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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/20 in tutte le aree
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Nonostante sia una moneta comune, non ho trovato molte discussioni a riguardo con relative monete postate. Apprezzando moltissimo tutto il rame napoletano, non potevo non inserire in collezione questo pezzo (affiancandolo al 4 tornesi 1799). Pur non essendo in alta conservazione, l'ho scelta per il fascio che risulta ancora in parte abbastanza visibile e non completamente liscio come solitamente si trova in giro. Aspetto vs commenti. Saluti8 punti
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A causa della stringente situazione, ho notato che la sezione ha patito inesorabili, ma doverosi annullamenti. Segnalo però una 'mostra impossibile', sicuramente free COVID, sempre fruibile, nonché a tema pasquale. Un ringraziamento a Lucia Travaini per il suo ennesimo e gradito contributo alla numismatica mondiale, ma anche alla dimensione umana che in questi momenti il simbolismo dell'antico gruzzolo, assurto a reliquia, ci trasmette. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=10&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwixhpD7g-ToAhWWSH0KHXrDCTgQFjAJegQIARAB&url=https%3A%2F%2Fwww.raiplayradio.it%2Faudio%2F2020%2F04%2FMostre-impossibili-89571e4d-7052-4782-8249-b514e8da44e5.html&usg=AOvVaw3lgQmmQcM5XMNSEaWLCgl96 punti
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Ciao e complimenti a Tutti perchè avete postato delle monete eccellenti ed alcune veramente strepitose! Come ho scritto mi accontento di avere una collezione dal BB allo SPL, non ho la disponibilità economica per aspirare a monete come quelle postate da Voi. L'importante è comunque la passione ed anche una moneta "media" può dare molte soddisfazioni. Nella mia collezione una moneta che mi ha dato molte soddisfazioni è il 5 Lire 1856 TO. La comperai con altre monete da un listino a prezzi fissi della Svizzera a fine anni '80. La foto era pessima ma si intravedeva che aveva un "potenziale". Siccome l'importo non era indifferente, presi coraggio e telefonai al Negozio Numismatico. I primi minuti furono imbarazzanti, in quanto il proprietario parlava solo tedesco e non capiva neanche il mio inglese scolastico. Alla fine mi passò una segretaria che parlava italiano ed accettarono la mia proposta di sconto. Quando mi arrivò il plico, la moneta che conoscevo solo per 2 foto in B/N piatte e pure un po' sfocate, fu una vera, piacevole sorpresa. Eccola Ciao Beppe5 punti
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Buonasera a tutti, Intervengo su questo argomento perché un amico mi ha segnalato questa interessante discussione. Ho visto alcune di queste particolari dracme, prima dell'uscita in asta già menzionata, anche in alcuni convegni tra gennaio e febbraio (Modena e Bergamo). Dopodiché mi sono state offerte una ventina di questi pezzi, da un tizio che le aveva comprate a sua volta da un altro tizio che le vendeva a blocchi (!) da 20... Ho avuto la possibilità di esaminarli per alcuni giorni con le tecniche che la numismatica tradizionale ci da, ma ho anche avuto fatto eseguire delle analisi di fluorescenza a raggi X (ahimè pagandole a caro prezzo). Una analisi dei legami di conio evidenzia la presenza di 4 coni di Diritto e 4 coni di Rovescio, per un totale di 6 coppie di coni, esemplificate nell'immagine qui sotto. Si tratta di numeri veramente alti, considerato il campione piccolino... E confermo che ci sono intrecci strani, troppo strani, del tipo incrocio di coni tra monete a legenda Massa e monete a legenda Rikoi... Qualcosa di impossibile o perlomeno mai attestato in tesoretti, ritrovamenti o collezioni museali. Una cosa veramente anomala è poi l'orientazione degli assi. In tutte le 20 dracme che ho studiato l'orientamento è sempre a 12h o 1h, cosa che non è assolutamente attestata per nessuna tipologia di dracma padana, in quanto i coni erano usati liberi e pertanto davano origine agli orientamenti più disparati (non stiamo parlando di officine con un livello organizzativo paragonabile con quelle di alcune città stato greche, Marsiglia tanto per dirne una). Ci sarebbe poi da fare un lungo discorso sulle tipologie dei tondelli delle dracme Pirakos autentiche, che sono larghi, piatti e sottili (vedi Manerbio), cioè l'opposto di queste qui. Stesso discorso per le Rikoi. Un altro lungo discorso andrebbe fatto per lo stile... Le analisi XRF (eseguite su 2 monete) infine hanno segnalato una lega abbastanza pulita, costituita all'85% di Argento e per il resto di metalli non preziosi (rame e altro). Quello che colpisce è la presenza di tracce di Titanio, Manganese e Cadmio, veramente anomala, ma soprattutto l'assenza completa e totale di tracce di Oro e Piombo, che sono sempre presenti in tutte le leghe antiche. Insomma, sembra tanto una lega moderna e industriale Ag85:Cu15. Negli anni passati, quando ho lavorato in Università, ho studiato centinaia di esemplari di dracme (Manerbio incluso) con fluorescenza e altre tecniche composizionali, e posso dirvi che le 2 monete che ho analizzato recentemente non sono compatibili con le centinaia di dati in mio possesso (e pubblicati). Prima del disastro di Covid19 avevo iniziato a scrivere un articoletto, forse è il momento di riprenderlo in mano...4 punti
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Va bene. Darò la mia valutazione, dato che da inizio discussione non hai ancora capito che NON si tratta di monete ma di semplici gadget turistici (un po' come i "gettoni" che utilizzano alcuni parchi giochi al loro interno). Ma vedo che il tuo unico interesse è il vil denaro... Personalmente le valuterei zero, in quanto, al di fuori del contesto del principato (farlocco) per me non hanno alcun valore. Se un giorno dovessi visitare tale principato, allora potrei valutare un acquisto in loco unicamente per ricordo. Così, invece, non troverei il senso, in quanto sarebbe un acquisto "snaturato" e privo di fondamento. Un po' come se comprassi una cartolina delle Maldive senza esserci mai stato, per rendere più chiaro il concetto. Va bene così? Sei contento adesso che hai avuto una valutazione?4 punti
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Buonasera a tutti, questo post credo sarà abbastanza lungo, visto che non ho sonno e visto che stasera ho una certa voglia di scrivere. Si tratta di una riflessione personale che parla di me, della mia vita e del collezionismo... alternando una breve autobiografia ad alcune riflessioni sul calo del numero di collezionisti. Ringrazio quindi fin da ora chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo e, ovviamente, chiunque vorrà dare il proprio contributo. :) PARTE 1 - LA TRADIZIONE DEL MARTEDI' La mia storia di collezionista inizia nei primi anni delle scuole elementari, quando con la mia famiglia, il martedì sera, andavamo nel paese vicino a trovare mia nonna. Mio padre era il responsabile di un ristorante piuttosto grande e aveva sempre molto da fare. Il martedì era il giorno di chiusura. La mattina andavo a scuola e quando rincasavo, sebbene fosse l'unico giorno che potevo trascorrere interamente con lui, l'unico giorno in cui la famiglia poteva riunirsi, ricordo che non ero particolarmente contento di quella trasferta che mi avrebbe tenuto per tutto il giorno lontano dai miei amichetti e dalle interminabili partite di pallone nel campo di fronte a casa mia. Mio zio, fratello di mio padre, abitava con mia nonna, e collezionava monete e francobolli come mio nonno, che non ho mai conosciuto, prima di lui. Credo sia stato quella la mia introduzione al mondo del collezionismo. In quel periodo che ora mi appare così distante, mio padre ha notato la curiosità con cui guardavo le monete e i francobolli di mio zio e, in breve tempo, mi sono ritrovato con una piccola collezione fatta di pezzi doppi comuni e valuta circolata rimasta nelle tasche di qualche amico che aveva fatto un viaggio all'estero. Il 13 dicembre a Verona si festeggia Santa Lucia, ed è tradizione svegliarsi la mattina per trovare i regali, un po' come accade in altre zone per Babbo Natale. Non provengo da una famiglia ricca, non dal punto di vista economico, e quindi non ho mai avuto monete di grande pregio o valore, ma ricordo ancora un anno in cui, tra i vari regali, c'era un'ampia ciotola di monete mondiali. Così come ricordo, qualche anno dopo, correva il 1990, quando il martedì mio zio mi accompagnava in edicola e tornavo a casa con il numero settimanale di "Monete del mondo". RIFLESSIONE 1 - NUMISMATICA E FANTASIA Ci sono moltissimi collezionisti di monete che portano avanti le proprie raccolte per amore della storia, beh, io a quei tempi lo facevo per spirito di avventura e amore per la geografia. All'epoca leggevo libri di avventura, fantasy e di fantascienza e un comunissimo tondello di Hong Kong, del Perù o della Nuova Zelanda, nella mia fantasia di bimbo, diventava un artefatto luccicante proveniente da un mondo esotico e lontano che, forse, non avrei mai potuto visitare davvero, ma che mi trasmetteva tutto il suo incanto attraverso l'immaginazione e una piccola moneta. Oggi sono un uomo adulto in procinto di sposarsi eppure un'eco di questo senso di meraviglia di fronte a una moneta proveniente da un paese lontano ancora mi pervade. Eppure sono convinto che molti ragazzini di 10 o 12 anni, oppressi da un mondo sempre più cinico, pragmatico e consumistico, abbiano meno propensione a viaggiare con la fantasia di quanta ne ho io che vado per i 37. In parte, credo, questo è un motivo di disaffezione per la numismatica che, a mio modo di vedere, non stimola più l'immaginazione come capitava un tempo e che, a prescindere da questo aspetto, non viene più percepita dalla società come qualcosa di pratico e utile, ma unicamente come un hobby addirittura dannoso che distrae dalle cose "davvero importanti". PARTE 2 - SI CRESCE, SI CAMBIA, SI SALUTANO PERSONE CARE Quando avevo 16 anni portavo un 45 di scarpe, giocavo a pallacanestro e tutti i pomeriggi mi trovavo con gli amici per parlare di fumetti, giochi di ruolo e ragazze. Ciascuna di queste tre passioni, che avevano velocemente soppiantato il collezionismo di monete, in un certo senso, l'aveva fatto perché mi permetteva di viaggiare con la fantasia in un modo tale per cui potevo anche relazionarmi con le persone della mia età. I fumetti ce li scambiavamo e si facevano infinite discussioni, citando i passi più coinvolgenti e discutendo di trame e personaggi. I giochi di ruolo sono giochi di società che ci permettevano di giocare attorno a un tavolo a essere gli eroi di un mondo di fantasia. Le ragazze... beh... mi chiedo quanti di voi a quell'età preferivano stare con le monete piuttosto che con le ragazze. :) Quando avevo 16 anni mio zio ci ha lasciati, travolto da un automobilista distratto mentre si recava in bici a casa di mia zia. E' stato un brutto colpo per tutti. Per mia nonna che l'aveva già visto quasi morire una volta, molti anni prima, e che viveva con lui. Per mio padre con cui era legatissimo. Per me, che perdevo un amico con cui avevo trascorso i martedì dei dieci anni precedenti. Ereditai le monete e i francobolli ma ormai il collezionismo non faceva più parte dei miei interessi, sebbene mio padre continuasse a portarmi tutte le monete estere che gli portavano i clienti più affezionati o le varie commemorative sammarinesi e vaticane che riusciva a raccogliere. Io le prendevo e le accumulavo in una scatola di scarpe, "le guarderò quando avrò un attimo", spesso senza neppure degnarle di un'occhiata. RIFLESSIONE 2 - NUMISMATICA E SOCIETA' C'è un buco, che è quello che ai miei tempi andava dai 14 a 25 anni, in cui un individuo costruisce la propria vita in società, imparando a stare con le persone e a relazionarsi con l'altro sesso. E' il periodo in cui la scuola inizia a farsi impegnativa, in cui l'amore inizia a farsi serio e in cui la società impone le prime sfide e scelte difficili. In questo periodo, diciamocelo chiaro, non c'è tempo per la numismatica o, se c'è, è molto ridotto. In questo periodo si è talmente pieni d'energia che l'idea di sedersi a spulciare monete sparisce o, quantomeno, diventa meno allettante rispetto ad altre possibili occupazioni. Un buco di mercato di circa 10 anni, ai miei tempi. Un buco di mercato che ai tempi di mio padre era forse più piccolo perché c'erano meno svaghi, divertimenti e distrazioni. E si diventava adulti prima. Un buco di mercato che oggi si sta invece, credo, allargando. PARTE 3 - GIOVANE ADULTO Raggiunta la maggiore età, e completati gli studi superiori, ho iniziato a costruire la mia strada da adulto. Ero un ragazzo con una mente brillante e un carattere vivace. Molto vivace. Troppo vivace. Non ero uno sbandato, un drogato, un delinquente o un tipo pericoloso. Ero a posto però ero decisamente eccentrico... dormivo quattro ore a notte perché uscivo tutte le sere, mi ossigenavo i capelli (quando non li coloravo di verde o blu) e mi vestivo in modo appariscente. Mi piaceva stare al centro dell'attenzione e ci sapevo fare con gli amici e con le ragazze. Ero stravagante ed eccessivo e spendevo un sacco di soldi per divertirmi, ma non durò a lungo. A 20 anni arrivò la chiamata di leva e quando tornai nel mio piccolo paese mi ero decisamente calmato. Mio padre nel frattempo, un paio d'anni prima, aveva rilevato il ristorante in cui lavorava ma non stava andando bene e presto fummo costretti a chiudere, rimanendo con un bel po' di debiti da pagare e un pesante mutuo mensile sulla casa. Era solo una casa a schiera, non certo una reggia, ma era il sogno che i miei genitori avevano coltivato per trent'anni, e ora rischiava di volatilizzarsi tra le loro mani. Fu un periodo davvero difficile dove mi resi conto che, al di là del mio egocentrismo, ero probabilmente più maturo della maggior parte dei miei coetanei. Trovai quasi subito un lavoro e contribuii concretamente ad aiutare la mia famiglia ad uscire da quello che sembrava un tunnel senza fine. Ci vollero 5 anni, ma alla fine tutto si sistemò, il mutuo fu estinto e tutto sembrò finalmente tornare alla normalità. In quel periodo di crisi non potevo permettermi spese inutili e ripresi in mano le collezioni, sistemando monete e francobolli, ma unicamente allo scopo di verificare se ci ci potesse essere qualche pezzo di valore (mai 'na gioia...), salvo poi mollare tutto di nuovo nel dimenticatoio quando una ragazza di nome Beatrice, mia futura sposa, nel 2003, mi costrinse a rivedere un po' le mie priorità e a tagliare qualche hobby. All'epoca le monete non erano neppure sul podio dei miei interessi principali quindi accantonarle fu immediato e automatico. Mio padre nel frattempo aveva trovato un lavoro come cuoco e faceva degli orari praticamente complementari ai miei. Ci vedevamo poco e avevamo poco da dirci, appartenendo a generazioni diverse e non avendo interessi. Il tempo passava, la relazione si consolidava, i tempi cambiavano e i miei ritmi diventavano sempre più tranquilli. Poi, circa 7 anni fa, mia nonna, l'unica tra i miei nonni che abbia conosciuto, si è spenta. Fu un altro colpo duro, visto che dopo la morte di mio zio era venuta a vivere con noi e, sull'onda dei ricordi ripresi in mano le monete, dapprima timidamente, poi con maggiore passione. Presi ad acquistare qualche lotto di monete mondiali circolate al kg e, poco alla volta, posi una base concreta su cui costruire la collezione che da piccolo avevo solo potuto sognare. Era diverso, però. La fantasia e l'immaginazione rappresentavano ancora una parte dell'amore per il collezionismo, ma ora anche una forma di ricordo e comunione con la mia famiglia facevano parte di questa collezione. E, come se non bastassero queste ragioni, un neonato amore per la storia che in precedenza non avevo mai avuto faceva da ulteriore spinta motrice a questa passione che tornava a farsi sempre più importante. RIFLESSIONE 3 - NUMISMATICA E SNOBISMO Il fatto che molti collezionisti di monete abbiano una predilezione per il Regno e una grande passione per la storia tende, già di per sé, forse, a farli apparire come "una manica fascistoni e nostalgici della monarchia". Non certo un'etichetta piacevole da portare, eppure mi è capitato di sentire definizioni simili in più circostanze. Così come, per non lasciare scontento nessuno, mi è capitato di sentire definizioni tipo "uno di quegli invasati che spende 3 euro per avere una moneta da 2 euro". Al di là del fatto che per il profano avulso alla numismatica queste definizioni, pur offensive, potrebbero effettivamente avere un senso, già il fatto che io parli di "profani" fa capire come ci sia un distacco netto tra chi colleziona monete e chi non lo fa. Rendiamocene conto, quando va bene appariamo almeno come strani. Quando facciamo notare alla persona digiuna di numismatica che una determinata moneta non è cinese ma giapponese, rischiamo quantomeno di apparire spocchiosi. E quando parliamo di monete catechizzando come Gesù tra la folla, anche i meno esperti tra noi, appaiono snob. Ma dopotutto questo è un problema che si ha anche se si parla con cognizione di causa e linguaggio appropriato di storia, geografia, scienze, medicina o politica. La media è rappresentata dall'ignoranza, non dalla cultura. E la cultura è snob. Tuttavia, se uniamo tutto ciò alle riflessioni precedenti è facile capire, secondo il mio modestissimo parere, il motivo per cui ci sia una contrazione nel numero di collezionisti e una diffusa volontà a mantenersi a distanza da "quella gente strana". PARTE 4 - CONCLUSIONE DEL VIAGGIO Tredici mesi fa, dopo un anno di sofferenza, anche mio padre se n'è andato. E' dannatamente difficile vedere spegnersi tra le tue braccia qualcuno che ti ha preso tra le sue quando sei nato. Che ti ha tenuto quella stessa mano e ti ha sorretto finché non sei stato in grado di camminare con le tue gambe. Che ha sacrificato davvero tanto ed è stato per tutta la vita il tuo eroe. Che ti ha insegnato l'importanza dei valori tradizionali e della famiglia. Che magari aveva potuto frequentare solo la scuola media e non ti aveva potuto insegnare la storia o la matematica, ma che ti aveva insegnato ad essere curioso perché tu imparassi da solo e cercassi da te le risposte. "Cresciamo i nostri figli in modo che possano fare a meno di noi" ha detto qualcuno. La numismatica, da un anno a questa parte, per me è anche questo. E' il ricordo di mio padre, di quei martedì da bambino che mi parevano così poco importanti, di quelle commemorative sammarinesi che ha continuato a tenermi da parte per anni, di quel periodo in cui non avevamo più nulla di cui parlare. “Se queste ombre vi hanno offeso, pensate, E cada ogni malinteso, Di aver soltanto sonnecchiato Mentre queste visioni vi hanno allietato. E questo tema ozioso e futile Non più di un sogno vi sarà utile. Gentili amici, non rimproverate; Miglioreremo se perdonate.”3 punti
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FEDERICO JOHNSON ricorda il Padre STEFANO fondatore dello stabilimento. Splendidamente modellata e incisa da ANGELO CAPPUCCIO3 punti
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@Bassi22 Quando dobbiamo descrivere una moneta usiamo un metodo, o meglio una convenzione. Quindi partito con la legenda dei tirolini che parte dopo la croce a ore 12, continuerò a scrivere così anche le altre legende. I simboli e le lettere nei quadranti, come la P in questo caso o la losanga di Sigismondo, sono elementi secondari. E quindi dispongo la moneta in modo che la legenda parta nel modo giusto, poi descrivo il campo e solo in fondo analizzo i quadranti, descrivendo in quale quadrante si trovi la P, partendo dal quadrante corrispondente all'inizio della legenda. Nel nostro caso la P si trova nella seconda partizione del secondo quadrante. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Patriarcato di Aquileia Antonio I Gaetani (1395-1402) Denaro (1398 ? - 1402) Argento D/ + ANTONIVS (crocetta) PATRI(AR)ChA, scodo con lo stemma del Patriarca in cerchio di perline R/ AQV - ILE - GEN - SIS, croce patente intersecante la legenda accantonata da quattro rosette Rif.: Passera-Zub 280; CNI VI, 9; Bernardi 64 Il secondo denaro di Antonio I Gaetani presenta al dritto lo stemma con le armi di famiglia del Patriarca, stemma presente anche sul denaro emesso in precedenza. Al rovescio una croce accantonata da quattro rosette in stile dei vierer di Merano di Leopoldo. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Lo ricordo bene... Ero uno dei pochi ad aver fin da subito sottolineato come non bisognasse sottovalutare il problema in quanto non si trattava di un semplice raffreddore (o poco più). Tra l'altro è "curioso" come tutti i fautori di questa tesi (parlo a livello scientifico, non di utenti del forum) si siano dileguati nel momento in cui la situazione è divenuta evidentemente tragica. Parlando dell'Italia, non si può negare che l'azione del governo sia stata, soprattutto nelle fasi iniziali, caotica e pasticciata. Di certo sono stati commessi degli errori, anche gravi... Tuttavia, non mi sento di fare troppo la morale: l'Italia è stato il primo Paese occidentale ad affrontare la reale entità e gravità dell'epidemia. L'unico precedente era la Cina che, come ben sappiamo, ha alterato massicciamente i propri dati del contagio. Una volta che è stato aperto il vaso di Pandora a Codogno, allora abbiamo iniziato a capire un po' tutti qual era la musica... Viceversa, se fossi uno svedese o un inglese (ma non solo) sarei profondamente arrabbiato nei confronti del mio governo. Molte nazioni, pur vedendo come la pandemia fosse arrivata in Italia, hanno perso giorni preziosi, quasi in attesa di subire anche loro lo stesso dramma prima di agire in qualche modo. Qui temo che gli interessi economici abbiano prevalso sulla salute pubblica... Un plauso va, invece, fatto alla Grecia, nazione che, conscia delle proprie risorse limitate, ha subito attuato misure stringenti una volta che il virus era sbarcato in Europa.3 punti
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La colpa principale e' della Cina che ha nascosto un cumulo di cose, e anche secondariamente della stessa Organizzazione mondiale della sanita', anche se quest'ultima ha la scusante di aver dovuto far fronte ad un evento eccezionale da lei stessa incapace di gestire. Rileggetevi i primi interventi della discussione chiusa in questa sezione sul coronavirus, sono molto indicativi, quando le prime pallide misure erano considerate un'esagerazione da moltissimi utenti. Ora si sta cercando da parte di qualche politicante in cerca di quattro voti e gran fabbricatore di bufale di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, come lerci sciacalli e avvoltoi.3 punti
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Buongiorno Giuseppe, si tratta senza dubbio di un grano con caratteri G1 grandi separati dal grappolo, una schiacciatura ha reso evanescente il numero 1. Saluti3 punti
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Vuoi una risposta netta? Allora, riassumiamo brevemente il tutto. Anni fa un tizio furbo e fantasioso appartenente alla pro-loco di Seborga vede che il suo amato paesello si sta spopolando, allora un bel giorno s'inventa la caxxxta che in realtà Seborga, per i motivi che bla bla bla bla bla ciù ciù ciù ciù [sostituire a "bla bla bla bla bla ciù ciù ciù ciù" tutte le palle inventate per la farsa], non fa legalmente parte d'Italia ma è un principato indipendente, come Monaco. Sappiamo che i principati (veri) fanno tanto chic, coi loro bei principini e principesse sempre sull'onda del gossip e tutta l'autonomia soprattuto finanziaria che di solito hanno, quindi un principato (seppur finto) è un ottimo modo per attirare attenzione e turisti. Dunque bisogna farsi pubblicità con un po' di polemiche ideate ad arte sui media locali e anche preparare un po' di gadget folkloristici. Si fanno vestire gli agenti della polizia locale (vera) come dei buffoni e si stampano francobolli (finti), targhe automobilistiche (finte), passaporti (finti) e naturalmente monete (finte), che almeno nelle intenzioni iniziali dovevano essere utilizzabili al massimo come gettoni in qualche negozio convenzionato. Come stabilire il finto valore legale dei gettoni? Sparando ad caxum un cambio arbitrario di 6 (oppure 8, non si capisce bene) dollari USA per "luigino". Tutta questa paccottiglia è utilissima per promuovere il turismo e fare soldi, questa è la sua funzione. E veniamo alla domanda finale: fatte le considerazioni di cui sopra quanto valgono i "luigini" del "Principato di Seborga" e a quanto si possono vendere? Da numismatico secondo me a due dita negli occhi. Ma in giro c'è qualcuno che colleziona questi simpatici souvenir, come si collezionano tappi di bottiglia, soprese dell'uovo Kinder, sottobicchieri della birra, biglietti dell'autobus, sassi strani, proiettili sparati, bustine di zucchero e chi più ne ha più ne metta. Addirittura c'è anche chi le considera monete vere perchè crede che il "Principato di Seborga" sia una vera nazione indipendente, come c'è chi crede ai folletti e alla Terra piatta. A quanto vendere? Che ne dici di provare a metterle sulla baia come grandi rarità a 4999,99 € spese di spedizione comprese? Magari qualche povero imbecille in giro per il mondo che ci casca lo trovi. Oppure magari cerca qualche tuo amico caro o parente affezionato a cui quella monetina finta piace e regalagliela: secondo me ci guadagneresti molto più di 4999 €.3 punti
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bella carrellata di scudi..? complimenti ai possessori.. completare il giro è veramente tosto, io ne ho uno solo, ma mi sono promesso di prenderne uno migliore perché sono bellissimi.. non oso immaginare come siano in fdc.. ho controllato la data.. li avete pubblicati tutti manca proprio la data che ho io? 5 lire 1860 T3 punti
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Questa discussione riprende in buona parte alcuni aspetti già affrontati in questo topic sul "Primo oggetto monetario della storia", a cui rimando: Come anticipavo in quell'occasione, ho raccolto immagini, informazioni e riferimenti bibliografici di lingotti marchiati, specialmente d'argento, di epoca antecedente alla nascita della moneta (VII secolo a.C.). L'obiettivo del documento è quello di fornire spunti di discussione per esplorare i possibili utilizzi di questi lingotti e le loro differenze con le prime monete dell'Asia Minore. Alcune premesse sono doverose: si tratta di un lavoro amatoriale, con tutti i limiti del caso. Non ci sono affermazioni, ma soltanto alcune semplici conclusioni che hanno l'intento di alimentare il dibattito; per ora ho incluso soltanto i lingotti marchiati (a me noti) di cui si ha testimonianza di una provenienza da scavi archeologici documentati; ho deciso, per ora, di non includere gli esemplari dubbi (come quello della discussione sul lingotto di Tutankhamon sopra riportata); non ho fatto alcun cenno, per ora, ai lingotti oxhide rinvenuti anche in Sardegna, di cui però conto di parlare in una nuova futura versione del lavoro; in seguito sarebbe interessante aggiungere anche tutti quei riferimenti a lingotti marchiati presenti nelle fonti antiche; è stato scritto in inglese perché si tratta di un argomento piuttosto seguito all'estero e ne stavo discutendo privatamente proprio con alcuni stranieri. Il mio inglese è molto elementare, ma mi è stato detto essere comprensibile da inglesi madrelingua (spero sia vero...). Se avete suggerimenti anche su modifiche da apportare alla grammatica, fatevi avanti senza timore ; se l'upload andrà a buon fine, spero di ottenere qualche commento anche su Academia.edu, a questo indirizzo: https://www.academia.edu/42724890/MARKED_SILVER_INGOTS_BEFORE_COINAGE Le mie considerazioni sono riportate nell'ultima pagina del documento allegato. Le riporto qui di seguito in italiano per un pronto riscontro: solo alcuni lingotti marchiati sono noti (almeno a me), pertanto sarebbe incauto avanzare conclusioni sul loro uso. A ogni modo, la scarsità di rinvenimenti archeologici potrebbe significare che il loro uso non fosse così diffuso, specialmente come forma di denaro circolante; solo i lingotti di cui ai numeri 1. 2 e 3 riportano un'iscrizione completa, essendoci pertanto pervenuti come erano stati creati in origine. In questi casi l'iscrizione ebbe sicuramente un ruolo, probabilmente come marchio di proprietà; invece i lingotti ai numeri 5 e 6 riportano un'iscrizione soltanto parziale; l'iscrizione completa doveva essere riportata su un oggetto più grande, in seguito frammentato in lingotti di dimensioni minori. E' dunque possibile che i segni su questi frammenti non avessero alcun ruolo nel loro utilizzo; il lingotto numero 4 non ha un'iscrizione ben visibile e decifrabile, pertanto è impossibile capirne lo scopo. Fatemi sapere cosa ne pensate e se conoscete altri esempi da riportare (anche di esemplari dubbi) Grazie. Matteo Matteo Siciliano - Marked silver ingots before coinage.pdf2 punti
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Mi ero ripromesso di non scrivere più qua. Però, paradossalmente, mi sto divertendo. In Italia si sa è pieno di questi gettoni/gadget, da decenni sono state coniati (perchè in effetti si tratta di coniazioni) da non so quante decine di associazioni private, personaggi più o meno limpidi, sagre paesane, pro-loco e via dicendo. Quello che mi fa un po' arrabbiare di queste seborgate è il volerle far passare come monete ufficiali (guarda caso ricordano vagamente le San Marino o le Vaticano, che però sono a tutti gli effetti monete ufficiali provenendo dalla zecca di Roma) per abbindolare non tanto i compratori di gadget quanto chi, magari anni dopo, crede di avere in mano monete vere e proprie perchè sull'internet girano queste voci. Ora faccio un esempio: ho le quattro "monete" emesse nel 1977 e nel 1983 se non sbaglio, con i tagli 100, 200 e 1000 "furlans" (sic!), prodotte nella mia regione per celebrare e ricordare la nascita del patriarcato di Aquileia, il terremoto del '76 e la fondazione di Udine. Le tengo per affetto da più di trent'anni e non le venderei (anche perché so benissimo che chi le vuole già ce le ha, e chi non le vuole non mi darebbe niente), però almeno sono opera di Monassi, Driutti, insomma c'è stato dietro un lavoro incisorio e non unicamente una ricerca dell'affare da parte di qualcuno. Ma non ho mai ripeto mai (nemmeno quando avevo sei anni, senza internet e senza libri) immaginato potessero essere considerate monete. E non ero un numismatique prodige, semplicemente avevo buon senso, cosa che adesso molti lasciano da parte perchè vengono abbindolati da innumerevoli notizie che leggono qua e là, senza voler neppure utilizzare un po' di raziocinio. Poi, diciamoci, perdere ore e ore (e giorni!) per cercare di capire se vendere per 20 euro tre obbrobri (peraltro abbastanza raccapriccianti nell'esecuzione) mi pare ridicolo.2 punti
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La discussione sta diventando surreale. Prima l'autore che chiede imperterrito il valore dei suoi gettoni seborghesi nonostante il sottoscritto gliel'abbia scritto chiaro e tondo, con tanto di citazione di passaggi ebay, una cinquantina di post prima. Dopodiché questa levata di scudi, anch'essa insensata, sul fatto che se una patacca di Seborga ha un mercato sul noto sito questo non debba essere credibile solo perché qualcuno ritiene che i suddetti tondelli non debbano e possano valere nulla. Ebay ha molti difetti, e spesso è straripante di inserzioni farlocche, ma chi lo frequenta da quasi vent'anni come me sa riconoscere a prima vista le inserzioni reali da quelle farlocche. Soprattutto quando una determinata tipologia la si segue da tempo, e quindi si è in grado di capire quando determinate aggiudicazioni sono in linea col pregresso oppure ne rappresentano una deviazione senza alcun senso. Le aggiudicazioni, da che seguo questi gettoni, sono sempre su cifre che vanno dai 10 ai 20/25€, a seconda della tipologia. La cosa può non piacere o ritenersi assurda, ma il mercato c'è, e non da adesso, e non è certo pensando che sia follia che si può cancellare questo dato di fatto. Va altresì detto che come già scritto nelle pagine precedenti, a Seborga ci sono diversi negozi che vendono questi gadget, e generalmente i prezzi sono più alti che non i realizzi ebay. Da sottolineare che questi gettoni vengono anche comprati dai turisti con una certa frequenza, perché considerati un souvenir come tanti altri. Quindi , riassumendo, non sono monete, sono gettoni/gadget ad uso più che altro turistico, visto che nel paesino non circolano affatto. Hanno però un certo mercato, anche e soprattutto internazionale, visto che sono riportati pure sul World Coins. La cosa non piace? Mi sa che ce ne si deve fare una ragione.... hanno un notevole mercato persino tondelli emessi dalla Disney su Topolino e compagnia bella, che ho visto vendere a cifre davvero altissime. Se qualche appassionato li compra e decide di spenderci dei soldi sopra la cosa può piacere o meno e persino ritenerla folle, ma di sicuro non si può dire che la cosa non sia vera. Altrimenti si diventa come Pippo che non credeva all'esistenza della strega Nocciola nemmeno quando questa le si parava davanti....2 punti
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Ciao a tutti e tanti auguri di una serena Pasqua! Con questa discussione volevo introdurre una tematica che su questa sezione non è ancora stata affrontata. L'idea mi è venuta a seguito della richiesta di un utente che qualche settimana fa richiedeva di poter vedere il taglio lavorato di un testone papale. Ricercando sul forum, ho trovato che una corposa discussione in merito è presente nella sezione "Monete e medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia", cui rimando: In effetti quando parliamo di monete, ci concentriamo sempre sul presentare e descrivere le due "facce" ovvero il dritto e il rovescio, dimenticando che la moneta è un solido che possiamo intendere come una sottile sezione di cilindro, e che di conseguenza presenta anche una terza superficie, rappresentata proprio dal taglio. Per entrare nello specifico della monetazione papale, sfogliando il Muntoni (limitatamente al III e IV volume, in quanto prima tutte le monete presentavano il taglio liscio!), ho rilevato una serie di tagli lavorati che riporto in ordine cronologico: -Taglio rigato obliquo, il primo che ho riscontrato e che curiosamente il Muntoni non riporta; compare sotto Clemente XI (1700-1721), sui testoni coniati in una zecca periferica, quella di Ferrara. -Taglio cordonato: appare per la prima volta, sempre in base a quello che ho potuto riscontrare sul Muntoni, sulla doppia e sullo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 e che si manterrà poi con regolarità nelle successive emissioni auree (come lo scudo d'oro e il mezzo zecchino) e che comparirà anche in diverse coniazioni in argento successive. -Taglio a fogliette: appare per la prima volta con la riforma monetaria di Clemente XII (1730-1740), e che caratterizzerà con regolarità il testone anche dei successivi pontefici fino a Pio VI e numerose altre emissioni in argento. Questa lavorazione comparirà anche su emissioni auree come il doppio zecchino, a partire da Benedetto XIV e in seguito anche sui 60 e 25 baiocchi di Pio VI (1775-1769) e per la prima volta anche su un emissione in rame, sempre con Pio VI, ovvero la Madonnina da 5 baiocchi coniata a Roma, Civitavecchia, Foligno, Matelica, Montalto e Viterbo. -Taglio a meandri: compare per la prima volta con le due doppie e la doppia romana di Pio VI e riproposto sulla Madonnina da 5 baiocchi coniata ad Ascoli, Fano, Gubbio, Pergola, San Severino Marche e Tivoli. -Taglio a meandri con punto e a meandri ovali: presente solo su alcune doppie romane di Pio VI. -Taglio dentato (o rigato): compare a partire dalla riforma monetaria di Pio VIII (1829-1830) e presente poi regolarmente in molte emissioni in oro e argento fino a Pio IX. -Taglio cerchiato: isolatamente nel baiocco per Roma e nel mezzo baiocco per Bologna di Pio VIII. Dopo questa breve presentazione sulle varie tipologie di taglio lavorato della monetazione pontificia, l'obiettivo di questo thread sarebbe quello di mostrare proprio la "terza faccia", ovvero presentare in foto i vari tagli delle monete papali, aspetto che sicuramente non è di frequente affrontato e ancor meno mostrato. In attesa dei Vostri contributi iconografici, inizio io col presentare i tagli di alcuni testoni della mia collezione: Clemente XI (1700-1721), FERRARA, Testone (Munt 233) Taglio rigato obliquo2 punti
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Dici bene. Queste monete erano l'equivalente dei nostri centesimi. Erano la moneta del popolo. Tuttavia, i denari Aragonesi non erano in rame, ma in mistura, se non erro al 2% di argento. Il falsario eliminava la piccola percentuale d'argento e aveva così il suo introito. Tipicamente i falsi si riconoscono dalla legenda totalmente priva di significato, dovuta al fatto che i falsari erano analfabeti. Tuttavia dato che i falsi erano destinati al popolo minuto, anch'esso analfabeta, questi circolavano liberamente e abbondantemente durante il periodo dei regni di Alfonso e Giovanni. Non aiutava a contrastare la circolazione di moneta falsa il fatto che gli esemplari originali erano di fattura pessima soprattuto quanto lo zecchiere era Giovanni del Giudice (sigle I I) . A partire dalla seconda parte del regno di Giovanni cambia lo zecchiere, da Giovanni del Giudice si passa a Matteo Campagna (sigle MC) e la qualità dei denari ufficiali aumenta nuovamente.2 punti
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No, dovrebbe essere Faustina II con al rovescio Venus, non ho ricercato ma potrebbe essere: FAVSTINA AVG ANTONINI AVG PII F e al rovescio VENVS, quindi la Venus stante a sinistra con globo e scettro. Dalle foto direi un sesterzio.2 punti
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@eliodoro Grazie per la stima. Spero di non deluderti. Escluderei tutti i regnanti precedenti a Alfonso d'Aragona. Lo stile è quello rozzo delle emissioni di metà 400 tra la fine del regno di Alfonso e l'inizio del regno di Giovanni, in cui in Sicilia si ha un peggioramento della qualità delle emissioni. Sulla legenda, nel lato in cui è presenta l'aquila (il dritto) in effetti si nota la caratteristica O, seconda lettera del nome Ioannes. Per cui come detto, dovrebbe trattarsi proprio di un denaro di Giovanni D'Aragona. Non mi sento di escludere totalmente il falso d'epoca, date le lettere leggermente impastate al dritto (l'unica che si legge chiaramente è la O).2 punti
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E questo è il soldino di Lorenzo Celsi con la lettera N: Arka Diligite iustitiam2 punti
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1931 Etiopia - Hailé Selassié I - E.E. 1923 - 5 Matonas formula da utilizzare: (10+9) x 100 + (20+3) = 1923 ፲፱፻፳፫ (corrispondente al nostro 1931) 5 matonas (foto sopra) e 10-25-50 matonas (foto sotto) Sulla moneta è raffigurato il sovrano Hailè Selassiè (significato: "Potenza della Trinità"), è il nome che gli è stato attribuito secondo la tradizione dopo l'incoronazione ad Imperatore, il suo vero nome è Tafarì Maconnèn (1892-1975). Il 5 matonas esiste con bordo liscio (questa postata) KM# 28.1 e con bordo rigato KM# 28.22 punti
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1931 Etiopia - Hailé Selassié I - E.E. 1923 - 10 25 50 Matonas ps: La data etiope si discosta dalla gregoriana di 7 anni e 113 giorni, per facilità di calcolo, alle varie date che si visualizza sulle monete, questo periodo viene arrotondano a otto anni. In teoria si dovrebbe sapere la data esatta della coniazione per aggiungere sette od otto anni alla data etiope per una conversione esatta, in buona sostanza sapere se la produzione è avvenuta prima o dopo il capodanno secondo il calendario etiope.2 punti
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Interessante questo tuo ultimo denaro di Aquileia. Da collezionista di monete papali non ho potuto non notare il cognome "Caetani" e il relativo blasone, ben evidente al dritto della moneta: stesso cognome e stesso stemma del celebre Papa Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, papa dal 1294 al 1303, nato ad Anagni (Frosinone), che indisse nel 1300 il primo giubileo della storia. Bonifacio VIII (Benedetto Caetani), 1294 – 1303 Ponte della Sorga. Grosso paparino, AR 1,22 g. **DOMINI – BO PAPE Busto mitrato del Pontefice, di fronte, con chiave. Rv. **COITAT VENASIN Croce patente con B' nel II quarto. Muntoni 1. Berman 165.2 punti
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Buona Pasquetta Del Doge Lorenzo Celsi ho solo il Tornesello, gr 0.69 saluti luciano2 punti
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Se si fosse votato nell'autunno scorso, al posto di Conte ci sarebbe Salvini, oltre a non essere nemmeno laureato come i precedenti citati, quale esperienza avrebbe avuto per affrontare una situazione tragica come questa? Forse quella di chi, dopo l'istituzione delle zone rosse nel lodigiano, tuonava che era una follia, che si doveva riaprire subito tutto? Si può criticare l'attuale governo finché si vuole, ma senza dimenticare che le alternative disponibili oggi non sono Cavour o De Gasperi, ma Salvini e Meloni... auguri petronius2 punti
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Purtroppo siamo in mano a degli incapaci che si esprimono ad ogni comunicazione ufficiale sempre al gerundio...stiamo elaborando...stiamo provvedendo...ci stiamo consultando...17 persone strapagate fanno parte del comitato tecnico scentifico...ma non sono sufficienti 4-5 persone per consigliare il governo sul da farsi? No,siamo in Italia!!! ora un altro comitato di esperti ,17 persone anche in questo caso che si affiancheranno al primo comitato per preparare la fase 2. D'altronde il capo del governo è un avvocato,il capo della protezione civile è un commercialista,il ministro della salute è laureato in scienze politiche....che esperienza si vuole che abbiano non solo per guidare un paese,ma per affrontare una situazione tragica come questa?2 punti
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i@carletto23 il nostro governo dispone di un grosso apparato di servizi e di intelligence che costa anche parecchio, oltre ad una marea di consulenti in tutti gli ambiti ( compreso quello sanitario) spessissimo scelti dai politicanti in carica tra la cerchia di amici più che dall'elenco dei professionisti. Quando tutto è incominciato a Novembre certo magari non si sapeva molto, ma il governo avrebbe dovuto subito attivarsi con tutti i canali a sua disposizione per conoscere la reale situazione e per poi procedere alle dovute misure. Anche questo è un compito di chi ci governa, non basta fare leggi , bisogna anche essere capaci a procacciarsi le informazioni essenziali alla sicurezza della popolazione e prendere poi le decisioni. Mi ricordo quanti ministri degli interni dei governi precedenti (soprattutto di centrosinistra, la mia è una constatazione oggettiva relativa alla tempistica) si gongolavano ogni qualvolta c'erano degli attentati negli altri paesi Occidentali affermando che da noi non erano accadute tali tragedie in quanto il nostro apparato di servizi segreti era molto ben preparato e in continua vigilanza per ovviare a ciò e a molte altre situazioni ( come se in Francia o nello UK non ci fossero o fossero degli incompetenti.....). E in questa situazione dove stavano i nostri apparati così ben preparati? O meglio ancora, chi è al comando sia politico che militare, perché non ha deciso di approfondire la questione sul coronavirus in Cina? Poi vorrei osservare che si potevano prendere dei provvedimenti già a Gennaio o al massimo agli inizi di Febbraio ed invece no. Qualunque provvedimento ( anche blando all'inizio) preso avrebbe comunque salvato delle vite, ritardato il proliferare del virus, permesso alle autorità sanitarie di prepararsi meglio. Quindi dei responsabili per come sono state condotte male le procedure anticoronavirus ci sono eccome: mi dispiace adesso mettere nomi ma lo devo fare per rigore di logica. Quando qualche giorno fa il presidente del consiglio durante il suo discorso ha attaccato l'opposizione dicendo che hanno votato per il Mes , ha volutamente dichiarato il falso, ben sapendo che proprio quei due partiti erano all'epoca all'opposizione ( come oggi) e votarono contro. Questo denota oltre a poca intelligenza politica, anche la dimostrazione della propria incapacità a governare in quanto per distogliere l'attenzione dalle proprie azioni crea dei finti colpevoli. Bisogna poi considerare responsabili tutti quei governi che in questi anni hanno saccheggiato la sanità pubblica, privandola delle risorse necessarie. I colpevoli poi ci sono anche ad altri livelli ed intendo i politicanti delle regioni che, di qualunque casacca siano, hanno rovinato la sanità locale. Parlo per esempi che conosco purtroppo bene sulla mia pelle: regione Marche. I suoi politici ( centro sinistra) hanno distrutto la sanità pubblica facendo chiudere degli ospedali pubblici, togliendo posti letto, sopprimendo reparti. Perché la provincia di Pesaro-Urbino è stata quella più martoriata dal coronavirus anche a livello nazionale ? Perché il genio Ceriscioli con i suoi scagnozzi voleva chiudete tutti gli ospedali della provincia e realizzarne uno solo. Dal momento che siamo in fase di transizione di questa c*****a ciò ha comportato l'affanno degli ospedali locali e la loro difficoltà nell'assistere i malati. Problemi vi erano anche in tempi normali quando mia madre è morta non solo per gli errori medici, ma, questo devo ammetterlo sono stati in parte creati anche dalla mancanza di risorse che mettono fretta ai medici. Concludendo mi aspetto, è una speranza, che dopo la crisi i colpevoli di negligenza paghino per i loro errori.2 punti
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Ciao Jack0000. Eppure Paolino67 , Art e Pizzamargherita sono stati di una chiarezza esemplare ! Sono gadget, oggettini ricordo, coniati apposta per essere acquistati da chi ama questo genere di carabattole. Una cosa ben diversa è un gettone con il quale si possono acquistare beni e/o servizi : dal noleggio di una seggiola in una chiesa ad una corsa su un mezzo di trasporto, dall'ascolto di un disco in un jukebox al lavaggio di un auto, ecc. Per dare a questi dischetti una parvenza di serietà, di funzionalità, a Seborga magari vengono accettati, ma nel resto del Paese valgono ciò che un acquirente è disposto a sborsare. Esistono altri esempi di queste finte monete : nel Comune di Brisighella, sui colli sopra Faenza, ogni anno vengono svolte delle belle Feste Medievali con largo concorso di visitatori. Il Borgo viene cintato, e chi arriva da fuori per entrare paga un biglietto di ingresso. E' qui che può venire cambiata un po' della valuta corrente (prima le Lire, poi gli Euro ) in Bersichelli di due controvalori valori convenzionali differenti, uno color bronzo, l'altro di colore argento. All'interno del paese possono essere spesi nei bar, nei ristoranti, ma la maggior parte dei turisti paga in moneta corrente ; magari alcuni di questi Bersichelli vengono conservati per ricordo della propria partecipazione a questa suggestiva manifestazione. Stessa cosa per le pseudo monete della Lega, ma si possono fare anche altri esempi. Nulla vieta di collezionarli : c'è chi raccoglie i dischetti che coprono i tappi dello champagne, tutto può essere oggetto di collezione, ci mancherebbe ! Anche io possiedo alcuni di questi gadget : ma li considero tali, nulla di più. Saluti.2 punti
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... Ripeto e chiedo per l'ennesima volta che valore date ... Il valore commerciale/collezionistico/numismatico dei tondini metallici posti in vendita nel comune di Seborga è ZERO e valgono quanto i bottoni del cappotto di mia nonna. Il principato abbaziale di Seborga finì nel 1729 con l'annessione ai Savoia, privati del diritto di successione. Approfondendo, le sole monete di valore sono quelle battute dal principato di Seborga nel 1689 (valle a trovare, fai un affare). P. M. Die Familie.2 punti
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Interessante discussione Inserisco due foto del contorno di una madonnina di San Severino 1797 alquanto insolito. Presenta difatti delle stelle... Spero si riescano a vedere bene. Non ho mai visto un contorno così altrove. Marco2 punti
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Scusa, magari sei giovane, ma dovresti studiare meglio il concetto di moneta. Queste NON sono monete, sono oggetti creati ad hoc da un privato (persona fisica o associazione) senza alcuna ufficialità di sorta. Mancano tutti i presupposti per essere definite monete. Poi qualcuno può esserne interessato a comprare o vendere, ma il prezzo sarà sempre dettato dalla circostanza, in quanto come ti è stato detto non ci sono cataloghi proprio perché sono semplici oggetti dal valore puramente personale.2 punti
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Beh, in effetti hai ragione. Dovresti avvicinarli a piccoli passi. Sono certo che, nutrendo una passione sincera per la numismatica, riuscirai a trasmetterla anche a loro ? Io, sfortunatamente, non ho avuto nessuno in famiglia che fosse appassionato di monete. Anzi, alcuni parenti la considerano tuttora come qualcosa di negativo, interpretandola come una fonte di spese inutili e distrazioni dalle cose importanti. Come giustamente hai detto, si tratta di una passione che tiene allenata la mente, arricchisce la cultura personale e allevia lo spirito dalle sofferenze quotidiane (che di questo periodo non sono poche...). Devo ringraziare mio padre (che, pur non collezionando monete, mi ha sempre insegnato ad apprezzare la bellezza degli oggetti) ed il mio innato amore per la Storia se adesso mi trovo qui. Ma hai ancora tutta la vita davanti! Non hai mica 90 anni ? Fidati che il tempo è dalla tua parte2 punti
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E in ogni caso c'è almeno un altro eccellente precedente (XIII secolo), il portale di Sant'Alipio sulla facciata della basilica di San Marco, quello più a sinistra, che è l'unico originale rimanente della prima realizzazione musiva e che per me è una delle cose più affascinanti visibili all'aperto a Venezia. Rappresenta la facciata della basilica stessa come era al tempo, in uno dei più strabilianti giochi caleidoscopici tanto frequenti nel medioevo (rappresentare un edificio SULL'edificio stesso, vedi ad esempio Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova). Una sciarada ottica che ancor oggi, a quei pochi che si soffermano a guardare con attenzione, lascia a bocca aperta.2 punti
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Vero, Federico, sono della tua opinione. Il disegnetto potrebbe verosimilmente essere stato fatto "a memoria" e ovviamente con molta fantasia dal toscano dopo chissà quanto tempo, e di ciò può essere scusato (senza parlare dell'evidente infantilità del tratto). Non lo può essere invece chi propone questa come una veduta a tutti gli effetti e soprattutto asserisce che questa sia la prima rappresentazione conosciuta della città. Il problema è che spesso notizie di questo genere suscitano meraviglia e purtroppo non spingono i lettori ad approfondire e a controllarne la veridicità, dando moralmente un premio a ricercatori che magari hanno fatto una scoperta interessante ed utile come questa, ma che a tutti gli effetti non è così eclatante come riportano i titoli dei giornali.2 punti
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Liretta da XX soldi Francesco Morosini! Giacomo Morosini o Girolamo Malipiero massaro.2 punti
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Complesso il discorso sui tagli delle monete. Intanto perchè sono difficili da fotografare. In passato l'ISNI (Istituto per la Salvaguardia della Numismatica Italiana) trovò un sistema per fotografare l'intero contorno, brevettato e poi "scomparso" (non sono del tutto certo su come fosse costruito). Con un "grande" esperto di questo forum, con vasta competenza metallurgica e tecnica professionale (oltrechè numismatica), ho in passato messo a punto un diverso prototipo che necessitava di perfezionamenti ma che tuttora utilizzo. Purtroppo non ho avuto il tempo di implementarlo. Sotto propongo la foto di una moneta pontificia di Pio VII con un contorno particolare (PAX IN TERRA su 7 filetti circolari, della zecca di Bologna). Un secondo punto è che non sono del tutto chiari i metodi per imprimere il contorno e spesso scarsa la qualità del cosiddetto 3° conio (ad esempio nella zecca di Bologna non ne è rimasta traccia di alcuno). Secondo l’Encyclopedie Française tale operazione veniva effettuata prima di coniare la moneta. Invece il sistema in uso presso la zecca bolognese imprimeva la figura sul taglio della moneta solo dopo la coniazione. La macchina, chiamata contornitoio, era composta da un piano su cui fissata una barra di acciaio, chiamata “acciarino”; questa portava incisa in negativo la figura da imprimere sul taglio delle monete ed era spinta da una molla contro un’altra barra parallela anch'essa riportante la figura da imprimere. Quest'ultima era mobile e scorreva sul piano mossa da una manovella. Le due barre stringevano tra loro la moneta posta sul piano e lo scorrimento dell’utensile mobile costringeva la moneta a ruotare imprimendo la figura sul suo taglio. E' in fase di definizione una pubblicazione di M. Chimienti che riguarderà il contorno delle monete bolognesi, con particolare attenzione agli scudi da 5 e 10 Paoli del Governo Popolare (ma anche monete Pontificie). Il terzo punto è che i contorni sono stati da sempre trascurati e le notizie sono spesso incomplete o inesatte e la descrizione scritta insoddisfacente. Per quanto riguarda lo Stato Pontificio credo che le prime monete contornate siano stati gli scudi d'oro del 1734 di Clemente XII, a Bologna lo scudo d'oro del 1736. Dallo scudo di Pio VIII del 1830, sia a Bologna che a Roma, si ricorse per la prima volta alla virola solcata (ghiera rigata).2 punti
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Questi gettoni (non possono chiamarsi monete, visto che non lo sono) vengono venduti nei negozi di souvenir di Seborga a prezzi anche abbastanza cari. Ricordo che qualche anno fa comprai un luigino, che tra l'altro mi venne spacciato come argento (invece è di volgare alpacca), pagandolo la cifra di 20€, ma lo presi più per ricordo della gita che per altro, visto che su ebay si trovavano a molto meno. Ovviamente dire che non valgono nulla è una sciocchezza, visto che un mercato, sia pur non enorme, lo hanno. Certo non guarderei molto i deliranti prezzi a cui sono piazzate sul sito linkato sopra, dove peraltro vengono proposti come prove (?). Molto più realistico guardare le aggiudicazioni su ebay: https://www.ebay.it/sch/i.html?_nkw=seborga&_in_kw=1&_ex_kw=&_sacat=11116&LH_Sold=1&_udlo=&_udhi=&_samilow=&_samihi=&_sadis=15&_stpos=46026&_sargn=-1%26saslc%3D1&_salic=101&_sop=10&_dmd=1&_ipg=50&LH_Complete=1 Scartabellando i realizzi, si può vedere che il mezzo luigino viene venduto sui 30€, il 15 cent sta sui 20€, mentre il luigino da me pagato 20€ si vende sui 10€. Non ho trovato realizzi per il 10 cent ma in una inserzione scaduta infruttuosamente veniva proposto a 20€ con proposta d'aquisto, quindi penso si possa valutare sui 10€: https://www.ebay.it/itm/SEBORGA-10-CENTESIMI-LUIGINO-1996-REF52257/352884688167?hash=item5229910527:g:FqcAAOSwdvxd7oxn2 punti
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Concordo con il tuo giudizio Pietro. Ti faccio vedere il mio con diverso simbolo sotto il busto, dicitura TORNESI più stretta, cifre grandi della data e Corona larga senza rigature verticali.2 punti
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Complimenti @Gallienus per la scelta di collezionare questi scudi, secondo me molto affascinanti. Io ho da poco finito il giro con conservazioni medie da BB a SPL (a parte il 1850 G decisamente migliore) Posso dirti che l'ultima messa in collezione è stata il 1859 Torino, moneta di cui mi sono studiato il passaggi e le poche che si sono viste nelle aste erano riproposizioni della stessa moneta apparsa in aste precedenti, con variazioni nello stato di conservazione. Ad esempio: Nomisma 54 L 2331 (qSPL, 3776€), ex Nom 53 L 1836 (qSPL 1770€), ex NAC 47 L 767 (mBB/qSPL 767€) ed ex NAC 35 L 1330 (mBB/qSPL 944€) Nomisma 46 L 1697 (SPL+, 4720€), ex Nomisma 40 L 288 (Vitalini, qSPL 1380€) La più bella secondo me è passata nella Nomisma 43, L1807 (FDC, 12000€) Per il 1859 Torino secondo me un R4 è più corretto Altre date veramente sono difficili sono il 1852 Torino, 1855 Torino, 1856 Genova, 1858 Torino Moneta ostica da trovare almeno in BB (reale) o in SPL è il 1853. E' poi interessante che mentre per quasi tutte le date sono comparsi esemplari in FDC (con prezzi di 10K o più) non mi risultano mai passati n FDC nè 1852 T nè 1853 G Adesso a fine giro mi ritrovo con ben 6 doppie prese a inizio collezione e che poi ho migliorato col tempo (1850G / 1851G / 1852 G / 1853 G / 1854 T / 1855 G) Un paio di quelle in collezione invece se capita l'occasione le migliorerò Un consiglio... prendile almeno BB, così poi non le cambi! Ecco il mio 1859 Torino, preso in sala da Montenegro (Asta 13, indicata SPL53), questo esemplare dalle mie ricerche risulta inedito (non comparso nelle aste degli ultimi 20 anni)2 punti
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La cosa che più diverte di parte del giornalismo italiano è la convinzione , con ragione , noto , di poter scrivere qualsiasi cosa sapendo che il neurone solitario di chi li legge è magari impegnato a fare "rosari" oppure non si farà mai domande... Ridotti male....2 punti
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Un'altra moneta di Tomaso Mocenigo: il ducato. Arka Diligite iustitiam2 punti
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hai ragione, si tratta di una variante apparentemente non censita. Non credo comunque che abbia una rilevanza numismatica notevole. ciao1 punto
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Bronzo di Otacilia Severa (Panfilia, Perga) con al rovescio la figura di culto di Artemide Pergaia affiancata da stella e mezzaluna, all'interno di un'edicola distilo con aquila in frontone.1 punto
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