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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/13/19 in tutte le aree

  1. Eccoti accontentato @Rocco68 con una foto di gruppo! ?
    5 punti
  2. DE GREGE EPICURI Parlando di monetazione romana sono frequentissimi i dubbi e le domande, anche da parte di collezionisti non proprio alle prime armi. Il campo è molto ampio, ed i problemi numerosissimi: i nomi delle diverse monete, la datazione, i cambiamenti nel tempo, le riforme, la purezza dei metalli e la composizione delle leghe, le patine, le iscrizioni e le loro abbreviazioni, i titoli imperiali, il significato delle immagini, i falsi antichi e moderni, le imitazioni, le zecche e le officine, ecc. Abbiamo pensato di incontrarci un paio di sere per affrontare le questioni principali, e soprattutto rispondere a domande, anche osservando delle monete per illustrare i punti principali e per chiarire dubbi e interrogaivi. Sono invitati in particolare i principianti, ma anche tutti quelli interessati a saperne di più, o ad affrontare qualche tema specifico. Il CCNM è in grado di garantire un gruppetto di appassionati, diciamo di collezionisti di lungo corso, disponibili a rispondere e a confrontarsi. Anche loro comunque sanno bene di avere ancora moltissime cose da imparare. Nel primo incontro di martedì 22 ottobre (h.20.30, come sempre in via Terraggio 1, Milano) affronteremo soprattutto le questioni generali, la monetazione repubblicana e quella imperiale del 1° secolo. Martedì 12 novembre alla stessa ora ci occuperemo invece dei temi numismatici dal 2° secolo in poi, e delle zecche del Tardo Impero. Gli incontri saranno ovviamente molto informali, ed aperti a tutti. Si possono anche portare monete su cui c'è qualche dubbio da chiarire.
    3 punti
  3. La collezione delle monete satiriche del Regno d' Italia continua ..
    3 punti
  4. Ammazza, il soggetto è brutto forte, ma stai tranquillo che è in buona compagnia... Della moneta che posto di seguito, ho pensato varie volte di farla volare dalla finestra, ma solo per non rompere il filotto dei miei 2 Euro Commemorativi italiani ho desistito... Chissà il buon Giovanni Boccaccio cosa stesse pensando con questa espressione... che forse l'aragosta non era fresca?
    3 punti
  5. L'autore narra brevemente la vita di Cesare Antonio Vergara, gli ambienti che frequentava e termina con la nascita e l'impatto della sua pionieristica opera: "Monete del Regno di Napoli" del 1715. Da questo estratto si evincono le difficoltà che il Vergara ha dovuto superare per pubblicare la prima opera sistematica sulle monete napoletane, le critiche e gli elogi ricevuti, le varie edizioni susseguitesi nel tempo e il grande successo che ebbe: fu sostituita soltanto nel 1911con "Le monete del reame delle Due Sicilie" di Memmo Cagiati. I cultori di numismatica chiamavano il Manuale "il vecchio Vergara" per indicarne la datazione dell'opera, ma nello stesso tempo esprimendo tutta la venerazione che merita un testo di tale portata.
    3 punti
  6. Ciao Petronius, scusa se non ti ho risposto prima ma ho aspettato che la moneta arrivasse e che quindi diventasse mia a tutti gli effetti. Comunque è davvero una moneta bellissima e sono molto contento di averla presa, indipendentemente da se si tratta di un'affare o meno. Personalmente ritengo sempre "di mercato" il prezzo di aggiudicazione di un'asta per cui non ritengo la moneta ne un affare ne strapagata ma penso di averla pagata il prezzo giusto. In ogni caso grazie a tutti per le valutazioni e scusate per le foto ma sono fatte con il cellulare per cui non rendono la vera bellezza della moneta che ha davvero dei fondi quasi a specchio e l'hairlines è davvero minimo.
    3 punti
  7. Ciao Secondo me potrebbe trattarsi di un sestino di Milano di Maria Teresa https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MT/0
    2 punti
  8. Ci vuole anche l'altra faccia. E un buonasera, per favore, grazie, non ci starebbero male petronius
    2 punti
  9. I Grani Cavalli 1798 oltre ad essere di diametro più piccolo rispetto ai Grani dal 1788 al 1793 presentano un busto diverso di Ferdinando IV e la parola UN invece di VN Saluti, Rocco
    2 punti
  10. Quella che segue e' una rara sovrana di Giorgio V coniata a Londra. Riporta il Marsh, che gran parte delle sovrane coniate durante la I Guerra Mondiale sono state usate per il pagamento dei debiti di guerra contratti nei confronti degli Stati Uniti. Non essendo, inoltre, permesso in America detenere monete d'oro straniere, e' quasi certo che tutte le sovrane ricevute siano state fuse in lingotti. Ad oggi, nonostante le tirature rispettivamente di oltre 1,5 milioni ed 1 milione, le annate 1916 e 1917 sono infatti considerate R ed R5.
    2 punti
  11. Sfogliando un libro sui ritrovamenti archeologici in provincia di Bergamo ho trovato questo esemplare, da un ritrovamento a Carvico
    2 punti
  12. Grazie siete come sempre preparatissimi Hirpini Eliodoro Karnescim e fate sentire i nuovi utenti a proprio agio altrimenti sarebbe un forum a circuito chiuso. Ciao.
    2 punti
  13. 2 punti
  14. Follia ridotto di Costante o Costanzo II con al rovescio due vittorie. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. Ciao Domenico @domenico.mura, sottoscrivo i complimenti che ti ha fatto @gigetto13 il tuo è il modo giusto di affrontare la numismatica. Queste monete hanno circolato anche sulla mia isola (elba) e lo hanno fatto fino allo sfinimento, sicuramente sfuggiti alla fusione come in Corsica e in Sardegna in quanto lontani dal continente dove invece hanno seguito un destino diverso . Ne ho uno dal diametro molto ridotto e i tre che possiedo sono tutti malconci ma anche per me è una vera soddisfazione averli in collezione. Per quanto riguarda la classificazione direi che si tratta di un denaro minuto A.II.2d. Come hai già scritto anche tu ma con un punto tra FR ed IM di FRIM PATOR come nella serie successiva A.II.2e. Sulla questione del possibile errore sul libro ricordo un episodio analogo e Monica ci spiegò che in fase di stampa qualche punto in qua e la è sparito e in questo caso una "d" potrebbe essere diventata una "b". Saluti alla tua bellissima isola.
    2 punti
  16. Buonasera a tutti, Aggiungo a questa interessante discussione l'ultima scoperta sulla nuova tipologia di busto nel 3 Cavalli 1790. ...... Anche se sono più che convinto che con il tempo ne verranno fuori altri.... Ad oggi è introvabile e raro ?
    2 punti
  17. Buonasera, seguendo un filo conduttore con il precedente post, uso nuovamente un prestito del mio Amico Rocco @Rocco68stavolta è un gettone/medaglia del valore di un Carlino, prodotta a Vienna e distribuita al popolo in occasione delle nozze tra Ferdinando IV e Maria Carolina millesimo 1768. Riporto alcune note di quell'anno, la cui fonte è sempre il Web. Maria Carolina Luisa Giuseppa Giovanna Antonia d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Carolina d'Austria (Vienna, 13 agosto 1752 – Vienna, 8 settembre 1814), nata arciduchessa d'Austria, divenne regina consorte di Napoli e Sicilia come moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia. Nell'aprile 1768 fu stipulato il terzo e ultimo contratto nuziale, che portò alle nozze per procura di Ferdinando con l'Arciduchessa Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Consolidato il legame da un punto di vista formale, la sposa partì dall'Austria alla volta del Regno di Napoli, dove fu accolta il mese dopo da Ferdinando in località Portella di Monte San Biagio nei pressi di Terracina. Maria Carolina fu anche una figura politica rilevante per il Regno. Questo grazie all’avveduta Maria Teresa che, prima di inviare la figlia alla corte di Napoli, fece stilare un patto matrimoniale in cui si disponeva che nel momento in cui Carolina avesse dato alla luce un erede maschio, avrebbe potuto prendere parte ad ogni riunione politica. Il bambino nacque e la regina si trovò in mano le chiavi del Regno. Il potere della donna e l’influenza sulla corte erano talmente grandi da far licenziare in tronco il primo ministro, eminenza grigia di Ferdinando, Tanucci solo perché astioso nei suoi confronti. Carolina non conosceva mezze misure: passava dall’amore all’odio, capricciosa e lunatica con i membri della corte, vendicativa e fredda con i suoi nemici…o semplicemente con chi non le stava a genio. Era anche dissoluta ed incline al tradimento quasi quanto il marito e molti suoi amanti ottennero cariche pubbliche di grande spessore, come il comandante irlandese della marina toscana John Acton, messo a capo della flotta del Regno di Napoli. Nonostante molti cercassero di aprire gli occhi al marito sui tradimenti della moglie, Ferdinando reagiva borbottando o, al massimo, minacciando Carolina di farla accoltellare o di strangolarla lui stesso. Vuote minacce: il re, nonostante tutto, amava la sua regina e, inoltre, gli faceva comodo che la donna si occupasse del regno in sua vece. Lo scoppio della rivoluzione francese segnò il decadimento psichico di Carolina, sopratutto dopo che la sorella Maria Antonietta, regina di Francia, fu ghigliottinata. La donna divenne paranoica e sospettosa di tutti i sudditi e fece reprimere nel sangue numerose sommosse e semplici contestazioni. Autoritaria e dura temeva un focolaio di rivoluzione che potesse portare a una tragica conclusione del suo regno. Nemmeno il pugno di ferro della regina, però, poteva impedire il flusso di eventi che condizionò l’inizio dell’ ‘800: Napoleone arrivò in Italia liberando la penisola da tutte le vecchie dinastie. Carolina fuggì in esilio a Vienna e li morì pochi anni dopo senza nemmeno vedere la sconfitta dell’Imperatore francese e la Restaurazione che avrebbe portato i Borbone a regnare di nuovo su Napoli. Altro evento del 1768 Il trattato di Versailles fu stipulato il 15 maggio 1768 a Versailles tra la Repubblica di Genova e la Francia, firmato dal plenipotenziario genovese, Agostino Paolo Domenico Sorba, e dal ministro francese, il duca Étienne François de Choiseul. In base al trattato la Repubblica di Genova offrì la Corsica come garanzia per i debiti contratti (pari a circa due milioni di lire genovesi) verso il re di Francia Luigi XV, che aveva inviato proprie truppe sull'isola a sostegno di Genova contro i Còrsi in rivolta. Genova, già in bancarotta, non fu mai in grado di onorare i suoi debiti e così la Francia assunse quasi immediatamente l'iniziativa militare di occupare stabilmente l'intera isola, che fu conglobata da allora e fino alla Rivoluzione francese, nel "patrimonio personale" del re di Francia. Il trattato fu firmato da Agostino Paolo Domenico Sorba e Sebastiano Francesco Batini, con la mediazione del duca Étienne François de Choiseul tra il doge Marcello Durazzo e il re di Francia Luigi XV. Saluti Alberto
    2 punti
  18. Prendendo ispirazione da una recente asta di monete siciliane, ho deciso di aprire una discussione sulla monetazione sveva in Italia. Credo che la sezione “Monete medievali di zecche italiane” sia la più inerente alla discussione, vista la ramificazione della monetazione sveva in Italia, e che coinvolgerà un’ampia fascia di appassionati. Il regnante con il quale desidero iniziare è Enrico VI, Re di Sicilia dal 1194 al 1197. Intraprenderemo un viaggio che attraverserà tutta l’Italia passando per Messina, Brindisi, Napoli, Bologna, Milano etc., e che.sarà illustrato dai vostri interventi e dalle monete postate;un viaggio che oltre a essere longitudinale sarà temporale. Impostiamo la prima data e il luogo del nostro viaggio: Nimega, 20 ottobre del 1165. Siamo in autunno a Nimega e dall’unione di Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna nasce Enrico VI di Hohenstaufen. Ala morte del fratello maggiore, Enrico VI viene incoronato a Aquisgrana il 15 agosto 1169 Re dei Romani. L’evento che in qualche modo caratterizzerà la monetazione siciliana a partire dal 1194, è il matrimonio tra Enrico VI e Costanza, figlia di Re Ruggero II di Sicilia Le nozze sono celebrate a Milano il 27 Gennaio del 1186. Alla morte di Federico Barbarossa, avvenuta nel 1190 a Saleph in Turchia nelle acque del fiume Goksu, Enrico VI viene incoronato Re dei tedeschi e imperatore da Papa Celestino III a S. Pietro nell’Aprile del 1191. Enrico VI rivendica per se i diritti della moglie Costanza sul regno normanno e dopo l’incoronazione, avvenuta a Roma, invade i territori continentali ed emette a Salerno nel 1191 una moneta: la frazione di follaro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/2 . La sua campagna in Italia viene fermata da un improvvisa epidemia che decima le sue truppe a Napoli. Enrico VI lascia a Salerno, durante la ritirata, la moglie Costanza che sarà fatta prigioniera da Tancredi. Impostiamo le coordinate temporali della nostra macchina del tempo: Palermo 18 novembre 1189, Duomo di Monreale . Nel Duomo si sta svolgendo la cerimonia funebre di Guglielmo II Re di Sicilia, morto a 36 anni. A piangerne la scomparsa vi è la moglie Giovanna Plantageneto, figlia di Re Enrico II d’Inghilterra Giovanna è rammaricata di non aver dato un discendente a Guglielmo II, il quale aveva designato come successore Costanza figlia di Ruggero II. Intanto in Sicilia i nobili, appresa la notizia della morte di Guglielmo II, non vedono di buon occhio la successione di Costanza perché temono che ceda il regno ai Tedeschi. Nel gennaio del 1189 viene incoronato re dei siciliani Tancredi duca di Puglia, nonché figlio illegittimo di Ruggero II. L’incoronazione è celebrata da papa Clemente III. Tancredi difende il suo regno in Sicilia dagli attacchi di Enrico VI fino alla sua morte prematura, avvenuta nel febbraio del 1194. Alla morte di Tancredi succede suo figlio Guglielmo III a soli 4 anni, sotto la reggenza della madre Sibilla d’Acera. Il governo debole di Guglielmo III non è in grado di opporre resistenza a Enrico VI. Nel novembre del 1194 Enrico VI entra facilmente a Palermo, dove è riconosciuto Re dei siciliani, con l’aiuto dei pisani e genovesi, ottenuto con lusinghiere promesse. Il re promette a Sibilla d’Acera di concedere al figlio Guglielmo la contea di Lecce ed il Principato di Taranto. Promessa che, come vedremo, non manterrà. E, per dimostrare che non é un Re “consorte”, fa imporre il suo emblema, l’aquila, sulle monete siciliane. Da allora l’aquila diventa il simbolo delle monete dell’isola e solo per un breve periodo il giglio angioino prende il posto dell’aquila. -segue-
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  19. Buona serata a tutti, volevo condividere con voi questo denaro aquilino di Pisa Repubblica (post 1269): Anche se l'aspetto non è eccelso, questo denaro è molto importante per me in quanto, pur essendo da tempo cosciente dell'importanza della monetazione di Pisa per la storia della Sardegna, non riuscivo a raccapezzarmi tra "bianchi", "bianchetti", denari minuti, aquilini minuti, denari piccioli e quant'altro. Tanto che avevo rinunciato a rappresentare la fase della dominazione pisana in Sardegna nella mia collezione. Solo da poco, grazie alla lettura dell'opera della Baldassarri, sono riuscito a capire che era proprio questo denaro il più importante tra le coniazioni di Pisa Repubblica per la mia collezione. Si dovrebbe trattare infatti (correggetemi se sbaglio) di un denaro minuto del tipo A.II.2d, sempre seguendo la Baldassarri: si possono vedere chiaramente al rovescio, dopo la R di IMPATOR, i tre pallini che compaiono solo in questa tipologia. Nel libro della Baldassarri viene riportata la sua nutrita presenza nel ripostiglio di Oschiri, e questo tipo di denari viene da lei definito nell'introduzione (anche se in forma dubitativa) un nominale "sardo". Perciò potete capire la mia soddisfazione
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  20. Leggo sempre più spesso, anche in questo forum, il verbo aiutare seguito dalla preposizione con, ad esempio: mi potete aiutare con l'identificazione... E' chiaramente uno dei troppi anglicismi (to help with) che affliggono la nostra povera lingua. Perché non usare l'italiano e dire: mi potete aiutare a identificare ?
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  21. Grazie ad ambedue, siete davvero disponibili e prontissimi nelle vostre risposte.
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  22. Buonasera, per ora leggo , Eraklion HIRPINI
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  23. Sembra dell ‘Impero seleucide Acheo ( 220-214 BC)
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  24. Composizione davvero insolita : nella prima foto le ali dell'aquila sono volte in basso, nella seconda in alto. Il bordo è irregolare, penso volutamente, e le immagini dei due lati - poste a confronto - sembrano prodotte da mani diverse, magari anche in tempi diversi......francamente non so che pensare.....
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  25. Resto sempre senza parole di fronte a queste foto che immortalano un gruppo di monete unico per tipologia e per varianti di conio. Complimenti sinceri Riccardo.
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  26. Non è legata al linguaggio ma la pratica di prendersi vicendevolmente i pollici invece di stringersi la mano quando ci si incontra mi fa vomitare...
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  27. Eh, come sei esigente petronius! Magari poi vuoi pure sapere diametro e peso. Nella vita bisogna anche sapersi accontentare ?
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  28. Anch'io sapevo che diritto = incudine = convesso = (e volto imperatore) / rovescio = martello = concavo, soprattutto per i denari (in particolar modo Repubblicani), ma tendenzialmente anche per i sesterzi. Invece tu chiedi quali altri elementi, a parte questo, esistano per distinguere conio di incudine da conio di martello? Non sapevo vi fossero altri elementi...cosa ti fa pensare vi siano altri elementi, qualche idea @Ross14?
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  29. In alcuni tipi di monetazione il colpo del martello creava la parte concava. Capitava anche per i sesterzi. Arka Diligite iustitiam
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  30. Bravo Hirpini credo sia questa
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  31. Buongiorno, concordemente con @eliodoro mi chiedo se può essere questa, con marca di officina T (terza), seguita da star e segno di zecca AR: Arles RIC VII 268 Crispus AE follis., 20 mm, Arles. CRISPVS NOB CAES, laureate, draped, cuirassed bust right / PROVIDENTIA CAESS, campgate. Mintmark: T star AR.RIC VII Arles 268; Sear 16796. Buona domenica HIRPINI PS: la descrizione di Wildwinds dopo "campgate" manca di questo: "sei piani, due torrette, stella al centro".
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  32. T AR credo, zecca di Arelate.
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  33. Colpo grosso in ciotola! 3/4 euro li vale, almeno credo... ed è per l'appunto un Grosso! Un euro per questa piccola monetina da appena un grammo, è molto comune, manca un pezzetto e l'ho pure raddrizzata un po', ma era ugualmente da prendere. Stato Pontificio - Benedetto XIV (1740-1758) anno I° (1740) - Grosso con S. Pietro in argento.
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  34. Allora ragazzi ho fatto del mio meglio e sono riuscito a fare due foto della moneta allo specchio ed un piccolissimo videocaricato in rete, di cui fornisco il link, e che forse rende meglio l'idea. Che ne pensate? http://sendvid.com/7jl88029
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  35. Parlando di monete rare ed introvabili, sicuramente le piastre coniate a Roma hanno pieno diritto di essere tra queste
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  36. Ciao a tutti, brutto ma mi ci sono affezionato, Follaro di Ruggero Borsa zecca di Salerno Saluti Eliodoro
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  37. Non penso. La moneta pare belloccia con campi puliti. Se non ha difetti non visibile in foto, non va sicuramente sotto lo SPL. Io scommetto invece che sia abbondantemente sopra. Ricordati una cosa, forse questa potresti averla pagata anche un po' cara, non lo so ancora. Ma tendi a diffidare da chi ti dice che l'hai pagata troppo SE non é disposto a darti un esemplare uguale o superiore (e con parità di tipo di pagamento) alla stessa cifra che proclama corretta... Con le parole e col portafogli degli altri son bravi tutti, anche quelli che una moneta così non l'hanno mai avuta in mano, per intenderci. Quando si parla di foto ed aste poi... Si può dimostrare tutto ed il contrario di tutto.
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  38. Discussione per me interessantissima, rimpiango di non aver sottomano la mia collezione per potervi mostrare i miei X reales rispettivamente di Filippo II (Piras 119) e di Filippo IV (Piras 146). Ogni volta che li metto a confronto mi sembra di vedere una lezione di storia sulla decadenza della Spagna/Sardegna in quel periodo, in quanto il pezzo di Filippo IV è un maltagliato particolarmente rozzo e "tosato"... eppure sono più affezionato a quest'ultimo forse perché la acquistai tanti anni fa al mercatino delle pulci di Nuoro. Appena potrò condividerò le loro foto, anche perché l'esemplare di Filippo II presenta sul ritratto una corrosione per me particolare... Saluti
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  39. Personalmente non colleziono monete della repubblica francese o dell impero austro-ungarico ma possiedo comunque queste due di cui vado fiero. I dettagli mi piacciono molto e le monete conservate molto bene.
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  40. C'è un falco che guarda a destra nel monumento commemorativo della battaglia di Al-Hani combattuta contro gli italiani nel 1911. Questo monumento è raffigurato sul biglietto da 5 Dinars in diverse serie , dal 1980 al 2009 Nella serie post Gheddafi del 2011 il falco è stato rimosso Potrebbe essere che Gheddafi abbia voluto commemorare la guerra d'indipendenza riproponendo il falco rappresentato su quel monumento? Non ho trovato cmq notizie in merito all'anno di costruzione del monumento e non ho trovato foto in rete del monumento in oggetto , o foto abbastanza dettagliate della banconota da 5 Dinars 1980/2009 per poter leggere il cartiglio sotto il falco
    1 punto
  41. Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 265, Auction date: 14 October 2019, Lot number: 1536 RÖMISCHE KAISERZEIT. Constantius II., 337 - 361 n. Chr. AE Maiorina (2,90g). 348 - 350 n. Chr. Mzst. Treveris. Vs.: DN CONSTAN-TIVS PF AVG, drapierte Panzerbüste mit Globus in der rechten Hand u. Perlendiadem n.l. Rs.: FEL TEMP REPAR-ATIO / TRP, Soldat mit Lanze führt Mann aus Hütte neben Baum. RIC VIII, 222; LRBC 30. Schöne, dunkelgrüne Patina, vz Ex Künker, Osnabrück, Auktion 257, 2014, Los 8769. Estimate: 100 EUR
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  42. Roma Numismatics Ltd > Auction XVIII Auction date: 29 September 2019 Lot number: 681 Seleukid Empire, Seleukos I Nikator AR Tetradrachm. Susa, circa 305/4-295 BC. Head of Seleukos I right, wearing helmet covered with panther skin and adorned with bull's ears and horns, panther skin tied around neck / Nike standing right, wearing peplos, crowning trophy of Macedonian arms set on sapling tree, from which branch sprouts near base; ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΣΕΛΕΥΚΟΥ around; AP below left wing, facing bust of Helios in lower middle field, monogram to lower right. SC 173.16; ESM 301; ESMS Tr. 108; HGC 9, 20; SNG Spaer -; Houghton -. 17.23g, 26mm, 3h. Good Extremely Fine. Rare variety. Ex Roma Numismatics Ltd., Auction XV, 5 April 2018, lot 306; Ex J. R. Williams Collection; Privately purchased from Roma Numismatics Ltd., February 2011. The trophy series of Seleukos was issued over an extended period, and used 67 obverse dies and at least 93 reverses that we are aware of. The type is generally assumed to commemorate the victories of Seleukos as he pushed eastwards into India, occupying territory as far as the Indus, and eventually waging war against the Mauryan Empire. This campaign against Chandragupta Maurya was however a failure. While there is no record of what transpired to prevent Seleukos achieving his aims, the two leaders eventually reached an accord whereby Seleukos ceded some of his easternmost territory in exchange for a gift of 500 war elephants. The massive beasts were to play a significant role in the coming wars of the Diadochi, in particular at the Battle of Ipsos in 301 BC. The assertion that the trophy reverse commemorates a victory by Seleukos in the east or in the Upper Satrapies, and his subsequent assumption of a the royal title in 305/4 BC is problematic. The dating of the issue was proposed by Kritt (The Early Seleukid Mint of Susa, 1997) and subsequently accepted by the numismatic community seemingly without question. Moreover, the important detail of the trophy's composition is ignored. The trophy is unquestionably built from Macedonian arms, as evidenced by the Vergina Sun (or Argead Star) clearly emblazoned on the shield. That this should therefore represent an eastern victory is impossible, particularly given the inconclusive nature of Seleukos' campaign against Chandragupta, and its stale conclusion. The issue bears far more significance when viewed in the context of a victory over other Macedonians - for which we should look to the battle of Ipsos, in which Seleukos' elephants played a decisive role in the victory over Antigonos. Estimate: 15000 GBP ILLUSTRAZIONE BUSTO MODERNO DI SELEUCO I NICATORE CHE INDOSSA UN ELMO RICOPERTO DI PELLE DI LEOPARDO E ADORNATO CON LE CORNA E LE ORECCHIE DI UN TORO
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  43. Grazie @Sirlad! Credo che sia per il semplice gusto di contraddire e di essere puntigliosi anche quando non ce n'è bisogno. Non mi sembra di aver detto un'eresia nel definire il 5 lire 1901 una delle monete più rare del '900. Eppure dev'esserci sempre qualcuno pronto a contraddire... A questo punto vorrei vedere quanti tra i presenti possono vantare un 5 lire 1901 nella propria collezione. Io ammetto candidamente di non avercelo. Voi?
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  44. 2018 - 70° Unione delle Isole del Dodecaneso alla Grecia Al rovescio rappresentazione stilizzata della Rosa di Rodi ( simbolo dell'isola più grande del Dodecaneso, insieme al cervo ) dal greco antico " rhodon " che significava appunto " rosa ". Non essendo certo l'origine del nome, coesistono teorie che rimandano alla mitologia: Rodo era la ninfa figlia di Poseidone e Anfitrite. Questo simbolo è rappresentato sin dall'antichità sulle monete ( colgo l'occasione per fare un ping a @King John, con l'augurio che possa raccontarci di più su quanto sopra esposto ) ... Isole della Caria, Didramma, Rodi, Mnasimachos, magistrato, c. 250-229 a.C., AR, (g 6,72, mm 19, h 12). Testa radiata di Helios frontale, leggermente a d., Rv. Rosa con bocciolo a d.; sopra MNAΣIMAXOΣ, a s. Atena Nikephoros e P. La storia di quest'isola ci tocca anche da vicino ( fonte wikipedia ) ... Annessa de facto già dal 1912 durante la guerra italo-turca, l'isola venne assegnata all'Italia con i trattati che posero fine alla guerra insieme alle altre isole dell'arcipelago del Dodecaneso. La città di Rodi costituì il capoluogo di una provincia la cui sigla automobilistica era RD. Nel 1923 la provincia di Rodi fu affidata a Mario Lago che riuscì a far convivere pacificamente le diverse etnie dell'isola, restaurando numerose opere monumentali, e costruendo infrastrutture e edifici pubblici ( strade, scuole, ospedali, etc. ). A questa attività prese parte in particolare l'architetto Natale Sardelli. Durante tale periodo la cerva della porta marittima dell'isola venne sostituita dalla lupa capitolina; dopo la fine del dominio italiano fu ripristinata la statua originaria. Nel 1936 fu nominato nuovo governatore De Vecchi. In seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale e all'entrata dell'Italia nel conflitto, anche l'isola fu teatro di scontri bellici, i più violenti dei quali si verificarono nell'autunno del 1943, quando in seguito alla caduta del governo fascista e alla proclamazione dell'armistizio l'8 settembre fra il nuovo governo italiano fedele al re Vittorio Emanuele III e le forze alleate anglo-americane, vi fu l'inizio dei combattimenti fra le truppe tedesche del generale Kleemann e quelle italiane ( guidate dal governatore Campioni e dall'ammiraglio Mascherpa ). Gli aspri scontri nell'isola di Rodi e nel resto dell'arcipelago videro dopo qualche settimana la resa delle forze italiane sopraffatte dai tedeschi, col controllo da parte di questi ultimi dell'intero Dodecaneso fino alla fine della guerra. Nel 1947, a seguito dei trattati di Parigi, l'Italia fu costretta a cedere il Dodecaneso alla Grecia, come riparazione per la guerra del 1940-1941. Tra i monumenti che ricordano gli anni delle due guerre rimane il sacrario militare italiano, che accoglie 404 salme di soldati italiani caduti. Realizzato nel 1924 su progetto dell’architetto Florestano Di Fausto e abbandonato dopo la seconda guerra mondiale, il sacrario è stato restaurato dallo Stato Italiano nel 2010. Per secoli l'isola di Rodi ebbe un'importante comunità ebraica. Si trattava soprattutto di ebrei che erano stati espulsi dalla Spagna e che parlavano il ladino giudeo-spagnolo. Durante la seconda guerra mondiale, fino all'estate del 1943 Rodi rimase sotto il controllo del governo italiano, il quale, pur avendo emanato già nel 1938 le leggi razziali, non mise in pratica nessun atto violento verso la comunità ebraica, che non venne pertanto deportata nonostante le incessanti pressioni tedesche. In seguito alla caduta del governo fascista e all'armistizio stipulato dall'Italia con gli Alleati, le forze naziste occuparono anche l'isola, ingaggiando con le forze italiane la battaglia di Rodi ( 1943 ) bombardando l'aeroporto e poi facendo strage di centinaia di soldati italiani dell'isola; nel 1944, i tedeschi procedettero all'arresto ed alla deportazione degli Ebrei che ormai non potevano più godere della protezione italiana. Alla fine del conflitto, dei pochi superstiti allo sterminio nei lager nazisti, solo alcuni decisero di far ritorno nell'isola. Costoro aprirono, in memoria, un importante museo chiamato "Museo degli Ebrei di Rodi". Il più noto tra i superstiti è Samuel Modiano ( detto "Sami" ).
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  45. @Rocco68 complimenti anche da parte mia per l'eccezionale moneta.
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  46. Ciao a tutti. Nel novero dei miei interessi numismatici rientra sempre la Britannia, la monetazione collegata a questa area, la zecca di Londinium e la produzione londinese a titolo di Costantino e la sua discendenza. Pertanto continuo a monitorare le offerte del mercato collegate a questi temi. Relativamente comuni sono le SOL INVICTO, i GENIO POPVLI ROMANI e le BEATA TRANQVILITAS anche se tra queste, per il collezionista più attento, vi sono esemplari più comuni e varianti più rare. Spesso raggiungono comunque valutazioni discrete, nonostante una certa disponibilità per i tipi più comuni, probabilmente per un buon interesse da parte dei collezionisti anglosassoni. Oggi ho aggiunto al vassoio dedicato il segunte esemplare, acquistato da venditore professionale inglese. CONSTANTINVS PF AVG, busto corazzato e laurato rivolto a destra / CONCORD MILIT, Concordia stante verso sinistra, reggente due stendardi. Stella in campo destro, PLN in essergo. 23 mm, 4.72 g. RIC VI 195. Il venditore la attribuisce al 310-312 d.C., il Clooke Toone all'anno seguente ovvero al 311-312. Sempre lo stesso testo la segnala come "Comune" ( per la tipologia è nettamente la serie più rappresentata con 31 esemplari presenti negli hoard di riferimento ) anzichè "Scarce" come segnalata dal venditore professionista (che probabilmente si sarà affidato al rating del RIC con le consuete incongruenze). Dalla sensazione personale posso dire che in considerazione della qualità di conservazione (che mi pare discreta) mi ritengo abbastanza soddisfatto: è un tipo che passa talvolta sul mercato ma non con una frequenza alta. Il C-T la attribuisce alla terza riduzione di Londra a 72 pezzi/libbra per un peso teorico di 4.48 g impostati su tondelli di 21-22 mm di diametro per cui i dati fisici sono perfettamente compatibili. Si tratta di una emissione prodotta nel periodo immediatamente precedente la discesa in Italia di Costantino, in veste di Augusto delle Gallie e dell'Hispania, contro Massenzio. Guidava un esercito costituito da 90.000 fanti e 8.000 cavalieri provenienti da truppe barbare sconfitte, Germani, popolazioni celtiche e britanniche. Mi piace pensare che il messaggio della moneta fosse indirizzato proprio a queste ultime milizie: le truppe britanniche e quelle galliche costituirono lo "zoccolo duro" dell'esercito costantiniano. Se non erro a conferma del fatto che il messaggio fosse destinato a quelle milizie che lo appoggiarono all'inizio della sua carriera dopo la morte del padre Costanzo Cloro va segnalato il fatto che le CONCORD MILIT sono state emesse solo a Londinium: probabilmente un suo omaggio ai fedeli soldati romano-britannici. Ciao Illyricum
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