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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/19 in tutte le aree

  1. Ciao, tra i vari acquisti del 2019, direi che questo va al primo posto: CLEMENTE VII, Quarto di Ducato ossidionale del 1527, battuto durante il "Sacco di Roma". Michele
    9 punti
  2. Le medaglia col faccione di Marx non sono rare ma, forse visto che averle durante il fascismo avrebbe fatto passare un brutto quarto d'ora, neanche così comuni. Me ne sono capitate diverse sia come formato (28 o 25 mm) che come immagini, purtroppo non c'è uno studio serio sulla tematica e le ho sempre considerate come coniazioni di propaganda commissionate dal partito socialista ad inizio '900. Eccone alcune La prima a firma Donzelli è la simile a quella di gpittini. Poi altre due di formato più piccolo (25 mm) E un'ultima da 25 mm che richiama al solo 1° maggio, e al verso presenta la frase "Stretti in fascio siam potenti" tratta dal "Canto dei Lavoratori" di Turati.
    5 punti
  3. taglio         2 euro cc paese     Germania F anno 2019 B tiratura 7.840.000 condizioni spl città Milano Note News!!
    3 punti
  4. Aquila sicula, su un quattro tarì per Filippo iiii. Saluti
    3 punti
  5. Foto della donazione dei Denarini di Umberto II di Savoia al comune di Susa. Tutti di forte rarità da parte del dottore Montenegro e della Associazione Numismatica Taurinense
    3 punti
  6. Buon sabato a tutti. Appena messo in collezione questo tarì che ho preso per la particolarità nella data al dritto, che riporta un "16" non seguito da altro se non da un unico "2" peraltro disassato. Ho provato a cercare la specifica catalogazione sul CNI, ma mi sembra che questo particolare dettaglio non sia descritto (si avvicina alla descrizione della n°54 sebbene non mi pare proprio uguale). La moneta ha un diametro, al netto della tosatura, variabile tra i 24 e i 26 mm e un peso di 5,7 g. Ne avete viste altre così? Grazie e buona giornata a tutti. Altra foto del dritto.
    2 punti
  7. Presento una moneta che cercavo da diverso tempo e che alla fine ho trovato e anche in discreto stato di conservazione. Si tratta di un Five Cents USA del 1913. Come spesso avviene, anche questa moneta la si può trovare del 1° o del 2° tipo. Nel 1913 si comincio a coniare il "five cents". Al R/ vi è la rappresentazione di un bisonte americano (secondo la leggenda il bisonte usato come modello per questa moneta era ospite dello Zoo al Central Park) . Al D/ vi è rappresentata la testa di un capo indiano. Per quelli come noi, over cinquanta queste due rappresentazioni risvegliano il ricordo di personaggi dei nostri fumetti preferiti... Nel 1913 fu coniato il 1° tipo con il terreno a collinetta sotto le zampe del bisonte, mentre nel 2° tipo e fino al 1938, il bisonte poggia sopra una linea dritta. Vado a postare il 1° tipo e spero che alcuni di voi possano postare il five cents del 2° tipo perché a me manca ancora. chiedo anche all'amico @villa66se per caso ha il five cents 1913 2°tipo. saluti
    2 punti
  8. Buonasera a tutti , dopo un periodo di stallo sono riuscito ad aggiungere un pezzo alla collezione di Vittorio Amedeo III , un bel pezzo direi , che ve ne pare ? Ponderali vicini alla perfezione , Diametro 30 mm peso 8,78 gr
    2 punti
  9. Salve a tutti, chiederei il vostro aiuto nell'identificare questo antoniniano (scusate la luce): grazie mille!
    2 punti
  10. WOW *_* grazie grazie mille Mario, è proprio lei, riporta tutto. Sono felice che i miei tratteggi siano serviti a rendere meglio l idea. Grazie ancora.. Ps. Ne approfittox augurare a te e a tutti gli uttenti del forum tanti tanti auguri di Buon Natale. Un saluto Maria
    2 punti
  11. mi sono divertito a fare qualche video di questa moneta.. sono i primi che faccio.. però credo che servono più di una foto a comprendere meglio la moneta..
    2 punti
  12. Un grazie a @dabbene, a nome di tutti gli appassionati numismatici, per quello che state facendo e che continuerete a fare per la diffusione di questa bellissima scienza. Continuate così ?.
    2 punti
  13. Here, @miza, is a 1913 tipo 2.... v.
    2 punti
  14. Bellissima moneta , complimenti !
    2 punti
  15. Ho avuto occasione di visitare il sito di Ercolano, bellissima esperienza, non occorre dire altro; nel dettaglio numismatico, è notevole quello che si può vedere nel museo dove sono collocati i ritrovamenti del sito. mi ha molto colpito il “gruzzolo” di bronzi in cui spicca un denaro in argento; anche gli aurei ritrovati sono in magnifiche condizioni. le didascalie del museo erano particolarmente generiche, e purtroppo l’illuminazione LED non permette di fare buone foto, ma qualcosa ho fatto: sicuramente è un esempio lampante del motivo per cui certi metalli sono da sempre preferiti e considerati di pregio rispetto ad altri. La loro stabilità nel tempo. Ma proprio per questo motivo, sappiate quanto sono preziose le monete di bronzo o rame giuste fino a noi in buone condizioni! perché la stragrande maggioranza di tutte le monete “vili” si trovano in questo stato. Pertanto, anche se umili, coccolatele per traghettarle ai posteri.
    2 punti
  16. LA CASSAFORTE INVIOLABILE PREMESSA: è una storia famigliare che mi ha insegnato molte cose. Che bisogna badare più agli affetti che alle cose e che siamo dei granelli di sabbia sulla spiaggia e non sai mai dove ti porterà il vento. Lo chiamavano “Bugher”, né lui né i famigliari hanno mai saputo il perchè, forse era un suono onomatopeico che ricordava il ringhio dei mastini. Alto, tutto nervi, occhi a spillo penetranti che qualche volta diventavano cattivi, naso a punta e un modo di atteggiarsi brusco fino al limite dell'arroganza. Era fratello di mia nonna Assunta e nella vita ne avevano passati di tutti i colori. Mezzadri in una grande cascina di proprietà di un Marchese, pativano la fame, anche perchè ad inizio Novecento si diffuse la Filossera, un insetto che distruggeva le viti. Bugher aveva appreso che l'innesto della vite americana poteva salvare le viti autoctone e quindi, raccolti i pochi risparmi, si imbarcò per l'America. Dopo un lungo peregrinare, arrivò in California, dove grazie al commercio dei vitigni americani ( refrattari a questa malattia ), divenne ricchissimo. Però era solo e sentiva la nostalgia delle sue colline. Ritornò accolto dalla Banda del Paese, sia perchè aveva salvato i vitigni delle Langhe, sia perchè, un uomo ricco deve essere sempre blandito... Le prime cose che fece fu comperare tutta la Tenuta del Marchese e chiedere al Sindaco quale fosse la più bella ragazza del posto. Naturalmente la sposò e l'unione fu allietata dalla nascita di due figli: Gepìn ( che ho già ricordato in una storia precedente ) e Gilda. Però i soldi non comprano tutto, soprattutto gli affetti. Bugher girava in Paese con una macchina americana con le pinne sul retro, cappello da Texano e continuava a fare affari come commerciante di vini...intanto i soldi davano alla testa ai figli. Aveva fatto installare in cantina una cassaforte enorme, perchè aveva sempre bisogno di liquidità per i suoi affari. Nel frattempo, in famiglia il clima era sempre più teso: i due figli erano in aperto conflitto su ogni minima cosa. Gepìn si sposò, lasciò la casa di famiglia e rilevò l'azienda dello suocero. Gilda invece continuò a lavorare con il padre nel campo dei vini, sempre acida ed in conflitto con il fratello. Bugher morì ad inizio anni '60. All'apertura del testamento si scoprì che il Padre aveva lasciato quasi tutto al figlio maschio. Cominciò un contenzioso legale durato decenni, con tutte le proprietà poste sotto sequestro e soprattutto la cassaforte con i sigilli. La moglie di Bugher diceva che era strapiena di soldi perchè dovevano fare un grande affare in quei giorni. Finalmente ad inizio anni '90 (!), ci fu un accordo e si aprì la cassaforte. Conteneva 66 milioni di Banconote ( inizio anni '60 erauna cifra notevole). Tutte inservibili perchè ormai "fuori corso". EPILOGO: Mio padre arrivò dal cugino Gepìn prima che, in un impeto di rabbia, desse inizio al grande falò delle Banconote ormai inutili. Cercò di “ragionarlo” in tutti i modi, dicendo che potevano avere qualche valore. Niente da fare. Prima che Gepìn andasse a prendere la benzina, arraffò qualche manciata di banconote e le mise in tasca. Poi cominciò lo scempio: si levarono delle alte fiamme e un fumo spesso che avvolse tutto e soprattutto l'egoismo e l'avidità degli attori di questa commedia umana. Ciao Beppe ( scusate la lunghezza ed un po' di poesia! ) P.S: non so quali sono le Banconote arraffate da mio padre e la collezione di Banconote di famiglia devo ancora catalogarla, quindi posto due tipologie che potrebbero essere coerenti. Chiedo aiuto agli esperti quale tipologia di taglio alto fosse usata fine anni '50 - inizio '60. Dal web ho scelto queste:
    2 punti
  17. Aquila pescatrice africana Bella rappresentazione su un Kwacha 1996 del Malawi
    2 punti
  18. taglio         2 euro cc paese     Belgio anno 2013 tiratura 2.000.000 condizioni bb città Milano
    2 punti
  19. Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe
    1 punto
  20. Buongiorno, oggi ho aggiunto alla collezione (regalo di Natale che mi sono fatto ?) una banconota che in condizioni migliori rispetto a questa non mi sarei potuto permettere economicamente parlando, quindi nonostante alcuni difetti ne sono soddisfatto. Voi cosa ne pensate e come la cataloghereste? Ps. Non è stata stirata. Ha una piega centrale leggera e sull’angolo in alto a destra.
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  21. Sono stato ottimista? Non è proprio la mia "materia" comunque un bel regalo di Natale saluti TIBERIVS
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  22. Le più belle di quest’anno: -20 mila lire Tiziano - 10 lire 1915 e proprio oggi! - 100 mila lire Manzoni!
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  23. Siamo al bb un bel pezzo con usura omogenea
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  24. Lo penso anche io ? Magari anche tu potresti mostrarci il miglior acquisto di questo 2019? Saluti
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  25. Esatto, in realtà la particolarità era che, anziché a fine legenda, nel mio 9 cavalli la G era sotto il busto (sempre a destra), quindi comunque sono stato inesatto. Me ne sto accorgendo, e soprattutto tutte le monete che ho sono di Filippo IV, mi piacciono davvero tanto...
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  26. Alcuni esempi... Qui troviamo 2 simboli...
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  27. Segnalo http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do La zecca di Roma I denari provisini di Mariele Valci
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  28. Ringrazio Renzo per il bel post informato, che condivide preziose nuove informazioni sulla medaglia di Giulio II, e inoltre con una bella chiosa ironica ?. La leggerezza dell'ironia è merce rara di questi tempi urlati e gridati ...
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  29. per me è Tetrico I^.( non II. )..... leggo Tetricus PF Aug. non Tetricus caes
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  30. Ottima idea: è la visione più vicina a quella che si ha avendo la moneta in mano. Mi piace il giro di luce. Grazie. Polemarco
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  31. Buongiorno a tutti, Beppe @giuseppe ballauri, ho letto tutto d'un fiato il racconto della cassaforte inviolabile e i post degli altri Fratelli Lamonetiani, mi unisco a loro nel manifestarti tutta l'ammirazione per il tuo modo di raccontare e per il renderci partecipi di spaccati della tua vita. Scopro con gioia che oltre ad avere una comune passione, abbiamo avuto una Nonna di nome Assunta, la mia ieri avrebbe compiuto 109 anni in quanto classe 1910..? Intanto ti faccio un mondo di Auguri affinché migliori la tua Salute, poi nei prossimi giorni mi auguro di leggere altri tuoi bellissimi racconti, che in queste serate di festa avranno proprio il sapore dei racconti della nostra infanzia, e poi avremo tempo per farci gli Auguri di Natale, qui non si chiude mai.. ? Un abbraccio Alberto
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  32. Infatti io mi sono tenuto buono per questo... ?
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  33. Buongiorno e buon Sabato, oggi posto una minuscola monetina pescata in ciotola sabato scorso al Convegno Numismatico Di Sessa Aurunca. Trattasi di 1 Heller1911, mi ha colpito per l'assenza di leggenda.. A proposito di Heller vi riporto quanto trovato su Wikipedia. L'Heller, o Haller, era una moneta di origine tedesca dal valore di mezzo Pfennig. Fu coniata per la prima volta dall'imperatore Federico I Barbarossa nella zecca imperiale di Hall (oggi Schwäbisch Hall) da cui in nome di Haller o Häller. Si diffuse in Svizzera verso il 1330. Fu coniato tra la fine del XIV secolo e l'inizio di quello successivo a San Gallo, Lucerna. In seguito fu coniato nell'Appenzello Interno, a Berna, dai Vescovi di Coira, a Zugo, Zurigo etc. Nella Svizzera francofona, ad es. a Friburgo, era chiamato maille. In Assia il Groschen era diviso in 12 Heller, e quindi un Pfennig prussiano, mentre in Sassonia-Gotha i Dreiheller (tre Heller) erano monete di rame da 1 1/2 Pfennig. Negli stati della Germania meridionale i rapporti erano: 8 Heller = 4 Pfennig = 1 Kreuzer 4 Kreuzer = 1 Batzen. In Germania gli ultimi furono coniati in Baviera prima del 1880. Il termine è stato usato in periodi più recenti da stati di lingua tedesca. Nell'Austria-Ungheria nel 1892 fu introdotta la corona divisa in 100 Heller. La corona e l'Heller circolarono in Austria subito dopo la Prima guerra mondiale, fino all'immissione dello scellino austriaco. In Ungheria la Corona austro-ungarica era divisa in 100 fillér. La corona ungherese fu sostituita nel 1926 dal Pengő sostituito a sua volta dal Fiorino ungherese nel 1946. Tutte queste monete erano divise in 100 fillér. Da Heller vengono anche haléř, halier, frazioni della Corona ceca e della Corona slovacca, come in precedenza della Corona cecoslovacca.
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  34. Intanto volevo complimentarmi con te, ti avevo scambiato per il sindaco ?, scherzi a parte, complimenti per questa iniziativa molto importante, donare e’ un gran gesto e queste sono monete dell’identita’ e rare ?
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  35. @Rex Neap ... era la 1^ parte del vicereame, chissà cosa ci riservirà la 2^. ?
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  36. Abilità incisoria nel più grande al più piccolo tondello.
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  37. Ci sono pagine e pagine....nel Manuale, dove tanto è stato trascritto e riportato.....basta leggere e capire....poi diventa tutto più semplice nel trovare le risposte; non si possono osservare solo foto delle monete, il loro valore e la loro conservazione.....e tralasciare i fatti storici accaduti.
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  38. Grazie a Voi, siete molto gentili. Sono arrivato ai 60 anni con una problematica di salute grave. In questi casi o vai in Depressione oppure ti godi ogni giorno come fosse l'ultimo. Ho la fortuna che la mia famiglia ha sempre avuto una grande passione per le monete e di aver vissuto con loro dei momenti che una volta mi sembravano normali o degni di poca considerazione. Adesso ho molti ricordi ed i ricordi devono essere condivisi con persone come voi che li apprezzano. State tranquilli... nessun libro, ma vi romperò ancora con le mie storielle! Ciao e Buone Feste a Tutti, Beppe
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  39. Buona sera, volevo condividere questa monetina, e magari sentire i vostri pareri... grazie.
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  40. taglio         1 euro paese     Spagna anno 2019 tiratura ??? condizioni spl città Milano
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  41. ...mi chiedo perché i nostri mezzi di comunicazione parlino così tanto di politica interna, affliggendoci con infinite serie di percentuali, dedicandosi a particolari spesso irrilevanti, a fatti di cronaca spicciola e risibile e così poco, invece, di politica internazionale: per avere informazioni dobbiamo cercare riviste specializzate o su periodici stranieri.
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  42. Simpulum, da Met Museum N.Y
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  43. Io stó per cimentarmi in una metamorfosi della mia collezione 2 € CC da FDC a PROOF. Con il tempo, e senza fretta, voglio cambiare ogni singola 2 € CC con la sua sorellina in versione PROOF. Forse inizieró un post-diario dell' impresa.
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  44. Buona Domenica L'emissione di zecchini (ed altre monete) effettuata dopo la caduta della Serenissima, può essere il motivo per tanta bruttezza; non credo andassero per il sottile in zecca! Spesso ci si dimentica di questo dettaglio .... che dettaglio, in verità, non è. saluti luciano
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  45. Ciao a tutti, Per chi volesse saperne di più potrete trovare altre notizie sul nuovo numero di «Panorama Numismatico» (n. 356, dicembre 2019) https://www.panorama-numismatico.com/panorama-numismatico-n-356-dicembre-2019/#more-11312 Saluti Simone
    1 punto
  46. La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/
    1 punto
  47. In attesa dei vostri ricordi legati alle monete, mi permetto di annoiarvi ancora una volta con una riminiscenza di quando ero bambino. La intitolo: “ Il Conte ed il Re capellone” Il Conte e “Cesco” (mio padre) erano due omoni con voce baritonale, occhi profondi e sempre in movimento, il tutto condito da un carattere sbrigativo e deciso che non ammetteva repliche. Si conoscevano da anni perchè il Conte era una persona di spicco nella Numismatica e quando si incontravano erano scintille. Per aggravare la sua figura già severa, a quel tempo mio padre decise che i “baffetti alla Clark Gable” erano fuori moda, ed essendo un grande estimatore di Gino Cervi, si lasciò crescere dei baffoni simili a quelli di Peppone nei film con Don Camillo. Il Conte si presentò a casa nostra all'ora di pranzo, con il solito fare baldanzoso ed ironico e apostrofò mio padre: “ Ohilà Stalin! Sei passato ai Soviet? Quello lì non era mica un capitalista come te...che collezioni monete !“. Mio padre incassò e si rivolse con un accenno a mia madre, che significava “ Butta i Tajarin...porzione molto abbondante!”. Il Conte onorò il pranzo e l'ottimo Dolcetto di Dogliani – produzione di mio nonno -, poi trafficò nel panciotto dove, da una tasca nascosta, tirò fuori un pacchetto confezionato con fogli di giornale, lo dispiegò sul tavolo e uscirono delle monete meravigliose. Io ero impaurito dalla presenza del Conte e stavo in disparte, ma quando vidi quella moneta enorme con l'immagine di un Re, non mi trattenni e la presi in mano esclamando: “ Ma è un capellone! “. Avendo paura che la facessi cadere, mio padre mi redarguì: “ Non toccare!! Vai a giocare a pallone in cortile! Vai !! “. Dal cortile sentii che i toni si alzavano, anche perchè mio padre si era innamorato di un L.5 1914 e, non avendo molta disponibilità economica, proponeva soldi più qualche moneta che aveva doppia. La “caciara” aumentava, quindi salii a casa a vedere cosa succedesse. Il Conte e mio padre erano in piedi e volavano anche parole “grosse”. Per fortuna la mia presenza calmò un po' gli animi, perchè non mi trattenni e sbottai: “ Ma..ma.. i Conti non dicono le parolacce!!!” . Il Conte scoppiò in una risata fragorosa che fu contagiosa per tutti. Mi accarezzò i capelli, che portavo rigorosamente corti, e schiarendosi la voce, mi disse: “ E' vero Beppino, nessuno deve dire le parolacce e per scusarmi ti dico che ti dò il Re Capellone a prezzo di costo e tuo padre mi pagherà quando potrà. Quella con la Quadriglia non posso, sarà per la prossima volta!” e rivolto a mio padre con voce altisonante: “ E tu Stalin...tagliati i baffoni e ringrazia tuo figlio che ha più buon senso di Te!” La moneta era lo Scudo da 6 Lire 1763 e con la sua storia, più la guardo, più mi piace. Ciao a tutti Beppe
    1 punto
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