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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/08/20 in tutte le aree
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Una seconda serie commemora invece la battaglia di Cos, anche in questo caso mediante una raffinata simbologia: oltre all'aplustre e alla rosa, già visti, troviamo il granchio (simbolo dell'isola di Rosi) e il diadema slacciato (simbolo di una regalità infranta, quella - appunto - dei Rodiensi) https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I4/54 punti
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Siccome ultimamente ho sentito varie volte questa domanda, vorrei dare una mia opinione: non esiste una regola aurea per stabilire il giusto prezzo di una moneta in quanto tale valore (potenzialmente) può cambiare in qualunque momento per un’infinità di motivazioni. Ad esempio, ci sono alcune categorie di monete che vanno più o meno di moda in un determinato periodo. Guardate, ad esempio, la svalutazione generale subita dalle lire della Repubblica. Viceversa, ultimamente, sono estremamente ricercate le alte conservazioni e anche monete ritenute comuni o poco rare spuntano aggiudicazioni impensabili fino a pochi anni fa. Anch’io ho il catalogo Gigante e posso assicurare che, in alcuni casi, le valutazioni dei FDC sono sottostimate rispetto al reale andamento del mercato. Quindi non è sempre vero che nei cataloghi i prezzi sono “gonfiati”... Quindi come fare? Come si capisce se si sta comprando ad un buon prezzo? Ci vuole, semplicemente, esperienza. Bisogna, innanzitutto, puntare ad una certa monetazione e studiarla, osservare l’andamento dei prezzi su eBay o, ancora meglio, le aggiudicazioni nelle aste e, infine, frequentare periodicamente i convegni e i mercatini. Questa è la base. Dovete avere pazienza nel fare acquisti e, soprattutto, sapere quello che si sta comprando. L’affare della vita o la botta di culo verranno forse un giorno ma bisogna essere preparati. Se, invece, volete comprare “alla cieca”, dovete assumervene i rischi...4 punti
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La discussione penso sia giunta al suo termine naturale, io sparo l'ultima cartuccia.... Poi ho finito.4 punti
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Bravi @lorluke e @Gallienus avete risposto magistralmente ad una domanda che in realtà non ha una vera risposta. Il "colpaccio" è praticamente impossibile farlo ( Totò diceva: "Accà nisciuno è fesso!" ed i venditori non sono fessi nè un ente benefico ). L'importante è appunto studiare il proprio settore e seguire le vendite e le Aste che sono il termometro della situazione. Aggiungerei anche che è fondamentale un pò di "faccia tosta" e contattare direttamente il Venditore, proponendo uno sconto (ad esempio del 30%). In qualche caso la proposta viene accettata e quindi si compra una moneta a prezzo equo. Chiedere non costa nulla, al massimo ti dicono di "No" ? Ciao Beppe3 punti
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Quando in Italia quasi 40 anni fa usciva il 200 lire "giornata mondiale dell’alimentazione", in India, per lo stesso evento, fu coniato in alluminio questo spicciolo per la comune circolazione. 10 paise 19813 punti
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Concordo su tutto. Anche un ottimo catalogo come il Gigante inoltre, che per l'area italiana è a mio parere il migliore in assoluto, non è ugualmente curato in tutte le sue parti, anche perché delle varie sezioni si occupano persone differenti. La monetazione napoletana è per esempio molto curata e affidabile, mentre la monetazione pontificia presenta numerosi errori e imprecisioni. Anche le valutazioni seguono queste dinamiche: alcune sono costantemente aggiornate, mentre altre riproposte pedissequamente anno dopo anno (e non solo per l'immobilità del mercato). Ne deriva che MEDIAMENTE le valutazioni reali di mercato corrispondono circa al 50-60% del valore di catalogo, ma in alcuni casi sono di molto inferiori (penso alla Repubblica, dove alcune monete sono tranquillamente reperibili al 10% del prezzo di mercato), mentre in altri casi vengono pagate cifre pari al prezzo pieno di catalogo, o anche superiori (come per le altissime conservazioni del regno). In alcuni (rari) casi, infine, vi sono monete grandemente sottostimate (penso ad alcune monete siciliane), o alle quali si attribuiscono valutazioni anche se non presenti sul mercato (come le valutazioni per le conservazioni MB e BB per i pezzi vaticani degli anni 1943-1946: un 2 lire di quegli anni in BB viene valutato 30 euro, ma su che basi dato che non ne esistono?).3 punti
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Dipende tutto dalla definizione che vuoi dare al termine Patina …. è comunque una trasformazione della superficie originale della moneta sia per asportazione che rideposito del metallo ( fenomeni caratteristici che si vedono bene sulla superficie di questa moneta, come anche quei canyon frastagliati scuri, che una corrosione chimica non produce) … Certamente è differente dalla cristallizzazione tipica delle patine in spessore, ma pur sempre modificazione naturale nel tempo… Con il passare del tempo tende a formare una sua colorazione tipica ulteriore, che passando dal giallo oro man mano scurisce e prende toni verdosi misti al giallastro marroncino, tipici. Cordialmente, Enrico3 punti
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Partecipo anch'io a questa discussione con quella che ritengo la meno bella in assoluto nella mia raccolta da cui, nonostante sia veramente distrutta, non riesco a separarmi. Si tratta di un 5 centesimi per le Colonie Francesi di Luigi Filippo del 1841, i pezzi del 1841 sono stati coniati per la colonia di Guadalupe e anche per la provenienza così lontana questo pezzo nonostante tutti i difetti (il colpo al bordo più deturpante che abbia mai visto?, la pulizia sconsiderata fatta da parte di un precedente proprietario, e addirittura una crepa al rovescio oltre all'abbondante usura da circolazione ma vabbè è il male minore quella) ha per me grande fascino.3 punti
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Bruto e Cassio furono subito identificato come l'anima della rivolta contro Cerare e il cesarismo, i protagonisti del tirannicidio. Ma erano due persone molto, molto diverse. Quinto Servilio Cepione Bruto, figlio di Servilia (donna bellissima oltre che spregiudicata, amante di lunga data di Gaio Giulio Cesare), nato "Marco Giunio Bruto" e poi adottato, era un idealista, forse addirittura fuori dal tempo. Animato da sentimenti nobilissimi praticava l'oratoria, studiava la filosofia e amava la musica. Devoto agli dei, era particolarmente affezionato ad Apollo Delfico. Apprezzato dalle truppe, amato dagli amici, ammirato dalla nobiltà, persino i nemici trovavano impossibile odiarlo. Soprattutto, perseguiva la libertà, a ogni costo; ebbe a dire, un giorno, che "È meglio, in verità, non comandare nessuno che servire qualcuno: perché senza comandare è concesso vivere onestamente, in servitù non c'è possibilità di vivere". Personalmente non ne stimo l'immagine che ci è stata tramandata: mi sembra più un pazzo pericoloso, che un nobile eroe tragico; ma è un'idea soggettiva. Indubbiamente, però, doveva suscitare ammirazione per la sua pretesa di integrità morale, ancorché probabilmente folle. Arrivò alle Idi di marzo intimamente lacerato: fra la riconoscenza per Cesare che l'aveva graziato, e l'odio per Cesare che aveva sfruttato sessualmente sua madre; fra il timore di entrare in azione, e la vergogna per i dileggi che apparivano sulle mura della città ("Tu non sei un vero Bruto", "Oh se Bruto fosse vivo!", "Bruto tu dormi"); fra la ripugnanza per l'omicidio e l'anelito per una "libertà" aristocratica ormai spentasi. "Kai su, tekne?" gli disse in faccia il grande Cesare ("anche tu, figlio?", in Attico), prima di arrendersi ai suoi colpi2 punti
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Posto la mia, molto meno bella delle altre. Noto 2 caratteristiche: il conio è decentrato. La seconda è che sembra esista un puntino dopo la "L" del maestro di zecca, ma penso sia dovuto al "conio sporco". Un ultima considerazione: noto molte varianti nella Corona ( in pratica è differente in quasi tutte le monete postate ). Mi piacerebbe sapere la vostra opinione. Grazie Saluti a Tutti, Beppe2 punti
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Questi aurei introducono, nei tipi, una propaganda cui i cesaricidi resteranno fedeli sino alla disfatta: il busto di Libertas e il tripode di Apollo Delfico La Libertas era, ovviamente, la dea della libertà, in nome della quale era stato ucciso Cesare e per la quale si apprestavano ora a combattere contro Antonio e Ottaviano. Una libertà molto diversa da come la intendiamo oggi, una libertà aristocratica: la possibilità, per i nobili (e solo per loro), di suddividersi di anno in anno il potere supremo sull'Urbe. il tripode sormontato da calderone, allusione ad Apollo, dio della profezia, cui i tirannicidi avevano chiesto protezione nella loro disperata lotta. Cassio, peraltro, era un membro dei quindecemviri, collegio sacerdotale incaricato della custodia dei libri sibillini; di Bruto sappiamo che l’ultima parola con cui esortò le truppe prima dello scontro di Filippi fu appunto “Apollo”2 punti
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Ecco un altro grosso tirolino della zecca di Merano. La descrizione è praticamente identica alle precedenti, tranne che per il giglio che divide la legenda del rovescio. Di gigli si parla nell'articolo di Mosca postato poco sopra da @Fratelupo e questo è un altro esemplare coniato già dagli Asburgo (vedi Rizzolli vol. 2). Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ti hanno rapinato. Monete come questa si trovano sulle bancarelle, nei mercatini di antiquariato e cianfrusaglie varie. Mi meraviglio che ci fanno pure l'asta su rottami del genere. D'altronde, prima di avventurarsi, consiglio sempre di farsi un giretto, proprio nei mercatini o meglio ai convegni numismatici, e vedere,vederee toccare tante monete, senza comprare. Scambiare pareri con altri collezionisti. Solo per esperienza. Questo è il modo migliore per non farsi fregare dal primo venuto. un saluto Ps: è meglio darci del tu, il lei allontana (e mi fa sembrare più vecchio di quello che sono).2 punti
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Scusa tutti, ma a volte quello che per noi è ovvio per altri non lo è.. questo porta a volte a rispondere in una maniera "secca" ... non vuol però dire che le persone che frequentano il forum non siano gentili, ma devi considerare che qui sono in tanti che dedicano tempo avendo in cambio molte volte neppure un "grazie", questo porta sul lungo periodo a "perdere la pazienza" ... In questo difficile periodo, poi, la pazienza a volte viene utilizzata in altre situazioni...2 punti
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Premesso che servirebbero foto migliori per poter vedere meglio lo stato della moneta, il tuo testone , come ben detto da Michele , e' da considerarsi raro Per quanto riguarda una valutazione di massima, per una conservazione che si attesta sul BB, il suo valore oscilla intorno ai 300-330 euro......fermo restando che non abbia difetti non visibili da queste foto (tracce di montatura per intenderci) Discorso diverso , per cio' che riguarda il valore, nel caso questa moneta fosse stata sullo splendido (non e' il tuo caso dalle foto)......in conservazione SPL infatti questa moneta avrebbe avuto un valore di 2 volte e mezzo la cifra sopra citata per un BB2 punti
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La data si riferisce al fatto che l'hanno classificata asse anonimo sestantale, RRC 56/2, cioè questo: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B7/2 Io non concordo con questa classificazione. È teoricamente possibile, ma pesa troppo poco e il disegno non mi sembra coerente. Domani dal computer cerco di vederla bene. Sicuramente posso confermarti che è un asse della Repubblica2 punti
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Infatti.... nel Manuale le Piastre a differenza del passato, sono state invertite, prima la capelli lisci e poi la ricciuta..... mi accorsi della sequenza, oltre ad esserci anche la documentizione del perchè una prima e l'altra dopo...... C'è pure scritto.....2 punti
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questa la mia Il Fornari aveva casa a Maggiate Superiore (frazione di Gattico)2 punti
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Un'altra scoperta unica dall'antica città di Viminacium - l'urna di sepoltura di uno gnostico. Qualche anno fa, gli archeologi serbi guidati dal professor Miomir Korać, direttore del Viminacium Project, scoprì una tomba di mattoni alla necropoli romana, che conteneva urna di sepoltura fatta di piombo. L'urna conteneva resti umani bruciati e monete romane dal III secolo d.C. Fino a poco tempo fa non erano sicuri di chi appartenesse questa urna, ma ora hanno un'ipotesi interessante. Ciò che rende questa urna così unica sono i simboli - rombo suddiviso in mezza freccia sulla superficie superiore del coperchio e stelle a 8 punti e palme sui lati dell'urna. Questi simboli assomigliano a quelli utilizzati dai seguaci dello gnosticismo, sistema di idee mitiche e filosofiche che fiorirono all'inizio della nostra epoca in Medio Oriente, in Palestina, Siria, Egitto... I ritrovamenti di oggetti appartenenti alla Gnostica al di fuori dell'area del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente sono rari e questa bara di piombo è unica non solo in Serbia, ma in Europa. Ma questo non è l'unico (possibile) oggetto gnostico di Viminacium, dato che finora pochi anelli con simboli gnostici sono stati trovati in altre tombe. Questa urna e ipotesi che porta simboli gnostici saranno presto pubblicati in un libro dedicato a Viminacium. Vediamo quale sarà la reazione di altri esperti, archeologi e storici. Viminacium era antica città romana, situata vicino a Kostolac nella Serbia orientale. Era la capitale della Media Superiore ed era il campo base della Legione Claudia. Era una città romana fortificata in cui vivevano circa 30.000 persone. Le sue necropoli risalgono ad un periodo compreso fra IV secolo a.C e il IV secolo d.C., e costituiscono ancora oggi il più grande cimitero romano al mondo. Infatti, gli archeologi serbi hanno ritrovato più di 14.000 sepolture e tombe contenenti oltre 30.000 oggetti di corredo funerario. Questo sito archeologico che si estende su un’area di 450 ettari fino ad oggi è stato indagato solo per il 2%, ma gli archeologi stimano addirittura che sotto il terreno ci sia materiale per i prossimi 300 anni di scavi. Tratto dal sito FB: Archeoserbia SCOPERTA SENSAZIONALE IN SERBIA : TROVATI I RESTI DI UNA IMBARCAZIONE ROMANA Sensazionale, unica ed incredibile...così Miomir Korac, co-fondatore del progetto #Viminacium ha definito questa scoperta. Si tratta dei resti di una imbarcazione romana facente parte di una flotta di diverse tipologie. L'ultima ad essere stata ritrovata si trova ad una profondità di 8 metri sepolta da sabbia e argilla di quello che un tempo era un alveo fluviale. Solo un mese fa ne era stata ritrovata un'altra sempre in legno oltre ad una ancora di ferro. Quello che resta dell' imbarcazione si è preservato grazie a specifiche condizioni anaerobiche e alta umidità. È stato confermato che si tratta di una nave fluviale a fondo piatto estremamente ben conservata, con un ormeggio per l'albero ausiliario della vela. La parte conservata della nave ha una lunghezza di 9,5 metri e gli archeologi ritengono che fosse lunga fino a 15 metri, con un massimo massimo di 2,70 metri. Il tipo di nave stesso ha elementi che non sono cambiati in modo significativo nel corso dei millenni, quindi i risultati non possono essere datati in questo modo, afferma Korac, aggiungendo che finora non sono stati trovati artefatti per indicare l'appartenenza, l'origine o la datazione della nave. Per questo occorrerà l'ausilio di un Team interdisciplinare :.. - ''Se le analisi mostreranno che si tratta di una nave romana, bizantina o medievale, o di una nave di un periodo preistorico molto precedente, è già chiaro che questa scoperta occuperà un posto speciale nella già notevole offerta del Parco Archeologico Viminacium, come unica scoperta nella nostra regione'' - ha sottolineato Korac. Viminacium fu una delle più importanti città romane e campi militari dal primo al quarto secolo. All'interno e intorno alla città, che si estendeva per 450 ettari, furono scoperti un anfiteatro, edifici monumentali, piazze, strade, bagni, un ippodromo ... Le imbarcazioni sono state ritrovate durante i lavori di estrazione del carbone, poiché tutta l’area dell’antica Viminacium è situata sopra enormi giacimenti di carbone. Molti dei più importanti ritrovamenti archeologici in Serbia sono avvenuti durante questi lavori, ma l’aspetto negativo di questa vicenda è che la maggior parte dell’area archeologica di Viminacium andrà perduta proprio a causa dell’intensa attività di estrazione. I resti dell'imbarcazione tra gli strati di limi (sopra) e ghiaie e fanghi fluviali (sotto). Visione d'insieme dello scavo e degli strati. Tratto dal sito FB Georadar Italia e https://mediterraneoantico.it/articoli/news/unantica-flotta-romana-ritrovata-in-serbia/ Ciao Illyricum2 punti
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Buon giorno a tutti. Mi chiamo Luca, ho 16 anni e mi sono iscritto da pochi giorni al forum. Io colleziono soprattutto monete del Regno d'Italia, ma da un paio di mesi ho cominciato ad interessarmi alle monete coniate a Ferrara, la mia città (della cui storia e arte sono innamorato). Ho deciso di condividere con voi la mia prima moneta così antica: 1 quattrino di Alfonso II d'Este (1559-1597). Grazie, Luca. Quattrino Alfonso II d'Este.docx1 punto
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A Sardi fu battuta l'ultima serie di monete di questo convulso periodo. Sebbene siano dedicate a entrambi i condottieri, sono tutte firmate da un medesimo monetario, Servilio, quindi furono coniate in una medesima zecca: sicuramente quella di Cassio, perché gli esemplari a nome di Cassio sono più numerosi. Inoltre la fattura è di qualità decisamente superiore di quella delle monete emesse direttamente da Bruto. Una prima, elegantissima emissione, commemora la conquista di Rodi, mediante una raffinata simbologia: un aplustre (simbolo vittoria navale) ornato, alle stremità, di rose (simbolo dell'isola di Rodi, famosa nell'antichità per questi fiori) https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I4/10 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I4/41 punto
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In Licia Bruto si diresse verso la città Xanto, che però gli chiuse le porte in faccia; egli allora dispose le truppe intorno alla città e la cinse d'assedio. Un mattino mandò i legionari all'assalto ... ma nessuno difendeva gli spalti: gli abitanti di Xanto si erano tutti uccisi, durante la notte. Xanto fu depredata e data alle fiamme; dopo questa dura lezione, gli altri centri abitati si arresero. Per questa sua campagna militare, brillantemente portata a termine contro un soverchiante esercito di ... morti, Bruto ottenne finalmente dai suoi osannanti soldati l'acclamazione imperatoria. Permettetemi un sorriso: questo era il "generale" che si apprestava a sfidare il veterano Antonio e l'astuto Agrippa .. A questo punto Bruto fece coniare la moneta che più di tutte, secondo me, tradisce la sua personalità composita, agitata e forse instabile. Un denario dove egli si vanta di essere "IMP": finalmente, vien da commentare. Ma soprattutto, un denario che copia quello - celeberrimo - dove Cesare si vantava di aver combattuto, con le sue legioni, contro l'intera nazione gallica, sottomettendola e contemporaneamente respingendo Elvezi, Germani e Britanni. Bruto perseguitato dal fantasma di Cesare (suo padre naturale?), Bruto convinto di potersi paragonare al più grande condottiero di Roma dopo aver conquistato ... un villaggio di morti. Mi immagino cosa possa aver pensato Cassio ... http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I3/81 punto
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Fluviale con ancora meno dubbi, i "canyon" ripieni di materiale nero… duro di sicuro ….. e tutte le altre caratteristiche1 punto
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Dopo un po' di tempo giunse a Smyrna il suo compagno d'arme, Bruto. Cassio, desideroso di mostrarsi compiacente di fronte all'isterico (ma osannato) amico, ordinò al suo monetario Spinther di emettere un aureo e un denario anche a nome di Bruto. Queste monete (identiche fra loro) ripropongono al retro il nome del monetario con i simboli dell'augurato, mentre al dritto propongono i simboli del pontificato (ascia, culullus e coltello), magistratura ricoperta da Bruto, con il nome di questi. Osservate la sottigliezza: a Bruto non viene riconosciuto alcun titolo, non "IMP" (quasi sicuramente non aveva ancora mai ricevuto acclamazioni imperatorie), ma neanche "PRO. COS". Come a dirgli: "sei solo una prima donna, blandisco la tua vanità con queste monete ma rendo noto a tutti che non vali niente, mentre io posso dirmi imperator perché ho difeso lo stato romano dall'invasione dei Parti". O più semplicemente: "Io sono un generale vittorioso, tu sei solo una primadonna" http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I3/19 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I3/41 punto
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Molto bella anche questa Giustina e molto più rara. Complimenti. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ducato di Parma e Piacenza, 5 centesimi 18301 punto
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Si può ben immaginare l'attrito tra i due. Cassio doveva considerare Bruto una persona incostante, priva di spessore, un simbolo che era stato utile (per il nome che portava, ereditato dal grandissimo primo console della Repubblica, e per il sangue che alcuni gli attribuivano, il sangue dello stesso Cesare rivoltatosi contro di lui) ma ormai scomodo; e, per questo, doveva invidiarne la grande fama. Bruto, dal canto suo, doveva considerare il cognato come un sanguinario, un braccio armato che era servito a portare a compimento il "lavoro sporco" ma necessitava di essere continuamente tenuto a freno, affinché non degenerasse allontanandosi dalla retta via. Ucciso un tiranno, Bruto doveva non solo evitare che se ne imponesse un altro (Antonio), ma anche tenere a bada il suo alleato (Cassio). Per lui, doveva essere stressante. Per capire i loro rapporti, è gustoso immaginare il loro incontro a Smyrna (di cui narrerò dopo), così come lo racconta Plutarco: "come spesso accade nelle grandi imprese in cui sono impegnati un gran numero di amici e comandanti, c'era stata qualche differenza di vedute ed erano state scambiate accuse reciproche. Quindi, la loro prima azione fu di incontrare in una stanza faccia a faccia. Le porte erano chiuse, e con nessun altro presente i due grandi uomini cominciarono a darsi la colpa l'un l'altro; poi passarono a recriminazioni ed accuse. Questo ben presto portò a rimproveri indignati e lacrime e i loro amici, stupiti dalla veemenza e dall'amarezza della loro rabbia, temevano che la lite degenerasse in violenza" Sembra quasi di leggere di un litigio matrimoniale, elevato però all'ennesima potenza ...1 punto
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Cassio no, non era così. Anche se Plutarco ce ne restituisce una visione avida, egoista, quasi limitata, egli doveva essere l'ultimo erede dei "veri" aristocratici romani, pronti a passare all'azione, indomiti, assetati di gloria politica. Gaio Cassio Longino era il cognato di Bruto, perché aveva sposato Tertulla, figlia di Servilia. Partecipò alla sanguinosa campagna partica di Crasso, si salvò dalla strage di Carre grazie al suo intuito e alle sue superiori abilità militari, portò i suoi in salvo ad Antiochia e lì, servendosi solo di quei pochi disperati che aveva sottratto a morte certa nel rovente deserto mesopotamico, riuscì a respingere i Parti stessi che, sull'abbrivio del sangue romano appena versato, volevano invadere la provincia siriana. Schieratosi con Pompeo fu anche lui perdonato da Cesare, ma non poteva convivere all'ombra del dittatore: e nel suo caso non per anelito di libertà, banalmente perché non si sentiva gregario di alcuno. Plutarco dice che era uomo di passioni violente e incontrollate, malvoluto dai soldati che comandava colla paura, bramoso di denaro e - per questo - spesso tentato di allontanarsi dalla via della giustizia, portato a combattere per il desiderio di promuovere la grandezza di se stesso, anziché la salvezza della res publica. Per lo storico greco sono critiche, ma in verità si attaglierebbero alla maggior parte dei grandi condottieri di Roma repubblicana (nota: il busto sottostante non è contemporaneo, è un'opera del 1800)1 punto
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Patriarcato di Aquileia Ludovico I della Torre (1359-1365) Denaro Argento Peso: 0,90 g Diametro: 19 mm D/ LVDOV - ICI (crocetta forata) PA (crocetta forata), il Patriarca seduto sul faldistorio benedice con la mano destra e con la sinistra regge la croce patriarcale R/ (crocetta forata) AQVI (crocetta forata) - LEGIA (crocetta forata), torre su bastoni gigliati e decussati, ai lati L - V Rif.: Passera-Zub 220; CNI VI, 6; Bernardi 55 Ecco l'altro denaro di Ludovico I della Torre, terzo patriarca di questa famiglia dopo Raimondo e Pagano. Il primo denaro fu postato in precedenza da @chievolan. Sul dritto è rappresentato il patriarca seduto sul faldistorio ornato da teste di leone. Sul rovescio vi è il simbolo della famiglia del Patriarca, ovvero una torre sopra i bastoni decussati. Forse non tutti sanno che i Della Torre furono signori di Milano prima di essere cacciati dai Visconti. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Prendi uno straccio vecchio ma spesso, abbastanza grande, ed avvolgi la scatoletta in modo da creare uno "spessore" morbido. Prendi una mazza e dagli giù di santa ragione. Fai attenzione quando togli la moneta dallo slab frantumato, le schegge sono autentiche lame che possono graffiare la moneta. Vai sul sito dello slab, e scaricati la foto della moneta slabbata, e conserva il cartellino. E' pur sempre una certificazione aggiuntiva. Poi... come facciano a tenerle chiuse la dentro... non ci è dato capirlo1 punto
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Il libro di L. Bellesia è sicuramente la più recente e moderna monografia sulla produzione della zecca di Ferrara, ma limitatamente al periodo estense. Puoi anche cercare la monografia sulla zecca di Ferrara pubblicata dall'IPZS nel 1987, nella collana del Bollettino di Numismatica; anche questa opera, reperibile in vendite on-line, è limitata alle emissioni estensi. Stessa cosa per il M.I.R. Emilia; una guida sulla monetazione emiliana agile e molto pratica ma, anche in questo caso, escluse tutte le emissioni papali che, limitate per Reggio e Modena, più significative per Parma e Piacenza, decisamente rilevanti per Bologna, Ferrara e Ravenna. Per le Pontificie emiliane fino al 1621, potrai rivolgerti al M.I.R. Stato Pontificio vol.II, per le emissioni successive dovremo attendere i prossimi volumi. ciao Mario1 punto
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È quello che penso anche io, ma la curiosità era troppo forte. La metterò assieme a quelle della Perugina di quando ero bambino. ??1 punto
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Grazie infinitamente per la ricerca e la dettagliatissima descrizione, veramente interessante ? sono riuscito a prenderlo alla base d’asta, non c’era nessun altro, quindi confermati i 20$. ora devo vedere come farmela arrivare poi finalmente potrò postare qualche foto spero migliore e vedere magari ulteriori dettagli. stavo comparando per puro sfizio con altre monete romane e greche e son rimasto stupito di come gli assi (in media), fossero tra quelli più ricercati (senza parlare di monete particolarmente rare naturalmente). grazie ancora per tutto il lavoro fatto ? spero di aver modo di ricambiare.1 punto
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Salve a tutti, E' tanto che non faccio un post sul forum, mi dedico a leggere perlopiù, visto che ho più da imparare che da insegnare. Con questo spirito apro questo post, proprio perchè ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capirne di più. Finito il prologo partiamo con la medaglia di oggi, che come da titolo è una medaglia Premio, battuta durante il periodo di dominazione Murattiana. Come molti sanno grazie agli studi presentati in merito esistono dei riconi parigini postumi di sudetta medaglia: - Una delle grosse difformità sussiste nel fatto che la medaglia originale presenta degli esuberi di metallo dovuti a rotture del conio, mentre i riconi non presentano questa caratteristica; - Differenze nella decorazione e nello stile del tripode; Arrivati a questo punto dobbiamo convenire che l'esemplare presentato sia più vicino alla corrente Napoletana che a quella Parigina, ma, c'è sicuramente un ma, forse tanti tra di voi (come sto facendo io) staranno pensando "ehi, ma questa medaglia non mi sembra coniata, mi sembra pressofusa! ?" ...l'esemplare presenta una diffusa porosità e dei dettagli per certi versi troppo grossolani, ma anche le medaglie fuse (allego tre immagini) non presentano gli esuberi di metallo, allora, se non è un riconio parigino, non è un originale, non è una presso-fusione di quelle note, cos'è? Il peso è di circa 34-35 grammi. Come avrete notato mi sono documentato un pochettino, e mi farebbe tanto piacere sentire dei pareri articolati e non dei giudizi sommari, sarebbe bello addure qualche giustificazione alle proprie tesi in modo da imparare qualcosa di nuovo e classificare questa medaglia in modo quanto più possibile scientifico. Grazie per essere arrivati sin qui e buona domenica a tutti1 punto
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DE GREGE EPICURI Nel primo post la testa del D mi sembra velata e non elmata, quindi non credo possa essere quella di Laodicea. Purtroppo, le monete con una cornucopia al rovescio sono infinite...1 punto
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Ciao, la moneta lettone con il profilo di Milda mi ha sempre affascinato, nel corso del tempo ne ho trovate alcune in mb/bb anche a basso prezzo, purtroppo per avere una visione limpida del suo volto, senza segnetti sulle guance e quant'altro che possa deturparne il viso, deve essere necessariamente un fdc o quasi e non la posseggo ancora. Ma andiamo a noi, attualmente Milda è anche raffigurata sulle moneta da 1 e 2 euro, non colleziono euro, ma prorpio queste due e poche altre li ho in collezione. La fanciulla che vi è raffigurata è anche definita "La ragazza della Nazione", uno dei simboli dell'indipendenza lettone, nome con cui viene chiamata anche la statua femminile che sostiene le 3 stelle sulla cima del Monumento alla Libertà in pieno centro di Riga. Mi dilungo un pò, anche se avevo già inserito la sua storia nel settore euro 6 anni fa. Milda nasce nel 1929 da un disegno del grafico lettone Rihards Zatins (1869-1939), quest'ultimo usa come modella una dipendente delle stamperie statali, Zelma Brauere (1900-1977). Il volto della ragazza venne così usato come immagine sulle monete d'argento da 5 Lati che la Lettonia, divenuta stato indipendente nel 1918, conia per la prima volta nel 1929 (emessa anche nel 1931 e 1932). Il grafico utilizzerà il volto di Zelma come modello anche per le banconote da 10 Lati del 1934 e 20 Lati del 1935. I lettoni si innamorano subito del suo volto e le danno un soprannome, per tutti diventa Milda. Durante l'occupazione sovietica i Lati scompaiono per essere sostituiti dai Rubli, ma molti lettoni conservarono le monete e le banconote nazionali, in particolare la moneta d’argento da 5 Lati, come ricordo dei tempi dell’indipendenza. La moneta diventa subito ricercatissima, cinque Lati all'epoca erano una discreta somma, ma molti piuttosto che spenderla la conservarono. Milda diventa quindi uno dei simboli del periodo della prima indipendenza lettone, fu considerata “L’effige della bellezza e della purezza”, quando nel 1991 la Lettonia riacquista la libertà dai vincoli dell’Urss, Milda ricompare sulla banconota di maggior taglio, il 500 Lati. In realtà Zelma Brauere non amava molto il nome Milda e non voleva essere chiamata in questo modo. Zelma non si sposò mai, il suo fidanzato, un aviatore, morì in un incidente di volo nel 1934, decise così di rimanere da sola per tutta la vita. Aveva tre lauree, matematica, scienze e lingue (ne conosceva ben sette) e lavorò per 43 anni nella stamperia statale. Gli ultimi anni della sua vita li dedicò alle sue passioni: vestirsi con abiti tipici della cultura popolare lettone, il giardinaggio, l'arte ed i libri. Non era interessata al denaro, tanto che, successivamente alla sua morte avvenuta per un incidente stradale, fu trovato un vero tesoro nella sua casa, non era avidità, ma solamente soldi non spesi che si accumulavano senza alcun interesse da parte sua nel corso degli anni. La bellezza di Zelma non era appariscente, aveva i lineamenti del viso semplici, molto corretti, in buona sostanza perfetti, nella vita era sempre elegante, sia nei modi che nel vestire. ________________________________________________ La Banca centrale lettone, prima dell'ingresso nell'euro, continuava periodicamente a coniare esemplari da collezione delle storiche monete da 5 Lati con l'immagine di Milda, emissioni in oro ed argento che andavano letteralmente a ruba appena dopo l'uscita.1 punto
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Una attraente frazione di Taranto, in una tipologia piuttosto rara che annovera una varietà di simboli che accompagnano il delfino al rovescio : qui un volatile, forse una aquila . Passerà in asta Artemide LIII al lotto 49 il prossimo 2 Maggio .1 punto
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Dipende dalla Rarità della Moneta e dalla Conservazione della stessa. Lascio ad altri spiegare questi due concetti, perchè se ti interessa solo la tua moneta, scusa ma è inutile sprecare tempo, se invece questa ti ha risvegliato un interesse per la collezione delle monete, avremo sicuramente occasione di parlarne. Ciao1 punto
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Un manuale che molti conoscono e che non può mancare nella libreria di un vero studioso di monetazione meridionale: Pietro Magliocca, Manuale delle monete di Napoli 1674-1860, D'amico Editore, 2018. @Rex Neap, siamo tutti in attesa del manuale sul viceregno!1 punto
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Pubblico un'immagine del 1870 (presa su Facebook) dove è ancora visibile l'arsenale tra il Palazzo Reale e Palazzo Salerno. 1 punto
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