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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/26/19 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, visto che in questa sezione vengono postate generalmente monete della zecca di Napoli stasera voglio fare un'omaggio agli amici Siciliani postando un bel (almeno per me) 30 tarì del 1785, moneta dal grande fascino, ammetto di esserne rimasto colpito quando l'ho avuta in mano, è veramente una moneta maestosa... Nonostante le debolezze, i graffi e le evidenti tracce di circolazione credo sia un esemplare di tutto rispetto... Secondo me siamo oltre il BB, voi cosa ne pensate?6 punti
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Buonasera a tutti, cari Fratelli Lamonetiani, sono in clima di riflessioni, il passaggio dall'estate all'autunno mi porta sempre a fare dell' introspezione, sarà perché la sera fa buio prima, l'aria rinfresca, le distrazioni sono di meno, anche il mio lavoro in ufficio rallenta un po' c'è più tempo da dedicare alla propria passione, nel mio e vostro caso le monete. Ecco proprio le monete, le mie!!! sono l'oggetto/soggetto della mia riflessione. Voi vi chiederete di cosa stia parlando, parlo del nostro Amore per il tondello, la minuziosa ricerca del pezzo che manca, di quello che ci piace, di quello che vorremmo sostituire, dell'attesa, dell'arrivo nelle nostre mani, in questo intimo incontro a tu per tu con la moneta. La catalogazione, la sistemazione nel vassoio, la presentazione qui sul Forum, e dopo tutto questo... Qui viene il bello.. Dopo.. Quando io non ci sarò più? Che fine faranno questi capolavori in miniatura? Questi busti che ci osservano sul diritto, le cifre e quanto altro c'è sul rovescio. Io Amo le mie monete e a tante di esse ho dato un nomignolo, un soprannome, un qualcosa che resterà nel mio modesto quaderno scritto a mano. Spesso faccio dei sondaggi in famiglia per capire chi seguirà le mie orme, e portare avanti quello che ho iniziato, vi racconto un allegra conversazione avvenuta tempo fa con i miei due figli, per provocarli e capire cosa pensavano.. Ho detto ragionando ad alta voce: oggi ho venduto le mie 47 monete di Vittorio Emanuele III per €. 50,00. Sei pazzo!!! Esclamazione all'unisono sia del Maschietto che della Femmina, mi sono sentito subito orgoglioso, ho due degni eredi, ma poi il Maschietto ha aggiunto..ma €50,00 a moneta? Gli ho risposto nooo.. €50,00 I'm blocco... Ha aggiunto allora sei proprio pazzo ?. Da lì ho capito il suo spirito molto commerciale, la Femmina invece, non me lo aspettavo, ha detto Papà sei pazzo, le tue monete desidero averle io, non devi assolutamente venderle, anzi voglio già da adesso aiutarti a catalogarle e studiarle, e un giorno saranno mie. ? Ecco sono rincuorato da queste affermazioni.. Spero di non avervi annoiato con le mie riflessioni. A voi invece come va? Buona Serata Saluti Alberto5 punti
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Visto il mio immenso livello di socialità che mi ha portato ad avere ad oggi un paio di amici e zero discendenti direi che potrebbe anche andare a finire esattamente com'è iniziato. La mia collezione è partita da una scatoletta di monete di vari posti ed epoche chiusa in un cassetto e trovate da me, che da piccolo le osservavo a lume di lampada da tavolo nel silenzio di una stanzetta. Ancora oggi non so di chi fossero... forse di qualcuno che pensava "Chissà che ne sarà della mia modesta ma amata raccoltina di monete quando non ci sarò più". Oggi quella scatoletta è diventata un insieme di raccoglitori che rimarranno in un armadio, poi quando non ci sarò più qualcuno li troverà e forse si metterà a sfogliarli chiedendosi "Chissà di chi erano", e magari anche "Quasi quasi vado avanti io".4 punti
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Buongiorno Fratelli Lamonetiani, oggi posto una moneta della Repubblica di San Marino Lire 1000 bimetallica anno 1997, ne ho conservate una decina, perché mi piacevano e soprattutto , ed è l'avvenimento più importante per me, nasceva mia Figlia Flavia, che è una promettente futura Numismatica, al momento laureanda. ? Tra gli avvenimenti del 1997 riporto le notizie che ho selezionato, sempre da fonte web. Ricordo Madre Teresa di Calcutta, Lady Diana, Yves Cousteau e una Attrice della quale avevo rimosso l'esistenza ma che mi fa piacere ricordare, Ave Ninchi. Purtroppo anche il Terremoto che colpi Umbria e Marche proprio il 26 settembre di 22 anni fa. Per Lady Diana Riporto solo che è l'anno in cui ci ha tragicamente lasciati. Buona lettura e Saluti Alberto Madre Teresa di Calcutta: Nata a Skopje, capitale della Macedonia, è stata una religiosa albanese, di fede cattolica, impegnata in favore dei poveri e degli infermi dell'India. Per l'attività missionaria prestata, durante tutta la sua vita, a Calcutta, divenne nota come Madre Teresa di Calcutta, in luogo del vero nome Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu. L'opera di soccorso portata avanti con la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, da lei fondata, le fece meritare il Nobel per la Pace nel 1979. Scomparsa a settembre del 1997, venne proclamata nel 2003 "beata" da papa Giovanni Paolo II e, nel settembre 2016, santa da papa Francesco. Nonostante l'alta considerazione di cui godeva nella sfera religiosa e da parte di numerosi capi di Stato e personalità internazionali, sul suo operato sono state avanzate pesanti critiche da parte del giornalista britannico Christopher Hitchens e di altri giornalisti e studiosi. Jacques-Yves Cousteau: Tutta la sua esistenza è trascorsa all'insegna dell'avventura e dell'esplorazione di nuovi mondi, in primis delle profondità degli oceani, portati a conoscenza del mondo grazie all'indiscussa abilità dietro la macchina da presa. Nato a Saint-André-de-Cubzac, nel sud-ovest della Francia, e morto a Parigi nel giugno del 1997, fu un innovatore delle tecniche d'immersione, introducendo un modello di occhiale subacqueo, progenitore delle moderne maschere, il primo tipo di equipaggiamento per le immersioni sottomarine, le tecniche per lo sminamento dei porti francesi e per l'esplorazione dei relitti e una macchina fotografica subacquea, in seguito brevettata dalla Nikon. Con il Calypso, un vecchio cacciamine da lui trasformato in nave da ricerca e base di supporto per missioni oceanografiche, esplorò i tratti marini più affascinanti del pianeta, compresi alcuni fiumi. Nel 1956, con "Il mondo del silenzio" (tra i primi documentari marini a colori), nome traslato dal suo primo libro, vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes e l'Oscar come "miglior documentario". Conquistò l'ambita statuetta altre due volte, nel 1960 e nel 1964, rispettivamente con un cortometraggio e un altro documentario. La sua preziosa eredità di studi, ricerche e scoperte gli valse, nel 1985, la Medaglia presidenziale della libertà, ricevuta dalle mani dell'allora presidente americano Ronald Reagan. 26 Settembre 1997 Terremoto in Umbria e Marche: Alle 2,33 e alle 11,42 due forti scosse rispettivamente di magnitudo 5.8 e 6.1 della scala Richter, con epicentro a Foligno, colpirono diverse zone dell’Umbria e delle Marche. Undici le vittime e un centinaio i feriti, mentre gli edifici danneggiati risultarono circa 80mila tra cui molti e importanti luoghi d’arte. Drammatico il crollo della volta giottesca nella Basilica di San Francesco ad Assisi in cui persero la vita quattro persone: la scena fu ripresa in diretta dall'emittente locale Umbria TV e riproposta in tutti i telegiornali del mondo. Per la ricostruzione sono stati impiegati circa 4 miliardi di euro. Ave Ninchi: Tra gli anni Quaranta e Sessanta è stata una grande protagonista del cinema italiano, in particolare della commedia accanto a mostri sacri come Totò e Aldo Fabrizi. Nata ad Ancona e scomparsa a Trieste, nel 1997, in famiglia respirò fin da piccola "aria di teatro", entrando a vent'anni all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma. Dopo aver esordito con Fabrizi in "Circo equestre Za-bum" (1944), accrebbe la sua popolarità con la proverbiale simpatia e capacità di rubare la scena a colleghi più blasonati. Memorabili le performance con il principe della risata, da "Totò cerca moglie" (1950) a "Totò cerca pace" (1954), passando per il capolavoro Guardie e ladri (1951). Allo stesso tempo, si fece onore nel genere drammatico, con "Vivere in pace" (che le valse il Nastro d'Argento) e "L'onorevole Angelina" (accanto alla grande Anna Magnani). Sul piccolo schermo fu presente in varie trasmissioni di successo, su tutti A tavola alle 7 che la vide dispensare consigli culinari e ricette.4 punti
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Buon giorno. Volevo segnalare il prossimo IV^ convegno filatelico-numismatico di Venezia-Mestre nel giorno 19 ottobre p.v. dalle ore 9.00 alle 18.00 nella consueta collocazione del Novotel di Mestre, immediatamente adiacente all'uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Rispetto alle scorse edizioni io, con gli altri organizzatori (Circolo Numismatico di Padova e Circolo Filatelico Numismatico di Noale), abbiamo voluto abbinare una sessione culturale-divulgativa, incentrata sulla numismatica e sulla cartamoneta, per quest'anno, e che vede la partecipazione anche di cattedratici universitari, oltre che di appassionati (tra cui l'amico Alessio Busseni) e commercianti. Non nascondo la mia soddisfazione nel vedere che tante persone hanno dato l'adesione a questa sessione. Io ci sto mettendo tanta passione, impegno, risorse, pur se nelle difficoltà, oggettive, di questo tipo di manifestazioni, che non sto qui ad evidenziare. La rinnovata speranza è che il pubblico, Voi tutti, diate incentivo alla manifestazione, con la vostra partecipata presenza. Io, al di là di qualsiasi commento che c'è stato, anche su questo forum, ho la ferma intenzione ad andare avanti, convinto che la numismatica, il collezionismo in generale sia soprattutto questo, condivisa partecipazione personale, conoscenza, contatti, frequentazione, scambi di opinioni. E, perché no, anche piacevole convivialità attorno ad una tavola. Allego a tal proposito locandina dell'evento. Buona giornata. Stefano Palma (alias Sivis) 4^ConvVE_LocandinaWEB72_190924R0.pdf3 punti
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Apro questa discussione per tentare, insieme ai volenterosi che vorranno cimentarsi in questa "impresa", di far luce su una serie di emissioni repubblicane il cui inquadramento risulta ad oggi fortemente dibattuto. Non parliamo tuttavia di un inquadramento cronologico ma piuttosto "politico" e la serie in esame è quella di L. Rubrius Dossenus, costituita da tre emissioni denariali, un quinario, due assi ed un quadrante. https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G118 In questo caso la cronologia dell'emissione si pone in un periodo estremamente turbolento, ovvero gli anni che vedono continui ribaltamenti di fronte nella reggenza politica della Repubblica tra gli ottimati di Silla ed i popolari mariani e che rappresenta, in termini prettamente numismatici, un vero punto di rottura iconografico ove il monumentum gentilizio inizia a lasciare il posto a tematiche riguardanti degli eventi in corso. In merito alla serie in esame la vexata quaestio riguarda proprio la militanza politica del magistrato monetario, aspetto fondamentale per la comprensione del messaggio celato in questi ad oggi misteriosi tipi monetali. Premetto di non essere troppo ottimista circa l'esito positivo dell'indagine... le fonti dalle quali attingere sono numerose e la mia biblioteca non è sufficientemente fornita, ma unendo gli sforzi le possibilità di venirne a capo naturalmente aumentano. Partirei da una serie di considerazioni diciamo superficiali, quelle che arrivano da un primo sommario sguardo delle monete. Sui tre tipi denariali abbiamo un inequivocabile riferimento alla Triade Capitolina, soggetto non proprio tipico delle emissioni di matrice popolare, accompagnati al rovescio da tre carri trionfali (la presenza dell'attributo della medesima divinità del dritto farebbe propendere non ad un carro generico ma ad una tensa). Qui sorge il primo problema in quanto la famiglia del monetale è di origini plebee ed anche se lo specifico ramo dei Dosseni è noto solo grazie alla serie in esame, non parrebbe naturale associare il nostro magistrato alla fazione degli ottimati, considerando che nel medesimo periodo un Rubrius Varo viene inserito nelle liste di proscrizione dell'88 di Silla, insieme allo stesso Gaio Mario. Osservando invece il quinario ed i due assi emergono altri riferimenti simbolici, sicuramente meno diretti, che potrebbero però fornire altri elementi utili. Sul quinario abbiamo al dritto una testa di Nettuno accompagnata al rovescio da una Vittoria incedente verso un'ara inghirlandata, sulla quale vi è un serpente attorcigliato. La medesima ara appare sui due assi, in un caso al dritto tra i volti della testa gianiforme, nell'altro caso al rovescio. In questo secondo asse appare invece al dritto una testa bifronte argiforme, rappresentante un' insolita dicotomia Ercole Mercurio. L'analisi di tutti questi elementi non ha finora portato ad una lettura univoca e le opinioni risultano contrastanti. Chi inquadra le emissioni quale espressione degli ottimati vede in Rubrio Dosseno l'ultimo monetiere di questa fazione prima della presa di potere a Roma di Cinna, avvenuta sul finire dell'anno 87 a.C. a seguito della partenza di Silla impegnato nell'organizzazione della prima guerra mitridatica. Di questo avviso pare essere il Crawford, che ritiene totalmente errata l'interpretazione dei rovesci denariali che li vuole associati ai Ludi Circenses. Il riferimento alla Triade Capitolina invece a suo avviso ben si adatta alla situazione politica dell'87 ed alla lotta serrata contro Mario. Per quanto concerne il quinario l'associazione Nettuno e Vittoria rappresenterebbe un auspicio di vittoria sia in mare che in terra, mentre l'ara inghirlandata alluderebbe ad Esculapio ed alla pestilenza che flagellò nel medesimo anno l'esercito degli oppositori dei populares. Non solo il Crawford è di questo avviso, per chi volesse approfondire rimando a De Florio (https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b534/b534.html) Non mancando tuttavia opinioni che associano il richiamo alla Triade Capitolina alla fazione dei popolari (Wolfgang Haase e Hildegard Temporini) ed in tale inquadramento viene presa in esame anche l'emissione più caratteristica dell'intera serie, l'asse con testa gianiforme di Ercole e Mercurio, banalmente spiegata dal Crawford quale semplice variazione stilistica. E' l'Anföldi a dedicare un approfondimento proprio su questo asse e sulla conseguente appartenenza al partito mariano di Rubrius Dossenus ("The Giant Argus and a Miracle of Apollo in the Coin-Propaganda of Cinna e Carbo", in In Memoriam Otto, Mainz 1976, pp. 115-119) Purtroppo non dispongo di queste pagine dell'Anföldi ma ho trovato dei riferimenti nel testo di Alberto Silvestri "Le Erme Bifronti di Aricia" (p.23). Si parla della contrapposizione di Argo bifronte a Giano sfruttata nella propaganda monetale dei partigiani di Mario, con lo scopo di "annunciare al mondo e soprattutto a Silla: noi abbiamo la flotta superiore, e stiamo vegliando infallibilmente sulle nostre coste e sui nostri porti". Al momento mi fermo qui perché la situazione si complica notevolmente. Esistono infatti tracce di una particolare iconografia italica di Argo Panoptes, il custode di Io ucciso da Ermes ed entrano in gioco fenomeni sincretici piuttosto complessi tra le figure di Argo ed Ermes, di Enea e Turno... mettendoci perché no in mezzo anche Evandro (figlio di Mercurio) e Pallante. Diciamo che sto radunando i pezzi di un puzzle...con la speranza di riuscire a metterlo insieme. Basandomi solo sul titolo dell'approfondimento dell'Anföldi leggo anche di un "Miracolo di Apollo" e qui brancolo quasi nel buio. Il riferimento potrebbe essere questo: Se qualcuno conosce altri "miracoli" di Apollo o può illuminarmi in altro modo gliene sarei infinitamente grato. Qualora il miracolo al quale si riferisce l'Anföldi fosse proprio questo l'ara inghirlandata che compare su questa serie potrebbe essere meglio vista con l'omphalos di Delfi e il tipo monetale potrebbe anch'esso essere visto come un auspicio di vittoria di fronte alla non certo totalmente neutralizzata minaccia gallica.3 punti
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Sia il ritratto al dritto che la fenice al rovescio conservano ancora dei discreti rilievi...3 punti
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1902 American dime (10 cents), zecca di Philadelphia... v.3 punti
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Buongiorno a tutti, vi presento nuovo arrivo di Casa Borbone nella Collezione Litra68. Parlo di una monetina che mi ha colpito da subito per la sua particolarità, Mezzo Tornese 1838 data piccola, aspetto vostri pareri. Vi Auguro una piacevole giornata e Numismaticamente proficua. Saluti Alberto Ps. Dimenticavo, nel Magliocca manca.2 punti
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Penso sempre che se le monete mi hanno dato gioia, passione, conoscenza, sollievo (nei momenti difficili), potranno sempre dare tutto questo ad altri collezionisti. Spero solo che anche loro amino le mie monete come le ho amato io. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Riflessioni importanti, ci avevo fatto anche un post ai tempi “ la fine e’ il mio inizio “, in effetti e’ così, c’e’ sempre un inizio poi di altri e secondo me lo devi anche cercare... Una grande soddisfazione che ho avuto e’ che mia figlia mi legge nel comunicare in più ambiti la mia passione, vede, guarda, capisce cosa pensa il padre e cosa ha fatto e sta facendo, in un certo qual senso comunico o cerco di comunicare emozioni, se le raccoglie un figlio e’ il massimo però bisogna seminare, seminare ...2 punti
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Trattandosi di un catalogo-prezzario di 800 e più pagine, il mancato inserimento di una “variante” poco nota (al momento ne ho censita solo UNA…) ci può stare… Quello che mi fa un po’ riflettere è invece l’inserimento delle 10, 11 e 13 torri dell’anno 1834, classificate e valutate sullo stesso piano! Mentre delle 11 e 13 torri ne è pieno il web (basta cercare sul noto sito…) della 10 torri, ad oggi ne ho censite solo DUE… Discorso a parte meriterebbe la 1840 “collo lungo”. Praticamente snobbata anche dall’edizione 2020. Eppure nell’ultimo anno ne sono venute fuori ben OTTO, che hanno realizzato prezzi interessanti, confermando quindi il discorso variante-novità! Naturalmente il mio non vuole essere un post di contestazione… solo che, con tutte le informazioni che riusciamo a mettere a disposizione qui sul forum, un minimo di accortezza in più, credo che questa monetazione la meriti!!! Saluti2 punti
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Questa è autentica 1902 Regno d'Italia - Vittorio Emanuele III° - 25 Centesimi in nickel2 punti
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Ecco quindi una prima descrizione di miti e connessioni: Il mito di Ermes che uccide Argo Panoptes (che tutto vede). Pitture vascolari testimoniano la diffusione del mito di Ermes ed Argo su suolo italico, dall'Etruria all'Apulia, fin dal V sec. a.C. La tradizione romana narra di Ercole che, di ritorno dalla Spagna con la mandria dei buoi sottratta a Gerione, sosta nel Lazio, a quel tempo infestato dal mostruoso Caco. Il gigante ruba la mandria di Ercole e la nasconde nel suo antro; l'eroe, irato, lo scopre e lo uccide. Gli abitanti del luogo, grati per essere stati liberati dal flagello, gli dedicano l'Ara Massima di Ercole Invitto, situata nel Foro boario, da cui partivano i cortei trionfali. Nell'Eneide è Evandro a narrare ad Enea la vicenda di Ercole e del rito celebrato in suo onore. Sempre la tradizione romana vede Evandro quale figlio di Mercurio e padre di Pallante. Ancora nell'Eneide viene narrata la morte di Pallante per mano di Turno, re dei Rutuli, a cui segue lo scontro tra Enea e lo stesso Turno, che si conclude con la morte di quest'ultimo. Abbiamo fin qui due miti distinti, uno di matrice greca che vede Ermes contrapposto ad Argo ed uno di matrice romana, che vede Enea contrapposto a Turno. Dove trovare il nesso? Dove trovare il punto di contatto tra due miti apparentemente distinti nello spazio e nel tempo, anche se entrambe ben noti già nell'area italica preromana? E' sempre Virgilio a fornire un'associazione tra Argo e Turno, nel libro VII, proprio descrivendo l'antagonista di Enea: Un altro parallelismo emerge poi in Ovidio che, nel libro XIV delle Metamorfosi, narra della morte di Turno: E nel libro I quella di Argo: Le apoteosi delle due figure presentano similitudini evidenti, così come degno di nota è il legame con Giunone/Hera, che se nel mito di Argo appare diretto (il pavone, con i cento occhi sulla coda, diviene attributo della dea), in quello di Turno va ricercato come detto nella città di Ardea, il cui tempio più importante era dedicato proprio a Giunone Regina. Non siamo di fronte ad elucubrazioni moderne, ma ad associazioni e nessi tipicamente romani, vicini a livello di fonti letterarie al periodo della serie monetale in esame e sicuramente già propri della tradizione romana di periodo precedente. Probabilmente, nel caso di Argo/Turno, non si tratta di un fenomeno di associazione/sostituzione quanto di similitudine, Turno non è Argo, ma è come Argo, Enea non è Ermes, ma agisce come tale. Il quadro non è certo completo, ma in una simile ottica il simbolismo "dell'antica civiltà che soccombe alla nuova" appare più nitido e meglio inquadrato nei contesti romani dei miti di fondazione.2 punti
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Durante alcune ricerche su emissioni del 1944, mi sono imbattuto in questo documento della Banca d'Italia dove vengono riportati Leggi e Decreti dell'epoca. https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1944_48.pdf Saluti. Per completezza, allego i pdf con i documenti dell'epoca relativi a tutte le emissioni dal 1894 al 1997 comprese quelle nei territori d'oltre mare. https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/indice_cronologico.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1854_93.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1894_1905.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1915_31.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1933_43.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1949_61.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1962_79.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_1981_97.pdf https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/normativa_emissioni_oltremare.pdf Arisaluti.1 punto
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...diciamo anche che qualcuno attribuisce a zecca sarda anche mia sorella...1 punto
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In Conservazione SPL e certamente rara, per conservazioni MB/ BB a mio parere non comune. Ciao Borgho1 punto
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Se avete notato sulle monete il re Ferdinando di Borbone, a seconda se la monetazione è siciliana o napoletana, figura contemporaneamente come IV° di Napoli e III° di Sicilia, successivamente al congresso di Vienna del 1815, con l' atto di unione dell'08 dicembre 1816, divenne Ferdinando I° delle Due Sicilie. I siciliani a suo tempo colpirono il re con l'arma della satira: Fosti QUARTO e insieme TERZO, Ferdinando ,or sei PRIMIERO, e se seguita lo scherzo, finirai per esser ZERO ! 1801 Regno di Napoli - Ferdinando IV° - 6 Tornesi in rame1 punto
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Chi può dirlo... le ipotesi sono diverse qualcuno ha anche azzardato zecca spagnola, Vives sostiene che è una moneta comune in Spagna. Villaronga nella sua opera del 1973 , ma ancora importante per quanto riguarda le monete ispano-cartaginesi lo esclude sostenendo che i ritrovamenti sono rari in Spagna mentre è molto diffusa in Sicilia e quindi ritiene sia di zecca siciliana (ipotesi ancor oggi più accreditata, anche per via del riconio di questo tipo sul Trittolemo/Cavallino). Lulliri nella sua ultima opera sostiene che può essere stata coniata anche in Sardegna ed in particolare i riconi su altri bronzi anepigrafi (vedi esempio sull'altra discussione) possano essere di esclusiva produzione sarda. In sintesi vede similitudine tra la palma e quella che appare sulla tipologia Kore/Protome di accertata produzione sarda e per il fatto che il riconio era molto in uso in Sardegna. Altri studiosi non escludono la presenza di più zecche anche in territori non circoscritti che abbiamo contributo alla produzione di questi primi bronzi anepigrafi.1 punto
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DE GREGE EPICURI Hai ragione, mancano almeno un paio di lettere al D (la S di Augustus e la C di Tribunic); che Lupercus sia sempre scritto integralmente, non sono sicuro. Però la moneta, nel suo complesso e nei dettagli, mi sembra che rientri nei canoni delle monete ufficiali: le immagini sono perfette, la tipologia delle lettere mi pare buona. Difficile definirla imitativa. Errori dell'incisore? Ha calcolato male gli spazi? Io la collocherei in una zecca ufficiale. Però si può discutere, e molto.1 punto
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Pensaci, pensaci così ci si potrà incontrare ?1 punto
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Scusa @gennydbmoney anch’io pensavo fosse giá tua, ti auguro comunque di riuscire a prenderla.1 punto
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Solo una diecina di anni dopo ho saputo che il 20 lire del 1956 era una prova, pensai a quel pesante secchio pieno di 20 lire che ho girato e rigirato anni prima sino a quanto mi fece annebbiare la vista... capii che non l'avrei trovata neanche se ne avessi controllato una carriola stracolma! Del 5 lire del 1956 invece ne ho trovate nel corso del tempo due, meno di mb purtroppo... ma l'emozione in quei momenti fu veramente tanta.1 punto
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Caro Litra68, innanzitutto in Bocca al Lupo per la prossima laurea di tua Figlia Flavia alla quale hai trasmesso la passione della Numismatica. Mio figlio ( nato nel 1995 ) invece non ha ereditato i geni di famiglia e mi sa che sarò l'ultimo numismatico di famiglia dopo 3 generazioni. Ottimo, come sempre, l'inquadramento storico della moneta. Mi ricordo molto bene la figura di Ave Ninchi una delle attrici italiane più brave ( e sottovalutate ) del dopoguerra. Erano i tempi della TV in bianco e nero...quel cassone enorme con cornice di legno e due manopole, una per l'accensione e l'altra per il volume. Quando l'accendevi compariva al centro dello schermo un pallino luminoso che pian piano si allargava, l'immagine sfarfallava per molti secondi e poi sembrava un miracolo: ecco il programma! Ma gli imprevisti erano sempre in agguato... ad esempio il volume si alzava improvvisamente ed allora il mio compito era quello del "telecomando umano". Mio padre, sprofondato in poltrona, con un brusco cenno del capo mi mandava alla manopola, e dopo strani sfrigolii finalmente tutto si aggiustava. Bei ricordi... Ciao1 punto
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Ciao a tutti, min questo periodo di “upgrade” sono riuscito ad inserire il “boubble soap dollar”, che ritengo assolutamente meritevole di entrare in questa collezione, oltre che per il valore numismatico che richiama palesemente le banconote autentiche, soprattutto per il valore storico che c’è dietro. Sono riuscito a trovarlo in alta conservazione, ed è interessante vedere come le tecniche di produzione non tenevano in gran conto la qualità. La piega orizzontale che sembra esserci è dovuta al metodo imperfetto di riproduzione, sicuramente dalla matrice che aveva questa caratteristica. @nikita_ so che ne hai uno, ti andrebbe di inserirlo? Ma chiunque altro, se lo avete, postate il vostro “dollaro di sapone” vediamo se presenta la stessa caratteristica produttiva1 punto
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La risposta andrà un po' per le lunghe, ma quando si tratta di un mito... Kore (o Core) è il nome con cui era anche chiamata Persefone, figura della mitologia greca entrata in quella romana come Proserpina. Persefone, figlia di Zeus e di Demetra, era una giovane fanciulla, semplice e obbediente alla madre che non la lasciava mai. Un giorno di primavera però, mentre era con le sue amiche, sotto la vigilanza di Demetra, correndo in una vallata nei pressi di Enna, in Sicilia, Persefone si perse e nonostante chiedesse aiuto nessuno riuscì a sentirla; improvvisamente la terra si aprì sotto i suoi piedi, e dal baratro che si formò uscì un carro tirato da quattro cavalli neri come la pece. Era il carro dell'oscuro dio dell'Erebo, Ade, che afferrò la fanciulla, la portò sul carro e via giù nel baratro sprofondò nell'abisso; nessuno poté sentire le urla e i pianti della fanciulla spaventata. Demetra cercò inutilmente sua figlia e quando si accorse che era sparita fu presa dall'ansia. Si mise subito a cercarla nei dintorni, nella vallata, nei boschi, con la disperazione nell'anima; quando si accorse che stava calando la notte le venne in mente di invocare Ecate, che della notte era la signora. Ecate, che aveva sentito le urla di Persefone, fu molto ambigua nella sua risposta ma le consigliò di recarsi dal Sole al cui sguardo nulla può sfuggire. Dopo un lungo vagare durato nove giorni e nove notti, si trovò dinanzi al palazzo del Sole che l'accolse col rispetto dovuto. Il Sole le spiegò che per volere di Zeus, Persefone era stata rapita da Ade che l'aveva portata giù nel regno tenebroso. Afflitta per la terribile notizia e arrabbiata con Zeus che aveva disposto di sua figlia senza dirle niente, Demetra si rifiutò di tornare sull'Olimpo e abbandonò il suo aspetto di dea; assunse le sembianze di una vecchia decrepita, vestita di cenci e riprese il suo lungo cammino, sperando di consumare il suo dolore, quando dalla Sicilia si ritrovò finalmente in Grecia, nell'Attica in Eleusi. Esausta si accasciò a terra, accanto a un pozzo e scoppiò a piangere. Passava di lì una donna che ebbe pietà della vecchia e la condusse a casa sua. Era una casa molto povera, una capanna da pastore dove abitava infatti il pastore Celeo e sua moglie Metanira. Da essi erano nati due figli, Trittolemo e Demofoonte. I due pastori furono molto buoni e vicini a Demetra, che aveva raccontato della perdita della sua giovane figlia e la dea per ricambiare il bene che quelle umili persone gli avevano dato una notte cercò di guarire il piccolo Demofoonte, gravemente malato: mentre i genitori erano in camera a dormire, prese il bambino e gli fece bere un decotto e poi, secondo il rito a lei noto, mise il piccolo tra le fiamme mentre pronunciava delle formule magiche; Metanira appena vide quella scena, spaventata, strappò dalle fiamme il suo bambino e credendo che la donna fosse una pazza che voleva far del male ai suoi figli si infuriò. Demetra allora riprese le sue sembianze di dea e spiegò a Metanira che voleva rendere il piccolo immortale ma avendo lei interrotto il rito, non poteva più continuare anche se il bambino presto sarebbe guarito. Demofoonte infatti guarì. Negli Eleusi, Demetra fece innalzare un tempio e come sacerdote scelse Celeo a cui avrebbe dovuto succedere il figlio Trittolemo. Appena divenne grande, Demetra insegnò a Trittolemo tutti i riti del proprio culto e dell'arte della coltivazione. Trittolemo fu il primo uomo a costruire un aratro: a lui si attribuisce infatti la diffusione dell'agricoltura. Lasciato l'Eleusi Demetra riprese il proprio vagabondare, il suo cuore e il suo pensiero erano sempre rivolti all'amata figlia e al suo triste destino. Trovò il modo per risolvere il problema: con il semplice tocco delle sue mani rese la terra infruttuosa, tanto che gli uomini stavano morendo tutti; Zeus allora le mandò Iris, che non riuscì a placare l'ira di Demetra. Per salvare il genere umano fu Zeus a dover scendere a patti. Mandò Ermes da Ade per ottenere che Persefone tornasse a rivedere la luce del sole. Il dio del regno oscuro obbedì purché poi sua moglie potesse tornare da lui, e per maggior sicurezza di questo ritorno, fece mangiare alla sua sposa alcuni chicchi di melagrana, simbolo del matrimonio, poiché una eterna legge del Destino stabiliva che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di questo frutto presto avrebbe fatto ritorno. Persefone tornò alla luce del sole e la madre per questo evento festeggiò ricoprendo la terra di fiori e frutta. Zeus poi, per conciliare l'amore materno con le esigenze del marito, stabilì che Persefone avrebbe vissuto due terzi dell'anno con la madre e l'altro terzo con Ade nell'Erebo. Questo mito nasconde un simbolo: Persefone, che deve scendere ogni anno nel regno sotterraneo, non è che la figura del seme, del chicco di grano che viene seppellito sotto terra e vi rimane appunto un terzo dell'anno, fino a primavera; quando Persefone ritorna da sua madre e il grano germoglia alla luce del sole. Persefone veniva rappresentata come giovane e bella, col capo incoronato dall'edera e con una fiaccola in mano come sua madre.1 punto
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Ciao Giuseppe, quella linea è l'inizio di una lesione nel conio madre, Sulla moneta risulta in rilievo1 punto
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Questa bella moneta purtroppo la posseggo con appiccagnolo dell'epoca resterà per sempre in questo stato, almeno sino a quanto ne sarò il possessore. E' già rovinata così, togliere l'occhiello, anche se il lavoro potrebbe essere effettuato a regola d'arte da un orafo, secondo il mio parere la rovinerebbe di più. 1801 Repubblica Cisalpina - Anno IX della Libertà - 30 Soldi in argento .6841 punto
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Cari amici dall'Italia! Un messaggio per informarvi della pubblicazione dell'edizione 2019 del mio libro! le prime 100 copie numerate sono già in prevendita https://bnumis.com/boutique/fr/accueil/775-catalogue-des-monnaies-romaines-gallien-lemission-dite-du-bestiaire-edition-2019.html?fbclid=IwAR1lxGK7xaxsA_uG6cOA35vem4DbX6rNrvfKp0pwsJOJNYmIciRsk21DG3I1 punto
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Leggi bene quello che ti ha postato Hirpini. E comunque avevi già postato lo stesso oggetto giorni fa, se non sbaglio.1 punto
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mmmm! premesso che non sono un esperto di tessere fiorentine.., posso solo indicarti che la tessera appartiene alla società mercantile degli acciaioli ed è riportata nel bel articolo dossier di Franca Maria Vanni: Le tessere mercantili italiane, pag. 60-61 - Dossier Speciale di Cronaca Numismatica n. 17 2001. Purtroppo ho la strumentazione fuori uso per caricare foto dell'articolo e della tessera. Speriamo che un'anima buona la inserisca con altri contributi. Cmq è un bel gettone1 punto
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Perché la discussione è stata chiusa? ____________________________________________________________________________________________________ Perchè nell'ultimo post non hai messo la foto. ____________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________ "Segni particolari: Nessuno" NESSUNO ?? ____________________________________________________________________________________________________ Meglio richiuderla.......... ____________________________________________________________________________________________________1 punto
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E' stata una relazione molto interessante, come'era prevedibile dallo spessore del relatore. Dopo un'ampia inotroduzine storica, si è passato ad esaminare gli aspetti più tecnici della monetazine di Nemausus. Personalmente la qualificazione dei "coccodrilli" come dupondi invece che assi, a seguito delle spiegazioni fornite, mi è parsa convincente. In sintesi, il ragionamento parte dal fatto che tra la fine della repubblica e l'inzio dell'impero, causa anche il fatto che dai tempi di Silla non si era conita più moneta divisionale, c'era l'uso di spezzare i vecchi assi repubblicani, quelli più pesanti, in due. Si pensa che ciò fosse dovuto al fatto che i vecchi assi venissero considerati dupondi e quindi spezziandoli si creassero due assi. Analogamente fu fatto per i coccodrilli,che, guarda caso, hanno le effici di Agrippa e Augusto "nuca contro nuca" come le teste di Giano. Dopotutto credo fosse più utile creare degli assi che dei semissi in quel periodo. Il fatto che fossero di bronzo e non di oricalco, come gli assi repubblicani, tra l'altro, non credo debba sorprendere. La riforma di Augusto era ancora fresca e sicuramente c'era ancora una grande confusione per quanto riguardava la moneta divisionale.1 punto
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In merito al dritto Ercole-Mercurio la due righe spese dal Crawford mi fanno un po' pensare alla storia della volpe e dell'uva ed anche il riferimento alle erme di Cicerone, a mio parere lascia un po' il tempo che trova. Il monetale non ha voluto lasciare nulla al caso, le due figure scelte in sostituzione del tradizionale Giano bifronte hanno fattezze ed attributi che permettono di identificarli senza margine d'errore, ai già riconoscibili volti di Ercole e Mercurio, caratterizzati da pelle leonina e petaso, sono stati aggiunti gli attributi della clava e del caduceo, non siamo di fronte ad una variazione stilistica, siamo di fronte ad una scelta ben precisa, resa in modo tale da non lasciare dubbi circa l'identità delle figure rappresentate; il difficile tuttavia non è e non è mai stato identificare le due divinità ma il tentare di capire perché furono scelte proprio loro. La conclusione alla quale è arrivato l' Alföldi dice che l'antica iconografia "greca" di Argo, della quale abbiamo, su suolo italico, testimonianze vascolari risalenti al V secolo a.C. (Ruvo di Puglia e Bomarzo), sembrerebbe contrapporsi ai tipi paterno e giovanile di Giano. C'è di più, come evidenziato dal Silvestri: "anche Turno, come Argo, è il campione di Giunone, alla quale era dedicato, ad Ardea, il tempio più importante, ed è il guardiano di un'antica civiltà che soccombe di fronte all'avvento della nuova: Hermes (la civiltà greca) uccide Argo (la civiltà micenea), come Enea (Roma) uccide Turno (la civiltà latina). L'Alföldi in tale ambito precisa: "Non si tratta di una vera e propria uccisione. E' piuttosto una trasformazione in cui, come nel vaso di Ruvo, uccisore ed ucciso si confondono e si identificano". Probabilmente per gli studiosi di storia delle religioni, quelli veri, avvezzi alla metodologia storico-comparativa, simili conclusioni appaiono fin da subito chiare, per lo meno in termini di conoscenza della moltitudine di riferimenti in esse contenuti, ma penso che per i comuni mortali il tutto risulti quantomeno criptico. Ecco i punti di partenza: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G118/6 I vasi di Ruvo e Bomarzo (immagine tratta da "Le Erme Bifronti di Aricia", A: Silvestri, tav. II): Per tentare di entrare nel merito e comprendere maggiormente le basi sulle quali poggiano tali conclusioni è necessario addentrarsi negli specifici contesti, analizzare le varie figure e rintracciare dei collegamenti. Dopo qualche giorno di ricerca sono arrivato a questo schema:1 punto
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1902 Austria 1 Corona Imperatore Franz Joseph I (1848-1916) metallo: Argento, peso: 5 g. diametro 23 mm.1 punto
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La Piastra di sinistra è una 1796 su 1795 e presenta anche un puntino fra la fila di 10 gigli nello stemma.1 punto
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BRUNELLO DI MONTALCINO – PODERE BRIZIO: Il Brunello di Montalcino è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)prodotto in Toscana, nel territorio del comune di Montalcino in provincia di Siena. Il Brunello di Montalcino può essere considerato, insieme al Barolo, il vino rosso italiano dotato di maggiore longevità. colore: rosso rubino intenso tendente al granato; odore: caratteristico ed intenso, con richiamo ad aromi di geranio, ciliegia e spezie sapore: asciutto, caldo, un po' tannico, robusto, armonico, persistente. Moneta: Parpagliola da 10 Quattrini coniata a Montalcino ( 1556 )1 punto
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Posto una serie di Vini che hanno attinenza con le monete: AMENTOS DI CARIGNANO SUL SULCIS ( AZIENDA SARDUS PATER): Termine in lingua sarda che si traduce “ricordi”. Amentos e’ un vino dolce passito che si beve in compagnia magari raccontando annedoti o ricordando vecchie storie. Solci, che sorgeva dov’è l’attuale Sant’Antioco, in riconoscimento della sua fedeltà a Roma e forse anche grazie ai suoi vigneti, fu autorizzata a battere moneta nel 59 a.C. Lo stesso Cesare fece coniare la moneta Sardus Pater,ormai rarissima e preziosa. Oggi come allora la vite prospera sulle colline dell’isola e la Cantina di Sant’Antioco propone al consumatore il vino Sardus Pater, per distinguere, con il nome della moneta, la migliore produzione di ogni annata e ricordare l’antica tradizione enologica dell’Aenosis Insula.1 punto
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Grazie carissimo Attilio per la stima e l’amicizia, le foto sono eloquenti del clima di amicizia, cordialità, serenità che si respira nei vostri eventi, dovrebbe essere sempre così con una passione come la numismatica che dovrebbe unire fraternamente, comunque devo venire, prima o poi non mancherò, un abbraccio Mario1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 116 Auction date: 1 October 2019 Lot number: 97 Lot description: Homolius Dichalkous circa 350, Æ 6.48 g. Bearded head of Philoktetes r., wearing pileus. Rev. ΟΜΟΛ[Ι]-ΚΟΝ Coiled snake r. Roger 262. SNG Copenhagen 71. BCD Thessaly I, 1065 (this coin). BCD Thessaly II, 92 (these dies). Rare and in exceptional condition for the issue. Lovely dark brown patina, obverse slightly off-centre, otherwise extremely fine Ex Nomos sale 4, 2011, BCD, 1065. Estimate: 750 CHF1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XVIII Auction date: 29 September 2019 Lot number: 171 Celts in Eastern Europe AR Drachm. Verkehrter Lorbeerkranz Type. Circa 3rd century BC. Celticised, laureate and bearded head of Zeus to left / Warrior standing left, holding shield and sword; two dotted circles, one within the other, before warrior. Cf. Göbl, OTA pl. 29, 346/1 var.; Lanz 676 (this coin). 3.31g, 17mm, 6h. Near Extremely Fine. Extremely Rare, no other examples on CoinArchives. From the Hermann Lanz Collection; this coin published in M. Kostial, Kelten im Osten - Gold und Silber der Kelten in Mittel- und Osteuropa - Sammlung Lanz (Staatlichen Münzsammlung München, 1997); Ex Aufhäuser, Auction 2, 21 October 1985, lot 5. Estimate: 500 GBP1 punto
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Hello dear friends, this little message to inform that the volume II is available on my site! https://bnumis.com/boutique/index.php?id_product=23&id_product_attribute=0&rewrite=catalogue-des-monnaies-romaines-gallien-les-emissions-dites-des-figures-debout-&controller=product&id_lang=1 transport: 1.70 € for Italy I take this message to say that I am often in Italy and that I am happy to meet collectors with a glass of wine and pasta all the best, cédric / Bnumis1 punto
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