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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/08/20 in tutte le aree
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Oltre alla macchina del tempo io gradirei anche una macchinetta stampa soldi.....sarebbe tutto molto più facile.... ?4 punti
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Sì, come ha detto bene @Poemenius si tratta di una imitazione di Tetrico I, nella fattispecie di una SPES. Al dritto si legge anche bene la legenda corrotta "...NP TE..." che sta per "INP(sic!) TETRICVS". Al rovescio si vede in legenda completamente degradata che io interpreto così "I I R V A" (da notare che "VA" sono uniti quasi a formare una sorta di asterisco. L'incisore ha fuso assieme questa parte di legenda con l'immagine della personificazione in un tutto indefinito). Data la tipologia di moneta, ritengo che l'origine del pezzo sia gallica e non isolana. Rapportandola con la dimensione delle dita la stimo sull'ordine dei 10-12 mm di diametro per poco meno di un grammodi peso. Se ci ho preso con i dati metrico-ponderali, considerando anche lo stile, possiamo datarla attorno al 280 d.C. a Impero Gallico già caduto e riannesso. Per una datazione consiglio di vedere questa vecchia discussione premesso che una datazione precisa non è stimabile per le imitative e che lo stesso Doyen nella sua revisione delle classi ha omesso di reindicare l'arco temporale esatto preferendo una scala cronologica generica.4 punti
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DE GREGE EPICURI Iulia Maesa era sorella di Iulia Domna, e nonna sia di Elagabalo che di Alessandro Severo. Se la cavò molto meglio delle due figlie (Iulia Soaemias e Iulia Mamaea), entrambe assassinate, ciascuna assieme al proprio figlio imperatore, e morì nel suo letto nel 225 d.C. Sembra che avesse avuto un ruolo importante nella rivolta contro Macrino, e quindi nel ristabilimento della dinastia dei Severi. In questo denario (piccolo e leggero: 2,1 g. e 18,5 mm) ha un ritratto che mostra i segni dell'età; al rovescio la PUDICITIA (virtù non difficile a quel punto, si potrebbe dire...)3 punti
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Buongiorno a tutta la sezione, condivido l altra 1825 che ho in collezione con una bella particolarità “giusto per non farci mancare nulla come sempre”...! Providentia optimi principi”giglio”s...3 punti
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Buongiorno, rileggendo questo passaggio mi permetterei di svolgere una precisazione. E' vero che il Codice dei Beni Culturali non ancora alla mancata consegna dell'attestato e della documentazione, da parte del venditore professionale, alcuna sanzione penale. Non lo fa, tuttavia, solo direttamente. Ritengo, infatti, che la sanzione penale discenda dalla lettura combinata degli art. 91 e 176 dello stesso Codice. Mi spiego. Dando ancora una volta per scontato che ci si trovi al cospetto di una moneta classificabile come bene di interesse culturale (e non di un tappo di bottiglia), l'art. 91 stabilisce l'appartenenza allo Stato delle cose ritrovate nel sottosuolo o nei fondali marini. Il successivo art. 176, poi, prevede che: "Chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell'articolo 10 appartenenti allo Stato ai sensi dell'art. 91 [aggiungo io, ritrovati nel sottosuolo o nei fondali marini] è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €...". Ora, nel corso degli anni si è stratificato in giurisprudenza l'orientamento secondo cui il possesso delle cose di interesse archeologico integra il reato di cui all'art. 176 e si presume illegittimo, a meno che il detentore dimostri di averli legittimamente acquistati in epoca antecedente al 1909. Vige, dunque, una presunzione di appartenenza del bene allo Stato che è onere del detentore della moneta contrastare e vincere (trovo che il principio sia discutibile, ma questa è solo una mia irrilevante opinione). Chiunque si impossessa: non solo lo "scopritore", dunque, ma anche i suoi eventuali aventi causa (coloro che dal primo hanno ricevuto, a qualsiasi titolo, la moneta e che, nella maggior parte dei casi rischiano di dover rispondere anche del reato ricettazione). La norma, tuttavia, deve essere necessariamente coordinata con il nostro sistema penale complessivamente considerato, che esclude la punibilità in assenza dell'elemento psicologico del reato in capo a chi lo commette (dolo o colpa). In buona sostanza, se devo essere punito per aver violato la legge l'accusa ha l'onere di dimostrare che fossi consapevole, nel momento in cui agivo, di commettere un reato ovvero che avrei dovuto ragionevolmente prefigurarmi il reato quale conseguenza certa o eventuale delle mie azioni (i tecnici mi perdonino ma sto cercando di esemplificare al massimo). Il principio serve anche - a mio avviso - a contemperare l'onere del detentore/acquirente con l'oggettiva impossibilità (nella stragrande maggioranza dei casi) di provare passaggi a ritroso nel tempo sino al 1909. Ebbene, è qui che interviene e si colloca il disposto dell'art. 64 sugli attestati di autenticità e provenienza e la regola - non codificata ma rimessa al buon senso - di agire in maniera analoga anche quando si compravende tra privati. Sia chiaro, l'attestato in parola non salverà l'acquisto, sia che avvenga da commerciante che da privato (se si tratta di bene di interesse culturale o frutto di ritrovamento nel sottosuolo o nel fondale marino): sarà utile, tuttavia, a preservare la fedina penale dell'acquirente (ovvero dell'ultimo anello nella catena dei trasferimenti nel tempo della moneta). E' in questo modo che una disposizione nata con finalità squisitamente civilistiche (come puntualmente rilevato da @vitellio ) finisce per assumere rilevanza determinate (ma indiretta) anche in sede penale. E mi permetto di aggiungere che l'attestato, da solo, ove non accompagnato da altre circostanze di fatto valutabili caso per caso, potrebbe anche non essere sufficiente a salvare il fondoschiena del malcapitato acquirente (sopratutto nelle compravendite tra privati). Sarà, in ogni caso, come già evidenziato nei post precedenti un elemento importantissimo per dimostrare che l'acquisto è avvenuto "in buona fede" e, quindi, che difetta l'elemento psicologico del reato (che, ricordiamo, è comunque onere dell'accusa provare). Se il commerciante Alfa o il sig. Beta hanno venduto il bene fornendo all'acquirente tutte le attestazioni e la documentazione del caso e ricorrono una serie di circostanze, nell'effettivo svolgimento della compravendita, che palesano una transazione "alla luce del sole" l'acquirente, quasi certamente, andrà esente da responsabilità (gli accertamenti, tuttavia, si sposteranno sul venditore). Naturalmente tutto ciò che viene qui scritto deve essere preso con le dovute cautele perché una risposta univoca per ogni caso non esiste e non può essere internet a fornirla. La materia è estremamente delicata e scivolosa e, secondo me, ogni dubbio deve essere chiarito prima di agire, ove occorra consultando esperti della materia (sia ben chiaro, non ho la pretesa di annoverami tra questi). Spero di aver apportato solo un contributo ulteriormente utile alla discussione. Saluti.3 punti
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Buongiorno amici del forum. Queste sono le sorprese che mi piacciono: rivisitando di tanto in tanto gli album dove metto le monete sostituite o provenienti da parte di lotti scartati, ricontrollo alcuni esemplari che hanno attirato la mia attenzione. Beninteso, niente rarità o chissà quali meraviglie (se no mica finivano negli album "discarica"...), ma questo centesimino - una volta "ripulito" dalla polvere è riemerso come se fosse appena uscito dalla zecca. Questo, naturalmente, è il mio modesto parere. Volete esprimere un giudizio anche voi? Grazie a coloro che mi daranno una loro valutazione.2 punti
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Ok forse ci sono!? Sono tutte monete decimali di dollaro, tranne quella di Panama che è del Balboa!2 punti
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Se c’è l’avessi io la macchina del tempo, mi fermerei a un odierno autogrill, comprerei un mucchio di accendini, qualche pacchetto di sigarette, qualche stecca di cioccolato, e poi andrei a vendere il tutto nella Venezia di allora.2 punti
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Eccomi, sono d'accordo con l'akrostolion allungato e sulla minore importanza delle posizione dei globetti al diritto. Al rovescio mi sembra pacifico che si veda il primo dei globetti davanti alla prua e si intraveda il secondo. Come già ho supposto, ROMA in basso e sopra la prua un "qualcosa" che potrebbe essere una sigla ma anche un simbolo più in alto ancora Circa lo stato della moneta, anch'io ne conservo almeno una decina in cattive condizioni, ma fanno parte della collezione come tutte le altre. Forse hanno solo avuto una vita più travagliata, il passato che portano con sé è lo stesso.2 punti
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@Tinia Numismatica certo che puoi chiedere, anzi….. a mio avviso dovresti …. perché, tra l'altro, poi, a tua volta lo dovresti dichiarare… e non indagare a fondo su certe cose può essere decisamente pericoloso e visto malissimo. Ma contento tu contenti tutti…. darei pertanto concluso il mio contributo a questi aspetti della interessante discussione sull'attestato. @allek il tuo è un discorso interessante di per sé, sviscerato numerose volte nei bei tempi andati…. solo una notazione : le monete antiche, per essere definiti beni culturali, devono rispettare alcune condizioni ( rarità pregio etc... vedi art 10 comma 4) e tuttavia a volte mancando quei requisiti non necessariamente sono dei tappi… anzi... Mi preme far notare che le monete antiche non sono automaticamente oggetti archeologici ..... ci sono in merito un discreto numero di sentenze che lo affermano…. e a differenza della archeologia le monete godono di uno status di salvaguardia del possesso privato decisamente migliore. Scinderei poi il discorso penale da quello civile… penalmente è difficile vedere una condanna in sola assenza di documentazione ( beninteso purchè non ci siano prove dirette in coinvolgimenti criminosi al di fuori del solo possesso della moneta antica), in quanto può sempre essere fatto valere il discorso della prescrizione, in assenza di date e provenienze precise. Certamente qualsiasi documentazione quali una fattura e un catalogo possono aiutare parecchio e accelerare, così come anche un attestato può aiutare , ancorché non pensato per tale fine, nello specifico. Dal punto di vista civile invece secondo la Cassazione vi è invece un chiaro spostamento dell'onere probatorio, cioè del "perché" quella particolare moneta ( con le accertate e ristrette caratteristiche di bene culturale) fa eccezione alla generalità della proprietà statale ("tale presunzione si fonda, oltre che sull’id quod plerumque accidit anche su una “normalità normativa” sicché, opponendosi una circostanza eccezionale, idonea a vincere la presunzione, deve darsene la prova", da ultimo cfr.Cass. Sez. III n. 19692 del 7 maggio 2018 ). Aggiungerei però che le sentenze della Cassazione Civile ( poi spesso riprese e citate spesso da quella Penale) non riguardano monete ma oggetti archeologici veri e propri, legati al territorio italiano. Un cordiale saluto a tutti, Enrico P.S. aggiunta postuma : la legge sulla privacy è facilmente bypassabile, con la semplice autorizzazione dell'avente diritto, che nel caso di specie non dovrebbe avere niente da nascondere...anzi2 punti
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DE GREGE EPICURI La "Villa Publica" nell'antica Roma era il luogo in cui dovevano sostare i generali vittoriosi, con le loro truppe, in attesa del trionfo; infatti come si sa era loro vietato attraversare il Pomerium. Per questo motivo, nel 60 a.C. Cesare rinunciò addirittura al trionfo, pur di presentare nel centro cittadino la propria candidatura (credo al consolato); evidentemente si muoveva solo scortato! Nella Villa Publica erano alloggiati anche i Censori; ed era la sede organizzativa dei censimenti. Era non lontana dalla Crypta Balbi. Questo monumento è raffigurato in una moneta di P. Fonteius Capito del 55 a.C. Al D è rappresentata la Concordia, velata e diademata; legenda: P FONTEIS CAPITO III VIR CONCORDIA Al rovescio: immagine della villa, con 5 colonne e 4 arcate, ed un primo piano sovrapposto. Scritte: T DIDI e VIL PUB Si tratta della Cr. 429/2a, e non è affatto comune. Sul mio esemplare (3,5 g. e 18 mm.), molto liso, al R non si legge quasi nulla.2 punti
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Aristotele (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città; tra il 343 e il 342 si occupò, su richiesta di Filippo II di Macedonia, dell'educazione di Alessandro Magno Statere di Filippo II comparso in asta Bertolami N. 19, Anfipoli, c. 355-348 a.C.; AR (g 14,47; mm 242 punti
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Buonasera Rocco e buonasera a tutti... questo è il quarto decoro non ancora censito...! Ne abbiamo già parlato in un altra discussione comunque, sembra un doppio perlinato ma non lo è... è un doppio pettine contrapposto...! P.S. la tua 1826 è meravigliosa... ?2 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti2 punti
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Riconosco di essere pedante e brontolone ma troppo e sempre più di frequente mi imbatto, nelle discussioni di questo forum, in errori veramente madornali, in barbarismi (frequentissimi) ed idiotismi. Vorrei quindi proporre un premio per l'utente che colleziona il maggior numero di errori; potrebbe essere una statuetta e si potrebbe chiamare L'Apuleio d'oro, facendo riferimento, anche se non esplicito, al famoso romanzo dello scrittore latino. ? ...ma non prendetemi sul serio!1 punto
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Se la moneta è la stessa si nota anche un segnetti sopra la N di REGNO e un bel graffio sullo scudo. Per me siamo a SPL R, SPL+/qFDC il D. Nel complesso lontano dal qFDC completo come dici tu. In ogni caso bellissima moneta, vicina ai 10.000 euro che ho ipotizzato io (9000 più diritti). In ogni caso davvero complimenti per il riconoscimento!1 punto
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Attenzione. Non ho detto che sicuramente la moneta è qFDC e che bisogna fidarsi ciecamente del giudizio del perito. Ho solo detto che le immagini sono ultra ingrandite e che, dunque, è comprensibile come segnetti, che magari nella realtà appaiono pressoché impercettibili, in foto risultano ingigantiti a tal punto da assumere un impatto notevole. Ricordo che il diametro della moneta nella foto è di 14 cm mentre nella realtà sarebbero 21 mm. Ergo, rapportando le dimensioni, si può dire che tutti quei fastidiosi segnetti che osserviamo andrebbero immaginati circa 7 volte più piccoli. Tutto qui. Comunque, se il mio occhio non mente, dovrebbe trattarsi dello stesso esemplare battuto da Bolaffi lo scorso 28 novembre per 9.000 euro più diritti d’asta. In questo caso i segnetti sono ancora più nitidi e, nel complesso, la moneta sembra allontanarsi ulteriormente dalla soglia del qFDC. Forse, partendo da questa immagine, si possono fare considerazioni più oggettive...1 punto
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Non la prende il distributore....nooo che fagocita,anzi,mi "risponde"di TENERMELA?...BI,oramai solo questa soluzione vedo?1 punto
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DE GREGE EPICURI Potrebe essere anche un sesterzio di Clodio Albino, come questo (RIC 56b), mentre dal ritratto escluderei sia Commodo che Lucio Vero.1 punto
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Ciao @pippo78 Che dire, si presenta molto bene . Giudicare queste monete da una foto è sempre molto difficile, sono troppo sensibili alla macchina fotografica... Una leggera usura si nota specialmente al D/ e direi dunque SPL+. Saluti1 punto
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1939 Africa occidentale francese - 25 Franchi L' A.O.F. faceva parte dell'impero coloniale francese, un Paese esistito dal 1895 al 19581 punto
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Anche vedendo gli scarti di microfusione(piccoli pallini di metallo=lo scarto)soprattutto per l argento direi si tratti di un imitazione. Saluti1 punto
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Ciao. Domanda: nel rovescio da ore 4 a ore 8 sembra che il bordo sia "svasato"; è effetto della foto o è così. Comunque sappiamo tutti che quelle che chiami "monete da discarica" sono in realtà i tuoi pezzi migliori. Mentre le altre che posti sono le "ciofeche"........ averne di ciofeche così ?1 punto
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Concordo su tutto....anche su cio che pensavo di poter veder......e meno male che è l album "scarso" @El Chupacabra ?1 punto
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Ciao @El Chupacabra Quando ho letto il titolo della discussione pensavo di vedere una monetina ammaccata e consunta Come dicevi, sembra uscita dalla Zecca. Molto bella, il conio è un pochino stanco ma i rilievi sembrano esserci tutti. saluti1 punto
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Se questo è quanto emerge dai tuoi "album discarica" vorrei potervi mettere le mie manine sopra...1 punto
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Anche a me pagamento avvenuto il 04 maggio tramite e-pay, ma al momento ancora nulla1 punto
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Secondo il mito il cigno era sacro al dio Apollo e per questo capace di profezia. “Si vede che io, in fatto di divinazione, vi sembro molto meno dei cigni, i quali, quando sentono che devono morire, pur cantando anche prima, in quel momento tuttavia cantano i loro canti più lunghi e più belli, pieni di gioia, perché stanno per andarsene presso quel dio del quale sono ministri (Apollon). Invece gli uomini, per la paura che hanno della morte, dicono menzogne perfino sui cigni, e sostengono che essi, cantando il loro canto di morte, cantano per dolore. E non riflettono sul fatto che nessun altro uccello canta quando abbia fame e freddo e lo affligga qualche altro dolore, nemmeno lo stesso usignolo né la rondine né l’upupa, i quali si dice che cantino per sfogare il loro dolore. Ma a me pare che né questi uccelli, né i cigni cantino per sfogare il loro dolore. Anzi, credo che i cigni, poiché sono sacri ad Apollo, sono indovini; e avendo la visione dei beni dell’Ade, nel giorno della loro morte cantano e si rallegrano più che nel tempo passato. Ora, anch’io mi ritengo compagno dei cigni nel loro servizio, e sacro al medesimo dio, e ritengo di aver avuto dal dio il dono della divinazione non meno di essi, e quindi non dover andarmene da questa vita più tristemente di loro”. (Platone: Il canto dei cigni (Fedone 84 e, 85 b) Un passo che può interessare okt per le sue connessioni filosofo-moneta. apollonia1 punto
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Ho dato un'occhiata al RRC. Secondo Crawford, il monetario potrebbe essere il nipote di Q. Fabius Labeo, console nel 183, e figlio di un omonimo citato da Cicerone (Brutus 81). In Spagna è stata trovata una pietra miliare con questo nome, attribuibile al monetario o a suo padre. Il rostro alluderebbe a vittorie navali conseguite dal nonno (come pretore, nel 189, o come proconsole, nel 188), probabilmente contro Antioco il Grande ; sappiamo infatti da Livio che egli conseguì il trionfo.1 punto
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Sono diverse le monete che ci tramandano i monumenti del centro di Roma, anche del periodo repubblicano. Avevo provato a raccoglierne qualcuna qui: https://www.lamoneta.it/topic/106984-a-spasso-per-il-foro/ (e avevo dimenticato la Villa Publica!)1 punto
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E' interessante la forma del tondello, che mostra una fusione "sciatta", con le due valve dello stampo non coincidenti. A me sembra un triente della serie LPDAP http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B64/3 . Lo deduco dall'acrostolio di forma così allungata, che si ritrova solo in poche serie (e, fra di esse, solo la RRC 338 ha il triente di peso compatibile); inoltre mi sembra di scorgere i resti della sigla. Che ne dite?1 punto
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Slovacchia. 5 corone 1939 . Al rovescio: Andrej Hlinka, sacerdote cattolico e politico slovacco. La leggenda dice : "La vita per Dio. La libertà per la Nazione"1 punto
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Buonasera, approfitto della vostra pazienza per chiedervi l'identificazione di ben 9 devozionali. Grazie a chiunque vorrà aiutarmi. Questa è la prima1 punto
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Ciao, considerando che è riconosciuta la presenza dei numeri (come anche le lettere e i simboli) da almeno il 2 (l'1 non mi è mai capitato di vederlo) al 9 è lecito classificarlo come numero 7,anche perché ne detiene le caratteristiche visive, il timone lo immaginerei alquanto diverso, inoltre non mi è mai capitato di vedere un simbolo che fosse paragonabile ad un timone, anche se in numismatica niente deve essere dato per scontato...1 punto
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Buonasera Sergio, questa moneta sembra richiamare a prima vista un tetradramma di zecca siculo-punica del 320-300 a.C. D/: Testa di Tanit a sn. con lunghi capelli ricadenti sul collo e sulla front R/: Leone gradiente a sn., sullo sfondo palma con due grappoli di datteri. In esergo legenda in caratteri punici. Il peso di questa moneta solleva qualche dubbio. Per quanto io sappia, ma potrei sbagliarmi, questa tipologia di monete con Tanit/Leone venne battuta solo come tetradramma in argento, con peso oscillante tra i 16 e i 17,50 grammi e modulo tra i 25 e i 28 mm. Per queste rilevanti differenze specialmente di peso, riterrei che la moneta non sia autentica. Resta tra l'altro il sospetto della fusione. Aspetterei altri pareri. HIRPINI1 punto
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Si va bene, ti hanno mandato il classico messaggio dove ti dicono che la tua richiesta verrà presa in carico, poi dovrai aspettare quella più importante dove ti mandano il tuo codice cliente. @thomasleo ok che questo è un forum ed è normale fare domande, però ti chiedo di utilizzare anche il tasto "cerca" o metterti a leggere sezione per sezione le varie discussioni (di S.M. e VA ce ne sono un'infinità). Anche perchè la discussione è stata aperta con delle domande ben specifiche a cui hai ottenuto ampie risposte. Volete intraprendere un percorso "commerciale" ed è da un certo punto di vista lodevole la vostra iniziativa, ma dovreste mettere lo stesso impegno ed anche qualcosa in più nella "ricerca" alle vostre domande, a me sembra che comincia a diventare una sorta di pappa pronta.1 punto
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questa tipologia è stata poi ripresa per le monete da 20-50-100 franchi coniate per l'Algeria, allora colonia francese, negli anni 1949-501 punto
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Buonasera a tutti gli appassionati delle pubbliche, oggi ho fatto alcune foto di gruppo dei miei esemplari, mi mancano ancora la PVBLICE e la MC/P, ma credo di essere a buon punto... Voi che ne dite?...1 punto
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Buonasera, Beppe, il Forum è pieno di chicche, e quelle citate sono veramente delle valide ed interessanti discussioni, è bello rievocarle, ed è anche questo il bello della condivisione, fare il passaparola, segnalare, consigliare, e da cosa nasce cosa.. ? Saluti Alberto1 punto
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