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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/20 in tutte le aree
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Buona Giornata @chiaranda rivolgiti a un perito numismatico della NIP; per tale moneta dovresti spendere intorno ai 10 €. @ACERBONI GABRIELLA, @El Chupacabra complimenti per i punti indicati da osservare per valutare la genuità del 2 lire del 1958. Ricordo che un ottimo studio venne pubblicato da Gino Manfredini nel libro " I falsi numismatici"2 punti
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Complimenti ragzzi.....postate le Vostre monete del vicereame spagnolo, magari viene fuori qualche simbolo del coniatore che dovrò aggiungere....questi, G e F sono censiti.....ma non si sa mai.2 punti
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Buonasera nel pomeriggio andando a tartufi sono passato per il tempio di monte Moro e ho visto che con la recente sistemazione del sito sono stati affissi dei cartelloni didascalici in uno di questi sono raffigura tre testine chiodate due delle quali sono di una tipologia diversa da quelle di cui abbiamo parlato prima, mi sono preso la libertà di fotografarle per farvele conoscere, nella speranza di farvi piacere, saluti2 punti
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Trotula, chi era costei? Confesso di non avere sentito parlare di quella donna fino al momento in cui ho letto il post di @Lucreziamaria. Ora so che Trotula, Troctula o Trotta De Ruggiero, nata a Salerno da famiglia normanna (il cognome lo dice) fu una donna-medico che operò nell’XI secolo nell’ambito della scuola medica salernitana, ai tempi dell’ultimo principe longobardo, Gisulfo II. Col trattato De Passionibus mulierum ante in et post partum, segnò la nascita dell'ostetricia e della ginecologia come scienze mediche, ma molte altre opere le vengono attribuite, anche se con qualche controversia. Sposò il medico Giovanni Plateario, da cui ebbe due figli, Giovanni il Giovane e Matteo, che proseguirono l'attività dei genitori e che insieme al padre sono ricordati come Magistri Platearii. La discussione aperta da @Lucreziamaria mi suggerisce due spunti di carattere un po' storico un po' medaglistico-numismatico. Il primo parte dall’avere ripensato alla Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo nata nell'IX secolo e considerata l'antesignana delle moderne università. La "Scuola" si fondava sulla tradizione greco-latina integrata da nozioni provenienti dalle culture araba ed ebraica. Nel suo ambito fu notevole il ruolo svolto dalle donne nella pratica e nell'insegnamento della medicina. Loro che insegnarono e operarono nella scuola divennero famose col nome di Mulieres Salernitanae: lo statuto della "Scuola" infatti non precludeva l'esercizio della professione medica alle donne: prima fra tutte, Trotula De Ruggiero. (Enciclopedia Britannica, Storia della Medicina) Il bagaglio scientifico della “Scuola” era costituito dall'esperienza maturata nella quotidiana attività di assistenza ai malati; le basi teoriche erano invece costituite da "sistema degli umori" elaborato dai medici greci Ippocrate di Coo o Kos (460-377 a.C.) fondatore della scienza medica, e Galeno di Pergamo (129-201). L'Università agli Studi di Salerno ricorda le origini della propria scuola medica nella legenda del suo significativo logo: " Hippocratica Civitas Studium Salerni ": Arme di Salerno raffigurante San Matteo, in stemma con fondo azzurro e bande orizzontali gialle e rosse, sovrastato da una corona color oro e affiancato dai SS. Cosma e Damiano, inserito in un cerchio color oro recante la dicitura "HIPPOCRATICA CIVITAS STUDIUM SALERNI". Nel 2013 la Grecia ha dedicato al suo antico medico Ippocrate di Kos - da non confondersi con l'Ippocrate che fu secondo tiranno di Gela dal 498 al 490 ca a.C. - due monete da 10 e 200 euro: La prima da 10 euro è in argento 925, pesa g. 34,10 e misura 44 mm. di diametro. E' stata emessa in 1000 pezzi al prezzo di 65 euro. La seconda da 200 euro è in oro 917, pesa g. 7,98 e misura 22 mm. (peso, modulo e titolo sono quelli della sterlina britannica). E' stata emessa in 1200 pezzi, al prezzo di 500 euro. La memoria dell'antico medico è rinnovata ad ogni Giuramento, per l'appunto detto "di Ippocrate", che medici-chirurghi e odontoiatri solennemente prestano prima di iniziare la professione. E' un testo scritto dal maestro di Kos, che così volle definire i requisiti necessari per entrare nella sua scuola e praticare l'arte medica. Questo che trascrivo è l'antico testo. Spero che molti ne trovino interessante la lettura: «Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: -di stimare il mio maestro di quest' arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro. -Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa. -Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. -Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. -Non opererò coloro che soffrono del male della pietra (calcolosi ndr), ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività. -In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi. -Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili. -E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato dagli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro». Sul secondo punto scriverò qualcosa a giorni Saluti2 punti
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Bel tornese @Litra68, Ho preso un pezzo che sembra avere il simbolo del coniatore come il tuo una T, anche se da queste foto sembrerebbe anche una P Appena arriva faccio foto più chiare.2 punti
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Slovacchia, 20 corone 1941, al rovescio : San Cirillo e San Metodio2 punti
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Le foto (non sono nemmeno perpendicolari...) e la forte usura non aiutano. Tuttavia, dovendo sbilanciarmi - con queste immagini - dico che non mi piace. La dentellatura del bordo non è conforme, il bordo al R/ è più largo e altri particolari già detti fanno propendere per una moneta falsa. Posto un esemplare autentico (periziato) con cui fare un confronto.2 punti
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Come qualcuno ha scritto poco sopra. Pochi problemi per le vendite o richieste, anzi aumentate, grazie all'online. Problemi per gli acquisti, molti. Risultato, magazzino semisvuotato e fame d'acquisto. Durante il lockdown, nelle poche aste estere che ho seguito, persino il bullion ha performato almeno il 20% in più dello spot price. Ci sarebbe molto da dire, ma la mia verità é che cominceremo a capire la realtà della situazione del probabile "nuovo" mercato in autunno, a mio avviso. L'impressione personale é che la divisione tra chi può e chi non può sta ancora aumentanto, con le conseguenze, già in atto da anni, sopra descritte in altri post, che modificano "anche" il mercato numismatico.2 punti
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1841 Stati Uniti d'America - Token da 1 Cent2 punti
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Serbia , 100 dinara 1941 (sovrastampa di 100 dinara jugoslavi)2 punti
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Mi sono sempre piaciuti i paesaggi. Eccone alcuni molto belli: CANADA AUSTRALIA NAMIBIA e TAAF2 punti
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E' una domanda complessa. In primo luogo andrebbe definito cosa si intende per metodo scientifico, che ha applicazione differente sulla base della disciplina su cui si fa un esperimento. A rigore considero metodo scientifico il metodo deduttivo. La numismatica è un settore scientifico a cavallo tra più discipline. l'approccio chimico/fisico segue ovviamente totalmente il metodo scientifico, così come l'approccio archeologico (uso di stratigrafia, studio delle ribattiture per datare le monete, ecc.). L'approccio più squisitamente letterario alla numismatica spesso è al limite del metodo scientifico, facendo spesso uso di schemi interpretativi di testi letterari che spesso dipendono dal contesto culturale del momento più che si solide basi scientifiche. In generale su una data moneta o monetazione è noto un numero limitato di informazioni, per cui l'applicazione del metodo scientifico può non portare a conclusioni certe, ma esclusivamente ad ipotizzare ipotesi di lavoro, in attesa che ulteriori informazioni chiariscano il quadro. La mancanza di alcune di queste informazioni rischia di non poter arrivare a conclusione certe su quella data moneta. Ci sono monete note esclusivamente a livello letterario: Possiamo dire che esistono (e non sono arrivati esemplari a noi ) oppure non esistono nè sono mai esistite? Di alcune monete al contrario mancano riscontri letterari, e così non abbiamo idea del loro valore o addirittura dell'autorità o zecca emittente. In definitiva, il metodo scientifico si applica, si fanno ipotesi, ma non è detto che le informazioni in nostro possesso permettano di arrivare ad una conclusione univoca.2 punti
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forse non avrà un valore numismatico alto, ma certamente ha un elevato valore affettivo avendo la mia età ?1 punto
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Apro questa discussione per parlare di un aspetto ben noto agli estimatori del periodo ma che al tempo stesso, per chi inizia ad affacciarsi alla monetazione romana repubblicana, può rappresentare una sorta di barriera che non consente di inquadrare correttamente valenze e significati di innumerevoli iconografie tipiche del periodo. Possiamo iniziare dicendo che nella più nota monetazione imperiale l'iconografia è ovviamente allineata al periodo di emissione; tranne che per alcune eccezioni quali ad esempio le emissioni di restituzione, possiamo genericamente affermare che l'iconografia monetale imperiale racconta il tempo dell'imperatore che l'ha voluta. In ambito repubblicano invece, in riferimento al periodo di emissione, la moneta non racconta il presente. Inizierà a farlo poco a poco in fasi successive, prima sfruttando il passato e la tradizione, per poi giungere, in taluni casi, a quell'allineamento cronologico non velato tra periodo di emissione e diretto significato iconografico. Sostanzialmente la lettura di un denario repubblicano può rivelarsi a tratti maggiormente complessa ed è questo l'ostacolo più grande che parrebbe esserci nello studio delle iconografie del periodo, ma man mano che ci si addentra nella questione, l'ostacolo svanisce e si tramuta in fascino. Tempo fa su questo forum ci si interrogava sul perchè la monetazione repubblicana risultasse meno seguita e meno compresa rispetto a quella imperiale; a mio parere quello della piena comprensione delle iconografie, meno diretto e più ostico, è uno dei motivi per i quali il periodo della Repubblica parrebbe avere meno seguito, ma come vedremo basta poco per riuscire ad apprezzarlo in tutta la sua ricchezza. Veniamo ora ad un altro presupposto fondamentale, i denari repubblicani non sono tutti uguali, non vanno letti tutti nello stesso modo, ma vanno messi in stretta relazione sia al periodo di emissione che al monetale che li ha emessi. La cosa parrebbe ovvia, ma è bene soffermarsi un attimo su questo aspetto poiché le fasi del denario della Repubblica non devono esser viste come evoluzioni (o involuzioni) prettamente stilistiche e tipologiche, ma al contrario vanno inquadrate e comprese soprattutto a livello storico. Banalmente, se non so cosa stesse succendendo a Roma nel 78 a.C., se non sapessi genericamente i trascorsi della gens Cassia, se non conoscessi le vicissitudini di Spurio Cassio Vecellino, mai riuscirei a comprendere davvero il significato politico e sociale del bellissimo denario di Lucio Cassio Longino con Libero e Libera. Ma siamo nel periodo più complesso da inquadrare, un periodo di esplosione iconografica anche in termini di potenza dei messaggi rappresentati, un periodo che raccoglie l'eredità sillana anche a livello monetale, ma siamo prossimi al punto d'arrivo, prima di giungere e come vedremo anche di superare tale concezione dello strumento iconografico monetale, i passaggi saranno più d'uno. Dalla sua introduzione il denario mantiene congelato il tipo Roma/Dioscuri al galoppo fino ai primi anni del II secolo. Nel periodo 194-170 a.C. (RRC) o 196-173 a.C. (BMCRR) compare un nuovo tipo di rovescio, caratterizzato dalla personificazione della Luna in biga. Tralasciando in questa sede teorice che vedono nei simboli delle serie anonime Roma/Doscuri riferimenti familiari, è dai tipi con Luna in biga che parrebbero fare la loro prima comparsa i così detti “simboli parlanti”. Può essere un esempio il tipo RRC 141/1, con uccellino e legenda TOD http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/64 La legenda TOD associata al simbolo dell'uccello potrebbe riferirsi al todus e quindi al nome del monetario, Todus (purtroppo non noto in altre fonti). Discorso analogo per il tipo a legenda PVR e simbolo murex (RRC 187/1, 169-158 a.C.). http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G61/2 Gia' nella prima metà del II secolo i nomi tuttavia iniziano a diventare maggiormente comprensibili, i monogrammi lasciano il posto a sempre più chiare abbreviazioni del nome della gens ed inizia a farsi strada una tendenza che prenderà, nei decenni successivi, sempre più vigore ed incisività: la celebrazione dello posizione sociale della famiglia ed il riferimento a fatti storici o leggendari utili a decantare una gloriosa o mitica discendenza. Probabilmente il primo esempio di tale intenzionalità commemorativa ed autocelebrativa lo si può trovare nella serie enea di Lucius Mamilius (RRC 147), datata dal Crawford tra gli anni 189-180 a.C., ove sopra i tipi fissi della prora al rovescio compare una figura comunemente identificata con Ulisse. In tal modo il magistrato millanta una sua discendenza da Telegono, figlio di Circe ed Ulisse, fondatore di Tuscolo, città di provenienza del monetario. http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G81 La conferma a tale interpretazione ci arriverà un secolo dopo, col bellissimo denario di Mamilius Limetanus dell'82 a.C., ove al rovescio appare Ulisse riconosciuto dal suo fedele cane Argo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G254/1 Dalla seconda metà del II secolo a.C. la rottura dei tipi fissi al rovescio diviene ormai la norma, bighe e quadrighe vengono guidate da varie figure divine o semidivine e il conduttore o gli animali trainanti non di rado vengono scelti per motivi che vanno al di là del gusto estetico. E' in questa fase che, ad esempio, l'elefante su scudo macendone o gli elefanti che trainano la quadriga di Giove altro non fanno che ricordare questa volta fatti prettamente storici, come la vittoria di Q. Cecilio Metello su Andrisco, figlio di Perseo, nel 148 a.C. o quella di L. Cecilio Metello su Asdrubale a Panormus nel 250 a.C. E' qui che inizia ad emerge nitidamente la funzione dello strumento icongrafico che caratterizzerà nei decenni successivi buona parte della produzione denariale repubblicana. Facendo nuovamente un raffronto con le produzioni imperiali, il Traiano di turno ad esempio vince in Dacia ed emette serie monetali che celebrano le sue vittorie contro Decebalo. In ambito repubblicano invece C. Metellus intorno al 125 a.C. emette un denario ove al rovescio vi è un chiaro riferimento al trionfo seguito alla vittoria di Panormus del console L. Cecilius Metellus, avvenuta più di un secolo prima. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G174/1 Poco prima, intorno al 127 a.C., fu M.Metello a celebrare questa volta una grande vittoria del padre, che valse a quest'ultimo il titolo di Macedonico. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G173/1 Va da sé che anche su emissioni anonime di poco precedenti elefante è sinonimo di Metelli http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G172/1 Questi non sono che piccoli esempi, ma che ben ci fanno capire lo scopo dell'iconografia monetale repubblicana posteriore alle fasi anonime: il monetale, attraverso le immagini impresse sulle sue produzioni, non comunica messaggi del tipo “io sono, io ho fatto”, ma invece, in piena attinenza con la struttura sociale gentilizia propria del periodo, comunica un messaggio del tipo “la mia famiglia è, la mia famiglia ha fatto”. C'è chi può annoverare antenati che hanno realmente contribuito a rendere grande Roma, c'è chi invece non è provvisto di tali ascendenze e fa un po' come Virgilio nell'Eneide, crea il proprio mito. Così fanno gli esponenti dei Mamilii, così fa Sex. Pompeius Fostlus intorno al 137 a.C. con un altro noto denario ove, per assonanza, parrebbe suggerirci una discendenza dal pastore che salvò Romolo e Remo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G109/1 Fino a qui e per buona parte degli anni successivi il denario repubblicano non è, come spesso si sente dire, uno strumento propagandistico, non è ancora uno “strumento individuale”. A mio parere la sola formula per descrivere correttamente le sue finalità iconografiche è la seguente: è un “monumentum gentilizio” (monumentum – che fa ricordare). Possiamo magari portare altri esempi di questa fase, per poi passare al periodo successivo.1 punto
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Riprovo con la maltese l'unica il cui sito è stato inserito in un modo ma poi esteso un decennio dopo..?1 punto
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Avevo inteso carissimo @Hirpini?....ps : io lho sempre disabilitata questa(a mio avviso) funzione odiosa,proprio perchè ti fa sbagliare spesso a scrivere...ecco la battuta allora di @Gianni.R ?1 punto
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Ho visto medaglie d'argento del Taro marchiate 925. Di queste una in scatolina "omaggio del Rotary di Parma" Altre tipologie no.1 punto
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Intruso due euro sloveno, è il più antico patrimonio unesco e ........per l'eco! (scena girata nelle grotte di Postumia)1 punto
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Non ci pensare Alberto, questo è il bello di questi cavallucci, ci sono tanti particolari diversi che attraggono la vista di chi li osserva. Per esempio, vedi l'anelletto tra EQVITAS e RECNI, sembra una C molto somigliante alla C di RECNI solo più piccolina. Per esempio a me questo particolare piace molto.1 punto
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1941 Indocina Francese, 20 centesimi, segno S, san Francisco.1 punto
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Ciao, rilievi molto forti e ben impressi, ma ricordati che i rilievi non sono l'unico parametro da considerare. Molto importante rimangono il fattore della brillantezza del metallo, e l'integrità dei campi. Le scansioni non permettono di appurare lo stato di questi parametri. Da quello che si vede sembrano un po sottotono, specie nel campo tra legenda e corona al Dritto. Rimarrei più nel range dello Spl, qualora campi non avessero subito maldestri trattamenti. Ti allego una moneta in alta conservazione con lo scopo di mostrarti come devono essere i fondi di una moneta in rame non circolata1 punto
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Ciao, Millesimo molto raro e costoso, rimane un acquisto importante specie per il portafogli. I rilievi sono ancora gradevoli come anche la patina. Appiattimento dei rilievi più accentuato nello scudo in petto all'aquila mentre baffo e capelli nel ritratto hanno retto meglio. Forse un conio del R/ più usurato e prossimo alla sostituzione, mi sembra che in generale lo stato dei rilievi nel R/ sia più sofferente del D/, ma le foto non molto definite non consento di esaminare meglio. Per me bel BB nel D/, un pelino meno il R/. Nelle note inserirei colpetto al ciglio del D/ h. 4, con segno nel campo ad h. 5 e segno similare nel campo del R/ ad h. 2. Per una migliore visione inserisco foto più chiare della stessa moneta1 punto
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Buongiorno, non sapevo fosse così rara, mi piaceva per il simbolo sotto il collo di Filippo.. ? Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno a tutti, ecco un altro sesterzio con un ritratto diverso dai precedenti1 punto
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Buongiorno, presumo sia Celtica, forse Francese, riuscite a classificarla? Diametro mm. 17, grammi, 2,7 materiale, bronzo Grazie1 punto
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Complimenti è un esemplare molto affascinante e in ottima conservazione, con un bellissimo volto. Sicuramente in conservazione più che Spl, ci spenderei anche 100 euro. Saluti1 punto
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Con l'auspicio chei miei dotti amici numismatici non siano disturbati dalle mie facezie Omaggio a te, Trotula De Ruggiero, che fosti punta di diamante della Scuola medica salernitana, dopo l'amore grande e folgorante nel tuo cuore d'adolescente, un amore impossibile per la ragion di stato, suggellato sul nascere dall'addio. Fu quell'amore che ti diede il coraggio di sopportare l'esperienza amara di un matrimonio imposto e quel sentimento di rivolta che riscattò te stessa e le donne tutte con i tuoi doni di scienziata, salute e piacere di bellezza? Intorno al 1840, in onore di Trotula De Ruggiero di Salerno, fu coniata a Napoli una medaglia di bronzo1 punto
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Complimenti @Rocco68 bella moneta e vedo con piacere che i Cavallini stanno piacendo anche a te.. ? Cosa ne pensate di quest'altro mio Cavallino? Saluti Alberto1 punto
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Buon giorno. Se volessi acquistarla sarei disposto a spendere anche qualcosa in più . Se dovessi venderla non la venderei a meno di 75 - 80 euro. E' una bella conservazione. Cordiali saluti .Gabriella.1 punto
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Repubblica Napoletana del 1648, Grano con simbolo del coniatore F1 punto
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Come faccio a non segnalare anche questa moneta: Tornese di Filippo IV, battuto sotto la direzione del Cavo, sigle MC, datazione 16 - 21, al rovescio tra la cornucopia (emblema assoluto dei Tornesi coniati sotto il dominio spagnolo). E’ il primo tornese di Filippo IV di Spagna approntato quando fu pronto il conio con la sua effige e perentoriamente sostituì la coniazione dei Tornesi con l’Ara, del padre Filippo III; questi ultimi vennero battuti nel primo periodo della produzione delle monete di Filippo IV e cioè tra il 1 aprile del 1621 e il 14 luglio 1621 (circa 3 mesi) e anche quest’ultimi sono abbastanza rari. Il conio con la testa, avendo impresse (chiaramente) le sigle del Cavo, possiamo affermare che venne battuto proprio dal momento della sua rilevazione della carica da mastro di zecca, in pratica a partire dal 14 luglio 1621. Moneta estremamente rara, è il primo esemplare che compare alla vendita pubblica, anche qui complimenti all’acquirente. Asta Tintinna di ieri, lotto 462, aggiudicato ad euro 310,00 + diritti 15%. Oramai le rarità delle monete del vicereame stanno volando !!1 punto
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Buongiorno, è un bronzo Suessions del 50-40 A.C. con la dicitura al R/ CRICIR Riferimenti: LT.7951 Un caro saluto, Luca1 punto
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Qui Afrodite è completamente nuda ma si copre pudicamente il seno e l’inguine. THRACE. Deultum. Tranquillina (Augusta, 238 - 244). Obv: SAB TRANQVILLINA AVG. Draped bust left, wearing stephane. Rev: C - F / P - D. Venus Pudica standing facing, covering her breasts and groin; amphora to left. Varbanov 2964. Condition: Good very fine. Weight: 3.17 g. Diameter: 18 mm.1 punto
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Buonasera a tutti e complimenti a @Rocco68 raro mix di varianti, una Piastra per me veramente eccezionale, non si vede tutti i giorni. Ottimo acquisto. ( ma io sono di parte, ho un debole per questa serie) Ciao, Sergio.1 punto
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Dopo Venere Callipigia , per non essere accusati di "sessismo" e ristabilire la parità :1 punto
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https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 Di esempi e di congetture ne esistono veramente tanti, quello postato è uno splendido denario di Ti Veturius 137 ac nel quale si ritrae la scena di due guerrieri che fanno un giuramento al cospetto di un'altra persona accosciata (probabilmente un feziale) che tiene un porcellino. Si tratterebbe di un rito risalente alla guerra tra Roma ed Alba ed al patto stabilito tra le due citta' di attenersi all'esito del duello tra gli Orazi ed i Curiazi, se una delle due parti non avesse rispettato i patti sarebbe stata uccisa come il maiale. La moneta dovrebbe ricordare un antenato Tiberius Veturius Calvinus console che nel 334 ac avrebbe portato avanti il trattato tra i Romani ed i Campani durante la fondazione di Cales Questa simbologia ad esempio verra' ripresa durante la guerra sociale1 punto
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Buongiorno, sono Federico De Luca, l'autore dell'articolo. Nell'articolo mi sembra di aver distinto le due emissioni con le relative descrizioni. Come si evince dall'immagine qui allegata l'articolo promette nel titolo (qui evidenziato con l'ellisse in rosso) di trattare dell'emissione congiunta dei magistrati monetali dell'anno 82 a.C., vale a dire dell'emissione firmata da tutti e tre i magistrati monetali di quell'anno. Nello svolgimento dell'articolo non posso non accennare alle caratteristiche della produzione monetaria di questi tre magistrati e cioè il fatto che producono sia emissioni firmate dai singoli magistrati monetali che emissioni firmate da tutti e tre i magistrati (e precisamente solo una, quella oggetto dell'articolo). Tra le emissioni a "firma singola" la più notevole è quella a nome del solo Crepusius di cui abbozzo le caratteristiche (vedi la freccia e le linee in verde in questa immagine).1 punto
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Fa sempre piacere leggere di tanto in tanto Il decalogo del numismatico di Memmo Cagiati (figura che ammiro!): I piaceri umani sono tutti più o meno presto esauribili, quello del numismatico fa una splendida eccezione a questa regola. I piaceri sono più intensi quanto più costa fatica a raggiungerli e quanto più lunga è la strada che a essi conduce. I desideri devono essere proporzionati alla forza di ciascuno. Chi troppo desidera non gode neppure il poco che gli è dato raggiungere. La pazienza è una delle doti indispensabili del numismatico. Chi non è paziente rinunci alla numismatica. Tra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce, quella che maggiormente acquista pregio col tempo. Se si può fare a meno di una moneta di lusso, è indispensabile provvedersi di tutti i libri che trattano o illustrano le monete che si vogliono comprare. Non si deve calcolare che i figli abbiano a continuare la propria collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre. Non avviene un caso su cento di un poeta figlio di poeta, di un numismatico figlio di numismatico. Le collezioni private sono irrevocabilmente destinate a essere disperse e le monete, dopo aver errato per secoli in questa o quella collezione, non trovano pace se non nelle pubbliche. Non vi ha al mondo collezione completa, né tra le private né tra le pubbliche, e non vi ha piccola raccolta che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni. Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi sarà sempre e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere per il numismatico. Fonte: https://numistoria.altervista.org/blog/?p=211441 punto
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Buonasera amici del forum, vi volevo presentare un nuovo tondello, entrato ormai da un paio di mesi nella mia raccolta. Come potete notare, si tratta di una Madonnina alla quale nel dritto non è apposta la stella a sei punte al di sopra del nominale. Inizialmente tentando di catalogarla, l'avevo erroneamente attribuita alla variante cni 370, ma osservando meglio, ai margini della data 1797, vi era la presenza dei simboli = al margine della stessa e controllando sui maggiori cataloghi trattanti la monetazione pontificia, suddetta variante, mancante della stella a sei punte prima del nominale e con la presenza dei simboli sopracitati al margine della data, non risulta essere censita. Considerazione meramente personale: Già di per sé stesso, personalmente considero la variante cni 370 decisamente con un indice di rarità di R riduttivo, vista la difficile reperibilità di suddetta variante. Che questa specifica variante, appena presentata in non sia ancor più rara? Buona serata. Michele.1 punto
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Però non è giusto! Ho iniziato a collezionare qualche anno fa VEIII quando i prezzi erano elevati, sto iniziando ora ad interessarmi alle borboniche e i prezzi si alzano? Forse dovrei fare il luminare del mercato numismatico!1 punto
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Come già ho detto in altra discussione (questo tema è ciclico) gli investitori dovrebbero studiare il famoso caso ''Fondi dei ferrovieri americani'' prima di lanciarsi in avventure... Per quanto riguarda il mercato numismatico io ho sempre navigato a vista e continuerò a farlo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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