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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/20 in tutte le aree
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Buon pomeriggio, quella che vi racconto è la Storia della 100 Lire Minerva 1968. La foto della moneta che posto è presa in prestito dal Web. La mia al momento non è con me. 1' Gennaio 1968 Giorno di gran festa in tutto il mondo, molti reduci da un pantagruelico Veglione, non una giovanissima Mamma alla sua prima gravidanza praticamente al termine del 9 mese. Giornata trascorsa in maniera felice e festosa, non senza un incalzante mal di schiena, fino all'imbrunire, quando all'improvviso si fanno sempre più insistenti gli eloquenti movimenti del bimbo in grembo, era arrivato il momento.. Ecco che parte l'affannosa ricerca dell'unico parente Automunito in un paese di poche anime e poche macchine, a circa 30 km dal primo ospedale, in un giorno di festa, e quando la maggior parte ha allegramente mangiato e bevuto.. ?. Si parte, in macchina la giovane mamma, il giovane papà, l'autista e le due nonne, materna e paterna. Arrivo in ospedale, un ospedale donato dalla Svizzera nel 1947 ad una Cittadina del Basso Lazio. Calorosa accoglienza da parte delle infermiere Suore, cure e coccole per la Mammina in attesa, visita dei dottori, inizio del travaglio, siamo alle ore 21 del 1°gennaio 1968, il giovane papà accende una sigaretta dopo l'altra nella snervante attesa, avanti e indietro tra corridoio e balcone esterno dove probabilmente albergava una coppia di pinguini date le temperature di quell'anno. Visto che si andava per le lunghe, il parente autista aveva nel frattempo fatto ritorno a casa, le nonne erano al caldo in reparto. Ma ecco che arriva il momento decisivo, ormai il 1°gennaio era passato abbondantemente da un quarto d'ora, 20 minuti, 30 minuti, 00,35 è nato.. ? 02.01.1968 ben 52 Anni fa, mezzo secolo abbondante direi. Dopo la presentazione del bimbo e rassicurato sullo stato di salute della giovane sposa e de figlioletto il papà viene invitato a lasciare il reparto.. Notte in sala di Attesa, ma ne valse la pena. ? Mesi dopo la 100 lire Minerva 1968 incontra il giovane papà, lo riceverà come resto dal macellaio, vedendo il Millesimo 1968 penso' bene di conservarla al figlioletto, dopo 52 La conservo ancora, riposta nella bomboniera del mio battesimo. Quel Papà e quella Mamma erano i miei. Papà non c'è più ormai da tempo, ma penso sempre a lui e al racconto della mia nascita. Appena potrò vi farò vedere la mia bomboniera e la Cento Lire del 1968. Saluti Alberto4 punti
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Bagattino veneziano, la sigla A Z indica il nome del massaro che può essere: Antonio Zorzi A Z 1536-1538 doge Andrea Gritti 1523-1539 Andrea Zorzi A Z 1555-1556 doge Francesco Venier 1554-1556 Agustin Zolio A Z 1675 doge Domenico Contarini 1659-1675 Alvise Zusto A Z 1634-1636 doge Francesco Erizzo 1631-1646.4 punti
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Il mio racconto sulle banconote coi dialoghi è stata probabilmente la scintilla che mi ha fatto scattare il pallino della scittura: tempo dopo sono stato colto da un'ispirazione improvvisa, una mattina qualunque a lavoro, e appena rientrato a casa ho cominciato a scrivere un'altra storia mentre ideavo anche un seguito per quello (dove la 50 circola in UE ed oltre, vedendo vari posti particolari e vivendo diverse avventure). In seguito altre ancora ne sono venute, su diversi argomenti. Ho scoperto che scrivere mi piace e che almeno per quanto mi riguarda "l'appetito vien mangiando": più scrivo più facilmente le trame cominciano quasi a stendersi da sole, come se i racconti si scrivessero da sè. Quindi, che te ne pare di andare avanti con le avventure del tuo centesimo? L'Europa è grande, e l'euro non circola solo in eurozona...3 punti
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Passato l'anno a festeggiare, non rimane con farvi tutti gli auguri di Buon 2020. Che sia foriero di monete, libri e studi.3 punti
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... Direi che, quando si inoltra una richiesta, iniziare con "Buonasera/Salve/Ciao" e terminare con "Grazie" intanto aiuta a differenziare tra una persona educata e una maleducata... Michele3 punti
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Buongiorno a tutti, visto che non mi sembra sia stato riportato, annuncio che l'11 e 12 Gennaio ci sarà il primo convegno dell'anno a Modena... Io ci sarò... https://ccninumismaticaitaliana.it/convegni-2-2-2-2-3-4/2 punti
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Vorrei fare i complimenti a tutti i possessori di piastre. Penso che questa discussione sia un punto di riferimento per la tipologia. Condivido con voi uno dei miei pezzi più rari anche per chi si sta avvicinando con passione a questa fantastica monetazione.2 punti
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DE GREGE EPICURI Sicuramente Teodosio. Sul rovescio, che va ruotato di quasi 180°, sembra di leggere SALUS.2 punti
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Altro che il demone Krampus è privo di violenza: i bambini biricchini venivano sferzati con dei fuscelli o ramoscelli sulle gambe e sul posteriore. In alcune tradizioni oltre che subire un castigo fisico, i bambini monelli venivano rapiti e portati in catene a lavorare in miniere o addirittura erano mangiati dal demone. Oggi forse si sono perse o volutamente poste in oblio queste tradizioni, ma non sono altro che la trasposizione di concetti religiosi cristiani: i buoni riceveranno un premio mentre i malvagi dovranno essere puniti e soffrire per le loro cattive azioni. Non sembra famigliare ? Non ricorda vagamente il concetto di premialità/punizione per andare in paradiso /inferno ? Molto probabilmente il San Nicola, alias Babbo Natale, e il Krampus non sono altro che una semplificazione concettuale per i bambini che da ogni loro azione buona o cattiva deriva una conseguenza positiva o negativa.2 punti
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Particolarmente interessante e molto ben fatto e scritto il lavoro di Simone Ascenzi su Luigi Giorgi, operante a Tientsin e omonimo del più famoso "Raffaele Evaristo Luigi Giorgi", incisore del Regno d'Italia. A tale articolo è giustamente dedicata la copertina di Panorama Numismatico. Simone è una colonna di lamoneta.it, ed il lavoro qui pubblicato è stato indotto dal nipote dell'incisore (Alessandro Canossi, che proprio per dare il giusto riconoscimento al nonno si era registrato), sviluppandosi sul forum che viene opportunamente citato.2 punti
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Che le mani di Lorenzo uniscano...... non solo Venezia, ma idealmente tutto il mondo e tutti i numismatici.... “Ogni coppia di mani della scultura celebra uno dei sei valori umani universali: Amicizia, per costruire insieme sul futuro; Sapienza, per prendere decisioni reciprocamente vantaggiose; Aiuto, per cementare relazioni durature; Fede, per confidare nel proprio valore e cuore; Speranza, per perseverare in sforzi meritevoli; e l’Amore, lo scopo fondamentale per tutto.”2 punti
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Ciao a tutti, Sono alle mie prime piastre, mi sto appassionando a questo tipo di collezione da poche settimane. È interessante constatare quanto sia difficile trovarne due identiche tra loro :-). Ho letto Traina ma al momento non possiedo altri riferimenti bibliografici, cercherò di colmare la lacuna appena avrò modo e tempo. Ho letto tutta questa discussione e vi posto quelli che sono stati le mie prime piastre chiedendo un vostro contributo su grado di conservazione e particolarità : 1) 120 grana 1831 Taglio inciso al rovescio 2) 120 grana 1842 Taglio inciso al dritto, con il 2 della data più piccolo, nello scudetto 6 palline, Hier senza punto finale. Purtroppo ho dovuto ridimensionare molto le immagini, con inesperienza, spero siano sufficienti. Grazie a tutti e a @Rocco68 che mi sta introducendo in questo meraviglioso forum. Cordialità2 punti
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Buon pomeriggio a tutti amici del forum... condivido con voi uno dei miei ultimi arrivi in collezione, piastra da 120 grana di Ferdinando ll anno 1840 con il collo del 30 ducati...! Simpatica anche la conservazione visto e considerato che in alta non se ne trovano molte... saluti a tutti...!2 punti
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Salve, segnalo un decennio di bibliografia. https://www.academia.edu/41388368/Simonluca_Perfetto_Bibliografia_dicembre_2009_-_dicembre_2019_1 punto
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Ciao, dalle foto non riesco a capire se ci sono problemi al bordo, se fossero buoni per me è ben oltre lo SPL... Non vedo usure o graffi e mi pare che abbia un buon lustro.. Ciao1 punto
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E' un bellissimo Soranzo che a mio modo di vedere supera il BB. Avendola vista in mano ti posso dire che fa sfigurare parecchie monete. E le tue foto non rendono giustizia?. Le monete d'argento si fotografano con sfondo rosso?. Giustamente non si può pensare al FDC, ma la moneta pur presentando alcune debolezze è quasi intatta (vedasi i bei rilievi). Piuttosto guarda il piede del Cristo, sembra quasi che abbia le dita....1 punto
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Ciao. Complimenti per la bella moneta Andrea.1980. Io la moneta la classificherei sicuramente splendida,poi con foto migliori si potrebbe azzardare anche qualcosa di più. Io ti dico per quel che vedo non ci spenderei più di 30 euro... Però sai è solo un mio pensiero.Credo cmq che quello potrebbe essere il suo valore di mercato...Sarebbe cmq meglio veder la moneta tra le mani.1 punto
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Essendo un bagattino anonimo non si può neanche dedurre il periodo dal nome del doge purtroppo!1 punto
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Mi scuso anzitutto per aver aperto la discussione su un tema già trattato nel forum. Molto interessante la conferenza! Grazie!1 punto
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Buonasera a tutti. Segnalo per coloro i quali fossero interessati che la bancarella di libri di fronte al Tribunale di Milano ha diversi opuscoli / estratti / pubblicazioni del Belloni: chiedete al gestore e ve li mostrerà. Io mi sono portato a casa "La monetazione albanese" di Giuseppe Battaglia ... Un saluto cordiale1 punto
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Bellissimo racconto Alberto, oggi è il tuo Compleanno e ti faccio i miei più sinceri auguri. Anno magico il 19681 punto
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Buonasera Teodosio I o II (?) con SALVS REI PVBLICAE. Non riesco a individuare la zecca. HIRPINI1 punto
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DE GREGE EPICURI Moneta eccezionale, e per di più con un pedigree principesco (Federico di Waldeck)!1 punto
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I musei si servono della copia di una moneta per presentare al visitatore contemporaneamente il diritto e il rovescio. A volte espongono l’elettrotipo del diritto e del rovescio della moneta autentica allo stesso scopo (es. British Museum).1 punto
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Bella moneta indubbiamente, anche il ritratto mi sembra abbastanza veritiero1 punto
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Heritage World Coin Auctions > NYINC Signature Sale 3081 Auction date: 12 January 2020 Lot number: 32072 Lot description: Ancients Constantine I, as Augustus (AD 307-337). AV medallion of 9 solidi (47mm, 41.88 gm, 5h). NGC Choice VF 5/5 - 2/5, Fine Style, mount. Constantinople, ca. AD 330. CONSTANTI-NVS MAX AVG, laurel and rosette diademed, draped and cuirassed bust of Constantine I right, seen from front / FELICITA-S PERPETVA AVG E-T CAESS NN, Constantine I, nimbate, enthroned facing, scepter in right hand, mappa in left, flanked by Constantine II and Constantius II, each standing facing in military dress and turned to center, spear in outer hand, inner hand resting on grounded shield; CONS in exergue. RIC VII -. Cohen -. Depeyrot -. cf. Toynbee, p. 198 n. 45; pl. XXXIX, 1 [Constantine II, Constantinople]. cf. Gnecchi p. 16, 11, Nicomedia = Babelon, Revue Numismatique, 1906, "La trouvaille de Helleville (1780)", p. 167, pl. VII, 2 = Babelon, La Trouvaille Monétaire de Helleville (Manche) En 1780, 1910, pp. 16-17, pl. 1, 2 = Toynbee, Roman Medallions, Numismatic Studies 5, p. 62, n. 36, pl. V, 5 = RIC VII Nicomedia 173. An impressive medallion with contemporary intact mount, likely unique. Ex Property of a Private West Coast Collector (Bonhams, 14 September 2015), lot 44. Gold medallions were gifts produced for the emperor to bestow upon high ranking civilian and military individuals, as well as "foreign ambassadors and chieftains whom it was intended to impress." They were "the imperial counterpart of private gifts presented to friends on important occasions." Described by Toynbee as money medallions because they were "true multiples of gold and silver coins" and could therefore legally used as money, they ranged in size from "the 1 ½-solidi pieces first issued by Constantine I to the 72-solidi piece of Valens." The present lot appears to be related by subject to small group of gold medallions and coins that was discovered in the village of Helleville, near Cherbourg in Normandy, France in 1780. "These coins were acquired for the French Collection [Cabinet des Médailles, Bibliothèque Nationale], but at the time of the great robbery in 1831 were melted down by the plunderers, and shared the shocking fate of 2,000 other gold specimens of ancient currency ..." (The Classical Revue, vol. 20, no. 8, Nov. 1906, p.426). Fortunately casts of the related medallions and coins had been taken prior to the theft and Babelon published much of the hoard in 1906. It also appears that a few pieces from the original find may have found their way into trade and were ultimately acquired by the Royal Cabinet in the Hague (Kerkuyt, RN 1906, pp. 490-492). This large medallion may have been issued by Constantine I in connection with the move of the capital of the Roman Empire from Rome and the consecration of Constantinople in AD 330, but as Bruun notes, "The dating of the beautiful 9-solidi pieces FELICITAS PERPETVA AVG ET CAESS NN presents great difficulties." (RIC VII, p. 594). Referring to the examples struck at Nicomedia, Babelon (RN 1906) dates the issue to AD 326, placing it at the later part of the year, after the murder of Crispus (which would make the medallion one of the earliest productions of the Constantinople mint and well out of place from all of the other gold issues from the mint). Toynbee "regards the type as belonging to a series of dynastic types comprising also the SALVS ET SPES REPVBLICAE [reverse] of Constantinople and Heraclea, all of the period of the two Caesars only (326-33)." Based on the portrait style, Toynbee dates those with the short hair at the nape of the neck to AD 326, and those with the longer hair at the back (as here) to the "solemn consecration of Constantinople" in AD 330. The medallions struck at Constantinople from these two series utilized multiple reverse dies; those from the Helleville find have the emperor seated on a more elaborately engraved throne than the present lot, which is more linear and compact. M. Alföldi initially dated the medallions to AD 326-327 (RIC VII, p. 43, footnote 11), but subsequently agreed with Toynbee, dating the group to AD 330 (cf. Die constantinische Goldprägung, p. 165, 112). Bruun disagrees with Toynbee's earlier dating (RIC VII, pp. 563-4), "The type CONSTANTINIANA DAFNE with unusual mintmark B/CONS* may be ascribed to 328 and in point of portraiture the exquisite heavy multiple SALVS ET SPES REIPVBLICAE is closely related to it. We can scarcely avoid dating this remarkable medallion to the dedication of the new capital in May 330." Bruun himself dates the Nicomedia issue with this reverse to AD 335, and the related SALVS ET SPES REIPVBLICAE reverse type struck at Constantinople to the winter of AD 335-336, remarking on Toynbee's dating of AD 326 "the portrait...is, however, smaller and cruder...Thus the portraits with the short hair have to be assigned to 330 and the others to even later dates." (RIC VII, p. 564, footnote 1). Pierre Bastien, ("Monnaie et Donativa au Bas-Empire," p.80, Revue belge de Philologie et d'Histoire, 1991) placed the series after the dedication ceremony of Constantinople on 11 May 330, and this date seems to be supported by the consensus of opinion. Estimate: 100000-150000 USD ILLUSTRAZIONE: RESTI DELLA STATUA COLOSSALE DI COSTANTINO I CONSERVATI AI MUSEI CAPITOLINI1 punto
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Magari sarebbe opportuno che rileggi il mio post #29 , in risposta a @Maimonide : __________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Non stavo discriminando gli Archeologi, ma solo nel merito della "conoscenza Numismatica" . Per carità è ovvio che gli Archeologi non sono periti numismatici. Da ragazzo, era l'unica mia passione, purtroppo a quei tempi, non tutte le famiglie potevano permettersi di fare studiare un figlio, fino al raggiungimento di un dottorato. Qui non si sta discutendo di Archeologi , ma di periti numismatici. Tu sei un perito........bene continua a farlo, ma se uno ti chiede se la moneta che stai periziando.....e genuina, o è un falso ? .........penso che sarai all'altezza. Con ciò , nulla di personale e spero che non vengo frainteso. Con l'arrivo del 2020, vorrei che tutti saremmo meno polemici e discutere nel rispetto delle opinioni altrui.1 punto
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Buongiorno @Litra68 e buongiorno a tutta la Piazzetta, quando organizzi fammi sapere, se posso (lavoro permettendo) sarei felice di incontrarmi con tutti Voi. Abito da quelle parti e il vecchio ponte Borbonico è ancora oggi un esempio di alta ingegneria. Sergio.1 punto
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Buonasera e di Nuovo Auguri di Buon Anno a tutti, riprendiamo la discussione, che era ferma da ben un anno..dal lontano 2019.. ? Posto quello che è il primo 9 cavalli Filippo IIII entrato in Collezione Litra68, millesimo 1626. Cosa succedeva in quell'anno? come al solito ho trovato qualcosa sempre sul Web. Sono tre gli avvenimenti che più mi hanno colpito e ve li riporto qui, si va dalla Consacrazione della Basilica di San Pietro ad un interessante dipinto e al Trattato di Menzon che ha tra i protagonisti proprio Filippo IIII. Nel 1626 viene inaugurata la Basilica di San Pietro Fu Papa Niccolò V, verso la metà del XV secolo, a progettare quella che sarebbe diventata la più importante basilica della cristianità: San Pietro, dal nome dell’apostolo sepolto in quel luogo. Ma la posa della prima pietra si ebbe solo con Papa Giulio II, il 18 aprile 1506, e dopo 120 anni di lavori, che videro all’opera i più grandi geni della storia dell’architettura, il 18 novembre 1626, Papa Urbano VIII la consacrò. Il Sileno ebbro è un dipinto olio su tela di Jusepe de Ribera, realizzato nel 1626 e conservato all'interno del Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli. Wikipedia Realizzato nel 1626 a Napoli, le prime notizie riguardanti la proprietà della tela riguardano un mercante fiammingo chiamato Gaspere Roomer, di certo non il committente dell'opera, in quanto questo l'avrebbe acquistata diversi anni dopo la morte del pittore; alla fine del XVIII secolo il Sileno ebbro viene annoverato nella collezione dei possedimenti napoletani dei Borbone e conseguentemente esposta all'interno della galleria di Capodimonte[1]. L'opera, il cui sfondo è un paesaggio classicheggiante, è stata realizzata con una pennellata grossa per raffigurare i personaggi, mentre una più sottile, in nero, per delimitarne i contorni, offrendo una maggiore tridimensionalità[2]. La figura centrale è quella di Sileno, grasso, in un primo momento ritenuto essere Bacco, raffigurato steso su un drappo e nell'atto di offrire una coppa di vino ad un personaggio posto alle sue spalle, recante un sacco sulle spalle, durante dei festeggiamenti proprio in onore di Bacco[3]; sul lato destro è Pan con orecchie, corna e zampe di capra, incorona Sileno con un alcuni tralci di vite: intorno a Pan, sono inoltre disegnati alcuni oggetti tipici del suo personaggio come il pastore della pastorizia, la tartaruga, simbolo della pigrizia, e la conchiglia, simbolo con cui egli annunciò la sua morte[1]. Completano il dipinto: in basso a destra, con in bocca un cartiglio, sul quale è riportata nome dell'autore e data di esecuzione dell'opera, è un serpente, che starebbe a simboleggiare la saggezza, così come, in alto a destra, simboleggerebbe il profilo di Apollo, mentre secondo altri questa figura potrebbe essere quella di Priapo, mentre cerca di abusare della ninfa Lotis; sulla destra un giovane satiro sorridente, anch'egli con orecchie di capra, ed alle sue spalle un asino, uno dei simboli che si ritrova nelle raffigurazioni di Sileno, lasciata ai bordi di un fiume, mentre raglia. Trattato di Monzón, accordo franco-spagnolo firmato il 5 maggio 1626 a Monzón, dove il re Filippo IV di Spagna stava tenendo le Cortes d'Aragona, che chiudeva, almeno provvisoriamente, la questione della Valtellina, dopo due anni di guerra. Il Trattato stabiliva che la Valtellina, rimasta cattolica, sarebbe stata indipendente rispetto ai Grigioni protestanti, sotto la garanzia della Francia e della Spagna. Poiché la Valtellina avrebbe dovuto comunque far capo allo Stato di Milano, possesso spagnolo, la regione, strategicamente importante come via di comunicazione fra gli Stati austriaci e la Lombardia, veniva in tal modo a restare nella sfera d'influenza della Spagna. Con la firma del trattato la Valtellina ritornava sotto il dominio dei grigioni che ne permettevano il culto cattolico in cambio di un tributo annuo. I magistrati venivano eletti dai valtellinesi e approvati dai grigioni. La fortezze passavano sotto il controllo del papa che provvedeva alla loro demolizione. Finivano le ostilità tra le parti (Francia e Spagna) ad anche tra i loro alleati entro 4 mesi, eventualmente costringendoli con la forza. Il trattato si rivelò tutt'altro che risolutivo, e si rivelò un sostanziale scacco diplomatico per la Francia; l'esercito spagnolo, infatti, anche grazie alla complicità delle forze di occupazione pontificie, riuscì a mantenere le sue posizioni in Valtellina fino al 1639. Come risultato le ostilità tra Francia e Spagna sarebbero riprese di lì a poco, questa volta per il possesso del Monferrato e del Ducato di Mantova, e sarebbero poi sfociate nel 1635 nell'intervento francese nella Guerra dei trent'anni; il conflitto tra i due stati sarebbe proseguito oltre la fine della guerra stessa, terminando solo con la pace dei Pirenei del 1659. Dal punto di vista locale, il trattato di Monzón rappresentò un primo passo nel lento processo di allontanamento della Valtellina dalla Confederazione Elvetica. Se vogliamo, ci sono diversi spunti per ampliare ancora le notizie riguardo la situazione Valtellinese. Saluti Alberto1 punto
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Vorrei comunque sommessamente far notare che, more veneto, siamo ancora nel 2019. 1598 a. U. c.1 punto
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la terza è probabilmente Tiberio II e Anastasia, ma non posso escludere Giustino II con Sofia saluti1 punto
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Buon anno a tutti i venetici e non. E che sia un anno di prosperità e di grandi soddisfazioni numismatiche!!1 punto
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Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti che frequentano la sezione un felice anno nuovo e chiedo un po di pazienza a @domenico.mura e @matteo95 perché sono i vacanza e non vorrei dare una classificazione errata, tra qualche giorno spero di poterli osservare con più attenzione e vediamo se nel frattempo qualcun altro si vuol cimentare. Di nuovo auguri a tutti voi.1 punto
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Buon pomeriggio vorrei condividere la mia 1851 per confronto.Scusate le foto sono di un vecchio archivio.1 punto
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@andreademari, condivido la mia Piastra 1851. Taglio rovesciato, Peso 27,51 grammi.1 punto
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Proveniente dall'ultima asta Bolaffi, Coniata in occasione del X° Festival del Tiro-Berlino 1890, con una strepitosa conservazione!1 punto
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Se ti lasci sfuggire certi particolari oltre a giudicare solo la conservazione.... Saresti un Perito poco attento. ?1 punto
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Buongiorno e AUGURI DI BUON NATALE a tutti ? Beppe, non è stata appiccagnolata la tua Piastra 1798, è un difetto del tondello. Vi Auguro una serena serata di vigilia.1 punto
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Censita, censita La trovi riportata in nota nel Magliocca. Nell'aggiornamento verranno riportate anche la mia 1786 e la rara 1788 con i gigli invertiti del mio Amico @Ledzeppelin81, entrambe con questo decoro nel taglio.1 punto
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saluti a tutti volevo condividere con voi questa curiosa piastra del 57. L'ho messa a confronto con quella che avevo già ed è molto simile a parte la legenda del rovescio che appare alquanto maldestra in quanto sistemata, come anche il valore che presenta lo 0 ribattuto più volte. Altra sostanziale differenza nello stemma è il leone , totalmente diverso; il taglio è uguale con il giglio al contrario come è comune in queste annate.1 punto
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In attesa dei vostri ricordi legati alle monete, mi permetto di annoiarvi ancora una volta con una riminiscenza di quando ero bambino. La intitolo: “ Il Conte ed il Re capellone” Il Conte e “Cesco” (mio padre) erano due omoni con voce baritonale, occhi profondi e sempre in movimento, il tutto condito da un carattere sbrigativo e deciso che non ammetteva repliche. Si conoscevano da anni perchè il Conte era una persona di spicco nella Numismatica e quando si incontravano erano scintille. Per aggravare la sua figura già severa, a quel tempo mio padre decise che i “baffetti alla Clark Gable” erano fuori moda, ed essendo un grande estimatore di Gino Cervi, si lasciò crescere dei baffoni simili a quelli di Peppone nei film con Don Camillo. Il Conte si presentò a casa nostra all'ora di pranzo, con il solito fare baldanzoso ed ironico e apostrofò mio padre: “ Ohilà Stalin! Sei passato ai Soviet? Quello lì non era mica un capitalista come te...che collezioni monete !“. Mio padre incassò e si rivolse con un accenno a mia madre, che significava “ Butta i Tajarin...porzione molto abbondante!”. Il Conte onorò il pranzo e l'ottimo Dolcetto di Dogliani – produzione di mio nonno -, poi trafficò nel panciotto dove, da una tasca nascosta, tirò fuori un pacchetto confezionato con fogli di giornale, lo dispiegò sul tavolo e uscirono delle monete meravigliose. Io ero impaurito dalla presenza del Conte e stavo in disparte, ma quando vidi quella moneta enorme con l'immagine di un Re, non mi trattenni e la presi in mano esclamando: “ Ma è un capellone! “. Avendo paura che la facessi cadere, mio padre mi redarguì: “ Non toccare!! Vai a giocare a pallone in cortile! Vai !! “. Dal cortile sentii che i toni si alzavano, anche perchè mio padre si era innamorato di un L.5 1914 e, non avendo molta disponibilità economica, proponeva soldi più qualche moneta che aveva doppia. La “caciara” aumentava, quindi salii a casa a vedere cosa succedesse. Il Conte e mio padre erano in piedi e volavano anche parole “grosse”. Per fortuna la mia presenza calmò un po' gli animi, perchè non mi trattenni e sbottai: “ Ma..ma.. i Conti non dicono le parolacce!!!” . Il Conte scoppiò in una risata fragorosa che fu contagiosa per tutti. Mi accarezzò i capelli, che portavo rigorosamente corti, e schiarendosi la voce, mi disse: “ E' vero Beppino, nessuno deve dire le parolacce e per scusarmi ti dico che ti dò il Re Capellone a prezzo di costo e tuo padre mi pagherà quando potrà. Quella con la Quadriglia non posso, sarà per la prossima volta!” e rivolto a mio padre con voce altisonante: “ E tu Stalin...tagliati i baffoni e ringrazia tuo figlio che ha più buon senso di Te!” La moneta era lo Scudo da 6 Lire 1763 e con la sua storia, più la guardo, più mi piace. Ciao a tutti Beppe1 punto
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@Ale1900 Da quel che ho capito a Te non interessa la cronologia dell'emissione, ma poter stabilire se una data moneta ha effettivamente 800 anni ad esempio e questo per essere sicuro di avere tra le mani un oggetto che ha effettivamente 800 anni. Ho visto un'altra Tua discussione a tal proposito sulle monete antiche. Ebbene devo darti una delusione. Non Ti puoi fidare degli strumenti per datarle, perchè si può sempre utilizzare metallo antico per fare falsi (già lo fanno). Quindi l'unico consiglio che Ti posso dare è quello di studiare, guardare e studiare ancora. Perchè solo l'esperienza e la conoscenza potranno darTi delle certezze sull'autenticità delle Tue monete. Arka Diligite iustitiam1 punto
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