direi. La legenda è praticamente integra. Al R si vede la battitura che ha spostato il cerchio di perline. Ribattuto. Poi le foto possono imbrogliare.
    1 punto
  41. Vede caro Marrocco il livore che traspare dai suoi commenti non rende giustizia alla sua scienza. io non sono certo un fisico e mi limito ad usare quel poco di cervello, logica e cultura che gli dei mi concedono ( certamente potevano essere piu’ generosi ? ) e ... dimenticavo .. mastico anche qualcosina di numismatica. Per questo sono intervenuto su quelle che mi sono apparse come polemiche o critiche ( nulla di male ) ma fatte con tono un po’ saccente e soprattutto una critica non troppo velata al metodo di indagine numismatico come appartenesse ad un mondo governato da un dio minore. la Numismatica occupa una parte ben specifica dell’indagine empirica con contributi importanti in ambito storico, economico e di storia dell’arte, ma sa stare al suo posto non ambendo certo a rivaleggiare con le ‘scienze pure’. C’è spazio per tutti, mi creda. Se avra’ poi la pazienza di rileggere il post 28 vedra’ che e’ a tratti confuso - anche formalmente ( ma forse questo e’ dovuto ad un’ancora parziale conoscenza della sintassi del forum). Se in tempo lo riveda e lo migliori cosi le sue critiche alle mie argomentazioni potranno esercitare l’efficacia che meritano. Soprattutto mi stia bene, continui i suoi studi e magari aggiunga anche quello delle monete che le assicuro - quando fatto con passione vera - Puo’ donare grandi soddisfazioni e una grande pace interiore.
    1 punto
  42. Questo è il pensiero di Pierpaolo Irpino: https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/
    1 punto
  43. Ciao a tutti ragazzi e buona domenica, Voglio condividere con voi la mia ultima arrivata. Saluti Raffaele.
    1 punto
  44. 1942 Occupazione tedesca della Serbia - 1000 dinara Furono sovrastampati bliglietti serbi degli anni precedenti.
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  45. Dal vecchio libro @Archestrato "Uomo e cavallo sulla moneta greca" di G. Giacosa (1973) alcune considerazioni dell'Autore su Taranto e cavalleria tarantina Una buona serata a Te
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  46. Re dei Franchi dal 771, Carlomagno, per consolidare il confine nord-orientale del regno, nel 772 attacca il territorio dei Sassoni, tribù germaniche barbare e pagane : la Sassonia sembra rapidamente conquistata . Carlo è distratto per la conquista dell'Italia longobarda e le tribù dei Sassoni si risollevano : i Franchi nel 774 e 775 riprendono l'attacco alla Sassonia che è pesantemente soggiogata, fino all'assemblea in Paderborn del 777 nella quale i Sassoni ora cristianizzati fanno atto di sottomissione al regno dei Franchi . L'opposizione a questo stato di fatto viene assunta da Vitichindo che avvia uno stato di guerra intermittente e con punte di pesante violenza come il massacro ( forse ) di 4500 ostaggi Sassoni a Verden per rivalsa della sconfitta dei Franchi al monte Suntel ( il campo dello schiaffo ) : dopo anni di guerre, nel 785, Vitichindo accetta sottomissione e battesimo, mentre i Sassoni subiscono il Capitolare Sassone, legge che definisce i rapporti tra gli occupanti Franchi e gli occupati Sassoni . La Sassonia sarà poi definitivamente 'pacificata' dai Franchi dopo l'ultima rivolta del 804 e dopo 30 anni di lotte . Quattrocento anni prima, gruppi via via più consistenti di Sassoni erano emigrati nella Britannia, che avevano conquistata in punta di spada e, secondo l'unico cronista del tempo, il monaco Gildas di Rhuys, sanguinosamente anche a prezzo di massacri, praticamente espellendone i Britanni : all'epoca di Carlomagno quei barbari conquistatori, civilizzati e cristianizzati, vi avevano costituito 7 regni anglo-sassoni, con il potente re Offa che con Carlo intratteneva buoni rapporti : i Sassoni d'oltremanica batteranno anche monete come lo sceat ed il penny, omologabile questo al denaro carolingio .
    1 punto
  47. Taglio: 2€ Nazione: Vaticano Anno: 2012 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!
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  48. Salve a tutti, oggi voglio postare un documento della zecca da leccarsi le meningi . Vi siete mai chiesti chi è l'artista incisore delle celeberrime Piastre napoletane di Ferdinando II? In genere alla zecca lavoravano più incisori, una volta approvato il disegno della moneta o della medaglia, veniva incaricato un incisore per il dritto e uno per il rovescio, nelle famose riforme del 1824 e 1829 vennero stabilite anche le mansioni e le paghe degli artisti. Junomoneta (alias Giuseppe Danilo, permettimi di chiamarti così, è un nome molto bello) conosce molto bene queste riforme in quanto grande esperto di leggi e decreti, spero vorrà postarci qualche documento del suo archivio per approfondire il dibattito. Ma ritorniamo alla Piastra di Ferdinando II, l'ideatore dello stemma apparso sulla prima Piastra del 1831 è Achille Arnaud padre del grande incisore Luigi Arnaud, il documento riportato in corsivo è chiarissimo e documenta come i funzionari del governo borbonico intendevano estirpare la frode della falsificazione delle monete perpetrata nella zecca stessa. In effetti, molti di voi avranno notato che le monete napoletane del XIX secolo non recano alcuna firma dell'incisore, il motivo di tale mancanza è spiegato in un passo dell'opera di Tommaso Siciliano del 1939. Ecco il documento, posterò di seguito alcune medaglie che testimoniano la mano di Achille Arnaud. Risposta n. 145, lì 23 Febbraio 1856. Eccellenza, in pronta esecuzione degli ordini di V.E. contenuti nella ministeriale dei 20 di questo mese n. 503, mi sono recato questa mane nel locale della zecca ed ho chiamati in mia presenza il contro loro ed i due incisori Don Luigi Arnaud e Don Scipione Catenacci per provvedere alla verificazione delle due monete di Grana 120, che V.S. a tale uopo si degnava rimettermi. Tutti e tre han riconosciuto la legale coniazione delle medesime qui eseguita ed anzi, il sig. Arnaud ha soggiunto: che il menomo dubbio non poteva sussistere da poiché egli non solamente ravvisava sua nella incisione del ritratto del Re, N.S.; ma ancora alcuni segni (S) d’impressione a lui particolarmente noti. Il rovescio è antico perché fu costruito da Don Achille Arnaud, padre dell’attuale incisore. Mi onore adunque respingere a V.E. le due monete pregandola a rimanere intese di quanto mi sono fatto debito di riferire. Il direttore Gl’incisori firmato firmato
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  49. I documenti datati 1856 hanno come protagonisti Scipione Catenacci e Luigi Arnaud, i due incisori in quel momento. Nel 1830, anno al quale è riferita l'osservazione dei due incisori riguardo la paternità del rovescio delle Piastre, venne iniziata la coniazione della celeberrima serie di medaglie degli uomini illustri che verranno illustrate nei prossimi giorni. Queste medaglie sono delle vere opere d'arte ed hanno dei rilievi davvero notevoli, per la loro coniazione vennero incaricati due incisori, uno per il dritto ed uno per il rovescio. Sapete chi furono questi due? Per il dritto Vincenzo Catenacci (padre di Scipione) e per il rovescio Achille Arnaud (padre di Luigi). Ora, considerando che i documenti parlano di Achille Arnaud incisore del rovescio della Piastra nel 1830 è possibile secondo voi che Vincenzo Catenacci fu l'incisore del dritto della prima Piastra giovanile di Ferdinando II? Se qualcuno di voi può cercare nel suo archivio, sarebbe una scoperta davvero sensazionale, degna di un grande articolo. Ecco in allegato un'immagine di una medaglia degli uomini illustri delle Due Sicilie raffigurante Francesco Maurolico, vedete le firme degli incisori del dritto e del rovescio?
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