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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/05/20 in tutte le aree

  1. Non confondiamo autenticità con il pedigree. La moneta può essere autentica anche senza pedigree o falsa pur con il pedigree. I falsi sono sempre esistiti. Quindi il pedigree è solo un elemento per l'autenticità e tra l'altro non quello più determinante. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  2. Buona giornata a tutti. Un ringraziamento a matteo95 che col suo consiglio mi ha fatto risparmiare. Il catalogo in questione è stato assegnato a 120 € più diritti. Cordialità Gabriella.
    3 punti
  3. Ciao a tutti ragazzi e buona domenica, Voglio condividere con voi la mia ultima arrivata. Saluti Raffaele.
    3 punti
  4. 25 lev 1951 della repubblica popolare di Bulgaria (1946-1990)
    3 punti
  5. Questo è il pensiero di Pierpaolo Irpino: https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/
    2 punti
  6. Buongiorno a tutti, Condivido con voi la mia coppia. Le foto non sono delle migliori chiedo venia. Un saluto a tutti. Raffaele
    2 punti
  7. Il rovescio vorrai dire... era sin troppo evidente
    2 punti
  8. Non e' che magari nella moneta intrusa citata da @undinar, viene cambiato il dritto? Ha le diciture della Banca di Russia e mi pare sia raffigurata la cattedrale di San Basilio, mentre tutte le altre hanno stemma e diciture dell'Unione Sovietica.
    2 punti
  9. Posto la mia doppietta acquistate tra dicembre e gennaio a distanza di 10 giorni ??
    2 punti
  10. Ci sono anche contraffazioni di questa moneta, dalla forma dei gigli si potrebbe ad esempio pensare a qualcosa del genere: ma senza una legenda almeno parzialmente leggibile è difficile -per me- essere sicuri.
    2 punti
  11. Insomma, @simone , diciamo le cose come stanno: sappiamo che purtroppo ci sono in giro molti infedeli, molti bestemmiatori di N.S. IDDIO DENARO in tutte le Sue forme, che portare alla ragione è difficile. Hai aperto questo thread perchè sei una brava persona e sai che ricondurre queste pecorelle smarrite all'ovile è dovere di ogni buon Pastore... ma nessuno all'infuori di Denaro può fare miracoli. Se Denaro toccherà il cuore a questi figliuol prodighi e gli farà capire che la numismatica è importantissima sarà bene per tutti, se no saranno affari loro: quando bruceranno agl'inferi capiranno, e pagheranno cara la loro vita di peccato antimunismatico.
    2 punti
  12. Su Fb ho rintracciato questo curioso brano sulla falsa moneta nell'Italia meridionale. I fatti risalgono al 1863 e si parla di "regio conio" ma purtroppo non si capisce a quali monete faccia riferimento: se a quelle borboniche o a quelle del neonato Regno d'Italia (personalmente propendo per quest'ultime). Fonte: Enrico Vricella, Le estati dei briganti.
    2 punti
  13. Questo è un liard di Dombes per Marie de Montpensier... http://monnaiesdeladombes.blogspot.com/2009/07/marie-de-montpensier-1608-1627.html?m=1 Ciao Mario
    2 punti
  14. Ciao Michele, un bel testone! Si tratta di una tipologia rara e affascinante, nonostante la monotonia dei simboli. Anch'io ne ho un esemplare, devo dire magnifico. Esitato da Kuenker 8 anni or sono, presenta una patina che definirei pittorica. Allego solo il particolare della colomba!
    2 punti
  15. Ciao a tutti, ripropongo questa mia recente discussione per condividere l'altro testone di questa Sede Vacante che da poco è entrato in collezione. Sede Vacente 1700, Testone , Roma (Munt. 5, CNI 7). D/: Stemma a targa semiovale (Card. G.B. Spinola) SEDE ^ VACA _ NTE ^ MDCC R/: Colomba radiante volante a sinistra VADO ET VENIO AD VOS Es: ANN _ IVBIL ai lati dell'armetta di Mons. Giovanni Battista Anguissola, presidente di zecca. T/: Liscio Peso 9.11 g. Testone generalmente ritenuto RR, è molto frequentemente montato o con foro/foro otturato. Recentemente ne sono passati sul mercato alcuni esemplari e tutti quelli che ho visto presentavano questi difetti. Questo testone invece è integro e con una conservazione ancora gradevole. Sono contento di aver fatto la "coppia" ed aver così archiviato i testoni della S.V. 1700 Michele
    2 punti
  16. Segnalo l'uscita del doppio numero estivo di Panorama Numismatico n. 363 Questo l'indice: Roberto Diegi, Gli aurei da Nerva ad Adriano – Pag. 3 Lorenzo Bellesia, Alcune note sulla monetazione di Ascoli – Pag. 9 Realino Santone, Cavalli aragonesi del Regno di Napoli. Due particolari cavalli aquilani – Pag. 21 Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, Giovanni B. Vigna, Pio VIII, il papa numismatico – Pag. 23 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 42 Lorenzo Bellesia, Una “Digressione sulla moneta” di Monaldo Leopardi – Pag. 43 Alberto Castellotti, Un amarcord numismatico – Pag. 52 Giuseppe Carucci, Oro russo da investimento – Pag. 55 Giuseppe Carucci, Il dollaro dell’automobile – Pag. 58 Recensioni – Pag. 60 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
    1 punto
  17. Buona serata Ho visto un denario repubblicano molto interessante per la rappresentazione di un tempietto sul retro. Essendo fuori sede, non ho i miei testi, quindi mi chiedevo se vi fosse qualche buon samaritano che potrebbe r vorrebbe aiutarmi nell'identificazione (della gens). Grazie.
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  18. Ecco a voi una piccola moneta di rame riemersa dall'album dei "rottami"... Non credo che abbia una particolare rarità, tuttavia qualcuno di Voi, cari Lamonetiani, ha la possibilità di conoscerne il grado e qualche notizia in più? Grazie anticipatamente a chi vorrà partecipare.
    1 punto
  19. Prima ciotolata post Covid. Ho trovato un 2 centesimi 1972 della mia amata Malta. Avendo trovato una sola moneta e avendo fatto tanti acquisti da lui in passato alla fine la monetina me l’ha omaggiata.
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  20. Lo scrivo anche qua perché ho risposto ad un altra discussione dove sono stato citato se qualcuno sa come ci si cancella dal forum oppure mi spiega come farlo mi sono iscritto per avere nozioni su monete etc etc non per essere deriso quindi questo è quanto
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  21. Non vorrei mettermi a fare le pulci a diverse affermazioni di diversi utenti e quindi amici,ma vi dico... Non scaldatevi più di tanto... Se non siete ferrati su questa monetazione, potete passare 15 ore sul web e siete al punto di partenza.... Ci sono almeno 10 libri o articoli fondamentali che non ho visto citare da nessuno... Così si parla di aria fritta e si finisce anche per litigare sul nulla... Saluti
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  22. Complimenti Michele per la "coppia " del 1700, non è facile metterli in collezione tutti e due integri, privi di difetti e di buona/ottima conservazione..... La tua raccolta di Testoni diventa sempre più "preziosa" !!! Sperando di poterci incontrare presto, un saluto Daniele
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  23. Buonasera a tutti moneta consumata ma parzialmente leggibile P:1,06 g T :18mm Penso ad un forte nero per Amedeo VI ma il diritto e insolito...
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  24. Ciao a tutti, ciao @safado La tua dovrebbe essere questa: https://www.acsearch.info/search.html?id=3713465 purtroppo non ho l'accesso "premium" per cui non posso vedere il prezzo di vendita. La tua sembra sia stata fatta apposta per il Comitato italiano", sono comuni le medaglie con uno spazio apposito dentro la ghirlanda per poterle personalizzare. Questa con un altro retro sembra essere quella standard (e secondo me neanche male), molte (in-)vendute tra i 100 e 200 Euro. per es. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3368&lot=1558 Servus, Njk
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  25. ti allego da dove è arrivata la "medaglietta"
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  26. Diciamo che come giustamente si diceva sopra il pedegree è una sicurezza in più, poi la maggior parte delle monete passata per aste o in vendita da commercianti seri dono autentiche. I falsi sono una piccola percentuale se si compra da ditte serie. Poi l'errore capita a tutti.
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  27. Il “pedigree” è un elemento in più e come tale non guasta anche sotto l’aspetto “autenticità” (pur non potendo certamente certificarla, come detto sopra). Sta ad indicare che la moneta X è stata di proprietà del sig. Alfa, poi del sig. Beta ecc., che è stata venduta all’asta Y ecc. Questi sono elementi che, come già giustamente rilevato, rappresentano solo indizi di autenticità perché sarebbe logico presumere che se in tutti i documentati passaggi di “mano” la moneta è stata data per buona, ci sono elevate probabilità che la stessa sia buona per davvero. Ma ciò non esclude che si tratti di un falso fatto talmente bene da essere stato capace di trarre in inganno tutti i precedenti proprietari tranne, magari, l’ultimo acquirente che - per le più svariate ragioni - riesca invece a riconoscervi il falso. Tutti possono errare, anche i più esperti. Saluti
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  28. Non so sinceramente rispondere ad Arka sui suoi quesiti in merito al diffondersi dei doppi bagattini.... Posso solo dire che gli esemplari postati sono di ottima qualità per il tipo di moneta in questione. Inoltre includono dei nomi che per tipologia possno essere ostici da mettere in collezione se si punta ad avere almeno una moneta per doge, vedi ad esempio Marcantonio Memmo, di difficile reperibilità su tutte le emissioni monetarie.
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  29. Oggi tocca al doppio bagattino di Antonio Priuli (1618-1623). Colgo l'occasione per dire che quella illustrata è solo una delle molte varianti coniate di questa moneta. Rif.: Zub-Luciani 31.29 Tornando al discorso sul doppio bagattino, non avendo ricevuto altre ipotesi contrarie a quanto scritto sopra, tengo buona l'ipotesi che il doppio bagattino sia stato immesso nella stessa area dove circolava il bianco. La domanda successiva è perchè il doppio bagattino venne coniato? Se l'ipotesi precedente è valida, credo che il doppio bagattino sia stato coniato perchè dopo cinquant'anni che non venivano più coniati i bianchi stavano sparendo dal mercato. E probabilmente avevano ancora una propria utilità. Ecco che diventa necessario rifornire il mercato di nuove monete di questa tipologia. Mi piacerebbe sentire qualche parere in merito... anche totanlmente contrario. Arka Diligite iustitiam
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  30. Buongiorno! Un motivo può anche essere che riportare sui cartellini le provenienze dia più sicurezza sull'autenticita della moneta. Essendo le antiche molto più falsificare forse è uno dei motivi che riportare passaggi in asta o appartenenze illustri danno una maggiore possibilità di vendita. Comunque anche monete del 6-700 capita che vengano riportate provenienze e passaggi in asta. Molto dipende dalla casa d'asta, alcune puntano molto sul riportare le aste o le collezioni erano passate in precedenza, altre snobbano questi dati. Forse anche perché è un lavoro in più, e non da poco. Inoltre molti collezionisti non scrivono la provenienza e una volta che la collezione viene venduta si perdono le tracce del pedegree che questa moneta magari aveva e risalire diventa poi molto complicato, soprattutto se non è una moneta di grande rarità. Saluti.
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  31. E come si può vedere ci sono molte foto. I disegni spesso sono interpretazioni non corrispondenti a verità, ma al desiderio del disegnatore. È un problema di moltissime monetazioni. Personalmente vorrei sempre una foto e, eventualmente, un disegno esplicativo. Solo il disegno no, perché può essere fuorviante. Arka Diligite iustitiam
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  32. Sono stato io a Santa Marta, te li fanno liberamente di resto o se vuoi in buste da lettere già preparate...
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  33. Effige dell'imperatore Costantino V postata nella discussione e il follis di Leo III e Costantino V zecca di Ravenna messe a confronto. Sono molti i particolari in comune, ben differenti per qualità e rilevo, iniziando dai capelli, sopraccilia, occhi (niente occhiaie) naso, bocca, mento, collana che invitano gli esperti a dire la propria opinione. Nelle identificazioni mi definisco e sono una schiappa. Caratteri di questo tipo, nelle monete bizantine non ne ho mai viste. Eventualmente segnalamini un esempio. Io con le parole ho finito. Mi auguro di leggere risposte e possibilmente delle immamgini chiarificatrici.
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  34. L'immagine è tratta dal CNA. Questa la pagina dedicata
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  35. "Poi però ho avvertito un sapore amaro in bocca, dal cruccio sono scivolato nel “disappunto”, nel leggere che : “L’attuale nazione/stato Italiano non è esistito fino al 1861, quindi l’Italia non dovrebbe avanzare nessuna rivendicazione su monete prodotte migliaia di anni prima.”. Premesso che non intendo contrastare Archestrato in alcun modo, nè dileggiarlo, ma solo ragionare su quanto da lui riferito (e mi sembra di capire dal medesimo non condiviso), lasciatemi dire che l'argomento è davvero singolare. Come a dire che se la casa dove abito e che ho ereditato è stata costruita da mio padre un anno prima della mia nascita non sposso vantare sulla stessa alcun diritto. Con questo criterio le Piramidi, il Colosseo, la Reggia di Caserta etc. sarebbero res nullius. A volte il Signore si accanisce ...
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  36. Daje co sti "rottami" ? passamene un po se ritieni siano cosí?...non l avevo mai vista sinceramente,ma visto il periodo della moneta,altro che "rottame"....che bella!
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  37. Apprezzo sinceramente lo slancio ‘Galileiano’ del ns amico Michele Marrocco ma vorrei spingere la riflessione un po’ oltre allo scopo di considerare l’evoluzione del pensiero scientifico che ha subito, nella prima meta’ del Novecento profondi cambiamenti che hanno aperto ad orizzonti da cui e’ difficile prescindere quando si oarla della possibilità della conoscenza. quello che accadde nel pensiero scientifico nella prima metà del Novecento fu una vera e propria rivoluzione in grado di minare le certezze e la fiducia quasi cieca che all’epoca si "voleva" nutrire nei confronti delle scienze pure. mi riferisco ai teoremi di ‘incompletezza’ enunciati dal piu’ importante logico drl Novecento: Kurt Goedel che ha lasciato un’impronta incancellabile su cio’ che puo’ essere conosciuto e cio’ che puo’ essere dimostrato. come detto in precedenza questi temi esulano dall’assunto della discussione e ci fermiamo qui. Il mio cenno e’ intenzionalmente strumentale solo per ricordare che non esiste un’unica verità rivelata anche per l’ambito scientifico, bensi un’evoluzione continua del pensiero . quelle che erano leggi della natura indiscutibili newtoniane sono state successivamente stravolte dalle intuizioni della relatività di Einstein e queste ultime accettate come il nuovo dogma in grado di spiegare la fisica dell’universo potrebbe avere bisogno di nuove intuizioni che riescano a conciliare le leggi quantistiche che pure esistono e vengono osservate ma che cozzano con quelle - pur coerenti / scoperte da Einstein. tutto questo per dire che è assai difficile e rischioso assumere apoditticamente una posizione sul metodo scientifico pensando che non possa un domani essere rimessa in discussione. buona domenica e buone riflessioni ?
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  38. In questo denario dello stesso imperatore (NAC 92) Ottaviano dev’essere venuto a conoscenza della raffigurazione sul rovescio e allora s’è messo in un... punto d’osservazione migliore! THE ROMAN EMPIRE Octavian, 32-27 BC Denarius, Brundisium or Rome (?) circa 32-29 BC, AR 3.88 g. Bare head r. Rev. Venus, naked to waist, standing r. and leaning, half tuned, against column, holding sceptre and transverse spear; in field l., shield decorated with star set on column. C 62. RIC 250a. Lightly toned, an insignificant banker’s mark on obverse, otherwise good very fine Ex Gorny & Mosch sale 175, 2009, 8564. Starting price: 640 CHF - Estimate: 800 CHF - Result: 1.200 CHF
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  39. Perdonatemi, potevo cambiare il titolo in realtà...e l'ho già fatto inserendo le date corrette...speriamo che questa discussione sia un utile punto di riferimento per parlare di questo tema tanto affascinante e complesso e che vide l'Italia in prima linea..?
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  40. A me sembra che le posizioni di @numa numa e @MicheleMarrocco siano solo apparentemente in contrapposizione. Al di là delle punzecchiature sulla definizione di "metodo scientifico" è un dato di fatto che la Numismatica - così come le altre discipline umanistiche - non sia una "scienza esatta". Al giorno d'oggi la Numismatica e altre discipline archeologiche si servono in continuazione dell'ausilio delle scienze pure, in particolare con della fisica (per fare un esempio che mi tocca da vicino, la spettrofotometria XRF è ormai una quotidiana compagna di giochi per chi si occupa della monetazione romana di III secolo), ma questo non è certo sufficiente: l'elemento discriminante è che la Storia, in particolare quella antica, ricostruisce un panorama del quale la gran parte dei dati sono mancanti e continueranno ad esserlo, in quanto irrimediabilmente cancellati e perduti, e non potranno essere riscoperti in futuro. E' chiaro dunque che non posso studiare l'età tardoantica nello stesso modo in cui si conducono esperimenti al CERN... Le scienze esatte sono uno strumento indispensabile nella ricerca storica, ma non saranno mai sufficienti: per questo le "scienze" umanistiche sono necessariamente imperfette, interpretabili, discutibili: se questo poi sia un tratto svilente o invece un fattore di maggiore complessità viene lasciato dire all'arbitrio di ciascuno. Certo è che sia più semplice deridere i terrapiattisti che contestano un fenomeno fisicamente rilevabile e definibile con esattezza rispetto ai sedicenti revisionisti storici che imbrattano le statue di Cristoforo Colombo o di Garibaldi.
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  41. Devo dire che l'ipotesi era tutt'altro che peregrina, considerato che guardando la fotografia sembrerebbe effettivamente vedersi una sorta di ombra di quel "tratto inferiore". Prendo però atto di quanto riferisce @ambidestro il quale, avendo fra le mani questo gettone, ha senz'altro la possibilità di apprezzare al meglio i rilievi. Ed allora, proseguendo nell'ipotesi "SCF", e sempre alla luce di altri esempi reperiti in rete, mi chiedo se l'acronimo possa alludere eventualmente ad una società tra ferrovieri (società anonima cooperativa di consumo?). Certo, in relazione al numero di lettere, l'acronimo sarebbe in questo caso un po' troppo scarno.
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  42. Grazie! pausa estiva da questo specifico topic naturalmente A cambio pagina una piccola banconotina però la mettiamo dai!
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  43. All'interno del tempio è raffigurata la sella curulis. A partire da un denario dell'84 (Cr. 356/1), la sella curulis diviene un tema ricorrente di denarî e aurei (RRC 409/2, 414/1, 428/1-2, 434/2, 435/1, 460/1-2, 465/1-2, 473/2, 491/1, 494/26-28 e 494/31). Si trattava di un simbolo forte nell'immaginario antico, perché rappresentava l'autorità politica legittima. Era il sedile riservato di diritto esclusivamente ai magistrati (o pro-magistrati) che detenevano l'imperium. Etimologicamente curulis sembra derivi da currus, la lettiga destinata al trasporto dei magistrati nel luogo di giudizio, o più probabilmente da curvus, per la forma così caratteristica ed incurvata delle gambe, tipiche di un sedile da campo. Sembra sia stata usata a Roma fin dai primordi come emblema di potere ("curuli regia sella adornavit": Liv., I. 20), importata, con altre insignia di regalità, direttamente dall'Etruria in età regia (Liv., I. 8). Con l'avvento della Repubblica il diritto ad essa fu riservato naturalmente a consuli, pretori, aedili curuli e censori nonché eccezionalmente al Flamen Dialis, pur privo di imperium, per il suo prestigio. Vi avevano diritto, infine, il dictator ed il magister equitum; nella tarda Repubblica quindi Cesare, in qualità di dictator, ricevette l'onore di sedere su una sella curulis aurea. Il giovane e scaltro Ottaviano subito dopo le Idi di marzo, cercando di cavalcare l'onda di indignazione e commozione per un ritorno personale di consenso, si premurò quindi di emettere una moneta (Cr. 497/2) con l'immagine della sella curulis, la corona aurea di Cesare e la legenda "CAESAR DIC PER". In epoca imperiale divenne prerogativa degli imperatori, simbolo di auctoritas e di imperium anche in loro assenza, degli Augustales, preposti al culto imperiale e, forse, del praefectus urbi.
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  44. Questo denario allude ad un’appassionante vicenda giudiziaria (simboleggiata dalla tavoletta con A-C, absolvo-condemno) e politica innescata da un preteso episodio scandaloso verificatosi nel tempio di Vesta alla fine del II secolo, forse già rievocata da un’altra emissione della sessa gens, il denario RRC 413/1. Nel 114, a sette anni dall’assassinio di Gaio Gracco, la società romana era divisa da gravi tensioni sociali ed agitata da fermenti rinnovatori e progressisti. In quell’anno circolò e fece grande scalpore a Roma una voce secondo la quale tra le Vergini Vestali si sarebbero verificati episodi di inammissibile dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Ma il processo celebrato dal Pontefice Massimo si chiuse con la condanna di una sola di esse. In un clima politico e sociale incline alle strumentalizzazioni di parte, i progressisti videro in questa indulgenza una sorta di complicità tra i Pontefici e le Vestali, tra inquirenti e inquisite. Così nel 113 il tribuno Sesto Peduceo, invocando la revisione del processo, indusse la plebe ad istituire un suo proprio tribunale, la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino Ravilla (fratello del cesaricida Gaio, tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125, celebrato pure dall’emissione RRC 266/1 e forse dalla RRC 413/1), uomo di proverbiale intransigenza e severità. Come prevedibile, il tribunale del popolo emise un verdetto esemplare, condannando a morte anche le due Vestali assolte dalla prima sentenza. Si volle così colpire non solo l’aristocratico collegio sacerdotale che aveva commesso sacrilegio, ma soprattutto i conniventi Pontefici. Come se non bastasse, narra Plutarco che la plebe, superstiziosa, ispirandosi ad un crudele cerimoniale etrusco, invocò la necessità di consumare sacrifici umani per placare gli dei. Così due Galli e due Greci furono massacrati nel Foro Boario. Trascorsi quasi sessant’anni da queste vicende, Quinto Cassio Longino, magistrato monetario nel 55 e discendente di Lucio Cassio, rievoca su questo denario quell’antico scandalo, il clamoroso processo e indirettamente l’antenato che ne era stato il promotore. Il tipo del rovescio ci mostra il teatro dello scandalo e allude per simboli al processo riparatore. Al centro campeggia il tempio di Vesta, retto da sei colonne, la prima coppia delle quali di calibro maggiore delle altre; ciò conferisce profondità al monumento, mentre lo scorcio prospettico ne lascia intuire la pianta circolare. Al suo interno è la sella curulis. Il tetto a cupola ha due antefisse laterali a protome di dragone ed è sormontata da una statua della dea, che tiene patera e scettro. A sinistra del tempio è raffigurata l’urna delle votazioni; a destra la tavoletta di voto con le lettere AC, iniziali dei due possibili verdetti Absolvo/Condemno. Il diritto è riservato al busto di Vesta, di un livello stilistico straordinario su questo conio. Il ritratto della dea è modellato con grande sapienza, il suo profilo è limpido e di assoluta bellezza classica, il suo sguardo intenso ed assorto. Il lembo di stola che le copre il capo è arretrato per mostrare il diadema ed i capelli corti sulla fronte. Le sue pieghe sono morbide e naturali e disegnano per trasparenza la crocchia sulla nuca e la curva agile del collo. Emana da questo volto un’aura affascinante ed enigmatica, la sua espressione è quella malinconica e turbata di una divinità offesa
    1 punto
  45. Buonasera a tutti, @Rocco68, nel pieno rispetto delle opinioni di tutti , io propendo per una fiammella, lo penso per via della forma (mi capita anche con le nuvole di vederci forme che altri interpretano in maniera diversa), e perché ultimamente, mi sto appassionando come te e altri Amici del Forum alla monetazione del Viceregno, spinto dalla curiosità e desiderio di imparare, cerco di leggere e capire da più fonti, ovviamente quelle alla mia portata, proprio ieri sera leggevo alcune pagine del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1965-1966, quelle riguardanti la monetazione di Filippo IV, se non ho capito male è proprio il Bovi che ne parla in un suo lavoro '' Un processo per falsificazione di monete nella zecca di Napoli'' e che riporta nel bollettino. Premesso che sulle monete di Filippo IV, sul dritto, oltre le iniziali del maestro di Zecca e del mastro di prova troviamo altri segni : lettere, numeri ed altro. Il Prota sosteneva che ogni pila di tondelli da coniare venisse contrassegnata da una lettera. In modo che in caso di contestazioni si potesse risalire. Bovi diversamente dal Prota (che affermava che le lettere erano le iniziali del nome) dice testualmente.. Le lettere sono le maiuscole dell' alfabeto, i numeri sono le cifre arabe fino a 9, gli altri segni sono svariatissimi, e fa qualche esempio : Fiamma, croce potenziata, giglio araldico, cerchietti o punti variamente disposti, Testina, volatile, scudetto, foglia, pigna, tulipano, leoncino, torretta, trifoglio, stella a 5 e 6 punte, ancora, mezza luna, crocetta, etc. Continuo a leggere, e cerco di capirci soprattutto.. ? Ovviamente correggetemi ed aiutatemi a crescere, potrei sbagliarmi nelle mie conclusioni. Saluti Alberto
    1 punto
  46. La mia più bella mezza piastra. Ferdinando II 1838 Molto Comune, ma con una provenienza prestigiosa: CIVITAS NEAPOLIS Ve la RI-presento con nuove foto. Un caro saluto a tutti, Rocco.
    1 punto
  47. Infatti quando acquistavo qualche monete mia moglie mi diceva che davo delle monete in corso per prendere delle monete fuori corso!?
    1 punto
  48. Secondo me ha ragione lui! Ammettiamolo, essere appassionati di numismatica è una patologia ?
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  49. Ciao, le giustificazioni culturali da voi citate sono sicuramente condivisibili, ma temo che poco importino ai detrattori della numismatica. Volendo fornire una risposta più concreta e comprensibile ai più, credo che le monete siano un hobby che pur non essendo un investimento in senso stretto (che genera profitto), hanno una svalutazione assai limitata rispetto a tante altre cose in cui si spendono cifre folli per poi avere una svalutazione vicina al 100% in pochi anni (es. prodotti tecnologici). Un’altra risposta è che i gusti sono soggettivi e non si possono definire inutili gli interessi altrui. Saluti, Giacomo
    1 punto
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