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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/12/20 in tutte le aree

  1. Buongiorno Amici, condivido questo piccolo assieme di tarí, spero di fare cosa gradita. Tanti auguri
    6 punti
  2. Un sincero augurio di buona Pasqua a tutti. E in quale modo se non accompagnandolo con una monetina dell'amata "Repubblica del Leone"? Non è commovente il modo di rappresentare il Cristo Redentore che esce dal sepolcro non lievitando o volando verso il cielo, bensì scavalcando come farebbe un comune umano? Luigi.
    6 punti
  3. Aimè anch'io rimpiango i bei mercatini e mi sono consolato riguardando più e più volte i vecchi acquisti in questi giorni... Ma oggi voglio condividere con voi una nuova arrivata nella mia collezione che mi è stata regalata dalla mia ragazza, nella sua fantastica lungimiranza, prima dell'emergenza come anticipo di regalo di compleanno e che ho aperto solo oggi; giorno appunto del mio compleanno? Un 3 centesimi 1808 Milano. Una moneta semplice ma bellissima oltre che per patina e rilievi per l'emozione di poter accogliere un nuovo tondello in collezione anche in questi giorni e per il valore della persona che me l'ha regalata...
    5 punti
  4. Complimenti @Gallienus per la scelta di collezionare questi scudi, secondo me molto affascinanti. Io ho da poco finito il giro con conservazioni medie da BB a SPL (a parte il 1850 G decisamente migliore) Posso dirti che l'ultima messa in collezione è stata il 1859 Torino, moneta di cui mi sono studiato il passaggi e le poche che si sono viste nelle aste erano riproposizioni della stessa moneta apparsa in aste precedenti, con variazioni nello stato di conservazione. Ad esempio: Nomisma 54 L 2331 (qSPL, 3776€), ex Nom 53 L 1836 (qSPL 1770€), ex NAC 47 L 767 (mBB/qSPL 767€) ed ex NAC 35 L 1330 (mBB/qSPL 944€) Nomisma 46 L 1697 (SPL+, 4720€), ex Nomisma 40 L 288 (Vitalini, qSPL 1380€) La più bella secondo me è passata nella Nomisma 43, L1807 (FDC, 12000€) Per il 1859 Torino secondo me un R4 è più corretto Altre date veramente sono difficili sono il 1852 Torino, 1855 Torino, 1856 Genova, 1858 Torino Moneta ostica da trovare almeno in BB (reale) o in SPL è il 1853. E' poi interessante che mentre per quasi tutte le date sono comparsi esemplari in FDC (con prezzi di 10K o più) non mi risultano mai passati n FDC nè 1852 T nè 1853 G Adesso a fine giro mi ritrovo con ben 6 doppie prese a inizio collezione e che poi ho migliorato col tempo (1850G / 1851G / 1852 G / 1853 G / 1854 T / 1855 G) Un paio di quelle in collezione invece se capita l'occasione le migliorerò Un consiglio... prendile almeno BB, così poi non le cambi! Ecco il mio 1859 Torino, preso in sala da Montenegro (Asta 13, indicata SPL53), questo esemplare dalle mie ricerche risulta inedito (non comparso nelle aste degli ultimi 20 anni)
    4 punti
  5. Questa discussione trae spunto da una precedente (molto interessante) che è stata frutto di un proficuo dibattito tra gli utenti del forum (e che linkerò al fondo). Parla di una moneta che ha suscitato la mia curiosità. Si tratta di un antoniniano di Claudio II il Gotico: D/: IMP CLAVDIVS AVG: Busto di Claudio II, elmato, radiato, corazzato, con balteo, portante una lancia senza punta visibile sulla spalla destra e uno scudo sulla spalla sinistra su cui è incisa la testa di Medusa. R/: SPES AVG: la Speranza stante, con un fiore nella mano destra e nell’atto di sollevare la gonna con la mano sinistra RIC temp # 715 (RIC online) È una emissione molto rara della zecca di Siscia di cui si conoscevano due esemplari. Uno e' quello allegato sopra e proviene del ripostiglio (penso che sia la traduzione di “trouvaille”) di Çanakkale (località sul buon vecchio stretto dei Dardanelli, in Turchia). L’altro e' di una collezione privata: Dicevamo due esemplari, finché ad essi non si è aggiunto quello di un nostro amico del forum, @checco70: La moneta celebra la battaglia di Naisso (Moesia superiore) del 269 d.C. nella quale Claudio II riuscì a fermare i Goti che nel 267 avevano varcato il Danubio e invaso i territori circostanti fino a rappresentare una seria minaccia per Roma stessa. I Goti furono inizialmente battuti (ma non in modo definitivo) da Gallieno, ma alla morte di questo continuarono a imperversare nelle province imperiali. Sarà proprio Claudio II a sconfiggerli pesantemente al punto che questi non costituirono poi una seria minaccia per l’impero per almeno un secolo. Per questa vittoria Claudio II ricevette il titolo di Gothicus Maximus (da cui il soprannome con cui lo conosciamo e cioè “Il Gotico”). Veniamo infine all’aspetto stilistico dell'antoniniano in oggetto. Dal mio punto di vista, questa moneta mi piace molto. Mi ha colpito una cosa: il forte contrasto tra la “marzialità” (e quindi mascolinità) del dritto e la “vezzosità” (quindi “femminilità”) del rovescio; infatti sul dritto vediamo l’imperatore tutto bardato e armato pronto alla battaglia, mentre sul retro c’e’ la Spes che con gesto sensuale tiene su un lembo della gonna (che sembra quasi semitrasparente). Nulla è casuale: la forza militare (e quindi del sovrano) è la speranza per la salvezza dell’impero e quindi per la sua prosperità. Insomma, dove appare un fiore c’è speranza che arrivi un frutto. Allego la discussione di cui dicevo: E la pagina di riferimento del RIC online: http://www.ric.mom.fr/en/coin/715?q=715&page=1&mod=result&x=51&y=5&from=quick Buona Pasqua. Stilicho
    4 punti
  6. Oggi vorrei augurare Buona Pasqua a tutti con questa moneta: Trieste Arlongo Vescovo (1254-1280) Denaro Argento D/ (globetto) ARLON - CVS (globetto) EP (globetto), il Vescovo sduto sul faldistorio con pastorale e libro aperto R/ + CIVITAS TERGESTVM, colomba ad ali spiegate con ramoscello nel becco Rif.: Bernardi AC Le monete di Arlongo hanno il dritto molto simile alle coeve monete di Aquileia. Probabilmente gli stessi incisori hanno creato le monete di entrambe le zecche. Sul rovescio abbiamo già visto l'Agnus Dei sul denaro postato da @ak72 un po' di post fa. Qui è rappresentata la colomba con il ramoscello, probabilmente d'ulivo, uno dei siboli pasquali. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  7. Rimanendo sul tema dei Carraresi di Padova, oltre alle monete non possono mancare anche le tessere, sia murale che mercantile. Francesco I da Carrara ( 1355 - 1388 ) Tessera murale gr 8,08 prov. ex" numismatica Eugenio Fornoni" - Verona. Questa tessera si chiamava cosi', perchè veniva inserita nelle costruzioni fatte dai Carraresi e infilate in un contenitore chiamato "musina" Questo tipo di tessera e il suo contenitore, si possono ammirare al museo Bottacin di Padova..
    4 punti
  8. Ciao a tutti e tanti auguri di una serena Pasqua! Con questa discussione volevo introdurre una tematica che su questa sezione non è ancora stata affrontata. L'idea mi è venuta a seguito della richiesta di un utente che qualche settimana fa richiedeva di poter vedere il taglio lavorato di un testone papale. Ricercando sul forum, ho trovato che una corposa discussione in merito è presente nella sezione "Monete e medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia", cui rimando: In effetti quando parliamo di monete, ci concentriamo sempre sul presentare e descrivere le due "facce" ovvero il dritto e il rovescio, dimenticando che la moneta è un solido che possiamo intendere come una sottile sezione di cilindro, e che di conseguenza presenta anche una terza superficie, rappresentata proprio dal taglio. Per entrare nello specifico della monetazione papale, sfogliando il Muntoni (limitatamente al III e IV volume, in quanto prima tutte le monete presentavano il taglio liscio!), ho rilevato una serie di tagli lavorati che riporto in ordine cronologico: -Taglio rigato obliquo, il primo che ho riscontrato e che curiosamente il Muntoni non riporta; compare sotto Clemente XI (1700-1721), sui testoni coniati in una zecca periferica, quella di Ferrara. -Taglio cordonato: appare per la prima volta, sempre in base a quello che ho potuto riscontrare sul Muntoni, sulla doppia e sullo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 e che si manterrà poi con regolarità nelle successive emissioni auree (come lo scudo d'oro e il mezzo zecchino) e che comparirà anche in diverse coniazioni in argento successive. -Taglio a fogliette: appare per la prima volta con la riforma monetaria di Clemente XII (1730-1740), e che caratterizzerà con regolarità il testone anche dei successivi pontefici fino a Pio VI e numerose altre emissioni in argento. Questa lavorazione comparirà anche su emissioni auree come il doppio zecchino, a partire da Benedetto XIV e in seguito anche sui 60 e 25 baiocchi di Pio VI (1775-1769) e per la prima volta anche su un emissione in rame, sempre con Pio VI, ovvero la Madonnina da 5 baiocchi coniata a Roma, Civitavecchia, Foligno, Matelica, Montalto e Viterbo. -Taglio a meandri: compare per la prima volta con le due doppie e la doppia romana di Pio VI e riproposto sulla Madonnina da 5 baiocchi coniata ad Ascoli, Fano, Gubbio, Pergola, San Severino Marche e Tivoli. -Taglio a meandri con punto e a meandri ovali: presente solo su alcune doppie romane di Pio VI. -Taglio dentato (o rigato): compare a partire dalla riforma monetaria di Pio VIII (1829-1830) e presente poi regolarmente in molte emissioni in oro e argento fino a Pio IX. -Taglio cerchiato: isolatamente nel baiocco per Roma e nel mezzo baiocco per Bologna di Pio VIII. Dopo questa breve presentazione sulle varie tipologie di taglio lavorato della monetazione pontificia, l'obiettivo di questo thread sarebbe quello di mostrare proprio la "terza faccia", ovvero presentare in foto i vari tagli delle monete papali, aspetto che sicuramente non è di frequente affrontato e ancor meno mostrato. In attesa dei Vostri contributi iconografici, inizio io col presentare i tagli di alcuni testoni della mia collezione: Clemente XI (1700-1721), FERRARA, Testone (Munt 233) Taglio rigato obliquo
    3 punti
  9. Sarebbe stato strano il contrario, che chi ha sulle spalle la responsabilità della salute di un'intera nazione non avesse pensato, prima di tutto, a proteggere se stesso, correndo il rischio di ammalarsi e lasciare il paese senza una guida. E il discorso non è riferito al governo in carica, sulla cui azione nei confronti del virus e delle sue conseguenze economiche si può anche dissentire, ma vale per tutti i governi, da chiunque composti e guidati, che si fossero trovati a dover fronteggiare questa emergenza. petronius
    3 punti
  10. Concordo con il tuo giudizio Pietro. Ti faccio vedere il mio con diverso simbolo sotto il busto, dicitura TORNESI più stretta, cifre grandi della data e Corona larga senza rigature verticali.
    3 punti
  11. Ciao @Gallienus, essendo appassionato di Monetazione Sabauda ed in particolare degli Scudi, è un pò di tempo che li studio, soprattutto in merito alla Rarità e cercando di registrare i vari passaggi in Vendite Pubbliche. Una annotazione personale: dei 21 esemplari me ne mancano 4. Non compero FDC o quasi FDC e cerco di non andare al disotto del BB. Sono sempre stato convinto che la collezione di Scudi di Vitt. Em.II Re di Sardegna sia completabile per il collezionista medio. Però ci sono delle date difficili. A mio parere ( ma devo ancora fare una revisione dei dati in mio possesso ) il più raro ( una via di mezzo tra R3 e R4 ) è il 1859 T ( pochi passaggi e visto poche volte in condizioni "basse" MB- qBB). Meno rari ( da considerare NC: 1850 G e 1852 G quest'ultimo è forse il più reperibile in assoluto). Detto del 1850 e 1852 G, unico appunto: metterei il 1860 T come R2 Il 1857 T lo sposterei a R3. Il 1861 per le note vicende storiche è una data "strana": ne sono state coniate poche solo 12237 ; non si conosce se la coniazione sia stata interrotta alla data dell'incoronazione o proseguita assieme agli analoghi ( e pochi ) 1861 come Re d'Italia, però si trova abbastanza frequentemente, quindi va bene R2 Il 1855 G direi R2. Gli altri millesimi R3 va bene. Questo è il mio parere personale ( in attesa di mettere mano ai dati ). Un' ultima considerazione: Lo Scudo in questione è la tipica moneta rispetto alla quale la Rarità dovrebbe essere anche raccordata alla Conservazione. La tiratura complessivamente fu abbastanza bassa, forse non erano sufficienti nelle transazioni di un certo livello ( i marenghi probabilmente erano già allora un bene rifugio e furono tesaurizzati ). Questo comporta che nel mercato attuale si trovano tutti i millesimi dello Scudo, ma in condizioni scarse, mentre gli esemplari oltre il BB sono difficili da trovare). Ciao e Auguri Beppe
    3 punti
  12. Mi manca frugare negli scatoloni come un vagabondo... 5 centesimi 1853 BB (Strasburgo) - Napoleone III Imperatore
    3 punti
  13. Sperando di fare cosa gradita informo gli appassionati di monetazione emiliana, gonzaghesca, gli eventuali "curiosi" che volessero avventurarsi (ma quando torneranno tempi migliori) nelle terre della bassa, e tutti gli interessati ...che ho reso disponibile su academia.edu l'articolo in oggetto, dal titolo "Guastalla: i simboli di una città nei luoghi e sulle monete". Articolo pubblicato sul n°60 dell'annuario guastallese; rivista annuale, pubblicata in 300 copie e distribuita gratuitamente a fine anno alla cittadinanza. L'articolo (che ha fatto da catalogo per una mostra tenutasi a palazzo ducale dal 22/12/2019 al 28/02/2020) ha scopo squisitamente divulgativo e propone una sorta di percorso alla scoperta dei simboli della città di Guastalla, molto identificativi per la cittadinanza, largamente utilizzati sulle monete emesse dalla zecca cittadina e ancora riconoscibili in tanti luoghi pubblici della città. https://www.academia.edu/42635870/Guastalla_i_simboli_di_una_città_nei_luoghi_e_sulle_monete Buona lettura Mario
    3 punti
  14. Trovate in un mercatino circa un mese prima dei "domiciliari", alla bancarella di uno svuotacantine per 25 centesimi al pezzo: 1 Lira 1863 zecca Milano 10 cent 1863 Parigi 50 cent Vaticano 1932 5 cent 1940 L'unica che mi interessava era la lira d'argento, però il proprietario della bancarella mi ha "gentilmente obbligato" a comprarne altre perchè non accettava monete di taglio inferiore a 1 euro ?
    3 punti
  15. A seguire dal post 21, ho deciso di smontare il reliquiario ed estrarre le 4 cere AGNUS DEI, infatti con tutta l'attenzione possibile sono riuscito a toglierle tutte integre, così si possono vedere i rovesci che nessuno da trecento anni ha visto. Il problema successivo è stata la fotografia, centinaia di scatti cambiando luci e direzione, le scritte non si leggevano, poi con un pennellino morbido e polvere di mina della matita finalmente sono riuscito. AGNUS DEI del post 23, epoca di PAPA ALESSANDRO VIII dal 1689 al 1691. D. Profilo della Madonna volto a sinistra, nimbo raggiato, sotto ROMA, cornice perlinata. R. AGNELLO MISTICO disteso sul libro dell'Apocalisse, aureolato con vessillo crociato, sotto: ALEXAN VIII. P. M .
    3 punti
  16. Vi posto questo 10 Quattrini 1858 da 2 Crazie in mistura 263%ag ma che per lucentezza e colore sembra di un argento 900/800. Una monetina facile da trovare in BB o poco più, un pò meno in altissime conservazione. In mano sotto quella leggera patina (al D/ nel R/ è leggermente più pesante) risalta la brillantezza originale. Una emissione particolare verso la fine,già nell'aria,del regno come per far vedere al popolo che teneva anche a loro coniando il suo volto anche su moduli più popolari, come i Quattrini. Grazie Fav
    2 punti
  17. @Hirpini E' un po' che non ti leggiamo qui sul forum. Ci mancano i tuoi interventi sempre precisi e curati, scritti molto bene e con grande rispetto delle opinioni di tutti. Spero di cuore che tu stia bene. Ciao. Stilicho
    2 punti
  18. Buonasera a tutti, questo post credo sarà abbastanza lungo, visto che non ho sonno e visto che stasera ho una certa voglia di scrivere. Si tratta di una riflessione personale che parla di me, della mia vita e del collezionismo... alternando una breve autobiografia ad alcune riflessioni sul calo del numero di collezionisti. Ringrazio quindi fin da ora chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo e, ovviamente, chiunque vorrà dare il proprio contributo. :) PARTE 1 - LA TRADIZIONE DEL MARTEDI' La mia storia di collezionista inizia nei primi anni delle scuole elementari, quando con la mia famiglia, il martedì sera, andavamo nel paese vicino a trovare mia nonna. Mio padre era il responsabile di un ristorante piuttosto grande e aveva sempre molto da fare. Il martedì era il giorno di chiusura. La mattina andavo a scuola e quando rincasavo, sebbene fosse l'unico giorno che potevo trascorrere interamente con lui, l'unico giorno in cui la famiglia poteva riunirsi, ricordo che non ero particolarmente contento di quella trasferta che mi avrebbe tenuto per tutto il giorno lontano dai miei amichetti e dalle interminabili partite di pallone nel campo di fronte a casa mia. Mio zio, fratello di mio padre, abitava con mia nonna, e collezionava monete e francobolli come mio nonno, che non ho mai conosciuto, prima di lui. Credo sia stato quella la mia introduzione al mondo del collezionismo. In quel periodo che ora mi appare così distante, mio padre ha notato la curiosità con cui guardavo le monete e i francobolli di mio zio e, in breve tempo, mi sono ritrovato con una piccola collezione fatta di pezzi doppi comuni e valuta circolata rimasta nelle tasche di qualche amico che aveva fatto un viaggio all'estero. Il 13 dicembre a Verona si festeggia Santa Lucia, ed è tradizione svegliarsi la mattina per trovare i regali, un po' come accade in altre zone per Babbo Natale. Non provengo da una famiglia ricca, non dal punto di vista economico, e quindi non ho mai avuto monete di grande pregio o valore, ma ricordo ancora un anno in cui, tra i vari regali, c'era un'ampia ciotola di monete mondiali. Così come ricordo, qualche anno dopo, correva il 1990, quando il martedì mio zio mi accompagnava in edicola e tornavo a casa con il numero settimanale di "Monete del mondo". RIFLESSIONE 1 - NUMISMATICA E FANTASIA Ci sono moltissimi collezionisti di monete che portano avanti le proprie raccolte per amore della storia, beh, io a quei tempi lo facevo per spirito di avventura e amore per la geografia. All'epoca leggevo libri di avventura, fantasy e di fantascienza e un comunissimo tondello di Hong Kong, del Perù o della Nuova Zelanda, nella mia fantasia di bimbo, diventava un artefatto luccicante proveniente da un mondo esotico e lontano che, forse, non avrei mai potuto visitare davvero, ma che mi trasmetteva tutto il suo incanto attraverso l'immaginazione e una piccola moneta. Oggi sono un uomo adulto in procinto di sposarsi eppure un'eco di questo senso di meraviglia di fronte a una moneta proveniente da un paese lontano ancora mi pervade. Eppure sono convinto che molti ragazzini di 10 o 12 anni, oppressi da un mondo sempre più cinico, pragmatico e consumistico, abbiano meno propensione a viaggiare con la fantasia di quanta ne ho io che vado per i 37. In parte, credo, questo è un motivo di disaffezione per la numismatica che, a mio modo di vedere, non stimola più l'immaginazione come capitava un tempo e che, a prescindere da questo aspetto, non viene più percepita dalla società come qualcosa di pratico e utile, ma unicamente come un hobby addirittura dannoso che distrae dalle cose "davvero importanti". PARTE 2 - SI CRESCE, SI CAMBIA, SI SALUTANO PERSONE CARE Quando avevo 16 anni portavo un 45 di scarpe, giocavo a pallacanestro e tutti i pomeriggi mi trovavo con gli amici per parlare di fumetti, giochi di ruolo e ragazze. Ciascuna di queste tre passioni, che avevano velocemente soppiantato il collezionismo di monete, in un certo senso, l'aveva fatto perché mi permetteva di viaggiare con la fantasia in un modo tale per cui potevo anche relazionarmi con le persone della mia età. I fumetti ce li scambiavamo e si facevano infinite discussioni, citando i passi più coinvolgenti e discutendo di trame e personaggi. I giochi di ruolo sono giochi di società che ci permettevano di giocare attorno a un tavolo a essere gli eroi di un mondo di fantasia. Le ragazze... beh... mi chiedo quanti di voi a quell'età preferivano stare con le monete piuttosto che con le ragazze. :) Quando avevo 16 anni mio zio ci ha lasciati, travolto da un automobilista distratto mentre si recava in bici a casa di mia zia. E' stato un brutto colpo per tutti. Per mia nonna che l'aveva già visto quasi morire una volta, molti anni prima, e che viveva con lui. Per mio padre con cui era legatissimo. Per me, che perdevo un amico con cui avevo trascorso i martedì dei dieci anni precedenti. Ereditai le monete e i francobolli ma ormai il collezionismo non faceva più parte dei miei interessi, sebbene mio padre continuasse a portarmi tutte le monete estere che gli portavano i clienti più affezionati o le varie commemorative sammarinesi e vaticane che riusciva a raccogliere. Io le prendevo e le accumulavo in una scatola di scarpe, "le guarderò quando avrò un attimo", spesso senza neppure degnarle di un'occhiata. RIFLESSIONE 2 - NUMISMATICA E SOCIETA' C'è un buco, che è quello che ai miei tempi andava dai 14 a 25 anni, in cui un individuo costruisce la propria vita in società, imparando a stare con le persone e a relazionarsi con l'altro sesso. E' il periodo in cui la scuola inizia a farsi impegnativa, in cui l'amore inizia a farsi serio e in cui la società impone le prime sfide e scelte difficili. In questo periodo, diciamocelo chiaro, non c'è tempo per la numismatica o, se c'è, è molto ridotto. In questo periodo si è talmente pieni d'energia che l'idea di sedersi a spulciare monete sparisce o, quantomeno, diventa meno allettante rispetto ad altre possibili occupazioni. Un buco di mercato di circa 10 anni, ai miei tempi. Un buco di mercato che ai tempi di mio padre era forse più piccolo perché c'erano meno svaghi, divertimenti e distrazioni. E si diventava adulti prima. Un buco di mercato che oggi si sta invece, credo, allargando. PARTE 3 - GIOVANE ADULTO Raggiunta la maggiore età, e completati gli studi superiori, ho iniziato a costruire la mia strada da adulto. Ero un ragazzo con una mente brillante e un carattere vivace. Molto vivace. Troppo vivace. Non ero uno sbandato, un drogato, un delinquente o un tipo pericoloso. Ero a posto però ero decisamente eccentrico... dormivo quattro ore a notte perché uscivo tutte le sere, mi ossigenavo i capelli (quando non li coloravo di verde o blu) e mi vestivo in modo appariscente. Mi piaceva stare al centro dell'attenzione e ci sapevo fare con gli amici e con le ragazze. Ero stravagante ed eccessivo e spendevo un sacco di soldi per divertirmi, ma non durò a lungo. A 20 anni arrivò la chiamata di leva e quando tornai nel mio piccolo paese mi ero decisamente calmato. Mio padre nel frattempo, un paio d'anni prima, aveva rilevato il ristorante in cui lavorava ma non stava andando bene e presto fummo costretti a chiudere, rimanendo con un bel po' di debiti da pagare e un pesante mutuo mensile sulla casa. Era solo una casa a schiera, non certo una reggia, ma era il sogno che i miei genitori avevano coltivato per trent'anni, e ora rischiava di volatilizzarsi tra le loro mani. Fu un periodo davvero difficile dove mi resi conto che, al di là del mio egocentrismo, ero probabilmente più maturo della maggior parte dei miei coetanei. Trovai quasi subito un lavoro e contribuii concretamente ad aiutare la mia famiglia ad uscire da quello che sembrava un tunnel senza fine. Ci vollero 5 anni, ma alla fine tutto si sistemò, il mutuo fu estinto e tutto sembrò finalmente tornare alla normalità. In quel periodo di crisi non potevo permettermi spese inutili e ripresi in mano le collezioni, sistemando monete e francobolli, ma unicamente allo scopo di verificare se ci ci potesse essere qualche pezzo di valore (mai 'na gioia...), salvo poi mollare tutto di nuovo nel dimenticatoio quando una ragazza di nome Beatrice, mia futura sposa, nel 2003, mi costrinse a rivedere un po' le mie priorità e a tagliare qualche hobby. All'epoca le monete non erano neppure sul podio dei miei interessi principali quindi accantonarle fu immediato e automatico. Mio padre nel frattempo aveva trovato un lavoro come cuoco e faceva degli orari praticamente complementari ai miei. Ci vedevamo poco e avevamo poco da dirci, appartenendo a generazioni diverse e non avendo interessi. Il tempo passava, la relazione si consolidava, i tempi cambiavano e i miei ritmi diventavano sempre più tranquilli. Poi, circa 7 anni fa, mia nonna, l'unica tra i miei nonni che abbia conosciuto, si è spenta. Fu un altro colpo duro, visto che dopo la morte di mio zio era venuta a vivere con noi e, sull'onda dei ricordi ripresi in mano le monete, dapprima timidamente, poi con maggiore passione. Presi ad acquistare qualche lotto di monete mondiali circolate al kg e, poco alla volta, posi una base concreta su cui costruire la collezione che da piccolo avevo solo potuto sognare. Era diverso, però. La fantasia e l'immaginazione rappresentavano ancora una parte dell'amore per il collezionismo, ma ora anche una forma di ricordo e comunione con la mia famiglia facevano parte di questa collezione. E, come se non bastassero queste ragioni, un neonato amore per la storia che in precedenza non avevo mai avuto faceva da ulteriore spinta motrice a questa passione che tornava a farsi sempre più importante. RIFLESSIONE 3 - NUMISMATICA E SNOBISMO Il fatto che molti collezionisti di monete abbiano una predilezione per il Regno e una grande passione per la storia tende, già di per sé, forse, a farli apparire come "una manica fascistoni e nostalgici della monarchia". Non certo un'etichetta piacevole da portare, eppure mi è capitato di sentire definizioni simili in più circostanze. Così come, per non lasciare scontento nessuno, mi è capitato di sentire definizioni tipo "uno di quegli invasati che spende 3 euro per avere una moneta da 2 euro". Al di là del fatto che per il profano avulso alla numismatica queste definizioni, pur offensive, potrebbero effettivamente avere un senso, già il fatto che io parli di "profani" fa capire come ci sia un distacco netto tra chi colleziona monete e chi non lo fa. Rendiamocene conto, quando va bene appariamo almeno come strani. Quando facciamo notare alla persona digiuna di numismatica che una determinata moneta non è cinese ma giapponese, rischiamo quantomeno di apparire spocchiosi. E quando parliamo di monete catechizzando come Gesù tra la folla, anche i meno esperti tra noi, appaiono snob. Ma dopotutto questo è un problema che si ha anche se si parla con cognizione di causa e linguaggio appropriato di storia, geografia, scienze, medicina o politica. La media è rappresentata dall'ignoranza, non dalla cultura. E la cultura è snob. Tuttavia, se uniamo tutto ciò alle riflessioni precedenti è facile capire, secondo il mio modestissimo parere, il motivo per cui ci sia una contrazione nel numero di collezionisti e una diffusa volontà a mantenersi a distanza da "quella gente strana". PARTE 4 - CONCLUSIONE DEL VIAGGIO Tredici mesi fa, dopo un anno di sofferenza, anche mio padre se n'è andato. E' dannatamente difficile vedere spegnersi tra le tue braccia qualcuno che ti ha preso tra le sue quando sei nato. Che ti ha tenuto quella stessa mano e ti ha sorretto finché non sei stato in grado di camminare con le tue gambe. Che ha sacrificato davvero tanto ed è stato per tutta la vita il tuo eroe. Che ti ha insegnato l'importanza dei valori tradizionali e della famiglia. Che magari aveva potuto frequentare solo la scuola media e non ti aveva potuto insegnare la storia o la matematica, ma che ti aveva insegnato ad essere curioso perché tu imparassi da solo e cercassi da te le risposte. "Cresciamo i nostri figli in modo che possano fare a meno di noi" ha detto qualcuno. La numismatica, da un anno a questa parte, per me è anche questo. E' il ricordo di mio padre, di quei martedì da bambino che mi parevano così poco importanti, di quelle commemorative sammarinesi che ha continuato a tenermi da parte per anni, di quel periodo in cui non avevamo più nulla di cui parlare. “Se queste ombre vi hanno offeso, pensate, E cada ogni malinteso, Di aver soltanto sonnecchiato Mentre queste visioni vi hanno allietato. E questo tema ozioso e futile Non più di un sogno vi sarà utile. Gentili amici, non rimproverate; Miglioreremo se perdonate.”
    2 punti
  19. in questo periodo triste di forzata chiusura a casa, sto rivedendo la mia collezione di pesi e li sto fotografando, ogni tanto ne noto alcuni non proprio comuni, posto la foto di uno scudo di gr.35,18 se la moneta che doveva pesare è rara, anche il peso segue. ringrazio chi vorrà fare commenti BUONA PASQUA
    2 punti
  20. Perché, di cosa è entroterra? Ma hai letto o no quello che ho scritto sopra? O stai aspettando che arrivi qualcuno a dirti che valgono qualche centinaio di euro?
    2 punti
  21. E in ogni caso c'è almeno un altro eccellente precedente (XIII secolo), il portale di Sant'Alipio sulla facciata della basilica di San Marco, quello più a sinistra, che è l'unico originale rimanente della prima realizzazione musiva e che per me è una delle cose più affascinanti visibili all'aperto a Venezia. Rappresenta la facciata della basilica stessa come era al tempo, in uno dei più strabilianti giochi caleidoscopici tanto frequenti nel medioevo (rappresentare un edificio SULL'edificio stesso, vedi ad esempio Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova). Una sciarada ottica che ancor oggi, a quei pochi che si soffermano a guardare con attenzione, lascia a bocca aperta.
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  22. Io trovo un po' inquietante questo feticismo verso le perizie. Sono pezzi di plastica, esteticamente osceni e inutili una volta portato a termine l'acquisto. Conservare il cartellino è giusto - anch'io lo faccio... ma la plastica a che serve? E - senza polemica - se si arriva a pensare che una perizia sia più importante di una moneta forse è giunto il momento di cambiare collezione e darsi agli autografi.
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  23. @rickkk Grazie per il tuo contributo, utile soprattutto in riferimento alla questione della conservazione che, con questi scudi, è particolarmente complessa. Non mi sono mai interessato alle alte conservazioni, tutta la mia collezione - non mi riferisco solo a questi pezzi - va dall'MB al qSPL, ma sono ben consapevole del fatto che alcuni nominali sono normalmente reperibili in alta conservazione (praticamente tutto il regno) mentre in altri casi le vicissitudini storiche - lunga circolazione, reimpiego, assenza di tesaurizzazione - hanno determinato una forte usura della quasi totalità dei pezzi. I colli lunghi sono certamente tra questi. Dunque pezzi come quello di @r.tino sono davvero eccezionali, e ci permettono di lustrarci gli occhi. Dunque mi pare di capire che potremmo introdurre l'R4 per il 1859T, mentre reputi il 1857T meno raro degli altri R3, forse più un R2? Io a questo proposito non mi so pronunciare, ho solo il 1857G e non mi sono ancora cimentato con la ricerca del fratellino nobile. Il 1853 è probabilmente difficile da trovare in altre conservazioni, mentre tra MB e BB ne ho visti parecchi, infatti è a mio parere il meno raro degli R2. Visto che han fatto la loro comparsa alcune foto mi permetto di postare anch'io uno dei miei pezzi: l'ultimo acquisto, quello del giro di boa.
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  24. Oltre che i nominali credo che sia anche utile vedere i dogi. Ecco un ducato di Lorenzo Celsi (1361-1365): Rif.: Zub-Luciani 122.11 Arka Diligite iustitiam
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  25. ... a seguire dal post n.24, condivido l'altro AGNUS DEI di PAPA INNOCENZO XII dal 12 luglio 1691-1700 D. Ostensorio raggiato, in giro SIA . L . IL . SS . SACR . R. AGNELLO MISTICO disteso sul libro dell'Apocalisse, con capo aureolato volto a destra con vessillo crociato. In giro ECCE . AGN . DEI . QVI . TOL . P . MUND ., sotto: INNOCEN XII / P . M . A . I / 1692
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  26. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FMVSC/11
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  27. Esemplare notevole davvero notevole di tessera carrarese Ottone...
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  28. Nel rinnovarvi gli auguri di Buona Pasqua, voglio condividere con voi in questa lunghissima e bellissima discussione, una delle mie poche belle monete napoletane, in collezione. La patina che vira dal rosso al blu assume delle sfumature molto particolari. Non vorrei sbagliarmi ma dovrebbe trattarsi del rif. Magliocca 676a.
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  29. faccio seguito per la zecca SPQR.... L’ubicazione della zecca genericamente chiamata SPQR rappresenta ancor oggi un mistero intrigante al quale non si è ancora dato una soluzione certa e diverse sono le ipotesi avanzate da numerosi studiosi: le più avvalorate Serdica e Smyrna. La necessità di aprire zecche da parte di Gallieno nelle vicinanze di vari fronti e allo stesso modo c’era la necessità di avere una zecca imperiale in territorio orientale, nelle vicinanze del fronte militare che combatteva i goti, gli eruli e gli altri popoli barbarici che premevano in quel confine. Che la zecca fosse a Serdica come ipotizzato da Markl, a Smyrna come ipotizzato da Callu – teoria questa che sembrerebbe confermata da J Mairat , a Efeso come teorizzato da Alfoldi oppure in altra sede, è comunque plausibile l’esistenza di uno stabilimento, aperto probabilmente attorno agli anni 266-267, che ha coniato esemplari di stile fortemente orientale, ma così particolare da impedirne il loro inserimento nella zecca di Antiochia, che aveva ripreso a funzionare nell’anno 263, in quanto dall’anno 257 era stata chiusa a seguito dell’invasione sassanide. La particolarità delle monete di tale zecca è rappresentata dalla presenza della sigla SPQR in esergo del rovescio, molto probabilmente per differenziare le monete imperiali dalle monete locali che continuavano a essere coniate nella stessa zecca. Gobl peraltro presume la presenza di una zecca a Sirmium che alcuni studiosi la identificano nella zecca SPQR. Le rassomiglianze stilistiche delle monete con la zecca siriaca di Antiochia sono però tali che potrebbero fare pensare che le maestranze siano in origine della stessa provenienza o che abbiano comunque lavorato assieme. Il busto dell’Imperatore ha le medesime caratteristiche virtuali non rappresentando la vera fisionomia dell’Imperatore. Alcuni studi vorrebbero già funzionante come imperiale la zecca di Cizico sotto Gallieno, ma questo sarebbe contraddittorio con il simbolo di zecca “MC” apparso solo sulle prime monete di Claudio a cui si attribuisce il significato di “Moneta Cyzicena”. E’ molto probabile invece che la zecca di Cizico sia sta aperta durante il regno di Claudio con i monetieri provenienti dalla suddetta “zecca SPQR”, trasferimento che potrebbe essersi verificato tra gli anni 268 e 269. L’individuazione dello stabilimento nella città di Serdica (attuale Sofia in Bulgaria), all’epoca importante centro della Moesia,e capitale della Dacia, è ipotizzata da Andreas Markl nel suo studio sulle zecche imperiali operanti durante il regno di Claudio II pubblicato nel 1884. Tale conclusione fu fortemente contestata già nel 1889 dal numismatico francese Emilio Lapauille, che invece sosteneva che le monete della succitata “zecca SPQR” per le loro caratteristiche dovevano essere attribuite ad Antiochia. Markl spiegò che era arrivato a tale conclusione studiando le monete della tipologia MINERVA AVG e ROMA AETERNAE, che pur avendo diverse somiglianze con monete per certo attribuibili a Cizico, quali la sigla SPQR in esergo, i globetti indicanti l’officina di produzione sotto il busto del sovrano, l’insieme stilistico faceva pensare ad una zecca sconosciuta. Altro motivo per il quale era escludibile Cizico era che quest’ultima zecca aveva iniziato ad operare sotto Claudio, mentre monete con l’effige di Gallieno e con le caratteristiche della “zecca SPQR”, erano già state rinvenute in un ripostiglio nei pressi di Smyrna (rif. l’ipotesi di Callu che la zecca potesse essere ubicata in quella città). Secondo la teoria di Markl, Serdica aveva tutti i requisiti per essere la sede della “zecca SPQR”: era stata già in passato sede di zecca provinciale, particolarmente attiva durante il regno dei Severi. Preme precisare che anche per Gallieno nella zecca mesica sono state coniate monete con legenda greca, che riportano il ritratto giovanile dell’Imperatore. Questo potrebbe suggerire che la trasformazione da stabilimento provinciale a imperiale sia avvenuto durante il suo regno. E’ probabile che durante il successivo regno di Claudio, trovandosi la città troppo esposta, prima ancora che scoppiasse la guerra con i goti, si ritenne prudente spostarla presso la città fortificata di Cizico, che cessò di essere quindi una zecca provinciale. Questo sarebbe confermato dal basso numero di monete con legenda greca coniate da questa zecca per Claudio II. Se questa ipotesi suggestiva avesse fondamento, la zecca di Serdica non avrebbe prodotto che per pochi mesi, limitandosi probabilmente ad una sola emissione. Dagli studi che ho potuto effettuare sulle affascinanti monete attribuibili a questa zecca è indiscusso che presentino delle caratteristiche stilistiche uniche, oltre a possedere una residua discreta argentatura. Con le monete delle emissioni successive di Cizico, il ritratto dell’Imperatore subirà delle modifiche sostanziali, passando da una immagine virtuale, tipicamente orientale, ad un ritratto più reale dell’Imperatore. Riassumendo le caratteristiche della zecca sono quindi: la presenza nel rovescio della moneta della sigla SPQR la presenza sotto il busto dell’Imperatore di globetti che indicano il numero dell’officina la lettera “A” assume l’aspetto di una “/ \” per arrivare nelle ultime emissioni di Cizico ad una “I/I” e a un “π” busto virtuale nelle prime emissioni La legenda del dritto è sempre di tipo esteso IMP C M AVR CLAVDIVS AVG. Ovviamente per questa zecca non possono esistere emissioni di Consacrazione. La presenza di SPQR continuò poi per le coniazioni di CIzico.
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  30. Riprendo questa discussione, che oggi e’ la più importante e sentita, per rivolgere, nonostante quello che stiamo passando in questo momento, gli auguri a tutti per unirci in un momento di riflessione e di fede per chi crede, la numismatica può aiutarci nella condivisione, nel rispetto, nella passione comune per rendere più lievi queste giornate che ci stanno sconvolgendo, un augurio anche ai vostri familiari, a chi vi e’ vicino e che oggi non e’ con voi, un augurio a chi soffre per tanti motivi, credo che anche un forum possa mandare messaggi di vicinanza e di speranza e tanti auguri anche per una ripartenza che dovrà coinvolgere tutte le nostri migliori risorse !
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  31. Ciao Beppe, Questo Tornese e mezzo che hai postato ha come simbolo sotto il busto la stella a sei punte Magliocca 757, Quello che ho condiviso io ha la stella a 5 punte e il manuale non lo riporta. Saluti e buona Pasqua a tutti.
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  32. Care amiche, cari amici, Desidero anzitutto formulare i miei auguri di Buona Pasqua a ciascuno di voi, che la serenità del cuore e la pace non ci abbandonino in questi difficili momenti e che le nostre monete ci consolino e non si stanchino di raccontarci avventure di vita. Ieri mattina sono andato qui a Torino in corso de Gasperi a comprare gli agnolotti. Davanti a me un giovanotto e più avanti una signora anziana. Quest'ultima all'improvviso farfuglia alcune parole: 'non respiro, non respiro, aiuto!'. Poi si accascia. Un giovanotto, con guanti e mascherina, subito la soccorre e chiama un'ambulanza, che arriva dopo pochi minuti. Operatori bardati (per fortuna) come nei film sui virus letali la caricano sull'ambulanza e ripartono. Ho voluto riportare questo episodio per ricordarvi e per ricordarmi che esiste tuttavia, in questi tempi difficili, la solidarietà e il soccorso a chi è vittima del male oscuro. Voglio lasciarvi con le parole che concludevano un mio libro uscito un anno fa: 'Parve che la speranza morisse. Pare che muoia. Non è morta. Tocca a noi scaldarla di quell'Amore che sappiamo immortale, anche se a volte esige un tributo amarissimo. Dagli occhi, e, soprattutto, dal cuore'. Un abbraccio, più che virtuale. Luigi
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  33. Per finire l'argomento di Conte da Carrara ecco il denaro picciolo di mistura. Sul dritto la legenda COMES D CAR e quattro lettere a croce A R I A all'interno di un cerchio di perline. La legenda è divisa da una ruota, che rappresenta la riduzione dello stemma di famiglia, ovvero il carro. La stessa ruota divide anche la legenda del rovescio DE ESCVLO intorno a una croce patente. Questo esemplare è illustrato sulla RIN CXIII (2012) a pag. 381. Arka Diligite iustitiam
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  34. 8. La monetazione di Charles Brooke: Charles fu importante anche da un punto di vista numismatico, dato che, dopo le limitate emissioni dello zio, egli dotò Sarawak di una serie di monete completa, con tirature rilevanti. Per tale ragione le sue emissioni sono più facilmente reperibili sul mercato, anche se non si tratta comunque di monete comuni. Le emissioni in rame, coniate a partire dal 1870, sono sostanzialmente analoghe come tipologie e design a quelle di James Brooke, sostituendo al volitivo ritratto di questi, quello raffinato ed ascetico di Charles. Ci furono, alla fine del XIX secolo, diverse lamentele da parte della vicina colonia britannica degli Straits Settlements per la eccessiva circolazione nell'area della valuta di Sarawak e la confusione che si creava tra questa e la monetazione coloniale. Pertanto, nel 1891, fu proibita l'esportazione del dollaro di Sarawak e, poco dopo, la moneta da un cent cambiò i connotati, essa infatti venne coniata con un foro centrale ed il ritratto del Rajah molto più piccolo, proprio per evitare confusione con la monetazione coloniale britannica. Le risorse naturali del paese, tra cui le miniere d'oro e la scoperta di giacimenti di petrolio, comportarono una notevole crescita economica che si riverberò anche nella monetazione, a partire dal 1900, infatti, si iniziarono a coniare monete in argento '800 nei tagli da 5, 10, 20 e 50 cents. Gli esemplari in argento mostrano, al diritto, il consueto ritratto del sovrano mentre, al rovescio, il valore posto all'interno di una corda legata in basso da un nodo. Tali monete, sono generalmente più rare rispetto a quelle coeve in rame, sia in ragione delle basse tirature sia in ragione del fatto che, durante l'occupazione giapponese, vennero fuse in massa per ricavarne il metallo prezioso. Sempre per questa ragione, quando si trovano, presentano spesso tracce di montatura poichè le poche sopravvissute furono quelle adoperate in gioielleria. (Un esemplare del particolare centesimo "forato", coniato dal 1892 al 1897, con il ritratto lillipuziano del Rajah e le bandiere incrociate di Sarawak e della Gran Bretagna).
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  35. Approfitto per ripubblicare la mia 1 Tornese e mezzo del 1832. Riferimento Magliocca 751 R3 La moneta è proprio quella pubblicata sul manuale di Pietro Magliocca. Saluti a tutti e buona Pasqua
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  36. Poveri noi veneziani, che credevamo che le più antiche piante di Venezia fossero quella di Elia Magadiso, della fine del XII secolo, e quella di frate Paolino da Venezia, della prima metà del XIV secolo, entrambe conservate nella Biblioteca Nazionale Marciana. Con puntuale riscontro di decine di rii e di oltre 100 chiese. Qui vedo casetorri accostate l'una all'altra, edifici merlati, cupole, scalinate! Mah! Metto sotto un'immagine prospettica di un'area centrale di Venezia nel Quattrocento (Biblioteca Nazionale Marciana, Ms. Lat. XIV, 77 (=2991)). Immagine molto diversa, vero? Ma leggiamo cosa scrive Niccolò: Ragguarda questa terra, cioè Vinegia; però ch'ella è fatta in altro modo che l'altre terre; ché in tutta la città non v'ha se nonne alcuna strada di terra, che l'altre strade, piccole e grandi, sono canali d'acqua; e così per acqua, cioè in barca, si va per tutta la terra, benché alquante strade siano fuori dell'acqua alcuna via; e alquante, quasi tutte non hanno dal lato via niente, se non che per acqua si conviene passare. E la città si è tutta piena di case bellissime e con molti campanili e sono alquanto chinati che pare che cagino per li mali fondamenti; a cagione del mare non possono fare migliori fondamenti. E credo che sia il più reale porto del mondo; però che sempre truovi navilij da navigare in qualunque paese l'uomo à mestieri d'andare. Quindi tanti campanili di chiese, ma molti storti per la qualità delle fondamenta. Quale parte di Venezia rappresenta la veduta scoperta dalla giovane studiosa italo-olandese? Dagli articoli di giornale non l'ho capito, ma spero abbia individuato qualche sequenza significativa di edifici, perché altrimenti mi sembra una semplice rappresentazione ideale di una città con un porto.
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  37. Questo è il passaggio più recente che sono riuscito a tracciare. 400€ più diritti di realizzo finale.
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  38. Grazie mille per il tuo intervento caro Beppe @giuseppe ballauri, è esattamente quello che andavo cercando aprendo questa discussione. Mi sembra che siamo tendenzialmente d'accordo, io cercavo conferme soprattutto per i pezzi più rari, con i quali ho meno dimestichezza. Soprattutto vedo che siamo in linea sulla valutazione come R2 anziché R del 1860; certo anche questa resta comunque una moneta strana, dal momento che è la data con la tiratura più bassa in assoluto - solo 5000 pezzi - eppure una buona reperibilità, nonostante tutto. Chissà come mai. Concordo pienamente anche sul tuo discorso inerente le conservazioni. Riepilogando, uno specchietto "corretto" potrebbe essere il seguente: - NC. 1850G, 1852G. - R. 1851G, 1854G, 1854T, 1859G. - R2. 1850T, 1851T, 1853, 1855G, 1856T, 1857G, 1858G, 1860, 1861. - R3. 1852T, 1855T, 1856G, 1857T, 1858T, 1859T. Che ne dici? Restiamo in attesa di altri preziosi contributi per perfezionare il nostro specchietto.
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  39. Direi che è un cd. denaro di Friburgo
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  40. Buona pasqua a tutti.Chiedo la vostra consulenza su questo Tornese in cui ho notato che nella parte del rovescio invece della sigla A.6.P.riporta la sigla R.6.C.Sapete darmi cortesemente dei chiarimenti?.Anche se la moneta si trova in cattivo stato di conservazione,come la qualificate?Buona giornata.
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  41. Complimenti per la rapida soluzione di un rebus a mio avviso impegnativo. apollonia
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  42. Molto rari i 10 Grani 1836 Siciliani. Buona Pasqua
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  43. Ho trovato solo un passaggio: Asta Nomisma N.58 - 2018 Aggiudicato a 440 Euro in qFDC. ingrandito: Ciao e Auguri, Beppe
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  44. Sul diritto la scritta in circolo è SOCIETE DE PROPAGANDE / FORTICAUX perché si tratta di un gettone pubblicitario di questa società di propaganda. La scritta centrale su tre righe è NARCISSE / DE / PARIS, il nome del negozio pubblicizzato (NARCISO DI PARIGI).
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  45. @grigioviola Le monete che hai presentato mi piacciono molto. Mi piace anche la cura che hai nel ricostruire il "pedigree" delle stesse, che unisce storia alla storia. Davvero interessante! Con la scusa della tua sono andato a rivedermi una vecchia discussione sul Normanby Hoard che descrive molto bene le circostanze del ritrovamento e la importanza notevole che questo ha avuto. Per comodità di chi volesse leggerla, allego il link: La discussione si trova comunque nella roll bar di sezione sotto la voce "Discussioni degne di nota a tema vario", dove e' possibile trovare materiale anche su molti altri hoards. Buona serata. Stilicho
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  46. Gionata Barbieri, Medaglia o mezzo carlino di ostentazione "victor et liberator concordiae" per Alfonso II d'Aragona
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  47. I falsi li fanno soprattutto in argento, quando lo scopo è quello di truffare. Comunque a me non piace.
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  48. Al momento mi viene in mente solo l'Iran (sono usati anche tutt'ora) e Maldive, nonché vari ex sultanati indiani. Comunque noi chiamiamo 'numeri arabi' quelli che normalmente utilizziamo, ma sono nati in India, anche gli attuali numeri "arabi-islamici" sono di origine indiana. Gli stessi arabi chiamano i numeri che attualmente usano 'numeri indiani', in buona sostanza nel maghreb sono largamente utilizzati i cosiddetti numeri 'arabi occidentali', i numeri della prima fila*, in qualche nazione islamica dell'est sono usati i numeri della seconda fila*. In ogni caso la differenza è proprio minima e riguarda solamente tre caratteri numerici (4-5-6), una netta differenza la si riscontra solo nel 4 (in rosso). * numeri arabi (da 0 a 9) ٠١٢٣٤٥٦٧٨٩ * numeri iraniani (da 0 a 9) ٠١٢٣۴۵۶٧٨٩
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  49. CRONACHE DALL'OLTRECODA atto unico di Luigi Tempo: un giorno di fine marzo 2020, di buon mattino Luogo: il piazzale di un grande supermercato in una città italiana Personaggi: SETTIMIO SEVERO – Giovane di colore, alto e sorridente, che regola l'afflusso delle persone nel supermercato VITELLIO – Omone robusto, sulla quarantina, faccia rubizza di gran bevitore e gran mangiatore, né guanti né mascherina POPPEA – Pulzella sui trenta, slanciata, bionda, occhi azzurri, mascherina e guanti tono su tono con gli occhi, si intuisce un generoso davanzale SENECA – Magro, oltre i cinquanta, barba bianca, guanti bianchi, niente mascherina NERONE – Giovane, sovrappeso, barbetta rossiccia che gli incornicia il viso, né guanti né mascherina, dal borsello spunta un libro di poesie di Bukowski AGRIPPINA – Anziana intorno ai settanta, secca secca, vestita di nero, mascherina, guanti e occhialoni firmati, sguardo severo MASSIMINO IL TRACE – Uomo sulla quarantina, alto più di due metri, senza mascherina, bruno, occhi chiari. LUCREZIA – Giovane pulzella intorno ai quaranta, occhi e capelli neri, dolce di bellezza malinconica, occhi da sognatrice MARCO AURELIO – Uomo sulla sessantina, magro, barba, ex Battaglione San Marco, aria da filosofo guerriero, né guanti né mascherina (in coda fuori dal supermercato, cielo grigio, aria umidiccia) VITELLIO (parlotta a voce alta fra sé e sé) E' passata un'ora e ho ancora decine di persone davanti...cavolo, se non ci sbrighiamo mi fregano tutte le arance e senza vitamina C rischio il contagio! AGRIPPINA (mostrando l'ombrello) Ci manca che si metta a piovere e ci bagneremo come pulcini! VITELLIO (si mette le mani in tasca e fa cenno di toccarsi le parti basse) E la smetta di portare sfiga, signora! SENECA Veramente il dottor Mozzi dice che le arance fanno venire la bronchite e consiglia i broccoli che hanno tre volte tanto di vitamina C! NERONE Stupidaggini, i broccoli fanno schifo! Piuttosto, cerchiamo di avanzare che con la scusa di dire vaccate lei (rivolto a Seneca) è a 10 metri da chi le sta davanti! VITELLIO Non corriamo troppo, godiamoci questi minuti di aria e di libertà! Accidenti, mi mancano le feste, i cocktail e le donne! MARCO AURELIO (rivolto a Vitellio) Tu puoi, ogni volta che lo desideri, ritirarti in te stesso. Nessun ritiro è più tranquillo né meno disturbato per l'uomo che quello che trova nella sua anima. MASSIMINO IL TRACE L'anima? Io mi sono rotto di stare in ritiro in casa! Mi mancano le partite e gli amici del bar! LUCREZIA Io ho riscoperto Saffo! AGRIPPINA Pensavate solo al gioco e al sesso, ma Dio vi ha punito e vi costringe a meditare sui vostri peccati! SENECA Dio assiste atarassico all'espansione del coronavirus... POPPEA Il tarassaco fa bene, è un ottimo diuretico naturale! SENECA Gentile signorina, la sua ignoranza è superata solo dal suo fascino. Atarassico è un dio che assiste alle convulsioni del mondo impassibile, senza emozioni, senza partecipazione SETTIMIO SEVERO (rivolto a Seneca) Signore filosofo, tocca a lei, può entrare! SENECA (rivolto a Poppea) addio, pulcherrima! In altre circostanze le avrei baciato la mano... FINE
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