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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/20 in tutte le aree

  1. Buonasera gruppo, vi presento l ultima arrivata in collezione... Ferdinando lV, 120 grana 1798 scudo chiuso, 9 torrette e sotto corona rigato...! Felicissimo di averla con me..
    7 punti
  2. Buonasera a tutti cari amici, posto la mia piastra reimpressa di Ferdinando. L'8 della data pare ribattuto su 7.
    5 punti
  3. Il testone qui rappresentato (Clemente XI, anno VII), moneta di alta conservazione, particolarmente rara e molto affascinante, è stato fotografato a luce radente. Con ciò viene esaltata la patina multicolore (che definirei "dorata"). Dunque, ancora una volta (quantunque non si tratti di post-processing fotografico) le condizioni di illuminazione determinano il risultato. In questo caso veramente soddisfacente (ma è come fotografare una bella donna, con uno scatto felice).
    4 punti
  4. taglio         2 euro cc paese     Lettonia anno 2018 A tiratura 500.000 condizioni bb+ città Milano Note News
    4 punti
  5. Ciao discussione cotta e ricotta come già detto in una discussione simile, se ad un certo momento i magistrati monetali hanno deciso di effettuare una riforma non solo agendo sul peso e sul contenuto di fino per quanto riguardava il metallo nobile, ma agendo su di un simbolo ben visibile per distinguere due nominali tra i più usati, differenziandoli in modo evidente, un motivo logico ci sarà stato, in quanto i romani non facevano così per fare, e quello della corona laureata o radiata si faceva notare subito da tutta la popolazione, dalla riforma di Augusto non era passato tanto tempo, ma questo doveva essere stato un grosso problema, non dimentichiamoci che uno valeva il doppio dell'altro e il popolo non navigava certo nell'oro. Poi come si sa da quel momento in poi la corona radiata ha sempre significato " il doppio " vedi antoniniani e doppi sesterzi o doppi aurei. per quanto riguarda il radiato di Traiano è un discorso a parte in quanto era coniato per la circolazione in Siria e si trovano vari nominali con pesi diversi, nelle province i pesi del bronzo variavano e il loro valore era dato dal peso. PS I romani non andavano a fare spesa portandosi dietro un bilancino da poter pesare le varie monete. Silvio
    3 punti
  6. No, non sto mettendo alla prova nessuno...semplicemente trovo errato quello che dice il Bernareggi ( e altri) se applicato alle monete post riforma....a che pro continuare con una differenziazione, quella tra metalli, che si era già rivelata così insoddisfacente da spingere Nerone e il collegio monetario a inventarsi prima la segnatura II sui dupondi e poi, vista l’inefficienza anche di questa, ad adottare un simbolo chiaro e ben riconoscibile da chiunque, alfabetizzato no e a conoscenza o no della differenza tra oricalco e rame o bronzo. ( Senza contare il fatto che dopo un po’ tutti i metalli scuriscono e vista l’illuminazione del tempo, discriminare per colore mi pare un po’ assurdo) E ricordiamoci che il vile AE , nel periodo, non valeva intrinsecamente praticamente nulla, così come l’oricalco o il rame. Quindi anche tutti i voli pindarici sulla differenziazione in base Al peso e al metallo per rispettare Un inesistente valore intrinseco sono tutte stupidaggini È solo la solita legge di Occam Per me la differenziazione in base a peso o metalli post riforma Neroniana è una teoria senza alcun riscontro oggettivo ne logico, a prescindere da chi l’abbia presentata o continui a presentarla. Se volete posso essere più chiaro e prendere a prestito una battuta di fantozzi relativa ad un famoso film.
    3 punti
  7. Buonasera nuovo esemplare del lotto 4 Grossi Emanuelle Filiberto 1556
    2 punti
  8. Buonasera a tutti, nuovo arrivata in Collezione Litra68. 60 Grana 1856 Ferdinando II Molto consumata nella leggenda su ambo le facce, ma la trovo molto interessante. Saluti Alberto
    2 punti
  9. Denario A. Manlius Q.f. Sergianus D\ Testa di Roma a destra, con elmo corinzio ornato ai lati con una piuma. Legenda: SER - ROMA R\ Il Sole su quadriga frontale tra le onde (o le nuvole). Ai lati due stelle; in alto X (segno di valore) e un crescente Legenda: A MANLI Q F Di questa moneta si sa poco con certezza, ad iniziare dalla data di emissione (compresa fra il 118 ed il 107 a. C.) e da chi fosse il magistrato che ne dispose il conio. Si propende per un Aulus Manlius Sergianus Quinti filius, anche se Mattingly (From Coins to History: Selected Numismatic Studies, p. 144) nota che nessun appartenente alla nobile gens Manlia portava il praenomen Quintus e preferisce ritenere questo triumviro come un esponente di origine plebea di una casata minore. Crawford dice sbrigativamente che sono “interamente oscure” le ragioni per ritrarre il sole circondato da luna e stelle emergere dalle onde del mare; altri vedono nella scena un’allegoria della vittoria che viene da Oriente. Infatti Cneus Manlius Vulso, possibile antenato del magistrato, console nel 189 a.C., nello stesso anno riportò una grande vittoria contro i Galati in Asia Minore; sebbene in un primo momento il Senato lo avesse accusato di aver minacciato la pace fra i Seleucidi e Roma, assolto da tali accuse celebrò il trionfo nel 187 a. C.. Moneta di notevole rarità, Crawford annota 20 conii di diritto e 25 di rovescio.
    2 punti
  10. Buonasera Gallienus... questa è la mia reimpressa 1818 con 8 su 7 e giglio nel taglio...!
    2 punti
  11. Buonasera. Volendo provare una sintesi sul nominale in oggetto, riporto quanto catalogato nelle opere citate; Sul Catalogo Gigante sono catalogate, per il Regno di Napoli; 1798 con punteggiatura regolare ( senza punto dopo numerale IV ), n. 104 1798 variante (R3) con punteggiatura doppia orizzontale, al dritto, dopo ET.. n. 104a Sul Manuale Magliocca sono catalogate, per il Regno di Napoli; 1798 con punteggiatura regolare ( con punto dopo numerale IV ), n. 284 1798 variante (R4) sottopeso, n. 284a 1798 variante (R5) contromarca 284b Sul Manuale Magliocca catalogate, per la Repubblica Napolitana; 1798 variante (R5) con punteggiatura doppia verticale, al dritto, dopo Ferdinan : n.365 1798 variante (R5) con punteggiatura doppia verticale, al dritto, dopo Siciliar : n.365a 1798 variante (R5) con punteggiatura doppia orizzontale, al dritto, dopo ET.. n.365b poi ci sono gli inediti comparsi in questa discussione.
    2 punti
  12. Buona serata Aggiungo un paio di foto che Ilketto non è riuscito a caricare .... Da quello che vedo, ingrandendo oportunatamente il punzone centrale, c'è un leone in moleca e questo "taglia la testa al toro". E' veneziano. Purtroppo il sistema non me lo ha copiato diritto, però mi sembra comunque chiaro: leone con l'aureola e a lato le ali. Il peso è verificato in gr 34,5. Risolta la provenienza, valgono le considerazione già fatte circa l'uso. @petronius arbiter; ciao. Puoi trasferire la discussione in exonumia, magari ha più visibilità e qualche appassionato può dire la sua. Grazie! saluti luciano
    2 punti
  13. Ciao dimenticavo una cosa, la riforma di Nerone o chi per lui, oltre alla diversità della corona aveva provato anche a introdurre altri nominali, probabilmente prima di arrivare alla corona radiata, come assi ridotti con simbolo di valuta I o dupondi con la testa laureata ma con simbolo di valuta II cosa evidentemente accantonata per vari motivi, per poi passare definitivamente alla radiata. Silvio
    2 punti
  14. Ottimo, ultimamente mi sembra che i 2 € commemorativi stiano migliorando di anno in anno. Speriamo la Commissione non crei problemi, va bene la tolleranza verso altre sensibilità, ma se ci dimentichiamo che l'Europa e la sua Cultura é intrisicamente legata al Cristianesimo, la vedo grigia per il Futuro dell' Unione. Ok vetare gli Alpini, che in altre nazioni erano i Nemici, ma togliere aureole ai Santi come é successo, o boicottare una moneta come questa sarebbe da Ignoranti assoggettati al politically correct. Speriamo bene.
    2 punti
  15. ma certamente.. sono d'accordo con te.. ma a me non sembra un difetto.. per me è un colpo... magari chiedi al venditore se può darti una informazione più precisa a riguardo
    2 punti
  16. Quella al rovescio mi sa tanto di Libertas per via di ciò che ha in mano oltre allo scettro. Per esclusione infatti direi che è un pileo https://www.acsearch.info/search.html?id=137564
    2 punti
  17. Sono sempre stato indotto a leggere, a documentarmi su vari argomenti e a conservare i testi per eventuali riletture. Le discussioni sono positive, ma poi ci deve essere uno scritto a memoria del tutto; come ai congressi...si parla e si discute, poi alla fine si ricevono gli atti da conservare. Non devo essere convinto, o almeno non mi sento di doverlo essere, ognuno può mantenere una linea di pensiero, oppure averne due e valutarle, confrontandole. Purtroppo nessun romano verrà mai a dirci come sono andate le cose, pertanto potrebbe venire fuori in futuro una terza teoria e allora mi piacerebbe valutare pure quella.
    2 punti
  18. Buongiorno a tutta la sezione. @Gallienus, questa è il Magliocca 575/a 5 corretto a 6. Correzione di cifra che riscontriamo su altri nominali dello stesso periodo: Tarì Carlino (Magliocca 632/a). 10 Tornesi (Magliocca 670). Tornese Uno Mezzo Tornese
    2 punti
  19. Rieccomi, riprendo il discorso sulle Sirene “monetate” Parthenope, Leucosia e Ligea, dopo una pausa di riflessione dovuta ad una sosta imprevista. Mi spiego: prima di tornare alle Sirene di Omero (Odissea, Canto XII) avevo pensato di dare uno sguardo a quelle di Virgilio (Eneide, canto V), che colloca la loro isola in un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, le isole Li Galli, appartenenti al Comune di Positano. E uno di quegli scogli ha infatti proprio la forma di una sirena: Ma proprio in quel posto sono stato chiamato da alcune bestie marine, e poiché erano senza coda di pesce e anche più di tre, e di gradevole aspetto, mi sono slegato dall’albero della nave e mi sono tuffato per dare uno sguardo più ravvicinato: "Ulysses and the Sirens", L. A. Belly, sec. XIX Dopo un paio di giorni poi sono ripartito per Napoli. In quel golfo, circa 3500 anni fa, le correnti marine avevano portato il corpo della sirena Parthenope, "la vergine", che insieme alle sorelle si era lanciata a mare da un’alta rupe. E da quella rupe era finita giusto dove oggi nel golfo di Napoli sorge il Castel dell’Ovo e lì fu trovata da alcuni pescatori che la raccolsero e subito la venerarono come una dea. Il suo corpo intanto si dissolse e si trasformò nel paesaggio “partenopeo”, con la testa poggiata ad oriente, sull’altura di Capodimonte ed il piede, ad occidente, verso il promontorio di Posillipo: Ecco allora spiegato il nome più antico della città, che prima di essere la greca Neàpolis e più tardi Napoli, era per l’appunto Παρθενόπη, Parthenope, fondata nell'VIII secolo a. C. dai Cumani. Per questo ancora oggi all’aggettivo “napoletano” si preferisce usare quell’altro dal significato culturale più profondo e risalente, che è “partenopeo”. (ma non solo Napoli ci ricorda il mito di Parthenope, la “vergine”: oltre che al nostro stadio, il suo nome è dato ai "Monti del Partenio”, che sovrastano a ovest la mia città, e tra loro quello che è proprio “Montevergine” col suo santuario, meta di pellegrinaggi in onore di una divinità pagana - pur essa vergine - prima ancora che cristiana) La storia della monetazione greca di Neapolis e della Magna Grecia è altrettanto suggestiva quanto quella delle Sirene, con la differenza però, che è vera. Mentre solo dal IV-III secolo a. C. Roma fondeva il suo bronzo che oggi conosciamo come “aes rude”, “grave”, “signatum”, i Greci già dal VI coniavano monete che erano vere opere d’arte. Basta pensare agli splendidi didrammi e tetradrammi di Atene e, più vicini a noi, a quelli di Gelas, Katane, Locri Epizefiri, Morgantina, Reghium e per ultimi a quelli di Siracusa, con le firme degli incisori: Kimon, Eukleidas, Euainetos. Quando prese contatto con le città della Magna Grecia e per prima per l'appunto con Napoli, Roma si accorse che la sua moneta, pezzi di bronzo fuso, poteva essere sufficiente agli scambi commerciali con le popolazioni più a nord, etruschi in testa. Ma non con quelle a sud, che già producevano argenti di raffinatissimo stile ellenistico. E poiché quelle monete comunque erano già conosciute e apprezzate anche a Roma, si pensò bene di coniarne una propria, in argento. Insomma l’antica Neapolis, la “città nuova” fondata dai greci credo sulla più antica Parthenope, e che nella sua zecca coniava le prime monete già nel 470 a. C., presto rappresentò un ponte tra l’età greca e quella romana nel meridione italiano. Proprio le sue monete fecero infatti da modello e nacque la monetazione romano-campana, un argomento complesso che pur volendo non sarei capace di trattare. Quindi omettendo di parlare delle monete con legende ROMA e ROMANO, per restare in tema di Sirene, mi limito a pensare 1) alle prime della città di Parthenope cumana, con legenda retrograda NOIAMYK (KYMAION) e la testa della Sibilla cumana o di Parthenope al diritto e una sirena su un guscio di cozza, al rovescio: 2) a quelle di Neapolis con legende ΝΕΟΠΟΛΙΤΗΣ e ΝΕΟΠΟΛΙΤΩΝ che da un lato hanno scolpita la testa della ninfa/sirena Parthenope, e dall’altro un “toro con volto umano”, presumibilmente una raffigurazione del fiume Acheloo, il padre di tutte le sirene. Come in tutta la monetazione greco-ellenistica c'è da restare stupiti davanti alla abilità e al raffinato senso estetico che muoveva la mano di quegli antichi incisori: Qui è possibile sapere qualcosa in più sulla monetazione romano-campana: http://www.fmboschetto.it/monete/campana.html Intanto mi farebbe piacere se gli esperti intervenissero su questa monetazione romano-campana. Alla prossima HIRPINI
    2 punti
  20. Mi dispiace molto per l’accaduto, @gennydbmoney. Spero, ovviamente, che il responsabile del furto venga identificato e punito e che la medaglia possa finalmente giungere al suo legittimo proprietario. Credo che alcuni delinquenti sappiano chi colleziona oggetti di valore (come, appunto, monete). Magari, passandosi la parola e avendo degli “amici” alle poste, sanno chi e quando colpire. Infatti, ho come il sospetto che chi invia delle semplici raccomandate non subisca questo genere di sparizioni
    2 punti
  21. In un futuro aggiornamento inserirò anche questo 1798, dove lo spazio per i due punti è stato creato dopo HIE
    2 punti
  22. ..... semplice..... Ripropongo quello che il Gigante classifica R3..... !! e non conosco quante ne abbiano viste.
    2 punti
  23. “ le monete d’argento coniate di carlini dodici, carlini sei, carlini due, carlini uno, e liberate dal primo febbraio per tutto il diciannove del passato mese di giugno, ascendono a ducati un milione centonovantottomila seicento novanta cinque e grana 70, cioè: dal primo febbraio per tutto il 22 marzo furono coniate coll’effige, imprese e corone di S.M. (D.G.) la somma di 468798,70; dal 22 marzo al 10 giugno furono coniate coll’emblema (sic) della libertà della caduta della sedicente repubblica, fra carlini 12 e carlini 6 la somma di 729897 che uniti compongono la somma di 1198695,70”. In questo documento è evidenziato un fatto: quello cioè che vennero coniate, durante i primi giorni della repubblica e cioè dal 1 febbraio al 22 marzo, monete con l’effige, l’impresa e la corona di Ferdinando IV di Borbone. Queste monete hanno i coni segnati.
    2 punti
  24. Ciao Emilio. Come ti avevo annunciato prima, non è tutto oro quel che luccica. Su questo tetradramma di Katanaion, cerca , cerca,. alla fine son venuti fuori le famose sferette da fusione. Cosa che se battuta dal conio genuino, non si possono MAI verificare. Il dritto è ben rappresentato con la bellissima quadriga "scatenata". Se osserviamo ad ore 3 , il perlinato sembrerebbe regolare, ma per più di una decina di perline, ad ognuna vi è inglobata una minuscola sferetta , tipica da fusione.Ho ingrandito i due dettagli , al fine di poter evidenziare bene queste sferette. Sul rovescio, con (A), il bordo in questa posizione e affilato, stranamente in tutto il resto è consunto e qui no. Con (B) evidenti bolle sui bordi, tipiche da una fusione. Con (C) anche se la moneta sembrerebbe vissuta , non c'è tracce di stacco dal piano con il modellato, ovvero niente lucidi o traccia di coniatura. Non mi soffermo sul saggio ad ore 8 sul bordo, poiché sembrerebbe che sia stato fatto sul modello in cera persa.
    2 punti
  25. Certe storie realmente accadute sembrano talmente romanzate che, talvolta, diventano esse stesse fonte di ispirazione per famosi romanzi. E' quello che è successo in questa occasione per i romanzi di Salgari del ciclo di Sandokan, ma anche per il "Lord Jim" di Conrad e per la novella "L'Uomo che volle farsi Re" di Rudyard Kipling. Racconteremo pertanto la storia di un avventuriero inglese che seppe diventare Rajah (e quindi Re) di un vasto regno indipendente nella grande isola del Borneo e dei suoi successori che consolidarono la dinastia dei Brooke. Come sempre il nostro racconto si dipanerà attraverso le monete emesse da questo stato ormai dimenticato nelle brume della storia. Per cominciare, però, vorrei mostrarvi quello che era lo stemma del Sarawak indipendente; da notare il famoso motto ciceroniano "Dum spiro, spero" corrispondente all'incirca al nostro "finchè c'è vita c'è speranza", motto scelto dalla consorte del secondo Rajah bianco, Charles Brooke.
    1 punto
  26. Buonasera. Si é parlato ampiamente di questa tematica nel link che segue e, se lo ritieni opportuno, sei libero di arrivare ad una tua conclusione in merito.https://www.lamoneta.it/topic/163672-2-quattrini-per-i-reali-presidi/page/3/?tab=comments#comment-1915030
    1 punto
  27. potrebbe essere Salonina.... ? öbl 725x COR SALONINA AVG IVNONI CONS AVG Diademed draped bust right on crescent Bearded elk walking left. Δ in exergue.
    1 punto
  28. Certo che sì Ciao
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  29. Vasco da Gama, primo europeo a navigare direttamente fino in India attraverso la " Rotta delle Spezie " e doppiando il Capo di Buona Speranza a bordo della sua ammiraglia Sao Gabriel...
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  30. 1 punto
  31. @Rapax, grazie ancora! Io ho trovato somiglianza con Felicitas, piu' precisamente RIC 308Aa Di Libertas continua non convincermi l'oggetto nella mano destra, che dalle foto mi sembra ben distanziato dal busto, mentre il braccio destro nella mia moneta potrebbe essere piegato verso l'alto (purtroppo e' quasi cancellato). Che ne pensi?
    1 punto
  32. Perché Galba (post riforma di Nerone) non ha emesso un radiato? perché i suoi dupondi e i suoi assi sono tutti a testa laureata? non mi dite perché non ha fatto in tempo...
    1 punto
  33. Menomale che il mercato della cartamoneta è in crisi ?
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  34. Posto anch'io il mio 5 Franchi Svizzero del 1923
    1 punto
  35. L'immagine di Winston Churchill è impressa sul retro della banconota, a differenza degli altri personaggi che sono tutti sul fronte.
    1 punto
  36. Buonasera a tutta la Sezione. Ho ritrovato tra i cimeli di famiglia questa medaglia portativa di forma insolita, molto bella. Volevo quindi cortesemente chiedere a qualche Utente più preparato di me notizie in merito. Ad esempio chi e quante ne hanno coniate, in che metalli, la rarità, cosa rappresenta e perchè no, anche il valore commerciale Ringrazio in anticipo a quanti vorranno collaborare per rispondere alle mie domande. Sergio.
    1 punto
  37. Secondo la leggenda il luogo veniva considerato funesto proprio perché la tomba di Romolo venne profanata dai Galli già nel 390 a.C.
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  38. rilievi ancora gradevoli, bordi ok.. direi un bb
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  39. Ho dovuto spenderla a una cassa normale. Ottima testimonianza di che livello di consapevolezza generale ci fosse all'epoca sull'euro...
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  40. Traiano però rappresentò il Danubio anche come figura a sè stante: come sempre per i fiumi, si tratta di un vecchio con lunghi capelli e barba, sdraiato.
    1 punto
  41. Stasera mi sono distratto un po' da quello che è l'obiettivo della discussione, mi hanno molto incuriosito le cifre scritte sul Tarì di @amoilconio 1484, non sono in grado di giudicare se siano graffiti coevi oppure recenti, ma fatto sta' che mi piacerebbe capire a cosa si riferiscono, se un pro-memoria di conto per esempio (ho visto nel passato che anche sulle banconote di segnavano degli appunti) oppure una data '' 1484'' ma cosa potrebbe essere successo? Allora spulciando, ho trovato qualcosa che se non sbaglio ha a che fare con Ferdinando d' Aragona.. Oppure è una mia semplice fantasia, ma che senso avrebbe avuto graffitarla su una moneta Borbonica del 1798? Potrebbe essere uno spunto per ulteriori approfondimenti, magari con una discussione apposita. Scusate se sono andato O. T. Ma mi faceva piacere condividere con voi. Saluti Alberto
    1 punto
  42. Il Tarì 1798 a cui ti riferisci, è riportato dal MAGLIOCCA al numero 365/b con rarità ( esatta) R5
    1 punto
  43. Ciao, è un gettone (token) di Hong Kong, se autentico ha un buon valore, purtroppo non sono in grado di dare un parere sulla sua genuinità. Puoi mettere in un motore di ricerca le seguenti parole e cercare qualche altra informazione: TOKEN HONG KONG Hong Kong, Jonas, Brook, and Hirst Company, Cu-Ni 5-Cent Token (1,27 gr), ND (C.1870-90), goat's head, rev. Chinese characters, star. Mint state.
    1 punto
  44. Un po bruttini, ma... Regno d'Italia - 20 Centesimi 1918 Regno d'Italia - 20 Centesimi 1919
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  45. Argentina - 25 Pesos 1967 Francia - 25 Centesimi 1905
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  46. Che strana moneta ....
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  47. Se la distinzione radiata /non radiata era entrata in vigore con nerone ed è continuata anche dopo Adriano , quale senso pratico avrebbe un dupondio senza radiatura? È un dupondio perché pesa come un dupondio..?. è allora se ha la radiatura e poi pesa come un asse cosa è: un asse radiato? ..... ricordiamoci che il metallo usato non aveva quasi più alcun valore intrinseco, Nel periodo,......quindi i pesi non erano vincolanti per la caratura ....
    1 punto
  48. Buonasera, ho rettificato il mio intervento perché paragono meglio il tuo pentanummium a questo di Giustiniano (169 sear) . Dal confronto anche sulla tua ora leggo bene a destra … ANVS PP …
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  49. Nuovo entrato in collezione : Carlo Emanuele III Mezzo Reale Nuovo 1771 . Mir Savoia 964d
    1 punto
  50. L’aquila sembra più un bassotto con le ali
    1 punto
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