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  1. Cinna74

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/26/19 in tutte le aree

  1. AUSTRIA 100 Corona Zecca: Vienna Metallo: Oro .900 Peso: 33.8753 g Diametro: 37 mm Dritto : Testa del sovrano a destra Rovescio: Aquila bicipite imperiale Tiratura: restrike, tiratura sconosciuta. 20 Corona Zecca: Vienna Metallo: Oro .900 Peso: 6.7751 g Diametro: 21 mm Dritto : Testa del sovrano a destra Rovescio: Aquila bicipite imperiale Tiratura: restrike, tiratura sconosciuta. 4 Ducati Zecca: Vienna Metallo: Oro .986 Peso: 13.9636 g Diametro: 40 mm Dritto : Busto del sovrano a destra Rovescio: Aquila bicipite imperiale Tiratura: restrike, tiratura sconosciuta.
    4 punti
  2. Mi dispiace ......... spero di fartelo io un bel regalo ........... anche se è una foto, basta il pensiero.
    3 punti
  3. Buon Santo Stefano a tutti, MAGLIOCCA 473
    3 punti
  4. Salve, dalle foto postate non ho dubbi sull'autenticità del ducato e dello zecchino anche se di quest'ultimo sarebbe bene vedere anche il dritto come giustamente detto da Luciano. Per gli acquisti di canali commerciali ce ne sono molti. Il noto sito internet che tutti spesso criticano negativamente o demonizzano è fatto anche di non pochi venditori professionali o privati seri e trasparenti. Quindi.... Bene per il consiglio di informarsi prima. Poi di commercianti seri e ben forniti con negozio fisico nel Veneto ce ne sono diversi. Saluti.
    3 punti
  5. Buongiorno e buone feste a tutti. Aggiungo immagini del mio rif. Muntoni 111. Ex numismatica Moruzzi; ex inasta 28, lotto 1585. Giudicato Spl. 31,36mm per 9,14gr.
    3 punti
  6. Come prima moneta ho il piacere di inserire una new entry della mia collezione. Si tratta di un solido di Costante II coniato nell'ultimo periodo del regno di Costante II, probabilmente tra il 661 e il 668 a Siracusa. Questo periodo è molto importante per la storia Siciliana. Negli anni precedenti, Costante II aveva tentato la riconquista dell'Italia ai danni dei Longobardi (Ultimo imperatore Romano orientale a tentare l'impresa). A seguito delle sconfitte si ritirò a Napoli e poi a Roma (ultimo imperatore Romano a visitarla). Si spostò poi a Siracusa e, alla ricerca di un luogo da cui governare lontano dal peso del Senato e della corte, la designò come sede imperiale. Siracusa divenne quindi per diversi anni il centro dell'impero. Stimolata dalla presenza dell'imperatore, Siracusa comincia una forte emissione di oro, in particolare di Solidi e tremissi, a nome di Costante II. In questo periodo Costante II aveva nominato Augusti i suoi 3 figli, Costantino, Eraclio e Tiberio, di cui il primo era anche stato designato suo successore. Ed ecco la moneta: al dritto presenta il ritratto di Costante II e suo figlio Costantino, suo successore designato. La legenda è abbozzata, limitandosi a: DN CO CO Il rovescio presenta la classica croce potente su base a 3 gradini con le raffigurazioni degli altri 2 augusti. La scritta è Victoria AUGU KY. In esergo la scritta a garanzia delle caratteristiche della moneta Conob, seguita da 3 puntini. Le Caratteristiche che permettono di assegnarla a Siracusa sono il cerchio lineare attorno alle figure e la caratteristica A allungata. Questa variante è classificata al numero 187 b dell'Anastasi mentre non è presente nello Spahr.
    3 punti
  7. Visto che il Munt 111 lo abbiamo visto, allego foto del Munt 112, da considerarsi "almeno" R3... Su acsearch c'è solo questo, Ex NAC 35. Michele
    2 punti
  8. Buone feste a tutti. Innanzitutto ringrazio @matteo95 e @incuso e @Reficul per aver ripristinato i cataloghi delle sterline d'oro ed il tasto "segui" come avevo in precedenza auspicato. Fra una mangiata e la successiva mi sono ritagliato il tempo per "giocare" con le immagini del mio ultimo acquisto. Era molto che non aggiungevo nulla alla mia raccolta. I pezzi che cerco per migliorare la mia tipologica hanno un peso economico rilevante (per me ovviamente) , e questa moneta rappresenta l'unica entrata del 2019. Era molto che la cercavo; in conservazione migliore ha prezzi che non investirei per questa tipologia. Rappresenta quindi il mio Edoardo VII "definitivo" e ne sono molto contento. Le sovrane di questo Re, anche quando in stato di zecca, non spesso hanno impronte del dritto ben definite. Ho optato quindi per una moneta di prova, una "proof" che proprio non brilla...... ve la presento attraverso le immagini del venditore e di pgcs: Come vi ho anticipato e come potete vedere dalle foto dell'ente americano questa moneta "di presentazione" non brilla minimamente. Si tratta infatti della "Matte Proof" una "prova opaca". Per definire una moneta di questo genere preferisco utilizzare le parole degli esperti: "In numismatics, a proof coin that is deliberately grainy to the touch. Matte finishes have become rare for modern coins, but were made occasionally in the early 20th century." Farlex Financial Dictionary. © 2012 Farlex, Inc. All Rights Reserved "Il trattamento matte proof è uno speciale tipo di finitura che venne usato soprattutto negli Stati Uniti d’America tra il 1908 e i 1916 ed, occasionalmente, in altri paesi. Messo a punto nell’ultimo decennio del XIX secolo dalla zecca di Parigi, il trattamento matte proof rende satinate e di aspetto granulare le superfici del tondello coniato. Un simile effetto viene ottenuto mediante una sabbiatura o con un trattamento acido delle impronte dei coni sulle quali si produce, in entrambi i casi, una quantità di microscopici crateri. Questi, all’atto della battitura del tondello, ammorbidiscono le superfici e gli spigoli del modellato togliendo parte dei riflessi e della luminosità alle superfici della moneta finita. Nei cataloghi specializzati, come nelle certificazioni della società statunitense di grading PCGS (Professional coin grading service), il trattamento matte proof è indicato in modo esplicito, anche perché, spesso, costituisce un elemento di valorizzazione della moneta. In Italia, dalle informazioni in nostro possesso, tale sistema non è mai stato impiegato dalla Zecca né è attualmente in uso." Roberto Ganganelli - Cronaca Numismatica - 9 Maggio 2019 Che ve ne pare? E' senz'altro una moneta particolare. @Graziano67 @refero1980 @Manuel88 @Livestrong @matteo95 @bizerba62 @claudioc47 @sterlina e tutti gli altri cari amici sovranofili: suvvia, sono giorni di vacanza, fateci vedere i vostri acquisti, condividete la gioia degli ingressi del 2019 con chi le ama come voi. Una saluto a tutti e buone vacanze.
    2 punti
  9. 2 punti
  10. Ciao Litra se hai pazienza prima o poi troverai un bel pezzo del 98. Seguendo anche i consigli dei più esperti.
    2 punti
  11. Se sei nelle vicinanze di Verona sarai stato al Veronafil, percui ti invitiamo a partecipare al prossimo convegno di Maggio in cui, nella giornata di sabato, ci incontreremo per un pranzo. Lì potrai incontrare molti amici che ti potranno aiutare nel conoscere la monetazione che segui. Roberto
    2 punti
  12. Ciao Alberto ti consiglierei di passare la mano, ci sono delle macchie sulla legenda al R/ e molto più presenti nel dritto che non promettono nulla di buono. Come accennavo prima, il problema di questa tipologia, non è tanto capire l'effettiva conservazione, quanto anche destreggiarsi tra i vari difetti congeniti che affiggono il processo produttivo, sia perchè gravano sul valore economico (quindi è buono aprire gli occhi e non concentrarsi SOLO sul grado di conservazione) ma ANCHE sull'appeal finale complessivo. Calma e sangue freddo quindi, non entusiasmarti subito e soprattutto non avere smania di incamerare la tua prima piastra. Vedrai che l'occasione buona verrà. Ti allego a titolo di esempio un pezzo in conservazione qSpl, con un tondello molto buono, sia per integrità che per qualità di coniazione (osserva l'entità dei rilievi nello stemma ad esempio, i dettagli sono molto alti e ben definiti, e non schiacciati). Un punto molto semplice per capire la conservazione ma anche la qualità del conio, è il boccolo della parrrucca nel ritratto. Ti allego uno zoom sempre della stessa moneta. Sperando queste immagini ti aiutino, rimango sempre a disposizione anche in privato per ulteriori chiarimenti
    2 punti
  13. Ciao a tutti e buon Natale. Io vado un po' fuori dal coro. Non sono infastidito dalle richieste "mordi e fuggi" (a volte magari dalla maleducazione). Sono persone che non si interesseranno mai di numismatica? Nella stragrande maggioranza dei casi sappiamo sia così. D'altro canto rispondere loro ci permette di far del bene al prossimo, di rendere un servizio disinteressato a persone digiune in materia. Poi, diciamola tutta, noi "viviamo" di immagini. La maggior parte delle foto sono postate da utenti con meno di 10 post alle spalle nella sezione identificazioni. Se posso permettermi una critica: vedo utenti "storici" tanto preparati quanto restii a condividere le immagini dei propri tondelli. Per me il discorso è semplice: le immagini hanno valore, più ne vediamo meglio è. Ogni discorso parte da esse e può portare un arricchimento in termini di esperienza che altrimenti raggiungere sarebbe meno semplice. Infine mi permetto di osservare che locuzioni del tipo: "dove andremo a finire", "si stava meglio quando si stava peggio", "non ci sono più le.....di una volta", le ho sentite dire ai miei bisnonni, poi ai nonni ed infine ai miei genitori. L'unica cosa che davvero mi preoccupa è che a usarle ora siano le persone delle mia generazione. Significa che siamo vecchi, significa che viviamo il disagio dello stare al passo coi tempi....purtroppo (per noi) e fortunatamente per il mondo siamo noi a doverci aggiornare non i giovani a tornare indietro. Perdonami @TIBERIVS, ti leggo spesso e mi abbevero dalla tua competenza, ma stavolta abbiamo idee differenti. Non intendo certo urtarti. Quindi forza "utenti storici" tirate fuori le foto dei vosti acquisti o dei vostri tesori, le occasioni ci sono o si creano. Solo dopo potremo pensare di mettere in secondo piano i ritrovamenti del "cassetto del nonno". Un sereno Natale ricco di regali numismatici per tutti.
    2 punti
  14. Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 1991
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  15. Prendendo ad esempio l'interessante discussione di @rubber, ho pensato che possa interessante inserire in questo forum le foto delle monete bizantine che entrano e/o fanno parte della mia collezione specializzata di monete bizantine. Tuttavia, mancando una discussione specifica, potrebbe essere carino raccogliere e discutere in un'unica pagine delle monete bizantine di Sicilia, così da poter discutere ampiamente della storia e delle caratteristiche peculiari di questa monetazione. In vista di ciò provvedo a fare un'introduzione per sommi capi di quella che è la monetazione Bizantina di Sicilia, che spero possa rivelarsi utile sia per i neofiti che per i curiosi di questa monetazione. La monetazione Bizantina Siciliana comincia a svilupparsi a partire dalla riconquista dell'Italia compiuta dall'imperatore Romano orientale Giustiniano. La guerra gotica va avanti tra alterne vicende per 40 anni e l'unica regione Italiana che rimane in possesso bizantino per tutta la durata della guerra è la Sicilia, in cui opera quasi certamente una zecca per il pagamento dell'esercito. Negli anni successivi in Sicilia (probabilmente Catania) sono coniati gli spiccioli da 5 e 10 nummi, mentre le maggiori coniazioni sembra avessero luogo a Roma e Ravenna. Con l'invasione Longobarda della penisola, il ruolo della sicilia diviene sempre più importante. A partire da Maurizio Tiberio compare finalmente il segno di zecca Catania nei nominali da 5 e 10 nummi. A partire dal segni di Eraclio vengono coniati (o meglio contromarcati) i folles. A partire da Costante II (figlio di Eraclio) ha luogo un'abbondantissima emissione monetaria in oro e rame. Sotto la dinastia di Eraclio (conclusasi nel 711), ha luogo la graduale formazione del tema di Sicilia, in cui il comandante in capo dell'esercito assume di fatto un'autorità sia civile che militare, nonché una non trascurabile autonomia nei confronti dell'autorità centrale. In una data ancora non del tutto chiarita, la zecca si sposta a Siracusa. Il tema di Sicilia comprendeva Sicilia, Calabria meridionale e Salento e influenzava fortemente la politica dei ducati Napoletani e di quelli sardi (in cui il duca almeno inizialmente era solo un rappresentante politico e militare di Costantinopoli). Questa Autonomia permette di coniare moneta con caratteristiche che gradualmente si discostano da quelle della moneta di Costantinopoli, portando infine ad una produzione monetaria del tutto originale. Si pensa che il Solido di Sicilia valesse 3/4 del solido di Costantinopoli nel l'ottavo secolo, mentre tre semissi di Sicilia erano necessari per un solido di constanipoli all'inizio del nono secolo. Anche i folles assunsero caratteristiche del tutto originali e reputo improbabile che potessero scambiarsi uno ad uno con quelli di Costantinopoli (nel nono secolo un follis di Sicilia pesava circa la metà di uno di Costantinopoli). Mentre la produzione monetaria della capitale è rappresentata da Solidi, Miliaresia d'argento e folles, in quella Siciliana manca l'argento e abbondano i frazionali in oro del solido, ossia semissi e tremissi. A metà del nono secolo la produzione Siracusana si riduce a 2 sole monete: semissi e folles. I sistema collassa con l'invasione Araba; l'ultimo semisse in oro basso si deve a Basilio I, nell'878. Perchè collezionarle? Dal punto di vista storico e numismatico rappresentano un unicum e una perfetta via di mezzo tra la monetazione orientale e quella occidentale, confermando la Sicilia come quella terra d'incontro tra civiltà e culture differenti. La monetazione è estremamente particolare e di fatto rappresenta una monetazione a se nel mondo bizantino per quando sopra ho già scritto La monetazione Siciliana seguiva infatti culturalmente la monetazione occidentale, rappresentata da monete (tremissi) di oro basso, permettendo probabilmente degli scambi monetari adeguati con longobardi e altre popolazioni. La coniazione di semissi quasi certamente portò alla coniazione araba del robai/tarì, una moneta che di fatto era equivalente al semisse del nono secolo e si scambiava alla pari o quasi durante il lungo periodo in cui la Sicilia era condivisa tra arabi e bizantini. Tarì che poi ebbe un'influenza straordinaria tra il decimo e il tredicesimo secolo e fu fondamentale per la nascita del fiorino e del ducato veneziano (che in origine valevano 4 tarì ossia un solido romanatus). Ma questa è un altra storia.
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  16. Buone feste a tutti i "venetici" e non ed alle loro famiglie; auguro tanta salute e felicità con l'accompagnamento - come di consueto - della splendita musica del Rondò veneziano. Luciano
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  17. Vigilia di Natale... ci si prepara a cene e pranzi, si arriva da cene di classe, di palestre, di circoli, tra amici e parenti... Ma ogni tanto una monetina aiuta quasi a "digerire" il tutto, fa piacere toccarle, guardarle e ancor di più se si riesce a portarle a casa! Per Natale ho avuto quest'anno la sorpresa di riuscire ad aggiungere in collezione, inaspettatamente devo anche aggiungere, questa moneta che anche senza pacco e fiocco è stato un bel regalo! Si tratta di un Forte Bianco di Aimone, moneta coniata a Pont d'Ain dallo zecchiere Farolfi al taglio di 240 pezzi al marco per una quantità di 700 marchi. Della stessa serie fanno parte gli oOboli Bianchi e i Grossi Dozzeni, particolarità unica nelle monete sabaude il numero di bisanti nei cantoni che rappresenta il rapporto di valore fra loro. Il Grosso tre bisanti per cantone valeva tre Forti, il Forte un bisante per cantone valeva due Oboli che invece avevano solamente un bisante un cantone si ed uno no. Ora foto...
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  18. Rocco ti faccio i complimenti per la tua collezione stupenda ed inarrivabile che condividi con noi facendoci conoscere dei pezzi stupendi.
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  19. Buonasera a tutti, stamattina approfittando della tregua al lavoro ho tirato fuori parte della mia collezione non ancora classificata, l'occhio è andato su questa minuscola monetina, allora ho deciso di capire bene di cosa si trattava, ed ecco l'illuminazione anche grazie alle schede del Forum, trattasi di un denaro di Federico II di Svevia 1220-1250. D'apprima volevo usarla nella discussione millesimi e avvenimenti ma poi ho preferito postarla qui in sezione a casa sua. Cosa assai più singolare è che proprio oggi ricorre l'anniversario della sua nascita, ben 825 anni fa. Il 26 dicembre 1194, nasceva a Jesi il sovrano Federico II di Svevia. Alla giovanissima età di 3 anni divenne re del Regno di Sicilia. Sotto la tutela del Papa Innocenzo III. Successivamente fu regnante di Germania, re di Gerusalemme e imperatore del Sacro Romano Impero. Tuttavia a Napoli lo si ricorda particolarmente. Grazie al re Federico, infatti, nella città partenopea abbiamo l’università pubblica più antica d’Europa. L’Università Federico II, fondata il 5 giugno 1224, per volere proprio del regnante di cui ancora oggi porta il suo nome. La scelta per fondare a Napoli la prima università laica e statale degli studi del mondo Occidentale, cadde sul capoluogo campano per la disponibilità di alloggi che offriva la città agli studenti. Nonché per le numerose vie d’accesso che rendevano Napoli una città facilmente raggiungibile. Federico Ruggero Costantino di Hohenstaufen, è stato re di Sicilia, Duca di Svevia, Re dei Romani e poi Imperatore del Sacro Romano Impero e re di Gerusalemme. Federico apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen e fu l'ultimo sovrano a regnare in Sicilia ad appartenere a tale dinastia. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Saluti Alberto
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  20. Oggi l'economia conta infinitamente di più della cultura, è quindi naturale che si tenti di ottenere il massimo con il minimo sforzo. Pongo inoltre una questione già proposta in precedenza sottolineando come il collezionista di monete non sia necessariamente un Numismatico, così come il Numismatico non sia necessariamente un collezionista di monete. Credo sia importante valutare se ci interessa capire dove vada il collezionismo (campo più prettamente legato a fattori economici ed hobbistici) o dove vada la Numismatica (ambito più strettamente culturale e legato al desiderio di conoscenza). Sono due ambiti che non di rado si intrecciano, ma sono mossi da motivazioni mediamente divergenti. Se il topic aperto da Tiberius riguarda il solo collezionismo credo che sia tutto nella norma, il valore di un oggetto è sempre più importante rispetto alle informazioni che veicola. Se si vogliono estendere le valutazioni alla Numismatica intrecciata al collezionismo credo che negli ultimi decenni si sia posta troppa attenzione verso l'oggetto fisico e troppo poca verso la parte culturale, questo almeno nelle sfere meno scientifiche e più divulgative di questo meraviglioso mondo. Si è venuto così a creare una sorta di feticismo smodato e spesso privo di anima.
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  21. "Solo" 2000 €. Mi auguro che non ci sia il pollo di turno in giro.
    1 punto
  22. Il In occasione delle prossime festività, desidero fare gli Auguri a tutti gli utenti del Forum. Speciali, a tutti i frequentatori di questa sezione, con una immagine della GRANDE BELLEZZA che, la numismatica classica ci offre. Il tetragramma firmato da , Xoirion con la testa di Apollo di faccia, presso il Museo di Siracusa. BUONE FESTE A TUTTI ...........GIONNYSICILY
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  23. Magliocca 473/a Caratteri della legenda al dritto di dimensioni inferiori. Rara.
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  24. Sembra una schifezza,"moneta passata sotto il conio da 1 euro",non sà nemmeno come funzionano oggi i macchinari.
    1 punto
  25. Sono quasi al limite del ritardo, ma ancora faccio intempo e auguro a tutti i frequentatori del Forum e sopratutto a coloro che "lavorano " per il Forum con il loro prezioso tempo messo a disposizione di tutti, un Felice Natale e Santo Stefano Tanti Auguri F.P.
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  26. In considerazione dell'argomento ti scrivo un po' di dati el 1600 e 1700 che stò studiando per un articolo personale: Più precisamente le fonti riportano che nel periodo dell'emissione delle nuove monete un muratore guadagnava 70 ducati (da 124 soldi) all'anno ovverosia circa 24 soldi al giorno, in questo caso contando anche i giorni festivi (12 monete da 24 bagattini o 2 soldi o 24 monete da 12 bagattini o 1 soldo). Può sembrare una cifra alta ma nel luglio del 1571 a Verona si è a conoscenza del mercante di origine tedesca (ma da tempo residente nella città in riva all’Adige, dove si era trasferito per operare nella produzione di seterie da vendere appositamente sul mercato “de l’Alemagna”) Pandolfo Ferleger il quale per ben 17 anni si è servì di un unico maestro torcitore, Domenico da Arco, pagandogli un salario annuale di 60 ducati. Una cifra cospicua per l’epoca a dimostrazione del fatto che il da Arco era un uomo di fiducia, un artigiano che per quasi due decenni ha consentito al Ferleger di disporre dei semilavorati contrassegnati dallo standard qualitativo richiesto per una buona vendita sui mercati esteri.5 5 ASVr, N. 5634, fasc. 270, 18 Luglio 1571. UDINE 1600: Altra fonte per la città di Udine riporta che «Essendo corso tutto il mese di giugno senza che sia stato riferito il prezzo delle biade, … ed essendo necessario di far sopra ciò qualche regolazione li molto nobili signori deputati della città di Udine … havuta matura consideratione sopra i prezzi dei formenti venduti sopra il fontico pubblico et sopra li comprati … et alle vendite fatte nel corso dell’anno passatto d’ogn’altra sorte di biada, concordemente hanno terminato che il prezzo mediocre delle biade infrascritte sia come qui sotto». E cioè: frumento L. 19 allo staio, segale 15, fava 14, avena 10, pirra (cioè il farro) 7:10, miglio 12, mais 12, grano saraceno 10, sorgo rosso 8. L . L’unità di misura dei cereali usata sul mercato di Udine era lo staio, suddiviso in 6 pesenali, pari a litri 73,16. Per la conversione da unità di volume in unità di peso la proporzione usuale era: 1 staio di frumento = 120 libbre grosse = kg. 57,24 (1 libbra grossa = g. 477). Tale conversione va naturalmente intesa come largamente indicativa.6 6 BCU, Archivio comunale di Udine, b. 242. Circostanza “fortunata”, in quanto un mercato si tenne il 31 maggio e uno il primo luglio VERONA 1700: All’inizio del secolo, nel 1716, il monastero di S. Fermo Maggiore remunera con 4 lire venete quattro giornate di lavoro di un lavorante muratore mentre il capo-mastro è pagato 24 lire venete per 8 giorni lavorativi ; ciò significa che la paga giornaliera del “sottoposto”è di una lira veneta (o 20 soldi), mentre quella del maestro raggiunge le 3 lire venete (60 soldi). Quarant’anni dopo, tra il1756 ed il 1757, possiamo osservare che i progressi salariali più significativi, nell’ambito dei muratori, si sono registrati per i manovali, piuttosto che per i maestri; infatti, dai compensi versati dal Santo monte di pietà all’impresa di Filippo Matteotti tra l’agosto e l’ottobre del 1756 vediamo che i compensi medi giornalieri del mastro ammontano a 2,75 lire venete, mentre quelli dei lavoranti sono ascesi a 1,5. Relativamente agli stipendi pagati dal monastero sono riportati i seguenti importi: nel 1706 il cuoco ed il campanaro percepiscono rispettivamente 7 e 3 lire venete al mese ( 84 e 36 lire annuali). Nel 1715 l'organista guadagna 12.8 lire veneta al mese (148,8), mentre il suo salario risulta scendere a 11 lire venete mensili nel 1756 (132 annuali) e a 10,3 lire venete nel 1766 (123,6 all'anno).7 7Carmelo Ferlito “Per un analisi del costo della vita nella Verona del 1700” pag.631-688 e relativi riferimenti. PADOVA 1700: Lo scenario cambiava muovendosi all’interno dei domini di Terraferma: a Padova un muratore guadagnava circa 372 lire annue e un capomastro 496 lire, ma per molti manovali e operai agricoli il salario non superava i 14 soldi giornalieri (il che vuol dire 168 lire annue, se si conteggiano 240 giorni lavorativi effettivamente pagati).8 8 M. V AUSSARD, “L’Italia nel Settecento”, p. 228
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  27. se al R - c'è S.PETRUS. è un Albulo del XVI secolo Confermo - Albulo di Lucca del XVI secolo
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  28. Questo è senz'altro il miglior acquisto che ho fatto nel 2019; anche perchè è l'unico . Ne sono molto felice ed era nel mirino da molto: Per maggiori informazioni o curiosità vi invito a visitare la sezione estere e questa discussione in particolare ; chissà che le inglesi possano affascinarvi e convertirvi. Buone feste a tutti. Ora si ricomincia a mangiare.......
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  29. Bel esemplare Silvio manca ancora alla mia collezione
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  30. Buon natale a tutti voi
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  31. Buonasera e ancora Buon Natale a tutti, chiudo il 2019 con un bel Catalogo arrivatomi proprio ieri che era la vigilia, indubbiamente mi sono fatto un bel regalo di Natale.. ? Saluti Alberto
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  32. Auguri e Buon Natale a tutti gli utenti del forum e alle vostre famiglie.
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  33. Buon Natale a tutti voi e alle vostre famiglie...
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  34. Le ultime due sono differenti per quel che riguarda la discussione MΣΣΑ ma sono ΣΑΣΣΑ.
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  35. Ho deciso di mettere il mio nome e cognome proprio per questo. Il nick va bene per i social, dove puoi scrivere emerite c...ate, insultare delle persone e poi trincerarti dietro un nome fittizio. In questo sito, secondo il mio parere, il nick è una scelta sbagliata, i rapporti diventano informali e asettici e non si ha mai la percezione che il tuo interlocutore sia una persona vera. Ciao Buone Feste Beppe
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  36. Auguri di Buone Feste a voi, alle vostre famiglie e a tutte le persone a voi care, con la speranza che il 2020 sia per tutti, venetici e non, ricco di serenità e gioie. Mattia
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  37. Certo una discussione senza auguri in piazzetta era da anni che qui non la vedevo...segno forse dei tempi, io ho dato e sarebbe bello che arrivasse qualche new entry ...
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  38. 1814 Regno di Sicilia - Ferdinando III - 10 Grani
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  39. Salve a tutti, amici lamonetiani! Senz'ombra di dubbio, per quanto mi riguarda, la scelta del migliore acquisto di quest'anno ricade sull'omaggio di Francesco Daniele a Giuseppe Napoleone, una medaglia napoletana particolarmente rara e significativa da un punto di vista storico. Vi sono talmente affezionato, che, come potete notare, è diventata in breve tempo la mia immagine profilo qui sul forum. Siccome sono una frana a scattare foto, vi mostrerò direttamente l'immagine presa dal catalogo dell'asta in cui è stata battuta. Un sentito augurio a tutti di buone feste e che questo 2020 possa essere ricco di grandi soddisfazioni!
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  40. Apollo con lo ...strabismo di Venere! Contraccambio gli auguri. apollonia
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  41. Buongiorno Nel libro “Il collezionista di monete” ho voluto trasmettere quanto ho appreso in questi anni di collezionismo partendo dalle fondamenta. Sono per la mia giovane età ancora fresco delle fondamenta. Queste le ho apprese nei Circoli Numismatici, osservando e facendo domande ai collezionisti più senior, partecipando alle conferenze, nutrendo la mia passione con delle letture: di storia, sul forum lamoneta.it, di articoli numismatici. L'obiettivo del libro è quello di portare il lettore digiuno di Numismatica o quasi ad un livello intermedio, almeno per quello che riguarda la monetazione genovese. Allo stesso tempo, chi vorrà dedicarsi ad altre collezioni, leggendo questo libro si troverà avvantaggiato, perché, proprio essendo un testo di base, ripercorre aspetti comuni. Usando un paragone calcistico il collezionista ben si sposa con il tifoso è una questione di coerenza e mentalità. Un decalogo, dunque, del "Collezionista Provetto", una serie di regole e di spunti; dal cartellino, all'aspetto legislativo, dal potere d'acquisto delle monete al tempo, con esempi descrittivi di molte monete. Per chi vuole continuare con la monetazione o approfondire la Storia Genovese, il testo suggerisce altri volumi sia di storia, che di numismatica. La Storia contemporanea di Genova propone un punto di vista industriale, di quella che è stata la terza Confindustria d'Italia sottolineando pregi ed opportunità per i Millenium. Un libro molto semplice ma che va a coprire un vuoto, quello adatto ad una popolazione molto ampia, quasi la totalità, che è digiuna o quasi in materia. Allargando il cerchio al panorama numismatico italiano, questo costituisce uno dei primi tentativi in questa fascia. Pezzi di storia le monete, oggetti del desiderio ma non pane. Potete acquistare il libro: - Scrivendomi - Su lampi di stampa c'è una pagina dedicata ed è presente nella vetrina online https://www.lampidistampa.it/it/IT/Shop/Shop/Index Cerca nel catalogo: il collezionista di monete Al mio libro è assegnato un codice ISBN 978-88-488-2116-2 e entro qualche giorno: - Sullo shop online di Nomisma (che ringrazio) - in oltre 4.000 librerie attraverso il servizio Print on-demand (stampa su richiesta) - nei migliori siti e-commerce, come ibs.it, hoepli.it, lafeltrinelli.it, libreriauniversitaria.it, unilibro.it, webster.it, ecc. INOLTRE ci sono state e ci saranno molte altre iniziative di diffusione ... Marco
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  42. mi sono divertito a fare qualche video di questa moneta.. sono i primi che faccio.. però credo che servono più di una foto a comprendere meglio la moneta..
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  43. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso dispiacere sia qui, che telefonicamente , che tramite altri canali Purtroppo il dispiacere e' enorme, oltre che per il valore economico, anche per l'attaccamento verso tali monete, ricercate con cura e selezione per la qualita' degli esemplari, nell'arco degli anni Io non son su nessun social, ma tramite il mio socio Simone, so che vari amici colleghi e proprietari di case d'aste si sono prodigati per diffondere la notizia il piu' possibile all'intero mondo numismatico italiano e pure commercianti e case d'aste estere......e per tutto questo li ringrazio enormemente Purtroppo, non dispongo di foto delle singole monete, ho solo 2 foto di un paio di vassoi dove si vedono alcune delle monete rubate Nella lista pero' inoltrata in giro, di varie vi e' la provenienza, ed in questa conservazione e' facile individuare di quali si tratta qualora apparissero da qualche parte, oltre al fatto che varie sono proprio gli esemplari raffigurati sui Mir dello Stato Pontificio Nella lista e' presente , al fianco di alcune, una "X"......quelle non fanno parte di quelle rubate, poiche' sono state perse dai ladri all'uscita dalla casa Inserisco 2 foto, ma purtroppo solo indicative, di alcune monete presenti in 2 vassoi Roberto
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  44. Dove si sta andando........? non è che in ambiti diversi dalla numismatica le cose vadano meglio. E non mi preoccuperei, numismaticamente o meno, della nostra destinazione: è tutto già scritto. Per carità, non fraintendetemi: non sono un ufologo, non credo in alcuna religione, nè penso che esista il destino; e neppure sono un adepto di Cesco Ciapanna (vedi forum). Non mi chiedo dove andremo a finire, perchè la risposta ce la dà la storia: stiamo vivendo gli ultimi anni/decenni (non credo secoli) della nostra civiltà, la cosiddetta civiltà occidentale. Toynbee, e prima e meglio di lui Spengler, hanno studiato in modo comparativo le varie civiltà succedutesi sul pianeta, ed hanno notato che queste si evolvono come un'entità biologica: nascono, crescono, muoiono. Pare, secondo loro, che ora noi stiamo vivendo la fase finale della nostra civiltà: niente di male, è una cosa naturale, ed oltrettutto la morte di una civiltà non è necessariamente traumatica (sempre guardando alla storia). Semmai sono fastidiose le manifestazioni di questo decadimento (vedi quanto evidenzia TIBERIVS), ma al più possiamo evitarle, non curarle. Non posso incavolarmi se perdo i capelli, è nella natura del ciclo vitale, così come non posso incavolarmi se dei ragazzini imbecilli guardano agli strani 20 centesimi solo con la speranza di arricchire; anche loro sono nel ciclo vitale della loro (nostra) civiltà. Una delle cose che però mi infastidisce, visto che fra un po' dovrò tirare le cuoia, è che non potrò vedere che cosa ci sostituirà: perchè finora le varie civiltà che sono vissute sul pianeta, quasi sempre sono nate vergini, con pochi o nessun contatto con civiltà precedenti (un esempio banale: le civiltà precolombiane non hanno avuto contatti con quelle mediterranee). Ma ora viviamo in un mondo globalizzato, non c'è più spazio per la nascita di una civiltà vergine; e questo fatto non si è mai presentato prima nella storia del mondo. Ecco, questo fatto mi infastidisce molto ( Petrolini cantava: ...mi dispiace di morire ma son contento, son contento di morire ma mi dispiace...), il non poter vedere che cosa succederà, ma non potrò avere risposta.
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  45. @TIBERIVS Condivido. Mi pare che la discussione più inutile qui sia quella su gli euro che ha già decine di migliaia di post dove qualcuno di passaggio a Pummarola a Mare si compra un trancio di pizza e riceve di resto un 5 centesimi spagnolo BB tirato a 2 milioni di pezzi e si precipita a postarlo (della serie : scrivo dunque sono. Non cogita ma scrive)
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  46. salve, sapete riconoscere chi la ha emessa ? agathokles o hieron II o altro ? grazie per l' aiuto.. ciao Roberto ae16mm 2,20gr
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  47. Buongiorno, con questa finisco il primo giro di magno greche... chiedo il vostro solito aiutino (compreso 2 parole di storia) ae18mm 6,40 gr D/ testa di ercole con pelle di leone legenda sopra la testa ----SION r/ aquila verso destra Grazie Roberto
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