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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/24/19 in tutte le aree
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è una tipica imitativa della seconda metà del V secolo, al dritto si vedono i laccetti del diadema TUTTAVIA il peso è certamente molto alto per questo genere di monete, e ho visto un numero significativo di falsi dalla Serbia anche per queste andrebbe vista in mano...per dire se sia buona o meno è certamente di area occidentale (italia, Spagna Africa)....se buona9 punti
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Gran bella domanda, @petronius arbiter, che stimola la curiosità e la voglia di fare qualche ricerca. Allora, come ben sai, il valore monetario dell'oro, fino al 1971, non aveva niente a che fare coi mercati, venendo fissato (in base a criteri che ancora non arrivo a capire, non essendo io un economista) in modo del tutto arbitrario. Ad esempio, leggi questa nota (che non mi ricordo più dove ho trovato): Il prezzo dell'oro è rimasto notevolmente stabile per lunghi periodi di tempo. Ad esempio, Isaac Newton, come maestro del Regno Unito Menta, ha fissato il prezzo dell'oro a L3.17s. 10d. per oncia troy nel 1717, e rimase effettivamente la stessa per due secoli, fino al 1914. L'unica eccezione è stato durante le guerre napoleoniche dal 1797 al 1821. Il prezzo ufficiale del governo USA oro ha cambiato solo quattro volte dal 1792 ad oggi. A partire da $ 19,75 per oncia troy, elevato a 20,67 $ nel 1834, e $ 35 in 1934. Nel 1972, il prezzo è stato portato a $ 38 e poi a $ 42,22 nel 1973. Un sistema di prezzi a due livelli è stato creato nel 1968, e il prezzo di mercato per l'oro è stato libero di fluttuare da allora. Dalla curva qui riportata (e dal dettaglio ingrandito), si può vedere come l'oro, nel 1928, fosse quotato a 20.67 $/oncia. Tramite le tabelle di rivalutazione gentilmente offerte dalla rete, si arriva a scoprire che, nel 1928, ci volevano ca. 19 Lire per fare un dollaro; a questo punto il conto è subito fatto: il 20 lire contenva 72.8 Lire di oro, il 100 lire conteneva 366 lire di oro. Se non ho sbagliato i conti, e se le informazioni fornite dalla rete sono veritiere, allora si può desumere che, nel 1928, l'IPZS d'allora aveva la mano più delicata di oggi nel fare la cresta. salve.4 punti
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Grazie@dabbene [emoji4]. Aggiungo un collage con il fratello maggiore di 1 anno [emoji16].3 punti
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3) Belgio - 10 cent 1902 Colgo l'occasione per lodare l'iniziativa di queste discussioni che a mio avviso han grande ricchezza proprio nell'occasione di vedere un gran numero di monete diverse omogeneamente e perfettamente inquadrate nel loro periodo storico a cui a mio avviso sono sempre profondamente avvinte. Della numismatica apprezzo molto soprattutto la Storia e queste discussioni col loro succedersi di anni e monete secondo me ne valorizzano al massimo proprio questo aspetto riportando ogni moneta al suo periodo storico esatto.3 punti
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Apro questa discussione per tentare, insieme ai volenterosi che vorranno cimentarsi in questa "impresa", di far luce su una serie di emissioni repubblicane il cui inquadramento risulta ad oggi fortemente dibattuto. Non parliamo tuttavia di un inquadramento cronologico ma piuttosto "politico" e la serie in esame è quella di L. Rubrius Dossenus, costituita da tre emissioni denariali, un quinario, due assi ed un quadrante. https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G118 In questo caso la cronologia dell'emissione si pone in un periodo estremamente turbolento, ovvero gli anni che vedono continui ribaltamenti di fronte nella reggenza politica della Repubblica tra gli ottimati di Silla ed i popolari mariani e che rappresenta, in termini prettamente numismatici, un vero punto di rottura iconografico ove il monumentum gentilizio inizia a lasciare il posto a tematiche riguardanti degli eventi in corso. In merito alla serie in esame la vexata quaestio riguarda proprio la militanza politica del magistrato monetario, aspetto fondamentale per la comprensione del messaggio celato in questi ad oggi misteriosi tipi monetali. Premetto di non essere troppo ottimista circa l'esito positivo dell'indagine... le fonti dalle quali attingere sono numerose e la mia biblioteca non è sufficientemente fornita, ma unendo gli sforzi le possibilità di venirne a capo naturalmente aumentano. Partirei da una serie di considerazioni diciamo superficiali, quelle che arrivano da un primo sommario sguardo delle monete. Sui tre tipi denariali abbiamo un inequivocabile riferimento alla Triade Capitolina, soggetto non proprio tipico delle emissioni di matrice popolare, accompagnati al rovescio da tre carri trionfali (la presenza dell'attributo della medesima divinità del dritto farebbe propendere non ad un carro generico ma ad una tensa). Qui sorge il primo problema in quanto la famiglia del monetale è di origini plebee ed anche se lo specifico ramo dei Dosseni è noto solo grazie alla serie in esame, non parrebbe naturale associare il nostro magistrato alla fazione degli ottimati, considerando che nel medesimo periodo un Rubrius Varo viene inserito nelle liste di proscrizione dell'88 di Silla, insieme allo stesso Gaio Mario. Osservando invece il quinario ed i due assi emergono altri riferimenti simbolici, sicuramente meno diretti, che potrebbero però fornire altri elementi utili. Sul quinario abbiamo al dritto una testa di Nettuno accompagnata al rovescio da una Vittoria incedente verso un'ara inghirlandata, sulla quale vi è un serpente attorcigliato. La medesima ara appare sui due assi, in un caso al dritto tra i volti della testa gianiforme, nell'altro caso al rovescio. In questo secondo asse appare invece al dritto una testa bifronte argiforme, rappresentante un' insolita dicotomia Ercole Mercurio. L'analisi di tutti questi elementi non ha finora portato ad una lettura univoca e le opinioni risultano contrastanti. Chi inquadra le emissioni quale espressione degli ottimati vede in Rubrio Dosseno l'ultimo monetiere di questa fazione prima della presa di potere a Roma di Cinna, avvenuta sul finire dell'anno 87 a.C. a seguito della partenza di Silla impegnato nell'organizzazione della prima guerra mitridatica. Di questo avviso pare essere il Crawford, che ritiene totalmente errata l'interpretazione dei rovesci denariali che li vuole associati ai Ludi Circenses. Il riferimento alla Triade Capitolina invece a suo avviso ben si adatta alla situazione politica dell'87 ed alla lotta serrata contro Mario. Per quanto concerne il quinario l'associazione Nettuno e Vittoria rappresenterebbe un auspicio di vittoria sia in mare che in terra, mentre l'ara inghirlandata alluderebbe ad Esculapio ed alla pestilenza che flagellò nel medesimo anno l'esercito degli oppositori dei populares. Non solo il Crawford è di questo avviso, per chi volesse approfondire rimando a De Florio (https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b534/b534.html) Non mancando tuttavia opinioni che associano il richiamo alla Triade Capitolina alla fazione dei popolari (Wolfgang Haase e Hildegard Temporini) ed in tale inquadramento viene presa in esame anche l'emissione più caratteristica dell'intera serie, l'asse con testa gianiforme di Ercole e Mercurio, banalmente spiegata dal Crawford quale semplice variazione stilistica. E' l'Anföldi a dedicare un approfondimento proprio su questo asse e sulla conseguente appartenenza al partito mariano di Rubrius Dossenus ("The Giant Argus and a Miracle of Apollo in the Coin-Propaganda of Cinna e Carbo", in In Memoriam Otto, Mainz 1976, pp. 115-119) Purtroppo non dispongo di queste pagine dell'Anföldi ma ho trovato dei riferimenti nel testo di Alberto Silvestri "Le Erme Bifronti di Aricia" (p.23). Si parla della contrapposizione di Argo bifronte a Giano sfruttata nella propaganda monetale dei partigiani di Mario, con lo scopo di "annunciare al mondo e soprattutto a Silla: noi abbiamo la flotta superiore, e stiamo vegliando infallibilmente sulle nostre coste e sui nostri porti". Al momento mi fermo qui perché la situazione si complica notevolmente. Esistono infatti tracce di una particolare iconografia italica di Argo Panoptes, il custode di Io ucciso da Ermes ed entrano in gioco fenomeni sincretici piuttosto complessi tra le figure di Argo ed Ermes, di Enea e Turno... mettendoci perché no in mezzo anche Evandro (figlio di Mercurio) e Pallante. Diciamo che sto radunando i pezzi di un puzzle...con la speranza di riuscire a metterlo insieme. Basandomi solo sul titolo dell'approfondimento dell'Anföldi leggo anche di un "Miracolo di Apollo" e qui brancolo quasi nel buio. Il riferimento potrebbe essere questo: Se qualcuno conosce altri "miracoli" di Apollo o può illuminarmi in altro modo gliene sarei infinitamente grato. Qualora il miracolo al quale si riferisce l'Anföldi fosse proprio questo l'ara inghirlandata che compare su questa serie potrebbe essere meglio vista con l'omphalos di Delfi e il tipo monetale potrebbe anch'esso essere visto come un auspicio di vittoria di fronte alla non certo totalmente neutralizzata minaccia gallica.2 punti
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Buonasera agli amici della sezione Regno d'Italia, è molto che non posto monete, non è facile infatti aggiungere pezzi alla collezione per via dei pochi pezzi, e cari che mi mancano, stasera però vi volevo mostrare una coppia che in realtà già avevo ma che ho sostituito. Il 25 centesimi è un taglio molto particolare che non ebbe molta fortuna, e venne subito sostituito per via della somiglianza al pezzo da 1 lira, argentando questi pezzi potevano infatti trarre in inganno. I soli due anni di conio il 1902 e 1903 restano un unicum per tutta la durata del Regno d'Italia. Saluti Marfir2 punti
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Buonasera a tutti, il mio 4 Cavalli del'89 si sentiva un po' solo, sono riuscito a trovargli compagnia, ho il piacere di presentarvi il mio 4 Cavalli del 1804. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto2 punti
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Il mio primo pacchetto di sigarette (110 lire) comprato con 11 pezzi da 10 lire che avevo racimolato a casa. Nazionali con filtro, pacchetto morbido da 10 sigarette troppo tempo fa.... Anch'io ricordo il gettone telefonico a 45 lire, in ogni caso veniva comunque accettato per 50 lire sino a quando non gli venne attribuito ufficialmente il valore tondo da 50.2 punti
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Nuovo arrivo in collezione : Obolo di Bianchetto II Tipo Filiberto I di Savoia (1472-1482)2 punti
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Una stampa molto blanda naturalmente, di questo biglietto se ne è parlato in questa discussione (sono presenti immagini di molti particolari), una Stringher/Accame (falsa od autentica) non passa di certo inosservata.2 punti
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Buongiorno Oggi condivido con voi questo pezzo appartenente alla mia collezione estense È una tipologia che si vede di rado in giro, e quindi oltre ad avere una quotazione di tutto riguardo, quando la si trova ci si deve accontentare. Penso comunque per la tipologia di aver preso un esemplare piacevole, con al dritto il profilo del duca ancora visibile nonostante questi scudi abbiano un conio per il dritto appunto molto basso. Il rovescio sta meglio con una bella aquila che porta fiera in petto lo scudo estense. Ha una bella patina che spero si noti dalla foto. Cosa ne pensate? Grazie a tutti quelli che commenteranno e un saluto al forum Marco Rovescio2 punti
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Questo è il bello di partecipare a un forum di numismatica: vedi apparire o riapparire esemplari quasi dimenticati!2 punti
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il peso pesava una doppia di Pisa, esso era contenuto in una scatola lionese, la sigla IB sta per Jacques Blanc e le lettere V D per cinque denari2 punti
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Ecco il rebus di Sem: usando PE da solo (invece P con gli anelli) si rende una scena più verosimile, dove il disegnatore non è legato a un particolare oggetto (perchè mai Sem dovrebbe roteare degli anelli? Non è un giocoliere!). A proposito dell'attore Paolo, negli anni '80 la rivista enigmistica "Penombra" bandì un concorso con tema "Follirebus", ovverosia giochi con chiavi assurde in prima o seconda lettura...ovviamente si poterono usare frasi altrimenti inusabili, con risultati di una comicità incredibile...magari una volta ne parliamo!2 punti
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Incensieri (thymiateria) raffigurati su monete: un campionario iconografico tutto da scoprire...2 punti
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1801 Regno di Sicilia - Ferdinando III° - 1 Grano Ancora oggi, dopo più di due secoli, si suole dire in Sicilia "ci'hai i grana?" (tradotto: hai i soldi?), in tutte le varianti possibili tipo: 'pi campari ci vonnu i grana (per campare ci vogliono i soldi).2 punti
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Buongiorno, vorrei condividere con voi il mio nuovo acquisto. La moneta è del ducato di Lucca, di Carlo Ludovico di Borbone (1824-1847). E' un Bolognino con data 1790. E' uno di quei bolognini che sono stati ribattuti nel 1835 con nuovi coni per sostituire i vecchi bolognini precedentemente ritirati in quanto logori. Desrizione: - dritto: pantera rampante con lo stemma coronato, affiancato da un ramo di lauro con 6 foglie. In basso all'interno di una cartella l'indicazione del millesimo (1790). - rovescio: San Pietro di fronte con le chiavi alzate. Intorno la scritta BOLOGNINO DI LVCCA e una rosetta a sei petali. - contorno rigato Cosa ne pensate?2 punti
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Salve forum, non scrivo da molto, ma ci tenevo a mostrarvi una foto che racconta la mia passione per le monete maltagliate, in questo caso la mia piccola collezioncina Siciliana in crescita, con protagonista una moneta che desideravo da molto molto tempo, uno Scudo Siciliano, Filippo III, 1611. Spero sia di vostro gradimento, saro' lieto di mostrarvi maggiori foto qualora interessati, Un caro saluto, Gasp1 punto
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Ciao a tutti, vi presento la mia prima bizantina: un XX Nummi di Costante II per Napoli. Prima un pò di storia ( fonte:: http://www.accademianuovaitalia.it) Lo storico tedesco Ralph-Johannes Lilie così riassume questo strano episodio nella sua importante opera «Bisanzio. La seconda Roma» (titolo originale: «Byzanz. Das zweite Rom», Berlin, Siedler Verlag, 2003; traduzione italiana di Giorgio Montinari, Roma, Newton & Compton Editori, 2005, pp. 97-99): "In questo periodo [cioè verso il 662] si ebbe una delle azioni più bizzarre dell'ormai trentenne Costante II. Nell'estate del 662 egli riunì l'esercito e, passando per Tessalonica, marciò su Atene,, dove fece una breve sosta, per procedere poi verso occidente e approdare infine in Italia. Qui assediò, senza successo, la longobarda Benevento e si diresse poi verso Roma, dove fece un ingresso trionfale in quanto primo imperatore d'Oriente a recarsi in visita nell'antica capitale, dopo la divisione dell'impero nel 395! Lo scalpore fu corrispondente all'entità del fatto. Ma l'imperatore si trattenne per poco anche nella Città Eterna. Dopo aver estorto un contributo consistente a Roma (si dice che abbia portato addirittura con sé i tetti di rame delle chiese), voltò le spalle alla città e al papa e si recò in Sicilia, dove dichiarò sua capotale Siracusa e dove, nel 668, fu assassinato da un membro della sua corte. La motivazione di tutto questo è sconosciuta. Ma cosa voleva Costante in Italia? Molti sono stati gli interrogativi sulla questione, ma non esiste ancora una risposta definitiva. Forse aveva intenzione di liberare dai Longobardi l'Italia? In realtà si impegnò appena contro di loro, . Già l'assedio di Benevento rese evidente la debolezza delle truppe bizantine e Benevento era soltanto un piccolo principato dell'Italia meridionale. Se l'esercito imperiale non aveva conseguito la vittoria in questo caso, come poteva pensare di prevalere sul re longobardo nel Nord Italia e di riconquistare i territori lì situati? Ma Costante non tentò neanche un'impresa del genere, ma si diresse velocemente verso la Sicilia, che pareva più sicura. Voleva, come si è supposto, predisporre un catenaccio contro la penetrazione araba nel Mediterraneo occidentale? Ma la forza di Bisanzio era concentrata in Oriente, le sue province occidentali (il Nord Africa, la Sicilia, la Sardegna e alcune altre isole) erano, al confronto, più piccole e deboli militarmente. Inoltre Costate non aveva alcun motivo per fornire il suo sostegno ai Visigoti e ai Franchi, per non parlare del fatto che questi due popoli non rientravano, già da lungo tempo, nella sfera d'interesse di Bisanzio. Forse le motivazioni dell'imperatore sono da ricercare piuttosto nell'ambito privato. Sembra che Costante godesse di scarsa popolarità a Costantinopoli. I suoi insuccessi contro gli Arabi, come la sua politica in campo religioso, gli garantirono la simpatia di pochi amici. Gli ortodossi avevano espresso tutto il loro odio per l'imperatore per la crudele punizione inflitta a massimo e ai suoi seguaci, con la loro conseguente morte , come per la morte di papa Martino I durante l'esilio in Crimea. L'uccisione, imputata al suo volere, dell'amato fratello minore Teodosio nel 660, incrementò ancor di più l'astio contro Costante. A Costantinopoli. Potrebbe essere quindi che egli vagheggiasse di ricominciare una nuova vita in Occidente e ritenesse, negando totalmente la realtà, di incontrare maggior favore in Sicilia che a Costantinopoli. Egli chiese alla mogie e ai figli di raggiungerlo, ma questi furono fermati dall'opposizione dei governatori della capotale. Così Costante fu tagliato fuori in modo definitivo. Non si ostinò a fare ritorno a Costantinopoli, ma continuò il suo soggiorno in Sicilia. Anche se fosse vissuto più a lungo non avrebbe più potuto esercitare alcuna influenza sul corso politico dell'impero. Il temporaneo spostamento della residenza imperiale in Occidente rimase un episodio senza conseguenze.»1 punto
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Buona sera a voi tutti. Condivido volentieri con voi questa, piacevole, eccezione al mio filone di collezione. Mi sono imbattuto, e aggiudicato, questo mezzanino, i cui rilievi al D/ e al R/ rispetto alla condizione media attualmente disponibile in rete hanno attratto la mia attenzione. Al di là della condizione di conservazione di questa moneta, devo precisare che, al pari dei grossi del I° tipo, questa tipologia mi affascina moltissimo per l'abilità degli incisori nell'aver rappresentato quel Cristo sul sepolcro in prospettiva, ma soprattutto la cura dei dettagli inscritti su un tondello grande quanto una nostra attuale moneta da 1 cent euro... e siamo nel XIV secolo!!! Siccome è il mio primo mezzanino di questo tipo, Vi chiedo di correggermi nelle eventuali inesattezze nel tentativo di classificazione. Anticipo che le foto sono del venditore, con delle parti purtroppo sempre sovraesposte (viste le dimensioni della moneta ho serissime difficoltà con la fotocamera dell'iphone e con le luci artificiali siano esse a led o a incandescenza - a fotografar monete alla luce naturale non mi fido più ). Vi assicuro che forse la moneta è più leggibile dal vivo... Proverò a fare delle foto di dettaglio in qualche modo per i problemi, e i miei dubbi, in legenda. Al D/ Per la catalogazione ho fatto riferimento al segno del Massaro P ad ore 6:00, indicato sul Papadopoli 3, sul Keber 63[5], e sul Catalogo la Moneta che indica in nota la compatibilità della sigla o con il massaro Pietro Contarini (eletto il 2 luglio 1348) o con il massaro Pietro Marin (eletto il 14 luglio 1348). Nella legenda al contorno, in senso orario leggo AN • DADVL' • [io lo vedo al termine della gambetta della L, quindi in posizione bassa, non intermedia... a meno che non sia parte del retro del vestito del doge?]; a ore 12:00 //DUX// [il pallino affianco alla X credo faccia parte del corno ducale]; • [sempre che non faccia parte del retro della veste di San Marco] S M VENE [i due pallini tra le tre sigle e quello terminale io qui non li vedo ] Ne approfitto del fatto che la terza parte della legenda sia visibile solo per la parte bassa: all'inizio pensavo che la moneta fosse stata tosata, non fornendo il venditore ne' misura ne' peso. Una volta avuta in mano, posso dirvi che, calibro alla mano, ha un diametro con un range dai 15,8 ai 16mm, e il peso è intorno ai 0,74 g. Come valori tornerebbe, e guardandola bene sia al D/ che al R/ la perlinatura di bordo è piuttosto abbondante rispetto all'opposto lato in con legenda, che risulta quindi tagliato... E' forse una decentratura in fase di battitura di conio? Al R/ La prima parte di legenda, a partire dalla parte destra dell'aureola del Cristo è un po' difficoltosa: confrontandola con altri mezzanini dovrebbe essere .XPE [la mia non ha il puntino basso iniziale e mi sfugge che il carattere presente sia una E] • RES VRESIT • [pallino oltre la banderula, giusto?]. La bandiera del cristo ha un vessillo con la croce a gambette rettilinee perpendicolari ruotata di 45°, al pari della 4° croce del sepolcro vero il lato prospettico. Ri-evidenzio quanto detto prima sulla decentratura, in questo caso con la aureola perlinata del Cristo sacrificata in sommità per una perlinatura di bordo molto generosa a ore 12:00 Segnalo che l'orientamento degli assi tra D/ e R/ è ruotato di circa 270° (spero di aver scritto giusto) Cosa ne pensate? Qualche correzione o altra indicazione? Non azzardo nemmeno una classificazione, mi rimetto ai vostri giudizi. Riporto inoltre per stare in tema un articolo da Cronaca Numismatica https://www.cronacanumismatica.com/quello-scambio-di-cortesie-tra-doge-e-papa/?fbclid=IwAR2Ck0B2YdCOlh1g99fa06V2NrqLc-GKcnFXMk1hcYBzSLGmDDj_kYX7goU di Roberto Ganganelli postato su facebook da @ak72 (che ancora ringrazio). Grazie anticipatamente a quanti vorranno rispondermi.1 punto
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Tra le ghiande con iscrizioni in lingua greca quelle più considerate si riferiscono ai movimenti delle truppe al servizio dei sovrani macedoni, come Filippo II o Alessandro il Grande. Per queste l'area di ricerca privilegiata sono i Balcani e i territori dell'attuale Bulgaria e Romania, oltre che naturalmente Grecia (v. E. NANK0V, The Mobility of Macedonian Army in Thrace during the Reign of Philip Il and the lnscribed Lead Sling Bullets from Kozi Gramadi, in "Bulgarian e-Journal of Archaeology", 5, I, pp. 1-13 2015). apollonia1 punto
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È possibile che la vignetta del rebus abbia preso lo spunto da questa Incisione all’acquaforte di Gerard Jollain del 1680 ca. (da eBay). "Sem et Iaphet cacherent les parties ..." Sem e Jafet coprono le nudità di Noè Tratta da: "Vita et miracula Christi ex novo testamento, la vie et les miracles de Iesus Christ tirez du nouveau testamet, Gerard Jollain excudit Rue St. Iacque a tenseigne de la Ville de Cologne". apollonia1 punto
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Finalmente l'articolo che questa monetina meritava! Ottimo lavoro, complimenti agli Autori.1 punto
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Certo anche se fuori rubrica ma vabbè un po' di offtopic non fa male a nessuno. A parte la cosa della gomma si davano anche delle caramelle se non sbaglio al posto dei 10 20 30 40 bani. Questa cosa si faceva (o si fa ancora) nei piccoli negozi non in quelli grandi dei centri commerciali o hypermarket. Dalle mie parti non credo che si faccia più perché adesso tutti i prezzi dei piccoli negozi finiscono in 0,00 o in 0,50. Puoi richiedere se vuoi una gomma al posto dei 50 bani perché costa infatti 50 bani ma se non richedi ricevi la moneta nel resto. 50 bani=circa 11 Centesimi di euro o 213 lire se volete1 punto
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Si, la si conosce Anche nelle mezze Piastre di Ferdinando IV c'è un caso simile: 1798 su 17961 punto
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Ciao. Frombola è un termine antico formato dalla sovrapposizione di rombola a fionda (di cui è considerato sinonimo), dal quale è derivato fromboliere nel significato di antico soldato armato di fionda. I frombolieri, tenendo stretti in pugno i due capi delle cinghie congiunte al centro da un pezzo di cuoio o di stoffa in cui allogava il proiettile di pietra o di metallo, li facevano roteare più volte attorno a sé e liberando la punta del capo esterno, lasciavano partire il proiettile che per effetto della forza centrifuga impressa dal moto rotatorio, raggiungeva distanze notevoli (fino a 150 m) procedendo secondo la tangente al circolo di rotazione. La fionda, già in uso presso i popoli di più antiche civiltà (achei, tessali, etruschi, cartaginesi, ecc.) era impiegata nelle fasi iniziali della battaglia per aprire un varco tra le file nemiche entro il quale lanciare la fanteria come massa d’urto. Al prossimo rebus 'colorato'. apollonia1 punto
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PCGS per quanto ne so, pagando, ti può fare il grading di ogni moneta basata sulla scala Sheldon. Certamente è una società che è esperta in monetazione USA. Per la monetazione italiana, ho notato che ogni tanto "toppano". Probabilmente è dovuto ad una conoscenza delle nostre monete non così approfondita come le monete del loro Paese. Personalmente ( collezionando Area Italiana ) preferisco rivolgermi a Numismatici Professionisti di provata esperienza. Ciao1 punto
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I dischi sovrapposti avevano funzione solo decorativa. La coppa in cui avveniva la combustione dell'incenso era l'ultima in alto e spesso era ricoperta da un coperchio traforato di forma ogivale che serviva a far fuoriuscire il fumo in maniera uniforme e a impedire che i carboni accesi fuoriuscissero quando l'incensiere veniva portato in processione (nel caso in cui l'incensiere fosse stato donato ad un tempio).1 punto
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Concordo la questione se le Flavie provenissero da un’ unica zecca centralizzata o avessero origine nelle rispettive citta’ / centri dei quali portano il nome e’ tuttora aperta sono in ogni caso una delle emissione di piu’ grande fascino del periodo cosiddetto ‘barbarico’ ( che di barbaro - inteso nel senso riduttivo del termine) ha ben poco e una rivalutazione storica di questa fase è gia’ in atto ...1 punto
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Eccomi finalmente a poter partecipare anche a questa discussione! Due soldi Repubblica Subalpina 1801 (Anno IX)1 punto
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Buonasera al Forum se cercate la conservazione chiudete subito questa discussione...se cercate la storia, la moneta vissuta, la grande rarità...allora proseguite pure! Che ne dite? Vi piace almeno un po'? Perché se non vi piace la prossima volta Vi stendo col 1815.... :rofl:1 punto
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La notte porta consiglio e talvolta anche le belle monete, oggi vi mostro il ritratto ritratto austero del Rey Prudente rappresentato egregiamente dai maestri incisori della zecca di Messina in questo bel 3 tari anch’esso entrato in collezione abbastanza recentemente. Mi ha rapito a prima vista. Un saluto e ditemi la vostra!1 punto
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Non è stato facile perché c'ero davvero affezionato. A volte però ci si trova di fronte a una scelta e a monete che difficilmente ti ricapiteranno in determinate circostanze...insomma il classico treno che passa. ho scelto così ma non per questo ho smesso di farmi piacere il rame bello???1 punto
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peso monetale di Milano per il ducato emesso a nome di Galeazzo Maria Sforza ciao Mario1 punto
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Tu non sbagli, lo hai scritto che il Magliocca è più aggiornato: Piastra 1786 B. P. Comune. Piastra 1786 D. P. Rara. Piastra 1786 P. R2 Nell'aggiornamento dovrebbe essere riportata anche la 1786 B. P. con nel taglio il decoro a quadratini e cerchietti.1 punto
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Buonasera a tutti, RI-condivido la Piastra del 1794 SICILAR. Qualche utente potrebbe farmi sapere che rarità gli ha assegnato il Gigante 2020? Grazie.1 punto
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Oggi ho il piacere di mostrarvi un bel 4 tari' 1613 ex asta spagnola tauler y fau, esemplare abbastanza comune ma di bella fattura per la prossima faro' un salto generazionale, non so ancora se indietro o avanti eheh, lascio a voi la parola e ne approfitto sempre per salutarvi tutti!1 punto
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Buonasera a tutti, riporto in alto questa fantastica discussione, che purtroppo è andata un po' nel dimenticatoio, mostrandovi l'ultima entrata in collezione, la lira 1837 con cui ho finito il giro delle tre date e direi degli argenti di questa affascinante e stupenda serie... Questo nominale del 1837 è veramente il più ostico da trovare in quanto anche in conservazione bassa si vede veramente poco... Contento per il traguardo raggiunto spero vivamente di terminare questa serie perché è un mio obbiettivo da diverso tempo... buona serata Luca1 punto
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La caduta di una moneta periziata in bustina è veramente un evento raro ( si spera che sia maneggiata con cura ) e che questa riporti dei danni poi è quasi fantascienza. Consideriamo che i colpi ( non dico colpetti ) nelle monete d'argento sono frequentemente dovuti alla deleteria abitudine di scagliare, con una certa forza, la moneta in terra per farla "risuonare" e valutare che fosse veramente d'argento. Ho fatto delle prove con un brutto L.5 di Vitt.Em II. Prima l'ho fotografato in alta definizione poi lasciato cadere ( senza imprimere forza ) da altezza del tavolo. Sia se fatto cadere di taglio - contrassegnando con un pennarello il punto di impatto- , sia di piatto, non ho riscontrato ( comparando le foto prima e dopo ) nessun danno. Non ho ripetuto l'esperimento con la moneta nella bustina per ovvi motivi. Vi invito a ripetere l'esperienza con un brutto scudo che avete in collezione. Invece sono d'accordo con miza: il problema più grave delle monete chiuse e periziate è che sviluppano delle macchie che, col tempo, ne pregiudicano la conservazione. Saluti1 punto
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Dunque...5 euro da riscuotere in Portogallo...6 euro in Scozia e, forse, 14 in Cina...beh, oltre che iniziare una collezione, queste banconote sarebbero un'ottima scusa per fare il giro del mondo petronius1 punto
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