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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/20 in tutte le aree
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Buonasera a tutta la sezione, vi mostro una bella piastra da 120 grana per Ferdinando lV 1785 appena entrata in collezione...9 punti
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Ho una famiglia di 4 persone, e inevitabilmente mi sono messo a fare quattro conti in questa quarantena, per capire quanti soldi fossero indispensabili. Io sono un po' folle, nel senso che da quando convivo mi annoto le spese di tutti gli anni... Beh dagli anni passati mi sono accorto che per vivere in 4 bastano 950 euro al mese (senza mutuo). Il grande problema di quelli che fanno le cambiali è il fatto di fare il passo più lungo della gamba. Se posso permettermi una Punto non comprerò a rate un BMW serie 5 no? Mi compro la Punto senza fare le rate! Se posso permettermi Cattolica (senza nulla togliere a Cattolica dove vado quasi tutte le estati perché la adoro), non vado alle Maldive o a Miami! Ho conosciuto persone che facevano minimutui per la vacanza a Cancun, colleghi che per avere l'automobile più bella degli altri fanno rate su rate, per finire con quelli che fanno le rate dell'iPhone non potendoselo permettere! È facile fare le cicale e cantare tutta estate, poi quando arriva il momento di crisi la formica sta al calduccio delle quattro mura, la cicala va al banco dei pegni. Ovvio che ci sono le eccezioni eh, le disgrazie possono capitare tutte in fila e resti con le pezze al sedere, ma in generale quelli che si lamentano che non hanno soldi è perché li spendono sempre tutti, alla minima problematica sono senza.4 punti
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I Supereroi con la mascherina omaggiati da Banksy. L'artista inglese non si ferma, anzi, ha voluto lasciare con una sua opera un personale tributo a tutti gli operatori della sanità impegnati nella lotta al coronavirus. Si tratta di un disegno, grande circa un metro quadrato, che è stato appeso vicino al pronto soccorso dell'ospedale di Southampton. L'opera vede ritratto un bambino che gioca con alcuni supereroi e fra questi prende in mano un pupazzo con le sembianze di una infermiera e tanto di mascherina. Questo a significare l'eroismo mostrato dal personale sanitario nella pandemia che ha sconvolto il Paese.4 punti
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Nasce attorno al 960 da nobile famiglia sassone . I sassoni, un tempo tribù barbare e pagane, tra il 772 ed il 785 sono sanguinosamente conquistati e trascinati nella civiltà carolingia del suo nuovo impero, da CarloMagno . Dopo 150 anni, nel 936, il Sassone Ottone I diventa re di Germania e con il figlio Ottone II ed il nipote Ottone III, fattisi imperatori, gettano le basi di quello che dopo di loro sarà il nuovo Sacro Romano Impero . Bernoardo, formatosi alla scuola cattedrale di Hildesheim, diventa negli anni una sorta di segretario di Ottone II e poi precettore di Ottone III : fatto vescovo di Hildesheim nel 993, ne vuole una nuova cattedrale (S. Michele) che viene iniziata nel 1010 ed alla cui costruzione e completamento sovrintende direttamente come committente, appoggiandosi a maestranze ed officine (bronzisti) locali, facendo di questa chiesa una delle più importanti realizzazioni dell'arte ottoniana . Gli Ottoni, nelle zecche un tempo longobarde e poi carolingie di Italia, produrranno una monetazione argentea imperiale, spesso di incerta attribuzione .3 punti
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Di solito quando si parla di crani allungati si pensa solitamente o agli alieni o alle civiltà mesoamericane e pochi penserebbero che anche nell'Europa centrale questo tipo di rituale potesse essere praticato: "RITROVATE IN UNGHERIA DOZZINE DI CRANI DALLA FORMA ALLUNGATA RISALENTI ALL'IMPERO ROMANO È stato scoperto, in Ungheria, un cimitero contenente numerosi resti di individui con un caratteristico cranio dalla forma allungata, risalenti al V secolo dopo Cristo. I resti sono stati trovati all'interno di un cimitero, in Ungheria, che prende il nome di Mozs-icsei-dulo e risalente al V secolo dopo Cristo. All'interno di questo antico sepolcreto sono stati trovati i resti di novantasei persone e, alcuni dei teschi trovati, presentavano una particolare deformazione: avevano una forma allungata molto accentuata. A studiare questi resti peculiari ci hanno pensato due gruppi di archeologi: il primo proveniente dalla Curt-Engelhorn Center, Germania, ed il secondo, l’Eotvos Lorand University proveniente dall'Ungheria. La ricerca ha riguardato l’esame dei 96 resti ed è stata pubblicata su Plos One. Dallo studio dei resti si è scoperto che, in quella particolare zona, vivevano dei gruppi culturali molto diversi e che 51 teschi erano allungati in maniera caratteristica. Probabilmente, per deformare in questo modo le ossa della scatola cranica venivano utilizzate delle bende e delle stoffe che venivano legate strettamente intorno al capo. All'interno del cimitero, inoltre, sono stati rinvenuti tre gruppi culturali diversi, spalmati in due o tre generazioni differenti. Tutto questo si spiega e si intreccia, ci dicono gli archeologi, con gli eventi storici che vedono come protagonista il lento declino dell’Impero Romano d’Occidente. All'epoca, l’Impero romano stava conoscendo la sua fine. Tumulti, conflitti con i barbari, assassini e ribellioni lo resero estremamente instabile e, in quel periodo, una delle province che andarono perdute fu proprio la Pannonia dove si trovava il cimitero con i teschi allungati. Ed è così che, durante le invasioni degli Unni, molti gruppi culturali diversi si sono riversati in Pannonia nell'arco di due-tre generazioni. Infatti, all'interno del cimitero sono emerse tombe di chiara foggia romana, un secondo gruppo, che proveniva da una zona diversa e che seppelliva i morti con particolari merci e oggetti e che praticava l’allungamento del cranio, ed un terzo gruppo, temporalmente più avanti rispetto agli altri due, che praticava l’allungamento del cranio e le cui tombe erano un ibrido tra le prime due e che probabilmente ha sostituito e fuso le due culture precedenti. Non si sa, tuttavia, da dove provenga questa pratica che, sicuramente, non faceva parte della tradizione dell’Impero Romano. Probabilmente, però, l’allungamento delle ossa del cranio rappresentava un qualche status sociale specifico". https://tech.everyeye.it/amp/notizie/ritrovate-ungheria-dozzine-crani-forma-allungata-risalenti-impero-romano-443648.html2 punti
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Grazie @motoreavaporeper la dettagliata spiegazione. E complimenti a @Francesco1984 una Piastra come la tua si vede raramente! Ciao a Tutti2 punti
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Questo è il problema della società moderna, hanno spinto per decenni col concetto di comprare a debito che ormai fare rate per avere qualcosa di estremamente superfluo è diventata una cosa normalissima. Mio padre se un amico mi prestava 1000 Lire per comprare Tex in edicola quando tornavo a casa me le dava a due a due finchè diventavano dispari. Tempo fa avevo un amico/collega di lavoro che amava cambiare l'auto ogni 2/3 anni massimo. Nulla di male a poterselo permettere, peccato che le comprava sempre rigorosamente a rate, e le cambiava senza nemmeno aver finito di pagare le rate dell'auto precedente!! Non ne faccio nemmeno una colpa a chi si comporta così, come detto è questo tipo di società che ti spinge ad avere sempre la roba nuova, e devi averla a prescindere dalle tue possibilità. Un'altra persona che conosco ama dire "i soldi bisogna spenderli, non te ne fai niente quando sei nella tomba!" Per carità, concetto anche giusto, ma poi non lamentarti se appena c'è il minimo problema che porti a una drastica riduzione delle entrate (e nella vita stai sicuro che prima o poi capita), ti ritrovi in braghe di tela dopo due mesi.....2 punti
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Queste sono: 1835 - 1835 (co 5 modificato a 6), e il 1836. Ma qualche volta iniziamo anche a farci domande e dare delle rispote.....del perchè....come mai....ecc.ecc.2 punti
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Mi permetto di rispondere, sentendomi chiamato in causa. Tecnicamente una moneta si definisce tooled quando nella pulitura sono stati spianati i campi o sono stati ritoccati dei particolari. Una moneta a cui sono state rimosse delle ossidazioni a mio parere non è cleaned in quanto la stragrande maggioranza delle monete hanno delle ossidazioni quando ritrovate e queste vengono quasi sempre rimosse senza che questo vada e venga descritto. Nel caso di questa moneta, visto che proveniva da altra asta, sarebbe stato corretto scrivere (expertly conserved since). Cosa che sarà fatta. Sul fatto che la moneta sia stata ripatinata mi sentirei di dissentire e allego una foto presa dall’iphone per confermare quanto dico.2 punti
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Personalmente non sto a giudicare chi va al monte dei pegni, ne tantomeno voglio dire che si faccia male a leggere queste notizie. Però poi, come Fxx, tendo a giudicare il fenomeno, e ridurlo a un "ah, sto coronavirus ha affossato tutta questa gente tanto che c'è la fila al monte dei pegni" mi sembra una visione alquanto distorta del problema. I monti dei pegni esistono da più o meno sempre; non so quanta clientela possano avere giornalmente, però se stanno in piedi vuol dire che di gente ne va parecchia ogni giorno. Mi pare evidente che qualsiasi attività che rimanga ferma per due mesi, al momento della riapertura abbia un accumulo di clientela esagerato, acuito pure dal fatto che per i protocolli anti-corona si deve antrare uno alla volta e mantenere il famigerato metro di distanza. Chi ha bisogno del monte dei pegni, in tempi di virus o in tempi normali che siano, non può certo rimandare, perchè vuol dire che ha urgente bisogno di liquidi. Ammettiamo che in una giornata lavorativa a un monte dei pegni si rechino in media 10 persone (cifra sparata a casa tanto per discutere un pò) ... moltiplica queste 10 persone per 40 giorni lavorativi di fermo... vuol dire che alla riapertura ci saranno ben 400 persone che tutte insieme avranno bisogno di questa attività. Mettici pure che la situazione abbia anche aumentato un pò la potenziale clientela (non nego certo questa possibilità) e quindi le 400 persone diventino 600, mettici i vari protocolli anticoronavirus a far sì che quello che prima si faceva in 10' adesso abbisogni di una tempistica raddoppiata, e vedi che non c'è nulla di strano a vedere la coda di gente fuori dai pegni.... Questo lo dico senza voler apparirer cinico ne tantomeno sottovalutare il problema, ma semplicemente per criticare le semplificazioni giornalistiche atte semplicemente a far vendere una copia in più o meglio ancora a elemosinare un click su Internet. Se veramente ci sarà un aumento smisurato dei clienti della clientela dei monti dei pegni non lo vediamo certo adesso ma lo vedremo tra qualche tempo.... se tra un mese continuerà ad esserci coda fuori da questi edifici, allora sì che ci sarà da preoccuparsi.....2 punti
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Non fraintendiamo: nessuno nega che ci sia la fila fuori dal monte dei pegni. Dico solo che quando la gente va al monte dei pegni in epoche normali nessuno scrive nulla, scriverlo oggi in epoca di coronavirus fa scendere la lacrimuccia in più. O vogliamo pensare che tre mesi fa nessuno andasse a impegnare oro e gioielli? Non è che oggi c'è la coda solo e semplicemente perchè i monti dei pegni sono stati chiusi per due mesi? Voglio vedere quando riapriranno i parrucchieri se mostreranno la coda di gente in fila per farsi tagliare i capelli....2 punti
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Mi sembra un articolo un po'montato ad hoc per far commuovere le persone. Purtroppo questo corona virus ci ha spiegato una volta in più a non credere ai media perché raccontano sempre quello che vogliamo sentirci dire.2 punti
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I denari con PILI sono inconfondibili anche se non si vedono le quattro lettere sul libro ..2 punti
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Alcune annate li riportano lisci, a treccia o con rigature. Purtroppo il taglio non viene quasi mai descritto nelle vendite. Cristiano, ti ho fotografato i tagli dei miei 9 cavalli, dal basso iniziano con il 1788 e l'ultimo è il 1804.2 punti
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Salve Si indicano con xoanon le statue di culto in legno della Grecia antica con testa e braccia espresse plasticamente, ma col corpo cilindrico in forma di colonnetta o squadrato in forma di trave. Alcuni tetradrammi di Lisimaco tipo testa di Alessandro Magno deificato con corno di Ammone/Atena con la Nike che incorona il nome regale con uno xoanon di Ermes come simbolo sul rovescio hanno raggiunto nelle loro scatolette quotazioni di tutto rilievo nelle aste Heritage dello scorso anno. HERITAGE AUCTIONS, INC., AUCTION 3075, 15.08.2019 Lot 32018. THRACIAN KINGDOM. Lysimachus (305-281 BC). AR tetradrachm (31mm, 17.22 gm, 12h). NGC Choice AU ★ 5/5 - 5/5, Fine Style. Pergamum, ca. 287/6-282 BC. Diademed head of deified Alexander III right, wearing horn of Ammon; K below / BAΣIΛEΩΣ / ΛYΣIMAXOY, Athena seated left, Nike crowning royal name in right hand, resting left arm on grounded shield with lion-head boss, transverse spear in background; herm left in outer left field, archaic xoanon (cult image) in inner left field, ΕΠ monogram in exergue. Thompson, Essays Robinson, 220 var. (monogram). Superb high-relief obverse with both sides meticulously engraved in fine style. HID05401242017. Starting price: 4.000 USD - Estimate: 8.000 USD - Result: 14.400 USD1 punto
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Passata in Bertolami Fine Art – Asta 79 – 02/05/2020 – Lotto 534 con errata attribuzione si tratta della rarissima versione della Lira con il Duca che indossa la “gorgiera spagnola” invece delle diverse varianti di colletti, più o meno ampi. Da notare che nella stessa asta, lotto. 533, veniva erroneamente presentata come “gorgiera spagnola”, una normale lira senza data, con colletto molto ampio: Alcuni collezionisti hanno capito l’errore in quanto il lotto 534 pur partendo da 25€ ha raccolto una ventina di offerte, mentre l’altro è rimasto invenduto. La “gorgiera spagnola”, che si vede chiaramente sulla moneta, è un ampio colletto a forma di corolla fittamente pieghettato ed increspato, di moda in Europa tra il XVI e il XVII sec e molto diffuso in Spagna e nei Paesi Bassi, si veda il dipinto seicentesco sotto: Anche nelle monete di Ferdinando II è frequente trovare il Duca con questo accessorio, come nella bella piastra sotto: La lira di Ferdinando II con “gorgiera spagnola”, è considerata di estrema rarità, R5, dai cataloghi, logicamente è sempre difficile disquisire sulla rarità di questo tipo di monete, resta il fatto che, ritengo sia l’unica apparsa in asta non voglio dire da sempre, ma almeno da tempo immemore e questo, aldilà della scarsa conservazione ne fa un pezzo assai importante. Peraltro e con altra errata attribuzione era già comparsa in asta Bertolami del 2018, ma all’epoca era passata inosservata, anche a cifra inferiore a quanto raggiunto stavolta.1 punto
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La materia è trattata anche nel testo di Lorenzo Passera del Bollettino di Numismatica n. 40 che tratta delle monete di Aquileia della collezione reale. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buonasera genny, era quello che intendevo esprimendomi forse male... Sono al corrente dei punti tra i 10 gigli presenti anche su altre piastre come la 1787,1795 per esempio...! Saluti ?1 punto
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C'è n'è anche uno a sinistra della cartella del valore. Trovo affinità con i punti segreti apposti dall'incisore Lavy per le monete del 1773 a nome di Vittorio Amedeo III. Fonte: Comunicazione n. 72 della SNI.1 punto
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Ciao, lasciando stare l'articolo citato, che mi pare parecchio tendenzioso, non nego a priori la possibilità che nel corso della storia più o meno antica ci siano stati dei contatti tra il vecchio e il nuovo mondo, infatti nell'ultimo numero di Archeo c'è un bell'articolo che ventila tale ipotesi, ma da qui ad affermare che le convergenze culturali che tanto balzano all'occhio siano il frutto di stretti e assidui rapporti tra civiltà che nulla hanno in comune ce ne corre. Una su tutte, le affinità tra le varie tipologie di piramidi sono una forzatura, premettendo che la forma più stabile per chi voglia edificare in alzato è quella della piramide ( vedi natural declivio che da la stessa pendenza delle piramidi), la forma, le dimensioni, gli scopi, le tecniche costruttive sono completamente diversi. Vogliamo parlare della scrittura? Se fosse stata introdotta dall' occidente avrebbe qualche affinità con le scritture da noi conosciute ( ricordo che le lingue come la genetica seguono percorsi evolutivi e ibridazioni perfettamente ricostruibili nel loro mutare), invece i glifi olmechi piuttosto che quelli maya sono completamente alieni ad ogni lignaggio culturale occidentale, tanto è vero che la scrittura Maya è stata decifrata solo negli anni 80 del Sec. scorso. È come mai se tali rapporti sono stati così intensi da influenzare l'architettura non vi è traccia di tale influenza nella lingua, nella religione e nella tecnologia delle popolazioni mesoamericane? Dobbiamo ricordarci che l'homo sapiens è geneticamente poco differenziato anche a livello di capacità intellettuale, ciò vuol dire che le soluzioni a determinati problemi sono più o meno sempre le solite (fatte le debite proporzioni e con i distinguo per ogni caso), quindi non bisogna stupirsi se in definitiva la storia culturale dell'uomo non è altro che un susseguirsi di" variazioni sul tema ".1 punto
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Buongiorno Odjob. Ho fatto una piccola ricerca al riguardo, consultando anche il buon testo "L'esercito delle Due Sicilie" di Stefano Ales, senza trarne purtroppo alcun dato certo. Nella uniformologia degli eserciti europei si può dire che non ci sia Paese che non abbia usato come fregi da apporre su berretti, divise e bottoni, elementi quali il Corno e i numeri attribuiti alle Unità (Divisionali e reggimentali soprattutto) che componevano i propri eserciti. Anche quello Borbonico li usò entrambi largamente, ma quel bottone in particolare che hai mostrato non sono riuscito a trovarlo e mi spiace. Mostro sia un bottone con un numero che dovrebbe appartenere ad una uniforme borbonica, ed il disegno che ho tratto dal testo sunnominato. Saluti.1 punto
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Questo è il nuovo 10 soldi sempre di Giovanni Corner II. Stessi soggetti del 15 soldi, ma con un'unica rosetta in esergo al rovescio. Peso 2,27 g, diametro 22 mm, rif.: Zub-Luciani 82.1. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Se c'è e si nota il metallo che congiunze l'occhiello in basso del 5 con l'astina orizzontale della stessa cifraè considerata l'intenzionalità di modificarlo a 6, ma per corretteza d'informazione vanno tutte e tre elencate.....e poi la mezza Piastra con queste caratteristiche, non è la sola che in quell'anno ebbe queste modifiche, prima di approntare la corretta cifra del 6 !!1 punto
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Entrambe stupende, ma la prima è davvero incredibile! Non ha un difetto che sia uno! Complimenti!1 punto
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Non vado in aereo, e nemmeno in treno o in bus; non vado al cinema, ne al teatro, ne in palestra. E non perchè non ne abbia la possibilità, ma perchè mi muovo con mezzi diversi e non mi interessa minimamente di frequentare cinema e teatri. Nei bar e ristoranti che frequento io, salvo qualche eccezione, i coperti occupati sono sempre stati una minima parte rispetto al locale completo. Personalmente mi è capitato molto di rado negli ultimi dieci anni di vedere un ristorante pieno, cosa che invece era piuttosto normale fino a una quindicina di anni fa. Magari inizialmente alcuni ristoranti effettueranno qualche rincaro per compensare la perdita di clientela dovuta al distanziamento ; ma piano piano i locali inizieranno a cercare soluzioni per attirare più gente all'interno del locale, perchè ospitare 5 persone a prezzo raddoppiato è sempre peggio che ospitarne 20 a prezzo normale. Da quel che so poi, in realtà bar e ristoranti durante questa chiusura forzata si stanno già attrezzando con pannelli e quant'altro per permettere di ospitare lo stesso numero di clienti pur salvaguardando l'incolumità delle persone. Per il resto, l'articolo mi sembra abbastanza inutile, come buona parte degli articoli che si leggono ai nostri tempi. il distanziamento sociale sarà un problema ancora per qualche mese, nel peggiore dei casi per un altro anno. Ma non durerà per sempre. Chi è ricco sarà sempre ricco. Chi è povero lo sarà probabilmente ancora di più. Ma proprio per questo non credo che se ne farà un cruccio se l'abbonamento alla palestra o viaggiare in aereo costerà un pò di più. E che la scala sociale debba misurarsi con i viaggi in treno od aereo o le serate al ristorante, è una cosa abbastanza ridicola.1 punto
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No, il 1836 vero si presenta inciso correttamente e con cifre più grandi. Non Escludo che la tua sia una 1835.....potresti mandare foto più chiare e meno sfocate?1 punto
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Questo scrisse mio padre quando sua madre volò fra gli angeli Eri un fiore, mamma! Cattive e indelebili macchie di sangue ne tingevano i petali, ad uno ad uno. Ma tu, piccola e grande mamma, sentivi, nel sacrificio, nella sofferenza, il bacio puro del tuo sposo, l’alito innocente dei tuoi figli, il sorriso del tuo Gesù. Tutto intorno a te era profumo, mamma. E ne attingevano, come a una fonte, tutti i fiori appassiti. Colla tua forza nel dolore rialzavi i petali stanchi. Dicevi col tuo esempio a tutti che Gesù amò con la Croce. Nascosta nella Tua casa sembravi un piccolo uccello cui fossero state spezzate le ali. Ma non amavi andare lontano, volevi soltanto preparare il volo che non ha soste, per trapiantare il tuo nido nel Cielo. Come erano belle, stamattina, le tue ali, mamma! Ma ancora, ancora una volta, hai donato il frutto del tuo lavoro, del tuo dolore, del tuo spasimo. E le hai lasciate con noi. Il tuo sposo è venuto a rapirti. Ma la culla rimane, sollevata dalla terra, nel dolce dondolìo impresso dalla tua mano bianca, al tepore del tuo respiro caldissimo. Non una volta hai allontanato la mano che ti feriva. Era talmente pieno di gioia il tuo cuore che non poteva ospitare un soffio solo di lamento. Nel giardino che lasci tutte le aiuole cantano. Tu ad ogni fiore hai ripetuto il tuo inno, ogni giorno, ogni attimo, con un ritmo sempre nuovo, con uno slancio sempre crescente pur sotto la cappa d’un dolore senza fine. Quest’inno che ci hai insegnato non è di questa terra, mamma! Lo dicono tutti gli uccellini discesi dal Cielo ad ascoltarlo, sopra un ramo fiorito, mentre lo cantavi a noi per l’ultima volta. I petali sono tornati bianchi. Tu sola sapevi trasformare le cattive e indelebili macchie di sangue in tanto profumo di cielo. Vittorio1 punto
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Torniamo alla tipologia delle monete Veneziane. Nicolò Sagredo coniò la nuova liretta da 20 soldi e un esempio di questa è stato postato qualche pagina fa da @DOGE82 . Qui è illustrata la mezza liretta da 10 soldi di Marcantonio Giustinian (1684-1688). Al dritto è rappresentato il doge in ginocchio, ma questa volta di fronte alla Beata Vergine tra le nubi. In esergo si trova il valore X. Sul rovescio la Giustizia stante con un leone accovacciato. In esergo le iniziali del massaro A D, ovvero Antonio Donà. Il peso è di 1,70 g e il diametro di 22 mm (rif.: Zub-Luciani 81.3). Sia la liretta che la mezza liretta furono coniate fino al dogado di Giovanni Corner II. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Nuovo arrivo in collezione Bilancia di tipo Genovese . Sono presenti anche pesi savoia !1 punto
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La 1848 di una discussione di cui ne parlavo é diversa, e oltre alla nota nel Manuale sarà anche inserita nel volume prove e progetti di Attardi/Gaudenzi. C'era una discussione tempo fa...1 punto
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Vedi @Francesco1984 ho fatto una riflessione molto semplice. Se su ebay fai una ricerca per " 120 grana 1851" usciranno 15 risultati. Di queste 15 Piastre solo una è prima serie (ottima quasi come la tua ma costa un po di più) mentre le altre 14 sono seconda serie (quindi vista la grande disponibilità sul mercato direi comune) Concludendo, a mio avviso, hai comprato una moneta veramente rara (vista la poca disponibilità sul mercato) ad un prezzo basso e in ottime condizioni.1 punto
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Considerando che ogni banconota ha una serie di numeri unica ogni banconota dovrebbe essere considerata rarissima.1 punto
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1934 Sudafrica - Giorgio V° - 1 Scellino (tipo: SOUTH·AFRICA - SUID·AFRIKA)1 punto
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a mio parere quel sesterzio, in realtà ha grossi problemi, in particolare numerose stuccature, sbagliate di colore e dalla apparenza diversa dalla tessitura tipica della patina, "plasticose", in particolare le lettere del rovescio, ma anche molti dei rilievi della figura…. Il diritto non è stato risparmiato, sui rilievi, capelli, e lettere…. fateci mente locale alle differenze di colore…. Quella lettera A si è semplicemente staccata la riparazione, essendo fatta su una base fragile, com edoveva essere la moneta originariamente, motivo per cui sono state fatte le ampie integrazioni. a paragone metto una foto in uno stato precedente, in cui si vedono ancora più nettamente i cambi di colore e superficie ( a tacere della forme de molte lettere non corretta, V, S etc.... Un cordiale saluto, Enrico P.S. anche nel fondo…... P.P.S. osservate come staccano le superfici di quel verdino innaturale la resto del fondo...e le forme… le forme…. P.P.P.S I salti di patina, fragilissima, sono evidenti sui bordi, in particolare al rovescio a ore 3 e ore 5/71 punto
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Bronzo di Elagabalo (Phoenicia, Tripolis) che raffigura sul rovescio il tempio di Astarte; all'interno del portico centrale dee in piedi di fronte; data in ex.1 punto
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Buongiorno a tutti ecco le nuove foto la moneta è arrivata a tempo di record già ieri...non sono proprio il top, perchè c'è una luce di m... sta mattina, almeno qui in provincia di Vicenza è nuvoloso. Ecco le foto e poi chiedo a chi a sto nominale...come sono i vostri tagli? Lisci? Grazie1 punto
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Cercherò di farti notare la differenza minima fra i due La mia 1848 8 su 7 presenta il busto "più piccolo"1 punto
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..tornando a Padova ( non mi sembra sia stata postata ) Zecca di Padova Francesco I da Carrara ( 1355 - 1388 ) Carrarese da quattro soldi ag. - gr. 1,68 D/ .F. D. KRARIA. PA...DV E. E .CETERA. - carro fra le lettere F F in cornice R/ S DANIEL . L . MAR...TIR. - il santo stante cat. C.N.I n. 11 - Per. n. 9 ..sperando che la catalogazione sia corretta, aspettando Arka...che ringrazio.1 punto
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Nell'anno 1622 venne aperta un'apposita Officina Monetaria, quelle del R° Arsenale per battere le monete da Due Grani....prima con il motto POPVLORVM QVIES, Rarissime, e poi la PVBLICA COMMODITAS....e se notate il dritto del POPVLORVM QVIES, ha la stessa testa di Filippo IV utilizzata per la Pubblica. [.....] ai mastri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, si dava la possibilità di fabbricare moneta di rame a getto e a cola; i suddetti erano persone pratiche nella coniazione mediante questo sistema e venne risoluto che ad Essi si mettessero a disposizione i locali della fonderia del R°Arsenale; la coniazione doveva interessare monete di rame da due Grana.1 punto
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1934 Rhodesia del Sud, Giorgio V, penny in rame-nichel.1 punto
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Buonasera a tutti, oggi ho ripreso in mano le mie sabaude, mi sentivo un po' in colpa per averle sfrattate dai vassoi dove hanno alloggiato per un quarto di secolo.. Ne ho osservato a lungo una in particolare, la protagonista, ispiratrice e narratrice del racconto. '' Adda Veni Baffone '' Estate del 1976 casa dei nonni paterni, in un afosa campagna Calabra, interminabili giornate che io da piccolo trascorrevo in giro con la Nonna al mattino, per botteghe a far la spesa, le soste nella masseria della comare per un saluto e una limonata fresca sulla strada del ritorno, intorno il canto delle cicale che ancora mi sembra di sentire ritornando ai ricordi dell'infanzia, poi si arrivava a casa e si metteva a posto la spesa e iniziava il rito della cucina. Pomeriggio trascorso rigorosamente ascoltando i racconti della mia bisnonna, una graziosa nonnina che a malapena sfiorava il metro e 50 per 45 kg. tanto esile e tanto forte, vedova di guerra, che aveva tirato su mio nonno tutta da sola nella Calabria durante ben due conflitti mondiali. L'appuntamento però che mi dava tanta trepidazione era quando il nonno mi portava con sé al dopo lavoro ferroviario, qualche tavolino e qualche sedia sgangherata, i ferrovieri tra cui mio nonno si facevano la partitella a carte dopo il lavoro, premetto che il nonno viveva in uno di quei caselli ferroviari di una volta, lontano dal centro abitato ma per fortuna vicinissimo ad una piccolissima stazione ferroviaria di un tempo, mi piaceva molto andare con lui, ci guadagnavo sempre un dolcetto, o un gelato o una semplice gazzosa, che gustavo mentre loro giocavano a carte, si parlava di politica, di sport, di lavoro, qualcuno si infervorava, uno in particolare, un simpatico signore che veniva da Napoli, esordiva sempre con la stessa frase, che anch'essa mi è rimasta stampata in testa, diceva '' Adda Veni Baffone '' queste parole mi incutevano un certo timore, le sentivo come una sorta di avvertimento, ero curioso di saperne il significato ma avevo paura di chiederlo. Spesso al ritorno a casa, il nonno mi permetteva di entrare nel suo studio, dove la facevano da padrone degli orologi a cucu' e una scrivania che era per me come la grotta del tesoro dei 40 ladroni, nei cassetti il nonno custodiva i suoi orologi, li aggiustava come hobby ma anche per i conoscenti ed amici, penne stilografiche, matite, gomme per cancellare giganti, a me ragazzino sembrava veramente un tesoro, ma ecco che all'improvviso il mio sguardo fu rapito da un qualcosa di meraviglioso e al tempo stesso come la rivelazione di un mistero, la mia esclamazione fu '' Ecco qua a Baffone'' e mentre lo gridavo mi brillavano gli occhi, il nonno si giro' di scatto verso di me, e dopo una grossa risata mi disse.. Non è Baffone è Re Umberto I. Era una moneta d'argento da 2 Lire di Umberto I. Allora presi coraggio e chiesi al Nonno maggiori spiegazioni a proposito dell'esclamazione 'Adda' veni Baffone '' e se aveva a che fare con la moneta, allora mi spiegò con parole semplici, quello che poi ho meglio capito e approfondito negli anni, che si usava dire per Auspicare la venuta di un qualcuno che avrebbe messo a posto le cose, una sorta di monito. Ecco vi presento il mio Baffone. Spero vi sia piaciuto questo racconto. Saluti Alberto1 punto
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La spartizione della Polonia La crisi della Polonia del diciottesimo secolo è uno degli esempi più lampanti di come una nazione ricca e popolosa possa perdere nell'arco di un secolo la propria indipendenza a causa di una crisi indotta dagli stati confinanti e gestita tramite il più classico del Divide et impera. La Polonia del 1700, o meglio la confederazione polacco-Lituana era una nazione enorme, comprendente gran parte dell'attuale Polonia, la Bielorussia e parte dell'Ucraina, Lituania e Lettonia. Mentre nelle nazioni limitrofe si era sviluppata la monarchia assoluta. In Polonia vigeva la cosiddettà Libertà dorata. In questo sistema, tutta la nobiltà (la szlachta) godeva degli stessi diritti e degli stessi privilegi. La szlachta controllava la legislazione (nel Sejm cioè l'assemblea parlamentare) e il re eletto della Confederazione. Fin qui niente di male, la costituzione polacca, per i tempi era forse tra le più democratiche al mondo. La degenerazione di questo sistema parlamentare, tuttavià sfociò nel diciottesimo secolo, nel "liberum veto". Ossia qualsiasi atto legislativo andava approvato dall'intera assemblea dei nobili per essere valido. Il liberum vetum era una condizione catastrofica, poichè dava potere anche ad un solo nobile di bloccare l'assemblea legislativa e impedire l'approvazione delle leggi. E' questa la condizione 1 di cui ho parlato nel post precedente. Ossia la condizione di debolezza su cui basare l'indebolimento della nazione polacca. Questa occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata dalle nazioni confinanti per paralizzare totalmente l'attività legislativa polacca (condizione 2). Il divide et impera consistette nella corruzione capillare dei parlamentari, al fine di rendere impossibile qualsiasi attività legislativa del parlamento, e rendere ancora più limitata l'autorità del sovrano. Gli stati vicini, cioè la Prussia, l'Austria e la Russia, firmarono un accordo segreto per mantenere lo status quo: nello specifico, si vollero assicurare che le leggi della Confederazione non potessero mutare. Questa alleanza divenne nota in Polonia come l'"Alleanza delle Tre Aquile Nere", poiché ognuno dei tre stati utilizzava un'aquila nera come simbolo di stato (in contrasto con l'aquila bianca simbolo della Polonia). La Russia di Caterina II arrivò a corrompere quasi tutta la nobiltà e a guidare quasi totalmente gli affari del Camera dei deputati della Polonia. La Polonia era un regno elettivo, e in principio il sovrano era eletto dal parlamento. Lo stato della crisi era tale che la successione del 1733 fu scelta sui campi di battaglia dalle nazioni confinanti. Nel 1772 Le tre nazioni confinanti attuarono la prima spartizione della Polonia, approfittando dello stato di debolezza Polacco. Dopo aver occupato i loro rispettivi territori, le tre potenze spartitrici pretesero che il re Stanislao II Augusto Poniatowski e il Parlamento approvassero la loro azione. Il Re si appellò alle nazioni dell'Europa occidentale in cerca di aiuto, ma vedendo che nessuna nazione estera aveva offerto il suo aiuto e che le potenze avevano occupato Varsavia per forzare la convocazione dell'assemblea, non ci fu alcuna alternativa che la tacita sottomissione. I senatori che si pronunciarono contro l'invasione furono arrestati ed esiliati in Siberia dai rappresentanti di Caterina II di Russia. Alla fine del Settecento, tra 1788 e 1792, il Grande Sejm tentò di ripristinare la sovranità della Confederazione e riformarla politicamente ed economicamente. Il grande successo del Sejm fu l'adozione della Costituzione del 3 maggio 1791, progettata appunto per correggere i difetti politici della Confederazione polacco-lituana e il sistema della Libertà dorata. La Costituzione introdusse l'uguaglianza politica tra cittadini e nobiltà, mise i contadini sotto la protezione del governo e abolì il liberum veto; Le riforme istituite dal Grande Sejm e dalla Costituzione del 3 maggio 1791 trovarono l'opposizione, di una parte della nobità a causa delle disposizioni che ne limitavano i privilegi. Questi si riunirono il 27 aprile 1792 si riunirono a San Pietroburgo su impulso dell'Imperatrice Caterina II di Russia, costituendo 14 maggio 1792 la Confederazione di Targowica, dal nome della località dove venne stipulato il testo dell'atto fondante della confederazione, e il 18 maggio, due eserciti russi entrarono in Polonia, dando inizio, senza dichiararla, ad una nuova guerra russo-polacca, nella quale le forze della Confederazione di Targowica sconfissero le forze leali alla Confederazione Polacco-Lituana, il Sejm e il re Stanislao II Augusto Poniatowski nella guerra in difesa della costituzione. La loro vittoria portò ad una parziale spartizione della Polonia da parte dei paesi confinanti (Prussia e Russia) e pose i presupposti della terza spartizione e della dissoluzione finale della confederazione nel 1795, attraverso una nuova spartizione tra Russia, Austria e Prussia. Molti storici vedono le due ultime spartizioni come una risposta alle riforme che avrebbero rafforzato la Confederazione ed alla paura che le riforme stesse suscitavano negli stati vicini.1 punto
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La dott.ssa Sara Airò, funzionario archeologo del MArTA, ci presenta uno dei reperti più interessanti del museo: il tesoretto monetale medievale.1 punto
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Non è un periodo facile il III secolo a.C. perché ai due schieramenti che si sono affrontati in Sicilia nel V e IV sec., Cartagine e Siracusa, se ne aggiunge un terzo: Roma. Questo, infatti, è il secolo della I (264-241) e della II (218-202) Guerra Punica, con la graduale conquista romana della Sicilia, con conseguente modifica dei vari sistemi monetari. Sostanzialmente ognuna delle tre potenze principali aveva un proprio sistema monetario, ma non sempre e non subito dopo la conquista ognuna di queste lo imponeva nella propria zona di influenza, con la conseguenza che, non di rado, nella stessa zona si accalcavano diversi sistemi monetari. Da tenere presente, comunque, che, a differenza di quelle di bronzo, le monete d'argento erano a valore reale (ovvero avevano un valore pari a quello dell'argento che contenevano) quindi erano accettate normalmente dappertutto. Ne deriva che per affrontare il problema della monetazione siciliana di III sec. a.C. bisogna analizzare nel dettaglio la storia della città che interessa e studiarne poi le emissioni, se la città ha coniato in quel periodo, e, comunque, la composizione dei tesoretti interrati in quel periodo, ammesso, ovviamente, che ce ne siano di noti. Ci sono studi specifici, ma non è un argomento semplice e si incontrano non di rado pareri difformi. Per farsi un'idea della complessità di quel periodo consiglio di leggere l'articolo di G. Santelli, Le contromarche siciliane della II Guerra Punica scaricabile all'indirizzo https://www.academia.edu/26694651/LE_CONTROMARCHE_SICILIANE_DELLA_SECONDA_GUERRA_PUNICA Limitandomi alle cose semplici posso comunque dire che: - Lo statere (moneta da due dramme) non faceva parte dei vari sistemi monetali siciliani; in Sicilia veniva coniato il didramma, ugualmente moneta da due dramme, ma con peso diverso. In compenso vi sono stati lunghi periodo in cui vi circolavano molto abbondantemente gli stateri di Corinto. In diverse città, come ad esempio Siracusa, poi, la moneta di base (quella su cui si basavano tutte le altre della stessa città) era il tetradramma (da quattro dramme). - L'obolo (1/6 di dracma) in Sicilia è stato coniato solo fino a poco prima del 400 a.C., poi è stato sostituito dalla litra, una moneta che esisteva solo in Sicilia, del valore di 1/5 di dracma. i sottomultipli erano: emilitra (1/2 litra ovvero 6 once), trias (1/3 di litra ovvero 4 once), tetras (1/4 di litra ovvero 3 once), hexas (1/6 di litra ovvero 2 once), oncia (1/12 di litra), ma nel III secolo, con l'intervento di Roma, le cose sono gradualmente cambiate.1 punto
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Para mi se trata claramente de un falso de época. No comparto la interpretación de las leyendas EQVTTAS REoNI, la supuesta primera T presenta el travesaño diferente a la segunda y los bordes no caen hacía el interior. La parte superior de la G no es visible y no da la impresión de una círculo. El estilo de la águila es extraordinariamente simple sin demasiado esfuerzo en su gravado, más cuando representa y es el símbolo de una ceca importante como la aquilana. El busto está realizado a base de trazas incisas, principalmente en el cabello y cuello, no a un elaborado trabajo de un gravador. Esta es mi opinión. Un saludo a todod.1 punto
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