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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/20 in tutte le aree
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Buonasera, giusto per affrontare il tema delle banconote "rare per combinazioni di numeri di serie", segnalo questo articolo che pur riguardando solo le banconote in Euro, può essere una lettura comunque interessante per conoscere un particolare aspetto della collezione di cartamoneta: https://www.aletriumcollection.it/it/le-banconote-euro-rare-combinazione-di-numeri Saluti3 punti
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Buongiorno-buonasera-per piacere e grazie. Penso che dopo 71 messaggi un pò di cortesia si sia imparata anche se siamo su un forum. Comunque niente di particolare: o una botta che ha alzato il bordo o un piccolo esubero di materiale. Semplice curiosità.3 punti
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Buon giorno, Lire 5 1939 Città Del Vaticano Moneta che Amo e conservo da tantissimi anni.. ?3 punti
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Da queste considerazioni ho sempre pensato che la tipologia dei soldi e dei mezzi soldi di questo periodo dovessero essere considerati "tipologia a parte" e non inseriti con quelli coniati in precedenza. Per quanto riguarda i soldi, sono stati coniati più di quarant'anni dopo, l'impronta è simile ma non uguale, lo stile rozzo e mancano i segni dello zecchiere. Per i mezzi soldi il discorso non cambia, l'impronta è diversa, la corona al diritto taglia la legenda, le impronte sono brutte e manca la sigla dello zecchiere. I Soldi di Carlo Emanuele I dovrebbero essere classificati in modo diverso da quello fatto sino ad ora... I tipo: coniati di qua delle Alpi, con il titolo di Principe di Piemonte e la data a fine legenda del rovescio. Il tipo: coniati al di là delle Alpi, col solo titolo di Duca di Savoia e la data al rovescio negli angoli della croce. IlI tipo: soldo col busto, ora classificato come IV tipo mir 663 IV tipo: questa tipologia del 1628. I soldi che ora vengono chiamati III tipo, mir 662 ed il V tipo mir 664, sono delle contraffazioni di zecche non sabaude. Penso di aver concluso quello che da tanto volevo scrivere, mi piacerebbe sapere le opinioni di altri per un confronto..3 punti
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Buongiorno a tutti, riflettevo sul dramma che molti hanno nel momento che realizzano che quello che hanno sempre ritenuto essere un tesoro si rivela tutt'altro. Qui sul Forum ne ho letto tante di discussioni in cui si chiedeva che valore ha, di cosa si tratta, che conservazione ha, per poi sentire l'amaro responso, che nella stragrande maggioranza dei casi è.. Patacca!!! Se va bene, riproduzione, gadget di una nota azienda dolciaria. Ecco vi siete mai calati nei panni di uno di noi che subisce un dramma del genere, credo che almeno una Patacca tutti l'abbiamo presa non solo, sono convinto che la conserviamo anche in raccolta, per carità lontano da quelle buone.. ? Intanto vi presento una delle mie, riconoscibilissima, per due motivi, primo perché rappresenta una moneta rarissima, e secondo perché porta la sigla R che da profondo ignorante in materia avevo attribuito alla zecca di Roma. Ovviamente tutto questo è successo quando ero completamente a digiuno di monetazione antica e pescandola in una ciotola al mercatino, avevo immaginato chissà quale tesoro. Ecco mi piacerebbe sentire le vostre esperienze al riguardo. Saluti Alberto2 punti
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Come ben noto ai loro collezionisti, prima delle schede molti dei nostri gettoni del telefono erano prodotti dalla ditta IPM (Industrie Politecniche Meridionali) di Arzano (NA) la quale propose in via sperimentale alla SIP il particolare sistema di scheda "a dot". Man mano che veniva usata i dot erano bruciati da un arco voltaico, che però a volte funzionava male e azzerava il credito. Anche se questa sfortunata tecnologia non ebbe seguito la IPM cercò di buttarsi ancora nel campo e produsse schede a chip per l'Italia (per la Albacom), proponendole anche a Cuba con una sperimentazione in una scuola militare. Ma ciò non bastò e questa storica ditta fallì nel 2013.2 punti
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Pitagora di Samo 580-495 a.C. E' il numero la realtà, la vera sostanza di ciò che noi vediamo sotto forma di apparenze che sembrano comparire e scomparire ai nostri sensi; la sostanza numerica delle cose è invece immutabile e noi la attingiamo attraverso la scienza che ci purifica e ci libera; in questo senso la matematica è alla base della fisica. Il numero genera armonia, regola l'opposizione degli opposti che assumono pertanto un significato magico-religioso: pari - dispari, concavo - convesso (come in due delle monete illustrate di seguito), limitato - illimitato... Anche l'anima è armonia degli opposti che convivono nel corpo e, quando esso scompare, essa trasmigra in altri corpi per generare altre armonie. La scuola fondata da Pitagora aveva severe regole di vita, assoluta dipendenza dalle parole dei maestri, liturgie iniziatiche. Nacque nell'isola di Samo, poi visse a Crotone e - forse - a Metaponto. Le due monete magnogreche dovrebbero stare in un'altra sezione ma dato che la discussione è iniziata qui, vi prego di accoglierle con benevolenza.2 punti
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In effetti è così, dopo la sconfitta delle città etrusche Volsinii e Vulci nel 280 s.C., Cosa fu colonia romana. Quindi l'emissione della trioncia avvenne quando la città apparteneva ormai a Roma. L'equivoco è sorto dal fatto che il Monetiere del Museo Archeologico di Firenze cui ho attinto, cataloga la moneta nel volume "Monetazione etrusca", con evidente riferimento alla sola localizzazione geografica della città (Etruria meridionale) luogo della emissione. Oltre il volume predetto, sono scaricabili gratuitamente in pdf anche quelli delle monete romane imperiali e delle sasanidi. Per chi è interessato, fornisco il link: https://medagliere-firenze.lamoneta.it/quaderni.php Saluti2 punti
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Buongiorno, concordo con @gpittini per Mamertini-Messana. Propongo però non l'emilitra, ma questa triuncia, di identico peso e analogo modulo (AE25 c/ mm. 22) che meglio dell'altra ci fa vedere il tralcio di olivo che la Nike regge nel braccio sinistro ma anche la marca di valore III (trionkia) nel campo a sinistra: Spero di non sbagliarmi, ma mi sembra che ci siamo. Saluti a tutti HIRPINI2 punti
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si, senza generalizzare, e quindi dare vita a una discussione tutti contro tutti, io rimarrei sul tema principale, che mi ha molto stupito.... non escludo sia Fake la notizia del ritrovamento.... tuttavia, posta così, mi stupisce non poco2 punti
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Buongiorno a tutti. Schede Telefoniche con Proposta Sponsor? Mi fanno venire in mente i cartelli che si vedono per strada, dove c'è scritto '' ti serve questo spazio? Telefonaci''. ?2 punti
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In Francia, scoperta una “piccola Pompei” nei pressi di Vienne Sette mila metri quadrati, a sud di Lione: è una scoperta eccezionale, quella da poco fatta in Francia È una scoperta archeologica eccezionale, quella fatta in Francia da un gruppo di archeologi. A sud di Lione , è stata scoperta quella che è già stata definita come una “piccola Pompei”: un sito archeologico romano grande 7 mila metri quadrati. «Siamo stati incredibilmente fortunati. Questo è indubbiamente il più eccezionale scavo di un sito romano effettuato negli ultimi 40 o 50 anni» ha dichiarato il capo archeologo Benjamin Clement. A trenta chilometri da Lione, nei pressi di Vienne e del fiume Rodano – in quell’area che costituiva la Gallia Narbonensis, e dove oggi già si trovano un teatro e un tempio romano –, quella rinvenuta è la testimonianza di scampoli di vita privata, fatti di reperti appartenenti a ville di lusso ed edifici pubblici. È, questa straordinaria“piccola Pompei”, un agglomerato di case estremamente ampio, datato a partire dal primo secolo avanti Cristo e abitato, secondo gli studiosi, per circa 300 anni. Pare che poi, roghi devastanti, abbiano costretto i suoi abitanti a lasciare la zona. Ed è proprio questa fuga, a rendere quella nei dintorni di Vienne una scoperta tanto simile a quella fatta nella regione campana: tra i mosaici pavimentali, sono state rinvenute decine d’oggetti d’uso quotidiano, abbandonanti in fretta e furia dagli indigeni prima di scappare. Tra i ritrovamenti più significativi all’interno del sito spiccano un edificio pubblico abbellito da una fontana e da una statua di Ercole, un mercato e una serie di abitazioni private. Tra di esse, una casa dedicata alla celebrazione dei Baccanali – col suo mosaico raffigurante una processione delle Menadi (le donne invasate da Dioniso) e dei Satiri – e una villa con un’opera raffigurante Talia, durante il rapimento da parte di Pan. Subito dopo il loro ritrovamento, quei mosaici tanto straordinari sono stati esportati dal sito per poter essere restaurati, con l’obiettivo – una volta portati al loro splendore originario – di esporli nel museo di Vienne, magari già nel 2019. In questa eccezionale “piccola Pompei”, i lavori – nonostante le straordinarie scoperte – non si sono però certo conclusi: anzi, proprio in ragione di quei ritrovamenti, gli archeologi non sono intenzionati a fermarsi. Convinti che, lì sotto, ci sia ancora tantissimo da portare alla luce.2 punti
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Voglio aggiungere un'altra considerazione... Tutte le monete con data dal 1601 al 1627 che vengono attribuite alla zecca di Chambery non esistono, poi potrei essere smentito da dei ritrovamenti particolari, con le monete sabaude potrebbe sempre capitare... Un esempio è il mezzo soldo passato proprio nell'ultima asta Gaudory che veniva considerato come inedito con data 1620... Si tratta di un mezzo soldo del 1628 con l'ultimo millesimo coniato male, queste monete erano veramente poco curate sia dell'impronta che nella battitura... Allego la foto della moneta in questione..2 punti
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Medaglia devozionale di protezione, piombo, XV- XVI sec.- La figura potrebbe essere quella di S. Antonio Abate, il bastone terminante a Tau e un possibile suo attributo.- R/ Tao di stile un po insolito? Medaglia usata generalmente per la protezione delle malattie degli animali- Ciao Borgho2 punti
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Ringrazio per i complimenti e posto anche io il mio modesto esagono del 19 Saluti Marfir2 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti2 punti
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DE GREGE EPICURI Finalmente un annuncio e non un annullamento! Ma è solo per martedì 6 ottobre: meglio essere prudenti... Dunque, martedì 6 ottobre alle 20.45 nella nostra sede (Milano, via Terraggio 1) il Prof. Alessandro Cavagna, docente di Numismatica Antica alla Statale di Milano, ci parlerà su: "Un viaggio a Taranto nel 1911". Ma di che viaggio si tratta? Secondo quanto raccontato da Ernest Babelon (allora direttore del Cabinet des Médailles di Parigi), il 22 giugno 1911 a Borgo Nuovo di Taranto sarebbe venuto alla luce un grande ripostiglio di monete che, subito dopo la scoperta, sarebbe stato suddiviso in tre lotti e immesso sul mercato antiquario. Un noto collezionista di origini greche, Michail Vlastos, riuscì ad acquistarne in breve tempo un primo lotto e, seguendo le vicissitudini dei restanti due, potè incorporare altre 100 monete nella sua collezione. L'ultima porzione (318 pezzi) venne invece dispersa in altre vendite. Sembra che il ripostiglio comprendesse un insieme apparentemente incongruo di emissioni da diverse aree mediterranee, accanto ad argento in lingotti ed in fammenti. Qundi, un giallo: sia poliziesco che numismatico.1 punto
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Buongiorno e ben trovati, vorrei avere un vostro parere in merito alla conservazione da attribuire a questo raro Marengo. Grazie mille a chi vorrà intervenire, Max.1 punto
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Crocefisso da rosario e portativo, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ Gesù crocifisso.- R/ L'Immacolata con mani congiunte al petto, in piedi su crescente di luna, la scritta significa : M[aria] // V[ergine] S[enza]-P[eccato] O[riginale] // C[oncepita].- Ciao Borgho1 punto
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Di sfruttamento minerario dello spazio (sulla Luna o gli asteroidi) si parla già da un pezzo, il problema è che come già sottolineato bisogna vedere quanto è realmente conveniente ai costi della tecnologia attuale. Nel caso delle terre rare c'è il fattore geopolitico del ricatto cinese che può renderlo "tecnicamente" accettabile rispetto al semplice discorso economico, ma secondo me questa che si apprestano a fare è più una sperimentazione per determinare - prima di una decisione definitiva - se è davvero il caso di andare fin sulla Luna a prenderne invece che riaprire altre miniere sulla Terra. Il problema è ben chiaro a tutti e altrove si tenta di risolverlo attraverso uno stimolo del progresso tecnologico che renda meno costosa l'estrazione e il reperimento di quello già in circolazione (attraverso il riciclo) o la possibile sostituzione con materiali alternativi, naturali o artificiali, come nel caso europeo http://www.eurare.eu/docs/EURAREbrochure_vfinal.pdf1 punto
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Sì, coincide con quelle del link che avevo postato. Il peso sembra variabile. Quella di @Atexano è forse "tosata"? (Domanda per gli esperti)1 punto
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Ciao Stefano, che dire, qui si paga la rarità e che rarità, R5, almeno cosi la classificano tutti i cataloghi che ho io, a discapito di una tipologia estremamente comune e forse questo è il motivo principale assieme al suo valoe economico, che ci porta a disertare certi acquisti. Comprerei io questa banconota? Mi metto nei panni di chi l'acquista, consapevole di aver un biglietto che solo in pochissimi possiedono e quindi ti rispondo con un "ni"... Un saluto1 punto
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Bingo ! Complimenti per l'identificazione, ci avrei scommesso che fosse una.... cosa....così !1 punto
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Si riferisce al dettaglio che ti ho evidenziato in questa foto. Occhio però che il dettaglio risente già a monte dello stato qualitativo dei conii. In pratica la moneta nonostante sia in alta conservazione potrebbe presentare (ed in molti casi è così, come mi sembra anche nel tuo) il dettaglio sopra evidenziato poco o scarsamente leggibile a causa di debolezze o otturazioni del conio1 punto
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Bella, ma vorrei vederla con luce passante.. ci sono alcune cose che non mi convincono appieno, non so se dipende dalla foto Poi personalmente a certe cifre, prenderei ben altre rarità , ma li sono gusti personali1 punto
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Questa banconota è molto bella, ma tutto dipende dal prezzo..., non andrei mai oltre certe cifre.1 punto
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https://it.businessinsider.com/archeologia-scoperta-una-citta-romana-senza-alcuno-scavo-falerii-novi/?fbclid=IwAR2q1c35kp2ecsxK0-Rbuun1Ttaz-8uiegTy42HsIeRDUGtgiZ-bdeBUKlk1 punto
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Altra moneta proveniente da Gaudory è questo soldo di Carlo Emanuele primo del 1628. Su questa moneta c'è veramente molto da scrivere... La sua prima particolarità è la conservazione, abbastanza buona per questa tipologia, che normalmente si trova in cattivo stato di conservazione, quasi sempre stretta e ben poco leggibile. Altra particolarità che si può vedere su questa moneta è che all'inizio della leggenda del rovescio non è presente una croce , ma una rosetta che fino ad ora negli esemplari che ho visto, per la loro scarsa conservazione, non era possibile vedere.1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone con appendici globulari, fine XVI inizio XVII sec., dalla foto sembra che la medaglia sia stata dorata (doratura a mercurio). produzione romana.- D/ Busto di Gesù volto a sx con nimbo a croce, anepigrafe.- R/ Busto di Maria a dx, velata e con nimbo, anepigrafe. Tipologia molto diffusa. Ciao Borgho1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone, con appendici globulari a ore 3,6,9. del primo quarto del XVII sec. ( dopo il 1610)- D/ Busto di San Carlo Borromeo volto a sx verso il crocifisso.- R/ S. Alberto degli Abati conosciuto come S. Alberto di Trapani, con pianta di giglio suo attributo, carmelitano e patrono di Trapani, non comune.- Ciao Borgho1 punto
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Salve a tutti, vorrei condividere con gli appassionati delle Monete Pontificie e della zecca di Bologna una recente acquisizione della monetazione dei Camerlenghi. di questa Lira da Soldi 20 non sono riuscito a trovare traccia di passaggi relativi ad altri esemplari, oltre ai 2 pezzi del museo Nazionale ..... in attesa di condividere info, buona serata Daniele1 punto
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Scusa @okt riporto l'articolo intero perché se in futuro il link dovesse non essere più accessibile, la discussione diventerebbe incomprensibile ( quindi niente di personale). Rivoluzione nell’archeologia: portata ‘alla luce’ un’intera città Romana senza alcuno scavo Per la prima volta un gruppo di archeologi è riuscito a realizzare la mappa di una città romana senza aprire uno scavo. Ci sono riusciti utilizzando un avanzato “radar a penetrazione del suolo”, o GPR, il quale invia onde radar nel terreno e ne riceve il “rimbalzo” dovuto a strutture nascoste. Rimorchiando i loro strumenti GPR dietro un quad, gli archeologi hanno potuto esaminare i 30,5 ettari individuati per lo studio con un invio di onde radar ogni 12,5 centimetri, quindi con una risoluzione estremamente elevata. Il radar Gpr all’opera. Questa tecnologia sta già rivoluzionando la ricerca archeologica a livello planetario. Il luogo del ritrovamento romani, comunque, si trova vicino a Roma, in particolare in prossimità della città di Falerii Novi e il gruppo di ricercatori fa capo all’Università di Cambridge e all’Università di Gand. L’area dell’indagine radar in cui è stata trovata la città. Google Lo studio ha messo in luce la presenza di un complesso termale, un mercato, un tempio e un monumento la cui struttura è diversa da ogni altra osservata precedentemente e persino una vasta rete di tubature per l’acqua della città. La metodologia ha permesso di studiare il sottosuolo a diverse profondità e questo ha dato modo di ricostruire come la città si è evoluta con il tempo, nel corso di centinaia di anni. L’area mappata con il radar. La ricerca che è stata pubblicata su Antiquity ed è stata ottenuta grazie ai progressi degli ultimi anni sul sistema GPR, che non solo ha dato modo di studiare aree relativamente grandi, ma anche di ottenere dettagli davvero inusuali. Ciò permetterà di studiare città sepolte che non possono essere portate alla luce, vuoi perché troppo grandi o vuoi perché intrappolate sotto città moderne. Falerii Novi si trova a circa 50 chilometri a nord di Roma e venne occupata per la prima volta nel 241 avanti Cristo e sopravvisse fino al 700 dopo Cristo, quando venne in gran parte abbandonata. Grazie al GPR si è riusciti anche a capire cosa è avvenuto dopo quel periodo, ad esempio che alcuni grandi massi dei monumenti vennero asportati dalla città. Lo studio ha permesso di capire che la costruzione della città non seguì le regole generali delle città romane finora studiate in dettaglio. Il tempio, l’edificio del mercato e il complesso termale inoltre, sono molto più elaborati dal punto di vista architettonico di quanto ci si aspetterebbe per una piccola città. Tra gli edifici “anomali” ve ne è uno molto grande dalla forma rettangolare che è collegato all’acquedotto attraverso una serie di condotte d’acqua. Ma i tubi corrono sotto gli isolati e non, come ci si aspetterebbe, lungo le strade. Le prime ricerche sostengono che quell’edificio fosse una piscina all’aperto che faceva parte di un grande complesso balneare pubblico. La ‘piscina’. Ancora più inaspettato è la presenza, vicino alla porta settentrionale della città, di una coppia di grandi strutture, una di fronte all’altra, all’interno di un grande portico. Non si conoscono esempi simili, ma gli archeologi pensano che i monumenti facessero parte di un imponente monumento pubblico e contribuivano a realizzare un ambiente sacro ai margini della città. Elaborazione dei dati Spiega Martin Millett della Facoltà di studi classici dell’Università di Cambridge: “Il sorprendente livello di dettaglio che abbiamo raggiunto a Falerii Novi e le avanzate caratteristiche del GPR utilizzato suggeriscono che questo tipo di indagine potrebbe trasformare il modo con cui gli archeologi indagano i siti urbani del passato”. Ed in effetti gli archeologi stanno ora studiando Interamna Lirenas, un’antica città romana nel territorio volsco (un’area dove abitava un antico popolo italico) che sorgeva presso l’attuale Pignataro Interamna, nel sud della provincia di Frosinone e Alborough nel North Yorkshire. “E’ emozionante e ora realistico immaginare che il GPR possa essere utilizzato per studiare città come Mileto in Turchia, Nicopoli in Grecia o Cirene in Libia”, ha detto Millett. Al momento i ricercatori sono anche impegnati nel migliorare le tecniche del GPR, in quanto per studiare un ettaro di terreno privo di insediamenti umani ci vogliono almeno 20 ore di rilevamento. Quel che vorrebbero i ricercatori è ridurre drasticamente questi tempi e poter applicare lo strumento anche in aree abitative.1 punto
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Eraclito di Efeso 535-475 a.C. Per lui è il fuoco il principio di tutto, ma la fiamma è soprattutto il simbolo del continuo mutamento che è alla base della vita: siamo vivi solo perché le nostre cellule continuamente muoiono e si rinnovano. "Tutto scorre", πάντα ῥεῖ (pànta rei) è la sua affermazione più nota. Anche se facciamo il bagno nello stesso fiume, nello stesso posto, l'acqua in cui ci immergiamo non è mai la stessa. Il mondo vive perché tutti suoi elementi sono in lotta tra loro, secondo una regola, una ragione difficile da comprendere; per indagarla dobbiamo cercare innanzitutto in noi stessi e forse troveremo ciò che ci permette di comunicare tra noi.1 punto
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Autentica non so, ma in questa conservazione non ha molto senso falsificarla. Ha anche delle contromarche se non sbaglio... Il valore economico ne risente parecchio, quello storico è stupendo invece?1 punto
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Come già è stato detto, non si tratta di un 3 piccioli del 1718 ma di un 1716 con una rottura di conio che lo fa sembrare 1718 , a riprova di ciò posto un mio 3 piccioli di conservazione superiore e con lo stesso difetto:1 punto
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Molto bella, complimenti @Marfir ed è la meno comune fra quelle circolate E come non apprezzare la serie del 1919 di @El Chupacabra in particolare il 20 C. 1919 esagono che sembra in madreperla. rimanendo in tema: eccola...?1 punto
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DE GREGE EPICURI Il problema è che si vede poco, specia al R., e monete con la Vittoria ce ne sono tante. La tua ipotesi è plausibile, ma ad es. potrebbe essere anche dei Mamertini, Messina, come questa (diametro intorno ai 21 mm):1 punto
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Mia moglie me lo dice sempre che non sono bravo a mantenere le promesse... ma tant’è. Sig. Bassi22, quanto lei scrive (in ogni caso fuori tema), come operatore del diritto mi impone di ricordarle che il nostro sistema giuridico non si basa sulle consuetudini, sulla prassi o sul capriccio. Il suo è un concetto pericoloso da far passare. In diversi anni di professione le poche sentenze che ho avuto il dispiacere di leggere fondate sull ‘“ovvietà” hanno fatto la fine che meritavano già in appello (senza scomodare la Cassazione). La disciplina del diritto societario (che per me è pane quotidiano) è tutt’altro che lacunosa (anche con riferimento alla posizione delle persone fisiche, o ai soggetti, come li chiama lei), glielo assicuro. Ma non voglio andare ulteriormente fuori tema quindi le dico che, se vuole, avrei tutto il piacere di continuare con lei questa conversazione in privato, nel rispetto reciproco. Ció posto, tornando al tema, cercherò di spiegare a @Sirlad con una storia di fantasia perché ho inteso focalizzare l’attenzione sul tenore letterale dell’art. 64. Non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo di questo forum è anche divulgativo e non tutti coloro che leggono dispongono degli strumenti di avvedutezza tali da rendere ovvio che in un acquisto di moneta antica da privato si dovrebbe sempre richiedere la documentazione a corredo. Questo era lo scopo del mio intervento. “C’era una volta un signore ricco e facoltoso di nome Pollo Pavone il quale, dopo aver collezionato per anni monete contemporanee come passatempo, un giorno si appassionò alle romane antiche. Il sig. Pollo, che aveva tanti soldini da spendere, decise che la sua nuova collezione sarebbe iniziata col botto: la sua n. 1 sarebbe stata una moneta davvero speciale. Così il sig. Pollo conobbe il sig. Lupo, il quale gli propose di acquistare da lui un pezzo davvero ricercato a un prezzo a tre zeri. Il sig. Pollo, che nulla sapeva sulle modalità di circolazione dei beni ai quali si approcciava, concluse l’acquisto, con una stretta di mano, e pagando rigorosamente in contanti il sig. Lupo. A distanza di poco tempo, il sig. Pollo, che, ricordiamo, di cognome faceva Pavone, mostró la moneta a un suo conoscente, pure appassionato di monete, il sig. Iena. Il sig. Iena, invidioso dello splendido pezzo, decise di denunciare al Fattore il sig. Pollo che, quindi, un bel giorno si ritrovò i improvvisamente nei guai. Allora il sig. Pollo inizió a studiare la legge e capì (in parte) che aveva commesso una grave fesseria. Studiando studiando il sig. Pollo lesse l’art. 64 e si disse: “sono a cavallo!”. Contattó allora il sig. Lupo e pretese che questi gli fornisse il certificato di lecita provenienza. Ma il sig. Lupo gli rispose: “Di che parli? Io mica vendo monete di professione! E poi chi ti conosce?” Fu allora che il sig. Pollo decise che era ora di rivolgersi all’avvocato Benedetto (inventato anche lui ovviamente) che gli spiegó come era regolamento il terreno in cui aveva deciso di muoversi e che l’art. 64 non era lui d’aiuto: Pollo, infatti, non avrebbe potuto PRETENDERE alcun certificato da Lupo, nè prima nè dopo l’acquisto incauto. Così, Pollo tentò di spiegare la vicenda al Fattore, tirando in ballo il sig. Lupo, il quale a sua volta negó tutto. Dopo numerose tribolazioni e tante sculacciate dal Fattore, il sig. Pollo ricordó che lui e il sig. Lupo si erano scambiati alcuni messaggi in merito a quella compravendita. Fu così che il sig. Lupo non poté più negare e, quindi, fu punito dal Fattore. Il sig. Pollo se la cavó ma smise per sempre di collezionare. Il sig. Lupo non fu chiuso in una gabbia dello zoo ma fu obbligato a stare per un po’ in una riserva naturale, con l’obbligo di farsi trovare sempre presente ai guardiacaccia. Oggi si narra che il sig. Lupo abbia avuto la possibilità di tornare libero nel bosco e, da quello che si dice, non gradisce più il pollo. L’avvocato Benedetto fu benedetto anche dal sig. Pollo e tutti vissero felici e contenti (o quasi)”. Saluti1 punto
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Molto significativa questa! Da molti anni la corsa rosa é costretta a ridurre i kilometri in salita sullo Stelvio e sul Gavia proprio a causa neve, presente già dal mese di maggio1 punto
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Un buon giorno a tutti voi, vorrei precisare che al R/ ,. non e' rappresentato un felino ma sicuramente un lupo stilizzato colpito al petto da una freccia o lancia. liguri? Una bella domanda,.... di non facile interpretazione. Non credo che siano questi -oboli-emidracme, attribuibili ai liguri, inteso come zecca stabile avente questa un confine ben delimitato. Innanzitutto per l'esecusione dei conii, questi troppo diversi tra loro stilisticamente, queste emidramme sono accomunate solamente dal peso ponderale. l'unico obolo che potrebbe avvicinarsi come raffigurazione di un felino potrebbe essere quello rappresentato nella figura 11 dal sig.giollo2, ma se lo guardiamo attentamente e' ancora un lupo, animale questo temuto e forte abitante e visto dalle popolazioni celtiche nella pianura padana, rappresentato sulle loro monete con l'immagine fortemente stilizzata,chiamato dai -(cronisti romani)-leoconte -. Se osserviamo poi attentamente le dramme,facenti parte del ripostiglio, poche hanno a che vedere per somiglianza di stile dei conii a quelle degli oboli. Oltremodo nel ritrovamento vi fanno parte delle dramme molto piu' antiche degli oboli. Concludendo in maniera sommaria, e' molto piu' attendibile la risposta di un'occultamento dovuto al commercio, ( vedi il quantitativo relativamente basso), piuttosto che ad un'ubicazione di zecca stabile. - con tutto il mio rispetto che porto per le ricerche e gli scritti....- Ancora oggi la catalogazione per questi oboli rimane : Liguri?.....piu' avanti, cerchero' di essere piu' chiaro nella descrizione di questa interessantissima monetazione sul mio sito. ps: il sig. g.aluisio, ha spiegato molto bene la visione attuale ...e ...non passata, dell'interpretazione concernente l'attribuzione riguardanti le tipologie. cordialmente R.M.Bordin1 punto
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