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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/20 in tutte le aree

  1. Buon pomeriggio...Sarò ripetitivo ma sempre di recente è arrivato pure quest'altro 3 grana...variante con il fiore a 5 petali, moneta che ho già in collezione ma che presenta le lettere A del dritto particolarmente "larghe"...presa e portata a casa...sentiamo i vostri parerei (anche sulla conservazione sapete che sono un pò fissato sull'avere il vostro parere ) e vediamo i vostri tondelli....evoco un pò di gente @Rocco68 @gennydbmoney @odjob @santone @Rex Neap @borbonik @Martin_Zilli @doppiopunto @Sirlad @Gallienus @gcs @rhoss @paoloilmarinaio @pietromoney...penso possa bastare..grazie
    4 punti
  2. Elagabalo, imperatore e nipote di quella nonna tanto devota alla Pudicitia, era uomo di grande delicatezza d'animo, tanto da amare alla follia non solo l'impero e i suoi due amanti, ma cosa? I fiori. Già, sembrerà strano a molti, specie a quelli di noi non troppo amanti della pittura, che l'imperatore prediligesse le rose. In un suo famoso dipinto, il grande pittore olandese Sir Lawrence Alma-Tadema volle trasferire su tela, con i suoi magici oli, la rappresentazione di una scena inverosimile, tanta è la meraviglia cromatica che è capace di sprigionare: "The Roses of Elagabalus", ovvero "Le Rose di Elagabalo". Tanti, tantissimi fiori cascanti su un banchetto, ma tanti da non poter capire, ad uno sguardo sprovveduto, cosa stia succedendo. Sir Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), "The Roses of Elagabalus", 1888 Rosei e leggeri, i petali cadono come farfalle su splendide donne e giovani romani incoronati di serti di lauro, mollemente sdraiati sui triclini. Più in alto, una suonatrice di flauti intona melodie; in un braciere bruciano incensi profumati; in secondo piano l'imperatore con diadema d'oro contempla estasiato, o forse commosso, o forse divertito, la scena; accanto a lui la nonna Giulia Mesa, la madre Giulia Soemia, la moglie Annia Faustina, le donne di corte e un generale fedele, quello con il viso rubizzo e il bicchiere alzato, Publio Valerio Comazone Eutichiano, comandante della Legione Gallica, di stanza a Tiro; sulla destra, in basso con la tunica verde, il biondo Hierocle, amante dell'imperatore insieme all'altro, ma assente, il famoso Zotico, noto a Roma per la grandezza del suo membro. In fondo a tutto, una statua bronzea di Bacco. Il pittore di sua fantasia vi pone poi una fanciulla con qualcosa tra le mani, una melagrana: frutto di morte per i Romani, mangiato da Proserpina prima di scendere agli Inferi. Una nota dissonante in quella festa dei fiori? No. Se Alma-Tadema ci rappresenta quella festa a colori, lo storico Erodiano, contemporaneo dell'imperatore, ce ne tramanda il ricordo scritto. Un banchetto, insomma di questo si trattò, un delizioso convivio che però non aveva niente di romano, perché l'imperatore amava organizzare feste e banchetti sempre più sorprendenti e diversi, tali che dovessero ogni volta lasciare sorpresi gli amati ospiti. Gli ospiti di quella speciale festa delle rose restarono infatti molto molto stupiti, ma fino a un certo punto, oltre il quale tutto cambiò. Ci narra Erodiano: "Oppressit in tricliniis versatilibus parasitos suos violis et floribus, sic ut animam aliqui efflaverint, cum erepere ad summum non possent". In pratica Elagabalo "sommerse i suoi ospiti, sdraiati sul triclinio mobile, con viole e altri fiori, così che alcuni non riuscendo a liberarsi, morirono soffocati". Ecco come si svolsero i fatti: l'imperatore aveva fatto preparare in quella sala un falso soffitto, che reggeva una enorme quantità di petali di rosa, rose, viole e altri fiori profumati. A un certo punto il Velarium si staccò e in uno schiocco sordo una inverosimile cascata di petali e fiori inondò i convitati. La marea li coprì e li sommerse a tal punto che alcuni finirono all'Ade. Credo che quello insomma fu per Elagabalo un banchetto molto ben riuscito. - - - Erodiano, Historia Augusta, libro XXIX. "Passioni, Intrighi, Atrocità degli Imperatori Romani", F.Sampoli, Newton Compton Editori, 2007
    4 punti
  3. Ecco un esempio..come queste ne ho anche altre.. medesima scheda ma quella credo emessa dal trentino ha tiratura inferiore
    3 punti
  4. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2R/8
    3 punti
  5. A giudicare dalle immagini può anche trattarsi di un falso d'epoca fuso, venuto non troppo bene... sia la porosità che la mancanza di particolari me lo fanno pensare. Anche il metallo pare più una lega di bronzo rispetto al rame puro delle emissioni "regolari". Il contorno pare più limato che tranciato, e manca della lavorazione a fogliette o meandri che era (tranne rari casi) la norma per questa emissione. Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  6. Buonasera essendo io umbro e appassionato di storia, archeologia e Numismatica vi posso dire che il piccolo bronzo viene chiamato "testina chiodata" e molto comune nei depositi votivi dei tempietto collinari e montani della Italia centrale. Sono delle rappresentazioni molto schematiche di una testa il supporto era a punta come un chiodo, quello della foto credo che abbia la punta spezzata, la depressione sulla fronte sta a rappresentare un tipo di elmo infatti ne esistono anche con il cimiero e paragnatidi, negli stessi depositi si trovano bronzetti interi con gli stessi tipi di teste, quelle chiodata secondo me era una forma più economica per fare una offerta, come oggi in chiesa possiamo accendere una semplice candela od un cero di peso maggiore. Di solito queste teste o bronzetti interi rappresentavano un guerriero, gli studiosi li interpretano come una rappresentazione di Marte. Saluti
    3 punti
  7. La Battaglia di Quistello (Mantova), 14 Settembre 1734 "l'Infanteria e la Cavalleria Imperiale entrarono nell'Armata degli Alleati. Quantunque la prima Colonna avuto abbia dell'acqua nel passar il Fiume sino alla cintura, e dinanzi a sè un Casino fortificato che serviva di quartiere al Maresciallo Conte di Broglio, tuttavia se ne impadronì con tale celerità , che quel Generale appena ebbe il tempo di salvarsi in camicia , fuggendo dalla porta di dietro della sua Casa insieme con alcuni pochi della sua famiglia per mettersi alla testa della Brigata di Sciampagna ch'era il Corpo di Truppe più prossimo al suo quartiere. Il resto delle sue genti, e la sua guardia composta di cinquanta uomini con una Bandiera, diversi Uffiziali, e tra questi il Brigadiere Conte di Charaman suo figlio maggiore, furono presi con tutto il bagaglio, per sino il suo Cordone dell'Ordine dello Spirito Santo, le sue Carte, e la Cassa , ove avea una somma considerabile in oro. Si calcolò , che questa perdita del Maresciallo di Broglio ascendesse a centotrenta mila Ducati di Moneta Veneziana." La storia dell'anno MDCCXXXIV divisa in quattro libri. Pitteri Amsterdam (Venezia) 1734. p. 37. Il grassetto è mio.
    2 punti
  8. L'estensore del racconto si è riferito certamente ai "Ducatelli"; i ducati in oro a Venezia avevano assunto ormai il nome di zecchini da oltre due secoli e come tali erano identificati anche nelle grida e tabelle di cambio ufficiali. Certamente nel "tesoro" ci saranno state anche monete d'oro e contanti vari, suppellettili e vasellame in metallo prezioso, vestiti, tappeti, armature ed altre preziosità e lo scrittore ha ragguagliato tutto il coacervo in ducati. Te ne allego uno dell'epoca a nome del Doge Carlo Ruzzini. saluti luciano
    2 punti
  9. Era proprio il nostro, uno dei modelli che venivano proposti. Dove non era specificato credo fosse indifferente. Erano interessanti anche tecnicamente perchè avevano una tariffa scontata per le chiamate nel resto dell'UE. ___________________________________ Fra le schede a tecnologia SIDA a banda magnetica orizzontale, come noto il sistema precursore mondiale, abbiamo d'interessante quelle per uso speciale riservate ai membri del Senato e della Camera dei Deputati (il retro era identico in tutte, con la sola differenza che i senatori non dovevano appoggiare magneti permanenti sulla "schèda" mentre i deputati non dovevano appoggiarli sulla "scheda"). Lo stesso modello venne proposto senza successo al Venezuela.
    2 punti
  10. Tranquillina con Io e Zeus Very Rare Mythological Type LYDIA, Tralles. Tranquillina. Augusta, AD 241-244. Æ (29mm, 10.93 g, 12h). Philippus Centaurus, magistrate. Diademed and draped bust right / Io standing right in the door of her father’s cow-shed, clasping hands with Zeus who stands facing her. BMC -; SNG Copenhagen -; SNG von Aulock -; Lindgren II A842 (this coin). VF, brown patina. Very Rare. Ex Henry Clay Lindgren Collection. Il tipo di rovescio di questa moneta può raffigurare l'incontro di Zeus con la ninfa Io nella stalla di suo padre Inaco. Il Dr. Barclay Head ha sostenuto in un articolo su Cronaca Numismatica del 1903 che questa potrebbe essere una scena delle nozze di Io, come rappresentate a Tralles durante i tempi del festival in commemorazione della remota origine della città di Argive. In alternativa, la scena potrebbe rappresentare un momento successivo in cui Io viene riportata alla sanità mentale (e alla sua forma umana) da Zeus in Egitto. (NC (1903), p. 338). Secondo la leggenda, Io era la figlia del dio del fiume Inaco, re di Argo, e fu sedotta da Zeus che si innamorò di lei per un incantesimo di Iunge, figlia di Pan e di Eco. Temendo la gelosia di Era, Zeus nascondeva Io in una nuvola dorata quando andava a trovarla, ma la moglie lo accusò di infedeltà e per punizione trasformò Iunge in torcicollo, volatile che da lei prese il nome e che anticamente era venerato per gli esorcismi amorosi. Zeus negò il tradimento asserendo: "Non ho mai toccato Io", e per evitare di essere scoperto trasformò la giovane in una giovenca bianca. Ma Era ne reclamò la proprietà e l’affidò ad Argo Panoptes, il guardiano dai mille occhi, ordinandogli: "Lega segretamente questa vacca a un albero di olivo presso Nemea”. In seguito però Ermes, incaricato da Zeus di recuperare Io, prima addormentò Argo poi lo uccise colpendolo con una pietra e infine tagliandogli la testa, liberando così la giovenca. Allora Era mandò un tafano a pungere Io, che cominciò a correre per tutto il mondo conosciuto per sfuggire all'insetto. Arrivata al braccio di mare tra Europa e Asia, attraversò a nuoto lo stretto che prese il nome di Bosforo (Βόσπορος, "passaggio della giovenca") e infine giunse in Egitto dove partorì Epafo, riacquistando le fattezze umane.
    2 punti
  11. Aggiungo per rispondere a @odjob che sotto la data si intravede, è solamente molto debole e battuta in un punto in cui il tondello era già difettoso..
    2 punti
  12. Questa immagine credo sia più chiara: Aggiungo, inoltre, una Piastra 1859 con "A" rovesciato al posto della "V" di VTR e, sempre del 1859 una Piastra con aquile e gigli ribattuti:
    2 punti
  13. Per un Paese come il nostro, ricchissimo di monumenti, città d'arte e bellezze naturali, positiva questa serie turistica della Telecom che ne mostrava alcuni, assai noti in tutto il mondo
    2 punti
  14. @Hirpini È probabile che Elagabalo fosse veramente un transessuale, come documentato dal fatto che si fece circoncidere ed ebbe poi pensato di sottoporsi all’evirazione, anche se non ne ebbe il coraggio e rinunciò. Non vedo però il motivo di procrastinare il tuo intervento sulla pittura. apollonia
    2 punti
  15. Fa sempre piacere leggere di tanto in tanto Il decalogo del numismatico di Memmo Cagiati (figura che ammiro!): I piaceri umani sono tutti più o meno presto esauribili, quello del numismatico fa una splendida eccezione a questa regola. I piaceri sono più intensi quanto più costa fatica a raggiungerli e quanto più lunga è la strada che a essi conduce. I desideri devono essere proporzionati alla forza di ciascuno. Chi troppo desidera non gode neppure il poco che gli è dato raggiungere. La pazienza è una delle doti indispensabili del numismatico. Chi non è paziente rinunci alla numismatica. Tra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce, quella che maggiormente acquista pregio col tempo. Se si può fare a meno di una moneta di lusso, è indispensabile provvedersi di tutti i libri che trattano o illustrano le monete che si vogliono comprare. Non si deve calcolare che i figli abbiano a continuare la propria collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre. Non avviene un caso su cento di un poeta figlio di poeta, di un numismatico figlio di numismatico. Le collezioni private sono irrevocabilmente destinate a essere disperse e le monete, dopo aver errato per secoli in questa o quella collezione, non trovano pace se non nelle pubbliche. Non vi ha al mondo collezione completa, né tra le private né tra le pubbliche, e non vi ha piccola raccolta che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni. Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi sarà sempre e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere per il numismatico. Fonte: https://numistoria.altervista.org/blog/?p=21144
    2 punti
  16. Da queste considerazioni ho sempre pensato che la tipologia dei soldi e dei mezzi soldi di questo periodo dovessero essere considerati "tipologia a parte" e non inseriti con quelli coniati in precedenza. Per quanto riguarda i soldi, sono stati coniati più di quarant'anni dopo, l'impronta è simile ma non uguale, lo stile rozzo e mancano i segni dello zecchiere. Per i mezzi soldi il discorso non cambia, l'impronta è diversa, la corona al diritto taglia la legenda, le impronte sono brutte e manca la sigla dello zecchiere. I Soldi di Carlo Emanuele I dovrebbero essere classificati in modo diverso da quello fatto sino ad ora... I tipo: coniati di qua delle Alpi, con il titolo di Principe di Piemonte e la data a fine legenda del rovescio. Il tipo: coniati al di là delle Alpi, col solo titolo di Duca di Savoia e la data al rovescio negli angoli della croce. IlI tipo: soldo col busto, ora classificato come IV tipo mir 663 IV tipo: questa tipologia del 1628. I soldi che ora vengono chiamati III tipo, mir 662 ed il V tipo mir 664, sono delle contraffazioni di zecche non sabaude. Penso di aver concluso quello che da tanto volevo scrivere, mi piacerebbe sapere le opinioni di altri per un confronto..
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  17. Vorrei scrivere ora qualcosa a proposito delle coniazioni di questo periodo a Chambery... Questa città dopo l'invasione francese del 1600 venne restituita al ducato sabaudo con il trattato di Lione del 1601, ma la zecca rimase chiusa per quasi trent'anni. Solo nel 1628 venne concesso a Galvano Sirassio di battere moneta. Fino ad allora la Savoia era invasa da moneta "cattiva", circolava una quantità di falsi e monete contraffatte importate dalle piccole zecche d'oltralpe. Per questo motivo venne concesso al Sirassio di battere "moneta piccola ma buona". E qui ci sarebbe da ridere vedendo cosa hanno prodotto come moneta "buona"! In quei due anni, il 1628 ed il 1629, vennero coniati solamente soldi, mezzi soldi e 6 soldi. Gli ultimi coniati ribattendo a freddo le monete da 2 fiorini coniate pochi anni prima, consumate oppure tostate, ed aumentandone il valore. I soldi furono il vero "colpo di genio", probabilmente visto che la gente era abituata in Savoia a maneggiare moneta piccola di scarsa qualità, di brutte impronte e con poco metallo nobile, per far apprezzare meglio la nuova moneta si è tornati a coniare i soldi con una impronta simile alla tipologia che si era coniata quarant'anni prima, l'impronta del soldo chiamato del II tipo, coniato in Savoia fino al 1587, con lo scudo al diritto e la croce mauriziana al rovescio e la data negli angoli della croce. Probabilmente questi soldi circolavano ancora, erano sicuramente ben accettati, anche più dei soldi con il busto della tipologia successiva. Questa manovra fu sicuramente calcolata, non ho trovato a che tenore di bontà furono coniati i soldi del 1628, ma dagli esemplari rintracciati la lega risulta di bassa qualità ed il peso ridotto. Non mi stupirei che avessero ritirato la moneta "cattiva" per utilizzarla per coniare la moneta "buona".
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  18. Presentazione del volume MUSEI REALI TORINO. Le collezioni numismatiche. I. Il Medagliere Reale. Storia e collezioni a cura di Federico Barello, Elisa Panero, Serafina Pennestrì Introduce e modera Pierangelo Gentile, Università degli Studi di Torino Presentazione webinar giovedì 25 giugno, ore 17.00 In occasione della riapertura dei Musei Reali, viene pubblicato e messo disposizione on-line il primo volume relativo alle collezioni numismatiche dei Musei Reali di Torino, realizzato in collaborazione con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e in raccordo con la Soprintendenza ABAP di Torino. I due volumi sono dedicati alle grandi raccolte numismatiche e offrono per la prima volta una panoramica sui due medaglieri, tra gli esempi storicamente e qualitativamente più rilevanti del collezionismo numismatico pubblico nel panorama museale italiano, europeo e internazionale. Modalità di partecipazione Iscrizione via mail a [email protected] (max 100 partecipanti)
    1 punto
  19. OK : Comunque trovo molto interessante tutto il materiale che hai mostrato e hai dato l'opportunità di conoscere quanto fosse vasto e numeroso il materiale che ha riguardato in quegli anni la telefonia pubblica e il grandissimo uso che se ne fece dovunque. Anche se non fa parte di una tua collezione privata, è molto interessante aver potuto prenderne visione. Buona serata.
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  20. No, è proprio come veniva scritto: se la tiratura era limitata a un numero preciso quello veniva indicato, se invece andava "oltre 1.000.000" le schede venivano prodotte senza limiti secondo la necessità. Nel caso della civetta postata da 4ndr€85 la tiratira era limitata a 405.000 solo nella versione per l'Alto Adige. ___________________ Fra le più strane schede telefoniche mai emesse ne abbiamo certe emesse dalla compagnia ferroviaria finlandese che si usavano sui treni, tra fine anni '80 e inizio '90, alcune insolite anche nel formato:
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  21. Non ne hai a sufficienza di chili d'argento? Ahahhh
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  22. 1939 Regno d'Italia - 100 Lire Azzolini-Urbini 20/02/1939 anno XVII (officine della Banca d'Italia Roma) Banconota del Capranesi comunemente denominata "Aquila romana" (tipo con fascio al retro)
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  23. Sarei grato a chi volesse spiegarmi come va interpretata la "Tiratura" che compare in caratteri minuscoli sotto la banda magnetica di ogni Scheda : ho sempre ritenuto che indicasse il numero complessivo delle schede di quel tipo che erano state emesse. Evidentemente non è così, 4ndrE85 ha appena mostrato una tessera dedicata a Roma in cui compare la dicitura, per la verità incomprensibilmente vaga, di "oltre 1.000.000 ; vi mostro la medesima scheda che ho io con la tiratura di solo 410.000 pezzi. Le cose non stanno come pensavo, forse potevano esserci più tirature per la stessa scheda ? Magari ART è in grado di soddisfare la mia curiosità. Aggiungo una scheda della stessa serie dedicata a Napoli. @ART
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  24. Per fortuna ho avuto modo di vederla da un mio vecchio amico che l'aveva acquistata quando la cartamoneta non era considerata come adesso, quindi pensate quanti anni fa. Era quasi perfetta con la classica piega a quattro mani non invasiva. Tutto si vedeva benissimo..... una favola e soprattutto un sogno. Ma tanto sognare, per il momento, non costa niente.
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  25. Anch'io ne possiedo un paio..di Venezia ne ho una a tiratura oltre 1 milione come la tua Sandokan e una a tiratura inferiore..
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  26. Complimenti per quest’altro bellissimo esemplare, di un’ostica variante.?
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  27. Buona sera, grazie per le vostre preziose consulenze, che da quando sono atterrato sul pianeta mi sono state utilissime. Buona sera ragazzi e grazie per le vostre preziose consulenze, che da quando sono atterrato su questo pianeta sono state utilissime e istruttive. Al punto che la bella Giustina è già in partenza. L'altra, non lo nego, mi attirava anche in virtù del diametro. Adoro i grossi calibri. Anche se, prima o poi, salterà fuori l'occasione per trovare un posticino anche per una lenticchia, detta anche denaro scodellato. Per finire, qualcuno mi potrebbe insegnare come si fa ad evidenziare in blu gli utenti citati in una discussione? Grazie. Luigi.
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  28. Buon giorno, vedo che oggi è la giornata del Dong. Partecipo anch'io con un esemplare da 500 dong del 1964, a proposito di stile tipico est asiatico: (al retro, una rappresentazione del concetto est asiatico di "partita di calcio"... credo...)
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  29. Questa del 1955 invece è in buone condizioni.
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  30. ? Complimenti per la rapidità! Buona giornata. apollonia
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  31. Complimneti @El Chupacabra, ottima selezione negli acquisti, fatta non a caso, ma con nozioni di competenza. Bravo.
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  32. Bell'esemplare, davvero piacevole; ma per rispondere anche io: 3 Grana senza data non esistono, così come tutte le monete del perido francese, se non si vede la data è perchè è abrasa o perchè l'usura non la fa vedere. Non c'è da inventarsi nulla.
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  33. Buongiorno a tutti, grazie @El Chupacabra, ora si vedono chiaramente le V capovolte della piastra del 54. A volte la qualità delle foto penalizza la moneta oltre a non farne apprezzare appieno i dettagli. Ma la nuova foto ha fugato ogni dubbio. Complimenti per le tue Piastre. Saluti Alberto
    1 punto
  34. Ne approfitto per indicarvi che il Webinar é gratuito , verrà presentato il primo dei due volumi dedicati al Medagliere Reale. I due volumi sono dedicati alle grandi raccolte numismatiche e offrono per la prima volta una panoramica sui due medaglieri, tra gli esempi storicamente e qualitativamente più rilevanti del collezionismo numismatico pubblico nel panorama museale italiano, europeo e internazionale.
    1 punto
  35. Son proprio belli i dong...giá il nome...?
    1 punto
  36. Mi è capitato di imbattermi in una rarità o meglio in una moneta inedita etrusca che a detta della casa d'asta sarà pubblicata nel 2021 da Italo Vecchi. Riporto tutto integralmente: Populonia. 3rd century BC. Sembella or 1/4 obol (?) (Silver, 6 mm, 0.15 g). Head of young Herakles (Hercle) to left; around, border of pellets. Rev. Blank. Apparently hitherto unpublished and unknown, but cf. Vecchi EC I, p. 287, 126 (as or obol) for the general series. Of great rarity, at present unique. Clear and with a dark patina as found. About extremely fine. From the collection of a German who enjoyed buying multiple lots of unidentified coins in Munich during the 1990s.We would like to thank Italo Vecchi for his advice about this coin; he will be publishing it in EC I Supplement, forthcoming in 2021. https://www.sixbid.com/en/nomos-ag/7445/greek-coins/6083445/b-etruria-b Sono curioso di sentire il parere di @Tinia Numismatica
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  37. Salve, hai ragione averei dovuto essere piú dettagliato in relazione ai dubbi sulla moneta di Bertolami. Certo solo un'analisi dal vivo delle superfici potrebbe essere di vero aiuto ma anche cosí qualche dubbio lo pone. Non mi convince - La qualitá stilistica dell'incisione (basta comparare con le altre litre esposta nei vari post) ma neanche regge il paragone con l'esemplare che dovrebbe essere dello stesso conio. - L'approssimazione del disegno dei dettagli (la moneta appare fdc eppure molti particolari mancano anche considerando un conio uguale o quasi come quello "israeliano". Vi sono molto dettagli differenti sula coda, cresta sotto al collo, testa, zampe, etc.) . Effetto di una bulinatura ? Anche la patina perfettamente omogenea e uniforme non mi pare originale. - La frattura del tondello potrebbe essere indice di un riconio con pressa su tondello antico e andrebbe vista con cautela. L'impressione generale sulla moneta é molto piatta e manca della vitalitá dei conii tipici di quest'epoca, presente in maggior misura fin'anco nelle imitazioni barbariche. Quanto detto sopra unitamente al fatto che non pare conoscersi nessun esemplare precedente di questo conio, qualche dubbio penso sia giusto che lo ponga.
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  38. Condivido. Tuttavia è la foto che deforma i colori. E per esperienza personale, più che la plastica è l'atmosfera che circonda plastica e moneta a far la differenza. Come detto in altri post, le mie monete possono essere da 40 anni nella stessa plastica e non avere problemi...
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  39. Vero! Chi ha la fortuna di possedere uno statere di Crotone, ad esempio, toccandolo, può pensare che, prima di lui, potrebbe averlo toccato Pitagora, non è stupendo?
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  40. Buongiorno a tutti, finalmente arrivato a casa. 2 Tornesi 1852 Ferdinando II La moneta è della tonalità che amo, conservazione molto al di sopra della media delle altre che ho in collezione. Noto dal vivo, un bel punto sulla N di Tornese. Noto stessa debolezza (si dice così?) di conio sulla data, come l'esemplare di @giovanni0770 al post 37. Saluti Alberto
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  41. Ciao Il pezzo era estremamente in bella conservazione, questo è il motivo per cui poteva essere appetibile a diverse persone.. Ma, e per me un ma esiste, ci sono strani giochi di mercato nei casi di monete appetibili come questa. Non metto in dubbio la serietà della casa d'aste, non mi permetterei mai, ma non è certamente la prima volta che delle monete "rimbalzano" da un'asta all'altra aumentando notevolmente il prezzo di aggiudicazione.. e nel giro di poco tempo. Si potrebbe pensare male, ma potrebbe anche solo essere un gioco di mercato...
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  42. Voglio aggiungere un'altra considerazione... Tutte le monete con data dal 1601 al 1627 che vengono attribuite alla zecca di Chambery non esistono, poi potrei essere smentito da dei ritrovamenti particolari, con le monete sabaude potrebbe sempre capitare... Un esempio è il mezzo soldo passato proprio nell'ultima asta Gaudory che veniva considerato come inedito con data 1620... Si tratta di un mezzo soldo del 1628 con l'ultimo millesimo coniato male, queste monete erano veramente poco curate sia dell'impronta che nella battitura... Allego la foto della moneta in questione..
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  43. Vi propongo la mia coppia di "Aquile rovesciate". Le foto non sono un granché, ma a mia discolpa sottolineo che le feci tempo fa quando ancora stavo prendendo le misure con le apparecchiature.
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  44. Spedire dall America da qualche anno costa un botto, poi dogana …. Conviene comprare se ne vale veramente la pena. Vero che a volte ci si fa trasportare, ma 2 conti prima è bene farseli …. skuby
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  45. Sì Pier ho letto quel pezzo del libro ma come avevamo già discusso diverse volte come in questa discussione Mi sembra molto strano che Amedeo IX abbia ripetuto lo stesso conio di Amedeo VIII sulle sue monete... No ho certo la pretesa di contestare quello che scrive Rovera, lui si è documentato per anni, ma come anche lui afferma non ripetevano le stesse impronte su dei Duchi diversi se non in caso di reggenza.
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  46. Posto anche gli altri...ma non sono finiti..
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  47. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - 5 LIRE 1837 GE
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  48. Mi sono un po' perso tra i tanti messaggi riguardanti i vari FDC di anni comuni o messaggi di monete che in FDC praticamente non esistono, tipo i Cinquantenario, ma nel primo messaggio ho visto quella che per me è LA Moneta di Vittorio III quindi complimenti al possessore di quella bellissima 2 Lire del '03 che trovo una meraviglia.
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  49. 1916 Buongiorno e Buon anno nuovo, Aggiungo una mia moneta del 1916☺ 20 Centeavos 1916 Repubblica Argentina, coniata in 985 mila pezzi. L'ho trovata al mercatino per pochi spiccioli anche perchè non è messa molto bene?
    1 punto
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