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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/20 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti gli appassionati delle pubbliche, oggi ho fatto alcune foto di gruppo dei miei esemplari, mi mancano ancora la PVBLICE e la MC/P, ma credo di essere a buon punto... Voi che ne dite?...
    6 punti
  2. Oggi vi parlo di questo sesterzio che tanti di voi sicuramente conoscono bene e che è stato oggetto di altre discussioni sul nostro forum, in particolare con riferimento ai molti falsi che sono comparsi soprattutto negli ultimi tempi (e per ovvie ragioni dato che si tratta di una moneta assai rara). D/: TI CLAVDIVS CAESAR AVG F BRITANNICVS: busto di Britannico, drappeggiato, a destra, con testa nuda R/: Marte in tenuta militare, a piedi nudi, che avanza verso sinistra, con lancia nella mano destra e scudo in quella sinistra. S C Esiste poi variante (definita meno rara) con il busto di Britannico girato a sinistra: Queste le pagine del Cohen che, nella metà del 1800, assegnava a tali sesterzi un valore di 2500 F d’oro dell’epoca: Circa la rarità di queste monete sarebbe utile sapere qualcosa di più aggiornato, magari con riferimenti a qualche passaggio d’asta. In questo senso, mi farebbe piacere se qualche utente del forum che ha più dimestichezza di me ci desse qualche cifra, giusto per orientarci e per capire di cosa stiamo parlando. La storia del povero Britannico è breve, ma funesta. Nacque nel 41 d.C. con il nome di Germanico ed era figlio dell’imperatore Claudio e di Messalina. Circa due anni dopo la nascita del bambino (43) , a seguito della conquista della Britannia, il Senato conferì a Claudio il titolo onorifico di "Britannico"; l' Imperatore, tuttavia, scelse di non adottarlo lui stesso, ma di concederlo al figlioletto, che da allora in avanti diventerà noto alla storia con questo solo appellativo. A seguito delle scandalose relazioni amorose di Messalina, Claudio divorziò e si risposò con Agrippina Minore adottandone il figlio di primo letto , Lucio Domizio Enobarbo che in seguito diverrà imperatore con il nome di Nerone. Alla morte di Claudio (forse avvelenato dalla stessa Agrippina Minore) l'imperatrice nascose la notizia ai suoi figli naturali, Britannico e le tre sorelle superstiti, trattenendoli forzatamente per vari giorni nelle stanze del palazzo imperiale. Nel frattempo, Nerone (proprio grazie all'assenza pubblica di Britannico) venne acclamato imperatore. Britannico, venuto a sapere il misfatto, denunciò in pubblico l' illegittimità della successione di Nerone reclamandola per sé stesso e per questo Nerone lo fece avvelenare durante un banchetto (55). Tito (il futuro imperatore), commensale di Britannico in quanto suo amico intimo, rimase anche lui avvelenato, rischiando seriamente di morire. Da come ho letto, non esiste una classificazione RIC precisa di questa moneta. Infatti, sui siti on line si trova scritto: RIC I, nota a pagina 130. Io, purtroppo non posseggo il volume del RIC quindi non saprei dirvi il contenuti di questa nota. Qualcuno degli utenti del forum può aggiungere qualcosa? In effetti, la corretta attribuzione/classificazione di questi sesterzi è stata oggetto di lunghe controversie. All’inizio si ipotizzò che fossero stati coniati a Roma verso la fine del regno di Claudio. Poi però prevalse una altra linea di pensiero. Su FAC e su Wildwinds, infatti, è scritto che i sesterzi di Britannico furono omessi nel RIC I dal momento che gli autori seguirono l’ interpretazione di Harold Mattingly (ex curatore della sezione monete e medaglie del British Museum e, soprattutto, uno degli estensori proprio del RIC). Mattingly disse che tale attribuzione era problematica perché in quegli anni la zecca di Roma non produceva bronzi per cui, secondo lui, si trattava di monete di “restituzione” emesse nei primi anni del regno di Tito (80-81 d.C.) che da giovane (come detto sopra) era stato molto amico di Britannico. Ho provato a vedere se riuscivo a trovare qualcosa di più circa la produzione di bronzi nella zecca di Roma, con particolare riferimento agli ultimi anni del regno di Claudio, ma, “googlando” ho solo trovato una affermazione di Von Kaenel su una pagina del sito dell’Università di Tor Vergata di Roma che dice che dal 42/43 a Roma non venne più coniata alcuna moneta di bronzo. Voi ne sapete qualcosa di più circa questa affermazione sulla quale non ho trovato altro? Perché sarebbe accaduto ciò? Più recentemente, il ritrovamento nei Balcani di sesterzi e dupondi di Britannico, Agrippina Minore, Nerone Cesare e Nerone Augusto ha fatto nascere una nuova ipotesi. Von Kaenel ha quindi sostenuto l’origine tracia dei sesterzi in questione alla luce dello stile e della struttura delle monete e ha affermato che nei tipi e nelle legende non vi era nulla che suggerisse una coniazione postuma anziché coeva. Probabilmente, secondi lui, queste monete sarebbero state coniate in nei Balcani per essere destinate alle truppe stanziate lungo i confini. Veniamo ora alla moneta. Britannico è rappresentato con il capo nudo, drappeggiato. Il drappeggio rappresenta la toga virile che egli indossò più presto del solito, praticamente quando era ancora bambino (e poco prima della morte) anche se qui è rappresentato come un giovanotto (o per lo meno come un adolescente). E ci sta, essendo la moneta una chiara propaganda imperiale che voleva mostrarlo già pronto per la sua successione al trono. Sul retro è rappresentato Marte, armato di tutto punto. La moneta, come detto, fu coniata negli ultimi tempi del regno di Claudio che, con questo tipo, voleva probabilmente ribadire il suo appoggio a Britannico. Questo Marte, secondo me, contrasta volutamente con il dritto. Infatti, è un Marte quasi anziano, serio, con una lunga barba. Qualcuno qui sul forum , lo aveva paragonato ad un lanzichenecco. Io credo che si volesse ribadire che, nonostante l’età, Britannico era già pronto e battagliero, anche e soprattutto nei confronti di chi lo voleva rimpiazzare con il giovane Nerone. Questa è ovviamente una mia interpretazione. Mi piacerebbe sentire la vostra. Riferimenti: -FAC: https://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=The%20Coinage%20and%20Iconography%20in%20Sculpture%20of%20Britannicus -Wildwinds: http://www.wildwinds.com/coins/ric/britannicus/Cohen_0002.txt -von Kaenel: “Britannicus, Agrippina Minor und Nero in Thrakien,” SNR 63, 1984: BRITANNICUS, AGRIPPINA MINOR UND NERO IN THRAKIEN.pdf (l'ho trovato solo in tedesco) Segnalo, infine, per chi volesse approfondire, un libro scritto da un utente del nostro forum che mi pare non sia più attivo (Brumus) e che ho trovato citato in una discussione: Luca Brumurelli: The coins of Britannicus and of his relatives. D’Andrea. 2016 Spero di non aver detto cose errate (sono ben accette correzioni) e di non avervi annoiato. Comunque, “credete che non s’è fatto apposta” . Ciao Stilicho
    6 punti
  3. 5 punti
  4. Se come iconografie e temi vuoi rimanere nell'ambito "religioso"/papale direi che le lirette vaticane moderne mediamente sono molto bistrattate quindi fino a PIO XII, salvo qualche esemplare, puoi mettere su una bella collezione con poco... ...Altrimenti se vuoi spaziare e divertirti nei mercatini o su ebay senza tanto impegno economico secondo me una bella collezione tipologica TEMATICA di monete da tutto il mondo e di tutti i tempi è imbattibile. Il tema lo scegli tu secondo ciò che ti aggrada di più: forme strane, velieri (mediamente sono molto belle), sport, monumenti, personaggi famosi, etc etc Secondo me è anche il modo più "spensierato" di portare avanti una collezione numismatica, se dovessi ricominciare da zero personalmente mi dedicherei proprio ad una collezione di questo tipo. Saluti Simone
    4 punti
  5. Pontificato di Leone XIIII - Medaglia straordinaria fusa, realizzata nel 1893 per celebrare il Giubileo Episcopale di Leone XIII. Per oggi ho scelto la rarissima medaglia fusa di Leone XIII con il Buon Pastore (e le legende riferite alla lettura del Vangelo di oggi - IV domenica di Pasqua) dritto: + OVES . VOCEM . EIVS _ AVDIVNT + busto del Buon Pastore di fronte reca pecora sulle spalla rovescio: A . MDCCCXCIII . SEMISAECVL . EPISCOPATVS . LEONIS . XIII . P . M ++ Busto del Buon Pastore visto di spalle
    4 punti
  6. Buonasera amici lamonetiani, condivido anche la mia 1787 D.C. con bella patina scura da ritrovamento e nel contorno con magnifici riflessi iridescenti che a me piacciono moltissimo anche se non in eccellenti condizioni...!
    4 punti
  7. Non ricordo se per Padova era stato già postato qualche Denaro di Francesco I, ma visto che @Arka lo ha richiamato ne posto uno di seguito. Non è una conservazione che raggiunge i livelli dei pezzi precedenti......ma va bene comunque.... ?
    3 punti
  8. Il quattrino da due denari, secondo gli ultimi studi, ha cominciato ad essere coniato negli ultimi anni di Francesco I da Carrara (1355-1388) per proseguire durante la signoria di Francesco II. @ottonePer quanto riguarda la mancanza le perline del cerchio mancanti, potrebbe essere una mancanza creata dalla coniazione e quindi da un elemento del dritto che ha sottratto metallo al rovescio, per esempio la gamba del Vescovo. Controllerò sul mio esemplare a cosa corrisponde la mancanza. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  9. Propongo un'altro ducatello di Pietro Grimani, da molti anni nella mia collezione. Conservazione molto alta peccato per la debolezza di conio centrale.
    3 punti
  10. Tornando a Trieste, non rammento se è già stato postato questo denaro del Vescovo Arlongo (1255-1281). Eventualmente repetita iuvant. Sul dritto è rappresentato il solito ritratto del Vescovo seduto e sul rovescio un crescente lunare sormontato da una stella (rif.: CNI VI, 21; MIR Triveneto 288). Questa iconografia è molto antica come si può vedere nell'immagine che segue. Infatti questo crescente lunare sormontato da una stella è tratto da un denario dell'imperatore Adriano (117-138). La somiglianza è impressionante. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  11. Il mio contributo: Piastra 1854 con 7 torrette nello stemma del Portogallo (oltre ad un "classico" leone anuro).
    3 punti
  12. sempre di Federico IV, per Merano Zecca di Merano Federico IV ( 1406 - 1439 ) quattrino con aquila D/ + FRID * RICCVS - croce accantonata da quattro rosette a cinque petali R/ COMES * TIROL - aquila spiegata , con la testa rivolta a sx - due punti sull'ala sx catal. C.N.I - 20 Rizz. M 550
    3 punti
  13. A volte è necessario spatinare un grosso bronzo, le necessità stanno per poter evidenziare i rilievi, specie se sono lievi. Però dopo la spatinatura, sarebbe d'oblico una protezione per stabilizzare eventuali focolai che scaturiscono per via di bagni corrosivi. In questo esempio, un sesterzio di Agrippina, spatinato e non curato.
    3 punti
  14. Altro che Atlantide! In Egitto (come in Italia) basta scavare e si trova sempre qualcosa anche nell'acqua. È questa la conclusione a cui si giunge leggendo quest'articolo: "Sepolta sotto la sabbia per 1200 anni. Dai fondali egiziani è riemersa una intera città avvolta nel mistero, inghiottita dal Mediterraneo probabilmente a causa di un terremoto. Si tratta dell’epica città di Heracleion (per i greci) o Thonis (per gli antichi egizi), che ora può essere esplorata grazie alla mappa interattiva creata dall’European Institute for Underwater Acheology con i dati archeologici raccolti in questi anni di scavi. Le statue, i relitti delle navi, così come gli edifici, i templi e i pontili che sono riemersi dai fondali sono stati segnati sulla mappa interattiva e possono essere «visitati» attraverso foto e video. I primi resti sono stati trovati a trenta metri di profondità nel 2000 al largo di Abukir, vicino ad Alessandria d’Egitto. E grande è stata la sorpresa quando a riemergere dalle acque sono stati reperti ben conservati, in grado di raccontare tanto su quell’antica città, considerata il centro nevralgico del commercio internazionale fra il Mediterraneo e il Nilo tra il VI ed il IV secolo avanti Cristo. Finora sono stati dissotterrati dal fango della baia di Abukir 64 antichi relitti di navi e più di 700 ancoraggi. Sotto la sabbia sono state ritrovate anche monete d’oro, stele giganti con geroglifici e scritte in greco antico oltre ad una serie di manufatti religiosi, tra cui una colossale statua in pietra di Hapi, il dio egizio della piena del Nilo, la più grande mai rinvenuta. Secondo il professor Barry Cunliffe, archeologo dell’Università di Oxford, «è stata una scoperta archeologica travolgente. I reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, si sono stupendamente conservati per secoli». E «siamo solo all’inizio della nostra ricerca», ha spiegato Franck Goddio: «Probabilmente dovremo continuare a lavorare per i prossimi 200 anni perchè Thonis-Heracleion possa essere pienamente scoperta e compresa». Non essendoci dati certi che possano tuttora spiegare l’affondamento di Heracleion, Goddio ha ipotizzato che il peso dei grandi edifici costruiti su un terreno argilloso e non solito, potrebbe aver causato lo sprofondamento della città a seguito di un terremoto. L’alternativa è che la scomparsa della città sia stata conseguente ad una inondazione. Leggenda narra che a fondare la città di Heracleion siano stati Paride ed Elena, rimasti bloccati su una delle isole del Delta del Nilo durante la loro fuga da Menelao, prima che iniziasse la guerra di Troia. A darle il nome sarebbe stato invece Eracle in persona, il semidio della mitologia greca che corrispondente al romano Ercole. Un mito che è sopravvissuto a tutta questa distruzione, per palesarsi ora a noi in tutto il suo splendore". https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2017/12/30/news/in-egitto-riemerge-un-epica-citta-greca-sprofondata-in-mare-1200-anni-fa-1.34087689/amp/ [email protected]_f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=6fa2a8d
    3 punti
  15. La spartizione della Polonia La crisi della Polonia del diciottesimo secolo è uno degli esempi più lampanti di come una nazione ricca e popolosa possa perdere nell'arco di un secolo la propria indipendenza a causa di una crisi indotta dagli stati confinanti e gestita tramite il più classico del Divide et impera. La Polonia del 1700, o meglio la confederazione polacco-Lituana era una nazione enorme, comprendente gran parte dell'attuale Polonia, la Bielorussia e parte dell'Ucraina, Lituania e Lettonia. Mentre nelle nazioni limitrofe si era sviluppata la monarchia assoluta. In Polonia vigeva la cosiddettà Libertà dorata. In questo sistema, tutta la nobiltà (la szlachta) godeva degli stessi diritti e degli stessi privilegi. La szlachta controllava la legislazione (nel Sejm cioè l'assemblea parlamentare) e il re eletto della Confederazione. Fin qui niente di male, la costituzione polacca, per i tempi era forse tra le più democratiche al mondo. La degenerazione di questo sistema parlamentare, tuttavià sfociò nel diciottesimo secolo, nel "liberum veto". Ossia qualsiasi atto legislativo andava approvato dall'intera assemblea dei nobili per essere valido. Il liberum vetum era una condizione catastrofica, poichè dava potere anche ad un solo nobile di bloccare l'assemblea legislativa e impedire l'approvazione delle leggi. E' questa la condizione 1 di cui ho parlato nel post precedente. Ossia la condizione di debolezza su cui basare l'indebolimento della nazione polacca. Questa occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata dalle nazioni confinanti per paralizzare totalmente l'attività legislativa polacca (condizione 2). Il divide et impera consistette nella corruzione capillare dei parlamentari, al fine di rendere impossibile qualsiasi attività legislativa del parlamento, e rendere ancora più limitata l'autorità del sovrano. Gli stati vicini, cioè la Prussia, l'Austria e la Russia, firmarono un accordo segreto per mantenere lo status quo: nello specifico, si vollero assicurare che le leggi della Confederazione non potessero mutare. Questa alleanza divenne nota in Polonia come l'"Alleanza delle Tre Aquile Nere", poiché ognuno dei tre stati utilizzava un'aquila nera come simbolo di stato (in contrasto con l'aquila bianca simbolo della Polonia). La Russia di Caterina II arrivò a corrompere quasi tutta la nobiltà e a guidare quasi totalmente gli affari del Camera dei deputati della Polonia. La Polonia era un regno elettivo, e in principio il sovrano era eletto dal parlamento. Lo stato della crisi era tale che la successione del 1733 fu scelta sui campi di battaglia dalle nazioni confinanti. Nel 1772 Le tre nazioni confinanti attuarono la prima spartizione della Polonia, approfittando dello stato di debolezza Polacco. Dopo aver occupato i loro rispettivi territori, le tre potenze spartitrici pretesero che il re Stanislao II Augusto Poniatowski e il Parlamento approvassero la loro azione. Il Re si appellò alle nazioni dell'Europa occidentale in cerca di aiuto, ma vedendo che nessuna nazione estera aveva offerto il suo aiuto e che le potenze avevano occupato Varsavia per forzare la convocazione dell'assemblea, non ci fu alcuna alternativa che la tacita sottomissione. I senatori che si pronunciarono contro l'invasione furono arrestati ed esiliati in Siberia dai rappresentanti di Caterina II di Russia. Alla fine del Settecento, tra 1788 e 1792, il Grande Sejm tentò di ripristinare la sovranità della Confederazione e riformarla politicamente ed economicamente. Il grande successo del Sejm fu l'adozione della Costituzione del 3 maggio 1791, progettata appunto per correggere i difetti politici della Confederazione polacco-lituana e il sistema della Libertà dorata. La Costituzione introdusse l'uguaglianza politica tra cittadini e nobiltà, mise i contadini sotto la protezione del governo e abolì il liberum veto; Le riforme istituite dal Grande Sejm e dalla Costituzione del 3 maggio 1791 trovarono l'opposizione, di una parte della nobità a causa delle disposizioni che ne limitavano i privilegi. Questi si riunirono il 27 aprile 1792 si riunirono a San Pietroburgo su impulso dell'Imperatrice Caterina II di Russia, costituendo 14 maggio 1792 la Confederazione di Targowica, dal nome della località dove venne stipulato il testo dell'atto fondante della confederazione, e il 18 maggio, due eserciti russi entrarono in Polonia, dando inizio, senza dichiararla, ad una nuova guerra russo-polacca, nella quale le forze della Confederazione di Targowica sconfissero le forze leali alla Confederazione Polacco-Lituana, il Sejm e il re Stanislao II Augusto Poniatowski nella guerra in difesa della costituzione. La loro vittoria portò ad una parziale spartizione della Polonia da parte dei paesi confinanti (Prussia e Russia) e pose i presupposti della terza spartizione e della dissoluzione finale della confederazione nel 1795, attraverso una nuova spartizione tra Russia, Austria e Prussia. Molti storici vedono le due ultime spartizioni come una risposta alle riforme che avrebbero rafforzato la Confederazione ed alla paura che le riforme stesse suscitavano negli stati vicini.
    3 punti
  16. Passata in Bertolami Fine Art – Asta 79 – 02/05/2020 – Lotto 534 con errata attribuzione si tratta della rarissima versione della Lira con il Duca che indossa la “gorgiera spagnola” invece delle diverse varianti di colletti, più o meno ampi. Da notare che nella stessa asta, lotto. 533, veniva erroneamente presentata come “gorgiera spagnola”, una normale lira senza data, con colletto molto ampio: Alcuni collezionisti hanno capito l’errore in quanto il lotto 534 pur partendo da 25€ ha raccolto una ventina di offerte, mentre l’altro è rimasto invenduto. La “gorgiera spagnola”, che si vede chiaramente sulla moneta, è un ampio colletto a forma di corolla fittamente pieghettato ed increspato, di moda in Europa tra il XVI e il XVII sec e molto diffuso in Spagna e nei Paesi Bassi, si veda il dipinto seicentesco sotto: Anche nelle monete di Ferdinando II è frequente trovare il Duca con questo accessorio, come nella bella piastra sotto: La lira di Ferdinando II con “gorgiera spagnola”, è considerata di estrema rarità, R5, dai cataloghi, logicamente è sempre difficile disquisire sulla rarità di questo tipo di monete, resta il fatto che, ritengo sia l’unica apparsa in asta non voglio dire da sempre, ma almeno da tempo immemore e questo, aldilà della scarsa conservazione ne fa un pezzo assai importante. Peraltro e con altra errata attribuzione era già comparsa in asta Bertolami del 2018, ma all’epoca era passata inosservata, anche a cifra inferiore a quanto raggiunto stavolta.
    2 punti
  17. .... '' normale" rispetto alle altre ?
    2 punti
  18. Ciao! Questo è il mio a nome di Domenico Contarini .... mi manca la foto del Dritto e non so perché; me la sarò "giocata", però posso dirvi che le iniziali del Massaro sono Z Q (Zuanne Querini). Per il momento accontentatevi
    2 punti
  19. Sì avevamo già visto il denaro, ma vederne ancora non guasta. @Bassi22 Anche in questo caso, come in quello precedente, si tratta del denaro piccolo ma di Francesco II detto il Novello. Rimando al post precedente per la spiegazione della differenza... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  20. Rovescio. Conservazione onesta e rispondente alla perizia. Non sempre il prezzo pagato fà la moneta ?
    2 punti
  21. Questo è il ducatello di Francesco Morosini (1688-1694). Massaro Alvise Gritti, peso 22,63 grammi, rif.: Zub-Luciani 107.5. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  22. Per me ottima pure questa. Tranquillamente collezionabile, circolata ma non troppo. Complimenti anche a te, ma le tieni veramente tutte! Solo per confronto ti posto la mia. Ma la tua sta moolto meglio. Ciao, Sergio.
    2 punti
  23. E' possibile quello che sostiene "fedafa" infatti la risposta da parte dei beni culturali di Lecce faceva questa ipotesi (essendo l'episodio anteriore al 1909): Gent.mo sig. S poichè si tratta di un rinvenimento ante 1909 in realtà potrebbero essere ovunque... prima di quella data tutto ciò che veniva alla luce dal sottosuolo per legge non era di proprietà dello Stato. Proverò a cercare nei nostri archivi storici alla ricerca di qualche informazione... Le farò sapere non appena avrò qualche notizia, nel frattempo la ringrazio per la segnalazione! Serena Strafella dott.ssa Serena Strafella Funzionario Archeologo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce, Taranto Sede centrale di Lecce, via Antonio Galateo, 2 - Tel. 0832248311 Ufficio Operativo di Taranto, via Duomo, 33 - Tel: 099/4713511 Come avevo accennato, ho interpellato i discendenti della famiglia de Donno e non e' escluso che siano state vendute privatamente (specialmente dal citato Frans de Donno, foto sotto). Resta da considerare che: nel museo di Lecce ci sono stati due furti negli anni 20 e 70, e un incendio, non sono disponibili cataloghi o documenti dell'epoca sui reperti posseduti (per ora, penso di riprovare a chiederli quando sara' possibile...); la nota nella foto sotto parla di Michele Paone (storico scomparso diversi anni fa') che sostiene la presenza delle monete a Taranto, ho cercato di consultare i documenti del Paone conservati nel convento di Martano, ma non mi e' stata concessa questa possibilita', per ora.
    2 punti
  24. Per me la pubblica è la moneta più interessante coniata dalla zecca di Napoli, nella sua semplicità esprime un fascino che poche altre monete hanno, il dritto di queste monete mi ricorda molto quelli dei sesterzi romani dei primi secoli, ma anche il rovescio con quella frase è come se volesse in un certo senso dimostrare un attaccamento al popolo, poi sappiamo tutti cosa ha fatto il dominio spagnolo alla città di Napoli ma la moneta in sé non ha colpe...
    2 punti
  25. ..tornando a Padova Zecca di Padova Francesco II da Carrara ( 1390 - 1405 ) Quattrino da 2 denari mist. gr. 0,69 Prov. num. " Eugubium" Gubbio - P.G
    2 punti
  26. Per comodità del popolo...
    2 punti
  27. Salve, buongiorno, buonasera ho trovato questo sito e ho una domanda da porvi: ho una moneta da 20 lire del 1876. Mi potere dare consigli? Grazie. È così che in una comunità civile ci si presenta e si interloquisce. Graziano
    2 punti
  28. Non serve tapparsi gli occhi. Ogni moneta veneziana è la benvenuta. L'usura è testimonianza. Del tempo, dell'uso, dell'utilità... Inoltre più monete si vedono e più interessante diventa questa discussione... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  29. Anche a me @Galenus effettivamente sembrava una HISAANIAR
    2 punti
  30. Ciao Victor. Per primo eliminerei i grumi (in verde) poi con delle applicazioni ( rosso),con benzotriazzolo al 5%-8% in alcool. Quando si saranno stabilizzati i focolai, o si lascia cosi con questa colorazione da spatinatura chimica, o una lieve colorazione, al fine di attenuare le macchioline della cuprite.
    2 punti
  31. Gentilissimo, basta chiarirsi subito, mi son scusato per far capire fin da subito che sono persona che cerca il dialogo e il confronto tra persone che, sicuramente qui, reputo educate, corrette e molto moderate e propense al dialogo. Io capisco il tuo ragionamento, e, considerata la tipologia di moneta (come per tutte le monete rare e costose) anche io condivido che sia molto meglio vederla dal vivo, meglio se da un perito riconosciuto qualificato e affidabile in negozio o ad una fiera. Se è la moneta da sogno nel cassetto (almeno lo sarebbe per me), e non un tappabuchi che poi sostituirò con un esemplare migliore o perchè sto collezionando la tipologia con tutte le varianti del caso (e complimenti a chi può permetterselo nel caso), sapendo che devo spendere una certa cifra per averla cercherò sì la miglior conservazione e magari chiuderò gli occhi nel dover spendere qualcosa di più (quanto dipende dalla situazione ovvio). Anche perchè, proprio perchè parliamo di cifre abbastanza considerevoli, in futuro credo sia più facilmente rientrare come spese da una tale moneta in conservazione medio alta che medio bassa... Se fosse messo in vendita o in asta un grosso di Enrico Dandolo in conservazione q-Spl o più, quanti di noi non farebbero (potendo ovviamente, e sia chiaro e lo ripeto non mi permetterei mai di fare i conti in tasca a nessuno) uno sforzo economico in più per averlo rispetto a quanto dovrebbe costare vista la difficoltà nel trovare un esemplare che non si giri intorno al BB (e io adesso non potrei permettermi nemmeno un BB tanto per capirci )? Ripeto, se è un sogno che, non adesso, ma magari negli anni sarà raggiungibile, visti gli sforzi e le rinunce che dovrei fare, cercherei la qualità migliore possibile, se economicamente possibile, ovvio. Spero di aver chiarito nel rispetto delle tue posizioni, @Faletro78 Mattia
    2 punti
  32. Diversamente quando una moneta da oltre 2.000 anni, ci arriva in queste condizioni, per diversi fattori chimico-fisiche, allora e tutta un'altra cosa. La ottima conservazione che ci arriva ai nostri tempi con una delicatissima patina compatta e senza mali. Ecco cosa fa la differenza. Patina SI, patina NO.
    2 punti
  33. Ecco cosa combinano i cosi detti "restauratori". La moneta era genuina, "era" ma con gli interventi INVASIVI, hanno fatto cambiare l'originalità del sesterzio. E stata riscolpita a bulino e bisturi, l'hanno ripatinata e questo è il risultato. Sicuramente, questo non è un restauro o una pulitura, questo è deformare il messaggio che l'incisore ha voluto dare.
    2 punti
  34. Buongiorno a tutti, mi aggrego volentieri alla carrellata della Piastra 1854 comune. Quella in mio possesso ha lo stemma del Portogallo vuoto, ma credo che il conio differisca per altri piccoli dettagli, come G.120 per esempio. Buon fine quarantena a tutti! Silver
    2 punti
  35. Discussione passata un po' in sordina ma il soggetto tremendamente importante, una vera Pompei sommersa, una miniera di reperti di prima mano. Testo di riferimento e un po' di foto a random...
    2 punti
  36. Cuprite anche per me anche se quell'area non compatta ma come di "fioritura" la rende potenzialmente insidiosa in quanto molto probabilmente ha intacato il tondello e concordo con quanto detto da @gionnysicily che potrebbe nascondere crateri più o meno estesi.Qualsiasi intervento di pulizia a mio modesto avviso in questo caso e a questo punto sarebbe solo peggiorativo.Inoltre mi sembra di vedere segni precedenti di pulitura tra ore 10 e ore 12 forse nel tentativo di fermare il cancro del bronzo che ha lasciato tracce evidenti soprattutto nella legenda della zona interessata?(la foto non aiuta molto) saluti, Lucretiu.
    2 punti
  37. DE GREGE EPICURI La moneta di @checco70 a me sembra assolutamente autentica, e non vedo ritocchi. Quello che vedo è che ha subito vari traumi e fratture, sia sui bordi che al rovescio. I fondi non sono stati toccati; il rilievo delle scritte ci deve essere, se la moneta è coniata, e qui mi pare del tutto normale.
    2 punti
  38. Io li classifico per anno e se posso permettermi di darti un consiglio....soprattuto per le monete FDC prese dai rotolini, non usare fogli a taschine e nemmeno gli oblò se non vuoi vedere negli anni spegnersi il lustro di zecca e ritrovarti monete opache e nei peggiori dei casi ossidate o patinate con un "verdiccio appiccicaticcio" Ti consiglio le capsule anche se occupano più spazio e sono più costose rispetto ai fogli di plastica. Per le monete circolate trovate in circolazione può andare bene la soluzione dei fogli a taschine ma per le FDC te lo sconsiglio
    1 punto
  39. Un esemplare in conservazione pregevole, peccato per la legenda un po' carente.
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  40. A tal proposito, avendo molte monete napoletane in suo possesso e vedendo un certo interesse per le varianti, le consiglio di valutare l’acquisto del manuale di Magliocca: Manuale delle monete di Napoli 1674-1860
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  41. Buona Domenica Splendido Grosso; complimenti. Riguardo ai famigerati puntini, sono d'accordo con quanto scritto da Andrea, ma non solo; piccole escrescenze di metallo dovute a minuscole lesioni nel conio, che possono essere avvenute nella fase di preparazione, ma anche all'uso, possono esserne la causa. Ci possono stare anche minuscoli "punti di ruggine" non rimossa. Con gli ingrandimenti che hai fatto alla moneta, ovviamente, assumono tutti una valenza ragguardevole .... ma al naturale sono veramente impercettibili. La classificazione è corretta. saluti luciano
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  42. se al rovescio c'è un polpo, alzo le mani...non è "roba mia" … pur non essendo roba mia il III secolo, vedevo qualcosa del genere, ma certamente mi inganno
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  43. Ciao @Galenus, si..stesso marchio, ma gli manca lo stelo.....anche su altre monete d'oro lo troviamo senza !!!
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  44. Nel testo di A. Travaglini "Inventario dei rinvenimenti monetali del Salento" Roma 1982, a pag. 175 c'è la lista delle monete e la collocazione è indicata come incerta. A questo punto temo che non si sappia realmente dove siano collocate.
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  45. Da restauratore, penso che una moneta antica, su questi esempi " Sesterzi", credo che tutto quello che si crea negli anni, ( patine, incrostazioni, sedimenti calcarei, ed altro; io lo considero "estraneo" e andrebbe asportato, ove e possibile. Poi se vogliamo fare degli apprezzamenti sulle patine, questo e un altro discorso. C'è a chi piace al naturale e ci sono le monete Tiberine, c'è chi piace come la naturale coniatura, l'ha creata, c'è chi desidera una patina verde compatta lucida. Purtroppo, bisogna tener conto, che ci sono anche le corrosioni e qui si complica tutto, poiché nel tentare di pulire, vengono fuori crateri, a volte con cancro e depressioni notevoli dal piano. Sicuramente è tutto un casino complicato. Ecco perché, quando arriva sul mercato un sesterzio considerato " mosca bianca" o è patinato o non , i prezzi vanno alle stelle. Sui restauri, magari ci inoltriamo nei prossimi post, perché anche qui è un gran ( bel ) casino. allego qualche "mosca bianca" tanto per farci gli occhi ed apprezzare i dettagli per come e quello che un grande Maestro Incisore, a voluto immortalare, trasmettendoci vere emozioni. CERTAMENTE IN QUESTI DETTAGLI, NON SI SAREBBERO VISTI COSI NITIDE, CON PATINE SPESSORATE.
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  46. Salve,scusate se mi intrometto,credo che quando una persona è un grande esperto non ha bisogno di essere ruvido nei confronti di un neofita di cui non si conoscono background e intenzioni. Anch'io(che non sono un esperto) pur con buone intenzioni inizialmente ho faticato a inserirmi nel forum quindi credo che la gentilezza e il beneficio del dubbio siano dovuti a tutti Saluti Andrea
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  47. Secondo alcune memorie storiche pare esistesse un lago chiamato Gerundo situato nell’attuale zona di Lodi, nell’area compresa tra Brembate e fin quasi Cremona. Secondo i racconti l'estensione era tale che tra il IV e il VI secolo d.C. sull’isola detta della Mosa o Fulcheria (da Fulcherio, il duca longobardo che l’aveva avuta in feudo) fu edificata la città di Crema. A conferma della sua esistenza ci sono numerose piroghe rinvenute nei fiumi, si tratta di imbarcazioni ricavate da tronchi costruite nell’Alto Medioevo con tecniche che risalgono al neolitico. Secondo le cronache le flotte fluviali di Venezia e di Ferrara si scontrarono spesso nelle acque del Gerundo. Un'altra vicenda ne testimonia l'esistenza: pare che l’imperatore Barbarossa fosse riuscito a espugnare Crema dopo un acerrima battaglia combattuta con imbarcazioni dai cremonesi. Come in ogni racconto medievale che si rispetti c'è la presenza di un mostro leggendario, ed anche il lago Gerundo ne ebbe uno. Ezzelino da Romano, vicario imperiale e genero di Federico II di Svevia, era un uomo molto temuto in quell'epoca e dalla sua tomba nacque la leggenda che un drago chiamato Tarantasio fosse nato dalle spoglie mortali di Ezzelino. La leggenda del mostro si rintraccia in diverse storie dell'epoca. Secondo alcuni, il primo gennaio del 1300 il drago morì in seguito all’intervento di San Cristoforo dopo tre giorni di preghiere le acque malsane del Gerundo si ritirarono lasciando solo lo scheletro del mostro. Un osso gigantesco, e precisamente una costola di drago del Gerundo, è ancora oggi visibile appesa al soffitto della sacrestia della chiesa di San Bassiano, a Pizzighettone. La costola, probabilmente, appartiene a una balena fossile o a un elefante. Scheletri di balene sono stati spesso rinvenuti sulle Prealpi e, soprattutto, sull’Appennino che si affaccia sulla Pianura Padana. Un'altra leggenda ancora parla di uno scontro tra San Colombano e il Tarantasio. Un ben più famoso racconto vede come protagonista il condottiero Umberto Visconti, capostipite della casata, porre fine all’esistenza del Tarantasio. L’uomo entrò nella caverna del drago, proprio mentre il mostro stava per divorare un bambino, ma l’eroe ebbe la meglio dopo ben due giorni di lotta. Infatti lo stemma visconteo, simbolo di Milano, riporta questo episodio leggendario. Secondo la geologia la Pianura Padana non avrebbe dovuto presentare un così grande lago, probabilmente si trattava di una grande rete di paludi bonificate ad opera dei monaci dal IX secolo. Un'ipotesi più azzardata vede effettivamente l'esistenza di un esteso lago e che a contribuire alla sparizione dello specchio d'acqua siano stati i fattori climatici del periodo caldo dell’Alto Medioevo.
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