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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/19 in tutte le aree
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Grazie uzifox per il tuo intervento, La moneta è stata comperata nel 1970-71 ( transazione privata ) e da allora mai pulita ( come puoi evidenziare dalla sfumatura verdastra alla base del busto del Re ). Sicuramente è stata lucidata dal precedente proprietario ( da qui le righette che comunque sono molto più evidenti nelle mie foto con luce radente ). La moneta ha anche una bella storia: era di un barbiere siciliano, amico di mio padre, appassionato di monete. Conservava le monete "alla rinfusa" cioè in ogni cassetto di casa sua ne trovavi qualcuna. I monetieri di casa sua erano i cassetti dell'armadio dove conservava mutande, canottiere e chi più ne ha... più ne metta. Sia mio padre, sia il barbiere, avevano dei "baffetti da sparviero" , baffetti sottili con una leggera punta rivolta in sù. Tutti e due si chiamavano Francesco, detti "Cesco" mio padre e "Ciccì" il barbiere. "Ciccì" ogni tanto chiudeva bottega ed andava dalla famiglia in Sicilia. Ritornava sempre con un bel gruzzoletto e sparpagliava le monete nel suo monetiere "intimo". Era una persona umorale, quindi difficile per fari scambi o compravendite ed aveva quel lato del carattere tipico dei gatti, che devi sempre blandire e mai andare contropelo... Quando andavamo da "Ciccì" , io che conoscevo i ripostigli del barbiere, davo un occhiata al cassetto dove riponeva gli asciugamani, ed al fondo tra le varie monete, vidi lo Scudo del 1911. Fu una vera meraviglia. Alla fine mio padre riuscì a comperarlo, perchè "Ciccì", ormai anziano, era andato in pensione. La moneta, per molti anni, ha profumato di Lavanda, di Brillantina Linetti, di Acqua di Colonia. I profumi della mia giovinezza, che mi ricordano ancora Ciccì, mio padre e i "baffetti da sparviero". Ciao a Tutti6 punti
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Buona domenica a tutti, Stamattina ero libero da impegni e ho preso il vassoio dei 10 Tornesi di Ferdinando II per controllarne le patine. Non avevo fatto caso che della tipologia con busto maturo mi mancasse un solo millesimo per finire la serie. ☺️ ..... Il più raro : 1855 Sono dei nominali fantastici per la loro imponenza.... 30,15 /31,19 grammi... Il peso medio riportato nel Magliocca, e con un diametro di 38mm. Vi faccio vedere il gruppetto dei primi quattro millesimi, il 1851 1852 1853 e 1854. Riferimento: Magliocca 688 NC Magliocca 689 NC Magliocca 690 NC Magliocca 691 R Taglio con rigatura obliqua destrorsa.6 punti
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Un bel prezzo ! Le monete Ossidionali sono di solito rare, però... Pensa di arrivare a casa con questa moneta che, pur rarissima, "esteticamente" non è il massimo: " Ciao Cara, ho comperato una moneta!" Espressione accigliata della moglie, che comincia a diventare arcigna. Sguardo veloce alla moneta e sorrisino che vuol dire " costerà poco, l'avrà trovata in una ciotola al mercatino". "E quanto ti è costata Caro? " Occhi del marito che si posano sulle scarpe e salivazione azzerata alla Fantozzi: "Mmmm ( colpo di tosse )... quattromila euro...". Marito buttato sul pianerottolo che diventerà il suo salotto, camera da letto ( per fortuna c'è uno zerbino bello spesso ) e studio ( nel senso che avrà tutto il tempo per studiare la tragica situazione!). ? Ciao Buona Domenica !4 punti
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Ho letto parecchie imprecisioni nei post precedenti, oltre a dei punti di vista che ho stigmatizzato più volte in questo forum. E vorrei dare la mia lettura. Punto Primo, cioè la genesi di questo convegno: nasce, per chi se lo ricorda, da un’iniziativa comune di Andrea Cavicchi, di Walter Nasi, di Francesco Cavaliere e mia. Puntavamo, sulla scorta delle crescenti delusioni, soprattutto a livello di location e di carenze strutturali nell’ambito della sicurezza (chi non si ricorda i convegni al Palanord circondati dai campi dei nomadi evidentemente ha la memoria corta e quindi va aiutato). Sull’onda del primo convegno che organizzammo, operativamente, io (che scelsi la prima location), Andrea Cavicchi e Walter Nasi, seguirono gli altri convegni, la cui organizzazione venne portata avanti e continua ad essere portata avanti, egregiamente, da Walter Nasi, per ovvie motivazioni logistico-territoriali e di pertinenza. Punto secondo: con tutto il rispetto per il Bophilex (il circolo si sta adoperando tanto per migliorarsi e va apprezzato), le due ambientazioni sono completamente diverse. Ed onestamente io, da commerciante, prediligo nettamente quella di un hotel, più professionale, curata e seguita. Purtroppo certi ambienti si tirano attenzioni di malintenzionati come mosche (e quest’anno al Bophilex è successo l’ennesimo furto importante ad un collega). Vogliamo parlare di Verona, che nell’ultima edizione è stato peggio del Far West ed ha visto fare finalmente noi commercianti fronte comune, contro i sempre maggiori rischi di fronte al dilagare delle azioni criminose ed alla sfrontatezza di chi le esegue? Ma andiamo!!! A certi convegni ci dobbiamo andare, ma incrociamo le dita, per riuscire a tornare tutti interi!!! E non è una battuta. Punto terzo: io ho partecipato a tutti i convegni di Walter Nasi, essendone il padre putativo; ed ho visto l’escalation delle presenze. E le ho viste in crescita, altro che i 13 commercianti citati!! Nelle affermazioni bisogna essere precisi, non sparare ad alzo zero. Si getta anche discredito sul lavoro degli altri con disarmante pressappochismo. Punto quarto ( e qua ribadisco un concetto che ho già espresso in altre sedi): se volete i grandi convegni, andate a Verona!! Se poi vi succede qualcosa (perché lì ci vanno anche persone losche che niente hanno a che vedere con la numismatica, ma presenziano con il solo intento di fottere il primo malcapitato che gli capita sotto tiro; con il colpevole lassismo dell’organizzazione, che in questa prossima edizione ha promesso di porvi finalmente rimedio), non lamentatevi. E, fra di noi, non ce n’è uno che non sia stato toccato dalla cosa. Punto quinto che è figlio dei precedenti : mi sento molto più a mio agio in questi ambienti in cui mi sento anche maggiormente protetto. Sesto ed ultimo punto, anche questo figlio dei precedenti: se vogliamo fare una numismatica diversa, migliore, bisogna uscire da quelli che sono i binari fin qui tracciati da quello che è stato fatto fin ad oggi. Visto che gli altri non lo fanno, io, Walter ed altri lo stiamo facendo, partendo dal basso, con fatica, umiltà, lavoro. Rome wasn’t built in a day!4 punti
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Ciao. La Manifattura di Rivarolo Canavese era uno stabilimento di tessuti in lino e cotone gestito da Michele Chiesa (Chieri, 1831 – Torino, 1918), uno degli imprenditori che diedero impulso e incremento all’industria nazionale, che nel 1867 avviò assieme al fratello la Manifattura di S. Giorgio Canavese. Il gettone serviva al personale del cotonificio come buono per un piatto di minestra nella mensa all’interno dello stabilimento.3 punti
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Oggi micro spesa di 1 euro per questa rovinatissima moneta e questo bel gettone, pioveva e di banchetti ce ne erano veramente pochi Sx: 5 qirsh Egitto (1904) 1876 o quel che ne resta Dx: Gettone di qualche mensa, forse ottocentesco; di più non so e chiederò a breve nell'apposita sezione..3 punti
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La prossima volta "rose rosse per te"?3 punti
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Ne approfitto per annunciare pubblicamente che ho appena terminato la mia ultima fatica: un pamphlet intitolato "rivoluzione macroeconomica" che stravolgerà il pensiero scientifico come non accadeva dai tempi di Malthus. E' riservato esclusivamente a persone di alto livello culturale e che la pensano esattamente come me in tutto e per tutto (macroeconomia, politica, calcio, donne e sputo del nocciolo di ciliegia). Sarà stampato a casa mia in numero di copie 1, che conserverò gelosamente . PS. Gnè, gnè, gnè.3 punti
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Sono molto contento perché sono entrato in possesso dei primi undici numeri originali, più un paio sparsi, de : gli Eterni, serie disegnata dal "re" Jack Kirby (tutti di lecita provenienza e corredati di certificato ? ). La soddisfazione è accresciuta dal fatto che entro pochi mesi dovrebbe uscire nelle sale la riduzione cinematografica della serie della Marvel. Nel mucchio erano compresi un paio di numeri originali della collana "albi dei super eroi" della serie "Conan", splendidi, fior di conio, disegnati da Barry Smith, tipologia che prediligo. Non importera a molti, ma io sono molto contento? .2 punti
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Con immenso piacere annuncio in anteprima l'imminente apertura di una nuove sezione del forum, non una sezione come le altre, ma un'area dedicata ad approfondimenti di elevato spessore tecnico e numismatico. L'accesso a tale area, per ovvie ragioni, sarà riservato solo ad una determinata categoria di utenti, i cui prerequisiti d'idoneità verranno attentamente esaminati dal direttivo della stessa sezione di studi avanzati. Tale direttivo è costituito da un membro dello staff avente compiti di vigilanza e supervisione tecnica, i nomi dei cinque restanti membri verranno resi noti nella giornata di sabato 26 ottobre. La candidatura per l'accesso alla sezione potrà essere presentata solo inserendo un post nella presente discussione, al fine di ottenere il più elevato livello di trasparenza possibile. La sezione risulterà pienamente operativa dal primo dicembre 2019. Alla scadenza dei primi sei mesi di operatività, per un periodo di 24 ore, la sezione verrà resa visibile a tutti i membri del forum, che potranno leggere ed esprimere il proprio gradimento solo a mezzo della funzione "mi piace". Siamo certi che un'iniziativa di questo tipo rappresenti un'innovazione senza precedenti nel panorama numismatico nazionale ed internazionale. I contenuti prodotti, pur non essendo divulgabili in alcun modo, rappresenteranno il fiore all'occhiello del nostro forum. Le due annuali finestre temporali di 24 ore ciascuna consentiranno alla massa degli utenti di poco conto di prendere visione di quanto prodotto, cosicché gli appartenenti alla sezione potranno trarre opportuna gratificazione personale, nonché fregiarsi di una nuova serie di bollini appartenenti alla categoria "forumista massonico". L'autore che riceverà più "mi piace" potrà fregiarsi del bollino di "Gran Maestro" e da qui, in ordine decrescente, sono stati previsti 5 livelli iniziatici. Gli autori che non riusciranno a raggiungere il numero minimo di "mi piace" utile al raggiungimento del livello iniziatico più basso verranno esclusi dalla sezione. Prerequisiti per l'accesso alla sezione: Avere all'attivo non meno di 2.000 messaggi sul forum Avere punti reputazione non inferiori a 750 Impegnarsi a non divulgare in alcun modo i contenuti sviluppati nelle discussioni interne all'area riservata Avere un cane di nome "Birillo" (verrà richiesta copia del certificato di iscrizione all'anagrafe canina) Non aver mai approfittato di una campagna promozionale di Poltronesofà ...in sintesi... ogni tanto fermiamoci un attimo a riflettere, il forum può non essere perfetto, ma si danno ormai per scontate forse troppe cose che alla fine, in assenza di un ambiente di questo tipo, così scontate potrebbero non essere.2 punti
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Ciao Amici Lamonetiani, avevo intenzione di comperare in un' asta un importante Scudo Sabaudo che mi mancava. Purtroppo già il prezzo di base era alto e quindi mi sono deciso di vendere 3-4 monete doppie della mia collezione. Già questo mi ha creato qualche problema, per il fatto che le monete portano con sè molti ricordi, soprattutto se sono un "patrimonio di famiglia". Ho quindi portato il mio gruzzolo ad un primo Professionista. Tra le monete che avevo deciso di sacrificare il L. 5 1911 ( tralasciamo le altre ). Questo professionista la guarda come si osserva un insetto sgradevole e mi dice: " E' una moneta che ormai te la tirano dietro! E .. poi è anche brutta! Fosse un FDC si potrebbe parlare... ma in queste condizioni... non riuscirei a venderla....180 ? ( Pausa perchè avevo cominciato a ritirare le monete ).. facciamo 200 e stop! " . Stop l'ho detto io e, dopo i doverosi Saluti, me ne sono andato. Secondo Professionista. Almeno più serio ? Osserva la moneta con una lente ( quelle enormi che distorgono l'immagine ). " E' un BB diciamo ... con manica larga... un BB+ " Ma soprattutto: " E' una moneta che è diventata comune, ormai anche chi comincia... "celannotutti" la vendono su "Ebbaia" su "Cata..coso" a poco... non è come la "Quadriglia" che se ne avesse una allora... E' ' na moneta sfigata, nessuno la vole e nun se vende...200 Euri ?" Me ne sono andato senza commenti, ma un "...a 'ssoreta!" ci sarebbe stato bene. Scusate la premessa. Forse non sono al passo con i tempi, ma mi ricordo mio padre che nel 1970 aveva comperato la moneta con grande sacrificio e bisticciando con mia madre per la cifra sborsata. Vi chiederei se veramente la suddetta moneta è diventata negli anni "comune" e come si possa affermare che non si vende ( Tiratura 10.000 esemplari ). Vi chiedo gentilmente una vostra valutazione ( non sono obiettivo a valutare le mie monete ) e se potete dirmi quanto può valere in una Vendita o in uno scambio. Grazie a Tutti, Ciao PS: le foto sono state fatte con luce radente e compaiono delle righette e degli hairlines che non sono apprezzabili con luce ambiente, l'unico difetto è un colpettino a ore 12 del D/2 punti
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@giuseppe ballauri, se non fosse che il Vittorio 3 mi sta ferocemente lì, su quelle cose rotonde là in basso, ti farei anche un offerta migliore di quella dei bottegai che hai interpellato; ma purtroppo c'è di mezzo la faccenda genitale...2 punti
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Finalmente qualcuno che ha capito come muoversi. Complimenti se fossero tutti come te avremmo risolto tutti i problemi che affliggono la numismatica oggi.2 punti
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Buonasera, si tratta di una moneta giapponese da 50 sen coniata durante il tredicesimo anno di regno dell'imperatore Taishō (quindi 1924).2 punti
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Concordo, non sembra riconiato. Bell'acquisto Domenico. Diametro 18,5mm peso 3,63g (non sono veggente, hai un sestante degno di coinarchives ?).2 punti
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Ciao! Grazie Mario per il sempre gradito reportage fotografico; per chi, come me, non è potuto venire è sempre una piccola consolazione. saluti luciano2 punti
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Ciao vwgolf, la tua è una moneta sicuramente da mettere in collezione. Sono un appassionato di monetazione di Carlo Em.III, che fu anche un buon Regnante. Queste monete d'argento (Mezzo Scudo e Scudo da L.6 ) circolarono molto, anche se erano delle pezzature di valore alto e quindi il popolino non le portava nelle tasche. Ne ho viste molte e il 90% hanno la conservazione della tua moneta o peggio. Inoltre i rilievi, forse per la scarsa forza delle macchine coniatrici, sono poco definiti ( soprattutto al D/ con l'effige del Re e questo si evidenzia anche nella monetazione aurea che circolò molto meno ). Purtroppo non esistono documenti che ne comprovino la tiratura. Secondo la mia opinione, almeno alcuni millesimi, tra i quali il 1759, sono più rari di quello che si ritiene, ma chiedo l'opinione degli esperti. PS: considero la tua moneta qBB al Dritto e BB al Rovescio Ciao2 punti
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E io sono gia’ verde d’invidia per non potervi accedere ?? com’e’ piccola e senza senso la mia vita essendomi Precluso l’accesso a queste fonti del sapere ...2 punti
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Buongiorno a tutti, inserisco un 5 tornesi 1839 con simbolo di stella a 6 punte , al momento non catalogato...2 punti
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Alcune delle nostre monete "meno belle" sono in realtà dei pezzi rari a trovarsi...... Condivido il mio Grano Cavalli di Ferdinando IV 1798.....inguardabile....ma molto raro. ?2 punti
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Da: https://books.google.co.zm/books?id=7ykDAAAAYAAJ&pg=PA345&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=3#v=onepage&q&f=false2 punti
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Aggiungiamo anche il buon @volesonensis, sempre ricco di sorprese numismatiche e di umanità furlana! Super professionale. E poi, che dire, un pranzo romantico io e @dabbene tete à tete! ?2 punti
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Vorrei ringraziare tutti coloro che sono passati a trovarmi. Eravate troppi per citarVi uno ad uno, ma mi ha fatto molto piacere far quattro chiacchiere con Voi. Il convegno sta crescendo e la cosa mi fa molto piacere. E sono convinto che la prossima volta sarà ancora meglio. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buonasera, scusatemi se vado un attimo of topic ma il Prof. @Liutprandha insegnato circa 40 anni fa nell'istituto dove ho fatto le superiori iniziando nell'anno scolastico 1982/1983 1'anno di Ragioneria, all'epoca l'istituto Florimonte comprendeva l'Istituto Tecnico Commerciale e Geometri oltre alle scuole medie inferiori, grazie per avermi riportato indietro a quegli anni di spensierata giovinezza e di innumerevoli progetti per il futuro, mi ha fatto ricordare anche qualche piccola marachella, noi dicevamo filone, ed una delle mete era il ponte ronaco , antico ponte romano ad arcate, ancora visibile nella campagna, e lì con altri amici già appassionati di Numismatica e storia facevamo dei voli con la fantasia, immaginando i nostri antenati che lavoravano e vivevano in quei luoghi, inoltre è proprio di quegli anni la scoperta di una necropoli del III secolo proprio nei dintorni del ponte, purtroppo la necropoli non è visitabile. Grazie ancora. Saluti Alberto2 punti
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Proprio un bel convegnetto, curato e vivace. Ho trascorso una mattinata davvero piacevole con @gigetto13 @Arka @Bassi22@dabbene @sixtus78 @gianvia @sivispacemparabellum @Scudo1901. Mi dispiace aver mancato @chievolan. Tante belle monete e ottime chiacchiere con amici appassionati. Ottime le conferenze! Direi che l'appuntamento sta decisamente decollando. Bravi gli organizzatori. Bravi bravi bravi!!!2 punti
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Vorrei chiosare, per stasera, confidando nelle ulteriori foto di @dabbene: le vostre parole ed anche quelle dei presenti sono di sprone, ci sono ampli margini di crescita. La presenza più bella, fra il pubblico, è stata quella di un ragazzino di 9 anni che avevo omaggiato di un centenionale di Costanzo II un paio di mesi fa e che mi è venuto a trovare, con i suoi genitori, che lo hanno assecondato in questo desiderio. Che bello, mi sono commosso e lo dico con trasporto, veramente! E grazie veramente a tutti, ancora, per il validissimo supporto, al Circolo Numismatico di Padova, al Circolo di Noale; agli espositori, che hanno rinnovato la loro fiducia e a quelli che hanno sperimentato questa iniziativa; al pubblico che ha presenziato, in crescita sostanziale rispetto alle precedenti edizioni; ai relatori che hanno aderito con entusiasmo e trasporto alla manifestazione. Ed un grazie particolare all’amico Andrea Melchioretto per il valido supporto durante le conferenze.2 punti
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Buonasera @Xenon97, ti credo pienamente e penso che il follis sia questo: D/ IMP CONSTANTINVS PF AVG, busto laureato drappeggiato e corazzato o solo drappeggiato a ds. R/ SOLI INVICTO COMITI, il sole stante a sn., alza la mano destra e regge il globo nella sinistra; all'esergo segno di zecca R seguito dalla marca di officina P, R - F nel campo. RIC VII p. 296 (1-2-5), SEAR IV 16095 (Roma, AD 313) Su wildwinds c'è con marca di officina S Credo che sia proprio lui e anzi mi sento di farti i miei complimenti, so della tua speciale simpatia per Costantino che ti permette di individuare la zecca solo a guardarne la faccia. Bravo Un cordiale saluto HIRPINI2 punti
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Ciao e buon sabato anche a te, partendo dal ritratto di Costantino io punterei più per la zecca di Roma (credo RP).2 punti
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Buonasera a tutti cari amici, immerso nei miei pensieri durante la pausa digestiva prima di rimettermi al lavoro sulle mie carte, mi sono soffermato a meditare su una vicenda che mi è capitata qualche tempo fa, e che non mi è mai risultata del tutto chiara. Al di là dei risvolti incomprensibili della questione, protagonista ne è indubbiamente la numismatica e una moneta in particolare, così, sperando di non annoiarvi, ho deciso di raccontarvi la storia e proporvi magari di intervenire a vostra volta raccontando di un vostro rimorso o rimpianto. Indubbiamente a tutti noi è capitato, anche ai più avveduti, di pentirsi di un acquisto effettuato; allo stesso modo, sarà capitato anche di pentirsi a posteriori per non aver colto un'occasione, magari perché ci ha presi alla sprovvista. La storia qui di seguito narra di uno dei miei rimpianti. Non sono un grande frequentatore di convegni, ma un appuntamento irrinunciabile è da molti anni VeronaFil. Ogni volta, puntualmente, riesco a spendere tutto quello che mi sono portato dietro, fino all'ultimo centesimo; per questo motivo, mi sono imposto di non pagare mai con carta di credito, così da evitare possibili catastrofi e limitare i danni al contante La vicenda che vi sto raccontando è avvenuta cinque anni fa. La mia fidanzata viveva a Venezia, mentre io abito in Lombardia: avevamo pensato di incontrarci a metà strada in occasione del fine settimana del VeronaFil. Io avevo intenzione di visitare la fiera al pomeriggio, poi sarei andata a prenderla e avremmo dormito lì a Verona, per poi fare un giro per la città il giorno successivo. Insomma, in quell'occasione sarebbe stato opportuno, per una volta, non spendere tutto fino all'ultimo centesimo, così da mantenere un minimo di liquidità per il weekend romantico. Venuto il gran giorno parto con una buona scorta di contanti e comincio il consueto saccheggio. Giunto quasi alla fine del mio giro ero particolarmente fiero di me: avevo ancora 160 euro nel portafogli. Io insegno al liceo, e all'epoca ero ancora supplente: 160 euro erano dunque una bella somma, pari più o meno alla metà del budget totale che avevo portato con me. Stavo dunque ripensando con orgoglio a tutte le volte che la mia fidanzata mi aveva preso in giro per la mia compulsività, a fronte delle straordinaria parsimonia messa invece in campo in questa occasione. Se non che, proprio a uno degli ultimi tavoli, trovo un magnifico 5 lire 1832 di Maria Luigia: io sono appassionato di scudi, e di Parma non avevo nessuno dei due, né il '15 né il '32. Qui mi trovo di fronte proprio l'anno più raro, in conservazione ottimale per i miei standard (era un bel BB+, gradevolissimo, con pure una bella patina). Prezzo: 200 euro. Due chiacchiere con il venditore, un signore anziano molto gentile, che è disposto a scendere a 180, e poi, con un po' d'altra opera di convincimento, fino ai fatidici 160, "visto che sei giovane"! Rimarrei pulito pulito senza un centesimo, ma porterei a casa una moneta fantastica a un prezzo straordinario. Apro il portafoglio e guardo i miei 160 euro... Rimanere senza un euro non sarebbe neppure un problema, alla fine potrei sempre prelevare qualcosa in serata... però a rodermi era il pensiero di ciò di cui mi ero vantato tra me e me fino a poco prima: "sono perfettamente in grado di uscire da Verona senza aver speso tutto fino all'ultimo centesimo"! Insomma, pensa che ti ripensa, medita e rimugina cambiando e ricambiando idea più volte, alla fine ringrazio il gentile signore e me ne vado, senza comprare la moneta. La storia potrebbe finire qui, semplicemente con il rimorso di aver perso un'ottima moneta (che non ho più messo in collezione) a un prezzo strepitoso (che infatti non ho più ritrovato per monete che neppure si avvicinassero a quella conservazione)... Ma c'è di peggio. Uscito dalla fiera mi incontro con la fidanzata, e andiamo a scaricare i bagagli in albergo. Una volta in camera apro il portafogli e... i 160 euro non ci sono più. Vuoto. Le tre banconote da 50 euro e quella da 10 sono scomparse. Tutto il resto è a posto, ma dei soldi nessuna traccia. Mi metto a frugare in ogni tasca, magari li ho spostati, magari senza pensarci li ho infilati nella carta d'identità, magari nella patente, magari li ho messi in tasca, magari nello zainetto: controllo, ma nulla nemmeno lì. Butto in aria ogni cosa, rovescio ogni tasca, ogni anfratto, tutto. E' tutto assolutamente al suo posto, comprese le altre monetine acquistate, ma dei fatidici 160 euro nessuna traccia. Ripeto, erano (e sono tuttora) una bella cifra per me, ma a farmi impazzire non era tanto la perdita della somma in sé, quanto il fatto che avessi rinunciato a quella bellissima moneta per non spenderli, e ora li avevo smarriti! Ho chiesto alla reception dell'albergo (magari mi erano caduti mentre consegnavo i documenti per il check-in), ma al di là di uno sguardo compassionevole dell'addetto non ci ho cavato un ragno dal buco. Sono passati cinque anni, ma come vedete ci rosico ancora: non sono mai riuscito a capire come diavolo abbiano fatto a volatilizzarsi quelle quattro banconote. Un furto mi pare impossibile (chi diavolo riesce a sfilare i soldi da un portafoglio senza toccare il resto?), una pardita accidentale incredibile (io sono sempre molto attento, e li avevo visti l'ultima volta meno di un'ora prima)... forse è il demone del collezionismo che ha voluto punirmi per la mia morigeratezza. Nel dubbio, da allora non sono più tornato dal VeronaFil con un solo euro superstite nel portafoglio.2 punti
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Buonasera Giuseppe, adoro i tuoi racconti.... E apprezzo le tue splendide monete.1 punto
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Ciao Meleto. Un consiglio non richiesto ? Anche se non collezioni gettoni, ne hai trovato uno interessante ad un prezzo irrilevante e hai fatto benissimo ad acquistarlo. La raccolta di gettoni è da qualche anno in via di sviluppo, e ancora in qualche ciotola esposta nei banchi è possibile fare acquisti interessanti, come il tuo. Di gettoni ce ne sono tantissimi, anche antichi, usati come mezzo sostitutivo della moneta corrente o che danno adito alla fruizione di qualche servizio, dalla fruizione di mezzi pubblici al noleggio di una sedia in chiesa ! Una scatola non è molto ingombrante : se ci infili dentro il tuo primo gettone hai già un punto di riferimento per altri che dovessero capitarti. Io più o meno ho iniziato così, poi nasce la curiosità di saperne di più, cominci rovistare nel cassetto che ospita di solito le cianfrusaglie, la raccolta si incrementa, si guarda e si legge ciò che compare su questa rubrica, magari si sviluppa un nuovo interesse, assolutamente non banale. Saluti.1 punto
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Ti ringrazio @jaconico per questo servizio fotografico. Ti dico che mi hai fatto venire voglia di andare a Pizzo Calabro :) Essendo poi una buona forchetta, oltre all'interesse numismatico, sono curioso di assaggiare questo tartufo di Pizzo. Dalle foto sembra squisito! ?1 punto
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Per le vecchie Savoia l' importante è che siano leggibili e per quelle ancora più anzianotte "centrate". Và benissimo così Gianni altrimenti bisognerebbe svenarsi. Ciao1 punto
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Buongiorno a tutti e un grazie a @Scipio il cui occhio vale sicuramente più del mio. Comunque, visto che sono stato chiamato in causa, dico la mia e cioè che a mio parere la moneta, esclusa categoricamente l'ipotesi di una fusione, sia autentica. Come avete già detto, è solo il bordo a destare sospetti non di falsità, ma di un'antica tosatura cui poi si è cercato di porre rimedio. L'aspetto non mi sembra cattivo, anche per la nitidezza quasi generale dei particolari tanto al diritto quanto al rovescio. Neppure lo stile mi preoccupa anzi escluso l'occhio sgranato di Apollo, mi sembra gradevole. Vedo soltanto il bordo abbastanza "lavorato". Cordiali saluti HIRPINI1 punto
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Siccome nell'apposita sezione 'Cartamoneta e Scripofilia' non esiste una discussione simile, e si che se ne troverebbero tante banconote al prezzo di un euro, in special modo le comuni straniere e le comunissime italiane, nonchè quelle in scarsa conservazione, a parte qualche colpo di fortuna naturalmente, posto dunque qui questa banconota anche se mi è costata due euro. Vabbè dai! giusto perchè l'oggetto è molto grande uno strappetto alla regola! e poi di strappetti la banconota ne ha proprio tanti! La prossima discussione la chiamerò "Ciotole, cosa si compra con 200 centesimi?"1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: Andorra Anno: 2016 Tiratura: 2.339,200 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Austria Anno: 2019 Tiratura: ??? Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Belgio Anno: 2019 Tiratura: ??? Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Ho ascoltato con interesse e piacere le due belle presentazioni di @Ross14 e dell'avvocato Merola. Ho poi curiosato tra gli espositori e apprezzato le tante proposte. Ho incrociato alcuni cari amici, e tra questi @mfalier @gigetto13. Che dire, bella giornata e rinnovo i complimenti a chi si è impegnato per questa iniziativa; non ho dubbio alcuno che nei prossimi anni sarà un crescendo. Paolo1 punto
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Che ne pensi? PISIDIA. Antiochia. Septimius Severus (193-211). Ae. Obv: IMP C SEV PERT AVG IIII. Laureate head right. Rev: FORTVNA COLONIA ANTIOCH. Tyche standing left, holding branch and cornucopia. SNG France 1115 var. (rev. legend). Condition: Good very fine. Weight: 6.31 g. Diameter: 22 mm.1 punto
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Hai ragione @skubydu, non è possibile darti torto ed il mio pensiero in merito l'ho espresso più volte. Quantomeno la maleducazione e gli intenti provocatori però sono imputabili ad un singolo, non abbiamo modo di sapere altro purtroppo. Non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma in linea di principio ritengo sbagliato prendere le idee di un singolo o di un gruppo ed estenderle ed associarle all'intera categoria di appartenenza, tutto qui. In generale poi teniamo anche presente che coloro che trollano spesso e volentieri lo fanno con arguzia.1 punto
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Verissimo @grigioviola e forse la provocazione potrebbe anche servire a smuovere un po' gli animi. In questi giorni è tuttavia capitato di leggere un qualcosa che, nell'anno 2019, proprio non avrei voluto leggere. Mettendo da parte la vena sarcastica, ho provato sconcerto, sconcerto al quale è seguita una riflessione. Mettiamo pure da parte il forum, l'autocelebrazione infatti potrebbe anche risultare antipatica, ma pensiamo alla numismatica attuale, pensiamo ad appassionati, ad accademici, a circoli, ad operatori professionali, ad organizzatori di eventi. Spesso poche volenterose persone, ciascuna appartenente ad una particolare realtà, che con tanta buona volontà, con spirito di cooperazione e perché no anche con un briciolo di umiltà (che non guasta mai) hanno dato vita a bellissime iniziative, piccole o grandi che siano. Non mi riferisco a nessuna iniziativa in particolare, ma al tempo stesso a tutte quelle delle quali ho memoria. Non è mia intenzione innescare bombe o dare noie allo staff poiché so molto bene che discussioni di questo tipo potrebbero diventare "rognose" da gestire, ma al tempo stesso lo stare passivamente in silenzio quando si nota qualcosa che non piace non porta di certo a nulla di buono. Il fatto in sé non rappresenta nulla di preoccupante, ma l'immaginare un ambito numismatico ove le differenti realtà che lo costituiscono si chiudono a riccio e pensano ciascuna solo ed esclusivamente a coltivare il proprio orticello penso sia estremamente deprimente, si tratta di un quadro regressivo ed anacronistico. Nel nostro piccolo qui sul forum le occasioni per promuovere delle aperture in tal senso non sono mai mancate, a volte basta poco e segnali si possono dare ad ogni livello, spendendo magari due parole in più per dare qualche piccola nozione ad un neofita... e considerando che non si smette mai di imparare, insistere e non essere troppo avari al fine di continuare ad alimentare questo circolo che per noi tutti è sicuramente virtuoso.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, ho sentito parlare di Tarì nei precedenti post, allora prendo spunto per presentarvi il mio Propago Imperii 1716 Collezione Litra68. Riporto note storiche di quell'anno e una interessante testimonianza di Fede nella Madonna. Spero di non aver fatto torto a nessuno per le notizie prese da fonte Web. NAPOLI - CARLO VI (II° per.1707-1734) TARI' 1716 - D/Busti affiancati di Carlo VI ed Elisabetta R/Figura muliebre in piedi PROPAGO IMPERI Magliocca 94. Carlo Francesco Giuseppe Venceslao Baldassarre Giovanni Antonio Ignazio era il figlio secondogenito di Leopoldo I e della sua terza moglie, Eleonora del Palatinato-Neuburg. Nacque il 1º ottobre 1685 e suo tutore sin dalla giovane età fu il principe Antonio Floriano di Liechtenstein. A seguito della morte di Carlo II di Spagna nel 1700 senza eredi validi a succedergli, Carlo si autoproclamò re di Spagna in quanto anch'egli era membro della famiglia Asburgo. Questo fatto portò alla Guerra di Successione spagnola in quanto Luigi XIV di Francia aveva proposto quale candidato per quel trono il nipote Filippo d'Angiò, il quale da testamento era stato anche designato erede di quella corona dallo stesso Carlo II il quale non voleva che la Spagna perdesse la propria indipendenza venendo riunita ai domini imperiali. Portogallo, Inghilterra, Scozia, Irlanda e gran parte del Sacro Romano Impero appoggiarono la candidatura di Carlo al trono spagnolo.Acclamato nel 1703 a Vienna come "Carlo III di Spagna", giunse in Spagna solo nel 1704 rimanendovi per i sette anni successivi. Nel 1713, a seguito del trattato di Utrecht, divenne Re di Napoli, ottenne lo Stato di Milano, il regno di Sardegna e il Ducato di Mantova e successivamente, nel 1720 (trattato dell'Aia) re di Sicilia. Mantenne entrambe le corone fino alla battaglia di Bitonto, nel 1734, quando le truppe spagnole, guidate da Carlo di Borbone, sconfiggendo l'esercito austriaco posero a capo dei due regni di Napoli e di Sicilia la dinastia dei Borbone, che, per la prima volta dal tempo dei sovrani aragonesi, assicurò la corona del Mezzogiorno ad un sovrano non contemporaneamente a capo di un regno esterno. Nel frattempo, con il Trattato di Vienna del 1731, aveva riconosciuto i diritti sul Ducato di Parma a Carlo di Borbone e Farnese. Tra il 1716 e il 1718, inoltre, combatté contro i Turchi riuscendo ad ottenere gran parte della Valacchia e della Serbia che vennero annesse al Regno d'Ungheria. Gran parte di questi territori vennero però persi al termine della Guerra russo-turca nel quale venne coinvolto nel 1737. Nel 1722 Carlo VI fondò la Compagnia di Ostenda per aumentare e organizzare i traffici commerciali dell'Austria nelle Indie Orientali e nelle Indie Occidentali oltre che in Africa. La compagnia doveva organizzare operazioni commerciali che venivano parzialmente finanziate dal Sacro Romano Impero, il quale incamerava ogni anno dal 3 al 6% del ricavato. Come era ovvio aspettarsi, la compagnia divenne impopolare presso inglesi e olandesi che avevano simili compagnie che solcavano gli oceani verso Asia e America. Carlo VI dovette quindi sciogliere la Compagna di Ostenda nel 1731 sulla base del Trattato di Vienna in cambio del riconoscimento della Prammatica Sanzione da parte del Regno Unito. La Francia continuava ad essere ostile alla politica imperiale e tentava di espandersi in direzione della Germania. Nel 1733 la presenza del trono polacco vacante fu l'occasione per dichiarare guerra all'Austria. Il Sacro Romano Impero e la Russia erano infatti favorevoli all'elezione del principe elettore Federico Augusto II di Sassonia (nipote di Carlo VI per matrimonio), mentre Francia, Spagna e Sardegna proponevano come candidato il polacco Stanislao Leszczynski. Quando lo scontro divenne palese, le truppe francesi occuparono Milano e poi tutta la Lombardia giungendo sino a Mantova, mentre le forze spagnole presero possesso dei regni di Napoli e Sicilia; d'altra parte, sulle rive del Reno, passarono alla Francia le città di Philippsburg e il ducato di Lorena. Sentendosi attaccato su più fronti, Carlo VI siglò un accordo preliminare a Vienna nel 1735 (la pace verrà conclusa solo nel 1738) con il quale acquistò il Ducato di Parma e Piacenza dai Borbone, sacrificando però i regni di Napoli e Sicilia. La Lorena che venne affidata a Stanislao Leszczynski il quale da contratto aveva l'obbligo dopo la sua morte di passarla alla Francia. Carlo VI ottenne quindi che il Leszczynski non salisse sul trono polacco, il quale fu invece occupato da Federico Augusto di Sassonia che divenne re col nome di Augusto III. Carlo VI ottenne la compensazione della perdita della Lorena con la cessione del Granducato di Toscana che passò a Francesco Stefano di Lorena il quale poi sarà suo successore alla corona imperiale come marito di sua figlia Maria Teresa. Sposatosi con Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, ne ebbe due figlie, Maria Teresa e Maria Anna (l'unico maschio, Leopold Johann, era morto a soli sette mesi nel 1716; un'altra figlia, Maria Amalia, nata nel 1724, era morta nel 1730). Nel 1713 tuttavia Carlo VI aveva promulgato la Prammatica Sanzione, con la quale stabiliva che il regno non potesse essere diviso alla sua morte e correggeva quanto stabilito il 12 settembre 1703 dall'imperatore Leopoldo I con il Pactum Mutuae Successionis a proposito della successione in caso di soli eredi di sesso femminile. Carlo VI morì il 20 ottobre 1740 alla Neue Favorita di Vienna. La sua morte venne causata da dei funghi che aveva mangiato della specie Amanita phalloides. Nonostante gli sforzi da lui compiuti per far accettare dalle altre potenze il documento, scoppiò la guerra di successione austriaca, conclusasi solo nel 1748 con la definitiva ratifica della successione di Maria Teresa quale regina d'Ungheria e Boemia ed arciduchessa d'Austria; tuttavia, non fu eletta, in quanto donna, imperatrice del Sacro Romano Impero: al suo posto fu incoronato Carlo Alberto di Wittelsbach, col nome di Carlo VII. Alla morte di questi, però, il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, assunse il titolo di imperatore, assicurando il mantenimento del titolo imperiale alla Casa d'Asburgo. All'epoca della sua morte, le terre degli Asburgo erano sature di debiti: il tesoro imperiale conteneva meno di 100.000 fiorini e la diserzione di molti soldati dall'esercito aveva portato ad una scarsa forza militare. Probabilmente in conseguenza dei suoi anni spagnoli, Carlo VI introdusse il cerimoniale di corte spagnolo (Spanisches Hofzeremoniell) a Vienna; tra le sue realizzazioni architettoniche per la capitale la Reichskanzlei e la Biblioteca Nazionale, in stile barocco. Carlo VI fu allievo, da ragazzo, del compositore Johann Joseph Fux: si dilettava in composizione, suonava il clavicembalo e, di tanto in tanto, dirigeva l'orchestra di corte. Ebbe contatti col celebre cantante castrato Farinelli. Lasciò una sua autobiografia Commenti sulla propria vita che venne pubblicata per la prima volta a Bruxelles nel 1862. Ora veniamo a quello che si ritiene un Miracolo Anno 1716. La minaccia dei Turchi incombe sulla Serenissima. Il 4 agosto a Pellestrina, isola di pescatori davanti alla laguna, la Madonna appare ad un ragazzino e gli chiede di dire al parroco di celebrare delle messe per le anime del purgatorio, se volevano aver vittoria… Natalino Scarpa di Zuanne detto il Muto quel mattino se ne andava per i fatti suoi. Lì, lungo la strada di casette colorate che costeggiano il mare, tra le reti e le barche. Il passo svelto del ragazzino svicolava distratto in mezzo a quel pugno di viuzze e di certo non avrebbe fatto caso a quella vecchia donna accanto alla chiesetta dei Santi Vito e Modesto se questa non lo avesse chiamato, facendogli cenno con la mano di avvicinarsi. Quel giorno era un martedì. Un martedì come tanti in questa striscia di terra che s’affaccia sulla laguna veneziana. Un martedì feriale da sbrigarsi come sempre tra le reti e la pesca. Non fosse stato per quella guerra che ora incombeva sulla Repubblica di Venezia, tutto procedeva come al solito fra i pescatori dell’isola lagunare. Quel giorno, quella donna anziana chiamò Natalino e tirandolo a sé per un braccio gli disse: «Vien qua fio. Va dal pievàn e dighe ch’el faza celebrar delle messe per l’aneme del purgatorio, se volemo aver vittoria. Portame la resposta, e tel digo a ti perché ti xe degno». Il ragazzino annuì con la testa e fece proprio come la donna gli aveva detto. Andò dal pievàn, il parroco, e riferì il tutto. Pellestrina, 4 agosto 1716. Così andarono i fatti di una delle più singolari apparizioni mariane dell’epoca moderna. A questa apparizione è legata la fine della secolare minaccia turca in Europa e l’inizio di una lunga stagione di pace per la Repubblica veneziana. Il 5 agosto 1716, infatti, l’esercito dell’Impero ottomano venne sopraffatto nella battaglia di Petervardino sul Danubio, in Serbia, Belgrado fu riconquistata e conseguentemente fu recuperata all’area di influenza occidentale questa parte impoýtante dei Balcani. Tredici giorni più tardi, il 18 agosto, la flotta turca, forte di trentamila uomini, che aveva sferrato l’attacco decisivo alla potenza marittima di Venezia per la conquista dell’Adriatico, venne sconfitta a Corfù. Un improvviso temporale disperse le navi del Gran Visir ottomano e l’esiguo numero di uomini della Serenissima, sfiancati dal lungo conflitto, poterono inaspettatamente avere la meglio sulle superiori forze turche. La secolare belligeranza, che nel corso del Seicento era costata, soprattutto al Dogado veneto, gravi perdite e vessazioni alla popolazione, si era così definitivamente conclusa e le autorità civili della Repubblica non tardarono a mettere in relazione la duplice vittoria sui due fronti di terra e di mare, e quindi la risoluzione della guerra, con i fatti di Pellestrina. Quanto all’autenticità dell’apparizione e ai prodigi miracolosi che l’accompagnarono, non sembra ci sia molto da discutere, dal momento che esistono precise testimonianze, un regolare processo canonico e una chiara sentenza di approvazione e di solenne conferma dell’origine soprannaturale di quei fatti da parte dell’autorità ecclesiastica. Proprio di recente sono stati ritrovati, nell’archivio diocesano di Chioggia, i documenti originali relativi al caso. «Certo oggi si potrebbe pensare che questa apparizione non sia politicamente corretta» dice sorridendo don Paolo. «Ma la richiesta di Maria è stata semplicissima: chiese solamente delle messe in cambio della pace. Così poco, in un certo senso immediato, per così tanto. Una semplicissima serie di messe, di cui non specifica neanche il numero e per solo diciassette lire e mezza». di Stefania Falasca. Saluti Alberto1 punto
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Partecipo a questo convegno fin dalla prima edizione e continuerò a farlo, come ben sa l'amico Stefano. Questo per la localizzazione, per la possibilità di parcheggio, per la sede dignitosa e adatta alla Numismatica. Quest'anno poi si aggiunge la parte culturale per un'esperienza numismatica a tutto tondo. Mi auguro che questo convegno possa crescere come merita. Arka Diligite iustitiam1 punto
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