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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/03/20 in tutte le aree
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Grazie @doppiopunto per aver postato questo tornese. E' l'ennesima conferma dell'esistenza del tornese con legenda NEAPOLIS REX. E' vero che di primo impatto, specie osservando la moneta da te postata, da l'idea di essere ribattuta ma è palese che legenda e cornucopia facciano parte dello stesso conio. Non intendo comunque dilungarmi troppo nelle spiegazioni tecniche, anche in considerazione del fatto che ho già affrontato l'argomento in un primo articolo in cui presento un tornese con questa insolita legenda di certo non ribattuto (articolo liberamente consultabile all'indirizzo : https://www.academia.edu/38377179/Integrazione_alla_monetazione_di_rame_battuta_nella_zecca_di_Napoli_durante_il_regno_di_Filippo_IV.pdf ) a cui, mio malgrado, ho dovuto far seguito con una nuova pubblicazione in cui il tornese da me pubblicato è stato affiancato all'esemplare presente nella Collezione Reale (l'analisi di quest'ultimo ha chiuso qualsiasi ipotesi di ribattitura), dando la possibilità al lettore di vedere assieme i due tornesi con legenda NEAPOLIS REX (l'articolo è stato da poco pubblicato su "Appunti Numismatici - VI Quaderno di Numismatica 2020" ed a distanza di un anno verrà anch'esso reso disponibile a tutti su Academia). Aggiungo che tutti e tre i tornesi hanno legenda NEAPOLIS REX perfettamente orientata allo stesso modo quindi impossibile che si tratti di una ribattitura (se si conosce il fenomeno della ribattitura credo sia inutile spiegarne le motivazioni). Di seguito mi permetto, con l'autorizzazione del possessore, postare il tornese con legenda NEAPOLIS REX da me pubblicato e quello presente nelle tavole del CNI appartenente alla Collezione Reale (per motivi di copyright non posso postare l'originale che però è presente nell'articolo). Osservate la posizione della legenda e la totale assenza dell'iconografia del grano a dimostrazione che la moneta non è frutto di ribattitura.7 punti
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Buonasera. Passato, in asta ebay questa notte, un Tornese, " ribattutto " su un Grano, (sempre di Filippo IV), di estrema rarità ed importanza. Sicuramente utenti più preparati del sottoscritto sapranno descriverne le caratteristiche, e la storia. Congratulazioni al proprietario.3 punti
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Ciao a tutti, avevo promesso a @nikita_ che avrei postato le immagini delle banconote che ho comprato nel mio recente viaggio in Marocco. Eccole: 10 Franchi P.25 dell'1.05.1943 100 Franchi P.27 dell'1.05.1943 La porta turrita che si vede al centro del fronte di quest'ultima da 100 franchi è Bab El Mahrouk, in Fez. Le firme sono dell'Alto Commissario Mohamed Guessous, del Direttore Georges Desoubry e del Presidente del Consiglio Emile Moreau. Seguiranno le altre ma per oggi ho raggiunto il limite di upload ?3 punti
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Infatti, come già detto da @vathek1984 gli USA non coniarono mai monete per la circolazione sul metro di quelle dell'Unione Monetaria Latina, anche se ci furono alcuni tentativi a riguardo. Il più famoso è sicuramente la Stella citata da vathek, ma merita senz'altro una citazione anche la Bickford Eagle, una moneta su cui erano riportati i rapporti di cambio del dollaro con le sei principali valute europee... la lira non c'è petronius3 punti
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Non sono un'esperto del III secolo, ma credo che le cose possano essere più semplici di quanto possano sembrare e vorrei farvi conoscere il mio pensiero. Certamente il cittadino medio non si accorgeva subito della differenza di intrinseco nelle monete. Ma i commercianti sicuramente sì. E di coseguenza evitavano di essere pagati con le nuove monete a favore delle vecchie. Così il cittadino medio capiva che qualcosa non andava. Probabilmente il primo tentativo di Caracalla non funzionò a dovere e piano piano si spense per l'ostilità del mercato. La situazione cambiò rapidamente e sotto Gordiano III si crearono condizioni favorevoli, e aggiungerei inevitabili, per il successo dell'antoniniano. La successiva inflazione ne è la prova... Arka Diligite iustitiam3 punti
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Buonasera a tutti, nuovo arrivo in Collezione Litra68 la prima di questo nominale. Mezzo Carlino da 5 Grana Magliocca 657 Cosa ne pensate? Saluti Alberto2 punti
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La moneta postata è ribattuta chiaramente al dritto (come lo sono tutte le altre), sotto la testa c’è una Cornucopia; la legenda NEAPOLIS REX appartiene al Grano di Napoli. I Tornesi di Filippo IV sono la conseguenza di coniazioni del padre Filippo III (quelli con l’Ara), almeno nei primi periodi. Con Michele Cavo, sempre nel 1621 si apportano modifiche e al posto dell’Ara viene preparato il conio della testa di Filippo IV, il rovescio rimane sempre uguale con la cornucopia che ha le date ai lati (tra l’altro) a partire dal 16 - 21 e la legenda PHILIPP IIII D.G. (quindi questa legenda non è post - il presunto tornese NEAPOLIS, ma antecedente). Ci sono poi Tornesi con la data 1622 e sempre con cornucopia. L’esistenza di due Nominali con la stessa legenda è improbabile…...anzi !!!2 punti
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Ci provo: L'intruso é la moneta da 200 lire che commemora il centenario dell'accademia della guardia di finanza. Al retro infatti non é presente il volto di donna come nelle altre, ma la reggia di caserta (retro parte superiore) e la sede della GDF di bergamo (retro parte inferiore)2 punti
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E' una piccola chiesa appunto fuori della cinta muraria dell'antica Castelseprio . L'antica Sibrium romana sorge verso il IV sec. sulla strada che collegava Novara a Como : i Longobardi ne fanno un borgo fortificato che sarà poi capoluogo del contado del Seprio fino al XIII sec. Il 28 Marzo 1287 Castelseprio è conquistata e poi rasa al suolo per volontà dell'Arcivescovo di Milano : la chiesa di S. Maria Foris Portas è oggi l'unico resto intatto di quel borgo distrutto . Alla chiesa, di architettura longobarda costruita tra il VII o VIII sec. (per alcuni IX sec.) dobbiamo, casualmente rinvenuti nel 1944 sulla parete dell'abside centrale, un importante ciclo pittorico di affreschi, raro documento della pittura dell'Alto Medioevo . Al nome di FLAVIA SEBRIO e DESIDERIO, i Longobardi hanno battuto tremissi in oro pervenutici in rarissimi esemplari, come estremamente rari sono i tremissi con FLAVA SEBRIO attribuiti a Carlo Magno . Curioso in Biaggi il refuso Castelserpio .2 punti
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The fineness (.9000) is not to LMU standard, but the weight and value are consonant with the LMU 1-unit, so I've come to think that the short-lived American 20-cent piece (1875-1878) was at least in part a "bridge" coin intended as a point of contact between the two monetary systems. v.2 punti
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Eccomi qua con la banconota da 100 Pesetas 01 luglio 1925. Sul fronte un'immagine di Felipe II e sullo sfondo il monastero di san Lorenzo del El Escorial Il retro ritrae Felipe II all'Escorial. Alcune curiosità, i biglietti sono stati stampati con e senza lettera iniziale nei numeri di serie. (quelli da 1000 Pesetas sono tutti senza lettera) Si conoscono alcune varianti tipo : sigillo di convalida della Repubblica in rilievo posto in alto a sx sul fronte, firma mancate del cassiere, l'ultima a dx. La serie G , stampata solo per metà del contingente previsto, non è mai stata messa in circolazione. Ci vediamo nel 1928...2 punti
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Non è difficile.. La Numismatica è semplicemente un passatempo, la spesa e il lavoro sono la realtà... Se proprio devo "rischiare" rischio per la realtà non per tondelli di metallo che potrò con tranquillità comprare tra qualche tempo o posso comprare online. Non è polemica ma buonsenso.2 punti
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Aggiungo un piccolo contributo da semplice lettore. Il cambio un antoniniano=1,25 denari di per se era di facile contabilità. Si trattava di contare in assi o in sesterzi. Dando per scontato che: Un denaro=4 sesterzi=16 assi Un antoniniano (al cambio di 1,25 denari)= 5 sesterzi=20 assi; 1 aureo=20 antoniniani Un antoniniano (al cambio di 2 denari)= 8 sesterzi=32 assi; 1 aureo=12,5 antoniniani Per il lettore moderno il cambio di 1,25 risulta persino più semplice. Quindi questo cambio non complicava a priori la vita. Il cambio di 1,5 invece era leggermente più complesso dal punto di vista contabile (ma non per questo l'ipotesi va esclusa). Un antoniniano (al cambio di 1,5 denari)= 6 sesterzi=24 assi. 1 aureo=16 e 2/3 antoniniani; Il fatto che la definitiva affermazione dell'antoniniano coincide con la sparizione del denaro ci può far ipotizzare che, a partire da un certo momento, il valore intrinseco dell'antoniniano fosse inferiore a quello di 2 denari, ragion per cui i denari venivano tesaurizzati, non circolavano, e non ne conveniva di conseguenza la coniazione da parte dell'erario. Nonostante non vi sia alcuna prova definitiva che definisca il cambio dell'antoniniano in denari, il valore di 2 denari è forse quello che implica meno obiezioni. La sopravvalutazione dell'antoniniano spiegherebbe meglio le difficoltà nella sua coesistenza col denaro. E' altresì probabile che durante i lunghi periodi di guerra civile le monete andassero rapidamente al valore intrinseco, ossia che l'antoniniano non fosse accettato al cambio imposto dallo stato (qualunque esso fosse), ma al cambio reale basato sul contenuto in argento. Nulla toglie infine che il valore nominale dell'antoniniano sia cambiato nei decenni. Questo scherzetto da parte dell'imperatore è stato fatto in più di un'occasione, vedi editto di Diocleziano che raddoppia il valore nominale in denari delle monete. P.S. ma ora ci penso, noi non sappiamo neppure come si chiamasse realmente questa moneta.2 punti
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Vulci è un vero tesoro, se destinassero finanziamenti a una campagna archeologica seria verrebbe fuori un'altra Tarquinia... Comunque per chi non lo avesse visitato il parco merita il viaggio2 punti
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I tondelli potevano subire due processi distinti: • Processo di imbiancatura: la tecnica dell’imbiancatura, sicuramente semplice e rapida, asporta il rame dalla superficie di tondelli costituiti da una lega piuttosto bassa d’argento e rame , che assume un colore molto più bianco e quindi simile a esemplari di ottima lega. • Processo d'argentatura: Consistente nell’applicare alla superficie da argentare un amalgama di mercurio e di argento; scaldando poi il tutto, il mercurio evaporava e l’argento aderiva alla superficie; Non si può escludere che ad essere “argentata” sia la moneta ultimata e non il tondello.2 punti
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Buonasera, vorrei segnalare due miei articoli circa la monetazione di Mateola disponibili on line sul sito internet della Rivista Mathera, n. 4 anno II, 2018: - Mateola nella tradizione archeologica e letteraria - Mateola: la monetazione http://www.rivistamathera.it/numero/4/2 punti
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bellissima questa carrellata di scudi d'oro sardo @marmo87 e @Nicodemus! ignoravo questa varietà, in particolare non avevo mai visto la variante coi bracci scanalati... hai idea di quale potrebbe essere la sua rarità? Mi sembra avere conio più raffinato rispetto a tutte le altre. riprendendo quanto scritto da @Philippus IX , gli esemplari "grossolani" potrebbero essere quelli coniati dal 22 aprile 1544 fino al 2 ottobre del 1545 (prima delibera-seconda delibera) ...1 punto
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Si tratta del volume scritto da Giovanni Battista Borelli Blaise1 punto
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...E si, come sempre @TIBERIVS hai un occhio allenatissimo. ? @Michael s ti posto la scheda dell'originale, giusto per farti un'idea. https://it.ucoin.net/coin/italy-5-lire-1807-1814/?tid=799591 punto
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Altro conio, forse un po' rozzo, ma estremamente affascinante, è questo: Moneta proveniente dal sito di un commerciante, non più in vendita. Peso dichiarato 2,6 g MB/BB1 punto
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Giusto perché le banconote italiane sono la mia passione, ed in questo caso si parla del 25 lire, una banconota che ha avuto una vita breve, un biglietto raro da sempre apprezzato, sia nella sua originaria emissione a cura della Banca d'Italia, sia nella sua successiva veste di 'Biglietto di Stato'. Se quest'ultima banconota oggetto nel nostro interesse fosse stata dichiarata in conservazione SPL, ed invece palesemente si presentava come un quasiMB, sicuramente sarebbe stato un ottimo spunto per discuterne, diversamente…. non sono personalmente interessato ad altri aspetti che esulano il mondo della cartamoneta.1 punto
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Direi che sarebbe meglio discutere dell'andamento di mercato di queste particolari banconote, che è quello che più ci interessa, ad aste concluse.1 punto
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Imitazione no. La moneta è genuina. Tuttavia manca circa un grammo dal peso e quindi è stata tosata in maniera piuttosto decisa. Il titolo è 0,948 (fonte Papadopoli). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Gli antoniniani erano già spariti con Alessandro Severo. Massimino semplicemente segue quest'ultimo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Capirai però che non ha senso chiedere un'opinione su una moneta mettendo la foto di una moneta che non è la tua. E' come se io vi chiedessi un'opinione sulla mia ragazza non postando la sua foto ma quella di una modella presa da internet che "le assomiglia"...1 punto
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Ti consiglio di dare una letta al regolamento https://www.lamoneta.it/guidelines/, dopo ciò, una breve ricerca con il tasto "cerca", e se non trovi riscontri, la discussione giusta per un tuo eventuale dubbio su una moneta in tuo possesso è questa , non dimenticare di postare una foto nitida fronte retro, altrimenti a parole non otterrai alcuna risposta, infine, ma non in ordine di importanza, ci si presenta con un buongiorno/buonasera e magari alla fine con un grazie che sarebbe gradito. Buona giornata.1 punto
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Non hai ancora l'occhio per le patacche Parmalat? Fattelo qui: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/dettaglio.html quella postata è la nr 11, sei ancora relativamente un "giovane del forum" di queste "monete" ne vedrai postate a centinaia, e fra XXXX anni saremo/saranno ancora qui a parlarne.... saluti TIBERIVS1 punto
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Già che ci siamo facciamo vedere un esemplare di questa prova, il 4 dollari "Stella", bellissime monete che dovevano essere equiparabili al marengo dell'UML (anche se in realtà peso e finezza del metallo erano leggermente differenti).1 punto
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Questa abbia pazienza è una sciocchezza. La spesa è necessaria dato che tutti abbiamo bisogno di mangiare. La metro serve per andare a lavorare e, dunque, può essere difficilmente sostituibile. Andare in un capannone a Monaco a vedere monete non è cosa indispensabile specie in un momento in cui la prudenza suggerisce di diminuire contatti e spostamenti.1 punto
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Di nuovo buonasera, prima di cena, causa cattivo tempo, sono riuscito a fotografare la mia Piastra da 120 Grana di Francesco II. Questa moneta la comprai da un caro Amico collezionista di Formia, ed è stata per molti anni il mio avatar su Whats-App. Sarei curioso di sapere, secondo Voi, quale conservazione sarebbe più appropriata (foto permettendo). Grazie e saluti. Sergio.1 punto
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A parte il confronto e la moneta stessa che parla da sola del suo pataccume, per chi avesse dubbi bastano le legende. Al diritto: "MEIN ANFANG" (il mio inizio) è diventato MEIN ANEANG (?) e poi "IN GOTTES HENDEN" (nella mani di Dio) è diventato IN GOTTES HFNDEN (?). Al rovescio in "SCHWARTZ" al quinto rigo manca la T, e poi al sesto "COGNAT." è diventato… COGINAT ?1 punto
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Caro Matteo sai quanto ami le ‘piccoline’ antiche di cui abbiamo discettato ad iosam ? adesso la zecca svizzera ha tirato fuori una piccola fuoriclasse, d’oro, da 1/4 di franco, in onore di Einstein che misura circa 3mm! inutile dirlo e’ a tiratura limitata ed e’ andata subiti a ruba ..1 punto
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Ciao, la data islamica sulla moneta è chiaramente 1276 (nostro 1860) ١٢٧٦ e dalle fattezze credo che sia questa moneta delle Maldive, in questo link troverai la scheda: https://en.numista.com/catalogue/pieces34559.html1 punto
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Sopra la testa leggo DIVS e quindi opterei per Arcadio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buonasera e Buona domenica, ho fatto nuove foto del mio gruppetto di Cavallucci di Ferdinando D'Aragona, non trovate che sono tutti deliziosamente diversi e veramente graziosi.. ?? Saluti Alberto1 punto
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Molte delle Piastre del 1850 nel dritto presentano questo difetto di coniazione: il metallo si prenta come "poroso" Mi piacerebbe sapere se anche le vostre 50 sono così. Grazie a chi vorrà condividere.1 punto
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Giacutuli, il rame è bello anche per questa diversità nella patina. Le monete alla coniazione sono simili, poi ognuna vive la sua avventura..... Saluti1 punto
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Renato Chiavacci era un importante collezionista di medaglie e gettoni soprattutto dei Luoghi Pii, nel volume citato ha descritto una cinquantina di medaglie con tema gioco delle bocce e carte. Negli anni 30 e seguenti a Milano vi erano molte osterie con gioco delle bocce e con tavoli per giocare alle carte. Passiamo al motivo delle medaglie, queste non erano premio per chi vinceva ma bensì per i più scarsi che perdevano sempre ed erano chiamati "te set un rat", ossia sei proprio scarso.1 punto
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Ecco delle foto migliori...con la luce di sta bella giornatina! @Gallienus @odjob @Rex Neap @Rocco68 @gcs @eracle62 @santone @Sirlad @Martin_Zilli @borbonik @motoreavapore..è da na vita che non facevo na citazione di massa per avere un parere..? nessuno si senta cmq obbligato...in ogni caso Grazie degli eventuali pareri...1 punto
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Buongiorno a tutta la sezione. Grazie @lorluke, cerco sempre di migliorare le immagini dei miei pezzi... In molte mie monete fotografate successivamente.... Ho notato correzioni sul conio di lettere e numeri, punteggiature "fuori posto" e tanto altro. Una delle mie belle, che ti piace tanto.1 punto
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Ricondivido quanto già pubblicato in altra discussione: Da sinistra a destra: 1. 1 centesimo di euro. 16,25 mm 2,30 g; 2. Ionia, Mileto. 1/12 di statere (Lydo - Milesian standard). 1,14g - 9mm; 3. Ionia, Focea. 1/24 di statere (Phocaic standard). 0.66g - 7mm; 4. Ionia, Colofone. 1/24 di statere (Persic standard). 0,38g -6mm: https://www.lamoneta.it/topic/161361-emiobolo-arcaico-di-colofone/ 5. Ionia, Mileto. 1/24 di statere in elettro (Lydo - Milesian standard). 0.52g, 10mm: https://www.lamoneta.it/topic/135077-124-statere-di-mileto-in-elettro/ 6. Incerto. 1/48 di statere (Lydo - Milesian standard)?. 0,19g. 5mm: https://www.lamoneta.it/topic/154543-creso-achemenidi-frazioni-di-statere-incerte/ 7. Ionia, Mileto o Eritrai (?). 1/192 di statere (Lydo - Milesian standard). 0,08g - 4mm: https://www.lamoneta.it/topic/166420-piccola-frazione-ionica-in-argento-1192-di-statere/ Qualsiasi commento è ben accetto, soprattutto sul numero 6. Avevo anche altre piccole frazioni, ma essendo un po' scure non riuscivo a fotografarle in questo modo...1 punto
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Qui baro un po’... La moneta è stata modificata ad arte “qualche” anno fa ... Filippo III, mezzo carlino o zanetta. Esemplare ampiamente tosato databile 1611 circa1 punto
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CICCI' ED IL REGALO DI NATALE PREMESSA: Ciccì era cambiato. Quell'uomo elegante, con i baffetti da sparviero, i capelli neri ed impomatati con la Brillantina Linetti, era improvvisamente invecchiato e sembrava un clochard. Barba di una settimana, capelli arruffati e quel sentore di Acqua di Colonia sostituiti da effluvi di sudore non proprio gradevoli. Nel quartiere tutti sapevano il motivo e cercavano di aiutarlo perchè era veramente una brava persona: chi lo invitava a pranzo, chi gli lavava la biancheria, chi cercava di distogliere quegli occhi fissi e lontani con battute spiritose. La luce si era spenta qualche mese prima, quando aveva trovato l'anziana Netina, governante, nonna e mamma adottiva, riversa sul letto, con il rosario in mano e gli occhi cerulei e spenti rivolti al cielo. L'arrivo di Rosita, che aveva affittato l'alloggio della povera Netina, ebbe lo stesso effetto della mitica “Bocca di Rosa” nel paesino di Sant'Ilario. Era lo stereotipo della vera spagnola: capelli lunghi e scuri, formosa e piena di vita, dotata anche di una simpatia debordante. Naturalmente tutte le donne del vicinato diventarono sue nemiche irriducibili e le voci, dapprima sussurri, divennero un fiume in piena. L'attività ufficiale di Rosita era quella di cuoca in una trattoria della zona, quella a tempo perso sarta, quella notturna era avere un certo movimento di uomini nella sua abitazione... Fumava con eleganza e assiduamente sigarette americane “Astor” e quindi era sovente nella nostra Tabaccheria, allietando con la propria “verve” i vari clienti che, con la scusa di dover compilare la schedina del Totocalcio, erano ormai diventati stanziali e aspettavano sempre la sua apparizione. Mia mamma comprese che la Rosita si stava “allargando” perchè sovente portava dei piatti prelibati e chiamava mio padre “Baffetto”. Risultato: piatti prelibati nell'immondizia e mio padre relegato nel retrobottega non appena la Rosita usciva di casa. Per Ciccì, la Rosita fu il miglior ricostituente. Ritornò più vivo e splendente di prima. Si era innamorato pazzamente. Nonostante i vari tentativi di “farlo ragionare”, niente da fare, Ciccì era un caso disperato, in quanto aveva deciso di fidanzarsi con Rosita. Il periodo era favorevole, mancava poco al Natale...quindi era inevitabile una puntata nell'Orificeria di “Rotella” per comperare un anello. “Rotella” era un numismatico, chiamato così perchè se gli portavi un orologio da riparare, lo guardava con la lente, lo scuoteva e invariabilmente diceva: “ Si è rotta una rotella!” Mio padre gli aveva spiegato il “caso umano” e gli aveva riferito che Ciccì ultimamente collezionava marenghi e quindi...tutto era pronto. Primo vassoio con anelli con diamante, secondo vassoio anelli con zirconi. Ciccì era completamente nel pallone. Quelli con diamante troppo cari, quelli con zirconi troppo da poveracci. “Rotella” tirò su il sopracciglio e fece un cenno a mio padre: “Poca roba, qualche moneta, qualche MARENGO (alzando la voce)...vieni nel retro! “ Ciccì abboccò come una trota all'amo. Nel vassoio vi era un florilegio di marenghi, tra i quali uno molto bello di Carlo Felice. Nella mente di Ciccì qualcosa si sbloccò. Comperò il Carlo Felice e poi...essendo quasi in bolletta, l'anello con lo zircone! Rosita non prese molto bene il regalino, il fidanzamento andò a monte e Ciccì ritornò in depressione. EPILOGO: Poco tempo dopo Ciccì, che era molto scaramantico, disse a mio papà che la moneta gli portava sfortuna e che se la voleva, gliela la cedeva al prezzo di costo. Conservava i marenghi a mollo in un vasetto di ceramica con fiori di plastica. Era un'altarino con alle spalle l'effige della Madonna, talismano adatto ( diceva lui) a tenere alla larga i ladri. E' cosi che la moneta è finita nella raccolta di famiglia. La Rosita sparì improvvisamente nottetempo. Qualcuno disse che aveva fatto innamorare un imprenditore che la portò con lui in una villa sul Lago di Como, altri che aveva perso la testa per un saltimbanco del Circo che sostò qualche giorno nel nostro Paese. Sicuramente lasciò molti rimpianti in quelle persone che mai avevano pensato di trovare “il Paradiso al primo piano” e grandi sospiri di sollievo “delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso “. ( Grande Faber un modesto tributo nel ventennale della tua morte, da chi ti ha amato e ti considera il più grande poeta dei nostri giorni ) Questa è la moneta: Buon Anno a Tutti!1 punto
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