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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/20 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, non è la mia monetazione ma adoro i monetoni e l'ho presa come ricordo di un viaggio a Londra. Mi è piaciuta subito appena l'ho vista per la combinazione tra buona conservazione e patina intensa da vecchia collezione. Peccato per quei due colpetti al dritto ad ore 3/4 altrimenti l'equilibrio sarebbe stato perfetto. Che ve ne pare? Saluti Simone
    4 punti
  2. Particolare è la vicenda che coinvolse Antonio Foscarini: 21 aprile 1622 Antonio Foscarini fu strangolato in prigione e poi impiccato con un piede in su ribello per ordine del Consiglio dei Dieci, e poi fu per tutta la città e nel maggior consiglio pubblicata la sua innocenza e restituita la fama e suo onore, onde il cadavere fu solennemente trasportato dai Santi Giovanni e Paolo ai Frari nella sepoltura della sua famiglia. Però siete al corrente che fine fecere i suoi accusatori? 18 gennaio 1622. Girolamo Cano di anni 36 da Salò, Domenico di Zuanne di anni 36 barcarol da prova dell’Ambasciator dell’Imperator, furono questi quelli che tramarono la morte dell’innocente N.H. Antonio Foscari, facendo uno da accusatore e l’altro da testimonio, furono impiccati e squartati per ordine del Consiglio dei Dieci. Non ero al corrente che ci fosse un salodino coinvolto (Lago di Garda). P.s. cliccate su Antonio Foscarini e vi si apre la pagina con la vicenda. Povero N.H.
    4 punti
  3. Salve @Malikalkamil (e @417sonia e @fabry61), ho da poco trovato notizie interessanti sulla presenza del ducato veneziano in Sardegna, quindi te le riporto qui, sperando ti possano essere utili per quando riprenderai le tue "investigazioni"! In Zecche e Monete della Sardegna del Birocchi, si parla del ducato veneziano durante il regno di Alfonso V il Savio (1416-1458), nei seguenti termini (cito): "Per quanto riguarda la circolazione della moneta aurea durante il regno di Alfonso V è da osservare che di corso concomitante con l'oro fiorentino e aragonese erano i ducati d'oro che non sempre nei documenti sono citati come ducati veneti, per cui nella frequente, semplice e più generale denominazione di ducats d'or bons debbano forse comprendersi non soltanto quelli di Venezia, ma anche quelli, verosimilmente più scarsi, di altri paesi (Milano, Genova, Barcellona, Ungheria i quali erano a 24 carati) e quelli di titolo inferiore come i ducati d'oro di Roma, Lucca ecc. Tutti questi ducati erano coniati sul campione di quelli di Venezia, che nel secolo XV erano già universalmente accreditati e che la gran parte dei sovrani d'Europa, compresi i Re d'Aragona avevano preso come tipo e modello per la coniazione della propria moneta aurea alterandone per lo più il titolo e il peso. Nei documenti sardi anteriori al 1435 il ducato d'oro è menzionato più raramente che non il fiorino di Firenze e il valore di questo era uguale al valore di quello; nei documenti degli anni successivi la menzione del ducato d'oro ricorre più frequente ed esso presenta un valore diverso del fiorino di Firenze, il quale vien poi sempre più raramente ricordato. ... Questa più frequente menzione nei documenti del periodo di regno di Alfonso V dei ducati d'oro in confronto di quella dei fiorini di Firenze e d0Aragona ci può dimostrare come quelli avessero preso il sopravvento su questi ed a questi si fossero quasi interamente sostituiti."
    4 punti
  4. Mi muovi una considerazione. Ci sono alcune tipologie di monete tipo questa o penso anche alle piastre papali (e che non sono nemmeno tantissime se consideriamo tutto il maremagnum numismatico) che in altissima conservazione smettono di essere monete e diventano vere opere d'arte... ... E di conseguenza i parametri di riferimento del "semplice" collezionista non possono bastare per apprezzarne pienamente il reale valore estetico (e anche economico). Ci vuole uno sforzo in più di comprensione e di studio altrimenti si rischia di restare sempre confinati nella logica del "ce-l'ho-mi-manca" e nelle infinite discussioni sul mezzo punto in più o meno di grading. Saluti Simone
    3 punti
  5. Fino ad ora stiamo bene o male riuscendo ad evitare che si diffondano troppo, ma bisogna stare attenti perchè in un periodo di tensione se non di panico come questo possono essere fatali, innescando reazioni del tutto irrazionali se non violente. Bisogna aumentare gli sforzi perchè il complottismo "terrapiattista" o politicizzato vario circoli il meno possibile.
    3 punti
  6. Grazie Rocco. Premetto che non sono un esperto, ma nei decenni ( avendo molte monete ossidate, sporche etc ) ho fatto il "piccolo chimico" e quindi un po' di esperienza di pulizia degli amati tondelli l'ho acquisita. Alcune considerazioni sulla moneta dell'amico Astericz: Moneta piacevole, anche se sono presenti segni di usura e concordo con Genny sulla valutazione. Da quanto posso capire dalle foto che hai postato ( purtroppo, scusa ma non di grande qualità e nitidezza ) si comincia con una moneta che ha delle macchie scure in corrispondenza della legenda soprattutto al D/ , in seguito viene immersa in acqua demineralizzata e sapone neutro ( Tipo di Marsiglia ) e queste migliorano molto fino a quasi sparire. E fin qui ci siamo. A questo punto la moneta era a posto e pronta ad essere messa in collezione. Quello che non mi torna è che a distanza di pochi mesi la moneta si presenta con delle macchie deturpanti sulle zone in rilievo ( parlo sempre del D/ ). Con un software ho cercato di migliorare la Tua foto: A differenza delle macchie delle tue prime foto, che erano dovute ad una leggera ossidazione e/o sporco, queste mi sembrano dovute ad ossidazione da Nitrato d'Argento, ben più grave perchè questo composto corrode l'Argento e quindi pur riuscendo ad eliminarle, potresti avere la sgradevole sorpresa di vedere sotto le macchie l'Argento a "buccia d'arancia". Non so cosa sia capitato alla tua moneta. Ho pensato che dopo i numerosi lavaggi tu l'abbia messa in una bustina di plastica quando era ancora umida. Potrebbe essere... ma dovresti aver usato delle bustine molto vecchie ( anni 60-70) che avevano dei composti che interagivano con la moneta. Quelle attuali al massimo ( se la moneta o l'ambiente è umido ) sviluppano quelle sgradevoli macchie verdastre che solo dopo molti decenni virano al nero. Hai usato qualche liquido ( Argentil, Duraglit, la soluzione magica venduta ai mercatini ) ? Cosa fare in questo caso piuttosto anomalo? E' un mio parere personale, ma queste macchie vanno eliminate prima possibile ( perchè il danno continuerà ). Il metodo migliore è quello del Bicarbonato - Alluminio e Acqua calda che ho già descritto in altre discussioni ( non l'ho inventato io, sia chiaro, ho solo provato molte volte i dosaggi ed i risultati ). Se qualcuno è interessato sono disposto a descriverlo dettagliatamente. Ciao a Tutti Beppe
    3 punti
  7. Sfogliando una delle Cronache veneziane della mia biblioteca, in una seicentesca, profumatissima, ho trovato questo passo. Si parla di un non ben identificato fenomeno avvenuto nel 1617, direi a occhio una meteora, che ai tempi venne associata ingenuamente al rinvenimento di certe cosiddette reliquie. Ho pensato anche alla supernova di Keplero ma è di qualche anno prima. Qualche idea? Al di là di tutto, credo sia una ottima prova della promiscuità tra scienza e religione che esisteva a Venezia nonostante tutto.
    3 punti
  8. Senza entrare in polemica con NESSUNO, ha senso questa discussione? Per me no, e lo dico perchè ogni tanto ci sono dei post con attacchi personali, notizie assurde, previsioni ancora più assurde. Non sono certo per la censura, ma mi sembra una discussione spesso surreale.
    3 punti
  9. Buongiorno a tutta la Sezione, oggi mi va di condividere con Voi una "famigliola" di Tarì del "Re nostro" appunto Re Francesco II di Borbone. Questo insieme di monetine sono con me da un bel pò di tempo, e nel Forum non le ho mai postate. Sono sicuro che piaceranno a tutti, ma volevo colmare, in senso figurativo, il bel quadretto fatto dall'Amico Alberto @Litra68, autore della discussione, al post numero 1. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i Forumisti che ogni giorno ci fanno vedere queste "piccole" opere d'arte e che collaborano allo studio della Zecca Partenopea. Buona domenica, Sergio.
    3 punti
  10. Buongiorno a tutta la sezione. Come promesso, vi faccio vedere il mio ultimo falso d'epoca entrato in collezione. La famigliola dei falsi cresce ed è un piacere vederli tutti insieme. Ferdinando IV Piastra 1785 Peso 21,90 grammi Realizzato per fusione Metallo: leghe di ottone, Presenta ancora tracce di argentatura originale. Il decoro nel taglio è stato il punto debole di ogni falsario, in questo pezzo è stato impresso male, quasi abbozzato. Un saluto e buona domenica a tutti.
    3 punti
  11. Vi segnalo questa nuovissima scoperta e il relativo interessante e approfondito articolo del sempre ottimo Roberto Ganganelli. "ESCLUSIVO: ritrovati i CONI delle 5 LIRE di San Marino del 1867" https://www.cronacanumismatica.com/esclusivo-ritrovati-i-coni-delle-5-lire-di-san-marino-del-1867/ Saluti Simone
    3 punti
  12. 2 - Cominciamo con le monete. In primo luogo dobbiamo rispondere alla domanda preliminare "che valuta circolava?" Ebbene, la valuta ufficiale era il Dollaro di Sarawak, suddiviso nei canonici 100 centesimi. Prendendo spunto proprio dalla figura di Vyner Brooke, iniziamo ad ammirare anche qualche moneta. - L'esemplare che qui vi presento per primo è 1 cent del 1937. Moneta coniata in bronzo, del peso di 5,48 grammi, 24 mm di diametro. D : al diritto abbiamo la testa volta a destra del terzo Rajah, con intorno la dicitura C. V. BROOKE RAJAH; R : il rovescio presenta due rami di olivo, chiusi in basso da un fiocco, che racchiudono il valore. In alto l'indicazione dell'autorità emittente ed in basso la data. Se aguzzate la vista potrete notare una minuscola H, posta proprio sotto il fiocco al rovescio, si tratta del segno identificativo della zecca di Birmingham (la medesima ditta Ralph Heaton & Sons nota per aver prodotto monete anche per il neonato Regno d'Italia all'epoca di Vittorio Emanuele II). Questa tipologia è stata prodotta in maniera saltuaria dal 1927 al 1941 (gli esemplari del 1941 sono oggi rarissimi a causa dell'improvvisa occupazione giapponese). Le monete del 1937 sono state coniate in tre milioni di esemplari.
    3 punti
  13. Ok tempo scaduto, il VAM è il 6 denominato "bar 6", che il segno più marcato che lo contraddistingue. Poi ci sono altri segni come u ngraffio verticale davanti l'occhio e altri presenti nell'orecchio ma ci vogliono immagini più grandi e nitide. La conservazione è MS64, diciamo che @Cinna74 si è avvicinato, anche se ha aggiunto la parola "attorno" il furbacchione . Per finire, fa parte della categoria HOT 50, raccolta selezionata da Jeff Oxman, che racchiude una serie di VAMs di un certo "spessore", molti di questi sono abbastanza rari e in determinate conservazioni raggiungo cifre elevate. Per darvi un'idea, questo è un I4 R6, pagato circa 150 euro, un MS64 lo si trova trova tranquillamente intorno 50/60 euro. Grazie a tutti per aver partecipato! Dimenticavo una foto finale!
    2 punti
  14. Sia chiaramente per il capolavoro di Pistrucci. In questo esemplare si possono apprezzare le incisioni in stato di zecca. Buona serata.
    2 punti
  15. Buona Domenica Grazie @domenico.mura per le informazioni. E' una conferma del fatto che il ducato d'oro veneziano, col tempo, si è imposto sul fiorino che, all'origine, era la moneta preferita e pure imitata. Fa sorridere che ai tempi della nascita del ducato veneziano, lo Stato della Chiesa voleva che le decime, che Venezia gli corrispondeva, venissero effettuate in fiorini e non in ducati; così i veneziani erano costretti a cambiare ducati per fiorini, perdendoci pure le spese. Gli inglesi dicono : "the market rule" (le regole del mercato) ed è il mercato che detta le regole e così il mercato ha "abbandonato" il fiorino non giudicato in grado di dare continuità (probabilmente perché non supportato dall'economia e dalla politica fiorentina), premiando il ducato veneziano. Noto che in tutta questa bellissima discussione, si sono portati esempi di circolazione del ducato veneziano (poi zecchino) in molte aree geografiche; i periodi esaminati sono molti, dal 1400 al 1700. Fabrizio @fabry61 aveva correttamente indicato che la politica economica veneziana, nei secoli, si era trasformata da navale in terriera e quindi anche i dati reperiti vanno considerati "dinamici"; ciò che poteva essere nel 1400, non lo era più nei secoli successivi, a distanza di tempo c'erano altre situazioni, diverse e spesso diametralmente opposte alle originarie. I ducati/zecchini veneziani hanno preso strade diverse nel tempo e sono stati anche chiamati, in alcuni paesi, con nomi differenti; ho trovato casualmente uno scritto che riguarda la Moldavia, dove si racconta che a partire dal 1446 gli acquisti importanti di proprietà terriere, venivano valutati in una moneta chiamata "oro tartaro"; questa moneta non era altro che l'autentico ducato d'oro veneziano, chiamato così perché proveniente dalla Crimea che, all'epoca, era sottoposta al dominio dei tartari. Più che una cartina statica, ci vorrebbe una cartina in "time-lapse" che configurasse, dal 1400 in poi, le aree di circolazione della moneta. Purtroppo io non sono in grado di fare queste "magie". saluti luciano
    2 punti
  16. Beh con me si sfonda una porta aperta. Sia per quanto riguarda il lavoro di Bohem.
    2 punti
  17. Il posizionamento della data non torna per il VAM-4 che ha una data "very near low date" mentre dovrebbe essere un VAM-20 che ha una "far date" Per chi non avesse dimistichezza con i VAM il posizionamento della data fa riferimento alla distanza della data dalla punta del collo contando i dentelli (denticles) del bordo 2 dentelli - near date 2,5 dentelli - normal date 3 dentelli - far date
    2 punti
  18. salve @demonetis e @Caio Ottavio , ho trovato ulteriori fonti su questo argomento nel libro "Economia e moneta del Medioevo mediterraneo" di Angelo Castellaccio, perciò, sperando di farvi cosa gradita, ve le condivido. A pag.181, nota 142, a proposito del mercato internazionale dell'alfonsino d'argento, l'autore scrive (cito) "... si ha notizia di una circolazione mediterranea degli alfonsini d'argento, presenti in numerosi mercati, in particolare Napoli e Cipro (F. Balducci Pegolotti, La pratica della marcatura, p.119, ripreso da C. Giorgioni Mercuriali, La zecca, pp.438-39). "
    2 punti
  19. E come è stato appena fatto per un post inviato ieri sera da @falanto Il governatore Zaia ha giustamente chiesto scusa con una lettera ufficiale all'ambasciatore cinese per la frase infelice sui cinesi che "mangiano topi vivi". Prima che anche noi si debba mandare lettere all'ambasciata, cerchiamo di evitare certi commenti. Grazie.
    2 punti
  20. Ciao Rocco, classico problema legato ai conii... i campi sono puliti ed i rilievi del rovescio anche. Il problema sembra concentrato nella punta del collo e nel viso, dove sembra esserci quasi una piccola sfogliatura superficiale di metallo. Probabile conio sporco, pasta metallica poco coesa... o entrambe le cose. Posso chiederti quanti esemplari hai di questo millesimo, ed in quali punti si presentano questi problemi? Ti allego qualche esemplare che ho schedato nel mio database (i nomi dei files riportano aste, conservazioni dichiarate e realizzi) Quello che presenta porosità è tratto dalla Ranieri 12, ma senza note in merito (dato per qSpl, realizzò 75€+d.a.)
    2 punti
  21. Potrebbe essere il 20 lire elmetto l'intruso in quanto unica moneta coniata per commemorare un evento preciso (Decennale della vittoria nella prima guerra mondiale) e unica moneta a differenza delle altre ad essere stata coniata in un unico anno (il 1928)
    2 punti
  22. In questa uggiosa giornata mi stò divertendo (visto il tempo) a leggere la fine che facevano ladri assassini e peccatori vari. Nemmeno i lavoratori della zecca erano immuni dai peccati. Ecco la sorte di alcuni di loro: 28 marzo 1589. Andrea Venturini, impiegato alla Zecca di anni 40 fu impiccato per ordine del Consiglio dei Dieci, per aver intascato nella medesima Zecca. 21 luglio 1593. Tommaso Lotti di anni 40, lavorante in Zecca, impiccato in faccia la porta della medesima per avere rubato tutto quello che poteva dalla medesima. E la seguente non vi porta in mente una famosa canzone di un noto DJ italiano? 13 febbraio 1596. Antonio Monaco di anni 47 dal Cadore, venditore di busoladi, fu impiccato con un laccio d’oro di fronte alla Zecca, per ordine del Consiglio dei Dieci, per aver rubato zecchini nella Zecca. Certamente non andavano per il sottile nemmeno chi rubava allo Stato (chissà cosa succederebbe se lo facessero ora). 24 ottobre 1598 Benetto Lio di anni 36 fu impiccato per ordine del Consiglio dei Dieci, per avere intaccato la cassa pubblica. Napoli ( con tutto il rispetto per gli amici napoletani e non me ne vogliano, solo un po' di sano divertimento?) poi sarebbe vuota al giorno d'oggi: 6 luglio 1602. Gio Batta dai Molori capeller di San Luca, Luca Marcer di anni 24 furono decapitati e squartati per ordine del Consiglio dei Dieci, quali monetari falsi e strozzatori di monete. 30 ottobre 1603. Domenico Bettini di anni 29 da Brescia, fu decapitato ed abbruciato per ordine del Consiglio dei Dieci, perché faceva soldi falsi 23 marzo 1605. Michiel Peneter di anni 28, fu decapitato ed abbruciato per ordine del Consiglio dei Dieci, quale monetario falso. Nemmeno i preti venivano risparmiati: 2 agosto 1619. Il reverendo don Giovanni Montin di anni 60 cremonese di anni 60, fu sconsacrato decapitato per ordine del Consiglio dei Dieci, quale monetario falso. Questa è però veramente particolare anche se esula dalla zecca: 15 febbraio 1594. Carlo Bortolo da Ferrara di anni 28 decapitato per ordine della Quarantia Criminal per aver ammazzato due donne con un britolin, dopo che aveva cercato di dividerle mentre si azzuffavano. Buona domenica. Fabry
    1 punto
  23. L'intruso è il 5 marchi 1985.. perché è l'unica non d'argento?
    1 punto
  24. Salve a tutti, credo che le numerose tipologie evidenziate dal Sollai e menzionate da @marmo87 siano determinate da numerose poco significanti differenze relative alla disposizione ed all'aggiunta di caratteri, spesso semplicemente battuti più volte. Reputo invece molto interessante la variante con le legende, sia del dritto che del rovescio, con caratteri grossolani, approssimativi, mal distribuiti e distanziati che potrebbe appartenere ad una prima bozza di conio arcaico in uso subito dopo il 1544, anno in cui il Gran Consiglio emanò la delibera che stabiliva la coniazione degli scudi d'oro e dei reali d'argento. Tuttavia questa per ora resta solo una mia supposizione ancora da validare e confermare.
    1 punto
  25. Tra rosette, cerchietti, globetti, cavalli, corone, capelli, ritratti, scritte ecc ecc, caro Alberto, vedrai che ti divertirai tantissimo a collezionare queste monete. Tra l'altro questi piccoli tondelli ricchi di storia, oggi si possono acquistare ancora con pochi euro. Un saluto.
    1 punto
  26. Buonasera e Buona domenica, ho fatto nuove foto del mio gruppetto di Cavallucci di Ferdinando D'Aragona, non trovate che sono tutti deliziosamente diversi e veramente graziosi.. ?? Saluti Alberto
    1 punto
  27. In effetti... è divertente perché hai dato una soluzione diametralmente opposta a quella esatta Comunque può succedere, dai!
    1 punto
  28. Sul catalogo di Lamoneta è riportata NC (non comune) Davanti al busto del Re dovrebbe trovarsi un simbolo, ma da queste foto non si riesce a distinguere bene. Complimenti per il bel pezzo.
    1 punto
  29. E' testimonianza importante su come nel 1400 il ducato veneziano fosse quasi predominante nel mediterraneo non solo orientale, ma anche occidentale.
    1 punto
  30. In realtà sono a corso legale i 20 Rappen a partire dal 1939. Quelli coniati tra il 1881 e il 1938, che sono in nickel puro, non sono più a corso legale dal 2004, anche se ovviamente si trovano spesso perché indistinguibili, se non per la data, da quelli successivi.
    1 punto
  31. È una moneta che adoro, ed è sempre molto apprezzata dal mercato. Già in spl ha prezzi sostenuti, specie se ben patinata. Molto belle le patina così intensa, mi piace davvero molto
    1 punto
  32. Complimentoni!!! Bella moneta. Questo è proprio un bell' esemplare.Un pezzo da 90. Io mi sbilancio. Per me è uno SPL\ SPL+.Una moneta proprio ma proprio Bella.Bravo Pippo78. Bisogna vederla in mano per giudizi più accurati però da quel che percepisco dalle foto è alta conservazione.
    1 punto
  33. Metti anche il dritto? Pure la tua sembra messa bene. Considera che prima di questa che ho comprato ne avevo una che non mi piaceva assolutamente: era un MB consunto e pure spatinato e in più esulando dalla mia collezione mi sembrava totalmente fuori collezione così alla fine la detti via a poco più del peso dell'argento per prendermi qualcosa per la collezione. Con questa invece ho trovato il giusto equilibrio e la giusta motivazione visto che era un souvenir. (Devo dire che comunque per essere sicuro dell'acquisto ne avrò controllate almeno una trentina di corone lì presenti sui banchetti ) Saluti Simone
    1 punto
  34. Ok! accordo siglato Ne inserisco uno semplice, sicuramente darà adito ad altre interpretazioni ma una sovrasta tutte perché semplice e diretta, ho utilizzato monetine europee che tutti conosciamo. ps: eventualmente ti servisse il vassoio vuoto per inserire le monete dei tuoi quiz:
    1 punto
  35. Mi sembra di leggere DN THEOD... Quindi direi Teodosio I per Antiochia con VOT X MVLT XX. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  36. Grazie @motoreavaporeper aver condiviso questo magnifico quintetto di Tarì. Sembrano essere tutti dello stesso conio e patina comune. Appena mi è possibile condivido i miei pochi pezzi di Franceschiello. Complimenti Sergio.... E AUGURI di buon Compleanno!!!!
    1 punto
  37. Molte delle Piastre del 1850 nel dritto presentano questo difetto di coniazione: il metallo si prenta come "poroso" Mi piacerebbe sapere se anche le vostre 50 sono così. Grazie a chi vorrà condividere.
    1 punto
  38. Giacutuli, il rame è bello anche per questa diversità nella patina. Le monete alla coniazione sono simili, poi ognuna vive la sua avventura..... Saluti
    1 punto
  39. DE GREGE EPICURI La vedo difficile. Vien da pensare ad una moneta romana, ma poi è arduo proseguire. Dico romana, se le lettere individuate sono giuste (la R di ARA in greco non esiste). Esiste un denario repubblicano di C.Post (umio), ma è in argento, e le immagini sono del tutto diverse. Provinciale o coloniale? In teoria si potrebbe cercare in Hiberia, ma la moneta non mi suggerisce nulla. Una colonia (o municipio) dei Balcani o Asia Minore? Dovrebbe esserci il toponimo. Altro non mi viene in mente, a meno di non pensare ad emissioni ultra-rare (semi-ufficiali ecc.) ma è bene prima seguire strade normali.
    1 punto
  40. Non entro nel merito delle affermazioni portate in questa discussione ma per quanto riguarda questa, essendo l'attività di famiglia da tre generazioni, posso garantire che si tratta di una fake new. I regolamenti di igiene pubblica vietano la sostituzione della bara e/o, nel caso di forzata sostituzione (rotture, riesumazione, altro) ne vietano il riutilizzo. La cremazione avviene con la salma nella bara e la bara deve sempre presentare i sigilli apposti dall'azienda delle onoranze funebri. In base alle caratteristiche tecniche del crematorio possono esserci limitazioni riguardanti le vernici, le essenze lignee e la presenza dello zinco. In definitiva.... la bara te la devi comprare... e se vuoi....? Un saluto e tanta salute Mario
    1 punto
  41. La moneta era e resta molto bella dal punto di vista dei rilievi; fortunatamente ora non si vede più quella che definivi "livrea dorata" e che - quantomeno in foto - la faceva apparire di un terrificante color ottone. Sicuramente la povera moneta ne ha passate delle brutte per avere tutti quei problemi di patinatura impazzita (e che si notano anche dai "lividi" sul volto di Gioacchino che pare sia stato preso a cazzotti da qualche fanatico lealista). Da queste foto pare comunque che vi sia stato un miglioramento; io credo che l'unica sia quella di vedere cosa succede con il passare del tempo variando, magari le condizioni di conservazione. Una cosa è certa: non rimetterla più dove l'hai tenuta in quest'ultimo anno. Vediamo come va tra un altro anno, e in caso si rilava e si ritenta una "stagionatura" in ambiente diverso.
    1 punto
  42. Se poi riesci a trovarla, c'è una interessante pubblicazione di Pietro Magliocca, "Nuove considerazioni sulle monete di Ferdinando IV di Borbone nel periodo 1796-1798", ricca di spunti interessanti. Credo però non sia facilissima da reperire oggi.
    1 punto
  43. È la monetazione della fine del Regno delle Due Sicilie, Francesco II, contrariamente ai suoi predecessori, ha il volto che guarda a sinistra ed è come se quell'effigie chiudesse un tratto di storia e guardasse il regno andare via. Perciò questa monetazione, pur meno stimolante dal punto di vista della ricerca delle varianti (che tanto ci sprona sui tondelli dei due Ferdinando in particolare), mantiene comunque un suo fascino. Di seguito i miei 10 tornesi, Napoli a sinistra, Roma a destra. Buon fine settimana a tutti.
    1 punto
  44. Ok, diamo anche a lei un momento di gloria nel farla apparine in un forum piano con il lancio di pomodori ok?
    1 punto
  45. Complimenti per il bel pezzo, a mio parere BB+, che non è affatto poca cosa. Non so dire altro perché non colleziono rame
    1 punto
  46. Ciao @Asclepia, confermo intorno al bb e penso sia una ottima conservazione per il tipo di moneta. In generale il rame di Carlo di Borbone in buona conservazione non è così semplice da trovare, ma in particolare per il taglio da un tornese è già difficile reperire uno splendido.
    1 punto
  47. mi piacerebbe vederla in mano.
    1 punto
  48. Ciao a tutti, un’altra tipologia in cui si potrebbe trovare – secondo alcuni – un riferimento ad un acquedotto è quella della “INDVLGENTIA AVGG IN CARTH[AGINEM]”, presente su molti nominali (asse, sesterzio, denario, aureo; sotto un denario con Caracalla al dritto dal web) dei Severi e già oggetto di discussione sul forum. La rappresentazione al rovescio è costituita dalla Dea Celeste seduta su leone in corsa verso destra, che regge scettro e (alternativamente) un fulmine o un tamburo; in basso, si nota l’acqua che sgorga da una roccia a sin. In esergo: “INDVLGENTIA AVGG IN CARTH”. La c.d. dea Celeste/Cibele è la divinità cartaginese per eccellenza (l’attributo del fulmine in quanto “celeste”) ed il leone può simboleggiare l’Africa. Secondo alcuni commentatori, la moneta farebbe riferimento ad un acquedotto realizzato o ristrutturato a Cartagine sotto Settimio Severo. Il RIC invece fa semplicemente menzione di generici benefici che sarebbero stati attribuiti a Cartagine, probabilmente nell’anno in cui si festeggiava il secolo nuovo (204dC?). La tipologia in questione è stata già oggetto di precedenti discussioni sul forum. Ne cito due: http://www.lamoneta....dulgentia-augg/ http://www.lamoneta....severo-denario/ In particolare, in considerazione della tematica della presente discussione, mi riallaccio a quanto già scritto da Illyricum65 nella seconda di queste discussioni: “Da una fonte (che al monmento non trovo) avevo trovato un riferimento al fatto che l'acqua sgorgante dalle rocce raffigurata era quella che alimentava l'acquedotto. Altre fonti smentiscono il riferimento della moneta alla condotta idrica, ma la maggior parte vi si riferisce. Ho trovato riferimento ad un articolo in merito ad INDVLGENTIA IN CARTH: "Probabili significati della scritta INDVLGENTIA AVGG IN CARTHAGINEM ed INDVLGENTIA AVGG IN ITALIAM su alcune monete di Setttimio Severo e Caracalla", in "Rivista Italiana di Numismatica", LXXXI,1979, pp. 103-114. non leggebile dal web.... Nella valle dello ouadi Miliane si trovano gli imponenti resti dell'acquedotto più lungo mai costruito dai Romani che portava le acque alla città di Cartagine. Per la sua costruzione fu necessario un grande intervento di ingegneria civile che durò parecchi anni. Costruito sotto Adriano tra il 120 e il 131 e restaurato nel 203 da Settimio Severo, fu danneggiato dai Vandali e ricostruito in epoca bizantina. Le acque furono convogliate verso la città direttamente dalle sorgenti della regione di Zaghouan l'antica romana Ziqua lungo un percorso che si snodava per 132 Km. Di quell'imponente costruzione che si snodava nel bel mezzo della pianura cartaginese restano oggi ampi tratti nella campagna. La struttura dell'acquedotto era a una semplice arcata su cui scorreva il canale che trasportava l'acqua. I resti mostrano l'imponenza di questa arcate che si sviluppano in altezza anche oltre i 10 metri. L'acquedotto fu rovinato dagli arabi durante l'assedio di Cartagine nel 698, ma fu riattivato dai Fatimidi nel X sec. e restaurato nel XIII da el-Mostancir, cui risalgono numerose deviazioni. Per tutta la sua lunghezza, l'acquedotto mostra differenti tecniche di costruzione, testimonianza dei numerosi restauri subiti. Le parti più antiche sono in blocchi di pietra, quelle più recenti in mattoni o terracotta. Nel segmento in direzione di Oudna si può ancora riconoscere una serie di arcate sormontate dal condotto a volta in pietra.” In conclusione, sebbene una semplice raffigurazione su un rovescio monetale non sia sufficiente a sostenere la realizzazione di un acquedotto di cui non si avrebbero testimonianze storiche (questa è la conclusione cui giunge l’ottimo Curtis Clay su FAC, a meno di aggiornamenti di cui non sono al corrente), si potrebbe considerare quanto segue: la serie “INDVLGENTIA AVGG IN ITALIAM” è rappresentata senza alcun riferimento all’elemento acqua (Italia turrita su globo); l’iconografia della Dea Celeste/Cibele non è indissolubilmente legata con l’elemento acqua; non è da escludere sistematicamente la possibilità che una serie monetale sia rimasta quale unica testimonianza di un’opera pubblica quale un acquedotto, al pari di altri edifici antichi rappresentati su monete e ancora non identificati. In ogni caso, sia che si preferisca immaginare la costruzione/ristrutturazione di un acquedotto da parte di S. Severo sia che ci si limiti a semplici benefici di altro tipo, non è difficile immaginare la positiva predisposizione di questo imperatore verso Cartagine, una volta considerata la sua origine africana (Leptis Magna; sotto: arco di S. Severo a Leptis Magna). Ciao a tutti ES
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