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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/19 in tutte le aree
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Forse mi sono perso, ma pur non essendo esperto di numismatica borbonica non capisco come lettere invertite o speculari o l'utilizzo di A capovolte per sostituire le V ecc. debba essere prova di falsi o peggio ancora di analfabetismo delle maestranze. Le stesse zecche coeve iberiche ne sono piene, per non parlare (argomento su cui sono abbastanza ferrato) di quella veneziana nello stesso periodo, in cui sono centinaia i casi censiti e ne saltano fuori di nuovi regolarmente. Nessuno si è mai sognato di asserire che siano falsi, né tantomeno frutto del presunto analfabetismo degli operai di zecca. Parlando di quantità ingenti di monete coniate, questi piccoli "errori", anche quelli non infrequenti nello stesso nome dell'autorità emittente (in questo caso il doge) passavano tranquillamente l'esame degli zecchieri. Mancava la V? Mettevi una A capovolta. Mancava un 2? Mettevi una Z. Mancava una N? Mettevi una Z ruotata. Per non parlare delle N speculari. E di esempi, non solo a Venezia, ce ne sono parecchi altri. Qualcosa di simile succedeva anche nelle tipografie coeve, dove obiettivamente dubito potessero lavorare degli analfabeti. Bisognerebbe ogni tanto affilare bene il rasoio di Occam ?7 punti
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Ciao, era un abile falsario romano a cavallo tra 800 e 900. Ti allego questo documento in cui se ne parla. p.s. perdonami la pessima qualità del file, ma ho dovuto comprimerlo per caricarlo. imitazioni-e-falsificazioni.pdf4 punti
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In mancanza di documenti tutto è da prendere in considerazione, anche l'ipotesi dei falsi d'epoca.... Come scrive l'infallibile Gigante. Ma tu hai mai tenuto in mano un falso d'epoca Napoletano? Sai come sono realizzati? I materiali che vennero usati? Il peso, il diametro? Io li studio da anni e li ho in Collezione.... Li confronto fra loro... E questi pezzi personalmente NON li considero dei Falsi d'epoca. "fatti con argento riciclato"? ? Ti garantisco che non sprecavano neppure mezzo grammo d'argento per realizzare un falso!4 punti
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Buonasera a tutti, a volte dopo aver visto alla TV un film non proprio bello, o che mi abbia messo di cattivo umore, cerco di vedere subito dopo uno spezzone di qualche bel film o programma leggero per fare in modo di andare a dormire avendo in testa un pensiero piacevole e le ultime immagini della serata, ritornando allo spirito del Forum e al titolo della bellissima discussione del nostro Fratello @Rocco68, posto un affascinante grano millesimo 1790 Collezione Litra68. Vi Auguro una buona notte. Saluti Alberto3 punti
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Buonasera a tutti, Caro Beppe, ti abituerai a queste differenze fra moneta e moneta. Osserva i profili di Ferdinando IV in queste Piastre del 1788.3 punti
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Se non ricordo male eri tu che scrivevi di monete marcate dai militari e fatte coniare appositamente per pagare i riscatti?3 punti
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Buona serata a tutti, mi permetto di riesumare dagli abissi del tempo questa conversazione e allego un'immagine del mio esemplare di Sardus Pater (peso circa 3.46 g, diametro circa 21 mm): Ritengo poche monete possano essere più affascinanti di questa per chi si interessa della storia della Sardegna. Da poco ho iniziato a documentarmi sulla sua storia e, tralasciando la mitologia meravigliosa che si trascina dietro, la genesi della moneta stessa è interessantissima. Per chi fosse interessato, posto un paio di references su questo argomento.3 punti
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Questo palesemente non è un falso d'epoca in quanto riporta il millesimo 1938 in cui questa moneta non fu coniata per la comune circolazione (ma solo per collezionisti) inoltre presenta uno strano ibrido perché la data dell' "E.F" è quella corrispondente al 1936 non al 1938... Il falso d'epoca non è da confondersi col falso o riproduzione a scopo di frode numismatica (come palesemente è questo del 5 lire famiglia); è un falso di una moneta spesso comunissima che aveva corso legale al suo tempo e quindi pressoché coevo col periodo della moneta stessa Sono oggetti a mio avviso alla pari dei gettoni e con una loro dignità Ne posseggo solo uno trovato in ciotola, forse uno dei più comuni, prossimamente appena ho tempo lo posterò Complimenti a @regaluigi per la discussione e per il falso della lira di Vittorio Emanuele II, ottocentesco penso e di grande fascino.3 punti
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Ricordo a casa dei miei nonni paterni quando ero piccolo, esattamente attaccato al muro in un lungo corridoio un piccolo quadretto con al suo interno una mille lire biMetallica quella con il confine sbagliato. Mi ricordo che ogni volta che andavo lì dai nonni mia nonna me lo faceva vedere raccontandomi che era una monetina con un errore che gli aveva regalato un parente che lavorava in banca. L’errore non lo sapeva nemmeno lei qual’era, spesso ci sedevamo al tavolo insieme e lo cercavamo,ipotizzavamo, passavamo del tempo insieme insomma. Fatto sta che forse in quei momenti, io piccolissimo cominciai a sviluppare le prime simpatie per le monete. Da qualche anno i miei nonni non ci sono più. Mi ricordo che quando c’è stato da dividerci in famiglia le cose di quella casa a me personalmente toccò la mitica lettera 22 dell’olivetti (fu la prima e unica macchina da scrivere regalata a mia nonna nemmeno 20 enne.) ricordo che la trattava sempre benissimo, erano poche le volte che la toglieva dalle sue protezioni , quasi tutte le volte in mia presenza. E poi mi diedero quel famoso quadretto. Ora ho un dilemma. Se liberare finalmente la moneta al suo interno da quel quadretto che certamente non è il modo migliore per conservarla. Oppure visto che è una moneta comunque comune e che ho sempre visto nell’insieme in questo quadretto stavo pensando che magari potevo lasciarla lì dentro e magari solo facendolo restaurare dietro perché il cartoncino si è gonfiato col tempo. Voi che dite? Cosa fareste?2 punti
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Ti ringrazio per le parole e per il consiglio che seguirò e nei prossimi giorni approfondirò maggiormente Ne ho due di questa emissione, quest'altra è in conservazione un po' più bassa ma è stato un regalo di mio nonno e ci tengo anche di più2 punti
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Ti ringrazio per avermi provato a spiegare come l'hai pensata te, e mi sembra ancora più forzata ? Poi volendo dirla tutta, questi mammiferi hanno delle corna lunghe all'indietro, settate, con la punta ritorta all'insù, tipiche delle capre e simili (anche delle antilopi), mentre le renne hanno le corna a palco come i cervi e sono enormi. Come dici te a roma nel II secolo a.C. chi le vedeva le renne? Forse durante i Saturnalia un uomo barbuto vestito di rosso con delle renne portava i doni alla brava plebe...2 punti
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Memorial Correale: Per avere cose mai avute, occorre fare cose mai fatte...gentilezza...cortesia e...tant'altro! Durante il Memorial Correale, in occasione del venticinquesimo anniversario della fondazione del Circolo Filatelico Numismatico " Tempo Libero " di Castellammare di Stabia, avvenuta il 2 febbraio 1994, per atto di stima e riconoscenza, i presenti saranno omaggiati con una pergamena personalizzata, un piccolo gesto d’affetto con semplicità, valori rappresentativi della nostra identità. Per garantire massima ospitalità e accoglienza agli ospiti del Memorial Correale, sarà creato uno spazio di ristoro con la partecipazione del Biscottificio Maria Pia, con assaggi ai presenti di raffinata pasticceria, dai morsetti cilentani al famoso biscotto di Castellammare, dai bocconcini al limone e al cocco ai nasprini e agli anicini, e la possibilità di acquistare originali confezioni regalo. Inoltre per deliziare il palato durante il pranzo, la presenza di Antonio De Rosa, giovane talentuoso pizzaiolo, che dalle ore 13 alle 15, ci delizierà con un impasto lavorato ad arte, condito ed impreziosito con prodotti tipici locali di qualità, in un abbraccio di sapori e piaceri, di boccone in boccone tra pizze e panuozzi.2 punti
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Si l’idea del quadretto intero mi è piaciuta da subito e già stamattina ho provveduto a portarla da un signore che fa quadri e me la sono fatta “restaurare” lasciando tutti i pezzi originali. Signore gentilissimo che non si è nemmeno fatto pagare. Ora il quadretto potrò appenderlo in camera e ricordarmi dei miei nonni ogni volta che lo vedo2 punti
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Invece sentirla parlare la scopri quasi più presa di Mirko!!! Mi dispiace non incontrarti Mirko, anche perché avrei voluto sapere della tesi e farti un monte di domande su VEIII..., ma riusciremo senz'altro in un'altra occasione!!!2 punti
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Anche io conoscevo solo la versione di Crawford, non avevo mai approfondito ma mi sembra fantasiosa. Peraltro la parola reno (pelle di renna) non mi risulta, come PHN per pecora. Cesare nel De Bello Gallico chiama la renna bos cervi figura, e in greco quella parola Crawford non so dove l’abbia trovata.2 punti
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Come in tutte le cose serve un po' la base per inquadrare il tutto e soprattutto un po' di libri dai quali attingere, niente di più. In questo caso siamo di fronte ad una situazione un po' più complessa del normale poiché la divinità è ai nostri occhi minore. Per chi è a digiuno di religione romana facciamo un piccolo riassunto, partendo col dire una banalità: gli dei romani non sono gli dei greci ai quali è stato cambiato il nome. Non so voi, ma a me è stato propinato questo concetto errato e semplicistico fin dalle scuole elementari... e se non si affronta la questione è difficile scrollarsi di dosso questa associazione. Il vero problema è dato dal fatto che il pantheon romano è popolato da un elevatissimo numero di figure divine, molte delle quali arcaiche, la cui origine coincide con gli albori della civiltà. Il soggetto di questa discussione rappresenta proprio uno di questi casi. Partiamo dal contesto monetale: il proconsole ritrae Anna Perenna con allusione al proprio nome, ma ritrae l'Anna Perenna del suo tempo e con tutta probabilità neppure lui sapeva con precisione chi diavolo fosse l'Anna Perenna originaria, quella che si festeggiava alle idi di marzo. Si trattava di una festività di inizio anno... il che già faceva sorgere qualche interrogativo poiché anche per il nostro proconsole l'anno iniziava in gennaio e non in marzo. Il calendario con dieci mesi (...september, october, november, december... 7, 8, 9, 10) era quello Romuleo, lunare. Gennaio e febbraio (e all'occorrenza mercedonio) furono introdotti da Numa Pompilio nel 713 a.C. col calendario lunisolare che porta il suo nome. Già qui capiamo che il culto originario di Anna Perenna legato al rinnovamento ciclico, proprio per il suo posizionamento calendariale corrispondente al capodanno romuleo, risalirebbe all' VIII secolo a.C. L'emissione è databile all'82-81 a.C. ...ad essere ottimisti ci ballano 700 anni e dunque non deve sorprendere se in età sillana si fosse persa precisa memoria della beneficiaria del culto primigenio. Come ben sappiamo però i romani ben si guardavano dall'abolire forme di culto, anche se in certi casi col passare dei secoli faticavano a comprenderle. Arrivò poi l'espansione, sempre più estesa, arrivò la necessità di inglobare prima culti italici ed arrivò poi il contatto con altre figure divine, greche ed orientali. A Roma persistevano festività dedicate a divinità a volte prive di parte della loro identità originaria ed ecco che la contaminazione diveniva quasi un processo naturale.2 punti
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Boh, ragazzi bisogna che lo spiegate anche a me come fate a dire che questa banconota (che riallego visto che abbiamo cambiato pagina) è stata lavata perché a me non sembra assolutamente. Dove sarebbero i colori sbiaditi??2 punti
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Buongiorno Mario Sabato 23 salvo imprevisti sono a Verona, quindi se la cosa è possibile, mi farebbe piacere poter avere una copia del Gazzettino. Voglio però contraccambiare il pensiero con un piccolo presente, nulla di particolare, una banconota da 25 Pesetas 1928, visto che in un'altra discussione "nuovi arrivi da Madrid" avevi palesato un certo interesse per questa monetazione postando una tua banconota da 100 Pesetas del 1925. La consegno a te, ma moralmente la dono anche a tutti gli organizzatori e scrittori del Gazzettino per l'ottimo lavoro intrapreso. Ecco un'anteprima. Se poi in futuro ci sarà modo e tempo, mi farebbe piacere avere anche gli altri numeri.... forse ho esagerato Saluti a tutti. P.S per il pranzo mi sto organizzando ma purtroppo non dipende solo da me..... vediamo.2 punti
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taglio 2 euro cc paese germania D anno 2019 B tiratura 4.200.000 condizioni spl città trieste note NEWS!! taglio 2 euro cc paese slovacchia anno 2016 tiratura 1.000.000 condizioni bb+ città trieste note NEWS!!2 punti
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Ed ecco una nota illuminante del Cavedoni (Saggio di osservazioni sulle medaglie di famiglie Romane ritrovate in tre antichi ripostigli dell'agro modenese, Modena 1829): "Il Vaillant, seguito poi dall' Avercampio, la disse testa di Giunone Moneta, forse riguardo alla bilancia, che la fece credere all' Eckhel ancora dell'Equità o Moneta. Io tengo per fermo che sia di Anna Perenna, con allusione al nome di Annio proconsole, e che per tale ce la mostri il caduceo con la bilancia; giacché tra le varie opinioni su quella dea o ninfa indigeta venerata singolarmente dai Romani, ve n'ebbe alcuna che confondeva Anna Perenna con Temide. Ovidio, dopo esposta la tradizione che la reputava Anna sorella di Didone, conversa in ninfa del Numico, soggiunge (Fast. III, 657): Sunt quibus haec Luna est, quia mensibus impleat annum; Pars THEMIN, Inachiam pars putat esse bovem. Invenies qui te nymphen Atlantida decant, Teque Iovi primos, ANNA, dedisse cibos. Pindaro (Ol. XIII, 6) ed Esiodo (Theog. 901) danno a Temide per figlie Eunomie, Dice ed Irene: e ben vede ognuno quanto anche per ciò le si convenga il caduceo e la bilancia. Per quanto riguarda il caduceo giova pur notare, che da Marziano Capella (l. 2.) Temide vien detta praesul domus Cylleniae, e le viene attribuito il caduceo col petaso. Forse i Romani confusero Anna Perenna non già con la prima Temide che dava consigli fra' sommi dei, ma con altra Temide madre di Anchise (Apollod. l. III.), o con Carmenta madre di Evandro, che come fatidica fu pur detta Temide (Plutarch. Q. Rom. p. 278)." Sto iniziando un po' ad approfondire e tale nota offre numerosissimi spunti. In merito al caduceo emerge poi un altro parallelismo che rimanda al culto dei Penati. Il discorso sarebbe un po' lungo da affrontare, ma da un passo di Dionigi (I, 67) si può dedurre che i caducei furono tra gli oggetti sacri portati da Enea e conservati presso il tempio di Lavinium e che rappresenterebbero simboli aniconici propri della religione primitiva (ipotesi ripudiata dallo stesso Dionigi, che tuttavia ragionava in ottica tipicamente greca e che dunque non poteva fare altrimenti, vedi Emilio Gabba, "Dionigi, Varrone e la religione senza miti" in "Roma arcaica: storia e storiografia"). A Roma fu edificato un tempio ai Penati pubblici sulla Velia, di cui non resta traccia. L'associazione Anna Perenna - Penati pubblici rimanderebbe ad una valenza "annonaria" della dea, in relazione alle provviste del penus, il che collima con l'altra narrazione di Ovidio che vede Anna Perenna come un'anziana signora che abitava presso Boville e che sfamò i plebei romani durante la secessio plebis del 494 a.C. (il che la mette in relazione con la triade aventiniana, anche a livello cultuale). Identificando la figura del dritto con una divinità di tarde connotazioni (lontana dall'Anna Perenna romana originaria) e fortemente contaminata da una componente di matrice greca, quindi con una Anna Perenna-Temide, possiamo anche far rientrare senza problemi i rinvenimenti della Fonte di Anna Perenna nella sfera di influenza della dea.2 punti
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Sarà sicuramente pareidolia ma giusto per giocare con le immagini e fare un tentativo... Girando l'immagine di più o meno 180 gradi mi sembra vagamente di intravvedere due volti dalle fattezze contorte e deformi a seconda di come si giri il dritto della moneta/medaglia in questione: Pessimo disegno giusto per dare un'idea... Un sistema del genere mi ricorda le medagliette satiriche di area tedesca-protestante dove erano raffigurati profili di pontefici cattolici che invertendo l'asse della medaglia assumevano un aspetto grottesco o caricaturale Ad esempio (anche se questa è pur sempre una medaglia quindi con un diametro generoso che poco ha a che vedere con i 15 mm dell'oggetto in esame): https://www.ma-shops.de/fischer/item.php?id=1489 Altri esempi di questo tipo di medaglie caricaturali: https://www.google.com/search?safe=active&rlz=1C1SQJL_itIT822IT822&biw=1536&bih=706&tbm=isch&sxsrf=ACYBGNRlhO29IxNF8iAgsLR48R822ASm0A%3A1572912382403&sa=1&ei=_rzAXd2eGJC-UtuHqvgK&q=medaglie+satiriche+papa&oq=medaglie+satiriche+papa&gs_l=img.3..35i39.11119.16381..16914...1.0..0.95.1082.15......0....1..gws-wiz-img.......0j0i8i30.EnZFAVWZn-s&ved=0ahUKEwjdlcOe49HlAhUQnxQKHduDCq8Q4dUDCAc&uact=5 Detto ciò temo fortemente si tratti però di pura pareidolia?2 punti
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Da "Il santuario di Antas tra Cartagine e Roma" di Paolo BERNARDINI e Antonio IBBA: "... Ottaviano Augusto ... in un momento compreso fra il 38-15 a.C. fece coniare da una zecca sarda una serie monetale, con sul verso l’immagine del Sardus pater e sul recto il volto del pro-praetor M. Atius Balbus, avo materno di Ottaviano e governatore della Sardegnaf orse nel 59 a.C.. Sono questi gli anni della pacificazione dopo le guerre civili, che colpirono anche queste terre e in particolare l’area del Sulcis-Iglesiente, che aveva parteggiato per Pompeo e poi forse per suo figlio Sesto, ma sono anche gli anni delle deduzioni coloniali con la definizione di grandi perticae e prefetture e dell’immigrazione di proletari. Ottaviano Augusto cercava di ricostruire un tessuto di alleanze con la nobilitas provinciale, associando la figura della divinità eponima dei Sardi a quella del suo antenato, che aveva lasciato evidentemente un buon ricordo e che diventava in un certo senso il garante delle azioni di governo che il giovane triumviro e poi l’augusto cercava di attuare, promettendo una nuova «Età dell’oro» come quella che a suo tempo Sardò-Iolao-Sardus pater avevano garantito all’isola. Il messaggio sembrerebbe indirizzato non tanto ai sostenitori quanto piuttosto ai detrattori di Ottaviano Augusto e forse non è un caso che la moneta, pur emessa in quantità interessanti, abbia circolato in un areale circoscritto fra Sant’Antioco e il Montiferru, dove più forte era stato il consenso per i suoi avversari."2 punti
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Da "Miti (antichi e moderni) sulla Sardegna: Sardus Pater" di Emanuele Melis: (Dopo aver passato in rassegna le interpretazioni circa la figura del Sardus Pater) "Le prime conclusioni che l’esame di queste testimonianze permettono è il riferimento ad un dato che è stato completamente tralasciato dalla maggior parte degli studiosi ... e ad un determinato periodo di tempo che si presenta come fondamentale nella questione di Sardus Pater. Il dato che è stato tralasciato è relativo alla divinità di cui si parla nelle fonti letterarie: essa non compare mai come Sardus Pater, ma è sempre chiamata Sardus o Sardos. Non è una questione da poco. La presenza di Sardus Pater (o Sardopatoros) esclusivamente nelle opere di geografi è spiegabile grazie al carattere descrittivo delle loro opere ed è la prova che essi qui si riferiscono al tempio di Antas, non al mito di Sardos. Inoltre sia le monete, sia il tempio di Antas, sia le fonti letterarie convergono nell’indicare il I sec. a. C. come una data fondamentale per tutta la questione relativa a Sardus Pater." ... "Quanto ai motivi che causarono la “invenzione” di questa divinità, crediamo siano stati già individuati nello scritto di Bachisio Motzo ... che rilevava non solo il ruolo di Cesare e della sua famiglia nella rivalutazione dei culti epicori a Roma ma anche gli stretti rapporti della famiglia Iulia con la Sardegna, già evidenti dalla difesa di Giulio Cesare Strabone dei Sardi in un processo intentato contro un magistrato romano e che sono, probabilmente all’origine del nome degli «Iliensi», popolazione della Sardegna centrale, di cui parla anche Livio. E su Cesare converge anche un’altra serie di dati: Sallustio, nel quale abbiamo visto la prima menzione di Sardus, fu un partigiano di Cesare; l’Atius Balbus delle monete di Sardus Pater, il funzionario romano che fu propretore in Sardegna nel 59 a. era il cognato di Cesare e il futuro avo di Augusto; ma, soprattutto, Sardus Pater sembra inserirsi perfettamente nella rivalutazione fatta da Augusto dei «culti epicori e tradizionali, i culti “primordiali”» e nella tendenza che favorì a Roma il culto delle «deità “genitrici”, vincitrici e ultrici», come Venere e Marte, iniziato già con Cesare e con altri del suo ambiente ... che dimostrarono una notevole propensione «alle fantasie mitico-genealogiche in chiave politica». Perciò ci sembra probabile che la figura di Sardus Pater fu “inventata” nel I sec. a. C. sulla base probabilmente dei racconti su Iolao, da cui Sardus eredita l’epiteto cultuale. Il motivo della sua nascita è da ricercare nei rapporti di Cesare con la Sardegna – il «predio di Cesare», come la definisce Cicerone79 – e all’interno di un processo di riforma religiosa finalizzata al recupero dei culti epicori di cui Cesare e la sua cerchia si fecero promotori."2 punti
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Austria-Ungheria 1 corona 1908, celebrativa del 60° anniversario di regno di Francesco Giuseppe.2 punti
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Una delle cose che ho notato e che mi crea sempre più disagio è il fatto che molti utenti non leggono la discussione, ma al massimo gli ultimi interventi e dopo questa breve lettura intervengono con un loro post. Non sapendo che cosa era già stato scritto ripetono concetti già espressi, ribadiscono concetti già scartati, elogiano chi ha semplicemente ripetuto concetti altrui. E questo crea notevole confusione e incomprensioni. Vorrei quindi fare un appello a tutti gli utenti: Per favore prima di scrivere leggete. Arka Diligite iustitiam1 punto
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@Ser. Broccolo comunque il tuo denario è molto bello e ancor più bello è il tuo approccio. Il mio denario della Renia è invece sul pietoso andante, ma è stata la mia prima moneta repubblicana... quindi resta lì dov’è. I denari di questa serie sono caratterizzati da piccolo modulo, trovarne uno con il rovescio completo è molto molto difficile e quando si trovano i prezzi arrivano alle stelle. Nel link segnalato in apertura vi consiglio di leggere l’intervento di @medusa da dove emerge l’immensa valenza di questa Giunone. Esiste indubbiamente un legame tra la Giunone Caprotina del 7 luglio e la Sospita Madre Regina del primo febbraio, così come esiste un legame tra le Nonae Caprotinae ed i Lupercalia. Questa divinità aveva una sfera di influenza estremamente ampia.1 punto
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Ciao, ti ringrazio per la spiegazione della tecnica, non si finisce mai di imparare! Allora non ci resta che attendere qualche risposta da un utente esperto, anche se penso che quei residui sono più dovuti alla tipologia del terreno (molto probabilmente argilloso).1 punto
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Pure per Grueber PHV=sheep... Mi sembra più convincente l’ipotesi Iuno Caprotina, i IIIviri AAAFF amavano i riferimenti ancestrali. Certo, Crassipes ha anche messo un piedone sul suo denario?1 punto
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Cercando di fare spazio e di organizzare (per modo di dire) nella mia biblioteca numismatica mi sono imbattuto in quelli che furono i miei primi "strumenti" del mestiere, risalenti, ahimé, a 35 anni fa! Uno dei quali dovrebbe essere particolarmente caro ad @Alberto Varesi1 punto
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Taglio: 5 centesimi Paese: Malta Anno: 2019 Tiratura: ? Conservazione: qFDC Città: Argenta (FE)1 punto
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Ma ancora state a dargli retta? Questo tipo di personaggi vive solo per creare disturbo nelle comunità online... don't feed the troll1 punto
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Ciao Personalmente lascerei la moneta nel quadretto. Testimonianza integra a ricordo di piacevoli momenti trascorsi con la nonna a discutere sulla moneta. Più passa il tempo più il quadretto ti sarà caro... Saluti1 punto
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Il lotto n. 249 ha questa descrizione: 249 Cento denari La stma era di £ 2.000.000 Arka Diligite iustitiam1 punto
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Gent.mo giacutuli, grazie per l'apprezzamento, ma il mio è un ragionamento "leggermente" diverso da come l'hai interpretato. Diciamo che il mio post è frutto di un'ipotesi che ho già definito "peregrina" in quanto non supportata da prove. Ho un'educazione scientifica, pertanto non è nè un "postulato", nè un "assioma": è semplicemente un mia personalissima idea che ho esposto per comprendere da chi sa più di me. Se permetti, dai tuoi scritti si evince una sana passione per la numismatica, ma esposta in maniera non corretta. Le tue affermazioni personali sono "Legge" e probabilmente devi ancora sviluppare quel senso critico che deve essere alla base di una personalità formata. Mi spiace per le critiche che ti tiri addosso perchè mi sei anche simpatico, posti delle belle monete, ma qui non siamo su "Facebook" dove postare le fake news ed essere un estremista è sicuramente un lato apprezzabile. Siamo su un Forum che ha delle regole, raccoglie fior di esperti, studiosi e professionisti che sono molto più preparati di noi due. Scusami per il "rimbrotto", non sono un maestro neanche a casa mia, in quanto non mi ascoltano neanche i miei gatti.. Sicuramente non erano fatte in garage... la moto di allora era l'asinello e non necessitava di "tagliando". Cerco di essere equiibrato, non sono diplomatico, non è nelle mie corde. Ciao Beppe1 punto
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Bisogna aspettare la conferenza che stiamo organizzando con il prof. Tiradritti, direttore della missione archeologica italiana a Luxor, che ci parlerà proprio di questi temi ?1 punto
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Interessante anche perché è un caso ex ante, anziché ex post Ma di unico -per me- ha solo la rarità. Pochi esemplari conosciuti, una variabile importante e forse una incognita troppo imprescindibile per quanto riguarda il prezzo. Quindi il fatto di essere SPL, patina Tevere (ma che di solito non è così ricercata), intonso ma con varie fratture di tondello, un diritto con figura intensa e alcuni bei dettagli: magnifici capelli e corona, un rovescio con ampi salti di battitura nel complesso non eccezionale (noto fastidiosi segni paralleli simili a impronte digitali o da pulizia a ore 3 del R\), tutto ciò ha forse il peso minore nella valutazione. Se non fosse così raro lo valutereste 6K Euro?1 punto
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Click image to enlarge Geta. As Caesar, A.D. 198-209. AR denarius. 3.11 gm. 20 mm. Laodicea mint. Struck circa A.D. 200-202. His bare-headed, draped, and cuirassed bust right; P SEPT GETA CAES PONT / Victory flying left, holding open wreath over shield on low base; VICT AETERN. RIC IV.1 101. RSC 206.1 punto
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Questa moneta ha svolto il ruolo per cui è stata creata, ossia la circolazione. Il suo problema non è quindi il fatto che "non è brillante", quanto che i rilievi sono ormai consumati. La patina creatasi nel tempo non è un minusvalore per una moneta, ma anzi ne è spesso un plusvalore. Ricreare artificialmente una brillantezza significa solo lucidare o cmq pulire maldestramente una moneta, il che equivale a rovinarla definitivamente. Il lustro originale di zecca, che è quello che tanto piace, una volta perso non è più ricreabile, è come pensare che una anziana donna possa tornare giovane solo con un pò di chirurgia estetica. Questi concetti fondamentali non c'entrano nulla col "valore", visto che sono appilcabili a quasiasi tipo di moneta, sia quella comunissima da pochi spiccioli sia a quella da migliaia e migliaia di Euro.1 punto
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