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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/11/20 in tutte le aree

  1. Vi posto questo 10 Quattrini 1858 da 2 Crazie in mistura 263%ag ma che per lucentezza e colore sembra di un argento 900/800. Una monetina facile da trovare in BB o poco più, un pò meno in altissime conservazione. In mano sotto quella leggera patina (al D/ nel R/ è leggermente più pesante) risalta la brillantezza originale. Una emissione particolare verso la fine,già nell'aria,del regno come per far vedere al popolo che teneva anche a loro coniando il suo volto anche su moduli più popolari, come i Quattrini. Grazie Fav
    5 punti
  2. Buonasera a tutti, questo post credo sarà abbastanza lungo, visto che non ho sonno e visto che stasera ho una certa voglia di scrivere. Si tratta di una riflessione personale che parla di me, della mia vita e del collezionismo... alternando una breve autobiografia ad alcune riflessioni sul calo del numero di collezionisti. Ringrazio quindi fin da ora chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo e, ovviamente, chiunque vorrà dare il proprio contributo. :) PARTE 1 - LA TRADIZIONE DEL MARTEDI' La mia storia di collezionista inizia nei primi anni delle scuole elementari, quando con la mia famiglia, il martedì sera, andavamo nel paese vicino a trovare mia nonna. Mio padre era il responsabile di un ristorante piuttosto grande e aveva sempre molto da fare. Il martedì era il giorno di chiusura. La mattina andavo a scuola e quando rincasavo, sebbene fosse l'unico giorno che potevo trascorrere interamente con lui, l'unico giorno in cui la famiglia poteva riunirsi, ricordo che non ero particolarmente contento di quella trasferta che mi avrebbe tenuto per tutto il giorno lontano dai miei amichetti e dalle interminabili partite di pallone nel campo di fronte a casa mia. Mio zio, fratello di mio padre, abitava con mia nonna, e collezionava monete e francobolli come mio nonno, che non ho mai conosciuto, prima di lui. Credo sia stato quella la mia introduzione al mondo del collezionismo. In quel periodo che ora mi appare così distante, mio padre ha notato la curiosità con cui guardavo le monete e i francobolli di mio zio e, in breve tempo, mi sono ritrovato con una piccola collezione fatta di pezzi doppi comuni e valuta circolata rimasta nelle tasche di qualche amico che aveva fatto un viaggio all'estero. Il 13 dicembre a Verona si festeggia Santa Lucia, ed è tradizione svegliarsi la mattina per trovare i regali, un po' come accade in altre zone per Babbo Natale. Non provengo da una famiglia ricca, non dal punto di vista economico, e quindi non ho mai avuto monete di grande pregio o valore, ma ricordo ancora un anno in cui, tra i vari regali, c'era un'ampia ciotola di monete mondiali. Così come ricordo, qualche anno dopo, correva il 1990, quando il martedì mio zio mi accompagnava in edicola e tornavo a casa con il numero settimanale di "Monete del mondo". RIFLESSIONE 1 - NUMISMATICA E FANTASIA Ci sono moltissimi collezionisti di monete che portano avanti le proprie raccolte per amore della storia, beh, io a quei tempi lo facevo per spirito di avventura e amore per la geografia. All'epoca leggevo libri di avventura, fantasy e di fantascienza e un comunissimo tondello di Hong Kong, del Perù o della Nuova Zelanda, nella mia fantasia di bimbo, diventava un artefatto luccicante proveniente da un mondo esotico e lontano che, forse, non avrei mai potuto visitare davvero, ma che mi trasmetteva tutto il suo incanto attraverso l'immaginazione e una piccola moneta. Oggi sono un uomo adulto in procinto di sposarsi eppure un'eco di questo senso di meraviglia di fronte a una moneta proveniente da un paese lontano ancora mi pervade. Eppure sono convinto che molti ragazzini di 10 o 12 anni, oppressi da un mondo sempre più cinico, pragmatico e consumistico, abbiano meno propensione a viaggiare con la fantasia di quanta ne ho io che vado per i 37. In parte, credo, questo è un motivo di disaffezione per la numismatica che, a mio modo di vedere, non stimola più l'immaginazione come capitava un tempo e che, a prescindere da questo aspetto, non viene più percepita dalla società come qualcosa di pratico e utile, ma unicamente come un hobby addirittura dannoso che distrae dalle cose "davvero importanti". PARTE 2 - SI CRESCE, SI CAMBIA, SI SALUTANO PERSONE CARE Quando avevo 16 anni portavo un 45 di scarpe, giocavo a pallacanestro e tutti i pomeriggi mi trovavo con gli amici per parlare di fumetti, giochi di ruolo e ragazze. Ciascuna di queste tre passioni, che avevano velocemente soppiantato il collezionismo di monete, in un certo senso, l'aveva fatto perché mi permetteva di viaggiare con la fantasia in un modo tale per cui potevo anche relazionarmi con le persone della mia età. I fumetti ce li scambiavamo e si facevano infinite discussioni, citando i passi più coinvolgenti e discutendo di trame e personaggi. I giochi di ruolo sono giochi di società che ci permettevano di giocare attorno a un tavolo a essere gli eroi di un mondo di fantasia. Le ragazze... beh... mi chiedo quanti di voi a quell'età preferivano stare con le monete piuttosto che con le ragazze. :) Quando avevo 16 anni mio zio ci ha lasciati, travolto da un automobilista distratto mentre si recava in bici a casa di mia zia. E' stato un brutto colpo per tutti. Per mia nonna che l'aveva già visto quasi morire una volta, molti anni prima, e che viveva con lui. Per mio padre con cui era legatissimo. Per me, che perdevo un amico con cui avevo trascorso i martedì dei dieci anni precedenti. Ereditai le monete e i francobolli ma ormai il collezionismo non faceva più parte dei miei interessi, sebbene mio padre continuasse a portarmi tutte le monete estere che gli portavano i clienti più affezionati o le varie commemorative sammarinesi e vaticane che riusciva a raccogliere. Io le prendevo e le accumulavo in una scatola di scarpe, "le guarderò quando avrò un attimo", spesso senza neppure degnarle di un'occhiata. RIFLESSIONE 2 - NUMISMATICA E SOCIETA' C'è un buco, che è quello che ai miei tempi andava dai 14 a 25 anni, in cui un individuo costruisce la propria vita in società, imparando a stare con le persone e a relazionarsi con l'altro sesso. E' il periodo in cui la scuola inizia a farsi impegnativa, in cui l'amore inizia a farsi serio e in cui la società impone le prime sfide e scelte difficili. In questo periodo, diciamocelo chiaro, non c'è tempo per la numismatica o, se c'è, è molto ridotto. In questo periodo si è talmente pieni d'energia che l'idea di sedersi a spulciare monete sparisce o, quantomeno, diventa meno allettante rispetto ad altre possibili occupazioni. Un buco di mercato di circa 10 anni, ai miei tempi. Un buco di mercato che ai tempi di mio padre era forse più piccolo perché c'erano meno svaghi, divertimenti e distrazioni. E si diventava adulti prima. Un buco di mercato che oggi si sta invece, credo, allargando. PARTE 3 - GIOVANE ADULTO Raggiunta la maggiore età, e completati gli studi superiori, ho iniziato a costruire la mia strada da adulto. Ero un ragazzo con una mente brillante e un carattere vivace. Molto vivace. Troppo vivace. Non ero uno sbandato, un drogato, un delinquente o un tipo pericoloso. Ero a posto però ero decisamente eccentrico... dormivo quattro ore a notte perché uscivo tutte le sere, mi ossigenavo i capelli (quando non li coloravo di verde o blu) e mi vestivo in modo appariscente. Mi piaceva stare al centro dell'attenzione e ci sapevo fare con gli amici e con le ragazze. Ero stravagante ed eccessivo e spendevo un sacco di soldi per divertirmi, ma non durò a lungo. A 20 anni arrivò la chiamata di leva e quando tornai nel mio piccolo paese mi ero decisamente calmato. Mio padre nel frattempo, un paio d'anni prima, aveva rilevato il ristorante in cui lavorava ma non stava andando bene e presto fummo costretti a chiudere, rimanendo con un bel po' di debiti da pagare e un pesante mutuo mensile sulla casa. Era solo una casa a schiera, non certo una reggia, ma era il sogno che i miei genitori avevano coltivato per trent'anni, e ora rischiava di volatilizzarsi tra le loro mani. Fu un periodo davvero difficile dove mi resi conto che, al di là del mio egocentrismo, ero probabilmente più maturo della maggior parte dei miei coetanei. Trovai quasi subito un lavoro e contribuii concretamente ad aiutare la mia famiglia ad uscire da quello che sembrava un tunnel senza fine. Ci vollero 5 anni, ma alla fine tutto si sistemò, il mutuo fu estinto e tutto sembrò finalmente tornare alla normalità. In quel periodo di crisi non potevo permettermi spese inutili e ripresi in mano le collezioni, sistemando monete e francobolli, ma unicamente allo scopo di verificare se ci ci potesse essere qualche pezzo di valore (mai 'na gioia...), salvo poi mollare tutto di nuovo nel dimenticatoio quando una ragazza di nome Beatrice, mia futura sposa, nel 2003, mi costrinse a rivedere un po' le mie priorità e a tagliare qualche hobby. All'epoca le monete non erano neppure sul podio dei miei interessi principali quindi accantonarle fu immediato e automatico. Mio padre nel frattempo aveva trovato un lavoro come cuoco e faceva degli orari praticamente complementari ai miei. Ci vedevamo poco e avevamo poco da dirci, appartenendo a generazioni diverse e non avendo interessi. Il tempo passava, la relazione si consolidava, i tempi cambiavano e i miei ritmi diventavano sempre più tranquilli. Poi, circa 7 anni fa, mia nonna, l'unica tra i miei nonni che abbia conosciuto, si è spenta. Fu un altro colpo duro, visto che dopo la morte di mio zio era venuta a vivere con noi e, sull'onda dei ricordi ripresi in mano le monete, dapprima timidamente, poi con maggiore passione. Presi ad acquistare qualche lotto di monete mondiali circolate al kg e, poco alla volta, posi una base concreta su cui costruire la collezione che da piccolo avevo solo potuto sognare. Era diverso, però. La fantasia e l'immaginazione rappresentavano ancora una parte dell'amore per il collezionismo, ma ora anche una forma di ricordo e comunione con la mia famiglia facevano parte di questa collezione. E, come se non bastassero queste ragioni, un neonato amore per la storia che in precedenza non avevo mai avuto faceva da ulteriore spinta motrice a questa passione che tornava a farsi sempre più importante. RIFLESSIONE 3 - NUMISMATICA E SNOBISMO Il fatto che molti collezionisti di monete abbiano una predilezione per il Regno e una grande passione per la storia tende, già di per sé, forse, a farli apparire come "una manica fascistoni e nostalgici della monarchia". Non certo un'etichetta piacevole da portare, eppure mi è capitato di sentire definizioni simili in più circostanze. Così come, per non lasciare scontento nessuno, mi è capitato di sentire definizioni tipo "uno di quegli invasati che spende 3 euro per avere una moneta da 2 euro". Al di là del fatto che per il profano avulso alla numismatica queste definizioni, pur offensive, potrebbero effettivamente avere un senso, già il fatto che io parli di "profani" fa capire come ci sia un distacco netto tra chi colleziona monete e chi non lo fa. Rendiamocene conto, quando va bene appariamo almeno come strani. Quando facciamo notare alla persona digiuna di numismatica che una determinata moneta non è cinese ma giapponese, rischiamo quantomeno di apparire spocchiosi. E quando parliamo di monete catechizzando come Gesù tra la folla, anche i meno esperti tra noi, appaiono snob. Ma dopotutto questo è un problema che si ha anche se si parla con cognizione di causa e linguaggio appropriato di storia, geografia, scienze, medicina o politica. La media è rappresentata dall'ignoranza, non dalla cultura. E la cultura è snob. Tuttavia, se uniamo tutto ciò alle riflessioni precedenti è facile capire, secondo il mio modestissimo parere, il motivo per cui ci sia una contrazione nel numero di collezionisti e una diffusa volontà a mantenersi a distanza da "quella gente strana". PARTE 4 - CONCLUSIONE DEL VIAGGIO Tredici mesi fa, dopo un anno di sofferenza, anche mio padre se n'è andato. E' dannatamente difficile vedere spegnersi tra le tue braccia qualcuno che ti ha preso tra le sue quando sei nato. Che ti ha tenuto quella stessa mano e ti ha sorretto finché non sei stato in grado di camminare con le tue gambe. Che ha sacrificato davvero tanto ed è stato per tutta la vita il tuo eroe. Che ti ha insegnato l'importanza dei valori tradizionali e della famiglia. Che magari aveva potuto frequentare solo la scuola media e non ti aveva potuto insegnare la storia o la matematica, ma che ti aveva insegnato ad essere curioso perché tu imparassi da solo e cercassi da te le risposte. "Cresciamo i nostri figli in modo che possano fare a meno di noi" ha detto qualcuno. La numismatica, da un anno a questa parte, per me è anche questo. E' il ricordo di mio padre, di quei martedì da bambino che mi parevano così poco importanti, di quelle commemorative sammarinesi che ha continuato a tenermi da parte per anni, di quel periodo in cui non avevamo più nulla di cui parlare. “Se queste ombre vi hanno offeso, pensate, E cada ogni malinteso, Di aver soltanto sonnecchiato Mentre queste visioni vi hanno allietato. E questo tema ozioso e futile Non più di un sogno vi sarà utile. Gentili amici, non rimproverate; Miglioreremo se perdonate.”
    5 punti
  3. Signoria di Ascoli Conte da Carrara (1413-1420) Bolognino Argento D/ C (carro) O (globetto) D (globetto) CARARI (globetto), lettera A in cerchio di perline R/ (ponte) (globetto) S (globetto) EMID (globetto) DE (globetto) ES, lettere C V L O disposte a croce intorno a un globetto Rif.: CNI XIII, 1 ss. Ecco un esempio di come possa entrare in una collezione delle monete del Triveneto un bolognino di Ascoli. Infatti questo bolognino, del peso di circa 1 grammo, venne coniato da Conte da Carrara (mi raccomando da Carrara e non di Carrara), fratellastro di Francesco Novello, in quanto figlio illegittimo di Francesco I il Vecchio. Il legame con Padove è rappresentato dal carro schiacciato sul dritto della moneta. Conte ricevette la signoria di Ascoli da Ladislao di Durazzo a cui aveva reso molti servizi come condottiero. La dinastia dei Carraresi si estinse ben presto. Dopo la morte di Conte i suoi figli furono cacciati dopo pochi anni e Ascoli divenne un possedimento papale. Arka Diligite iustitiam
    5 punti
  4. Tra i miei recentissimi acquisti, ci sono altre nuove entrate con provenienza da ripostigli! In particolare volevo evidenziarvi questo pezzo di Gallieno che arriva direttamente dal Normanby Hoard: Gallieno - Antoninianus (18.5mm, 2.36 g, 6h). Zecca di Roma, 1a officina. 7a emissione (262 d.C.) D\ "GALLIENVS AVG" R\ "[LIB]ERALIT AVG" MIR 36, 457q1 corr; RIC V (sole reign) 228 var. (bust type); Cunetio 1033; Normanby 114 La moneta ha un pedigree ben ricostruibile: Ex N. M. McQ. Holmes collection (CNG eAuction 442/2019) - Ex C. J. Martin (Coins) Ltd., 1987 - Ex Normanby, Lincolnshire, Hoard (1985) [IRBCH 854], no. 114. Ed in più presenta questa altra singolarità che ne contribuisce, per me, ad arricchire il suo valore aggiunto: La moneta in questione è quella fotografata nel catalogo riferimento di Gallieno di Goebl (il MIR) e nel libro dedicato al ripostiglio di Normanby... pezzo quindi non solo proveniente da ripostiglio noto e divenuto caposaldo di riferimento per studio e catalogazione, ma anche pezzo pubblicato nelle tavole fotografiche!
    3 punti
  5. Taglio: 2€ cc Nazione: Belgio Anno: 2019 B Descrizione: 25º Anniversario dell'Istituto Monetario Europeo Tiratura: 155.000 sono in coincard Condizioni: BB Città: Milano note: NEWS!!!
    3 punti
  6. La rarità non è un parametro oggettivo, basti vedere che gli stessi cataloghi sono in disaccordo: pezzi che magari per l'Alfa sono NC, per il Gigante sono R3. Il metro di giudizio di uno stesso catalogo è variabile: al momento su ebay trovi in vendita 207 esemplari del buono da 2 lire del 1927 e ZERO esemplari da 3 tarì del 1796, eppure lo stesso catalogo (Gigante) reputa il primo Molto Raro (R2) e il secondo Comune. I collezionisti di Euro reputano rare le monete coniate in meno di un milione di esemplari; chi colleziona San Marino sa che gli scudi coniati in 4mila esemplari sono già tremendamente comuni. E si potrebbe continuare all'infinito... dunque, se la rarità è relativa, io posso tranquillamente dire che il 50 lire 1979 (la moneta più comune dell'intera comunissima monetazione in lire della Repubblica) è rara: se ne parlo a confronto con i 10 eurocent del 2002 non c'è dubbio che sia vero.
    3 punti
  7. Truffa è se cerco di spacciarti una cosa per qualcosa che non è. E' truffa se io ti vendo la mia canottiera a 5000 € garantendoti che è la canottiera di Garibaldi, magari con tanto di autografo falso fatto da mio cugino. Se invece io ti propongo di comprare la mia canottiera a 5000 € "perché è rarissima, in giro non ne trovi, e la fantasia hawaiana renderà unico il tuo guardaroba" e tu la compri mica è truffa, sei solo un pollo tu.
    3 punti
  8. Buongiorno a tutti, continuo con i miei pezzi del 91, un altro piccolo. Magliocca 333 6 Cavalli Tornese 1 1791 Noterete l'assenza di punteggiatura al diritto. Saluti Alberto
    3 punti
  9. Ho letto solo ora questo splendido e toccante spaccato di vita e mi è sembrato doveroso riproporlo in evidenza anche a distanza di anni. L'ho fatto, non solo per complimentarmi con l'amico @Tenebroleso - anche se purtroppo è dal 15.04.18 che non si connette più al Forum - ma anche per chi come me, iscrittosi di recente, non aveva ancora avuto il piacere di leggerlo. Buona Pasqua a tutti.
    3 punti
  10. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 24,85 Diametro: 37,1 Metallo Presunto: argento Buona serata a tutti e buona Pasqua. Vorrei conoscere , se possibile, autenticità,conservazione e valore della seguente moneta. Cordiali saluti Gabriella
    2 punti
  11. Spero di farvi cosa gradita, augurando a tutto il gruppo Buona Pasqua, pubblicando questa moneta attinente alla festività, ma soprattutto ai difficili momenti che tutti noi stiamo attraversando: CLEMENTE VII Doppio ducato papale ( mm 27) D/ Busto barbuto a sinistra CLEMENS •VII - PONT•MAX R/ Gesù legato alla colonna, ai lati ECCE - HOMO - PRO•EO•VT•ME• - •DILIGERENT Esergo ROMA segno di zecca Ecco l’uomo ( Luca 7,34; Giovanni 19,5) Invece di amarmi ( Salmi 108,4: Pro e out diligerent, detrahebant mihi – Invece di amarmi, parlavano male di me) Allusione alle drammatiche vicende che avevano portato i lanzichenecchi di Carlo V a saccheggiare Roma e a tenere prigioniero il Papa in Castel Sant’Angelo Muntoni 4 CNI 30 pezzo unico Museo Civico Bologna
    2 punti
  12. Buonasera a tutti!! Visto che sono costretto a casa a causa virus, ho rispolverato alcuni vecchi acquisti da mercatino che vi propongo...1 euro...10 Centesimi Ape anno 1929, Zecca di Roma - rame.
    2 punti
  13. Un'altra moneta di Tomaso Mocenigo: il ducato. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  14. Addenda Il resoconto del libro c'è ed è anche stato pubblicato fin dal 1518. C'è da dire che il Nostro Niccolò pare abbia subito un errore di attribuzione, confondendolo con fra' Noè Bianco .... di seguito il link (Vedasi indicazione nr. 3). https://bibliothecaterraesanctae.org/images/mostre/in-viaggio-verso-Gerusalemme.pdf
    2 punti
  15. Infatti. Diametro e iconografia sono invece perfettamente compatibili con i piccioli di Malta emessi dai cavalieri dell'ordine di Malta. Croce di Malta nel verso e scudo araldico nel dritto... a titolo di esempio nella pagina in collegamento un picciolo a nome di Jean de la Vallette: https://www.vcoins.com/en/stores/pavlos_s_pavlou_numismatist/131/product/maltajean_de_la_vallete_15571568aepicciolounpublished_varient/382834/Default.aspx qui: http://www.coinsofmalta.com/knights-of-malta-coins/ cliccando sulle immagini dei singoli regnanti puoi trovare le varie tipologie di piccioli emessi, da cui, prendendo a riferimento i simboli araldici riportati nel dritto, potrai risalire all'autorità emittente... ciao Mario
    2 punti
  16. Buongiorno, fin da piccolo sono stato attratto dalla Storia. Adoro la Storia, che sia essa Antica, Recente, Moderna. Preistoria, Protostoria, Classica, Medioevale, Moderna... ma forse più la lancetta va ritroso e più resto stupito da due cose: dalla conoscenza raggiunta a suo tempo e dalla similitudine con noi (cambia solo i contesto... io utilizzo un PC ma non saprei mai fare un vaso scheggiare la pietra o sopravvivere in un ambiente naturale). Dopo questo pistolotto filosofico vi segnalo questa Cultura dell'Età del Rame dell'Europa balcanica che con i suoi influssi ha avuto una grande importanza per lo sviluppo di tutte le culture successive... Vučedol Il sito archeologico di Vučedol, sorto lungo le rive del Danubio (a 5 chilometri a valle di Vukovar), è una delle località archeologiche più significative dell’eneolitico, ossia dell’Età del rame. Per il valore dei reperti rinvenuti, grazie ai quali è stato possibile determinare con precisione il profilo dell’intero fenomeno culturale, Vučedol ha dato il nome a un’intera cultura eneolitica – la cultura di Vučedol, appunto – che ne è anche il luogo di origine. Grazie alla sua favorevole posizione geostrategica, a Vučedol la presenza umana è stata una costante. Nei sedimenti più profondi del sito sono rimaste intrappolate alcune tracce di una remotissima cultura neolitica chiamata Starčevačka (dalla loc. di Starčevo). Particolarmente vivace fu la vita a Vučedol nell’eneolitico, quando s’incontrarono sovrapponendosi vicendevolmente, nell’arco di sette secoli, le culture di Baden, Kostolac e Vučedol. Vučedol visse l’apice del suo sviluppo tra il 3000 ed il 2200 a.C., in concomitanza con il periodo di massimo splendore dell’omonima cultura. Lo sviluppo culturale viener diviso in quattro gruppi da cui alcuni sottogruppi locali: Periodo pre-classico A Primo periodo classico B Periodo classico C Periodo di espansione e facies regionali ? Croato orientale Bosniaco occidentale Bosniaco meridionale Bosniaco settentrionale Croato occidentale-sloveno Trans-danubiano Austriaco orientale-ceco Secondo M. Gimbutas la C.di Vucedol contribuisce pesantemente alla nascita della successiva Cultura del Vaso Campaniforme che si diffonderà in tutta l'Europa. La vita a Vučedol si svolgeva in tre insediamenti che circondavano il Gradac, la cui posizione centrale e sovrastante ricordava l’acropoli. Vučedol era un villaggio di agricoltori, allevatori di bestiame, cacciatori e artigiani del rame. La cultura materiale dell’epoca, in cui spicca una produzione ceramica con caratteristiche tecnologiche ed estetiche d’altissimo livello, ci fa pensare a una cultura altamente avanzata, la cui ispirazione artistica e la cui forza creativa diedero vita ad un nuovo corso. Le ceramiche di Vučedol affascinano per l’armonia delle forme e l’originale collocazione degli ornamenti. La ceramica di Vučedol più nota è senz’altro la Colomba, oggetto di culto a forma d’uccello ricco di motivi decorativi ritrovato nel 1938 nel sito archeologico di Gradac. Altro emblema della cultura di Vučedol è senz’altro l’Orion, ritenuto il più antico calendario d’Europa. Questo vaso in ceramica con le pareti esterne variopinte venne alla luce a Vinkovci, là dove oggi sorge l’hotel “Slavonija”. I quattro campi in cui le pareti esterne sono suddivise simboleggiano le quattro stagioni, mentre i segni che si ripetono sistematicamente rappresentano l’alternarsi dei mesi. La scoperta di questo remotissimo calendario ci racconta di una civiltà e di una cultura straordinariamente sviluppate e risalenti a oltre cinquemila anni fa. https://www.naklikproductions.com/AncientChronology.htm Non so a voi che effetto faccia vedere queste opere d'arte di 5.000 anni fa... a me colpiscono come può farlo una statua di età classica... un quadro impressionista... con del fango acqua legno e poco altro poi... conoscenza approfondita degli elementi disponibili... e dopo questo lasso di tempo l'opera è ancora davanti a noi! Ciao Illyricum+
    2 punti
  17. In questi giorni di chiusura casalinga ho preso in mano la mia collezione per rivedermi la sezione "da Hoard" e ho iniziato a rileggere per l'ennesima volta il testo sul ripostiglio di Normanby... Così ieri sera quasi non ci credevo quando mi sono imbattuto su di un pezzo in vendita presso un commerciante inglese... Senza batter ciglio, ho preso tre pezzi (di cui due proprio dal Normanby). La cosa interessante è che uno di questi pezzi, di Salonina, oltre alla provenienza "gustosa" presenta pure una ulteriore chicca: SALONINA Zecca di Milano, antoniniano, 4a serie D/ SALONINA AVG; busto E2 E/ PIETAS AVG, --/P; Tipo "Pietas 2" Cunetio 1638; Normanby 429* (2 esemplari) Questi i cartellini che accompagnano la moneta: E infine ecco la particolarità, direttamente dalle tavole del libro "The Normanby Hoard and other Relevant man coin hoards":  È esattamente lei, la moneta fotografata nel testo! La provenienza precedente - del collezionista - non mi è nota. Inizialmente pensavo venisse dalla collezione Holmes, ma ho invece rintracciato il passaggio commerciale precedente: Baldwin's of St. James's, Auction 42 - Argentum, 1 Feb 2020, lotto 15:
    2 punti
  18. Ciao a tutti, inserisco un 1620.
    2 punti
  19. 8. La monetazione di Charles Brooke: Charles fu importante anche da un punto di vista numismatico, dato che, dopo le limitate emissioni dello zio, egli dotò Sarawak di una serie di monete completa, con tirature rilevanti. Per tale ragione le sue emissioni sono più facilmente reperibili sul mercato, anche se non si tratta comunque di monete comuni. Le emissioni in rame, coniate a partire dal 1870, sono sostanzialmente analoghe come tipologie e design a quelle di James Brooke, sostituendo al volitivo ritratto di questi, quello raffinato ed ascetico di Charles. Ci furono, alla fine del XIX secolo, diverse lamentele da parte della vicina colonia britannica degli Straits Settlements per la eccessiva circolazione nell'area della valuta di Sarawak e la confusione che si creava tra questa e la monetazione coloniale. Pertanto, nel 1891, fu proibita l'esportazione del dollaro di Sarawak e, poco dopo, la moneta da un cent cambiò i connotati, essa infatti venne coniata con un foro centrale ed il ritratto del Rajah molto più piccolo, proprio per evitare confusione con la monetazione coloniale britannica. Le risorse naturali del paese, tra cui le miniere d'oro e la scoperta di giacimenti di petrolio, comportarono una notevole crescita economica che si riverberò anche nella monetazione, a partire dal 1900, infatti, si iniziarono a coniare monete in argento '800 nei tagli da 5, 10, 20 e 50 cents. Gli esemplari in argento mostrano, al diritto, il consueto ritratto del sovrano mentre, al rovescio, il valore posto all'interno di una corda legata in basso da un nodo. Tali monete, sono generalmente più rare rispetto a quelle coeve in rame, sia in ragione delle basse tirature sia in ragione del fatto che, durante l'occupazione giapponese, vennero fuse in massa per ricavarne il metallo prezioso. Sempre per questa ragione, quando si trovano, presentano spesso tracce di montatura poichè le poche sopravvissute furono quelle adoperate in gioielleria. (Un esemplare del particolare centesimo "forato", coniato dal 1892 al 1897, con il ritratto lillipuziano del Rajah e le bandiere incrociate di Sarawak e della Gran Bretagna).
    2 punti
  20. Repubblica di Venezia Tomaso Mocenigo (1414-1423) Denaro scodellato Mistura D/ + TO MOC DVX, croce patente in cerchio R/ Legenda illeggibile, croce patente in cerchio Rif.: Zub-Luciani 20.20 I grossi sono bellissimi, ma, secondo me, anche i nominali più piccoli hanno la loro bellezza. Qui è illustrato uno degli ultimi denari scodellati coniati dalla zecca di Venezia, quello di Tomaso Mocenigo. A dire il vero verranno coniati nel '400 i piccoli copoluti, ma avranno un disegno completamente diverso. L'ultima serie di denari scodellati inizia con Antonio Venier e finisce con Francesco Foscari, che a un certo punto lo sostituisce con il nuovo denaro con il leone rampante, postato poco prima da @417sonia. La caratteristica di questi denari è che nella maggior parte dei casi il rovescio risulta illeggibile e di conio stanco. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  21. Auguri di Buona Pasqua a tutti Voi
    2 punti
  22. CLEMENTE VII Doppio ducato papale ( mm 27) D/ Busto barbuto a sinistra CLEMENS •VII - PONT•MAX R/ Gesù legato alla colonna, ai lati ECCE - HOMO - PRO•EO•VT•ME• - •DILIGERENT Esergo ROMA segno di zecca Ecco l’uomo ( Luca 7,34; Giovanni 19,5) Invece di amarmi ( Salmi 108,4: Pro e out diligerent, detrahebant mihi – Invece di amarmi, parlavano male di me) Allusione alle drammatiche vicende che avevano portato i lanzichenecchi di Carlo V a saccheggiare Roma e a tenere prigioniero il Papa in Castel Sant’Angelo Muntoni 4 CNI 30 pezzo unico Museo Civico Bologna
    2 punti
  23. Grazie Biagio Ricambio e mi associo agli auguri, ... Se, come dice il detto, "Natale con i tuoi" quest'anno aggiungiamo un "Pasqua pure" ! Serene feste a tutti!
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  24. Ecco qua la pressa da 80 di cui vi avevo accennato, dopo effettuato il restauro...per riportarla a casa ho dovuto rismontarla e imballarla su un bancale con l’utilizzo di un carro a ponte. Il problema è stato nello scarico dal furgone possibile solo grazie l’aiuto di un vicino con un muletto....Adesso gli devo costruire un adeguato basamento portante e i relativi accessori. Poi vediamo...
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  25. 1930 Bulgaria - 5 Leva Per il fronte è stato preso a modello un bassorilievo scolpito nella roccia nel VIII° secolo, la scultura è una scena di caccia al leone e rappresenta un trionfo militare bulgaro, la figura è comunemente chiamata il 'Cavaliere di Madara'.
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  26. Terminati i loro piani di guerra si salutarono e si divisero. Si reincontreranno circa 6 mesi dopo, sul teatro di guerra di Filippi, destinati a scontrarsi con i due giganti che dopo si sarebbero spartiti il mondo: il lussurioso Antonio e l'astuto Ottaviano. Ma questa è un'altra storia, e un'altra serie di monete ...
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  27. Il secondo pezzo proveniente dal ripostiglio di Normanby è invece il seguente: Gallieno - Antoninianus (21.5mm, 2.15 g, 6h). Zecca di Roma, 6a emissione (260-261 d.C.). D\ GALLIENVS AVG R\ VICTOR[IA] GERM, MIR 36, – (rev. of 187); RIC V –; Cunetio 914; Normanby 62 Ex N. M. McQ. Holmes collection (CNG eAuction 442/2019) - Ex C. J. Martin (Coins) Ltd., 1987 - Ex Normanby, Lincolnshire, Hoard (1985) [IRBCH 854], n. 62. Il pezzo presenta la caratteristica di essere un ibrido di Gallieno (regnante da solo) con un rovescio del regno congiunto col padre Valeriano I.
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  28. Bruto e Cassio furono subito identificato come l'anima della rivolta contro Cerare e il cesarismo, i protagonisti del tirannicidio. Ma erano due persone molto, molto diverse. Quinto Servilio Cepione Bruto, figlio di Servilia (donna bellissima oltre che spregiudicata, amante di lunga data di Gaio Giulio Cesare), nato "Marco Giunio Bruto" e poi adottato, era un idealista, forse addirittura fuori dal tempo. Animato da sentimenti nobilissimi praticava l'oratoria, studiava la filosofia e amava la musica. Devoto agli dei, era particolarmente affezionato ad Apollo Delfico. Apprezzato dalle truppe, amato dagli amici, ammirato dalla nobiltà, persino i nemici trovavano impossibile odiarlo. Soprattutto, perseguiva la libertà, a ogni costo; ebbe a dire, un giorno, che "È meglio, in verità, non comandare nessuno che servire qualcuno: perché senza comandare è concesso vivere onestamente, in servitù non c'è possibilità di vivere". Personalmente non ne stimo l'immagine che ci è stata tramandata: mi sembra più un pazzo pericoloso, che un nobile eroe tragico; ma è un'idea soggettiva. Indubbiamente, però, doveva suscitare ammirazione per la sua pretesa di integrità morale, ancorché probabilmente folle. Arrivò alle Idi di marzo intimamente lacerato: fra la riconoscenza per Cesare che l'aveva graziato, e l'odio per Cesare che aveva sfruttato sessualmente sua madre; fra il timore di entrare in azione, e la vergogna per i dileggi che apparivano sulle mura della città ("Tu non sei un vero Bruto", "Oh se Bruto fosse vivo!", "Bruto tu dormi"); fra la ripugnanza per l'omicidio e l'anelito per una "libertà" aristocratica ormai spentasi. "Kai su, tekne?" gli disse in faccia il grande Cesare ("anche tu, figlio?", in Attico), prima di arrendersi ai suoi colpi
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  29. Salve buongiorno possibilmente un confronto con questi due 3 cavalli del 1790,grazie. Grisù
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  30. Buonasera, vi posto la foto di un grano 1648 della repubblica napoletana che non presenta le sigle GA/C. Ricordo che in passato se ne parlò in maniera poco approfondita, non ricordo nemmeno chi fece il post. Volevo sapere se rientra tra i falsi d'epoca o è variante da riprendere nei cataloghi. Che rarità le diamo?
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  31. In pellegrinaggio a Gerusalemme dalla sua penisola italiana, Niccolò da Poggibonsi ha voluto raccontare le meraviglie di Venezia. Lo ha fatto per iscritto, una pratica comune per i viaggiatori, ma ha accompagnato la sua descrizione con un disegno schematico che mostra le chiese, i canali e alcune barche nella città dei canali. Senza molte intenzioni artistiche, l'opera dell'uomo, che si ritiene sia arrivata in Terra Santa tra il 1346 e il 1350, è stata ora rivelata come la prima vista di Venezia mai disegnata. La scoperta, trovata in un manoscritto della Biblioteca fiorentina, è il risultato di una ricerca presso l'Università di Saint Andrews, in Scozia.
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  32. Buonasera a tutti. Vi presento il mio primo Tornese con Ara. Filippo III Tornese 1619 Dritto - * PHILIPP : D : G : REX Cornucopia curvata a sinistra con frutta e spighe, ai lati la data 16 - 19 Rovescio : * VIGILAT : ET :CVSTODIT Ara a lati curvi con sopra leone giacente, sotto si trovano delle lettere DY (oppure G capovolta e Y) ? La moneta presenta delle ribattiture su entrambe le facce, dovute a salto del tondello in fase di coniazione. Chiedo il Vostro aiuto per sapere se le lettere sono conosciute o Inedite. Grazie a chi vorrà aiutarmi nella ricerca. Un caro saluto, Rocco.
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  34. @faletro. Ciao Gionata, ho trovato la discussione sotto riportata, che in effetti ben si presta a chiarire l'argomento. Sinceramente non mi era mai capitato di incontrare prima casi simili, da qui le mie considerazioni. Confrontando quei pochi casi presentati, almeno per ora, la scritta del mio Ducatello sembra però grafite e non china. Paolo.
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  35. Intanto te la sposto in Monete Romane Provinciali @gpittini @AlfaOmega
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  36. Buona Pasqua a tutti. L'ulivo compare in tantissime monete da sempre. Buona serata Silver
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  37. Bah, lasciando stare le intenzioni e passando alla cosa più interessante e divertente...... .....per me quella moneta non arriva a SPL, può essere un BB+ ma non oltre. Dalla foto: la perlinatura in alcuni punti sembra consumata come i capelli sia al dritto che al rovescio. Infine: quei "buchi" al rovescio a me, personalmente, non piacciono proprio e me la fanno degradare. Da qui prendo spunto per il discorso sui periti. Magari per tutti voi, periti compresi, quei "buchi" non sono troppo invasivi, per me si. Pertanto il giudizio del perito può essere utile per confrontare il proprio giudizio con quello di un esperto, ma la valutazione finale è quella propria di chi acquista. Altrimenti avremo casa piena di cose belle ......... per qualcun altro. ?
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  38. Ciao Luciano, a vista sembra essere grafite di matita; ma non l'ho toccata. Anche a me sembrano caratteri abbastanza recenti, però questo è difficile da cogliere. L'impressione è che siano stati apposti, come dire, in modo lento, ordinato e regolare, con segno unico e senza ripassarci sopra. Paolo
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  39. No esistono bibliografie riportati nei cataloghi D’asta a stampa cui le case fanno riferimento oppure in caso di dubbi sempre meglio contattare ke case d’asta i repertori principali BMC, RIC, RPC, DOC, CNI per citarne solo alcuni sono invece talmente conosciuti che non avrebbero nemmeno piu bisogno di descrizione anche loro sono comunque riportati nelle liste bibliografiche dei cataloghi a stamps
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  40. Buonasera @isaia_67 la differenza tra le due monete e all’esergo, la 194 due rami, la 216 il crescente, quindi la tua è la RIC VII Siscia 216.
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  41. Questa e' una mappa dell'aspettativa di vita in Africa, su dati abbastanza recenti, diciamo che in quasi tutto il continente superare i 60 anni e' gia' un traguardo.. In Italia l'aspettativa di vita e' oltre gli 82 anni..
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  43. Sono sinceramente e profondamente ammirato dagli ultimi grossi postati da Arka, dal vivo devono essere ancora più belli. Il Morosini poi....
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  44. Buonasera a tutti, UmbertoI aveva chiesto una foto del taglio. Eccolo!
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  45. Buongiorno a tutti Mi accodo alla discussione perché capisco bene le perplessità di Mcal, Fxx e di tanti altri utenti "profani". Per mia fortuna, pur essendomi accostato da poco alla numismatica, non ho trovato da questo punto di vista molte difficoltà. Mi è stata sicuramente di molto aiuto una materia chiamata "estimo", studiata negli anni della scuola. L'estimo, infatti, è una scienza che insegna ad esprimere giudizi (in maniera possibilmente oggettiva) per risolvere quesiti pratici di ordine tecnico od economico. In quest'ultimo caso, in pratica, si intende la ricerca del più probabile valore di mercato di un qualsiasi bene, mobile o immobile e, quindi, anche del valore di una moneta. Sperando di non annoiarvi troppo, apro una piccola parentesi per chiarire due concetti molto importanti in "estimo", quello di "valore" e quello di "prezzo". Si tratta di due concetti molto diversi fra loro. Brevemente: il valore è quello che si attribuisce a seguito di una valutazione; il prezzo rappresenta invece un dato storico di mercato. Per fare un esempio numismatico: il valore è quello attribuito ad una moneta da un perito e posto a base d'asta; il prezzo è invece quello pagato a seguito dell'aggiudicazione finale. Tutto ciò premesso, come aiutare Mcal e tutti quelli che hanno le stesse perplessità? Proviamo a sostituire le monete con beni immobili ed immaginiamo di dover acquistare una casa. A parte i requisiti di natura legale (ci sono anche nell'acquisto delle monete), cosa dobbiamo fare per un acquisto oculato: 1) conoscere il mercato immobiliare locale per conoscere i prezzi praticati su quel mercato in quel momento (idem per le monete); 2) valutare bene tutte le caratteristiche dell'immobile, ad esempio: tipologia, caratteristiche costruttive, stato di conservazione e manutenzione ecc... (per le monete è praticamente la stessa cosa! ). Anche per quanto riguarda l'unicità, immobili e monete vanno di pari passo: non esistono due immobili identici, così come non esistono due monete identiche. Ne consegue che è praticamente impossibile creare listini adatti per ogni singolo caso. Un'ultima cosa: se una casa/moneta mi piacciono così tanto, posso ovviamente anche fregarmene dell'oggettività su cui si basa tutta la disciplina dell'estimo e, quindi, non tenere minimamente conto di quello che potrebbe essere il più probabile valore di mercato. Spero di essere stato in qualche modo di aiuto e di non essere stato troppo noioso. Saluti a tutti
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  46. 7. Interludio: un 10 cents di C. Vyner Brooke: La visione d'insieme delle monete emesse da Vyner Brooke, appena postate, mi consente di interrompere la narrazione del regno di Charles, per mostrare un altro esemplare della mia piccola collezione tematica. Si tratta di un 10 cents del 1927, moneta coniata in rame-nickel del peso di 5,8 grammi, diametro 26 millimetri. D : Al diritto abbiamo la testa volta a destra del terzo Rajah, con intorno la dicitura C. V. BROOKE RAJAH ed in basso l'indicazione dell'autorità emittente; R : Il rovescio presenta al centro una corona di alloro contenente il valore, sotto il fiocco il segno di zecca ed in basso la data Questa tipologia, che sostituiva il precedente 10 cents in argento, è stata emessa saltuariamente dal 1920 al 1934; per il 1927 la tiratura è di un milione di esemplari. Peraltro, sono in attesa che mi arrivi a casa un altro pezzo dello stesso millesimo in migliori condizioni, quasi FDC, trovato ad un prezzo d'occasione.
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  47. L'altro Tornese e mezzo del 1832 il Magliocca 749 R2
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  48. Buongiorno, vi segnalo i primi risultati di scavi archeologici compiuti a Gorizia e che hanno permesso di scoprire che l'insediamento umano iniziale nell'area cittadina risalgono alla protostoria (dato inedito). Gorizia, Corte Sant’ilario. Dalla protostoria alla necropoli medievale I secoli della Gorizia passata svelati dagli ultimi scavi di tutela Il prosieguo delle indagini archeologiche, nell’ambito dei lavori di riqualificazione di Corte S. Ilario da parte del Comune di Gorizia, ha restituito nuovi dati per la comprensione dell’edificio a pianta ottagonale e della zona cimiteriale posta a sud del Duomo, aprendo tuttavia ulteriori questioni storiche e rivelando inoltre, inaspettatamente, una inedita e del tutto inaspettata testimonianza di presenze di epoca protostorica per Gorizia, precedentemente attestate solo in via sporadica e occasionale. L’intervento archeologico è stato eseguito sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia (Paola Ventura) da parte di Arxe s.n.c. I dati più innovativi emersi dagli ultimi scavi riguardano la datazione del deposito archeologico su cui si trovano il cimitero e le strutture ad esso legate o di poco successive. Nel corpo di questo strato argilloso/sabbioso, determinato probabilmente dall’accumulo di fango e di detriti provenienti dalle pendici del colle del castello, è stata individuata una concentrazione di pezzi di arenaria scottata frammisti a frammenti ceramici riferibili ad almeno mezza dozzina di vasi, nessuno dei quali conservato integralmente. Questi rinvenimenti sono di particolare importanza perché i reperti sono databili al momento di passaggio tra l’età del Bronzo Medio e quella del Bronzo Recente, attorno al 1.400-1.300 a.C., e rappresentano quindi la prima attestazione localizzata di presenze così antiche a Gorizia. Un altro importantissimo aspetto evidenziato da queste ultime indagini riguarda la struttura ottagonale dell’edificio, già raffigurata su una planimetria del 1583, che aveva fatto ipotizzare una sua funzione battesimale; lo scavo, ora reso possibile dopo il dissequestro dell’area, ne ha rivelato l’intero perimetro in muratura, pur interrotto in più punti da recenti sottoservizi. Al suo interno, sul lato settentrionale, alcuni gradini in pietra addossati alla parete, garantivano l’accesso all’interno, che presentava un piano di calpestio semi-interrato rispetto a quello esterno, solo in parte finora messo in luce. Lo scavo del riempimento è ancora in corso, ma allo stato attuale sembra accertato un utilizzo dello spazio come ossuario, almeno nell’ultima fase; solo la prosecuzione delle indagini potrà chiarire ulteriormente questo aspetto. Tuttavia è già possibile affermare che la struttura si inserisce in una fase successiva al primo utilizzo del cimitero: infatti nella fascia immediatamente a nord, compresa fra l’edificio ottagonale ed il lato sud del Duomo, sono state rinvenute e scavate altre dieci sepolture, almeno due delle quali sembrano riferibili ad un’epoca più antica, a causa della maggiore profondità e della tecnica di esecuzione delle fosse. Sono stati perciò prelevati dei campioni di osso da queste due sepolture e altri due campioni dalle tombe più alte, e quindi ipoteticamente più recenti, per future analisi al radiocarbonio che potrebbero fornire indicazioni sulla durata d’uso del cimitero: sulla base delle fonti storiche viene ipotizzato un inizio già nel ‘400 (la presenza del Duomo è accertata infatti dalla fine del ‘200, forse sul luogo di una piccola cappella precedente), mentre il termine viene posto nella seconda metà del ‘700. Tratto da https://www.girofvg.com/a-gorizia-i-nuovi-scavi-mettono-in-luce-testimonianze-protostoriche-e-una-necropoli-medievale/ Ciao Illyricum
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  49. Come per le Piastre Sebeto; nelle altre monete lo stemma è al rovescio, ma essendo in quelle Piastre associato al nome e ai titoli del Sovrano, fa ufficialmente da dritto (anche se c'è chi dice che, rappresentando il Sebeto il Re, si può intender per dritto anche la parte figurata della moneta). Tecnicamente su questi tornesi il nome del Re è con la cornucopia, per cui, pur essendo questa di solito parte dei rovesci (come lo stemma nelle Sebeto), è nominalmente il dritto della moneta; secondo me, quindi, dicendo cornucopia/ara, quantomeno non sbagliamo. Siete d'accordo?
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