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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/20 in tutte le aree

  1. Buonasera Amici. Ultimo acquisto per Ferdinando IV Piastra 1798 , variante con 9 torrette nello stemma del Portogallo, arco continuo e rigatura nel sotto Corona. FERDINAN. IV D. G. SICILIAR. ET HIE. REX P. Taglio : treccia in rilievo. Che ve ne pare?
    7 punti
  2. Salve a tutti, quando avevo 18 anni sfogliavo il gigante e sognavo monete. Alcune di queste (4 o 5) in particolare. Condivido con voi questo 30 tarì appena acquistato. Non c'entra nulla con ciò che colleziono normalmente, ma a cosa serve vivere se non per provare a realizzare sogni? 47mm, 68,19 grammi. Ogni commento sarà gradito!!
    4 punti
  3. nell'ultima asta Neumann fu proposto un raro tetradrachm del incisore "Maestro del Demareteion" combinazione di coni finora inedita : Boehringer V198 / R268 il conio R268 è per me il più bello dei tetradrammi, molto simile a quelli delle decadrammi (cfr Rizzo 2) Il conio R268 era conosciuto solo per una singola moneta, quella della collezione De Hirsch a Bruxelles ma di diverso conio di diritto V194.
    3 punti
  4. bolla autentica, trattasi di Alvise IV Mocenigo
    3 punti
  5. Ciao Francesco Questa per me è la seconda, diversa sia nel dritto per punteggiatura ( IV.) che nel rovescio: diversa chiusura nell'arco dello stemma, e rigatura del sotto Corona inversa.
    2 punti
  6. 1940 Stati Uniti 5 cent. 1940 zecca San Francisco
    2 punti
  7. Questo bel libretto è del 1968... In copertina versi di Alcmane. Il traduttore, un grande filelleno, è stato il mio relatore di tesi.
    2 punti
  8. Fabio Panetta, membro del consiglio di amministrazione della BCE, ha detto in un'intervista al quotidiano francese Le Monde pubblicata sul sito della BCE [*] che secondo lui Bulgaria e Croazia potrebbero entrare nell'ERM II entro la fine dell'anno, il che confermerebbe il 2023 come data di adozione dell'Euro. Ma la Croazia vuole accorciare il più possibile i tempi, infatti all'inizio di questo mese il primo ministro Plenković ha inviato una lettera ai membri dell'Eurozona e alla Commissione europea chiedendo il loro sostegno per l'adesione all'ERM già a luglio. Intanto in Bulgaria la FIBank non è riuscita a vendere abbastanza azioni per un aumento sufficiente di capitale (necessari in totale almeno 200 milioni di lev, ovvero 102 milioni di euro), quindi ha prorogato il termine per la sottoscrizione e il governo bulgaro è intervenuto tramite la Bulgarian Development Bank di proprietà statale per acquisire circa 28,3 milioni di nuove azioni FIBank. La Romania invece è ancora lontana dall'obiettivo, tanto che il rapporto di convergenza 2020 pubblicato questo mese della Commissione europea afferma che attualmente non soddisfa nessuno dei quattro criteri economici necessari per l'adozione dell'Euro (stabilità dei prezzi, solidità della finanza pubblica, stabilità del tasso di cambio e convergenza dei tassi d'interesse a lungo termine). In questo PDF c'è un interessante rapporto rumeno del 2013 intitolato "Adozione dell'euro da parte della Romania: realtà e percezioni". [*] https://www.ecb.europa.eu/press/inter/date/2020/html/ecb.in200616~2fdb438ac4.fr.html
    2 punti
  9. Oggi la Chiesa celebra San Romualdo Abate, tra le medaglie papali ho selezionato la bellissima Medaglia ovale di Gregorio XVI, emessa nel primo anno di pontificato. Opera di Giuseppe Cerbara che rappresenta al Dritto il busto di San Gregorio Magno e al Verso San Romualdo con bastone e saio, seduto verso sx, mentre insegna https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE7A/8
    2 punti
  10. Buonasera a tutti, stasera cambiamo millesimo. Sottopongo al vostro giudizio, sempre Collezione Litra68 Piastra 120 grana 1856 Ferdinando II Per le foto un giorno forse migliorerò.. ? Saluti Alberto
    2 punti
  11. Un consiglio. Se "concentri" le immagini del diritto e del rovescio e le unisci così, migliori sicuramente la visione della moneta. Complimenti per la maturità.
    2 punti
  12. Taglio: 2€ Nazione: Vaticano Anno: 2012 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!
    2 punti
  13. Buongiorno. Avendo conseguito con successo la maturità, mi è stata regalata questa bellissima moneta di Massimino il Trace, incrementando così la mia collezione di monete romane dell'Anarchia Militare. Spero vi piaccia ?
    1 punto
  14. Buonasera a tutti. Filippo II 2 Cavalli del primo tipo. D/ testa nuda volta a destra, in basso fiore, intorno PHILIPP ARAGON VTR (senza punteggiatura) Dietro la testa monogramma IBR Giovan Battista Ravaschiero. Il tutto entro cerchio perlinato. R/ Corona Reale con tre globetti, intorno SICIL. ET HIERVSAL chiusa da una croce potenziata, il tutto entro un cerchio perlinato. Peso grammi 2,73 La moneta è tutta leggibile e in alta conservazione per la tipologia. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  15. Passando attraverso le scuderie, ha anche perso qualche decina di migliaia di euro... tanto meglio per i collezionisti che sono poveri ma innamorati degli artisti
    1 punto
  16. Ciao a tutti, Stupende piastre! Ecco le mie 98 con 9 torrette, differiscono tra loro per il verso della rigatura del sotto Corona e per la chiusura dell'arco. Una ha patito l'usura più sui riccioli, l'altra più sui festoni. Sarei curioso di poterle attribuire un grado di rarità.
    1 punto
  17. Buonasera a tutti e complimenti a @Rocco68 raro mix di varianti, una Piastra per me veramente eccezionale, non si vede tutti i giorni. Ottimo acquisto. ( ma io sono di parte, ho un debole per questa serie) Ciao, Sergio.
    1 punto
  18. Ciao Alberto, ti consiglio questa, la usano anche al British museum, l'ho provata anch'io e i risultati sono ottimi...
    1 punto
  19. Buonasera ho dimenticato di allegare la pagina in cui si fa l inventario degli oggetti spediti a Roma, che si ritiene che siano una minima parte di quelli rinvenuti, tanto che gira voce che i discendenti dei protagonisti di questo rinvenimento conservino in casa ancora degli oggetti, saluti
    1 punto
  20. partendo dall'imboccata ho trovato: https://www.cgb.fr/provence-comte-de-provence-robert-danjou-coronat-reforciat-ttb,v42_0521,a.html somiglia molto
    1 punto
  21. Chiedo scusa, ma non essendo un forum di giardinaggio, ma di numismatica, ho preferito eliminare alcune parti della discussione. Non mi piace intervenire, ma preferisco se in questa sezione, come in tutto il forum, le discussioni siano sì scherzose, ma con un tenore più amichevole... Se qualcuno avesse delle problematiche per questo, invito chiunque ad interpellarmi direttamente, sono sempre disponibile
    1 punto
  22. Visto che nessuno aggiunge nulla, lo faccio io E' una mezza petachina del periodo comunale (indicato comunemente dal 1350 al 1396), è una moneta in mistura del valore tre denari; presenta da un lato un'aquila piumata coronata volta a sx in cerchio perlinato con una legenda che inizia con una croce * SA * O * NE * scudetto comunale *; dall'altro lato una croce patente con scudetto con palo al 2 e 3 angolo con sopra globetto in cerchio perlinato, la legenda inizia con una croce * MO * NE * TA * diametro 17,5/18 mm peso medio 0,6 gr, ma ne esistono esemplari che arrivano quasi al grammo Rarità R/R2
    1 punto
  23. La leggenda del Volto Santo di Lucca e la "luminara" Scritto da Team LeonardoUno.net il 02 Settembre 2009. Il Volto Santo, è la statua-reliquario in legno, che dal 742, viene venerata a Lucca. Si trova nella navata sinistra della cattedrale di San Martino, dentro la cappella, che fu costruita da [[Matteo Civitali]] con marmo di Carrara nel 1484. Nel secolo XII, fu redatta una Relatio de revelatione sive inventione ac translatione sacratissimi vultus (Racconto della creazione, scoperta e traslazione del santissimo volto). Secondo l'antica leggenda di Leobino, il Volto Santo è stato scolpito da Nicodemo che, con Giusepped'Arimatea, depose Cristo nel sepolcro. Nicodemo, aiutato più dalla grazia divina che dall’arte sua, scolpì il busto del Volto Santo. La sera, si addormentò, lasciando da scolpire la testa; al suo risveglio, però, il crocifisso era stato completato dagli angeli durante la notte. Durante il periodo delle persecuzioni, Nicodemo ormai in punto di morte, affidò questa scultura a Isacaar, il quale la nascose nel sotterraneo di una grotta attigua alla casa di Seleucio per evitare che venisse danneggiato o rubato dai giudei. Di generazione in generazione il Volto Santo fu sempre oggetto di venerazione, fino a quando il Vescovo Gualfredo lo ritrovò all’interno della grotta e decise di porlo dentro una nave adornata di molti ceri e lampade accese. Lo ricoprì di bitume, affidandolo alla Provvidenza e sperando che raggiungesse un paese dove molti popoli sarebbero accorsi per venerarlo. La nave miracolosa senza vele e opera umana arrivò al porto di [[Luni]]. Nel frattempo, un angelo apparve al Vescovo Giovanni di Lucca, dicendogli che doveva recarsi al Porto di Luni assieme ai suoi fratelli perchè lì avrebbe trovato una scultura molto importante raffigurante il vero Cristo in croce. La nave avrebbe resistito ad ogni tentativo di abbordaggio da parte dei lunensi. Quando il vescovo di Lucca arrivò sul posto, "la nave si offerì spontanea ai pietosi fedeli ed a loro esibì il prezioso, inestimabile tesoro, destinato ad essi per beneficio celeste." A quel punto però nacque una diatriba fra lunensi e lucchesi su chi avesse maggior titolo per conservare la scultura. Qui le narrazioni si dividono, secondo una versione, il Vescovo di Lucca Giovanni avrebbe donato ai lunensi un'ampolla di vetro piena del sangue di Cristo in cambio della figura. Un'altra versione parla invece di un carro sul quale fu deposta la scultura e i cui buoi furono lasciati liberi di prendere la direzione che preferivano. Quando gli animali puntarono senza esitazione verso Lucca, "a quella vista rimasero tristi quei di Luni, ed i lucchesi giubilarono, intonando un cantico di letizia e di benedizione al Signore". L’ingresso trionfante del Volto Santo a Lucca avvenne nel 742. I lucchesi accolsero immediatamente con grande venerazione il crocifisso del Volto Santo, il quale fu posto nella chiesa di S.Frediano. Al mattino seguente però, il Volto Santo era sparito: esso fu ritrovato in un orto nelle immediate vicinanze della chiesa di S.Martino: individuato come un "segno" miracoloso, il Crocifisso del Volto Santo resta tutt'oggi nella cattedrale di Lucca.Poco importa quanto c'è di vero o di fantastico nella storia dell'oggetto più caro ai noi lucchesi. Il fatto è che sta con noi da più di un millennio. Ne ha parlato anche [[Dante Alighieri]] nella Divina Commedia, e più precisamente nel canto XXI dell'Inferno: "Qui non ha luogo il Volto Santo; qui si nuota altrimenti che nel Serchio." Ancora oggi, sulla falsariga di quello che è stato fatto per secoli, la sera del 13 settembre le strade percorse dalla processione (Luminara), vengono illuminate con migliaia di ceri a formare una scenografia assai suggestiva. https://www.leonardouno.net/lucca-e-dintorni/storie-racconti-leggende/138-la-leggenda-del-volto-santo-di-lucca-e-la-qluminaraq
    1 punto
  24. Direi che questo basta e avanza. L'importante è che sia d'accordo l'autore (e mi sembra che lo sia)
    1 punto
  25. Il "Notturno" di Alcmane (fr. 89 P) εὕδουσι δʼ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες πρώονές τε καὶ χαράδραι φῦλά τʼ ἑρπέτ' ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα θῆρές τʼ ὀρεσκώιοι καὶ γένος μελισσᾶν καὶ κνώδαλʼ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός· εὕδουσι δʼ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων. "Dormono le cime dei monti e le gole, i picchi e i dirupi, e le schiere di animali, quanti nutre la nera terra, e le fiere abitatrici dei monti e la stirpe delle api e i mostri negli abissi del mare purpureo; dormono le schiere degli uccelli dalle ali distese".
    1 punto
  26. Direi che gli impeccabili interventi di @L. Licinio Lucullo hanno ottimamente evidenziato e motivato le prime "rotture" iconografiche portandoci alla data del 137 a.C. (secondo la ricostruzione crawfordiana). Per gli anni immediatemente successivi riterrei degne di nota le emissioni della Minucia, nelle quali prima C. Minucius Augurinus (135 a.C.) poi Ti. Minucius Augurinus (134 a.C.), portano sul rovescio una vera e propria storia familiare, ben riassunta qui: Ricordando sia Publio e Marco Minucio che Marco Minucio Feso, ecco emergere un aspetto di primaria importanza che interesserà un elevatissimo numero di emissioni successive: richiamare al passato per denunciare le problematiche del presente. Questi due denari infatti rimandando limpidamente al problema agrario, ben vivo oltre due secoli prima, ma nondimeno attuale anche sul finire del II secolo. Il prefetto dell'annona è una carica istituita ufficialmente da Augusto ma non totalemnte estranea al periodo repubblicano ove, normalmente, tale ruolo veniva ricoperto dagli edili curuli. In casi particolarmente critici tuttavia poteva avvenire l'elezione di un magistrato straordinario, con il preciso incarico di sopperire alla scarsità di grano nell'Urbe. Questo accadde per la prima volta nel 493 a.C. ed il magistrato dell'annona, eletto dai tribuni della plebe, fu un esponente della Minucia, Lucio Minucio Augurino che, tramite il suo impeccabile operato, evitò lo scatenarsi di una nuova secessione. E' bene ricordare che la prima grande secessio plebis avvenne l'anno precedente e portò all'istituzione della carica del tribunus plebis. E i conservatori patrizi che non sposavano la causa plebea se ne stavano immobili a livello monetale? Naturalmente no. Qualche anno dopo, intorno agli anni 126-125 a.C. ecco apparire un denario voluto da Numerius Fabius Pictor, del quale si è ampiamente parlato qui: Ecco quindi che il denario, richiamando le gesta di illustri antenati e conseguentemente proponendo una mirata narrazione gentilizia, può anche essere specchio delle vicende sociali e politiche coeve al periodo di emissione, ecco la doppia chiave di lettura. Non tutti i denari emessi da qui in avanti ci possono raccontare storie di questa portata, ma buona parte delle successive produzioni difficilmente non avranno nulla da dirci. Come vedremo poi, i messaggi si faranno in taluni casi ancor più efficaci e diretti.
    1 punto
  27. Se mai ce ne fosse bisogno confermo @Tiberius per il 20 lire. Almeno in foto insidiosi i due scudi falsi e che purtroppo non credo essere in argento 900 ma in argentone o come lo chiamano oggi "argento tibetano". https://it.wikipedia.org/wiki/Argento_tibetano
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  28. Tante grazie per la risposta , allego il dettaglio che prima non ero riuscito a caricare e scusate se ho sbagliato stanza ?
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  29. 1 punto
  30. peccato che il capo sia troppo consunto, chissa da quante mani è passata!
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  31. Grazie mille @Monetaio, condivido il tuo discorso, io possiedo monete che mi sono state regalate e che quindi non mi sono costate nulla ma se dovessi venderle cercherei di realizzare il loro valore di mercato... In realtà con il mio primo post cercavo proprio di capire quale poteva essere un "giusto prezzo" o perlomeno quanto voi avreste speso per la moneta in questione, pur sapendo che non fosse una domanda a risposta secca. Tutto quello che ne è seguito (e quindi identificare l'asta di provenienza della moneta e la relativa cifra alla quale è stata battuta) è stato un puro caso che poi però ha suscitato in me una serie di perplessità anche sul fronte economico. Chissà se qualcuno vorrà sbilanciarsi dicendomi quanto avrebbe pagato questo Marengo... Grazie ancora per i tuoi interventi, buona giornata, Massimo.
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  32. Esiste un processo codificato. Dal Menu principale puoi cliccare su "Resources" e da quel menu scegliere il punto 8 - "Submit a new coin-type" e quindi compilare e inviare il relativo format. A che periodo appartiene la tua moneta?
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  33. Buonasera. Allora non mi sono sbagliato... Molto meglio direi! Anche per me si tratta di 1623. Pensi ad una fusione anche per questa?
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  34. Rispondo con Saffo di Mitilene: A me pare uguale agli dei chi a te vicino così dolce suono ascolta mentre tu parli e ridi amorosamente. Subito a me il cuore si agita nel petto solo che appena ti veda, e la voce si perde sulla lingua inerte. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, e ho buio negli occhi e il rombo del sangue alle orecchie. E tutta in sudore e tremante come erba patita scoloro: e morte non pare lontana a me rapita di mente. Lesbos, Mytilene. D/: ΨΑΠΦΟ (Psapho, Saffo), busto della poetessa. R/: MVTIΛH NAIΩN (Mitilenaion, del popolo di Mitilene), lira, emblema di Saffo. - W. Wroth, A Catalogue of the Greek Coins in the British Museum. Greek Coins of Troas, Aeolis and Lesbos (British Museum, London 1894). John William Godward (1861-1922), Sappho
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  35. @gpittini Ciao. Seguendo le tue indicazioni sono arrivato a questo bronzo Può essere?
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  36. Eccola, peso :14,18 grammi, diametro 31 millimetri, dal vivo si presenta meglio che in foto,ho una riserva sulla data, penso sia un 23 e non 22, la cosa particolare è che la moneta è leggermente concava, cosa che mi da qualche perplessità dovuto al fatto che se fosse un tondello coniato dovrebbe essere perfettamente pari... Infine lo scivolamento della C di CAVO me la fa apprezzare di più...
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  37. Questa è buona, anno comune, conservazione qBB valore del metallo con leggero plus. saluti TIBERIVS
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  38. Uso dire con Pindaro di cui amo i voli superbi Molte trascorse vicende potrei ricordare, e leggiadre farle di belle parole. Ma questo sa Giove possente; virginei pensieri io debbo nutrire ed esprimerli.
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  39. @Pablos La tua moneta mi piace, ha un bel ritratto e le legende si leggono bene tutte. Buona serata. Stilicho
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  40. Concordo con @ilnumismatico. Purtroppo tutte e 4 le monete sono state pulite in modo abbastanza maldestro e ciò ne inficia, oltre che la bellezza, anche il valore collezionistico. Spero anch'io che tu non abbia speso troppo per comprare l'intera serie (già più di 20-25 euro sarebbero tantini). Si tratta, comunque, di una serie meravigliosa e in grado di dare soddisfazione anche a fronte di una spesa non particolarmente esosa. Ovviamente non potranno mai eguagliare il fascino trascendentale della famigerata 5 lire quadriga briosa ma possono almeno farcela ricordare in formato "mignon" Io stesso, qualche settimana fa, ne ho comprata una da regalare ad un carissimo amico che a breve finirà la triennale d'ingegneria. Lui ama i cavalli, mentre io amo la Storia e le monete... Quale migliore idea, allora?
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  41. Della Groenlandia, anche se esiste ancora come dipendenza della Danimarca, non vengono più emesse specifiche banconote sin dagli anni '60. Sul suo territorio vengono utilizzate le normali corone danesi.
    1 punto
  42. Abbi pazienza ma non condivido una parola di tutto quello che hai affermato. Hai fatto una "relazione" come avessi acquistato una moneta di borsa! Cosa c'entra il rialzo (o il ribasso) dell'oro sul prezzo commerciale di una moneta con valore approssimativo di 10k????? 3R. Stai tranquillo che le variazioni del tuo '73 non sono state e non saranno influenzate dalle variazioni dell' oro spot, ma ricercherei altre motivazioni/giustificazioni, di tali variazioni solo ed unicamente nel mercato numismatico. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  43. Buon pomeriggio Per quanto concerne i segni, non credo che fosse una scelta arbitraria; il Massaro che entrava in carica poteva non sapere quali segni (ed in quale posizione) erano già stati utilizzati da chi lo aveva preceduto, magari parecchi anni prima. Se c'era la possibilità di scelta doveva essere poi controllata ed eventualmente confermata dalla magistratura che sovrintendeva la zecca, ma nessuno scritto è pervenuto circa la "paternità" dei segni segreti. Con l'apposizione delle iniziali (prima del solo nome e poi anche del cognome) dei Massari, molti scritti sono pervenuti, ma non tutti; ancora oggi ci sono delle iniziali che non sappiamo a che Massaro si riferiscono. saluti luciano
    1 punto
  44. Gent.mo @miroita, indubbiamente condivido con te il tuo discorso ma esclusivamente per quei Marenghi che comunque (per conservazione o rarità) non si discostano troppo dal valore del fino contenuto. Alla fine nel tuo Marengo del 1873 R ci sono, proprio come in ogni altro, 5,8 grammi di oro puro e, a mio avviso, che l'oro abbia anche oscillazioni importanti tra quando è stato acquistato e quando viene venduto poco incide sul prezzo di realizzo. Ipotizziamo che tu lo abbia acquistato con l'oro a 30 € al grammo e che oggi sia a 50 € al grammo, la differenza sarebbe di 20 € che moltiplicato per il fino porterebbe a poco più di 150€ su di una moneta che invece ne vale 10.000... (il fino pesa per l'1,5% sul prezzo?). Diverso è il discorso di un Umberto I 1882 ad esempio dove magari acquistavamo un bello SPL (o un qFDC) a poche decine di € in più del valore del fino. Usando lo stesso esempio di prima l'incidenza del valore dell'oro su questo Marengo sarebbe circa del 60% sul prezzo. In poche parole, secondo me, se si volesse speculare sulle variazioni al rialzo dell'oro lo si dovrebbe fare su monete di borsa (se si volesse rimanere su oro monetato, altrimenti andrebbero bene anche dei semplici lingotti...) e non pensare a monete rare e/o in alta conservazione dove invece il loro "valore" poco è legato alle quotazioni. Ovviamente il discorso potrebbe essere solo parzialmente vero per monete importanti e comunque dal peso del fino notevole (esempio alcuni 100 Lire VEIII?). Augurandomi di essere stato chiaro, saluto cordialmente, Massimo.
    1 punto
  45. Dopo Venere Callipigia , per non essere accusati di "sessismo" e ristabilire la parità :
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  46. Fatta questa lunga digressione, è possibile discutere dell'interpretazione della scena del giuramento. Infatti, le relative teoria si incrociano con quelle sulla datazione dell'aureo ove per la prima volta apparve. ‒ Generalmente, l’emissione viene datata tra il 217 e il 216, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Punica. Il R/ ricorderebbe un singolare giuramento effettuato dall'esercito di Roma dopo le disastrose e ripetute sconfitte romane contro Annibale, oppure quello imposto ai socii italici perché mantenessero fede al patto che avevano precedentemente stipulato contro Cartagine (episodi entrambi citati da Livio). L’occasione sarebbe stata un invio di oro a Roma da parte di Gerone II di Siracusa. ‒ Per Mommsen la scena ricorderebbe la concessione del diritto della cittadinanza romana ai Campani e a una parte dei Sanniti, avvenuta nel 334 sotto il consolato di T. Veturio Calvino e di Sp. Postumio Albino: in tale modo il discendente del primo console avrebbe successivamente ricordato la vicenda nel suo denario del 137 (Cr. 234/1). ‒ Secondo Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1, essendo la pax Caudina il prototipo, mitico e non storico, della pax Numantina). Viene tuttavia opposto che appare improbabile che Roma abbia commemorato una tale umiliazione. ‒ La Breglia ha collocato gli aurei al 290-289 alla fine delle guerre sannitiche: in tal modo il giuramento avrebbe simboleggiato la riappacificazione tra i due popoli. ‒ Per Mattingly il giuramento indicherebbe il trattato concluso nel 263 tra Roma e Ierone di Siracusa. L'incertezza è dovuta al fatto che mentre il guerriero di destra è indubbiamente un romano, quello di sinistra, barbato, non avrebbe le sembianze di un greco ma piuttosto di un italico. ‒ Altra ipotesi è che le monete d'oro siano state battute nel 209 utilizzando una parte delle riserve auree dello Stato romano (l’aurum vicesimarium, ottenuto dalla tassa sulle manumissioni, che “ad ultimos casos serbabatur” - Livio, XXVII, 10). Questa teoria è tuttavia oggi superata, perché l’aureo è paplesemnete connesso, sul piano ponderale e stilistico, con il quadrigato, che Thomsen ha dimostrato essere anteriore al denario. ‒ Per Alföldi e Thomsen (che data l’emissione prima del disastro di Canne del 216) la scena rievocherebbe la fondazione di Roma: i due personaggi in piedi sarebbero Latino ed Enea nell'atto di giurare alleanza e concordia (Virgilio, Eneide, XII, 161-215) oppure Tito Tazio e Romulo, a conclusione dello scontro fra Romani e Sanniti (Virgilio, Eneide, VIII, 639-41; in questo senso, l'Alföldi). L'occasione storica per tale richiamo mitologico sarebbe il giuramento che i soldati, sia romani che i loro alleati latini, dovettero pronunciare nella primavera del 216 (da un passo di Livio) di fronte ai loro tribuni. ‒ Pedroni collega invece l'emissione aurea all'eccezionale arruolamento dei Romani e degli alleati avvenuto nel 225, la “leva tumultuaria” considerata epocale già dagli storici antichi. In quell'anno, con il pretesto della minaccia dei Galli, i Romani conteggiarono tra tutti gli alleati il numero degli uomini in grado di essere mobilitati in caso di guerra. Un avvenimento che ha coinvolto i romani ed i loro alleati italici, un'occasione quindi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico. ‒ Campana, considerando l'elevato livello stilistico e l'accurata tecnica di coniazione, la data al 225. Secondo Crawford la moneta da 6 scrupoli varrebbe 40 assi semilibrali, quella da 3 scrupoli 20 assi (l'aureo da 30 assi, se autentico, sarebbe successivo a queste monete). ‒ Un’ulteriore interpretazione in chiave mitologica del gioramento potrebbe essere un richiamo al patto di alleanza tra i capi di Alba Longa e Roma, prima dell'ordalia tra Horatii e Curiatii (Livio I, 24). ‒ Coarelli evidenzia che, secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (dopo il 269): si tratta, per l’autore, di questo aureo, che egli data appunto al 219. Infatti, al R/ è riprodotto un foedus, che veniva stipulato da due feziali, il pater patratus e un gregario, verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Si tratta del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani, ovvero le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo. ‒ Bernard contesta lo studio di Coarelli e sostiene la necessità di datare l’emissione del quadrigato alla Seconda Guerra Punica sulla base di tre considerazioni: gli studi metalloscopici, che hanno dimostrato come in massima parte di tratti di monete coniate con argento spagnolo; la distribuzione dei ritrovamenti (Italia meridionale, Sicilia orientale e Spagna), coerente con il teatro di guerra e la loro inusualità (spesso si tratta di teosretti conteneti solo quadrigati e in consistente numero).
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  47. Buonasera, come promesso ho dato un'occhiata ai tagli di alcuni esemplari totalmente fusi e ad alcuni esemplari con solo il tondello fuso e poi battuto, effettivamente una certa differenza c'è, negli esemplari totalmente fusi il taglio si presenta con le stesse granulosita che si rilevano sia al dritto che al rovescio, mentre negli esemplari battuti il taglio è più omogeneo, non ha l'aspetto ruvido come quello degli esemplari totalmente fusi, e questo potrebbe essere dovuto al fatto che il tondello ancora caldo si sia espanso in fase di battitura e in un secondo momento il taglio sia stato ripreso dai coniatori con le cesoie da banco, infatti alcuni esemplari, non totalmente fusi, presentano dei bordi irregolari e a tratti dritti e non curvi come normalmente dovrebbe essere... Cosa che non succede per gli esemplari fusi perché il metallo veniva colato nella sua formina e dopo non aveva bisogno di grossi accorgimenti lungo il taglio, a parte ovviamente l'eliminazione del codolo di fusione o attacco di colata... Quindi posso dire che i tagli degli esemplari fusi si presentano rugosi ma regolari nella forma, mentre quelli coniati sono più lisci ma leggermente irregolari nella forma... Ovviamente è una mia idea dopo aver osservato gli esemplari della mia raccolta... Ho provato anche a fare delle foto ma il risultato è pessimo oltre al fatto che qui da me piove al pomeriggio da diversi giorni e quindi no ho luce solare che aiuterebbe, appena mi sarà possibile farò delle foto alla luce del sole... Questi sono due esemplari fusi...
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  48. E' un timore logico, ma secondo me non ci si può fermare solo per questo. Spero che la lezione greca l'abbiano imparata tutti... Nel caso della Bulgaria non è un problema dato che hanno da sempre il cambio fisso con l'euro: sono abituati a campare in ogni situazione senza intrallazzi vari con "fattura" da far pagare a chi verrà dopo, e di certo non rinunceranno alla sicurezza dell'aggancio all'Euro per rischiare di finire sbranati dalla speculazione. Va detto che l'azione speculatrice è stata comunque limitata grazie all'intervento della BCE, e tutto sommato alla solidità stessa dell'Euro come valuta. I vari John Paulson e Nigel Farage in giro per il mondo erano convinti che l'Euro sarebbe crollato dopo la crisi del 2008, ma hanno capito (troppo tardi per le loro scommesse finanziarie) che invece l'unione monetaria è solida e che attaccare stati che ne fanno parte non è impossibile ma sicuramente molto rischioso. Gli affezionati lettori di questa rubrica saranno i primi a vederli!
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  49. Stamattina mi ero ripromesso di non intervenire più in merito alla questione. Leggendo, però, certe affermazioni non riesco ad astenermi dal rispondere. Siamo in un momento delicato, in cui è necessario per prima cosa avere una grande unità d’intenti a livello nazionale. L’Italia è attualmente una delle nazioni più trasparenti nel comunicare a livello interno ed estero la situazione in corso. I laboratori di analisi vagliano ogni giorno centinaia di nuovi tamponi, in una corsa contro il tempo per arginare il più possibile l’epidemia. I media (forse in modo troppo assillante, ma attualmente questo tema interessa a molti) aggiornano in tempo reale i dati provenienti dalla protezione civile e dal servizio sanitario. È stato eccessivo chiudere scuole, cancellare eventi anche di una certa rilevanza (come il carnevale di Venezia), isolare i focolai, ecc? A mio modo di vedere no. Ci troviamo di fronte ad un nuovo virus, che mai prima d’ora aveva contagiato l’uomo. Abbiamo una conoscenza molto limitata e, quindi, trovo abbastanza “presuntuoso” chi (anche in ambito accademico) lo paragona ad una banale influenza. È un nemico di cui sappiamo ancora troppo poco e, dunque, la prudenza è d’obbligo in queste circostanze. Farà, alla fine, poche centinaia di morti e qualche migliaio di contagiati. Benissimo! Nessuno si augura che sia una pandemia ai livelli della peste nera o della spagnola. Ciononostante, è sempre meglio sopravvalutarlo e prendere misure anche drastiche piuttosto che ignorarlo o nasconderlo (come fanno altre nazioni). Perciò, a mio avviso, l’Italia si sta comportando in modo egregio. Concordo, inoltre, con @gallo83 quando dice che era tecnicamente impossibile pensare che (a fronte di tutti gli spostamenti di persone che quotidianamente avvengono in questo mondo così globalizzato) si sarebbe potuto arginare completamente il virus. Non mi sento, dunque, di muovere critiche nei confronti del nostro sistema sanitario per essersi accorto “tardivamente” delle infezioni in corso. Vedremo, alla fine della fiera, se l’Italia sarà stata effettivamente la più fessa a “sbandierare” i propri malati oppure se si dimostrerà una delle nazioni più lungimiranti nell’affrontare la crisi, avendo agito subito dopo l’accertamento dei primi casi. Ai posteri l’ardua sentenza
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