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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/17/20 in tutte le aree

  1. Salve a tutti, quando avevo 18 anni sfogliavo il gigante e sognavo monete. Alcune di queste (4 o 5) in particolare. Condivido con voi questo 30 tarì appena acquistato. Non c'entra nulla con ciò che colleziono normalmente, ma a cosa serve vivere se non per provare a realizzare sogni? 47mm, 68,19 grammi. Ogni commento sarà gradito!!
    4 punti
  2. Taglio: 2€ Nazione: Vaticano Anno: 2012 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!
    4 punti
  3. Apro questa discussione per parlare di un aspetto ben noto agli estimatori del periodo ma che al tempo stesso, per chi inizia ad affacciarsi alla monetazione romana repubblicana, può rappresentare una sorta di barriera che non consente di inquadrare correttamente valenze e significati di innumerevoli iconografie tipiche del periodo. Possiamo iniziare dicendo che nella più nota monetazione imperiale l'iconografia è ovviamente allineata al periodo di emissione; tranne che per alcune eccezioni quali ad esempio le emissioni di restituzione, possiamo genericamente affermare che l'iconografia monetale imperiale racconta il tempo dell'imperatore che l'ha voluta. In ambito repubblicano invece, in riferimento al periodo di emissione, la moneta non racconta il presente. Inizierà a farlo poco a poco in fasi successive, prima sfruttando il passato e la tradizione, per poi giungere, in taluni casi, a quell'allineamento cronologico non velato tra periodo di emissione e diretto significato iconografico. Sostanzialmente la lettura di un denario repubblicano può rivelarsi a tratti maggiormente complessa ed è questo l'ostacolo più grande che parrebbe esserci nello studio delle iconografie del periodo, ma man mano che ci si addentra nella questione, l'ostacolo svanisce e si tramuta in fascino. Tempo fa su questo forum ci si interrogava sul perchè la monetazione repubblicana risultasse meno seguita e meno compresa rispetto a quella imperiale; a mio parere quello della piena comprensione delle iconografie, meno diretto e più ostico, è uno dei motivi per i quali il periodo della Repubblica parrebbe avere meno seguito, ma come vedremo basta poco per riuscire ad apprezzarlo in tutta la sua ricchezza. Veniamo ora ad un altro presupposto fondamentale, i denari repubblicani non sono tutti uguali, non vanno letti tutti nello stesso modo, ma vanno messi in stretta relazione sia al periodo di emissione che al monetale che li ha emessi. La cosa parrebbe ovvia, ma è bene soffermarsi un attimo su questo aspetto poiché le fasi del denario della Repubblica non devono esser viste come evoluzioni (o involuzioni) prettamente stilistiche e tipologiche, ma al contrario vanno inquadrate e comprese soprattutto a livello storico. Banalmente, se non so cosa stesse succendendo a Roma nel 78 a.C., se non sapessi genericamente i trascorsi della gens Cassia, se non conoscessi le vicissitudini di Spurio Cassio Vecellino, mai riuscirei a comprendere davvero il significato politico e sociale del bellissimo denario di Lucio Cassio Longino con Libero e Libera. Ma siamo nel periodo più complesso da inquadrare, un periodo di esplosione iconografica anche in termini di potenza dei messaggi rappresentati, un periodo che raccoglie l'eredità sillana anche a livello monetale, ma siamo prossimi al punto d'arrivo, prima di giungere e come vedremo anche di superare tale concezione dello strumento iconografico monetale, i passaggi saranno più d'uno. Dalla sua introduzione il denario mantiene congelato il tipo Roma/Dioscuri al galoppo fino ai primi anni del II secolo. Nel periodo 194-170 a.C. (RRC) o 196-173 a.C. (BMCRR) compare un nuovo tipo di rovescio, caratterizzato dalla personificazione della Luna in biga. Tralasciando in questa sede teorice che vedono nei simboli delle serie anonime Roma/Doscuri riferimenti familiari, è dai tipi con Luna in biga che parrebbero fare la loro prima comparsa i così detti “simboli parlanti”. Può essere un esempio il tipo RRC 141/1, con uccellino e legenda TOD http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/64 La legenda TOD associata al simbolo dell'uccello potrebbe riferirsi al todus e quindi al nome del monetario, Todus (purtroppo non noto in altre fonti). Discorso analogo per il tipo a legenda PVR e simbolo murex (RRC 187/1, 169-158 a.C.). http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G61/2 Gia' nella prima metà del II secolo i nomi tuttavia iniziano a diventare maggiormente comprensibili, i monogrammi lasciano il posto a sempre più chiare abbreviazioni del nome della gens ed inizia a farsi strada una tendenza che prenderà, nei decenni successivi, sempre più vigore ed incisività: la celebrazione dello posizione sociale della famiglia ed il riferimento a fatti storici o leggendari utili a decantare una gloriosa o mitica discendenza. Probabilmente il primo esempio di tale intenzionalità commemorativa ed autocelebrativa lo si può trovare nella serie enea di Lucius Mamilius (RRC 147), datata dal Crawford tra gli anni 189-180 a.C., ove sopra i tipi fissi della prora al rovescio compare una figura comunemente identificata con Ulisse. In tal modo il magistrato millanta una sua discendenza da Telegono, figlio di Circe ed Ulisse, fondatore di Tuscolo, città di provenienza del monetario. http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G81 La conferma a tale interpretazione ci arriverà un secolo dopo, col bellissimo denario di Mamilius Limetanus dell'82 a.C., ove al rovescio appare Ulisse riconosciuto dal suo fedele cane Argo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G254/1 Dalla seconda metà del II secolo a.C. la rottura dei tipi fissi al rovescio diviene ormai la norma, bighe e quadrighe vengono guidate da varie figure divine o semidivine e il conduttore o gli animali trainanti non di rado vengono scelti per motivi che vanno al di là del gusto estetico. E' in questa fase che, ad esempio, l'elefante su scudo macendone o gli elefanti che trainano la quadriga di Giove altro non fanno che ricordare questa volta fatti prettamente storici, come la vittoria di Q. Cecilio Metello su Andrisco, figlio di Perseo, nel 148 a.C. o quella di L. Cecilio Metello su Asdrubale a Panormus nel 250 a.C. E' qui che inizia ad emerge nitidamente la funzione dello strumento icongrafico che caratterizzerà nei decenni successivi buona parte della produzione denariale repubblicana. Facendo nuovamente un raffronto con le produzioni imperiali, il Traiano di turno ad esempio vince in Dacia ed emette serie monetali che celebrano le sue vittorie contro Decebalo. In ambito repubblicano invece C. Metellus intorno al 125 a.C. emette un denario ove al rovescio vi è un chiaro riferimento al trionfo seguito alla vittoria di Panormus del console L. Cecilius Metellus, avvenuta più di un secolo prima. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G174/1 Poco prima, intorno al 127 a.C., fu M.Metello a celebrare questa volta una grande vittoria del padre, che valse a quest'ultimo il titolo di Macedonico. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G173/1 Va da sé che anche su emissioni anonime di poco precedenti elefante è sinonimo di Metelli http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G172/1 Questi non sono che piccoli esempi, ma che ben ci fanno capire lo scopo dell'iconografia monetale repubblicana posteriore alle fasi anonime: il monetale, attraverso le immagini impresse sulle sue produzioni, non comunica messaggi del tipo “io sono, io ho fatto”, ma invece, in piena attinenza con la struttura sociale gentilizia propria del periodo, comunica un messaggio del tipo “la mia famiglia è, la mia famiglia ha fatto”. C'è chi può annoverare antenati che hanno realmente contribuito a rendere grande Roma, c'è chi invece non è provvisto di tali ascendenze e fa un po' come Virgilio nell'Eneide, crea il proprio mito. Così fanno gli esponenti dei Mamilii, così fa Sex. Pompeius Fostlus intorno al 137 a.C. con un altro noto denario ove, per assonanza, parrebbe suggerirci una discendenza dal pastore che salvò Romolo e Remo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G109/1 Fino a qui e per buona parte degli anni successivi il denario repubblicano non è, come spesso si sente dire, uno strumento propagandistico, non è ancora uno “strumento individuale”. A mio parere la sola formula per descrivere correttamente le sue finalità iconografiche è la seguente: è un “monumentum gentilizio” (monumentum – che fa ricordare). Possiamo magari portare altri esempi di questa fase, per poi passare al periodo successivo.
    3 punti
  4. Buona serata Gabriella, questa è una domanda alla quale non so rispondere, né ho mai letto questa informazione. Antonio Grimani è assurto al dogato il 6 luglio 1521 ed è deceduto il 7 maggio 1523. Le oselle venivano consegnate ad ogni membro del Maggior Consiglio poco prima di Natale di ogni anno e ritengo che, quindi, venissero predisposte qualche tempo prima; considerato che i componenti del Maggior Consiglio erano di numero variabile da 1500 a 2200 (se non ricordo male), differente di anno in anno, possiamo ipotizzare che, a quel tempo, ci potesse essere una media di ca. 1800 unità e quindi stimare che in 2/3 mesi le oselle potevano essere predisposte. Io credo che per questo numero di esemplari potesse bastare un unico conio di incudine e martello. C'è un però! Giacché questa fu la prima osella emessa a nome di questo Doge, mancano i riferimenti che, invece, nelle successive oselle sono diventati una costante, e cioè l'anno del dogato e successivamente le iniziali del Massaro. Il Montenegro la censisce come "ANNO I" ed è stata decisa la sua emessione nel giugno 1521, consegnata poi a dicembre, ma non è riportato sulla moneta ..... ed il II anno? Quella del 1522 dov'è? Il Montenegro scrive nel suo volume che con questa iconografia esistono due tipi: il primo vede il doge alla medesima altezza di san Marco, nell'altra è differente; in una poi manca nella legenda l'interpunzione. Stando alle date di "regno" il Grimani avrebbe dovuto donare l'osella a dicembre del 1521 e del 1522; quindi due oselle. Può essere che le varianti indichino i due anni? Non so! In ogni caso, fermo ed impregiudicato quanto riferisce il Montenegro, devono essere stati approntati due tipi di conii. saluti luciano
    3 punti
  5. Buonasera a tutti, @paoloilmarinaio, @giacutuli, posto foto del taglio con più inquadrature, riguardo al peso ho usato una bilancia di fortuna che però mi da 28 grammi. Dalle foto del taglio potete vedere che si presenta con segni di rigatura, non mi pare sia stata appiccagnolata. Ma anche se così fosse, resta per me una bella e buona moneta, inutile dire che la conservo con piacere. ? Saluti Alberto
    2 punti
  6. E ti pareva….. per par condicio ci vuole l'aiutino anche per chi non colleziona euro!
    2 punti
  7. Della serie etrusca incusa, di cui al precedente post 9, aggiungo il pezzo da 25 unità con Atena / gallo
    2 punti
  8. Una banconota della Rhodesia (esistita dal 1965 al 1979), territorio nell'attuale Zimbabwe.
    2 punti
  9. A proposito del Board of Commissioners of Currency, Malaya c'è una storia interessante e controversa sulla prima serie emessa e mai entrata in circolazione. La versione canonica della storia vuole che la serie di esordio del 1939-1940, progettata in 3 tagli da 1, 5 e 10 dollari, fosse imbarcata dall'Inghilterra per i territori dell'allora protettorato malese su due navi mercantili, la SS Eumanes e la SS. Automedon. (le immagini sono prese da https://www.realbanknotes.com/news/30-malaya-paper-money-issues-1940-1941) Mentre l'esistenza e la tragica fine della Automedon sono documentate (fu infatti intercettata e affondata al largo di Sumatra dall'incrociatore tedesco Atlantis), della fantomatica Eumanes non vi è traccia nei registri navali dell'epoca. Inoltre, stando alle testimonianze dell'ufficiale tedesco che condusse il sequestro della Automedon, non vi era traccia di banconote a bordo, né di alcun carico di valore. Furono invece rinvenuti dei documenti militari top-secret. Quindi la storia di questa prima serie mai emessa è tutt'ora avvolta nel mistero e la teoria ufficiale dell'affondamento delle navi mercantili, pedestremente copiata e riprodotta in decine di articoli, post e blog in rete, altro non sarebbe che un'ipotesi senza riscontri. Se vi interessa, allego due link che smentiscono questa teoria: https://clement-oddsends.blogspot.com/2017/04/malaya-1940-1-5-saga-continues.html http://www.forcez-survivors.org.uk/ (cliccare sul pulsante "SS Automedon" in alto a destra, sotto "Contact us") Dei tre valori, l'unico che riuscì ad avere una minima circolazione fu quello da 10 dollari, e può capitare di vederlo in vendita a prezzi esorbitanti perché molto raro. I due valori da 1 e 5 dollari invece parrebbe che non siano mai stati immessi sul mercato, chissà, sta di fatto che sono quasi introvabili. Quale che sia la ragione del fallimento di questa serie, gli inglesi la sostituirono con la nota serie del 1941 semplicemente cambiando i colori dei 3 valori: (sempre da https://www.realbanknotes.com/news/30-malaya-paper-money-issues-1940-1941)
    2 punti
  10. Questo esemplare passato per varie aste precedenti è stato aggiudicato nella The New York Sale 42 del gennaio 2018 a un hammer di 10.500 USD. C’è da notare che nell’ultimo passaggio dalla Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles, Inc., Auction 91 del 07.06.2016 questa moneta era stata ritirata dall’asta. Nero Claudius Drusus. Silver Denarius (3.80 g), AD 41-54. Rome, under Claudius, ca. AD 41-45. NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS IMP, laureate head of Nero Claudius Drusus left. rev. Triumphal arch surmounted by equestrian statue left between two trophies, DE GERMANIS on architrave. RIC 72; BMC 101; RSC 4. Well struck on a large wide flan with every letter complete. A superb portrait of Nero Claudius Drusus and delicately toned. Very rare and among the finest specimens known. Superb Extremely Fine. Estimated Value $10,000 Ex NAC 62 (6 October 2011), 2018; Ex NAC 29 (11 May 2005), 466; Ex Tkalec (29 February 2000), 234; Ex Exceptional Roman Denarii Coll. #3043. Nero Claudius Drusus was the son of Livia and the senator Tiberius Claudius Nero. Before he was born his parents divorced so that Augustus could marry his mother. Unlike his older brother, the future emperor Tiberius whom Augustus disliked, the emperor doted on his younger stepson. In 13 BC Drusus was sent to govern Gaul, and while there he repelled an attack by a tribe of Germans who had invaded the province. Most of the following years until his death were spent on campaigns in German territory. First, he crossed the Rhine frontier and penetrated as far as the North Sea, subduing the Frisii. The following years saw him engaged against various confederations of the Chatti, Sicambri and Marcomanni. He died tragically in 9 BC from injuries he sustained when he fell from his horse while on campaign fighting the Marcomanni. The Arch of Drusus that appears on the reverse of this coin and which commemorated his campaigns in Germania has not survived. Its precise location is not known, but it was on the Appian way. Starting price: 8.000 USD - Estimate: 10.000 USD - Result: 10.500 USD
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  11. Eccovi ora il dritto: Si tratta del RIC I (seconda edizione) Claudio 72 Autorità emittente: Claudio D/: NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS IMP: testa di Druso Maggiore, laureata, a sinistra R/: DE GERMANIS: arco trionfale sormontato da una statua equestre, volta a sinistra, con cavaliere con braccio destro alzato, tra due trofei di armi Con le stesse impronte e’ stato coniato anche un aureo, il RIC I (seconda edizione) Claudio 71, come gia' detto da Apollonia. Ebbene sì, si tratta di un arco di trionfo. Molto stilizzato direi, forse troppo ( a mala pena si capisce che sia un arco, sembra più che altro un ponte), ben diverso quanto a stile e definizione da un arco di trionfo di una moneta di Nerone di pochi anni dopo…. Ha praticamente detto tutto l'ottimo Apollonia...comunque... dicevamo Druso Maggiore... Di lui si parla sempre piuttosto poco. Per prima cosa vediamo chi era. E qui ci addentriamo in quel ginepraio della genealogia Giulio-Claudia. Io mi sono preparato una sorta di foglietto che tengo sempre a disposizione. Io già faccio fatica a capire chi sono i miei parenti, figuriamoci quelli degli altri (e per di più tanti e “incasinati”). Per comodità vostra (ma anche mia!) ve lo allego: Come vedete, Druso Maggiore era figlio di Livia Drusilla (poi moglie di Augusto) e di Tiberio Claudio Nerone, nonché fratello di Tiberio (futuro imperatore). Druso diventerà figlio adottivo (ma qualcuno diceva- lo stesso Claudio- anche biologico) di Augusto. Druso Maggiore sposerà Antonia Minore (figlia di Marco Antonio e Ottavia, sorella di Augusto) e da essa avrà tre figli: Livilla, Germanico e appunto Claudio. Io ho già il mal di testa e voi? Druso Maggiore entra nell’agone politico nel 12 a.C., con l’inizio delle campagne militari volute da Augusto nell’alto corso del Reno per fronteggiare la minaccia di diversi popoli germanici ( Sigambri, Usipeti, Tencteri, Catti, Frisi…). Druso Maggiore riuscì a ottenere rilevanti vittorie e a portare le aquile di Roma per la prima volta fino al fiume Elba. Il genio militare dei Romani si distinse nella costruzione della cosiddetta Fossa Drusii (o fossa drusiana), un canale navigabile che metteva in comunicazione continua il Reno con il Mare del Nord (attuale area dello Zuiderzee) permettendo alla "classis Germanica" di costituire una minaccia permanente per le tribù germaniche residenti lungo la costa oceanica (vedi cartina, non voglio annoiarvi con nomi di popoli e battaglie sconosciute ai più, la cui descrizione esula dal contenuto di questa discussione). Non riuscirà però a portare a termine la campagna. Infatti, morirà per una caduta da cavallo. Per queste vittorie Druso Maggiore fu insignito del titolo di Germanicus (che fu trasmesso poi anche alla sua discendenza) e gli venne dedicato un arco trionfale. Qualcuno sosteneva che fosse il figliastro preferito di Augusto, che forse aveva pensato a lui per la successione al trono. Oggi, a Roma, esiste un arco di Druso: Il cosiddetto Arco di Druso (nella foto sopra) fu considerato a lungo come l’arco trionfale a lui dedicato, ma quello che vediamo oggi all’inizio della Via Appia Antica, poco prima della Porta di San Sebastiano, con ogni probabilità altro non è che un fornice dell'Acquedotto Antoniniano (un ramo aggiunto all'Acquedotto Marcio) che alimentava le "Terme Antoniniane", più note come "Terme di Caracalla", costruite nel III secolo d.C.. Del vero arco trionfale di Druso Maggiore non vi sarebbe più traccia. Ma ecco cosa dice in proposito Ridolfino Venuti, storico, archeologo e “numismatico” italiano di Cortona, nella sua “Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma” del 1763, da lui stesso illustrata: “Tacito stabilisce l’Arco di Nerone Claudio Druso nell’Appia presso il tempio di Marte Extramuraneo e l’essere costrutto di un sol fornice come si vede nelle medaglie di Claudio; lascio peraltro che ognuno segua la sua opinione” Queste ultime sue parole sono anche le mie. E ora rilassatevi con i gol di Italia-Germania 4 a 3, con l’indimenticabile telecronaca di Nando Martellini, che racconterà un altro grande Italia-Germania: quella della vittoria al Mondiale del 1982, con il mitico presidente Pertini tifoso d’eccezione. https://www.youtube.com/watch?v=jsnMLt6te7s Ciao da Stilicho
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  12. Da "Monete etrusche" di F. Catalli (1998) la moneta ed il commento di allora
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  13. La scritta in caratteri giapponesi in basso al centro dice "il Governo del Grande Giappone Imperiale" ed è uguale su tutti i cosiddetti "banana money" (i biglietti di occupazione giapponesi, chiamati così in senso spregiativo dalla popolazione che non ne ebbe grande beneficio...). Si vedano ad esempio i "banana money" delle Filippine:
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  14. E' uno dei motivi per cui mi piace questa moneta, trovo che il ritratto sia quantomeno curioso Si esatto, ricordi bene, giudicata SPL! Si certo, eccole
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  15. Un po’ di mitologia con l’episodio richiamato dalla mela in mano ad Afrodite: Il giudizio di Paride. Quando Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza, arrivò all'Olimpo tutti gli dèi la accolsero con un applauso tranne due dee che non si unirono a quell’applauso, Era ed Atena. Entrambe erano gelose della bellezza di Afrodite perchè fino ad allora erano loro le più ammirate da tutti come le divinità più avvenenti dell'Olimpo. Quel giorno, sul monte Pelio, si stavano celebrando le nozze della nereide Teti con Peleo, re dei Mirmidoni. Tutti gli dèi erano stati invitati tranne Eris, la discordia, che per vendicarsi del mancato invito, durante il brindisi degli sposi fece cadere dall'alto una mela d'oro con su scritto: "Alla più bella". Era subito la prese come se fosse sua per diritto, ma Afrodite e Atena la reclamarono. Per evitare una furibonda lite tra le tre dee, Zeus ordinò che arbitro della questione fosse l'uomo più bello, Paride, figlio di Priamo, il potente re di Troia, e di sua moglie Ecuba. Costei, prima che il figlio nascesse, aveva sognato che il nascituro sarebbe stato la rovina della sua patria e così affidò Paride al pastore Agelo perché lo abbandonasse sul monte Ida. Agelo obbedì ma ebbe pietà del piccolo e decise di prenderlo con sé ed allevarlo come suo, cosicchè Paride crebbe come pastore non sapendo di essere un principe. Chiamato da Zeus, Ermes accompagnò subito le tre dee da Paride a cui consegnò la mela spiegando che per invito di Zeus avrebbe dovuto darla a chi delle tre avesse reputato la più bella. Paride rimase molto indeciso e perplesso, dato che erano tutte e tre bellissime. Per rendere la scelta più facile, tutte le candidate fecero una promessa a Paride: Era gli avrebbe dato il dominio dell'Asia; Atena la sapienza; Afrodite la donna più bella in sposa. Paride donò la mela ad Afrodite. Questo giudizio ebbe delle conseguenze funeste in quanto determinò la guerra di Troia, nella quale Atena e Era furono nemiche della città e decisero della sua rovina. Testo ripreso ed elaborato da http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/il-giudizio-di-paride.html
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  16. Lo zar Nicola II, sua moglie Aleksandra e i loro cinque figl Olga, Tat'jana, Marija, Anastatsija e Aaleksej Romanov sono santi per la Chiesa ortodossa russa, che li ha anche riconosciuti "portatori di passione". La famiglia fu assassinata il 17 luglio 1918 a Ekaterinburg. La famiglia fu canonizzata nel 1981 insieme alla servitù che fu uccisa insieme a loro: il medico di corte Evgenij Botkin, il garzone Aleksej Trupp, il cuoco Ivan Charitonov, la domestica della zarina Anna Demidova, due servi uccisi nel settembre 1918, la dama di compagnia Anastasija Hendrikova e l'insegnante privata Catherine Adolphovna Schneider, tutti vittime dell'oppressione sovietica. Il martirio per la Chiesa ortodossa russa non ha nulla a che fare con le azioni personali del martire, ma è legato al motivo per cui è stato ucciso. Per quella famiglia in particolare è stata rilevante l'umiltà cristiana con la quale tutti affrontano la morte, senza paura e pregando con fede, abbracciati, di fronte ai bolscevichi che li assassinavano. Un francobollo:
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  17. Eccola: http://m.museivaticani.va/content/museivaticani-mobile/it/eventi-e-novita/iniziative/mostre/archivio-mostre/2013/preziose-antichita.html
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  18. Rispetto la tua opinione e i tuoi gusti, ma voglio obiettare a te. Se si confrontano tutte le monete del mondo con le monete dell'Italia dal 16 al 17 ° secolo vedrai, non c'è niente di più bello, interessante, più bello delle monete di Este, Gonzagа, Medici, Farnese. Questo è l'apice dell'arte del denaro. Le monete del resto del mondo sono mediocrità primitiva.
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  19. Cioè fammi capire che discorso é il tuo: solo perché sono per la circolazione e vengono proposte al facciale devono essere schifose a quei livelli? Esempio lampante il taglio da 50 cent.: esistono due versioni, quello nelle buste, con colpi, graffi e ditate..., che lo paghi al facciale, e poi c'è la coin card, che costa € 3,50, le cui monete sono decisamente migliori rispetto a quelle imbustate! Stesso discorso per i 10€ in rame, cioè se me la inserisci in un cofanetto ( tra l'altro da quattro soldi e senza capsula... ), rendendola a tutti gli effetti un prodotto per collezionisti numismatici, e me le fai pagare € 14,50, io pretendo che la moneta al suo interno sia almeno accettabile, in quanto da collezione !
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  20. Nell’estate del 1645 una fl otta ottomana si presentò davanti alle coste di Creta ed iniziò lo sbarco di un corpo di spedizione forte di 50.000 uomini. Si apriva così un con- fl itto che avrebbe visto confrontarsi la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero ottomano per oltre un quarto di secolo: la guerra di Candia. Entro i primi due anni di combattimento tutta Creta cadde in mani ottomane, con l’eccezione di alcune piazzeforti e della capitale del Regno. Nonostante la sproporzione delle forze in campo l’assedio di Candia durò oltre 21 anni e costò agli assedianti circa 130.000 uomini.
    2 punti
  21. Rimanendo in tema di Piastre, vi posto le mie col leone alla "Supercortemaggiore": la prima è un "modesto" 6 zampe (col 5 della data ribattuto) e la seconda, beh la seconda arriva a 8 zampe. Mi scuso per le foto che sono dei miei primordi, decisamente dovrò rifotografare l'intera serie delle Piastre...
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  22. Per dispetto posto questa, vediamo chi di voi sapientoni la riconosce.
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  23. Lucia Travaini, I Trenta denari di Giuda. Storia di reliquie impreviste nell’Europa medievale e moderna https://www.viella.it/libro/9788833133188 I trenta denari sono il simbolo del tradimento per la transazione più famosa e iniqua della storia. Per trenta denari Giuda vendette Cristo, consegnandolo alla morte. Giuda si pentì, restituì i denari ai sacerdoti e si impiccò. Ormai sporche di sangue innocente, le monete non potevano essere depositate nel tesoro del Tempio e i sacerdoti le spesero per comprare un terreno. La storia dei trenta denari dovrebbe chiudersi con quella compravendita immobiliare, ma, imprevedibilmente, molti (presunti) esemplari furono venerati tra gli strumenti della Passione in chiese e monasteri di tutta Europa nel tardo medioevo e nell’età moderna. Erano parte del “corredo” di reliquie che permetteva di ricreare la Terrasanta in Occidente, e in gran parte furono dispersi quando se ne riconobbe la falsità. Pellegrini e leggende agiografiche, reliquie vere e false, immagini della Passione e indulgenze, antigiudaismo e devozione, ricerca antiquaria e pensiero economico: molti temi sono qui uniti dal filo d’argento della riflessione sulla moneta come misura in tutte le società.
    1 punto
  24. Nei tremendi giorni dell’ isolamento forzato dovuto al coronavirus inevitabilmente abbiamo guardato di più la televisione, un po' per tenerci informati e aggiornati costantemente sulla evoluzione della infezione, un po' anche per distrarci dalle assillanti preoccupazioni ad essa legate. Ebbene, se siete per caso capitati su Rai Sport, avrete notato che il canale trasmetteva vecchie partite dei mondiali di calcio. Tra di esse l’indimenticabile Italia-Germania 4 a 3 dei Mondiali del Messico ’70, una partita diventata epica, di cui proprio oggi ricorre il cinquantenario. Questa partita è diventata un po’ come la metafora della rivalità tra Italia e Germania, una rivalità che c’e’ sempre stata. Nello sport, ma non solo… Tornando a noi, all’epoca della Roma imperiale, i rapporti tra Italia (per così dire) e Germania (anche qui per così dire) andavano ben al di là della semplice rivalità… Ed ecco che arriviamo quindi alla moneta di oggi. Come certo saprete (ormai mi conoscete, no?), mi piace analizzare insieme a voi monete particolari che hanno colpito la mia curiosità di appassionato, facendole diventare poi spunto per discussioni ed approfondimenti. Questo che vi propongo con un piccolo gioco è il rovescio di un denario del peso di 3.68 grammi conservato al British Museum di Londra. Come altre volte, vi chiedo di non barare (e qui mi rivolgo in particolare ai neofiti, ai semplici appassionati, ai meno esperti); quindi non andate su internet, non cercate vecchie discussioni nel forum, non consultate i cataloghi. Provate semplicemente a cercare di indovinare, tanto per giocare un po'. Quindi: Cosa rappresenta la moneta? Chi ci sarà effigiato sul dritto? A voi la palla! Buona notte. Stilicho
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  25. Buonasera vi posto il disegno della moneta con la gorgone assieme ad un decagramma di siracusa che fu acquistato dal principe borghese,più che disegni sono scarabocchi, ho pensato d mettere tutte le monete che sono rappresentate così potrete farvi un idea della varietà del ripostiglio, saluti
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  26. 1940 Regno d'Italia - 50 Lire Azzolini-Urbini emissione del 20 aprile 1940 A. XVIII (fascio al retro - margine largo officine Roma) Comunemente denominata "Lupa capitolina"
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  27. Non puoi trovare tali monete per un semplice motivo. Il lato della moneta su cui è stato applicato lo smalto è stato completamente rimosso dal rilievo. La trama potrebbe essere qualsiasi.
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  28. E questo che dovrebbe essere con elemento a 7 punte...
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  29. In rete ho trovato questo esemplare che sembrerebbe con rotella a 5 raggi...
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  30. Ciao, secondo me, il tuo è del tipo 409d, cioè con rotella a 5 raggi diversamente disposta, solo che sul manuale lo stesso simbolo è accostato alla variante con GNAND al rovescio mentre nel tuo esemplare è regolarmente GRAND... Quindi può essere catalogata come ulteriore variante... La 409d è con asterisco a 7 punte, e personalmente non mi sembra tale nel tuo esemplare, ma non avendo nessuno dei due simboli in collezione non posso fare paragoni quindi potrei anche sbagliarmi...
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  31. questa è per @lucrezia @Hirpini @Brios Stavo guardando la mia moneta russa 5 copechi del novantatrè.... storie di freddo, di tanto freddo e neve neve che cade lieve sui tuoi capelli biondi sul tuo viso e le gote più rotonde con gli anni, come le ombre di un sorriso spalmate sui ricordi di un amore lontano, scarcerato dai pensieri, dalla sabbia scottata e un vodkatini e i brusii shakerati dei vicini e le maske che han chiuso l'avventura anzi hanno fatto cambio sei per uno, anzi meno un bacio contro un anno di paura.
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  32. Del significato dei caratteri giapponesi non ti so dire, in ogni caso non è specificato il Paese, cataloghi a parte naturalmente, che la indicano come occupazione del Malaya, la serie si riconosce dal fatto che i biglietti sono espressi in dollari. Potevano comunque essere utilizzati durante le invasioni giapponesi anche nella Malaysia, nel nord Borneo, nel Brunei ed a Singapore.
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  33. Intanto dedico questo ritratto a Tatiana, un fiore brutalmente e malvagiamente reciso. ... e quest'altro:
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  34. Medaglia francese in occasione della visita delle LLMMII a Parigi nel 1896. Che ne dici, @Hirpini?
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  35. @Ranbelho aperto una discussione ad hoc per la moneta nella sezione delle preromane
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  36. Caro @Brios de gustibus non est disputandum, ma riconosco la superba bellezza delle monete che hai postato Speravo in un tuo commento sul rublo di Costantino...
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  37. Sembra un cento centesimi a rovescio incuso , attribuiti a populonia. Il disegno al rovescio differisce dalla realtà, ma si legge veramente male ed è facile confondersi.
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  38. L'unico paese ad aver mai emesso schede telefoniche con valore in ECU [¹] è stato la Gran Bretagna [²]. Fuorno emesse per i delegati di due conferenze che si tennero nei primi anni '90 fra diversi rappresentanti di produttori di schede. [¹] per chi non se lo ricordasse era la valuta di conto che precorse l'euro e che, cosa poco nota, fu presa come base per determinare il cambio di ogni ex-valuta con l'euro. [²] escludendo alcune schede internazionali italiane a controllo remoto, che non prendo in considerazione perchè con quel tipo di funzionamento sono più carte di credito che non schede telefoniche.
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  39. Al Malaya aggiungiamo quindi anche il dollaro del protettorato del British Borneo. Attualmente l'intera isola è divisa tra Malaysia, Brunei ed Indonesia.
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  40. Ecco un esempio. Ho comprato una moneta della Banca di Russia. Poi ho incollato una foto di Torino. È una moneta della Banca di Russia? SÌ. Ho cambiato il valore nominale o l'iscrizione? NO Cosa posso scrivere in un annuncio di vendita? Questa è una moneta della Banca di Russia. Copia unica unica. Giorgio il Vittorioso a Torino.
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  41. Se non ci fosse la fantasia.… ti segnalo questa discussione in via di evoluzione, ho partecipato con questa banconota da 10 cent e con una monetina da 1 cent raffigurante Charles Brook (il figlio di James). ps: ti ringrazio molto per gli apprezzamenti verso queste banconote, anche se in modeste condizioni rappresentano ugualmente la storia che portano con se.
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  42. Bella e rara moneta. Ti posto la mia , che presi anni fa in in listino online
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  43. https://www.coinworld.com/docs/default-source/value/may-4-2020-paper-money-values.pdf?sfvrsn=5e7cfed1_4 Mi sembra un prezzo totalmente ingiustificato
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  44. taglio         2 euro cc paese     Slovenia anno 2008 tiratura 950.000 condizioni b città Milano
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  45. Ciao a tutti ragazzi, Alberto @Litra68è inevitabile che qlk patacca capiti... La mia patacca invece è "buona" nel senso è una moneta vera spacciata per una variante che in realtà non è, ma io completamente crudo appena visto variante testa grossa mi ci sono fiondato ?. L unica mia consolazione è che non è una vera e propria patacca. Ciao a tutti Raffaele.
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  46. Ciao @rickkk, completato Umberto I oltre che con tutte le date con molte varianti e/o ribattiture anche poco note e piuttosto rare. VE II tutte tranne il 1873 R ed anche qui ho presenti in collezione tutte le varianti note ed anche una non censita (ma questa ve la faccio vedere poi...). VE III 1903, 1905 Aratrice e Fascetto, per ora rimangono un sogno i due pezzi del '02 ma mai dire mai... Mentre di quello del 1908 ne ho un sacchetto di Zecca bello pieno ma non le ho ancora esaminate una per una... credo però siano tutte FDC... Ovviamente le metterò in vendita una all'anno per non inflazionare il mercato ma a te ne regalerò una... Comunque la moneta non la prenderò, la soffiata di @lorluke mi ha fatto aprire gli occhi (e lo ringrazio sinceramente), non tanto per la conservazione che comunque reputerei soddisfacente per me (e credo non solo...) ma più che altro per la cifra che mi è stata richiesta che reputo decisamente eccessiva rispetto a quanto è stata acquistata in asta soltanto pochi mesi fa. Ti saluto e ringrazio tutti quelli che sono intervenuti in questa discussione, a presto, Max.
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  47. Se Amore, Eros e Potere s'incontrano e s'intrecciano, regine e cortigiane fanno la storia e … la numismatica. Se Matematica e Filosofia s'intrecciano con l'Astronomia, fanno la stregoneria e donne astri di sapiente cultura come Ipazia pezzi a pezzi bruciano nel Calderone.
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  48. Un bel ricordo, poco ingombrante e significativo....Uno fa un viaggio in una delle più belle città del mondo, cena in un ristorante e gli regalano un gadget simpatico ! Chissà se esiste ancora.......
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