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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/26/20 in tutte le aree
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Sono sempre stato attento a scaricare i PDF dei principali cataloghi d'asta al loro apparire, ben conoscendo che dopo qualche tempo sarebbero scomparsi, sostituiti da altri volumetti più recenti. Tanto più per la NAC, indubitabilmente la più importante Casa Numismatica mondiale riguardo alla monetazione classica e tra le principali per quella di Area Italiana. Peccato per gli "introvabili" primi cataloghi, e pure per quelli più recenti per i quali NAC non ha mai postato i PDF corrispondenti. Sul sito erano comunque presenti le aggiudicazioni, che scaricavo regolarmente integrando i cataloghi cartacei o virtuali in mio possesso. Da qualche giorno (in corrispondenza con la recente pubblicazione del catalogo elettronico della "Spring Auction" tenuta ieri) il sito internet NAC è stato completamente rinnovato, e ad una mia prima parziale esplorazione, sembrava apparentemente impoverito ... Oggi sono ritornato ed ho scoperto che in realtà è semplicemente ancora in costruzione e nel frattempo è risultato ottimamente organizzato e ricco. Anche se un po' nascosti sono in via di caricamento TUTTI i cataloghi NAC. Ad oggi sono visibili i numeri 1-9 e 83-120 e di questi è scaricabile il PDF dei numeri 1-9 e 106-116. Sono riapparse anche le aggiudicazioni ed il sito nel complesso è molto godibile! Ringrazio molto Arturo Russo (@art74) e la NAC per questo magnifico regalo e, visto che l'appetito vien mangiando, confido che presto possano essere disponibili e scaricabili tutti i cataloghi di questa splendida Ditta Numismatica! http://www.arsclassicacoins.com/catalogues/5 punti
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Ma che spettacolo... https://www.comunenegrar.it/c023052/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20281 https://www.larena.it/territori/valpolicella/negrar/nuovi-mosaici-sotto-al-vigneto-1.7535549 Dovrebbe esser questa: SCHEDA SINTETICA DEL SITO Cronologia dei rinvenimenti 1887 rinvenimento casuale - reinterro 1922 scavi (parziali) Soprintendenza alle Antichità delle Venezie – reinterro 1975 scavo (parziale) Soprintendenza alle Antichità del Veneto – reinterro Notizie storico-critiche In seguito a vari affioramenti di laterizi, intonaco dipinto e mosaici, nel 1887 fu scoperto, a m 1,25 di profondità, un tratto di mosaico pavimentale e, con la prosecuzione dello scavo, ne emersero almeno altri tre che furono acquistati dal Comune di Verona. In seguito al rinvenimento di un altro lacerto musivo, nel corso di lavori agricoli, nel 1922 fu condotto uno scavo da parte della Soprintendenza alle Antichità, che mise in luce nuovi ambienti pavimentati a mosaico. Nel 1975 lo sbancamento per l'edificazione di un’abitazione privata, in un’area adiacente, permise di individuare un’ulteriore ambiente con pavimentazione musiva. Interpretazione Villa rustica, a carattere residenziale e produttivo di media età imperiale (III sec. d.C.), di cui fu esplorata solo una parte del settore residenziale (pars urbana), con la messa in luce di una grande sala rettangolare, affiancata da altri ambienti laterali e un lungo portico settentrionale. Tutti gli ambienti presentano una pavimentazione decorata a mosaico. Nella sala centrale vi erano cinque quadri figurati inseriti in riquadri geometrici: un emblema con una scena mitologica al centro, putti in veste d'auriga nei quattro riquadri laterali. I pavimenti degli altri ambienti presentavano invece pregevoli decorazioni geometriche. Sono stati rinvenuti anche numerosi lacerti di intonaco dipinto, varie monete tra cui un sesterzio di Lucio Vero (161-169 d.C.), un piccolo braccialetto, un anello e un ago da cucito in bronzo, un campanello e i piedi di una piccola figura in terracotta con tracce di doratura. http://www.sbap-vr.beniculturali.it/news/negrar-vr-villa-romana-riscoperta-e-nuove-scoperte https://www.academia.edu/4588975/Sofia_Piacentin_La_villa_romana_di_Negrar_storia_delle_ricerche_in_Annuario_Storico_della_Valpolicella_XXVII_2010_-_2011_pp._53_76 Ciao Illyricum5 punti
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Buongiorno..notizia di qualche ora fa..scoperta parte di pavimentazione a mosaico e fondamenta di un'abitazione romana a negrar di valpolicella ..erano anni che ci provavano con carotaggi per trovarla..alcune foto.. PS non riesco a postare il link dalla rete4 punti
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Buongiorno Cris, Non se la prenda, le reazioni possono sembrarle sgradevoli, ma si metta nei panni di chi studia e si appassiona alla numismatica. E' sembrato talmente fuori dal mondo offrire 50 euro per monete che non valgono quasi nulla, che qualcuno ha pensato a una provocazione, a uno scherzo. Magari la prossima volta provi semplicemente a chiedere il valore di queste monete e vedrà che otterrà una valutazione serena. Poi se le piace collezionare, può cominciare anche da monete come queste, che non hanno valore numismatico ma hanno una loro storia, piccola o grande che sia. Mi ricordo che una volta mi hanno offerto un rublo bucato del 1898. L'ho pagato pochissimo e so che non ha alcun valore, ma ho pensato: forse era stato usato per un braccialetto, forse appeso alla culla di un neonato, forse...così l'ho comprato. Anche gli scarterelli hanno una loro dignità. Un abbraccio Luigi4 punti
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Ma è ovvio. Torni tra una settimana e, se sei fortunato, te la paga 310 o 320 (quando te ne dovrebbe offrire, stando all’attuale quotazione dell’oro, quantomeno 350). Mi sembra un commerciante francamente poco onesto, che sfrutta l’ingenuità delle persone per ottenere un maggiore interesse economico (o almeno questa è l’impressione che mi ha dato). Ti consiglio, pertanto, di rivolgerti ad altri professionisti. Magari prova a sentirne 4 o 5 e vedi chi ti fa l’offerta migliore... Mi permetto, per concludere, di mostrare un servizio della trasmissione Tagadà, in cui si parla dei compro oro e della scarsa onestà di certi operatori del settore. Quando si parla di soldi bisogna sempre tenere gli occhi ben aperti, onde evitare “spiacevoli esperienze”...4 punti
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10 Tornesi 1825 lettere grandi al dritto e simbolo stella a 5 punte. Riferimenti : D'Incerti 107 Pagani 119 Magliocca 473 Comune Taglio liscio, Peso grammi 30,124 punti
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Dopo anni di ricerca l'ho trovata, sono troppo felice! Insieme al 1831 Torino il 1824 Genova è la più rara della serie, manca in tantissime collezioni (mancava ad esempio nella Rocca e nella Vitalini), secondo me più un R4 che un R3 Conservazione circolata ma piacevole, debolezza tipica sui capelli, senza colpi nè graffi nei campi, chiusa BB "esemplare sano e di grande rarità"3 punti
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Una bella curiosità, 10 centesimi "asse alla tedesca":3 punti
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Condivido anche il mio Tornese Uno del 1827 con simbolo punto. Riferimenti : D'Incerti 112/b Pagani 127/d Magliocca 478/a Raro Peso grammi 3,12 Taglio liscio EX UTRIUSQUE SICILIAE Lotto 6863 punti
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Esistono diverse varianti di questa tipologia di quattrino sia del D/ che del R/. Sicuramente non sono conosciuti ancora tutti gli accoppiamenti tra D/ e R/. Eistono infatti D/ con in legenda : GVIDVS VB VRBINI DVX come segnalato in diverse varianti dal CNI, ma esiste anche una variante con al R/ + FIDES ESPES CARITAS, al CNI 34. Secondo me, quindi, si tratta di un accoppiamento inedito tra D/ e R/, anche se entrambe le legende sono già conosciute pur con le diverse varianti di punteggiature in legenda (stellina, rosetta, o altro). Andrea Cavicchi, nel suo Le Monete del Ducato di Urbino, di questa variante con ESPES non ne fa cenno.3 punti
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Buonasera, minuscola moneta di Rame 1 Cent. 1904 Vittorio Emanuele III. Saluti Alberto Ps. Foto ingrandita3 punti
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Buongiorno, lei afferma "non che abbia dubbi sull'autenticità", in realtà mi sembra di capire che di dubbi ne abbia molti... Francamente questa discussione a me pare un po' surreale, per prima cosa lei acquista una moneta di cui conosce poco o nulla, per fare un investimento e già questa è una cosa che mi fa (mi scusi) sorridere, perché bisognerebbe documentarsi molto bene prima di comprare una moneta e non dopo... Poi lei afferma che ha voluto "rischiare" comprando una moneta che non la convinceva fino in fondo. Dice che ha speso parecchi soldi, la posta sul forum per chiedere pareri e quando qualcuno le fa notare che potrebbe trattarsi di una volgare patacca da bancarella, lei si inalbera sostenendo che la sua moneta è assolutamente autentica. Mi scusi ma se lei è così sicuro dell''autenticità della sua moneta, perché l'ha postata sul forum? Quando si posta una moneta si devono accettare tutti i pareri, anche quelli che non ci piacciono... Poi comunque bisognerebbe comprare soltanto monete che si conoscono bene, soprattutto quando si devono spendere parecchi soldi per l'acquisto...3 punti
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Metlich dice Milano o Ticinum, n. 51 ... comunque è lei @Adelchi663 punti
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Ops! Avevo dimenticato la mezza Piastra ? D'Incerti 104 Pagani 115 Magliocca 470 R2 Peso grammi 13,68 Taglio dritto3 punti
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Buona sera a tutti, volevo rassicurarvi, ho ancora qualche scheda Telefonica da condividere qui con voi.. ? E ancora tanto da dire...2 punti
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Dopo le meraviglie di monete che avete gentilmente condiviso, prendo il coraggio e posto le mie molto più modeste... Comincio con la Piastra 1825. Questa moneta pur essendo in discreta conservazione, presenta una sgradevole anomalia: sembra satinata ed ha un colore che riporta all'alluminio ( l'avevo presa su Ebay un paio di anni fa ed a un buon prezzo ma il venditore aveva inserito delle foto un pò sfocate..). Non penso si tratti di un falso perchè peso, diametro rientrano nei limiti ( peso: 27,19 g ), la lega è di argento ( ho fatto la prova della "riga nera su foglio bianco). Probabilmente è stata coniata su un tondello dove la lega di argento ( 833,33 x mille ) e Rame non si era amalgamata bene. Mi piacerebbe sentire la vostra opinione. La legenda del taglio è al D/ Ciao Tutti gli Amici del Forum, Beppe2 punti
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Francesco I 20 grana 1826 moneta non in alta conservazione ma molto raro da trovare in circolazione.2 punti
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Buonasera a tutti, condivido stasera la Piastra da 120 Grana del 1826, abbastanza raretta e con patina originale.2 punti
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Continuo con gli argenti per Francesco I presenti in Collezione con questo Carlino 1826. Riferimenti: D'Incerti 106 Pagani 117 Magliocca 472 Proviene da un listino "Primavera 1997" lotto 703 del Numismatico di Avellino: Roland Becker Peso grammi 2,29 Taglio rigato. Giudicato dallo stesso BB+2 punti
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Piastra 1826 Reimpressa su 12 Carlini della Repubblica Napolitana.2 punti
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Buonasera, 10 Cent. APE 1924 Vittorio Emanuele III. Una delle mie preferite. Saluti Alberto2 punti
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Buona sera e buona domenica, gradirei condividere con voi il mio ultimo acquisto (appena aggiudicato in asta). Grosso Matapan Marino Morosini Argento. Peso: 2,17gr Segno del Massaro: Pallino in basso a sx a fianco ginocchio. Saluti A.1 punto
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mariarosaria...vedendo i tuoi i post noto che hai dei pezzi veramente belli e rari per varietà e quantità. Coltiva la passione di tuo nonno e ne trarrai molte soddisfazioni. Ti faccio vedere i miei 5 tornesi....ne ho un altro con il punto sotto il busto in condizione MB in attesa di migliorare ( se capiterà uno migliore, perchè bisogna avere pazienza....come dice il mio amico @Rocco68, di cui non ho fatto ancora le foto, .1 punto
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Buongiorno, come ben noto ai cultori della Storia dell’Esercito Romano, nel corso dell’Impero la Legione subì mutazioni profonde. Tipica dotazione del periodo repubblicano (almeno per quello medio e tardo) e del Primo Impero era il gladius e il pilum : nel tempo il sempre maggior utilizzo di truppe di origine barbarica portò alla sostituzione del primo con la spada lunga (spatha) di origine barbarica. Il gladio, mutuato dal gladius hispaniensis (che ebbero modo di conoscere durante le guerre puniche contro gli celtiberi alleati dei cartaginesi), era ideale per letali affondi di punta mentre il legionario si proteggeva dietro l’ampio scudo. A sua volta sostituiva gli xiphos (a lama diritta) e i makhaira (a lama curva) di tradizione magno-greca. Dal III secolo d.C. con il cambiamento delle tattiche di combattimento, venne ben presto sostituito (era già in uso presso la cavalleria dove risultava molto più utile), come detto, dalla spatha. Arma lunga, in ferro, usata più per colpire che non per parare i colpi (veniva utilizzato a tal fine lo scudo perché la lama tendeva a piegarsi e perciò anche lo scudo divenne più piccolo e maneggevole). Inoltre era un tipo di arma più adatta a un elemento non ben addestrato: viene più istintivo colpire di taglio che non affondare il colpo e al nuovo tipo di combattere, a ranghi meno serrati. TABELLA COMPARATIVA: Esempio tipologie Spatha (Tipo Starubing-Nydam) confrontate con un gladio Tipo Pompei. Tratto da http://zweilawyer.com/2010/04/22/le-armi-del-legionario-la-spatha/ Come intuibile, l’alto rapporto tra lunghezza e larghezza incideva sulla robustezza dell’arma, rendendola maggiormente piegabile(e quindi inutilizzabile) rispetto al gladio.1 punto
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Salve Vista l'abitudine di Mistruzzi di creare dei rovesci con raffigurazioni molto allegoriche simili a statue che tuttavia non mi risultano esistenti, come per esempio nelle monete del vaticano incise per Pio XI e Pio XII, immagino possa trattarsi di una statua di fantasia creata dall'autore per condensarne la simbologia e darle appunto valore allegorico esempi di rovesci con statue allegoriche dallo stesso autore: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOXI/4 2 lire Pio XI (ma anche Pio XII) si noti per esempio il basamento che ricorda chiaramente una statua https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOXI/5 1 lira Pio XI e XII stesso discorso sul basamento e la natura statuaria dell'iconografia caso diverso quello del 50 centesimi dove la statua riprodotta mi ricorda molto quella di Castel Sant'Angelo ma altri esempi di statue allegoriche non necessariamente esistenti nelle incisioni di Mistruzzi li ritroviamo anche per esempio nei tagli da 10 lire d'argento e italma per Pio XII: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOXII/10 10 lire Pio XII 1939-41 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOXII/11 10 lire Pio XII 1942-46 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOXII/12 10 lire italma 1947-491 punto
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Credo che le risposte fornite diano un quadro abbastanza chiaro. Il sottoscritto, del tutto ignaro della monetazione di cui trattasi non può aggiungere che un piccolo suggerimento: faccia periziare la sua moneta da un perito numismatico esperto di monete antiche ed avrà a quel punto una soluzione definitiva.1 punto
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1937 Spagna, emissioni locali nel periodo della guerra civile. 50 centesimi Municipio di Alcañiz1 punto
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segnalo l'uscita di questo volume http://www.classicadiana.it/libreria/content/marius-heemstra-antonio-morello-il-sesterzio-di-nerva-fisci-ivdaici-calvmnia-svblata pur essendo lontano dai miei interessi primari, ho dato un piccolo contributo alla traduzione, ed ho profondamente apprezzato una lettura piacevole e interessante anche per chi si occupa di altri periodi saluti1 punto
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Oggi Vi presento una medaglia annuale molto importante: Pontificato di Gregorio XV Medaglia annuale anno II - il bellissimo esemplare in Argento nella foto prestata da una delle più importanti raccolte private di medaglie papali, la raccolta ildebrando che ringrazio - rappresenta la canonizzazione di San Filippo Neri (1515-1595), Ignazio Loyola (1491-1556), Francesco Saverio (1506-1552), Teresa d'Avila (1515-1582) e Isidoro Agricola (1080-1130).1 punto
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Complimenti @Asclepia per la tua bella moneta, è veramente un bel pezzo, per una tipologia monetale molto difficile da trovare in alta conservazione.1 punto
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Papa Gregorio VII, Ildebrando da Sovana,suo paese di nascita , vicino al paese dei miei avi, che faceva parte dell'omonima contea della casata degli Aldobrandeschi.1 punto
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Ciao, scusa se rispondo solo oggi. Nel film vi sono molti errori/inesattezze. La vicenda di Marco Aurelio e Commodo è stata molto romanzata (d'altra parte non è un documentario o una biografia). L'imperatore morì effettivamente in terra "barbara" (Vindobona, oggi Vienna), ma di peste e non ucciso dal figlio. Commodo, una volta preso il potere in effetti inaugurò un regno caratterizzato da stranezze, atti tirannici e opulenti giochi, ma il suo regno finì ben dodici anni dopo, strangolato nel bagno da uno schiavo, e non ucciso nell'arena da Massimo. Maximus non è mai esistito come personaggio storico ma possiamo trovare in lui richiami a più persone realmente esistite: il condottiero Cincinnato, Narciso (l'assassino di Commodo), Spartaco, Claudio Pompeiano (sposo della figlia di Marco Aurelio). Molti dei costumi non sono corretti: i legionari indossano armi e armature vecchie di un secolo, i Germani vestono come dei primitivi, i pretoriani indossano abiti stravaganti e molti gladiatori portano equipaggiamento a caso. La stessa maschera di Maximus è inventata. Nella sequenza di battaglia iniziale vi è troppa artiglieria (usata raramente sul campo anche se sappiamo che già Traiano la utilizzò in Dacia), frecce incendiarie ed esplosioni, i legionari spezzano la formazione e usano i pilum come lance e non giavellotti; inoltre i cavalieri usano selle dotate di staffe (più sicure per gli attori e gli stuntman di quelle storiche). Infine, le figure dei gladiatori erano molto più complesse e articolato di quanto mostrato. PRO abbiamo: una colonna sonora sontuosa. Nella battaglia iniziale è possibile vedere i guerrieri Germani eseguire il "barritus", ovvero il tentativo di demoralizzare il nemico e incoraggiare sé stessi e i compagni con grida, corni ed esibizioni di coraggio (o macabre, come l'esposizione delle teste mozzate dei nemici). La battaglia stessa, per quanto imprecisa, è una grandiosa rappresentazione del più "classico" degli scontri, quello fra barbari e romani. I grandiosi e stravaganti giochi organizzati da Commodo, con tigri e carri da guerra sono esagerati? Tutt'altro. I romani non lesinavano spese per organizzare i giochi, che prevedevano rievocazioni di battaglie, cacce ad animali esotici e perfino l'allagamento dell'arena per inscenare battaglie navali. Lo stesso Commodo era solito esibirsi nell'arena in spettacoli bizzarri sia come cacciatore (per esempio abbatteva pantere e struzzi) che come gladiatore (in incontri ovviamente "facilitati"). Ci aggiungo anche le ricorstuzioni al computer, spesso spettacolari... Questo link propone ben 23 errori. http://archeologia.altervista.org/blog/errori-dei-film/i-23-errori-del-gladiatore.html Che dire? Non mi è piaciuto? Assolutamente, a me è piaciuto molto e continua a farlo, nonostante sappia che vi sono degli errori. Semplicemente devi prenderlo come un film di azione di ambientazione storica e non alla lettera come rappresentazione storica pura e semplice. Un Gladiatore 2 di cui ne parlano da anni? Preferisco di no... i sequel raramente mi soddisfano... Ciao Illyricum1 punto
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1937 Sempre rimanendo in ambito di Guerra Civile Spagnola ecco una monetina un po' insolita: 2 Pesetas 1937 - Governo provvisorio dei Paesi Baschi per approfondire: https://www.imperio-numismatico.com/t51898-las-monedas-de-euzkadi-de-1937-fueron-disenadas-por-armand-bonnetain-ab1 punto
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Una ragazza cavalca uno squalo, nuda. A tanto è arrivato l'esibizionismo dei giovani d'oggi?? E' la protagonista di una vecchia leggenda polinesiana in cui Ina, questo il nome dell'impudica peccatrice, deve fare un viaggio in mare per raggiungere Tinirau, dio dell'oceano a cui è stata promessa in sposa. Non esistendo ancora gli aerei e non sapendo navigare, la signorina chiede a dei pesci di accompagnarla, ma solo uno squalo accetta di aiutarla (evidentemente perchè gli altri gentiluomini con le pinne rifiutavano di compromettersi con un'umana di siffatta facilità di costumi). La ragazza si porta delle noci di cocco per la traversata ma siccome si è scordata il coltello per aprirle chiede all'animale il permesso di tagliarle usando la sua pinna dorsale, e lui cortesemente accetta. A furia di bere l'acqua di cocco però le viene il bisogno fisiologico di mingere, così... senza dire niente si alza e piscia addosso allo squalo. Ovviamente lui s'infuria e minaccia di scaricarla lì e andarsene, ma usando i suoi modi da femmina tentatrice riesce a convincerlo a continuare il viaggio. Il sole picchia e la sete aumenta, ma ancora risentito il pescecane nega il permesso di usare ancora la pinna come coltello (senza dubbio temendo un'altra doccia d'urina)... alchè quella sciagurata senza veli e senza alcun ritegno per tutto ringraziamento gli spacca la noce in testa. Stordito dal colpo, il povero squalo s'inabissa lasciandola sola in acqua. "Ben ti sta, giovinastra!", avrete già pensato dopo tutto ciò. Ma Tekea il Grande, re degli squali, mosso da pietà si alza dalle profondità dell'oceano per salvarla, accompagnandola sull'isola galleggiante di Tinirau. Morale della favola: chi dice che gli squali sono malvagi e vanno sterminati è meglio che vada nascondersi in bagno.1 punto
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Buongiorno a tutti, è appena passato dal listino numero 7 di Numismatica Scaligera questo interessante errore di conio su di un grano da 12 cavalli, tra l'altro anche in altissima conservazione...1 punto
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Buonasera @Andriolo, questa la voce “Spoleto” nella Guida delle zecche: Spoleto (Perugia; Umbria) R. Ganganelli, N. Scerni Periodo medievale (RG) La prima monografia organica sulla zecca di Spoleto fu quella di Luigi Pila-Carrocci [1884] e si è poi dovuto attendere quasi un secolo, fino agli studi compiuti da Franco Panvini Rosati [1970], per avere un quadro sufficientemente chiaro dell’attività della zecca spoletina fino al XV secolo. Esclusa la possibilità di un’attività di zecca in epoca preromana e romana, le prime indicazioni bibliografiche su una possibile monetazione spoletina ipotizzano un avvio delle coniazioni nel periodo del Ducato longobardo e durante il successivo periodo carolingio ma non si conoscono, ad oggi, esemplari di monete o documenti che comprovino tale ipotesi [supraArslan; Grierson 1961, p. 44 ss.]. È certo, invece, che Spoleto, pur appartenendo già ai dominii pontifici, si resse brevemente a governo semi-autonomo battendo sestini che, secondo gli studi più attendibili [Panvini Rosati 1970, p. 12] vennero emessi negli anni precedenti la signora di Rinaldo Orsini, il quale più tardi, impadronitosi della città nel 1383, fece coniare bolognini di stile simile a quelli di produzione papale finché, nel 1390, non venne ucciso in un agguato ordito dai suoi avversari. Questi bolognini (grazie al tipo e all’iconografia, mutuati dai bolognini romani) si inserirono nei canali della circolazione monetaria della bassa Umbria e dell’alto Lazio. Nel corso del XV secolo, sotto i pontificati di Pio II e Paolo II, le monete per il Ducato spoletino furono emesse a Foligno [v.]. Anche le monete a nome di Giulio II e Leone X con legenda umbr, un tempo ascritte a Spoleto, sono oggi attribuite con certezza alla zecca di Foligno [Panvini Rosati 1970, p. 15]. Dal 1461 fu Emiliano II (detto Miliano) Orfini da Foligno, figlio dello zecchiere Piermatteo di Silvero di Emiliano (operante per i Trinci e per i papi Eugenio IV e Niccolò V) e concessionario delle zecche pontificie, a coniare monete a nome del Ducato nella zecca di Foligno, in virtù della facoltà concessagli dal papa di esercitare la propria attività in qualunque città dello Stato Pontificio. A portare a questa scelta furono, probabilmente, sia il desiderio dello zecchiere di concentrare quanto più possibile l’attività nella propria città natale sia gli ostacoli creati dai notabili di Spoleto. Panvini Rosati [1970, p. 14] riporta, a tal proposito, la traduzione di un interessante breve di Pio II diretto, in data 1 ottobre 1461, ai priori della città, nel quale si legge: «concedemmo al diletto figlio Emiliano folignate la licenza di coniare le monete di rame e di argento in qualunque delle nostre città volesse sotto certe condizioni e patti. Voi cercate di impedirgli di ciò fare, di che moltissimo ci meravigliamo, mentre la nostra concessione è utile a città e terre …» e, subito dopo, si ordinava di fornire all’Orfini tutta la collaborazione richiesta, pena un’ammenda di mille ducati. Grazie all’Orfini Spoleto ebbe a proprio nome - ma battuti a Foligno - ducati d’oro, grossi, grossetti e bolognini in argento e moneta in mistura. Tutte le emissioni erano tagliate sul piede ponderale adottato presso la zecca di Roma, tranne i piccioli. Nominali emessi Monetazione autonoma, seconda metà del XIV secolo (prima del 1383): in mistura, sestino. Rinaldo Orsini Signore (1383-90): in argento, bolognino. Emissioni realizzate a Foligno a nome del Ducato Spoletino: Papa Pio II (1461-64): in oro, ducato; in argento, grosso; in mistura, picciolo. Papa Paolo II (1464-71): in oro, ducato; in argento, grossetto papale e bolognino marchigiano; in mistura, quattrino e picciolo. Collezioni Roma, MNR, coll. Reale [CNI XIV, pp. 226-242]; Città del Vaticano, BAV; Bologna, M. Civ. Arch.; Ferrara, M. Civ. Arch.; Milano, Civ. R. Num.; Padova, M. Bottacin; Venezia, M. Correr. La coll. Bellucci [Bellucci-Ragnotti 1907, pp. 38-39], formata in Umbria tra il XIX e il XX secolo e comprendente anche importanti monete spoletine, è probabilmente ancora di proprietà dei discendenti. Personale Per Pio II e Paolo II l’incarico per le monete del Ducato Spoletino (1461-71) fu affidato a Emiliano II Orfini, ma presso la zecca di Foligno. Periodo 1797-1799 (NS) Regnando Pio VI, nel 1797 venne rilasciata a Pietro Zelio Parenti la facoltà di aprire una zecca in Spoleto per la coniazione di moneta di rame e di mistura. Come risulta dalla documentazione archivistica, lo zecchiere iniziò ad operare pochi giorni prima dell’emanazione del decreto di chiusura delle zecche provinciali di fine novembre 1797. Durante questo breve periodo risultano emesse madonnine e muraiole da 6 baiocchi. Come previsto dalle disposizioni, risultano riconsegnati alla zecca di Roma «6 cilindri per madonne e baiocchelle da 6 e 6 cilindri non identificati». Tra il 5 ed il 6 febbraio 1798 le truppe francesi entrarono in città e vi instaurarono una nuova Municipalità che, nei giorni successivi, confluì nella Repubblica Romana, divenendo capoluogo del Dipartimento del Clitunno. Il 30 giugno 1798 da Roma giunse l'autorizzazione a coniare il rame in monete da uno e due baiocchi, ma in seguito alla chiusura di tutte le zecche provinciali, ordinata nei primi giorni di luglio a seguito dello scandalo verificatosi nelle zecche di Fermo e Perugia, dove erano state coniate madonnine ribattendo i sampietrini, la zecca di Spoleto iniziò la battitura di pezzi da uno e due baiocchi solamente dalla metà di novembre 1798. Il 3 febbraio 1799 la zecca fu chiusa; nel processo verbale si dichiarò che «… in zecca si è lavorato qualche quantità di rame per mancanza di pasta». Viene così chiarita la estrema rarità delle non belle monete di Spoleto. Nella primavera 1799 nel territorio dilagò la rivolta antifrancese che, nei mesi successivi, con l’arrivo delle truppe austro-aretine, costrinse i francesi ad abbandonare la città. Nominali emessi Governo Pontificio: in mistura, muraiole da 6 baiocchi; in rame, madonnine. Repubblica Romana: in rame, baiocco e due baiocchi. Collezioni Roma, MNR, coll. Reale; Pergola, M. Bronzi Dorati [Bruni 2007]. Personale Pietro Zelio Parenti. Bibliografia: Argelati I, pp. 18, 86; Bruni 2005, pp. 246-250; Bruni 2007, pp. 60, 75-76; Cinagli 1848; CNIXIV, pp. 226-242; Gnecchi 1889, pp. 368-369; Gradenigo in Zanetti II, p. 155; Martinori 1917-1922; Muntoni I-IV: Muratori 1739, coll. 679-680, 691-692; Panvini Rosati 1971, pp. 239-249; Zanetti II, pp. 477-478, III, p. 448, IV, pp. 16, 477, 479, 481, 483, V, p. 376. Bellucci-Ragnotti A. 1907, Collezione di monete di zecche umbre esposta ed illustrata da Ada Bellucci-Ragnotti, Perugia. Bertuzzi S., Bruni R., Catalli F. 2007, In nome del popolo sovrano, Vicenza, p. 80. De Luca A. 1979, La circolazione monetaria nel territorio di Spoleto nel sec. XII,in Paleographica, diplomatica et archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli, II, Roma, pp. 183-209. Ganganelli R. 2007, Emiliano Orfini e la zecca di Foligno tra Medioevo e Rinascimento, Foligno. Grierson P. 1961, Monete bizantine in Italia dal VII all’XI secolo, in Moneta e scambi nell’Alto Medioevo, VIII settimana CISAM 21-27 aprile 1960, Spoleto, pp. 35-55. Lattanzi B. 1977, Le monete di Foligno, Foligno. Panvini Rosati F. 1970, La zecca di Spoleto dalle origini al XV secolo, «Spoletium», 12, n.14, pp. 9-15. Pila-Carocci L. 1884, Zecche e monete spoletine, Camerino (ristampa Bologna 1980). Scerni N. 1991, Baiocchi a cavallo tra papato e repubblica,«CN», 18 (marzo), pp. 14-15. Per la bibliografia generale, elencata sopra, v. https://www.academia.edu/29789348/BIBLIOGRAFIA_GENERALE_in_Travaini_L._ed._Le_zecche_Italiane_fino_all_Unità_Roma_2011_pp._1541-1567 @Andriolo spero che queste informazioni le possano servire. EDIT Saluti, Teo1 punto
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Il tuo discorso sulla speculazione, perdonami, non ha senso in questo caso. Le zecche coniano essenzialmente per esigenze di circolazione, non per soddisfare ogni categoria di collezionisti. Chi vuole collezionare TUTTI i pezzi di TUTTI gli anni ha la possibilità di acquistare la divisionale, ma se per un determinato anno una certa nazione non necessita, ad esempio, dei 50 o dei 2 centesimi, perchè dovrebbe coniarli ? Per far piacere ai collezionisti "particolari" che vogliono tutto bello ordinato ? Scusa ma è un nonsense che economicamente costerebbe uno sproposito... E poi per soddisfare quante persone che come te hanno deciso di impostare così la propria collezione ? Sicuramente una minoranza. Impostare una collezione come si desidera è un diritto, ma adeguarsi a quanto propone il mercato è un dovere. Altrimenti lascia perdere questo tipo di monetazione e dedicati alle altre. Per quanto riguarda le monete rovinate, indipendentemente dalla sfiga personale :), ti ricordo che esiste il diritto di recesso, o più semplicemente puoi rendere ciò che non è soddisfacente chiedendo sostituzione o rimborso. Ci sono commercianti più che onesti e affidabili, sia in negozi specializzati in cui puoi recarti personalmente, che online. Certo che a volte si cerca di risparmiare 50 centesimi sull'acquisto ma poi se ne pagano le conseguenze... Venditori che oggi si sono fatti un nome hanno impiegato anni per riuscirci, ci sarà un motivo, no ? Decidere di appoggiarsi al primo (o secondo o terzo)venuto spesso comporta conseguenze spiacevoli. E in giro oggi è pieno di commercianti improvvisati che si inventano un mestiere senza conoscerlo, spinti solo dal luccichio di qualche Euro "facile" da ricavare rivendendo monete a prezzi folli dopo aver pagato i rotolini al facciale con la complicità di qualche addetto della banca (e di troppi stupidi che hanno fretta di comprare per paura di restare senza una moneta)... Concludo sul "sapore sciapo" che possono avere le monete in Euro, perchè storicamente rappresentano poco o nulla. L'Euro è una moneta giovane e pertanto ha poca storia. Un giorno probabilmente l'avrà, come tutte le monete. Tu pensi che le monete del Regno, appena uscite, avessero il "sapore" che hanno oggi ? Io no. O che qualche collezionista all'epoca non le sminuisse rispetto ad altre tipologie proprio come tu oggi fai con l'Euro ? Io si.1 punto
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