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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/20 in tutte le aree
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Questi sono i volumi finora pubblicati. Di certo so che qualcuno è di difficile reperimento.6 punti
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Carissimi, la questione dei “ certificati (?) di lecita (?) provenienza” è stata discussa nel corso degli anni numerose volte, anche grazie al prezioso contributo di @Bizerba62. In primis, non sono certificati ma ATTESTATI, termini che spesso vengono confusi tra loro ma non esattamente equivalenti, perchè, volendo dare non solo un particolare accento all'etimo ma anche a quanto prescritto nel Testo unico della documentazione amministrativa (d.p.r. 28 dic. 2000 nr. 445), il certificato è un documento "rilasciato da un'amministrazione pubblica avente funzione di ricognizione, riproduzione e partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche": ha valore di qualcosa di certo (e come origine è la parte pubblica che ne fa ricognizione) mentre assegnerei all'attestato un valore di testimonianza e di rimando a uno stato, a un fatto o una qualità, ma non necessariamente determinato da parte pubblica e neanche tanto certa. Sembra una quisquilia, perchè ben si potrebbe obiettare che lo stesso legislatore (e di conseguenza la pubblica amministrazione) non sempre ha chiaro il leggero distinguo ma, forse mai come in questo caso tale distinzione aiuta a capire la portata della previsione di legge dell'articolo 64, che riporto qui per comodità : ART: 64 Attestati di autenticità e di provenienza Chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d'antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l'obbligo di consegnare all'acquirente la documentazione che ne attesti l'autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull'autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell'opera o dell'oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi. Quindi il commerciante Attesta ( testimonia ) sulla Autenticità e sulla Provenienza, anche in forma probabilistica.... e in mancanza di dati completi una dichiarazione con tutte le informazioni disponibili... anche incomplete...... insomma niente di simile a una certificazione. Balza all'occhio che si parla di provenienza , ma NON di “LECITA provenienza”, quella semmai verrà verificata e accertata eventualmente e posteriormente nelle sedi opportune. Per capirci bene : potete avere tutti gli attestati che volete ma se a qualcuno gira storto quel giorno, un sequestro, una verifica e quant'altro non ve lo leva nessuno, e la pratica giuridica lo dice chiaramente quanto frequentemente sia accaduto e accada. Tutt'ora. Ho presente ben due casi fotocopia di cui uno è in cassazione : documentazione di acquisto completissima e minuziosa con fatture e cataloghi, molte di provenienza estera..... beh.... assoluzione, ma al momento “confisca/ restituzione allo stato”.... vedremo come andrà…. Peraltro è chiaro che più documentazione si può apportare ( ivi inclusi i famigerati attestati e anche dichiarazioni di cessione tra privati) più agevole sarà un esito positivo completo, cosa che succede nella stragrande maggioranza dei casi, a volte anche senza troppa documentazione (dipende da vari fattori... in primis chi ti trovi di fronte e chi hai mobilitato per la difesa... anche se ... non basta sempre). Quindi niente è scontato, tutto può servire, ma..... siamo in Italia! Un cordiale saluto, Enrico P.S.In grandissima sintesi è un Attestato, che riporta dati, anche parziali, inerenti all'oggetto in relazione alla sua autenticità e alla provenienza, ma non ne certifica la lecita provenienza.... però aiuta…. P.P.S. Faccio notare che la mancanza della consegna (e a maggior ragione l'inesistenza presso il cliente finale) del famigerato attestato non comporta ai sensi del codice Urbani niente dal punto di vista penale... al massimo una sanzione amministrativa... e l'articolo di riferimento era nato ben prima del Codice Urbani a protezione dell'acquirente per preservarlo da acquisti fraudolenti (falsi) e posto su un piano civilistico, non penale.... ben altro quindi e la mancanza non dovrebbe avere rilevanza in senso penale contro il malcapitato ( ci hanno provato, ma è andata buca a quanto mi risulta! Italia....)5 punti
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Mia moglie me lo dice sempre che non sono bravo a mantenere le promesse... ma tant’è. Sig. Bassi22, quanto lei scrive (in ogni caso fuori tema), come operatore del diritto mi impone di ricordarle che il nostro sistema giuridico non si basa sulle consuetudini, sulla prassi o sul capriccio. Il suo è un concetto pericoloso da far passare. In diversi anni di professione le poche sentenze che ho avuto il dispiacere di leggere fondate sull ‘“ovvietà” hanno fatto la fine che meritavano già in appello (senza scomodare la Cassazione). La disciplina del diritto societario (che per me è pane quotidiano) è tutt’altro che lacunosa (anche con riferimento alla posizione delle persone fisiche, o ai soggetti, come li chiama lei), glielo assicuro. Ma non voglio andare ulteriormente fuori tema quindi le dico che, se vuole, avrei tutto il piacere di continuare con lei questa conversazione in privato, nel rispetto reciproco. Ció posto, tornando al tema, cercherò di spiegare a @Sirlad con una storia di fantasia perché ho inteso focalizzare l’attenzione sul tenore letterale dell’art. 64. Non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo di questo forum è anche divulgativo e non tutti coloro che leggono dispongono degli strumenti di avvedutezza tali da rendere ovvio che in un acquisto di moneta antica da privato si dovrebbe sempre richiedere la documentazione a corredo. Questo era lo scopo del mio intervento. “C’era una volta un signore ricco e facoltoso di nome Pollo Pavone il quale, dopo aver collezionato per anni monete contemporanee come passatempo, un giorno si appassionò alle romane antiche. Il sig. Pollo, che aveva tanti soldini da spendere, decise che la sua nuova collezione sarebbe iniziata col botto: la sua n. 1 sarebbe stata una moneta davvero speciale. Così il sig. Pollo conobbe il sig. Lupo, il quale gli propose di acquistare da lui un pezzo davvero ricercato a un prezzo a tre zeri. Il sig. Pollo, che nulla sapeva sulle modalità di circolazione dei beni ai quali si approcciava, concluse l’acquisto, con una stretta di mano, e pagando rigorosamente in contanti il sig. Lupo. A distanza di poco tempo, il sig. Pollo, che, ricordiamo, di cognome faceva Pavone, mostró la moneta a un suo conoscente, pure appassionato di monete, il sig. Iena. Il sig. Iena, invidioso dello splendido pezzo, decise di denunciare al Fattore il sig. Pollo che, quindi, un bel giorno si ritrovò i improvvisamente nei guai. Allora il sig. Pollo inizió a studiare la legge e capì (in parte) che aveva commesso una grave fesseria. Studiando studiando il sig. Pollo lesse l’art. 64 e si disse: “sono a cavallo!”. Contattó allora il sig. Lupo e pretese che questi gli fornisse il certificato di lecita provenienza. Ma il sig. Lupo gli rispose: “Di che parli? Io mica vendo monete di professione! E poi chi ti conosce?” Fu allora che il sig. Pollo decise che era ora di rivolgersi all’avvocato Benedetto (inventato anche lui ovviamente) che gli spiegó come era regolamento il terreno in cui aveva deciso di muoversi e che l’art. 64 non era lui d’aiuto: Pollo, infatti, non avrebbe potuto PRETENDERE alcun certificato da Lupo, nè prima nè dopo l’acquisto incauto. Così, Pollo tentò di spiegare la vicenda al Fattore, tirando in ballo il sig. Lupo, il quale a sua volta negó tutto. Dopo numerose tribolazioni e tante sculacciate dal Fattore, il sig. Pollo ricordó che lui e il sig. Lupo si erano scambiati alcuni messaggi in merito a quella compravendita. Fu così che il sig. Lupo non poté più negare e, quindi, fu punito dal Fattore. Il sig. Pollo se la cavó ma smise per sempre di collezionare. Il sig. Lupo non fu chiuso in una gabbia dello zoo ma fu obbligato a stare per un po’ in una riserva naturale, con l’obbligo di farsi trovare sempre presente ai guardiacaccia. Oggi si narra che il sig. Lupo abbia avuto la possibilità di tornare libero nel bosco e, da quello che si dice, non gradisce più il pollo. L’avvocato Benedetto fu benedetto anche dal sig. Pollo e tutti vissero felici e contenti (o quasi)”. Saluti5 punti
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1 Peso del 1822 del primo Impero Messicano: La banconota è stata annullata con taglio sulla firma del Ministro delle Finanze (in realtà, su questo esemplare hanno mancato Medina e hanno segato un pezzo di Bartes...). Lo stato non più esistente è durato appena qualche mese, giusto il tempo di un piccolo colpo di Stato da parte di Agustin de Iturbide, che si auto proclama Imperatore il 19 maggio 1822 e viene costretto ad abdicare il 20 marzo 1823. Ma non è uno stato non esistente, direte voi, è sempre il Messico! In effetti no, perché si trattava in realtà del vecchio territorio del Viceregno di Nuova Spagna, colonia spagnola da secoli, che si era reso indipendente appena un anno prima, nel 1821, e comprendeva ancora i territori dell'attuale Centro America (fino a Panama tutta) e del sud-ovest degli attuali Stati Uniti su fino all'Alaska. La secessione del Centro America avviene giusto l'anno dopo, nel 1823, mentre quella dei territori nordamericani è successiva. Se volete, ho appena pubblicato un post sulle prime emissioni del Messico... https://www.orodicarta.it/curiosita/mexico1.html4 punti
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Per non tediarvi oltre con queste piccole e ''brutte'' monete, vorrei mostrarvi un pezzo del XV secolo, il denaro scodellato di Michele Steno (1400-1413). Fa parte dell'ultima serie di queste monete che in seguito verranno sostituite dai piccoli copoluti (vedi sopra) e dai bagattini dogali e anonimi. L'inizio della legenda è chiaro e così la fine. La legenda infatti è + MI STE DVX. Stranamente per questa ultima tipologia, anche al rovescio si possono chiaramente distinguere alcune lettere di S MARCVS. Rif.: Zub - Luciani 20.19. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti4 punti
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https://www.cronacanumismatica.com/la-prima-rarissima-moneta-italiana-con-valore/?fbclid=IwAR2zp5IUrJZMTrgNTZjdDqhsbcNFW7XRzQeVm9ky067BSDTNGZKSLgJJAdo3 punti
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Avendo un po' di tempo, sono andato a guardare i risultati della NAC 108. Il grosso di Michele Morosini che partiva da € 1.600 ha realizzato € 2.500 che con i diritti d'asta arriva a € 3.030. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Ciao, considerando che è riconosciuta la presenza dei numeri (come anche le lettere e i simboli) da almeno il 2 (l'1 non mi è mai capitato di vederlo) al 9 è lecito classificarlo come numero 7,anche perché ne detiene le caratteristiche visive, il timone lo immaginerei alquanto diverso, inoltre non mi è mai capitato di vedere un simbolo che fosse paragonabile ad un timone, anche se in numismatica niente deve essere dato per scontato...3 punti
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Da "La monetazione incusa della Magna Grecia" ( G. Gorini - 1975 ) due brani per ricordare le ipotesi di non pochi scrittori di fine Ottocento, che hanno visto in Pitagora una fonte quasi diretta per quella particolarissima monetazione .3 punti
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Ho mentito e mi perdonerete, ma con Banksy è difficile essere definitivi. Aggiungo l'ultima sua opera in solidarietà con il movimento Black Lives Matter per l'omicidio di George Floyd...3 punti
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Trovo le argomentazioni di Allek pertinenti e ben argomentate. Purtroppo la legislazione italiana ha molte lacune in questo campo. L’ideale sarebbe poter avere delle norme comunitarie - semplici dirette e chiare - valide per tutti i paesi europei. Si faciliterebbe cosi molto il commercio e si stabilirebbero chiaramente i confini del lecito senza tema di ritrovarsi nell’illecito senza saperlo perche le norme sono confuse, lacunose e moltissimo arbitrio viene poi lasciato al giudice di turno. Ma ovviamente questo e’ pura utopia...?3 punti
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Buongiorno a tutti, mi farebbe piacere leggere vostri pareri in merito alla conservazione di questo esemplare. Tornese con Tosone 1636 Filippo IV Simbolo 7 davanti al busto.2 punti
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Ciao Oggi ho fatto alcune foto, non sono il massimo ma spero siano abbastanza chiare. Questa moneta fine anni 60 è stata fino ad un anno fa nella confezione originale della Zecca ed ora riposa in un album (sempre in plastica). A mio parere la plastica non l'ha minimamente danneggiata. Il colore mi sembra simile alle 100 L. molto più giovani e non ha nessuna patina. Se alcune monete hanno cambiato il loro aspetto (patina opaca, macchie o quant'altro penso sia dovuto al fatto che sono state conservate in ambiente troppo umido. C'è anche da dire che ogni moneta per mille motivi ha una reazione diversa al tempo che passa. Saluti2 punti
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Credo che Venezia non sia proprio in previsione essendoci il Montenegro anche se del 2012. Inserirsi qui con i costi sempre alti potrebbe voler dire lavorare in perdita. Ma credo che l'unico che possa rispondere a questa domanda sia proprio Varesi.2 punti
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Salve Mi aggrego volentieri con il mio vissuto Grano Cavalli 1789 di Ferdinando IV Siciliae Rex Rame: 5,7 g, 25 mm2 punti
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Questa antica città della Tracia corrispondente all'attuale Kjustendil, in Bulgaria, situata nella fertile vallata della Struma, tra il suo affluente, il fiume Banštica, e la collina di Hisarlăka, nei pressi di fonti termali, su una deviazione di un'importante arteria stradale, la Via Egnatia, tra Serdica e Stobi. Caratterizzata da notevole fioritura economica e culturale a partire dagli anni di regno di Traiano, quando venne chiamata Ulpia Pautalia, la città si era sviluppata nell'area di un villaggio tracio (tribù dei Denteleti), la cui origine si fa risalire agli inizi dell'Età del Ferro. Il nome di Pautalia dovrebbe significare «fonti zampillanti» o «città delle fonti». Trasmesso in diverse varianti Παυταλία, Παυτά, Πανταλεία, esso si incontra su monumenti epigrafici e numismatici databili dal II alla metà del V secolo. In un'iscrizione d'epoca adrianea (135) si allude a una nuova basilica di P.; sulle monete coniate da Antonino Pio (138-161) a Caracalla (211-217) la città è ricordata come ουλπιας παυταλιας, mentre più rara è la leggenda παυταλιωτων «moneta degli abitanti di Pautalia». È menzionata dal geografo Claudio Tolemeo e, più tardi, nella Tabula Peutingeriana e nelle opere di scrittori del V-VI sec. (Ptol, Geog.,III, 2, 7; Tab. Peut.,19; Malchus, Byzantiaka; Hierok., Synek., 654, 4; Procop., Aed., IV, 1, 4; Marcellinus Comes, Chronikà, 516,). La città era munita di una cinta muraria. La prima, costruita in pietra in pianura, si data agli anni di regno di Marco Aurelio e di Commodo e fu innalzata per far fronte agli attacchi dei Costobochi (170), come a Serdica, a Filippopoli, ad Augusta Traiana e a Marcianopoli, città in cui la stessa datazione delle mura è confermata dalla presenza di iscrizioni edilizie. La superficie difesa (29,30 ha) ha la forma di un poligono allungato, quasi un rettangolo. Le mura sono realizzate in opus quadratura, opus vittatum mixtum, opus vittatum, opus caementicium·, hanno torri circolari e semisporgenti alle porte, circolari angolari e rettangolari mediane, in parte sporgenti dalla cortina. La porta orientale riportata alla luce è del tipo a trìpylon, con grande ingresso centrale per il passaggio dei carri, fiancheggiato su ciascun lato da uno per i pedoni. I quattro periodi costruttivi (III e VI sec.) testimoniano le situazioni tumultuose in cui vennero a trovarsi le terre tracie; le mura costruite nella tarda antichità sulla collina di Hisarlăka si mettono in relazione con le iniziative dell'imperatore Giuliano nell'Illiria. Di forma irregolare, si adattano alla configurazione del terreno e racchiudono una superficie di 2,17 ha. Sono costruite in muratura mista, con fascia di quattro e cinque mattoni, con torri rettangolari, triangolari e circolari sporgenti al di fuori della cortina, con due porte principali e alcune postierle. Si datano al IV sec., con restauri nel V e VI; furono utilizzate durante il Medio Evo, all'epoca del secondo stato bulgaro e nel periodo della dominazione ottomana. Nell'area della città antica sono stati riportati alla luce numerosi complessi architettonici pubblici e privati: terme, botteghe, una chiesa paleocristiana. Monumenti epigrafici ricordano che a P. furono attivi architetti di origine greca, i fratelli Laomedonte e Glaukias; e che esisteva qui uno speciale collegium, quello degli «epimeleti», al cui controllo era sottoposta l'edilizia. Nell'agorà si trovava una basilica civile dell'epoca di Adriano e nelle sue immediate vicinanze era un orologio solare, testimoniato da fonti epigrafiche. Ai piedi della collina boscosa, come suggeriscono le raffigurazioni su monete coniate nella stessa P., si innalzavano i templi di Asclepio, Igea e Telesforo, di Zeus e di Hera, di Apollo e di altre divinità, della cui ricca ornamentazione restano numerosi frammenti architettonici e mosaici pavimentali policromi. Placchette votive in terracotta e marmo e statuette in bronzo fanno luce sulle singole aree di culto e sull'esistenza di abili botteghe locali, che produssero anche raffinati balsaman, statuette e applicazioni di carri. La città possedeva preziose opere d'arte, tra cui repliche di statue di Prassitele (v.) (Hermes con Dioniso bambino e Satiro) e di Lisippo (v.) (Eracle che strozza un leone, Eracle tipo Farnese ed Eracle con clava sulla spalla) e repliche di opere d'epoca ellenistica (il famoso Gruppo delle tre Ninfe, la statua di Asclepio). Nella città-venne eretta anche una statua equestre di Lucio Vero. Iscrizioni attestano la presenza a P. di scultori, giuristi, retori, sofisti e di un ginnasiarca. http://www.treccani.it/enciclopedia/pautalia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/2 punti
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@Gianluca S. Ciao Gianluca : ognuno di noi è libero di collezionare ciò che lo interessa, che gli piace : ci mancherebbe. Quelle che hai mostrato sono una delle tante iniziative commerciali che soprattutto anni addietro sono state molto frequenti e che si rivolgevano non tanto a collezionisti con un po' di esperienza ma a neofiti o persone che pensavano di fare un affare redditizio, spinti dalla reclame che le aziende emittenti fornivano con certificati di garanzia sul titolo del metallo impiegato, nonché spesso l'elenco di sponsorizzazioni prestigiose, belle confezioni, garantendo "tirature limitate" , ecc. Tutto vero, ma chi poi ha provato a venderle spesso - quasi sempre - ha realizzato soltanto il controvalore del metallo, ove fosse Oro o Argento : una cifra molto più contenuta di quanto erano state pagate all'atto dell'acquisto. Il Valore commerciale di una medaglia lo stabilisce il mercato, cioè la richiesta, e questo tipo di "roba" non è ricercato dai collezionisti ed appassionati di medaglistica : ti basta recarti una volta ad una Mostra/Mercato del settore per verificarlo di persona. Tutto questo per fornirti un orientamento circa il prezzo che pagherai se procederai nell'acquisto. Buona serata.2 punti
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E' uscito un libro dedicato alla normativa riguardante le monete. LA TUTELA DEI BENI DI INTERESSE NUMISMATICO, Atti del Convegno di Studi 18 maggio 2018 - Università di Roma ''Tor Vergata'' a cura di Arnaldo Morace Pinelli, G. Giappichelli Editore, Torino 2020. Ne consiglio la lettura a tutti. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Seguo Litra nella scia delle Schede in cui la Telecom propagandava i propri servizi : in questo caso le chiamate all'Estero e quelle effettuate a prezzo scontato nei Giorni Festivi : incisivi ed efficaci i disegni al verso delle Schede.2 punti
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Lo zloty polacco é l'unica valuta che non ha cambiato denominazione nel corso degli anni, mentre tutte le altre nazioni attualmente adottano l'euro?2 punti
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Condivido pienamente l'assunto di @Sirlad. In merito alla mancata chiara previsione civilistica lamentata da @allek rappresento, a semplice titolo di esempio anche se apparentemente inappropriato, che nell'ambito del diritto societario sono assai poche le disposizioni normative rivolte ai soggetti mentre è assai ampia la giurisprudenza di merito che, molto spesso, ha argomentato le proprie sentenze di condanna nell'ovvieta' dei comportamenti che i soggetti avrebbero dovuto tenere. Cordialmente2 punti
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Direi che Michele Morosini a 480 euro è regalato. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Anassimandro di Mileto 610-546 a.C. Discepolo e forse parente di Talete, individuò il principio di tutte le cose nell'infinito (apeiron) da cui tutto nasce e in cui tutto ritorna. L'infinito è in movimento e dal suo muoversi nascono gli esseri, per separazione... nascono infiniti mondi. In essi si evolvono piante ed animali ; l'uomo - ad esempio - è un evoluzione di animali marini. Ogni nascita, ogni separazione dal tutto è una ribellione la cui colpa viene cancellata dalla morte che è il ritorno al tutto.2 punti
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Buonasera, certamente è una provinciale romana di Nerone (al diritto si legge chiaramente NEΡΩN). Se nel frattempo non l'avranno fatto altri, in serata penserò ad un classificazione precisa. HIRPINI2 punti
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Buongiorno a tutti, in una recente asta mi sono lasciato prendere la mano, nel senso che solitamente preferisco le medaglie in argento, ed in questo caso ho acquistato questa medaglia in Bronzo che raffigura l'apertura della porta santa del 1675. Ne esistono svariate versioni, questa è la versione con mozzetta e stola. Pagata poco, quindi presumo sia una coniazione postuma del 1800 anche se è evidentemente decentrata. Dichiarata SPL dalla casa d'aste, io propenderei per un BB/SPL.Ringrazio in anticipo chiunque voglia esprimere il proprio parere. Grazie a tutti e buona festa della Repubblica. Silver1 punto
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Ci sarebbe anche il terzo di ducato di Ruggero II° di "soli" 400 anni prima, però il valore è scritto in lettere anziché in numeri.1 punto
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Eppure se tra due privati questo passaggio di informazioni non avviene( e non è surrogato da un altro attestato indiretto come un pregresso di asta come nella tua ipotesi) il citato signor Pavone , o il commerciante citato da te, non ha nessuna possibilità di giustificarsi. Quello che hai fatto tu è un esempio calzante ma solo se come condizione base ha la possibilità di rifarsi ad un’altra documentazione.... se questo manca il giochino non funziona più. Che la norma non sia specialistica è chiaro, ma qui si parla solo di monete e a quelle mi sono limitato. Anche la cessione occasionale tra due privati , alla fine, necessita della stessa documentazione .... Dubito che in sede processuale venga accettata la motivazione “ l’ho presa da un privato che non vende abitualmente” come prova di provenienza, non dico “lecita” , ma almeno compresa di buona fede.... Non è la ripetitività dell’atto che ne crea il presupposto di obbligatorietà, casomai crea un problema di evasione fiscale come hai detto te, ma l’aspetto fiscale non c’entra nulla con la provenienza e i problemi annessi. Quanto alla fornitura dei dati pregressi di acquisto da parte del commerciante venditore, non è prescritto ne previsto da nessuna legge l’obbligo di fornirli all’acquirente.Nei rapporti con il Suddetto fa fede la fattura O la ricevuta rilasciata ma per nessun motivo si è obbligati a dichiarare dove e come la si è acquistata. Casomai lo comunicheremo a richiesta alla AG dietro precisa richiesta ufficiale. É una informazione in contrasto con la legge sulla privacy nel momento in cui la avessimo acquisita per acquisto da un collezionista privato. Caso diverso se proveniente da asta o vendita pubblica , ma lo stesso non esiste l’obbligo da te citato , basta il documento del venditore professionale.1 punto
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Buonasera, faccio ancora in tempo per postare qualcuna delle mie del 38..? Piastra 120 grana 1838 Ferdinando II1 punto
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Medaglia da rosario con doppio appiccagnolo, bronzo/ottone , XVIII sec.- D/ Madonna dei Sette dolori.- R/ Deposizione di Gesù dalla croce tra le braccia di Maria ( sesto dolore).- Ciao Borgho1 punto
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Le monete in oro sono sin troppo luccicanti, ho tolto il colore e sembrerebbe abbia solo i consueti "segni" che caratterizzano queste monete, magari aspetta qualche altro parere in merito.1 punto
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Grazie per il puntuale, pertinente e completo intervento che, tra l’altro, mi fornisce l’occasione per fare mea culpa per essere caduto, nella fretta dell’esposizione, nell’errore di utilizzare impropriamente il termine “certificazione”. Tornando alla storia e rispondendo a @Tinia: 1. se non ci fosse stato lo scambio di messaggi probabilmente il sig. Pollo non se la sarebbe cavata... ma non può dirsi neanche il contrario essendo stati più d’uno gli elementi considerati; 2. il prezzo di acquisto era stato di poco inferiore al valore “effettivo” della moneta (e questo ha aiutato). Da ultimo, una precisazione sul finale della storia: il sig. Pollo se l’è cavata dal punto di vista penale ma ha perso la moneta e i soldi spesi (eh già... chissà come mai il sig. Lupo risultò essere nullatenente). Il sig. Lupo, infatti, non riuscì a sua volta a provare come ne fosse venuto in possesso (di qui i suoi guai). Saluti.1 punto
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Guardate che belle "cartoline" di Pautalia sono queste due monete di Caracalla! Come si può vedere, le due monete sul retro ci mostrano uno spaccato architettonico della città trace: si possono riconoscere vari templi dell'agorà.1 punto
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Si @gennydbmoney, questo discorso si può applicare a tutte le monete oggi già rare.....ma finchè non escono....per forza di cosa deve tenersi la Rarità che si conosce....attualmente. Nel caso specifico, sono sempre gli stessi 4/5/6 pezzi che girano....1 punto
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Ho trovato questo rebus umoristico di Ismène dalla frase risolutiva che ho interpretato come capsula di cosmetici della dr. Barbara Sturm. C a P su la barba R à = Capsula Barbara https://shop.nordstrom.com/s/dr-barbara-sturm-skin-food-dietary-supplement/4699360 Buona giornata apollonia1 punto
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Complimenti per la soluzione!Il verbo non lo trovavo....era davvero difficile ???? Buona giornata da Stilicho1 punto
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Grazie, penso di averla trovata e sembra poco comune: Nero, 13 October 54 - 9 June 68 A.D., Sestos, Thracian Chersonesos Sestos was an ancient town of the Thracian Chersonesos, the modern Gallipoli peninsula in European Turkey. Situated on the Hellespont opposite Abydos, it was an Aeolian colony, founded by settlers from Lesbos, and the home of Hero in the legend of Hero and Leander. RP54845. Bronze AE 20, Varbanov 2973 (R7); RPC I 1744; BMC Thrace p. 199, 15; SNG Cop 946; McClean 4179, VF, porous, Sestos mint, weight 4.885g, maximum diameter 19.5mm, die axis 180o, obverse NEPΩN KAICA, young bare-headed and draped bust left; reverse CHTCIΩN, kithara (lyre); nice portrait of the younger, thinner, Nero1 punto
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Non riesco a scriverlo ora, ma avevo “abbozzato” qualche riga sul famoso aneddoto dei frantoi di Talete, con un po’ di bibliografia. Una vera e propria operazione di “alta finanza” per l’epoca! Appena riesco, lo condivido, se è di interesse1 punto
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La discussione l’ho letta bene @allek e ho anche capito molto bene le sue argomentazioni, che però non condivido, trovandole confuse. La legge impone al possessore di monete antiche di interesse culturale ed artistico un certificato di lecita provenienza, cioè chi possiede queste monete deve dimostrare come le ha avute. Conseguentemente, mi scusi, ma chi sarebbe quel fesso di acquirente, che in una compravendita fra privati non si farebbe rilasciare questo certificato dal venditore..., credo nessuno. Ecco perché il suo focalizzare l’attenzione sul mero dato letterale dell’art.64 del Codice dei Beni Culturali che parla solo di esercenti il commercio non ha alcun senso, la legge impone di avere OBBLIGATORIAMENTE un certificato di lecita provenienza, quindi chiunque acquisti tali beni lo deve richiedere al venditore, anche se questo è un privato. Spero di essermi spiegato. Saluti1 punto
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Esemplare appena ricevuto : Vittorio Amedeo III Soldi 7,6 1793 - Mir Savoia 993h1 punto
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Ebbene sì è Aureolo. Bravo @Massenzio! O Postumo zecca di Milano che dir si voglia. Non parlerei di trovata commerciale comunque. Di sicuro si tratta di emissioni fatte a Milano in un momento per me cui Milano è stata sottratta al controllo dell'impero centrale e Postumo ahimè non ci è mai riuscito, quindi nominalmente Aureolo ci sta. Se non l'hai mai letta, leggi la tesi di dottorato di Doyen sulla zecca di Milano, lo trovi su academia.edu, la parentesi di Aureolo è illustrata divinamente, con tanto di studio sugli incisori, sul reimpiego delle maestranze che operavano per Gallieno, la loro successiva sostituzione e, addirittura, l'arrivo di un incisore dalle zecche galliche secessioniste segno che comunque ci furono contatti tattico/diplomatici con Postumo. Ritornando alla nostra moneta, si tratta di un raro antoniniano, con al rovescio la Virtus nella variante con trofeo in spalla. Nessun esemplare nel Cunetio e solo due nel Normanby. Eccola qui in un passaggio in asta: E questa la moneta con foto migliori1 punto
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Buongiorno a tutti, @motoreavapore vi seguo e leggo da tanto, e da ognuno di voi sto imparando tantissimo, sicuramente continuerò... Ho condiviso la mia definendola con " baffo " perché al #23 è stato definito in modo scherzoso il carattere della A di Ferdinandus con "baffo a dx" Ecco anche il rovesco ma niente di inedito ? Saluti a tutti Raffaele1 punto
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I graffi dovrebbero essere difetti di conio. In pratica sembra che nella Zecca di Napoli, per riportare i tondelli di argento al peso corretto, gli addetti con delle lime bastarde asportavano il metallo in esubero e quindi le monete uscivano già cosi. Comunque per questa monetazione è normale, una grande quantità di queste monete presenta questi difetti.1 punto
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Cina, primissimi anni del '900: un uomo trasporta 13.500 monete.1 punto
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Ottimo spunto di conversazioni. Del resto da quello che ho potuto constatare , leggendo alcune sue riflessioni avvincenti , è la sua enorme passione per tutto ciò che concerne le monete , a partire dalla loro storia. Per quanto riguarda l’argomento del futuro , io personalmente ancora non so precisamente cosa succederà alla mia collezione , ma qualsiasi cosa accada , spero che essa capiti in mani amorevoli e che venga trattata con cura . cordiali saluti Dracma1 punto
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