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  1. gennydbmoney

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/20 in tutte le aree

  1. Filippo IV Pubblica 1622 Variante PVBL // ICA
    4 punti
  2. Ciao, con rispetto sulle tue osservazioni, in questa tipologia, spesso il perlinato si interrompe (per vari motivi). Come osserverai su un famoso Nomos di Taras, con al dritto sotto la pancia del cavallo, la firma di KAL, in questa moneta è associata con un rovescio firmato da ARI , un altro incisore. Sull'evanescenza delle briglie, su questo conio che posto, addirittura non sono visibili. Ma con ciò pensi che si possa dubitare anche su questa monete ? Poi sono evidenti sul dritto corrosioni con ossidazioni, cosi sul rovescio. Questa è la mia modesta opinione.
    4 punti
  3. Ciao, Figurati genny nessun problema, il primo esemplare è riportato dal Corpus e apperteva a Vittorio Emanuele III (primo conosciuto e riportato), il secondo visto è quello di @Rocco68che grazie al suo condividere ci ha dato la possibilità di ammirarlo(quindi per me è il secondo conosciuto), d'altronde tu stesso in uno dei tuoi post hai ribadito di non averlo mai visto pubblicamente e che devi recarti a Roma per vederlo... Poi se mi sbaglio correggimi pure, anzi se ci sono altri pezzi del genere che ben venga vorrà dire che mi sono sbagliato nei conti e nelle fonti. Un caro saluto Raffaele.
    3 punti
  4. Insieme al periodo altomedievale del ducato prima bizantino e poi autonomo di Napoli, il periodo del viceregno sia spagnolo che austriaco è quello che stimola maggiormente il mio interesse storico e monetoso riguardo all'ambito della storia di Napoli e del meridione d'Italia, a tal proposito suggerirei la lettura di un'opera importante della letteratura napoletana del seicento, "Lo Cunto de li Cunti" di Giovanbattista Basile, un'opera non molto nota al grande pubblico, ma assai suggestiva sia per la lingua usata, un napoletano profondamente elaborato e denso di espressioni pittoresche e barocche, sia per la commistione di ambientazioni fantastiche e realistiche con molti riferimenti alla cultura e alla vita del tempo, interessanti anche i richiami alle monete usate sia dal popolo che dai ricchi... l'edizione che preferisco,non difficile da reperire, è quella Garzanti con testo napoletano e traduzione in italiano curata da Michele Rak.
    3 punti
  5. 120 grana 1791 sudato per trovarla ma quanta soddisfazione. Credo sia un esemplare che non si vede tutti i giorni. Attendo commenti.
    3 punti
  6. Si, riprende un rovescio di Traiano. In particolare il dettaglio delle due cornucopie incrociate. Ma non mi sorprende, Costantino I fu molto affascinato dalla figura di Traiano e ne riprese anche un altro rovescio monetario: SPQR OPTIMO PRINCIPI coi tre stendardi legionari.
    3 punti
  7. Buonasera a tutti, ennesimo esemplare aggiunto in collezione...
    3 punti
  8. Ciao Stilicho, grazie per aver segnalato l’articolo e per le parole di apprezzamento. La vera sfida nella realizzazione di questo lavoro fu andare a ritroso nel tempo e risalire ,riferimento bibliografico dopo riferimento, alle origini dell’esemplare conservato a Lisbona (ed erroneamente collocato a Madrid). Le monete sono davvero “strane”; un solo esemplare noto (ma un po’ dimenticato) per 200 anni e poi ne saltano fuori altri due in tre mesi
    3 punti
  9. 2 punti
  10. A proposito di moneta rara di Costantino... È stata aggiudicata l'altro ieri per quasi 1470 euro! Si tratta di una ROMAE AETER, classificazione London RIC VI 99. Questi follis vennero coniati verso il 307 d.C e commemorano il patto tra Costantino e Massimiano, che principalmente consisteva nel sostenere la causa di Massenzio. Sappiamo molto bene come andrà a finire.
    2 punti
  11. @Poemenius ecco l'intero articolo sul ripostiglio a firma di King che ho citato nel mio post, si trova liberamente in rete: The_Appleford_Hoard_1954_King_1977_3.pdf @Stilicho ancora non so come appaiono dal vivo... son curioso pure io! L'asta si è chiusa da poco e ho inviato ieri il pagamento, credo che arriveranno tra una decina di giorni.
    2 punti
  12. gli ostrogoti ripresero costantemente sulle proprie monete rimandi stilistici ai primi flavii questo era funzionale per inserirsi in linea ai secondi flavii e così al ruolo svolto da Costantino nei confronti del cristianesimo c'è un bell'articolo di Asolati su questo in Praestantia Nummorum ti allego una sola immagine per capire di cosa io stia parlando... ma il tema è ampio e intrigante
    2 punti
  13. La variante di cui hai letto è la 199/1b, sempre con la legenda SAR ma con la AR in monogramma, non la trovi perchè è molto rara. nel nostro catalogo trovi la foto di un esemplare (grazie a @legionario) https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G14/1
    2 punti
  14. L'idea di ridurre tutto al concetto di "utile" denota una povertà mentale tale da suscitare una sincera e profonda pena. La cultura in generale è sostanzialmente inutile, dal momento che ciò che è essenziale alla vita è unicamente mangiare, defecare e riprodursi; ma è proprio in quanto si dedica ad attività inessenziali che l'uomo si distingue dagli animali, dal momento che si occupa non soltanto di nutrire il corpo ma anche lo spirito. Pertanto, caro @simone, il tuo interlocutore non è altro che una bestia, nel significato più letterale del termine.
    2 punti
  15. Buonpomeriggio a tutti , avrei bisogno di identificare questa moneta prima di acquistarla , non conosco i ponderali , potrebbe essere un Bianchetto o una Mezza Parpagliola di Guglielmo ll Paleologo ? Grazie per l'aiuto
    1 punto
  16. Oggi vorrei condividere con voi un articolo molto interessante che ho letto su Academia.edu dal titolo: “Una rarissima moneta datata di Costantino I”, a firma di Nicola Tammaro. Questo articolo parla per l’appunto di una rara moneta di Costantino I, riscoperta dopo alcuni secoli di oblio. Ecco come e’ andata. Nel 1987, lo studioso svizzero Pierre Strauss, mentre era in visita al Museo della moneta di Lisbona, rimase colpito da un nummo confuso in mezzo ad altri bronzetti e facente parte della collezione dei Reali portoghesi. Si trattava di questa moneta: Era un bronzo della zecca di Londinium per Costantino in occasione del suo secondo consolato (anno 312). Tale moneta manca nel RIC, pur essendo citata dal Cohen. D/: CONSTANTINVS PF AVG, busto laureato e corazzato di Costantino I, a destra. R/: P•M•TR•P•C-OS•II•P•P•, personaggio giovanile diademato, seduto a sinistra su due corni dell’abbondanza (su una sedia curule), con il braccio sinistro poggiato su uno dei corni e con la mano destra che regge uno scettro. Una stella nel campo sinistro del rovescio, PLN in esergo. Come era arrivata a Lisbona? La moneta era in possesso di dell’Abate Charles d’Orleans de Rothelin, (1691-1744) la cui ricca collezione (alla morte di questi) fu acquistata da Filippo V di Spagna. Ma la moneta non soggiornò a Madrid. Infatti, finì a Lisbona grazie agli stretti legami esistenti in quel tempo tra i reami di Spagna e Portogallo: la figlia primogenita del re di Spagna Filippo V aveva sposato Giuseppe I del Portogallo. Tre secoli dopo, nell’ottobre del 2012, una seconda moneta analoga fu trovata da un metaldetectorist della contea di Norfolk (Gran Bretagna) e fu acquisita ed esposta dal Museo del Castello di Norwich: Questa l’immagine della moneta con una ottima definizione che ho scaricato dal sito del PAS (Portable Antiquities Scheme). Esiste anche un terzo esemplare, da collezione privata: Secondo l’autore, i tre nummi provengono dal medesimo conio. Nell’articolo segue poi una analisi delle emissioni *|//PLN di cui questa moneta fa parte. Questo il link all'articolo di Academia.edu: https://www.academia.edu/14325378/UNA_RARISSIMA_MONETA_DATATA_DI_COSTANTINO_I Questa la pagina del PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/534674 Buona serata. Stilicho
    1 punto
  17. Ci manca diametro e peso, ma penso, ad occhio, che si tratti di un sezzino, non una mezza parpaiola. Il diritto è il suo, anche se la legenda è diversa dal solito, poi il rovescio la croce fogliata ci sta, ma la legenda è diversa! Interessante, provo a cercare...
    1 punto
  18. Ciao a tutti, ripropongo questa mia recente discussione per condividere l'altro testone di questa Sede Vacante che da poco è entrato in collezione. Sede Vacente 1700, Testone , Roma (Munt. 5, CNI 7). D/: Stemma a targa semiovale (Card. G.B. Spinola) SEDE ^ VACA _ NTE ^ MDCC R/: Colomba radiante volante a sinistra VADO ET VENIO AD VOS Es: ANN _ IVBIL ai lati dell'armetta di Mons. Giovanni Battista Anguissola, presidente di zecca. T/: Liscio Peso 9.11 g. Testone generalmente ritenuto RR, è molto frequentemente montato o con foro/foro otturato. Recentemente ne sono passati sul mercato alcuni esemplari e tutti quelli che ho visto presentavano questi difetti. Questo testone invece è integro e con una conservazione ancora gradevole. Sono contento di aver fatto la "coppia" ed aver così archiviato i testoni della S.V. 1700 Michele
    1 punto
  19. 1942 Germania - Buono da 10 marchi per i prigionieri di guerra Venivano usati nei campi di prigionia (non campi di stermino) dai prigionieri di guerra. Emessi dalla Wehrmacht erano appositamente concepiti al posto delle banconote normali per non avere alcun valore fuori dai campi, giusto per assicurarsi che in caso di fuga i prigionieri non avessero contanti a disposizione.
    1 punto
  20. Personalmente lo trovo molto affascinante, altroché malridotto..., questi sono i sesterzi che mi piacciono moltissimo.
    1 punto
  21. dal mio libro: 'Parlo con un angelo femmina' ........ una poesia di Trilussa: Dio, doppo avé ccreato in pochi ggiorni cuello che cc’è de bbello e cc’è de bbrutto, in paradiso o in de li su’ contorni creò un rampino e ci attaccò un presciutto. E ddisse: «Cuella femmina che in tutto er tempo che ccampò nun messe corni, n’abbi una fetta, acciò nun magni asciutto er pan de scèlo de li nostri forni». Morze Eva, morze Lia, morze Ribbecca, fino inzomma a ttu’ mojje a mman’a mmano, morzeno tutte, e ppíjjele a l’inzecca. E tutte cuante cor cortello in mano cuanno furno a ttajjà fesceno scecca: sò sseimil’anni, e cquer presciutto è ssano. Qui si dice che tutte le donne dopo la morte sono messe alla prova per vedere se sono state fedeli. Il risultato è che non c’è mai stata una sola femmina che in vita non abbia messo le corna, vere o virtuali, al marito o al compagno (oggi diremmo anche alla compagna). Detto in soldoni: le donne sono tutte madonne e tutte puttane al tempo stesso. Sono convintissimo che se non fosse così l’umanità non dico che sarebbe finita presto, dico che non sarebbe mai cominciata. “Luigi, per me l’amore è dolcezza e grazia e noi spiriti non tradiamo mai! “Virginia, quello che tu fai fatica a capire è che nell’amore di noi esseri umani c’è sempre una componente distruttiva e autodistruttiva. Come diceva il poeta latino Catullo “Odio e amo. Potresti chiedermi perché lo faccia. Non lo so, ma provo questo e mi ci crocifiggo’. E Anacreonte? ‘Amo e non amo, sono pazzo e non sono pazzo’. Virginia, a me piace molto quello che scrive Oscar Wilde. Ti ricordi le sue parole? ...eppure ogni uomo uccide ciò che ama. Io vorrei che ciascuno m’ascoltasse: alcuni uccidono adulando, ad altri basta solo uno sguardo d’amarezza. Il vile uccide mentre porge un bacio e l’uomo coraggioso con la strage! Molti uccidono l’amore da giovani, altri invece da vecchi. Chi lo strangola con le avide mani del peccato e chi invece con le mani dell’oro. L’uomo gentile adopera il coltello, perché il freddo mortale sia più rapido. Alcuni amano troppo brevemente ed altri troppo a lungo. C’è chi vende e chi compra; chi uccide il proprio amore senza un singhiozzo e con molte lacrime. Ma nessuno, tra quelli che hanno ucciso ciò che amavano, paga con la morte. Visto? Semplicemente magnifico. Scusa, Virginia, hai notato che sono sempre di meno gli uomini che amano la susina e che stanno crescendo quelli che preferiscono il cetriolo o i meloni? “In effetti sembra così. Tu hai delle prove, degli studi a questo proposito? “In un certo senso sì. Devi sapere che verso la fine della passeggiata a mare di Rapallo esiste un portone di quercia che chiude un basso fabbricato, forse un magazzino o una specie di capanno degli attrezzi. Anni fa, in cima a quel legno una mano ignota aveva vergato queste parole: CHI GLI PIACE LA FIGA TIRI UNA RIGA “Luigi, frase volgarotta e pure sgrammaticata! “Certo, ma di grande impatto e sicuramente efficace! Comunque, sotto quello scritto c’erano tantissime righe. Nere, bianche, rosse, viola, verdi, arancioni, gialle, blu...un vero arcobaleno di adesioni, un tripudio di consensi per l’origine del mondo. “Luigi, c’era anche la tua firma? “Poteva mai mancare? Però un brutto giorno, mentre passo da quelle parti scopro con dispiacere che la scritta è stata cancellata e il portone è stato rimesso a nuovo e riverniciato. Da allora, nessuno ha più esaltato l’oscuro oggetto del desiderio di noi maschietti. Solo lenti passi di vecchi mescolati allo sciabordio delle onde che consumano gli scogli...........
    1 punto
  22. Per quanto riguarda le monete arabe, le date le puoi leggere molto facilmente con precisione (sono scritte in basso) usando questo schemino ( nel paragrafo Evoluzione dei simboli) https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_numerazione_arabo Di fatto sono i nostri numeri ad essere una storpiatura di quelli che leggi sulle tue monete. Mi raccomando, prima di cominciare a sognare di possedere un tesoretto basso-medioevale ricordati che le monete sono datate rispetto al calendario islamico
    1 punto
  23. Il tre pence è anche l'unica che sta in piedi senza tanti problemi di equilibrio L'intruso potrebbe essere il 25 c. olandese, l'unica che non riporta nessun regnante o capo di stato.
    1 punto
  24. La numismatica diventera' una pura disciplina storico-scientifica. Addio collezionismo, addio divertimento. Se i giovani non sapessero neanche che cos'e' l'oggetto moneta sarebbe il declino inevitabile. Un po' come i francobolli.
    1 punto
  25. Bellissimo pezzo.. uno dei miei preferiti.. Quando le banconote erano per d' arte.
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  26. Esatto!? Solitamente le monete ai mercatini sono vendute a peso o comprate a 5 cent l'una quando sono come questo materiale (esclusi i franchi d'argento che hanno ancora una loro dignità...)
    1 punto
  27. Ciao a tutti i partecipanti al forum. Rimanendo in tema zecca di Verona, volevo postare questo denaro epoca Enrico II , ( 1004 - 1024 ) che a differenza di altre monete del periodo , la lettere V di Verona e' rovesciata, mentre la N sempre sul R/ della moneta e' di forma insolita. Inoltre non e' presente la crocetta a inizio legenda . La descrizione e' la seguente : D/ ....H E I N... in cerchio croce R/ N RO A EV ( v rov. ) catal. Rizz/Pigozzo vr 15 ma variante. met. A.G gr. 0,81 diam. mm. 17,00
    1 punto
  28. Ciao, @gennydbmoney a me personalmente piacerebbe ma onestamente a te non so. Non sono sicuramente esperto come te, ma so che solo due di questi esemplari sono conosciuti ed uno era del Re numismatico. Poi d'accordo con te ognuno di noi ha le proprie ambizioni ma a me sinceramente piacerebbe averla in collezione. Un caro saluto. Raffaele.
    1 punto
  29. Perfetto, quindi mi conviene comunque conservarle o vanno bene per giocare col nonno a tombola il a Natale?
    1 punto
  30. E chi lo ha detto?... Personalmente ambisco a ben altro, senza nulla togliere alla moneta postata... Ovviamente...
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  31. Ciao , grazie , questa è molto più simile , ma dall'altro lato c'è San Evasio o lo scudo ? Io in rete le trovo tutte con San Evasio
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  32. Buongiorno a tutti, Complimenti @Rocco68moneta ambitissima da molti collezionisti. Questo è un traguardo che tutti vorrebbero raggiungere. Complimenti ancora. Saluti. Raffaele.
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  33. Buongiorno, ecco un'altra croce fogliata di una variante della 1/2 Parpagliola di Guglielmo II Paleologo, molto più simile alla sua.
    1 punto
  34. Eppure è il tempo teorico che IPZS si prende per la consegna dei prodotti numismatici, chiaramente con i problemi che l'anno 2.020 ha avuto mi risparmio di dare giudizi, penso che siamo tutti maturi per comprendere. qui le l'indirzzo web dove vengono riportati i tempi di consegna https://www.shop.ipzs.it/tempi_consegna Tempi di consegna Prodotti numismatici Per le monete non ancora emesse al momento dell’effettuazione dell’ordine e del relativo pagamento, la consegna al Cliente avverrà entro 90 giorni dalla data di emissione, salvo eventuali ritardi dovuti a cause di forza maggiore e/o a fatti non imputabili al Poligrafico. Per le monete già emesse, la consegna avverrà entro 90 giorni dalla data di ricevimento da parte del Poligrafico del pagamento dell’ordine, salvo eventuali ritardi dovuti a cause di forza maggiore e/o a fatti non imputabili al Poligrafico. Prodotti editoriali Per i prodotti editoriali, la consegna sarà effettuata in 5-7 giorni lavorativi a partire dal ricevimento dell’avviso di ordine spedito. Resta salvo, per tutti i prodotti, quanto previsto dall’art. 61 del D.lgs. n. 206/2005 per l’ipotesi di consegna effettuata con ritardo ingiustificato per fatto imputabile al Poligrafico. In tal caso, il Cliente avrà la facoltà di risolvere il contratto, previa concessione al Poligrafico di un termine supplementare per procedere alla consegna.
    1 punto
  35. Certo Rocco. Il volume è pronto, mi mancano solo le foto del Museo Romano, collezione Reale. Queste che mancano sono solo lì; come ho provveduto per il Manuale.
    1 punto
  36. Vittorio Emanuele II°.
    1 punto
  37. Salve i 10 centesimi Ape sono monete tutte comunissime (tranne il 1919)... la "rarità" del 1932 e 1928 è solo per le altissime conservazioni... Quindi questo esemplare qui proposto è il classico logoro 10 cent ape da cassetto...valore economico pochi centesimi Senza nulla togliere al valore storico che anche la più logora delle monete possiede ovviamente! Quanto a come conservarle @Daniele1981 le consiglio di non pulirle in alcun modo in quanto la pulizia, soprattutto se mal eseguita come da chi non ne ha dimestichezza abbassa drasticamente il valore di qualunque moneta. Detto ciò stiamo parlando per il momento di monete davvero comunissime e dal valore di pochi centesimi.
    1 punto
  38. 10 Tornesi 1859 Zecca di Roma
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  39. Forse gli si potrebbe dire che attraverso la numismatica si può fare storia e che se spesso i reperti numismatici sono quelli che hanno dato risposte definitive a quesiti di stratigrafia. Ma forse non capirebbe, continuasse pure a pensare che la numismatica sia collezionare "monetine".
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  40. Vista la trama la cosa non mi stupisce Bella iniziativa comunque.
    1 punto
  41. Buonasera, ciò che a mio avviso disturba maggiormente nelle affermazioni dell’amico di “Instagram” non è tanto l’opinione in merito all’inutilità della numismatica ma l’invito a lasciare perdere la materia. Il concetto di inutilità (e, quindi, di utilità) è fortemente relativo essendo strettamente dipendente dalle “priorità” e dalle necessità che ciascuno individuo si pone o sviluppa nel suo percorso di vita. Probabilmente l’Instagrammaro di turno non ha tra le sue priorità quella di approfondire i molteplici aspetti storici, culturali, sociali e chi più ne ha più ne metta che ogni moneta sottende. E va bene così. Siamo in un paese libero e tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione. Ma chi può arrogarsi il diritto di suggerire ad altri quali interessi perseguire o, peggio, abbandonare? Vale davvero la pena arrivare allo scontro con un tale soggetto? Vale davvero la pena fornire argomentazioni a difesa della propria passione? E soprattutto, il nostro interlocutore avrà la sensibilità di comprenderle ed eventualmente la capacità di offrire, a sua volta, argomenti (apprezzabili, per quanto non condivisibili) per sostenere il suo dissenso? E allora lascia pure che il detrattore continui a postare foto social del suo busto, questo sì, meritevole di essere tramandato ai posteri. Saluti.
    1 punto
  42. Penso che in questo caso emergano in maniera palese tutte le difficoltà che si incontrano nel valutare lo stato di conservazione di una banconota da una fotografia, anche se ben fatta. Qualche dubbio sulle pieghe mi era venuto anche a me, ma come ripeto, le foto possono ingannare. Comunque gran bel pezzo. Saluti
    1 punto
  43. ?Che fai come l altra volta come i centesimi "rottami"? ?
    1 punto
  44. 1 punto
  45. Seconda e ultima parte: DAL QUADRIGATO AL DENARIO Il quadrigato costituisce una netta cesura per l’adozione di tipi nuovi, la loro fissità negli anni, e l’innalzamento di valore de 3 a 5 assi. Esso infatti è chiaramente connesso con l’adozione dello standard “semilibrale” di 144 scrupoli (con una parità 1/120, 6 scrupoli d’argento valgono 5 monete bronzee da 144 scrupoli: 6x120/144=5); il peso della didracma probabilmente non fu diminuito per limitare gli effetti psicologici della svalutazione del bronzo. I censori furono eletti nel 234 e a tale data, quindi, va ascritta la riduzione del piede ponderale e l’introduzione del quadrigato. Giano (di cui è rappresentata l’originaria iconografia imberbe, in contrapposizione con quella barbuta, forse introdotta dai Duilii a seguito di evocatio del dio di Cales e presente sulle monete a partire dalla serie Cr. 35) e Vittoria simboleggiano la definitiva disfatta di Cartagine, cui nel 238 Roma aveva dichiarato guerra per il controllo della Sardegna (sebbene il conflitto non sia mai stato combattuto per lo stato di prostrazione militare della capitale punica); infatti, nel 235, erano state chiuse le porte del tempio del dio. Probabilmente infatti furono monetati i talenti d’argento pagati da Cartagine come sanzione di guierra (220 l’anno per 10 anni; sebbene la Prima Guerra Punica si fosse conclusa nel 241, il versamento del metallo potrebbe essere cominciato dopo la resa sulla Sardegna). Per l’introduzione delle monete in oro si può fare riferimento al passo di Plinio tramandato dal codice Bambergensis, che pone la coniazione del nummus aureo 51 anni dopo quella della moneta in argento. Sebbene questa lezione non sia (come molti studiosi propongono) quella originaria, si può ritenere che essa costituisca una correzione apportata da un antigrafo sulla base di altre fonti: verosimilmente egli sapeva che l’aureo del giuramento Cr. 28/1 fu emesso nel 224 (contando dal 275), data coerente con quella del quadrigato, cui è connesso. Infatti nel 225-224 Roma procedette a una “leva tumultuaria”, considerata epocale già dagli storici antichi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico: tali monete, di numero limitato, potrebbero non essere entrate mai nella circolazione (e non vendendo tesaurizzate: si ha notizia di un unico rinvenimento in ripostiglio, in Svizzera) ma costituire unicamente un donativo per gli alleati cyhe, benché recalcitanti, avevano risposto all’appello di roma con uomini, grano e armi. L’aureo con scena di giuramento e valore “XXX” è probabilmente falso, in quanto metrologicamente aberrante: pesando 4 scrupoli e data la parità 1:120 tra argento e bronzo, sarebbe potuto valere 30 assi solamente con parità 1:8 tra oro e argento e standard ponderale eneo di 128 scrupoli oppure parità 1:9 e standard 144, tuttavia né il piede di 128 scrupoli né lo standard di 1:9 sono altrimenti attestati. Lo standard di 144 scrupoli era ancora in vigore nel 217, quando fu emessa la serie speciale Cr. 39 connessa con i ludi Maximi; fu abbassato a 120 scrupoli all’indomani della sconfitta di Canne, nel 216. In questi anni ermergenziali le svalutazioni furono sottratte dalle competenze dei censori ed è quindi possibile che, in rapida successione, ne sia stata effettuata anche una “post-semilibrale” o “quadrantale”, a 72 scrupoli. Il denario è necessariamente collegato con l’adozione dello standard “sestantale” di 48 scrupoli (4x120/48 = 10) e va quindi datato a una fase successiva, ovvero il 214 o 213, come indicato dagli scavi di Morgantina. La tradizione pliniana da accettare per l’aureo è quella della coniazione 62 anni dopo l’argento, che porta al 213 (contando dal 275): data a cui va posto l’aureo marziale Cr. 44/2. Evidentemente Plinio non considerava il precedente aureo del giuramento una vera moneta, per il suo carattere commemorativo.
    1 punto
  46. Questi invece sono due esemplari dal tondello fuso e poi coniato...
    1 punto
  47. Buonasera, come promesso ho dato un'occhiata ai tagli di alcuni esemplari totalmente fusi e ad alcuni esemplari con solo il tondello fuso e poi battuto, effettivamente una certa differenza c'è, negli esemplari totalmente fusi il taglio si presenta con le stesse granulosita che si rilevano sia al dritto che al rovescio, mentre negli esemplari battuti il taglio è più omogeneo, non ha l'aspetto ruvido come quello degli esemplari totalmente fusi, e questo potrebbe essere dovuto al fatto che il tondello ancora caldo si sia espanso in fase di battitura e in un secondo momento il taglio sia stato ripreso dai coniatori con le cesoie da banco, infatti alcuni esemplari, non totalmente fusi, presentano dei bordi irregolari e a tratti dritti e non curvi come normalmente dovrebbe essere... Cosa che non succede per gli esemplari fusi perché il metallo veniva colato nella sua formina e dopo non aveva bisogno di grossi accorgimenti lungo il taglio, a parte ovviamente l'eliminazione del codolo di fusione o attacco di colata... Quindi posso dire che i tagli degli esemplari fusi si presentano rugosi ma regolari nella forma, mentre quelli coniati sono più lisci ma leggermente irregolari nella forma... Ovviamente è una mia idea dopo aver osservato gli esemplari della mia raccolta... Ho provato anche a fare delle foto ma il risultato è pessimo oltre al fatto che qui da me piove al pomeriggio da diversi giorni e quindi no ho luce solare che aiuterebbe, appena mi sarà possibile farò delle foto alla luce del sole... Questi sono due esemplari fusi...
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  48. Raffaele Colapietra (a cura di), Problemi monetari negli scrittori napoletani del Seicento.
    1 punto
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