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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/25/20 in tutte le aree

  1. segnalo l'uscita del volume 2019, sul quale ho avuto il piacere e l'onore di comparire con due contributi, uno dei quali una semplice ristampa della mia edizione di un paio d'anni fa http://acta.numizmatika.org/index.php/acta saluti Alain
    6 punti
  2. Cari amici Lamonetiani, avevo già presentato questa strana moneta in un'altra discussione. Una sera la guardavo e mi ha raccontato la sua vera storia... LE MONETE NEL FORNO. PREMESSA: Mio nonno Giuseppe era chiamato “Pinotu” ( Pinotto in piemontese) per la piccola statura, invero piuttosto strana per la mia famiglia, caratterizzata da omoni alti e corpulenti. Vicariava questa modesta prestanza fisica con l'intelligenza e la prontezza di spirito. Era riuscito a frequentare la scuola a malapena fino alla 5° Elementare, ma aveva continuato a leggere e studiare e le sue passioni erano diventate la Storia e le monete. Chi gli avesse trasmesso la passione ad inizio '900 non si sa, a quel tempo la Numismatica era un campo d'elite, riservato a famiglie facoltose o a ricchi nobili. Eppure lui girava le campagne in cerca di quei tondelli luccicanti che raccontavano sempre storie meravigliose e diverse. ---------- Di mestiere era Panettiere, aveva comperato una casa del '600 con uno splendido forno in muratura che funzionava a legna. Dopo molti decenni di onorato servizio, negli anni '30 del secolo scorso, il forno cominciava a diventare inadeguato. Era indispensabile ristrutturarlo. Durante i lavori venne abbattuta un'intercapedine piena di fuliggine nel cui fondo mio nonno notò qualcosa di strano che sembrava un fagotto. Naturalmente non disse niente ai muratori ed a fine giornata riuscì a recuperare il contenuto. Era quello che restava di un sacchetto di tela bruciacchiato ed era pieno di monete: la maggior parte centesimi di Carlo Felice, Soldi in mistura, piccoli Denari in rame che il calore aveva deformato ( e probabilmente mio nonno buttò ), lo Scudo di Carlo Felice che mi regalò molti anni dopo, incrostato e quasi irriconoscibile e 3 marenghi: 1 di Carlo Felice e 2 di Vitt.Emanuele II "collo lungo" .L'oro è un metallo fantastico, viene intaccato solo da pochi acidi e questi 3 marenghi, puliti con acqua e sapone, diventarono una meraviglia. Sono datati 1825, 1850 e 1851 e pertanto i proprietari nascosero le monete dopo quest'ultima data. EPILOGO: Mio nonno Pinotu dopo aver ammodernato il forno, aveva sempre in mente questo strano ritrovamento, che era diventato una vera ossessione. Andò in Comune e recuperò delle antiche mappe catastali ed i vari passaggi di proprietà. Scoprì che la casa ad inizio '800 era abitata da una famiglia che svolgeva l'attività di Monte dei Pegni e soprattutto notò che la vecchia planimetria era incompleta e sbagliata e sembrava nascondere dei piccoli ripostigli. Sembrava animato da un sacro furore, cambiò abitudini e carattere: armato di pala e piccone, passò molto tempo a cercare e scavare nelle cantine molto estese della casa in cerca di altri tesori, ma non trovò mai nulla. O meglio...un giorno trovò mia nonna Assunta ( chiamata “Sunta”) che stava riempiendo il Baule da sposa, minacciando di ritornare a casa dai suoi genitori. Questo lo fece rinsavire e lasciò per sempre la ricerca del “Tesoro Perduto”. Conoscendo a fondo la sua personalità, sono sicuro che la motivazione che lo aveva spinto non fosse l'avidità, non voleva diventare ricco... semplicemente, gli piacevano le monete e la loro storia! ( L. 5 1826 – ZECCA DI GENOVA – TROVATA NEL FORNO ABBRUSTOLITA E POI PULITA ) Saluti a Tutti e Buon Weekend, Beppe
    6 punti
  3. Buon pomeriggio a tutti gli utenti del forum,vorrei condividere con voi la mia prima moneta del 2020 entrata in collezione. 10 tornesi 1798 Ferd.IV moneta difficile da trovare in alta conservazione.
    4 punti
  4. A volte (molto spesso) mi sembra che questi nuovi "accessi" o come li chiamo io "meteore" pensino di essere in una caserma, e non in un forum di Numismatica, e di essere fregiati col grado di generale, e tutti noi (vecchi del forun) semplici soldati, pronti sugli attenti ad ubbidire. Saluti TIBERIVS
    4 punti
  5. Un consiglio spassionato...breve, ma conciso, dopo essermi accorto di questa discussione, è ed al di fuori dellla mentalità dello studioso, del ricercatore e di chi mette a disposizione di altri tutte le novità e le varianti esistenti: lui, ovviamnete le ricerca tutte per selezionarle: è una consapevolezza che ho raggiunto dopo anni di eseperienza e scrivo della monetazione Borbonica e per coloro i quali non possono permettersi di comprare una qualsiasi Borbonica che gli si presenta sotto gli occhi, perchè è così....sono tutte diverse......ed è solo questione di denaro disponibile. La Tipologica è collezione corretta......una sola (in buona conservazione) per ogni tipo.......solo così ci si può permettere, anche se con sacrificio di completare una moneta diversa dall'altra....data a parte, del sovrano che si sceglie o di più sovrani.
    4 punti
  6. Cari amici Lamonetiani amanti delle pontificie, condivido con voi questo bellissimo e intonso rame dall’ultima Pandolfini che, come sapete, esponeva pezzi papali molto interessanti e, soprattutto, intonsi . Questo pezzo, in particolare , e’ un B ribattuto di R, dato R3 dal Chimienti (Mun. 84, var I) . All go foto con dettagli ribattitura.
    3 punti
  7. Buongiorno. In primis volevo focalizzare un punto: le origini dei suberati non sono ben note e vi sono varie teorie in merito. Una di queste riporta che già in epoca repubblicana venissero prodotti anche dalla zecca ufficiale e frammisti alle emissioni regolari in modo da aumentare la produzione senza avere un corrispondente aumento delle materie prime di metallo fino (argento). E' il caso cui faceva cenno M.Castelli. In questo caso abbiamo un esemplare che abbina Lucio Vero ad un rovescio non canonico. Ritengo che se una zecca ufficiale (in questo caso imperiale) avesse prodotto dei suberati (per spacciarli per emissioni ufficiali) allora avrebbe utilizzato un abbinamento corretto, in modo da rendere l’esemplare meno distinguibile da quelli regolari. Comunque non esiste il termine "suberato ufficiale" e questo esemplare non avrebbe le caratteristiche per esserlo. Tra l’altro non è infrequente nei suberati il riscontro tra diritti e rovesci a creare degli ibridi non solo tra esemplari dello stesso imperatore ma anche provenienti da altri emittenti. In questo caso una legenda ROMA COS IIII con personificazione seduta rivolta verso sinistra compare nei denari di Antonino Pio. https://www.emporium-numismatics.com/Roman-Empire-Antoninus-Pius-AR-Denarius Ecco spiegato il rovescio e l'emissione originale. Buona serata, Illyricum PS: d'altra parte perchè un falsario anzichè copiare tout court un denario in circolazione avrebbe abbinato dritto e rovescio di due monete diverse? E perchè tale pratica era tutto sommato, come detto, non infrequente? II PS: il diametro ridotto e la qualità dei rilievi mi fa ritenere possibile che per confezionare il tondello in rame si sia ricorsi alla fusione.
    3 punti
  8. Greek ARKADIA, Orchomenos. Circa 370-340 a.C. Æ Dichalkon (18 mm, 4,46 g, 5 ore). Artemide in ginocchio a destra, con in mano l'arco / Kallisto seduto a sinistra, cadendo all'indietro con le braccia aperte, una freccia che le trafigge il petto; sotto, il piccolo Arkas sdraiato sulla schiena, proteso verso l'alto verso Kallisto. BCD Peloponnesos 1573; HGC 5, 958.
    3 punti
  9. D'accordo con @FlaviusDomitianus, un antoniniano per Antiochia-Pisidia, di cui occorre conoscere la legenda al diritto. In questo antoniniano di Volusiano il rovescio è giusto, il diritto da comparare: H P.S.: è chiaro che nella descrizione che ACSearch fa della sua moneta la legenda al rovescio è trascritta con un errore e cioè con un ANTOICHI... invece che ANTIOCHI...
    3 punti
  10. Chiunque volesse leggere alcuni dei miei studi lo può fare liberamente al seguente link: http://independent.academia.edu/AlessandroGiaccardi
    3 punti
  11. E' tanto tempo che non apro una nuova discussione. Lo faccio questa sera, per mostrarvi uno degli ultimi acquisti e per raccontarvi una storia interessante. Dopo lo scoppio della Guerra di Secessione (1861-1865) come noto, si ebbe una immediata scomparsa dalla circolazione delle monete in metallo prezioso, inoltre le tirature ufficiali in quegli anni furono estremamente ridotte. Poco dopo, anche le monete in rame vennero teasurizzate, pertanto si venne a creare una grave penuria di contante. Per tale ragione molti privati, per sostenere i commerci, si impegnarono a coniare gettoni, in tutto e per tutto simili, per peso e dimensioni, agli small cents entrati in circolazione poco prima dello scoppio del conflitto. Molti di questi token, che circolarono prevalentemente nel nord, avevano ad oggetto temi patriottici, con riferimento nelle incisioni e nelle diciture, alla guerra civile in corso.
    2 punti
  12. La scorsa settimana mi sono regalato questo esemplare : Carlo Emanuele III, 1730-1739. Medaglia o tessera 1716. Æ gr. 12.48 mm 32 Testa a s. Rv. Bilancia pendente dalla parte della cittadella di Alessandria, mentre sul piatto in alto castello (per la Spagna), giglio araldico (per i francesi) e sotto fascia con GENVA. Commemorante la liberazione di Alessandria dall’assedio congiunto di francesi, spagnoli e genovesi.
    2 punti
  13. Busto di donna aureolata, sembra indossare una corazza l'iconografia potrebbe essere quella di santa Giovanna d'Arco. Ciao Borgho
    2 punti
  14. Verissimo! Soprattutto in Germania c’è una casa d’aste che propone a prezzi folli alcuni pezzi. E il brutto è che, in molti casi, li riesce anche a piazzare anche a più della base d’asta... Quindi, bisogna sempre sapere quello che si sta comprando, in qualunque contesto (dai mercatini alle grandi aste internazionali, passando per la Baia)
    2 punti
  15. taglio         2 euro cc paese     Slovenia anno 2018 tiratura 989.250 condizioni bb+ città Milano
    2 punti
  16. Comunque « il pollo » lo cercano anche in molte aste, non soltanto sulla baia...
    2 punti
  17. Occupandomi di fotografia monetale posso dire che un ausilio del genere non risolve il problema. Già provato a suo tempo e non mi ha soddisfatto. "Luce diffusa senza ombre" - Posso dire senza remora che questa non è la via giusta. Le ombre servono per dare tridimensionalità e vividezza alla foto, mentre la luce va saputa sfruttare in maniera adeguata, e con questo ausilio ciò non è possibile per via degli spazi ristretti del cubo. Poi, dipende anche dal risultato che si desidera ottenere (il compromesso c'è sempre e comunque, non è possibile ottenere tutto in una foto): dalla foto classica "scialba" da catalogo, a quella che miri a riprodurre la brillantezza del metallo (per le alte conservazioni), o la fedeltà cromatica della patina... e così via... Posto un esempio: Stessa moneta, due foto diverse, ma entrambe fedeli alla realtà
    2 punti
  18. Secondo alcune versioni fu Zeus, per altri Artemide, o Afrodite... la mitologia greca è un mare di stimolanti diversità... in effetti c'ero già, con Orcomeno¹ d'Arcadia, senza quasi: volevo solo tirare avanti il quiz ancora per un po'... 1) anche le città di nome Orcomeno, come le versioni dei miti greci ?, sono numerose.
    2 punti
  19. Buonasera a tutti, all'asta n°47 del 4 luglio 2015 della Numismatica Tintinna passò questo carlino del 1794 di Ferdinando IV di Borbone come falso d'epoca, potrebbe essere, ma non mi sono mai riuscito a spiegare perché riprodurre la P del Perger doppia e speculare...
    2 punti
  20. Salve, la tipologia è quella, la zecca è Cyzicus ma dopo il segno K leggo la marca di officina , quindi Cyzicus, IV officina. Ugualmente la trovi in Wildwinds, RIC 15b. Comune. Una curiosità: l'esergo dovrebbe essere anepigrafo, con la moneta in mano, vedi qualcosa? H
    2 punti
  21. bellissima giornata, contento di aver rivisto Eracle, roberto, e altri. Ringrazio mario per avermi omaggiato di 2 gazzettini + il volume della mostra di monete milanesi dell ' Ambrosiana. Mario continua così è la strada giusta, la passione è la tua forza.
    2 punti
  22. Un bel convegno, tanti amici @palpi62 @riepo58 @dabbene @eracle62 @sivispacemparabellum @giancarlone @anto R, per citarne alcuni. Buona affluenza ma un po' meno, rispetto agli anni scorsi ma con alcuni pezzi interessanti. un saluto Roberto
    2 punti
  23. Buongiorno, Condivido un altro raro 6 Tornesi 1800 RC Peso 15,76 grammi La moneta fa parte della Collezione @Ledzeppelin81.
    2 punti
  24. Sarei prudente sull'attribuzione alla zecca di Bologna. Chimienti riprende il dato della variante con ribattitura dal Muntoni (n. 84) ma questa particolare moneta non sarebbe presente nella collezione numismatica di Bologna. Gli esemplari di quella tornata d'asta Pandolfini erano solo monete della zecca di Roma (provenienza da nobile famiglia romana - Patrizi). Guardando con attenzione la moneta sembra possibile trattarsi di R ribattuta su R (o al limite R su B ma non viceversa) in quanto il trattino inferiore della B è interrotto e si appezza un doppio contorno sul profilo destro della lettera (vedi foto sotto). Va considerato che in quel periodo i conii arrivavano a Bologna già belli e pronti da Roma (mancanti solo di tornitura, tempra e sistemazione nei portaconii), ed erano immediatamente utilizzabili (dunque la "variante" sarebbe comunque stata prodotta a Roma). Il baiocco anno IV per Bologna è una moneta non comune (battuta in circa 300.000 esemplari a fronte di 20.000 circa con 1950-V). A Bologna sono conservati 6 conii con anno 1850 / B e 6 conii con ANNO IV con le iniziali dell'incisore Cerbara (che verrà licenziato il 19 luglio 1850 per la collaborazione prestata alla zecca durante il periodo della Repubblica Romana nel corso dell'anno precedente, da cui la scomparsa delle sue iniziali dalle monete coniate successivamente). Non ho avuto modo di esaminarli.
    2 punti
  25. Buongiorno a tutti e buon fine settimana, cari Fratelli Lamonetiani, apprezzo molto i vostri contributi alla discussione, trovo molto interessante i diversi profili del Numismatico tracciati da Beppe @giuseppe ballauri mi riconosco un po' in tutti, sono numismaticamente Camaleontico, e questo sicuramente non è proprio positivo, il rischio di perdersi è veramente alto, ho molto apprezzato l'intervento di Pietro @Rex Neap che ammiro molto per la sua opera di studio e divulgazione, mi ha fatto molto riflettere e continuerò a farlo, anche @giovanni0770 ha fatto una giusta osservazione, bisogna porsi un limite, uno Spazio. Ho L'amico Rocco @Rocco68che ha letteralmente passato un guaio con me, lo assillo quotidianamente, approfittando della sua disponibilità, lo ringrazio per i suoi sforzi tesi a tenermi a bada e ad aiutarmi nel mio percorso numismatico. Non me ne vogliano gli altri Fratelli che non ho citato, trovo preziosi tutti i vostri consigli e suggerimenti, un caro saluto. Alberto
    2 punti
  26. La zecca è Antiochia di Pisidia, imperatore del periodo tra Volusiano e Gallieno. Forse con la moneta in mano si riesce a decifrare la legenda del diritto.
    2 punti
  27. Il 1802 A.P. in basse conservazioni...ci sono, tanti.... non solo quelli che si cercano e si vedono adesso...qui. Discorso a parte per l'800 R.C......questo è raro; anche in bassa conservazione è difficile....molto !!! Infatti nel Manuale è R3. Gli A.P. sono tuti Comuni, tranne le varianti, ovviamente. P.S. a volte non comprendo.....avete chi ha svolto un lavoro puntiglioso e dettagliato nel tempo....e pure non vi fidate, e volete crearvi le rarità da soli..... !! Sia chiaro, tutto si può scrivere...qui, certo, ma non bisogna allontanarsi molto poi dalla realtà.
    2 punti
  28. La zecca è sicuramente Napoli, tolto il colore si nota chiaramente: ps: Scansionando i rilievi purtroppo la data non affiora, la moneta è troppo compromessa, si intravede a malapena solo un 8
    2 punti
  29. Chissà se chi ha tanto studiato si troverà nell'Ade fra i filosofi o fra dolci pulzelle....
    1 punto
  30. Ho aggiunto da poco alla mia collezione una banconota della concessione di Tientsin da 1 yuan (metto una foto presa da Internet): E' noto che sotto l'egida del primo ministro Nitti la Banca Commerciale Italiana, il Credito Italiano, il Banco di Roma e la Banca Nazionale di Sconto istituirono nel 1920 a Tientsin la Chinese Italian Banking Corporation, con filiali a Pechino e Shanghai, ma c'è una domanda che mi sorge spontanea a cui non riesco a rispondere. Si legge su Cronaca Numismatica che: "Molto probabilmente, queste banconote [non] entrarono mai effettivamente in circolazione, ma sono comunque molto ricercate dai collezionisti per la loro rarità", e in effetti che io sappia non sono mai state viste sul mercato banconote di Tientsin circolate. Quello che mi chiedo è come mai non furono usate, visto che la concessione italiana aveva una popolazione di più di 6000 abitanti e comunque all'epoca in tutta la Cina circolavano varie banconote di banche straniere.
    1 punto
  31. https://www.cronacanumismatica.com/la-concessione-italiana-di-tientsin-e-le-sue-banconote/ Difficile ipotizzare spiegazioni, in base ai numeri di serie che si possono visualizzare sui vari tagli di questi biglietti, si può ben dire che ne sono stati prodotti a centinaia di migliaia, possibilmente non sono stati mai utilizzati, possibilmente sono stati quasi tutti distrutti…. ma non se ne ha la certezza assoluta. Purtroppo quel "Molto probabilmente non ...ecc." è comunque sinonimo di incertezza sui fatti, non ho letto nell'articolo un imperativo "Non sono stati mai utilizzati" punto! La mia è molto sciupata, ma a dire il vero non ho mai pensato che ciò derivasse da un effettivo utilizzo, la circolazione lascia sulla carta ben altri segni. Forse si è salvata dal rogo, dall'umidità, quasi sicuramente non ha mai circolato, lo noto dalla consistenza della carta, ma nel corso di un secolo è stata conservata proprio malamente.
    1 punto
  32. 1 punto
  33. Buonasera, sei proprio sicuro di averla allegata? H.
    1 punto
  34. Grazie Mario per la copia del Gazzettino ed un saluto ad Eros. Raffaele
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  35. Autentica, con patina desertica H
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  36. bellissimo racconto anche questo.. complimenti ?, ho colto l'occasione per dare un'occhiata ad altri esemplari di questa data.. presente sul catalogo lamoneta.it... e ho notato che hanno tutti un bordo strano.. cioè doppio con dentro la perlinatura.. in questo esemplare si nota poco sotto la data.. negli altri è molto evidente
    1 punto
  37. @Scipio per quanto ne so ribattitura e doppia battitura sono difetti che possono ribassare un po' il valore della moneta, ma non c'è migliore garanzia di autenticità. @Rapax il denario che hai postato ha un "difettone" talmente unico e suggestivo da poter alzare di non poco il valore, spero che sia tuo. H
    1 punto
  38. Ciao, ancora complimenti, i tuoi racconti sono sempre molto belli
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  39. Gent.mo Rex Neap, dopo aver capito che sei ( scusa ma mi permetto di usare il tu ) l'Autore dell'ormai famoso Manuale, volevo Complimentarmi con Te perchè hai svolto un lavoro veramente "titanico". Mi posso immaginare le ore che avrai passato per mettere a punto un libro che è diventato il punto di riferimento per tutti i collezionisti e/o studiosi della Monetazione Borbonica. Sono d'accordo con il tuo consiglio, soprattutto per questa tipologia di collezione che, grazie alle Varianti è veramente molto ampia ed ancora "in divenire". Per il collezionista "normale" come posso essere io, è una "dritta" da seguire assolutamente, lasciando agli esperti la collezione per varianti. Ti ringrazio e ti invio un caro saluto, Beppe
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  40. Ciao Tinia, ho letto che in alcuni periodi erano le stesse zecche imperiali che coniava monete in rame ricoperte di argento. Ci sono addirittura fonti storiche coeve che lo dicono. Anche in epoca Repubblicana. Probabilmente in periodi di crisi o di mancanza di metallo pregiato.
    1 punto
  41. Egregio signor @Pablos gli esperti lamonetiani che con passione si impegnano a identificare le nostre monete, senza che nulla riempia le loro tasche, prima di ringraziali del grande lavoro fatto vanno supportati indicando loro tutti i dati necessari per l'identificazione, cominciando da foto ben fatte, se usurate, da più angolazioni, dimensioni e peso. Tempi e discussioni si riducono di un terzo. @Hirpini e gli altri esperti non si devono fossilizzare sul niente. Altri utenti di lamoneta sono in fila per la loro identificazione. Non ci vuole molto. Mio padre ha un calibro e una bilancina centesimale, io per rendermi autonoma, in un mercatino, ho acquistato un calibro e una bilancina decimale. A mio padre rompo le scatole per la bilancina solo per monete di piccole dimensioni, dove a volte il peso preciso è significativo. Figuriamoci se mi permetto di essere approssimativa con maestri come i nostri signori lamonetiani che identificano monete di ogni genere e tempo. Signori, prima di chiedere un supporto dobbiamo essere noi a supportare con una corretta espisizione di dati e immagini chi è disposto ad aiutarci. Perdono Hirpini, non sgridarmi, non dirmi che sono diventata come una vecchia moneta consunta, non più identificabile.
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  42. Ed ecco che tra poco, smontando dal turno di notte, si parte per Piacenza. Prima però un caffè doppio. Queste pazzie si fanno solo per passioni forti.?
    1 punto
  43. Si potrebbe ripetere il giochetto facendosi spedire un rotolino dal 2040. Ci farei allegare un certificato olografico di garanzia visualizzabile solo con tecnologie ancora non inventate.
    1 punto
  44. Solo a titolo informativo, per il Pietro Lando, 85 compresa spedizione fatturato e inbustato.
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  45. Nuovo arrivo in collezione : 5 Lire Carlo Alberto 1837 Torino Conservazione bassa ma rarita' piu' alta del precedente esemplare di questa discussione
    1 punto
  46. Nessun abbaglio, potrei aver sbagliato anche io, senza il peso mi baso solo su aspetto generale colore e pochi altri elementi epigrafici che purtroppo dal quarto gruppo in poi si ripetono ciclicamente e si confondono in un mare di sfumature e di combinazioni all'interno delle quali riescono a muoversi agevolmente solo un pugno di persone e a mia discolpa, qualora avessi toppato, ti posso assicurare che anche tra loro non mancano i disaccordi. Saluti Giovanni.
    1 punto
  47. Argomento alquanto esteso e dibattuto. Ti posto uno dei numerosi approfondimenti che riassume un po’ la questione. Nessuno naturalmente ci vieta poi di approfondire ulteriormente. witschonke-2012-die-marks-rbn.pdf
    1 punto
  48. Un saluto a tutti voi, come gia' scritto da @fedafa anche io considero I falsi d'epoca come documenti storici, Vorrei dare a questa discussione il mio contributo, postando le immagini degli esemplari presenti nella mia raccolta del regno di Napoli e delle due Sicilie. Di seguito la descrizione dei pezzi: Moneta-Anno-metallo-peso-contorno e segni particolari, dove manca il riferimento al peso.......bilancina rotta! Ferdinando IV: Piastra 1786, lega in ottone, peso 24,88gr, contorno a treccia. Piastra 1790, metallo bianco, peso 22,87gr. Piastra 1798, metallo bianco, peso 26,08gr, stile rozzo del conio, ....SICIL ET IER Piastra 1798, lega in ottone, peso22,55gr, contorno a treccia. 60 grana 1798, lega in ottone, peso 12,85 gr, bordo rigato. Ferdinando II. Piastra 1856, metallo bianco, peso 21,46gr bordo inciso e daggio di metallo sul bordo. Piastra 1856, lega in ottone, peso 20,81 gr, contorno inciso. Piastra 1858, lega in ottone, peso 21,78 gr, contorno inciso. Piastra 1858, lega in ottone, peso - contorno inciso. 60 Grana 1858, lega in ottone, peso -, bordo inciso. 20 Grana 1846, metallo bianco, peso 3,26 gr, bordo rigato, sfogliature di metallo. 20 Grana 1854, metallo bianco, peso 3,37 gr, bordo rigato, sfogliature di metallo. 20 Grana 1855, lega in ottone, peso 3,26gr, bordo rigato. 10 Tornesi 1832, peso-bordo liscio. 10 Tornesi 1832, peso 27,68 gr, bordo liscio, ritoccata al bulino. Di seguito le foto.
    1 punto
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