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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/21/19 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutta la Sezione Due Sicilie, ripropongo il mio 10 Tornesi, citato dall'Amico @Rocco68 perchè so che gli piace molto, ma che proprio splendido non è. Acquistato molti anni fa, in tempi non sospetti, quando il Catalogo Gigante lo dava come moneta comune.
    6 punti
  2. Grazie uzifox per il tuo intervento, La moneta è stata comperata nel 1970-71 ( transazione privata ) e da allora mai pulita ( come puoi evidenziare dalla sfumatura verdastra alla base del busto del Re ). Sicuramente è stata lucidata dal precedente proprietario ( da qui le righette che comunque sono molto più evidenti nelle mie foto con luce radente ). La moneta ha anche una bella storia: era di un barbiere siciliano, amico di mio padre, appassionato di monete. Conservava le monete "alla rinfusa" cioè in ogni cassetto di casa sua ne trovavi qualcuna. I monetieri di casa sua erano i cassetti dell'armadio dove conservava mutande, canottiere e chi più ne ha... più ne metta. Sia mio padre, sia il barbiere, avevano dei "baffetti da sparviero" , baffetti sottili con una leggera punta rivolta in sù. Tutti e due si chiamavano Francesco, detti "Cesco" mio padre e "Ciccì" il barbiere. "Ciccì" ogni tanto chiudeva bottega ed andava dalla famiglia in Sicilia. Ritornava sempre con un bel gruzzoletto e sparpagliava le monete nel suo monetiere "intimo". Era una persona umorale, quindi difficile per fari scambi o compravendite ed aveva quel lato del carattere tipico dei gatti, che devi sempre blandire e mai andare contropelo... Quando andavamo da "Ciccì" , io che conoscevo i ripostigli del barbiere, davo un occhiata al cassetto dove riponeva gli asciugamani, ed al fondo tra le varie monete, vidi lo Scudo del 1911. Fu una vera meraviglia. Alla fine mio padre riuscì a comperarlo, perchè "Ciccì", ormai anziano, era andato in pensione. La moneta, per molti anni, ha profumato di Lavanda, di Brillantina Linetti, di Acqua di Colonia. I profumi della mia giovinezza, che mi ricordano ancora Ciccì, mio padre e i "baffetti da sparviero". Ciao a Tutti
    6 punti
  3. Segnalo l'uscita di Ottobre 2019
    5 punti
  4. Buonasera, Torno a postare qualcosa dopo un po di assenza... Sabato ho aggiunto questo mezzo scudo in collezione rif muntoni 26 dato come rarissimo. In mano ha una bella freschezza e devo dire che è anche un bel conio, grandi difetti non ce ne sono ed è tutto ben impresso. Cosa ne pensare? Grazie a tutti Marco
    4 punti
  5. A queste bellissime monte aggiungo il mio tari di Carlo v
    3 punti
  6. Io oggi posto il mio Bell 6 cavalli
    3 punti
  7. Purtroppo immagini di Lucchelli non ne ho, e’ stato il momento in cui sono venuto in sala a vedere monete e parlare anche con qualche commerciante, ne ho però altre che magari con calma metterò .. Butti tanti input tutti da approfondimento, io parto sempre per analizzare un problema, parto dai numeri, dallo stato dell’arte e poi da eventuali proposte. Questo avvenne mi sembra tre anni fa al Convegno dei giovani fatto a Parma col Circolo Parmense e con Lamoneta. Feci una lunga relazione con dati e input, la trovate integrale scritta sui Quaderni di Lamoneta e le slides riassuntive sono sul mio profilo personale in academia. edu. Il coinvolgimento di giovani che potessero avere parola di esprimersi la ritengo tuttora una grande idea, peccato che seguendo il mio costume, la proposi a tutti e nessuno acconsenti’. Quindi ringrazio la lungimiranza di chi poi accetto’ ma questo denota che poi il bene comune, l’allargamento della base, il far conoscere a tanti il pezzo di storia che e’ la moneta non coinvolge tutti, grandi attori in primis. Lo stesso fu nel realizzare un Museo della moneta per tutti in una città come Milano, andai poi con chi ci credette. Io credo che ci siano tante resistenze oggi a cambiare, innovare, tentare nuove strade e si preferisce rimanere nello status attuale che non può portare altro, non fosse altro per un fatto anagrafico, alla fine o al declino. Quindi che fare ? Vogliamo fare qualcosa veramente ? In primis far scorrere le energie, gli entusiasmi che poi si concretizzano in azioni reali e non ostacolarle, fermarle o peggio boicottarle , se non ci sarà questo inutile parlarne ... So che qualche attore ideologo sparso nella penisola interessato solo a far conoscere la nostra storia, l’identita, la moneta che racchiude tanti ambiti c’e’ ma non sono molti, bisogna capire se su questo punto, e ci sono sul reale da dieci anni, se c’e’ interesse comune di uomini lungimiranti a far sì che la nicchia si apra verso la società, il mondo che c’e , però bisogna andarci incontro poi. Citi tanti punti che avevo analizzato in quella relazione che e’ direi abbastanza attuale anche oggi, credo che tutto vada ripensato e visto a oggi 2019, non siamo nell’800 e tutto e’ cambiato, se lo capiremo in fretta qualcosa e’ ancora possibile, a partire dai convegni, dai musei, dalla comunicazione, dall’apertura tu citi giustamente agli ordini professionali ma ovviamente non solo ... Come sempre sono gli uomini che saranno decisivi e oggi io sinceramente dopo dieci anni di iniziative reali che hanno lasciato il loro segno dico forse ci vorrà una fase due ma ripeto le idee contano, il lavoro pure, gli uomini ahimè molto ma molto di più ...
    3 punti
  8. Se posso fare anche io una serie di considerazioni su questo interessante focolaio che si è acceso. Perché dico che fare divulgazione ai giovani oggi è difficile: perché io l’ho fatto. Sono andato a presentare la numismatica in un liceo classico a Treviso; e sono andato all’università Cà Foscari a Venezia ed è lì dove ho approfondito la conoscenza con il Prof. Lucchelli ( @dabbene qualche foto anche di questo intervento la riesci a pubblicare? Ha fatto un interessante intervento sulle monete provinciali romane ed in particolare sulla zecca di Alessandria di Troade). Perché dico che non è facile: perché l’ho sperimentato sulla mia pelle. Al liceo classico, su tre lezioni, tre, non una, ho visto, ahimè, poco interesse. E stiamo parlando del Liceo Classico. Mentre ho visto già molto maggior interesse negli universitari. Era un’appendice al corso di numismatica antica, quindi nell’uditorio c’era un interesse intrinseco. Per carità le scuole, di ogni ordine e grado, vanno coinvolte; però è un lavoro lungo, faticoso e dai risultati assai incerti, per quello che ho potuto sperimentare io. Poi lo spunto di @dabbene sull’interesse creato dal Prof. Ricchebuono lo condivido al massimo. Del resto le trasmissioni di Alberto Angela su Rai Uno hanno più ascolti di Maria De Filippi!! Ho studiato la segmentazione del pubblico di Alberto Angela e c’è una logica. Quindi può voler dire che la strada potrebbe essere quella (Alberto Angela ha scritto un libro attorno ad una moneta di Traiano, per chi se lo ricorda). Ed io ne aggiungo un’altra: le associazioni di categoria: avvocati, notai, ingegneri, architetti, commercialisti, imprenditori, commercianti, giornalisti. Poi il coinvolgimento fattivo delle istituzioni locali, non un mero patrocinio, che non porta a nessun valore aggiunto, ma proprio la loro partecipazione attiva. Per la prossima edizione di Venezia provo a lavorarci. Per concludere: le strade ci sono, basta organizzarsi, anche se io, come imprenditore, commerciante, biecamente, punterei l’attenzione su ciò che ha maggiore possibilità di portare, a noi, risultati concreti. Non è semplice, sono il primo a dirlo (e, ribadisco, l’ho sperimentato sulla mia pelle), ma io ci sono. Solo che bisogna fare un progetto, una cosa seria, sono anni che stiamo assistendo al declino del collezionismo. Se ne parla, se ne parla, ma poi bisogna agire. Il singolo fa poco, un team, organizzato potrebbe funzionare, basta darsi obiettivi raggiungibili, stabilire incarichi, tempi, step di verifica. Insomma come qualsiasi progetto. E penso che più di qualcuno coinvolto nel progetto a Mestre possa essere della partita. Il Prof. Ricchebuono in particolare, ma non solo. Aspetto commenti....
    3 punti
  9. Piccolo contributo da parte mia di una moneta che ho ceduto con molto dispiacere. Rovescio
    3 punti
  10. Buon pomeriggio a tutti gli amici del forum, parto subito nel dire che sono davvero contento che la discussione sul 10 mon "Hōei Tsūhō" sia stata particolarmente apprezzata e vi ringrazio tantissimo per questo! Oggi invece parlerò di un'altra moneta giapponese, decisamente più caratteristica rispetto ai 10 mon e secondo me la storia che gli gira intorno rappresenta bene sia il tentativo di risollevare l'economia giapponese che la successiva crisi del governo militare dello shogun: i 4 mon "Kan'ei Tsūhō". Immagine 1: Mon (emblema) del clan Tokugawa. Nel 1768 il ciambellano e consulente dello shogun Tokugawa Ieharu, Tanuma Okitsugu, commissionò la creazione di una moneta Kan'ei Tsūhō dal valore nominale di 4 mon per cercare di risolvere i problemi economici dello Stato. La prima versione fu lanciata presso la zecca di Fukugawa o di Kameido (al giorno d'oggi sono quartieri di Tokyo) nella capitale Edo, caratterizzata da un design iconico con 21 onde (Nami) sul rovescio. Le monete erano fatte in ottone con rapporto 68:24:8 tra rame, zinco e stagno. Immagine 2: 4 mon "Kan'ei Tsūhō" del primo tipo a 21 onde (Nami) con patina arancione (fa parte della mia piccola collezione). Nel 1769 il design del rovescio fu variato con uno stile più semplice di 11 onde e che non cambierà più nelle emissioni successive. La moneta da 4 mon è solamente 2 -3 millimetri più grande (circa 27 mm) della moneta da 1 mon "Kan'ei Tsūhō" (circa 24 - 25 mm) ed era molto economica da produrre. A causa dell'esaurimento delle miniere di rame giapponesi le monete "Kan'ei Tsūhō" da 4 mon vennero prodotte in quantità elevate (per esempio la produzione alla zecca di Kameido cessò nel 1788, con un totale di ben 157.425.360 monete coniate) grazie anche alla loro relativa efficienza in termini di costi rispetto alle monete da 1 mon. Mentre l'economia era ancora in crescita, la popolazione giapponese accettò queste monete al loro valore nominale visto la forte emissione e circolazione. Immagine 3: 4 mon del secondo tipo a 11 onde (immagine presa online) Tra il 1821 e il 1825 il governo dello shogunato Tokugawa commissionò un gran numero di monete da 4 mon. Poiché la produzione rientra nel periodo Bunsei (1818 - 1830), le monete sono soprannominate proprio "mon Bunsei". Rispetto alle monete in ottone del periodo Meiwa (1764 - 1772) prodotte in precedenza, le monete da 4 mon "Bunsei" tendono ad avere un colore più rossastro a causa dei metalli diversi rispetto al rame. Immagine 4: un 4 mon "Bunsei" (immagine presa online). Nel 1860 il governo Tokugawa autorizzò la produzione di monete in ferro da 4 mon "Kan'ei Tsūhō" a causa delle difficoltà finanziarie estreme, ma il tentativo di coniare monete con questo metallo non riuscì visto che il ferro è incline all'ossidazione rendendole quindi difficili da usare. Alla popolazione giapponese non piaceva scambiare le monete contenente rame con quelle in ferro perché non apprezzavano questo tanto quanto il rame. La produzione economica delle monete da 4 mon comportò a molte contraffazioni che venivano prodotte da zecche illegali e da quelle gestite dai vari domini controllati dai daimyo. Nel 1866 il governo iniziò a dare ai domini il permesso ufficiale di emettere i 4 mon "Kan'ei Tsūhō" con le proprie finanze (queste monete hanno spesso dei segni di zecca sul retro che le rendono abbastanza facili da identificare), una scelta drastica che influenzerà le dimissioni dell'ultimo shogun Yoshinobu Tokugawa e la caduta del Bakufu (shogunato) nel 1867 da parte dei domini (il più importante fu quello di Satsuma) guidati dall'imperatore Mutsuhito, dando così inizio alla famosa "Restaurazione Meiji". Immagine 5: 4 mon in ferro, emissione ufficiale del Bakufu (immagine presa online). Immagine 6: 4 mon in ferro emesso dal dominio di Aizu. Il segno di zecca èノ (immagine presa online). Spero che anche questa discussione sia di vostro gradimento! Purtroppo il sito non mi fa postare la mia moneta da 4 mon con le 11 onde, quindi aggiungerò le immagini successivamente tramite un commento. Per quanto riguarda l'idea della piccola guida sulla monetazione bronzea (vale anche ottone e ferro) Tokugawa mi servirà molto tempo in quanto vorrei prendere più materiale possibile (principalmente monete) in maniera tale da renderla completa e decente. Buona giornata a tutti e alla prossima! Xenon97
    2 punti
  11. taglio         2 euro TYE paese     Cipro anno 2012 tiratura 975.000 condizioni bb città Milano
    2 punti
  12. Napoli, tornese con tosone 1646, Filippo IV
    2 punti
  13. Ho deciso di inserire un'ultima foto fatta aumentando al massimo il dettaglio sul cellulare e variando la luminosità per azzerare i riflessi e mettere in risalto ogni dettaglio. Grazie a tutti per i complimenti
    2 punti
  14. Ringrazio veramente tutti Voi che avete postato dei commenti. Al contrario della difficoltà che si riscontra nel trovare, non dico un commerciante onesto - sarei troppo cattivo - ma uno che si accontenti di un 30-40 % di guadagno... è veramente gratificante leggere i vostri post equilibrati e realistici. Questa discussione, nata da una mia esperienza negativa e comune a molti, si presta a numerose considerazioni: La prima è che di questi tempi, se sei un appassionato di numismatica e non sei ricco di famiglia, i casi sono due: o comperi, con il tuo modesto budget, una moneta all'anno in "FDC" magari definito ECZ ( ahimè ), oppure le tue 10 povere monete in BB-SPL, che hai acquisito con sacrificio e che ti gratificano molto di più della "gemma intonsa", saranno a "fondo perduto", cioè non avranno un futuro "commerciale". Non voglio addentrarmi nei meandri del "FDC a tutti i costi" ( tema più volte discusso ). Prendiamo semplicemente atto che, il presente ed il futuro, sarà sempre di queste asettiche monete, incapsulate con grading, cosa che oltretutto le Aste famose sono riuscite a far diventare un surplus per la stessa ( vedere l'ultima Asta Gaudory ). E' triste ma purtroppo è un dato assodato. La seconda è che, nonostante le Aste ed i Commercianti cavalchino l'onda del "FDC - moneta eccezionale", il 95% dei collezionisti/numismatici continuano a collezionare monete "normali", quindi si rivolgono ai Commercianti di "fiducia", ai Mercatini ed ai vari siti "online" (anche con un certo rischio ). E questo mi induce alla: Terza considerazione: Perchè i collezionisti sono spesso reticenti a scambiare le proprie monete con altri collezionisti ? Per malcelata gelosia? Per poca fiducia? Non riesco a capire. Eppure sono convinto che tutti noi abbiamo delle monete "doppie", oppure di una Tipologia di monete che non interessa più. L' unico modo per non essere considerati dei "questuanti" dai Commercianti , sarebbe un contatto diretto, una proposta di scambio tra Noi, senza passare attraverso i Professionisti( che naturalmente comperano per avere un guadagno, ma spesso danno una valutazione delle nostre monete "deprimente" rispetto al reale valore). E' quindi strano constatare che un sito come il nostro,con migliaia di Soci, abbia una sezione per "Scambi/ Vendita / Richiesta/Ricerca monete " poco frequentato e poco sfruttato. A mio parere sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento di tutti. Cosa ne pensate ? Ciao
    2 punti
  15. E’ comunque un histamenon non certo un hyperpyron
    2 punti
  16. Intanto nell'attesa di reperire altri esemplari per la mia collezione mi godo quelli gia' presenti
    2 punti
  17. Buongiorno, solita storia, quando acquistiamo è tutto di conservazione eccelsa, tutto costoso, quando vendiamo escono fuori tutti difetti, è questo che fa scattare quella molla che ci porta a dire ma vaff..... ? ? Me la tengo io. Saluti Alberto
    2 punti
  18. A prescindere dal modo di porsi di taluni commercianti o presunti tali, ci si stupisce che una moneta "commercialmente" bruttina non la voglia quasi ormai più nessuno ? Boh. L'andazzo purtroppo ormai é chiaro da molto tempo. Se @principesax é disposto a darti 600€ come ha scritto, direi di non perdere l'occasione! PS: complimenti per le storie raccontate, sono sempre molto piacevoli da leggere.
    2 punti
  19. 2 punti
  20. Senza andare a cercare grandi conservazioni la moneta non ha grossi difetti, certo, l' usura, ma questo vuol dire che ha circolato e fatto il suo lavoro.. Ciò che conta è non averla pagata troppo, e di questo sono certo, in collezione ancora mi manca il mezzo scudo, quindi posso dirti che ad un giusto prezzo l' avrei presa probabilmente anche io.. A trovarne di savoia a prezzi modici... solo rottami (e questo non è il caso) o piccole in mistura comunissime..
    2 punti
  21. Aggiungo uno spunto: graficamente il rovescio è similare ad una miriade di altri gettoni ma che riportano la dicitura VALE 1 LIRA invece che VALE 1 MINESTRA. Magari la ditta che li produceva era la stessa e poi li personalizzava secondo le esigenze del committente. Saluti Simone
    2 punti
  22. Giustissimo ...Simone che ho visto con piacere ieri e’ nato qui e me lo ricordo quando aveva i pantaloni corti ...e’ partito con noi con i nostri concorsi, iniziative, doni di libri ...ora molti non ricordano ma quante ne abbiamo fatte qui e non solo qui per i giovani, certo non sempre e’ andata bene con tutti però vi assicuro che di passioni sotto varie forme ne sono uscite e anche oggi con molti sono in contatto ... Ci vorrebbe un sentimento ideale comune e di iniziativa che una volta vedevo e oggi non so se c’e ancora anche qui e in altri ambiti ...
    2 punti
  23. Faccio un po’ di zapping tra qui e Mestre dove in fondo si fanno riflessioni non lontane da queste, ieri per esempio a Mestre c’e stato un coinvolgimento con conferenze divulgative e culturali, sicuramente questo ha portato un numero maggiore di persone presenti, di sicuro più persone hanno visto monete e qualche commerciante mi diceva che era soddisfatto. Se poi le conferenze sono come quelle di Alex Ricchebuono col titolo dalla prima moneta al bitcoin che io come format porterei nelle scuole allora può essere che qualcuno possa avvicinarsi. E’ solo un esempio ma potrei citarne tanti se fai a Milano un museo dove finalmente le scolaresche vanno a vedere monete coi loro insegnanti non può essere un altro punto di partenza ? Bisogna seminare e riseminare ...per la divulgazione comunicando numismatica, storia, a Verona ci proveremo ancora, certo più saremo e meglio sarà per una crescita culturale collettiva con ogni mezzo, si avvantaggeranno potenzialmente tutti, il commercio, l’editoria, le associazioni, la società ...dipende anche e sottilineo anche da noi che siamo dentro alla numismatica, e’ un circolo virtuoso che deve essere alimentato anche qui, sui social, con Giornali per tutti e dati a tutti come Gazzettino, con concorsi, premi... Certo sul tema si potrebbero fare libri ...
    2 punti
  24. Ciao, ecco le foto che sono riuscito a fare con il cellulare. Spero sia quello che volevi
    2 punti
  25. Buon fine settimana a tutti, Altra monetina di Ferdinando IV che al momento risulta rara e introvabile... È questo Tarì del 1794 con al dritto SICLIAR anziché SICILIAR Personalmente ne ho censiti solo due esemplari. Saluti, Rocco.
    2 punti
  26. concordo con le riflessioni di Petronius e volevo aggiungere che gli operatori l'anno scorso erano 25 noi compresi, e che oltre agli operatori presenti con il tavolo ci hanno fatto visita diversi altri operatori, questo ci ha fatto molto piacere. nel limite dello spazio che abbiamo, cercheremo di aumentare il numero degli espositori. ringrazio tutti, soprattutto chi ci da sostegno Emanuela
    2 punti
  27. Per proseguire con le rose dei Medici, come potevo farmi sfuggire questa? @dabbene @eracle62 @brios
    2 punti
  28. Buongiorno a tutti gli amici del forum, in questi mesi sono attratto dalla monetazione giapponese del periodo Tokugawa e oggi vorrei condividere con voi il mio ultimo acquisto arrivato proprio oggi. Si tratta di un Hōei Tsūhō, una moneta costituita in bronzo dal diametro di 37,5 mm, dal peso di circa 9 grammi e coniata dalla zecca di Shichijō. Ma come mai fu considerata una moneta scomoda? Verso il 1700 le miniere di rame giapponesi iniziarono ad esaurirsi a causa della massiccia produzione di monete da 1 mon (Kan'ei Tsūhō) allo scopo di sostenere l'economia dello shogunato, ma la politica di isolamento del governo Tokugawa costrinse il Giappone a non importare rame. Nel 1708 (quinto anno dell'era Hōei) lo shogunato Tokugawa introdusse un'enorme moneta in bronzo dal valore facciale di 10 mon, Hōei Tsūhō, ma conteneva 3 volte più rame di una moneta da 1 mon e quindi il suo vero valore era solamente di 3 mon. Le monete erano troppo grandi per essere maneggevoli nel commercio quotidiano, ma sopratutto a causa del loro valore nominale relativamente basso non erano popolari. Dopo aver tentato brevemente di forzare la popolazione ad adottare queste monete, e addirittura minacciandola con severe punizioni, nel 1709 le monete vennero ritirate dalla circolazione. Spero che la moneta e la storia che gli gira intorno sia stata di vostro gradimento! Quando avrò più materiale farò una piccola guida sulla monetazione bronzea del periodo Tokugawa. Buona giornata a tutti! Xenon97
    1 punto
  29. Penso che oltre a presentarci bellissime monete per Modena, ci fai vedere anche ottimi esemplari pontifici! Michele
    1 punto
  30. Non l’avevo letto giuro - ma se proprio vogliamo essere precisi Edoal ha preceduto tutti al post 6 ?
    1 punto
  31. Complimenti per l'esemplare da 10 reali, III tipo, che hai postato, ovverosia un Mir 40, CNI 8/11, Sollai 61/62. @domenico.mura, le immagini sono abbastanza buone, si vedono bene anche i dettagli. Hai ragione, anche se ci sono corrosioni diffuse, soprattutto nel dritto su tutto il busto del sovrano, resta un tondello molto affascinante con le legende quasi integralmente visibili. Grazie!
    1 punto
  32. Premettendo che il prezzo lo fa il mercato (se io ho estremo bisogno di 2 euro Italia 2006 delle Olimpiadi Invernali e sono miliardario posso anche pagarli 10 euro l'uno circolati), da parte mia adotto un atteggiamento "pratico". Diciamo che, in un mondo numismatico utopico, si potrebbe anche stimare qualche centesimo in più per certi ritrovamenti, anche di monete non rare ma difficili da trovare o che mancano in collezione. Si resta sempre, per me, intorno ai 2,50 massimo. E' anche giusto riconoscere a chi la vende una sorta di somma di favore, perchè magari ha dovuto guardare migliaia di monete per mettere da parte quelle rivendibili a qualche collezionista. Il problema è che già ora i forum e soprattutto i social sono invasi da aspiranti Rockefeller, convinti di poter fare i soldi vendendo le monete trovate di resto alle macchinette, quindi è conveniente ricordargli che in generale un 2 euro commemorativo vale...2 euro! Così facendo si evitano maldestri e buffi tentativi di speculazione sul resto della spesa. Esperienza personale: - Ho acquistato monete circolate pagandole di più (sempre sotto i 3 euro) perchè erano monete un po' rognose da trovare. - Non ho mai sovrapprezzato le tante circolate che ho ceduto, perchè mi piace aiutare altri collezionisti senza fargli spendere più del facciale. Una buona alternativa, specie per chi si incontra di persona, è prendere un caffè e farselo offrire, è un gesto di cortesia tra collezionisti
    1 punto
  33. Credo che il prezzo pagato sia tutto sommato adeguato. Ti allego il link della scheda del catalogo.
    1 punto
  34. ... ecco... *sniff*... adesso mi avete fatto commuovere!! Tutte queste attenzioni nemmeno mia moglie!! Quindi, come dice l'immenso Hirpini... ho un sesterzio suggestivo!!! Davvero grazie!
    1 punto
  35. Medaglia di eccezionale bellezza, partendo dal disegno, dal modello, dall'incisione e dal conio dello Stabilimento JOHNSON di Milano, realizzata in bronzo, poi argentata e dorata solo in punti particolari di sfondo, con un contorno di rose e fiori sia al diritto che al rovescio. D/. S. Francesco benedicente, tra due figure inginocchiate, con libro su cui: FILII DISCIPL / AVDIT PATRI, sotto stemma dei Francescani Bronzo argentato e dorato, mm.54x70 - Conio S. JOHNSON Riferimenti: 150 ANNI DI MEDAGLIE JOHNSON 1836-1986 n. 567 MARTINI Medaglie devozionali cattoliche moderne e contemporanee (1846-1978) n.5493
    1 punto
  36. Poiché sono uno curioso di natura, ho trovato questi cenni storici sul sito della pro-loco di Gaeta, che danno già delle interessanti spiegazioni. Spero di fare cosa gradita a @eliodoroe a tutti riportandole. La Moneta di Gaeta - Il Follaro Antiche monete Le prime monete coniate dalla zecca di Gaeta si hanno non molti anni dopo che questa città ha raggiunto la sua indipendenza amministrativa e politica dall'impero d'Oriente; continueranno ad avere corso durante tutta l'età del ducato ed oltre, poiché i gaetani riuscirono a superare le imposizioni dei duchi o principi longobardi e normanni per togliere o modificare i follari locali. Soltanto nel 1233, quando Federico II impose la dogana ed abolì il consolato, finirono i segni dell'indipendenza amministrativa e venne pure a mancare l'autonomia monetaria. FOLLARO DI MARINO II (978 - 984) D) M CONSVL ET DVX R) CROCE E LETTERE S.E.A. Le monete gaetane, all'incirca da poco dopo la metà del X secolo, consistevano in follari di rame e servivano, quindi, solo per il commercio locale; per i contratti esterni di particolare importanza avevano corso le monete d'oro e di argento (monete bizantine, tarì, monete longobarde ed imperiali: tremissi e soldi beneventani, denari pavesi, provisini, mancusi, soldi pisani, denari imperiali ed augustali di Federico II). FOLLARO DI MARINO II (978 - 984) D) MA-CON ET DVX R) BUSTO DI S. ERASMO La fonte per lo studio della numismatica di Gaeta è data dai documenti del Codex Diplomaticus Cajetanus (Montis Casini 1887/91, I - II) e da altre opere che attraverso l'esame analitico di questa documentazione, hanno delineato la storia delle monete gaetane (cfr. S. Ferraro, Le monete di Gaeta con appendice su le Medaglie, Gaeta 1988, rist. anast. dell'ediz. di Napoli 1915 con un'introduzione di L.Cardi). FOLLARO DI GIOVANNI IV (991 - 1012) D) JOHS DVX R) TESTA DI S. ERASMO Con Marino II (978 - 984), console e duca della famiglia dei Docibile, inizia la coniazione dei follari gaetani, che nel diritto hanno la figura o il nome di S. Erasmo, patrono di Gaeta. Il Ferraro registra ben 18 varianti per i follari da assegnare a questo duca di Gaeta, che differiscono anche nel diametro e nel peso. Due altre rare monete sono da attribuire al governo ducale di Marino II e Giovanni III, suo figlio, i quali furono al potere dal 979 al 984. FOLLARO DI RICCARDO III (1121 - 1140) D) RIC CON ET PVX R) GAIETA III Al governo del duca Giovanni IV (991 - 1012) sono da assegnare alcuni follari, che dovrebbero aver avuto corso tra il 1009 ed il 1012, quando Giovanni IV rimase solo al governo del ducato, sotto la tutela della madre Emilia. La zecca di Gaeta riprese le coniazioni con i duchi normanni Riccardo I (1063 - 1078), Riccardo II dell'Aquila (1105 - 1111) e Riccardo III di Caleno (1121 - 1140). I follari sono quasi tutti eguali ma si differenziano nel rovescio perché quelli di Riccardo II hanno segnate due barrette e quelli di Riccardo III ne portano tre. FOLLARO DI RICCARDO II (1105 - 1111) D) D C A G E R) S. MARIA - S. ERASMO Negli anni 1103 - 1105 fu duca di Gaeta Guglielmo di Blosseville, che non coniò monete ma fece apporre sulle monete locali in uso - quelle di Riccardo I - le lettere D V (Dux Vilelmus); su alcuni follari di Riccardo II risultano queste due lettere. Gaeta continuò a coniare monete sotto i re normanni: Ruggero II (1135 - 1154), Guglielmo I (1154 - 1166), Guglielmo II (1166 - 1189) e Tancredi (1189 - 1194). FOLLARO DI TANCREDI II (1189 - 1194) D) TANC DEI GRA REX R) CIVITAS GAIETA Questi follari hanno sul diritto il nome del re (meno quelli di Ruggero, di dubbia attribuzione), e sul rovescio la scritta "Civitas Gaieta" all'intorno; al centro è raffigurato una fortezza o un castello. Altri follari si ebbero con i re svevi Enrico VI e Costanza (1191 - 1198), con Federico II (1198 - 1212). DOPPIO FOLLARO DI ENRICO VI E COSTANZA (1191 - 1198) D) IPIAL MAIEST R) MON CIVIT GAIETA Dobbiamo ora ricordare che Gaeta per circa due secoli, a partire dalla metà dell'XI secolo, godette di ampia autonomia amministrativa. Tra i tanti privilegi che il comune di Gaeta aveva, vi era pure quello di battere monete. I gaetani per i loro commerci - che crescevano sempre più - dovettero sentire il bisogno di una propria moneta, svincolata dalle continue successioni dei duchi. Così si ha a Gaeta la presenza contemporanea di due diversi follari: quello autonomo, o civico, o comunale e l'altro di coniazione ducale o regia. Questi follari riportano il nome di S. Erasmo per disteso sul rovescio mentre sul diritto la legenda "Civitas Gaieta"; in un cerchio la figura di un castello o di una fortezza con sopra un punto. FOLLARO CIVICO D) SCS ERASMUS R) CIVITAS GAIETA Per completare la storia della zecca di Gaeta dobbiamo ricordare il nummo argenteo del pontefice Gregorio IX (1229 - 1233), di cui però non si conoscono esemplari, gli alfonsini d'oro di Alfonso I d'Aragona (1436 - 1458) ed i falsi tornesi di Ferdinando I d'Aragona (1458 - 1494). Le ultime due monete, che avevano circolazione in tutto il Regno di Napoli, furono coniate in varie zecche, tra cui Gaeta. In conclusione, possiamo osservare che per Gaeta la storia delle sue monete riflette la storia dell'età ducale nei suoi diversi periodi, come quella dei governi che l'hanno retta o delle dominazioni che ha subìto. La moneta per il ducato di Gaeta ha rappresentato un periodo d'indipendenza politica o almeno dell'autonomia della città e del suo territorio. Sotto questo aspetto la moneta costituisce quindi un documento di grande importanza, da confrontare con le fonti scritte che possediamo. PAVESINO DI OTTONE III - 999 D) IPIAL MAIEST R) MON CIVIT GAIETA Moneta d'argento, detta "Pavesino", commerciabile nel Ducato di Gaeta, Pavia e Pisa. Saluti Alberto
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  37. Grazie mille del consiglio @sandokan! Non butto via mai niente, anche se sono consapevole di non poter collezionare tutto, quindi anche i gettoni che mi sono capitati (2/3 + uno trovato in casa) sono andati a costituire una piccola appendice infondo all'album del Regno d'Italia (insieme ad altre piccole curiosità coeve che non colleziono ma da cui non ho avuto cuore di separarmi e che mi sono capitate a basso prezzo come un falso d'epoca e un paio di varianti di conio) che chissà magari potrà diventare l'inizio di una sezione apposita prossimamente?
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  38. Oggi micro spesa di 1 euro per questa rovinatissima moneta e questo bel gettone, pioveva e di banchetti ce ne erano veramente pochi Sx: 5 qirsh Egitto (1904) 1876 o quel che ne resta Dx: Gettone di qualche mensa, forse ottocentesco; di più non so e chiederò a breve nell'apposita sezione..
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  39. Le ultime due sono per i critici. Ho cercato di fare una sorta di radiografia per mettere in risalto i difetti.
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  40. In effetti, guardando bene la moneta di @Flaminius, sembra proprio che la testa non sia laureata. Grande @Hirpini! Buona serata da Stilicho
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  41. La tua ragazza ti vuole bene e ha voluto crederti, ma noi queste storie le conosciamo bene: facci vedere questa moneta... [emoji16][emoji16]
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  42. Buongiorno a tutti, Nel 12 Carlini 1810 la raffigurazione più bella della testa di Gioacchino Murat. Molti dei pezzi da 12 Carlini rimasti dopo la fine del suo Regno furono reimpressi con le nuove impronte di Ferdinando IV e successivamente da Francesco I e Ferdinando II.
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  43. Saw your avatar, @heineken79 , and by coincidence had written this entry for my notebook just a few nights ago. Hope you might be interested.... x: On the reverse of this 1973 5-cent piece is the 89-foot-tall South Point Lighthouse, the oldest on Barbados. The cast-iron lighthouse was a feature of London’s Great Exhibition of 1851, then was disassembled and shipped to Barbados, where it was reassembled in 1852. (xx) v.
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  44. All'interessante conferenza, tenutasi questo pomeriggio nella sede della società archeologica friulana, in cui la relatrice Gaia Mazzolo ha ben presentato il suo lavoro riguardante le monete presenti nella collezione del museo Bottacin, create nei secoli passati dall'ingegno fraudolento dei noti falsari Cigoi e Meneghetti. https://www.cronacanumismatica.com/monete-vere-e-false-conferenza-sulla-raccolta-del-museo-bottacin/
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  45. Questa moneta è una delle più circolate della mia Collezione. Qualche anno fa ha smesso di circolare... e l'ho messa in collezione. Conservazione: "Triste" ,che è quella conservazione tra il B e il MB, non contemplata dai Cataloghi, ma che bisognerebbe inserire. Quella conservazione che, se la moneta potesse parlare, scriverebbe un romanzo più corposo di quelli di Stephen King... Quando la guardi ti scappa la lacrimuccia, sia per la storia, sia per la malcelata rabbia della sua condizione e quindi ti viene da sussurrare: " Benedetta ragazza, non potevi fermarti almeno per un centinaio di anni in un cassetto? Poi sarei arrivato io, e come il Principe Azzurro, con delicatezza, ti avrei riposta in un monetiere con il velluto rosso". A parte gli scherzi si tratta di una moneta R2 che ho inseguito da tempo per completare la collezione di Carlo Felice ( adesso mi manca solo più la sorella 1824 GE, moneta che non ho mai visto ed è un R4...quindi non ho speranze). La moneta è quella che è, potrei forse trovarne una migliore, ma non la venderò mai, ormai le sono affezionato. Ciao
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  46. Buon giorno, EVVIVA.. finalmente una discussione in cui non si parla di: FDC "eccezzzionale veramente..." complimenti per l`idea.
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  47. Se posso permettermi di interpretare il nostro giovane utente neofita, ma con idee molto chiare, @Masiserafino, penso che intendesse dire che lo rattrista molto il fatto di vedere una così scarsa partecipazione a molti eventi commerciali e lui pensava, da neofita, ad una numismatica che “sta finendo”. In realtà la numismatica non sta ovviamente finendo, bisogna però fare in modo di renderla sempre più attrattiva per i giovani. Quindi bisogna pubblicizzare molto tutti i convegni e fare tantissima divulgazione, come appunto stanno facendo in maniera egregia a Milano @dabbene ed il suo staff, di fatto ormai un punto di riferimento a livello nazionale.
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  48. Me lo auguro vivamente visto le ultime tristi notizie sugli altri convegni, si perdono i consensi per timore.dei tristi fatti e per le poche attivita divulgative della numismatica ultimamente, a parte Milano dove vedo grandi iniziative del gruppo del Cordusio che stanno veramente facendo cose egregie. Saluti
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